Discussione dei risultati ottenuti
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DISCUSSIONE DEI RISULTATI OTTENUTI
Di seguito vengono riportati, per ogni tecnica di analisi adottata durante il lavoro, i risultati del confronto con le analisi precedenti.
Analisi ad indici
Il confronto tra i risultati ottenuti dalla nuova analisi ad indici, con quelli derivati dalla stessa analisi, condotta durante la stesura dell’ultimo rapporto di sicurezza, non ha evidenziato differenze sostanziali. Le aree dell’impianto più pericolose risultano, in entrambe le analisi, quelle dedicate al trattamento dell’1,3 butadiene e quella in cui sono inseriti i reattori di processo.
Nella nuova analisi l’indice di rischio globale G, riferito allo stoccaggio del butadiene, rimane sotto la soglia di 100, il che lo pone nella categoria A (la meno pericolosa).
Nella precedente analisi l’indice risultava essere leggermente sopra tale soglia, cui corrisponde la categoria B.
Durante il confronto delle singole voci è stato riscontrato che, tale miglioramento di categoria, è dovuto alla decisione di aumentare la frequenza dei test degli impianti antincendio.
Analisi di operabilità
Dal confronto delle analisi HazOp, condotte sul serbatoio di stoccaggio del butadiene, è risultato che dalla nuova analisi sono stati derivati due nuovi Top Event:
• cedimento catastrofico del serbatoio per incendio esterno;
• reazione di polimerizzazione incontrollata all’interno del serbatoio.
Entrambi i Top Event erano stati evidenziati dall’ultima analisi LOPA svolta sull’impianto.
Nel primo caso dall’analisi delle possibili cause di incendio esterno è risultato che, l’unica possibilità credibile, data la vicinanza tra i due serbatoi, è rappresentata da un jet fire, generato da uno dei due serbatoi, che investe l’altro. La possibilità che il cedimento catastrofico sia dovuto ad una pool fire è stato ritenuto non credibile, in quanto i serbatoi sono sufficientemente lontani da altre possibili sorgenti di incendio ed inseriti in un bacino di contenimento, con pavimentazione in pendenza, che evita l’accumulo di liquido infiammabile.
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Nel secondo caso è stato studiata la possibilità che all’interno del serbatoio avvenga una polimerizzazione incontrollata, innescata dal back-flow di trasferitore di catena (TDDM), durante la fase di alimentazione dei reattori di processo. Inoltre sono state studiate anche le cause di mancanza di inibitore di polimerizzazione all’interno del serbatoio. Da dati sperimentali la fase di innesco della polimerizzazione, risulta comunque piuttosto lenta.
Analisi delle conseguenze
La scelta di differenziare il più possibile i Top Event ha permesso di svolgere l’analisi delle conseguenze in maniera più approfondita rispetto al passato. La simulazione ha consentito l’individuazione di circa 200 scenari incidentali e la valutazione delle relative aree di danno. Gli scenari con conseguenze più gravi sono risultati proprio quelli derivanti dall’analisi dei due nuovi Top Event presi in considerazione.
Lo studio approfondito delle conseguenze ha consentito di stabilire in maniera più chiara e sistematica l’effettiva magnitudo di ogni singolo scenario, il che ha permesso una più immediata valutazione del Target Factor, nell’ambito della successiva analisi LOPA.
Analisi LOPA
La novità più importante che ha riguardato l’analisi LOPA è rappresentata dal metodo di calcolo del Target Factor. Nella precedente analisi tale variabile era stata calcolata in funzione della quantità di materiale rilasciata. Nella nuova analisi invece il TF è stato valutato secondo l’estensione delle aree di danno, derivanti dall’analisi delle conseguenze distinguendo, caso per caso, il numero di persone che potrebbero essere coinvolte.
Dal confronto con le analisi precedenti sono stati riscontarti, in alcuni casi, dei valori del Target Factor diversi. La metodologia utilizzata nella nuova analisi è risultata essere sostanzialmente più corretta e affidabile.
Un’altra differenza importante è rappresentata dal fatto che in passato gli scenari, analizzati con la tecnica LOPA, venivano generati soprattutto su base storica e prendendo in considerazione il processo Latex a livello globale. Ciò ha comportato la creazione di alcuni scenari che mal si adattano alle condizioni operative ed ambientali proprie dello stabilimento di Livorno. Da un’analisi approfondita, tali scenari sono risultati essere non credibili.
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Nella nuova analisi invece, gli scenari sono stati generati in maniera metodica, partendo dai Top Event ricavati dall’analisi di operabilità e prendendo in considerazione tutte le variabili operative e ambientali specifiche del sito.