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L'URGENZA DI UN PIANO UNITARIO SISTEMA: RISORSE E GOVERNANCEDI

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Academic year: 2022

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RISORSE E GOVERNANCE DI SISTEMA:

L'URGENZA DI UN PIANO UNITARIO

IL TPL A ROMA

TRA CARENZE DI RISORSE, PROPOSITI DI LIBERALIZZAZIONE E DIFFICOLTA' QUOTIDIANE

Simone Gragnani

26 febbraio 2104

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Agenda

Il trasporto pubblico di Roma e Lazio è al collasso. Schiacciato dalla mancanza di risorse.

In questa relazione si vuole dare conto delle dimensioni del problema, delle possibili soluzioni ed indicare un percorso realistico e concreto per affrontarlo.

I problemi alla base della crisi finanziaria del TPL romano sono fondamentalmente quattro:

1. Poche Risorse

2. Pochi Ricavi tariffari

3. Offerta abbondante ma inefficace 4. Scarsa efficienza del Gestore (ATAC)

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Incontro di approfondimento del ciclo: “La città, l’accesso, la mobilità” - Città dell'altra economia - 26 febbraio 2014

Fondo Nazionale TPL

Il Lazio riceve dal fondo TPL circa 100 euro/ab..

Le regioni che ospitano i grandi centri metropolitani, con maggiore densità e congestione, hanno maggiori fabbisogni di mobilità e maggiori costi di produzione.

Per questo dovrebbero ricevere una quota più elevata, invece sono di fatto penalizzati dalla ripartizione attuale.

0,00 20,00 40,00 60,00 80,00 100,00 120,00 140,00

Titolo del grafico

Ripartizione del nuovo Fondo nazionale per il TPL

Media 96 euro/ab.

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Risorse per il TPL di Roma

Il TPL a Roma costa circa un miliardo di euro l'anno (IVA compresa).

Al netto dei ricavi tariffari (240 milioni), i circa 740 milioni da coprire sono, nel 2012, in larga parte a carico di Roma Capitale (circa il 75%) tra contributi (395 milioni a vario titolo) e copertura perdite (160 milioni): totale Oltre 500 milioni!.

Nel 2010-11 (quando la Regione contribuiva con 305 mln) la quota di Roma, già altissima e insostenibile, era del 55%. Nessun Comune contribuisce con più del 10%.

Trasferimenti: 583 m.

Ricavi tariffari: 240 m.

Perdita: 160 m.

983 milioni

Regione Lazio: 188 m.

Roma Capitale: 395 m.

A carico di Roma Capitale

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Incontro di approfondimento del ciclo: “La città, l’accesso, la mobilità” - Città dell'altra economia - 26 febbraio 2014

Risorse regionali: lo squilibrio

La Regione Lazio, nel 2013, ha stanziato per il TPL circa 920 milioni di euro. Oltre alla sua quota del fondo TPL (575 mln) ha aggiunto ben 343 mln dal proprio bilancio (circa il 37% del totale, contro una media del 21%).

Ma la ripartizione penalizza fortemente la Capitale:

il 21% delle risorse (compresa IVA) a fronte del 45% dei servizi (v*km);

per Cotral il contributo è di 3,68 €/km, per Roma C. solo di 1,04 €/km, a fronte di un costo dei servizi urbani superiore del 30% rispetto agli extraurbani.

Ripartizione dei servizi nel Lazio (Vett*km) Ripartizione delle risorse regionali nel Lazio

Fonte: piano di riprogrammazione Regione Lazio, Bilanci ATAC e Roma Capitale, Osservatorio Riforma Mercato e con concorrenza clickmobility.it

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Risorse: confronto con Milano

I contributi regionali per abitante, nel 2012, erogati dalla regione Lombardia alla città di Milano sono oltre il triplo di quelli riconosciuti dalla Regione Lazio a Roma Capitale (erano oltre il doppio anche nel 2010).

In termini di contributo per v*km prodotta, Milano riceve 2,6 volte (+160%) quello che riceve Roma (era il 70% in più anche nel 2010).

2010 Milano Roma

Cont./ab. € 265 € 110 Cont./v*km € 2,84 € 1,70

2012 Milano Roma

Cont./ab. € 239 € 68

Cont./v*km € 2,6 € 1,00

Contributi Regionali: confronto Roma-Milano (anni 2010 e 2012)

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Incontro di approfondimento del ciclo: “La città, l’accesso, la mobilità” - Città dell'altra economia - 26 febbraio 2014

Tariffe: confronto europeo

Le tariffe del sistema Metrebus sono tra le più basse d'Italia e d'Europa.

Il confronto tra i prezzi dei biglietti orari è fuorviante (il prezzo dei carnet è a volte più basso). Il confronto con tra il prezzo degli abbonamenti evidenzia che:

l'abbonamento mensile in Europa costa dal 50% al 300% in più;

l'abbonamento annuale in Europa costa dal 100% al 500% in più

Inoltre il territorio dove si applica la tariffa urbana è enormemente più vasto di quello delle altre città considerate. Per l'utenza che risiede nei quartieri più periferici, quindi la differenza è ancor più marcata.

2010 Biglietto Abbonamento

mensile Abbonamento annuale

Roma 1,50 35,00 250,00

Parigi 1,70 (1,30 in carnet) 65,10 679,8

Londra 2,50 137,0 1.428,00

Berlino 2,40 (2,20 in carnet) 77,00 710,00 Madrid 1,5-2,0 (1,22 in carnet) 54,60 546,00 Milano 1,50 (1,38 in carnet) 35,00 330,00

Tariffe TPL : confronto (zona centrale)

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Tariffe: confronto con Milano

Il biglietto orario e l'abbonamento mensile a Milano costano come a Roma. Ma l'annuale costa il 30% in più. Sulla carta una differenza molto limitata, rispetto a quella con le Capitali europee.

Ci sono però due grandi differenze:

• Maggiore efficacia della rete (meno capillare) e forte presenza del ferro (metro e tram);

• area dove si applica la tariffa urbana pari ad un settimo di quella romana.

Risultato:

• Milano incassa oltre 300 milioni di euro dalle tariffe a fronte di 120 milioni di vett*km erogate nel Comune;

• Roma incassa 240 milioni di euro a fronte di circa 180 milioni di vett*km.

In proporzione Roma dovrebbe incassare 450 milioni, 200 milioni in più di oggi, ovvero incassare lo stesso con un'offerta ridotta del 30%.

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Incontro di approfondimento del ciclo: “La città, l’accesso, la mobilità” - Città dell'altra economia - 26 febbraio 2014

Tariffe: riformare Metrebus

Il sistema Metrebus è stata la prima grande integrazione tariffaria in Italia. Continua ad essere una delle migliori e più complete. Ma non funziona! Perché:

Ripartizione contestata dagli operatori. Criterio basato sull'offerta storica (archeologica!) e assolutamente fisso;

Non è chiaro "chi ci perde", ma è certo che il sistema è fortemente disincentivante all'aumento della domanda, e quindi dei ricavi del sistema, specialmente per Ferrovie e Cotral.

Va quindi migliorato e completato, in modo da poter essere usato per:

• rafforzare i controlli sull'evasione;

• monitorare la domanda;

rendere corretta, oggettiva e incentivante la ripartizione dei ricavi.

Una grande opportunità per migliorare il servizio, aumentare la domanda e far crescere i ricavi.

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Una rete più efficace

L'offerta di trasporto a Roma è consistente ed è cresciuta molto negli ultimi 10 anni.

Ma la domanda non aumenta nella stessa misura. Bisogna chiedersi, senza timore:

• è questa l'offerta che serve a Roma (quantitativamente e qualitativamente)?

• Roma può permettersi (visti i numeri precedenti) tutto questo servizio?

Qualche evidenza può guidarci in questa scelta:

bisogna servire la domanda dove c'è. Gli utenti preferiscono linee frequenti, veloci ed affidabili a linee capillari ma inaffidabili;

le analisi fatte da RSM evidenziano che con un'offerta più ridotta, ma meglio distribuita si possono aumentare i passeggeri (meno costi e più ricavi).

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Un'azienda più efficiente

Più risorse da Stato e Regione, più ricavi dagli utenti, meno costi per un servizio più mirato sono indispensabili, ma non basta.

C'è un quarto pilastro sul quale un Piano di risanamento e rilancio deve poggiare:

occorre ridurre il costo unitario di produzione del servizio.

ATAC, lo ha certificato più volte la stessa azienda, ha costi unitari troppo elevati, può e deve essere più efficiente. E' ineludibile:

Ridurre il peso degli indiretti;

Aumentare la produttività dei conducenti;

Rendere più efficiente la manutenzione;

Ridurre i costi degli acquisti.

Al più presto vanno quantificati tali effetti e definito un piano per raggiungerli.

Per rendere trasparente il percorso sarebbe necessario distinguere il costo "sociale" derivante dalla necessaria gradualità dell'operazione, dal

costo reale del servizio.

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Un Piano di rilancio del TPL

Occorre definire al più presto un Piano di rilancio del trasporto pubblico a Roma che si ponga tre obiettivi fondamentali:

• Azzerare il deficit

• Migliorare il servizio

• Aumentare la domanda

Per ridurre l'impegno finanziario per l'esercizio sostenuto da Roma Capitale (oltre 500 mln annui) si deve intervenire su 4 fronti:

1. Maggiori risorse da Stato e Regione 2. Aumentare i ricavi tariffari

3. Razionalizzazione della rete (servire la domanda, ridurre il costo) 4. Efficienza ATAC (ridurre i costi unitari)

Se Roma potesse risparmiare 500 mln di euro all'anno, potrebbe investire 8 miliardi di Euro per costruire almeno 40 km di metropolitana (completamento Linea C,

Linea D e prolungamenti A e B), senza chiedere soldi allo Stato.

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Incontro di approfondimento del ciclo: “La città, l’accesso, la mobilità” - Città dell'altra economia - 26 febbraio 2014

Roma Capitale e Regione

L'attuale assetto istituzionale è confuso e incompleto. Non è ancora chiaro il futuro della Città Metropolitana e il suo ruolo nella Regione Lazio.

Il DDL in discussione si spera porti chiarezza, senza soluzioni poco chiare e pasticciate.

La Città Metropolitana potrebbe essere la scala ottimale per pianificare e governare il sistema dei trasporti della Capitale. Ma non basta.

Città Metropolitana e Regione devono operare congiuntamente verso uno scopo comune, l'una non può fare a meno dell'altra. Occorre coordinamento per:

ridisegnare la rete dei servizi;

riformare il sistema tariffario verso un'integrazione completa e incentivante;

rilanciare gli investimenti,

governare il processo di risanamento e rilancio del TPL.

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Agenzia Unica: uno strumento

La soluzione più adatta, come in tutta Europa è costituire un soggetto di governo unico che sia anche un interlocutore forte per le aziende.

Ci sono due opzioni principali:

• un'Agenzia "leggera" di supporto e coordinamento per Roma e per la Regione (sul modello di RSM);

• un'Agenzia "pesante" come soggetto amministrativo con un livello politico ed un livello tecnico-operativo che operi su delega della Città metropolitana e della Regione Lazio.

In ogni caso occorre una nuova legge regionale.

La seconda opzione è più coraggiosa e innovativa e può anche essere la seconda fase di un percorso che parta da un forte coordinamento e giunga in tempi ragionevoli alla costituzione dell'Agenzia.

Bisogna scegliere e bisogna farlo subito. I prossimi 4 anni vanno sfruttati integralmente con un disegno unitario e concertato da attuare con

determinazione e senza incertezze.

Riferimenti

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