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“Compressibilità edometrica di terreni parzialmente saturi”

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Academic year: 2021

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(1)

U NIVERSITÀ DEGLI

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“Compressibilità edometrica di terreni parzialmente saturi”

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“Compressibilità edometrica di terreni parzialmente saturi”

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“Compressibilità edometrica di terreni parzialmente saturi”

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LESSIA A

EDERICO II

EOTECNICA E

“Compressibilità edometrica di terreni parzialmente saturi”

ANDIDATO

A MABILE

518/712

(2)

Per anni, lo studio del comportamento meccanico delle terre è stato limitato al caso dei terreni saturi o asciutti, sebbene fosse già noto che il terreno può trovarsi in stato di parziale saturazione.

Questa condizione ricorre anzi con grande frequenza nella realtà: basti pensare a tutti quei terreni posti al di sopra del pelo libero della falda.

Obiettivo del presente elaborato di laurea è dimostrare come la condizione di parziale saturazione non vada trascurata, date le sue influenze di notevole interesse in ambito progettuale.

A questo scopo sono state condotte alcune prove sperimentali su terreni non saturi presso il Laboratorio di Geotecnica del D.I.G.A. dell’Università degli Studi di Napoli Federico II; i risultati di tali prove sono stati analizzati ed interpretati anche alla luce di precedenti sperimentazioni svolte presso lo stesso Laboratorio. Successivamente tali dati sono stati adoperati per l’analisi di un problema al finito svolta presso la Strathclyde University of Glasgow, in particolare per il calcolo della spinta su un muro di sostegno attraverso l’applicazione dei teoremi dell’analisi limite.

I terreni parzialmente saturi si presentano più complessi da studiare rispetto ai terreni saturi o asciutti; nell’approccio tradizionale il terreno è infatti schematizzato come un mezzo bifase, costituito dallo scheletro solido e da un fluido di porosità, che può essere l’aria nel caso dei terreni asciutti o l’acqua per i terreni saturi. In questo caso è valido il principio delle tensioni efficaci di Terzaghi. I terreni parzialmente saturi vanno invece schematizzati come mezzi trifase, poiché all’interno dei pori sono presenti contemporaneamente entrambi i fluidi. È dunque necessario definire due nuove variabili tensionali:

• Suzione di matrice, s = u

a

– u

w

;

• Tensione netta, σ

n

= σ – u

a

.

La suzione in particolare ha un ruolo molto importante nella meccanica dei terreni parzialmente saturi; essa è relazionata al contenuto d’acqua tramite la curva di ritenzione, rappresentata generalmente nel piano s, S

r

oppure s, θ.

Obiettivo della sperimentazione svolta è stata la determinazione della curva di ritenzione per un provino sottoposto a un carico assiale non nullo, in particolare pari a 36 kPa: questo valore è infatti prossimo al carico al quale è sottoposto un elemento del materiale in esame posto a una profondità di circa 2,5 m. Il materiale utilizzato nella sperimentazione è stato già ampiamente analizzato presso lo stesso Laboratorio; si tratta in particolare di una piroclastite campana, che dall’analisi granulometrica è risultata essere una sabbia con limo debolmente ghiaiosa.

Le prove sono state svolte in un edometro a suzione controllata progettato e realizzato presso il D.I.G.A. Il provino è alloggiato all’interno di una cella parzialmente riempita di acqua; è confinato da un anello edometrico e poggiato su una piastra porosa ad alto valore di ingresso d’aria, attraverso la quale è collegata con il circuito di drenaggio.

La macchina sfrutta la tecnica della traslazione degli assi per il controllo della suzione, basata

sull’applicazione di incrementi uguali di u

a

e u

w

al fine di mantenerne la differenza invariata

portando però u

w

a valori postivi, per evitare il problema della cavitazione all’interno dei circuiti.

(3)

Per la misura delle variazioni di contenut

da riferimento, mentre l’altra è collegata al provino con un trasduttore differenziale di pressione.

È stata svolta in particolare una prova a carico costante e suzione variabile; dopo la fase di m della suzione naturale del provino, risultata pari a 14 kPa, è stato gradualmente applicato il carico assiale. Sono stat

esplorando un intervallo di suzione compreso tr

imposte agendo sulla pressione dell’acqua e lasciando inalterata quella dell’aria;

in particolare le seguenti fasi:

• Umidificazione, suzione da 14 a 3 kPa;

• Essiccamento, suzione da 3 a 5

• Essiccamento, suzione da 5 a 10 kPa;

• Essiccamento, suzione da 10 a 25 kPa.

In particolare

variazioni di contenuto d’acqua nel tempo.

Fig. 1

Per la misura delle variazioni di contenut

da riferimento, mentre l’altra è collegata al provino con un trasduttore differenziale di pressione.

È stata svolta in particolare una prova a carico costante e suzione variabile; dopo la fase di m della suzione naturale del provino, risultata pari a 14 kPa, è stato gradualmente applicato il carico assiale. Sono state poi effettuat

esplorando un intervallo di suzione compreso tr

imposte agendo sulla pressione dell’acqua e lasciando inalterata quella dell’aria;

in particolare le seguenti fasi:

Umidificazione, suzione da 14 a 3 kPa;

Essiccamento, suzione da 3 a 5 Essiccamento, suzione da 5 a 10 kPa;

Essiccamento, suzione da 10 a 25 kPa.

In particolare per ciascuna

variazioni di contenuto d’acqua nel tempo.

Fig. 1 – Cedimento e variazione Per la misura delle variazioni di contenut

da riferimento, mentre l’altra è collegata al provino con un trasduttore differenziale di pressione.

È stata svolta in particolare una prova a carico costante e suzione variabile; dopo la fase di m della suzione naturale del provino, risultata pari a 14 kPa, è stato gradualmente applicato il carico

poi effettuate

esplorando un intervallo di suzione compreso tr

imposte agendo sulla pressione dell’acqua e lasciando inalterata quella dell’aria;

in particolare le seguenti fasi:

Umidificazione, suzione da 14 a 3 kPa;

Essiccamento, suzione da 3 a 5 Essiccamento, suzione da 5 a 10 kPa;

Essiccamento, suzione da 10 a 25 kPa.

per ciascuna fase

variazioni di contenuto d’acqua nel tempo.

Cedimento e variazione

Per la misura delle variazioni di contenuto d’acqua si utilizzano due burette, delle quali una funge da riferimento, mentre l’altra è collegata al provino con un trasduttore differenziale di pressione.

È stata svolta in particolare una prova a carico costante e suzione variabile; dopo la fase di m della suzione naturale del provino, risultata pari a 14 kPa, è stato gradualmente applicato il carico

e diverse fasi di umidificazione (wetting) e essiccamento (drying), esplorando un intervallo di suzione compreso tr

imposte agendo sulla pressione dell’acqua e lasciando inalterata quella dell’aria;

Umidificazione, suzione da 14 a 3 kPa;

Essiccamento, suzione da 3 a 5 kPa;

Essiccamento, suzione da 5 a 10 kPa;

Essiccamento, suzione da 10 a 25 kPa.

è stato possibile diagrammare l’andamento dei cedimenti e delle variazioni di contenuto d’acqua nel tempo.

Cedimento e variazione del contenuto d’acqua nella fase di umidificazione.

o d’acqua si utilizzano due burette, delle quali una funge da riferimento, mentre l’altra è collegata al provino con un trasduttore differenziale di pressione.

È stata svolta in particolare una prova a carico costante e suzione variabile; dopo la fase di m della suzione naturale del provino, risultata pari a 14 kPa, è stato gradualmente applicato il carico

diverse fasi di umidificazione (wetting) e essiccamento (drying), esplorando un intervallo di suzione compreso tra 3 e 25 kPa. Le variazioni di suzione sono state imposte agendo sulla pressione dell’acqua e lasciando inalterata quella dell’aria;

Umidificazione, suzione da 14 a 3 kPa;

Essiccamento, suzione da 5 a 10 kPa;

Essiccamento, suzione da 10 a 25 kPa.

è stato possibile diagrammare l’andamento dei cedimenti e delle

del contenuto d’acqua nella fase di umidificazione.

o d’acqua si utilizzano due burette, delle quali una funge da riferimento, mentre l’altra è collegata al provino con un trasduttore differenziale di pressione.

È stata svolta in particolare una prova a carico costante e suzione variabile; dopo la fase di m della suzione naturale del provino, risultata pari a 14 kPa, è stato gradualmente applicato il carico

diverse fasi di umidificazione (wetting) e essiccamento (drying), a 3 e 25 kPa. Le variazioni di suzione sono state imposte agendo sulla pressione dell’acqua e lasciando inalterata quella dell’aria;

è stato possibile diagrammare l’andamento dei cedimenti e delle

del contenuto d’acqua nella fase di umidificazione.

o d’acqua si utilizzano due burette, delle quali una funge da riferimento, mentre l’altra è collegata al provino con un trasduttore differenziale di pressione.

È stata svolta in particolare una prova a carico costante e suzione variabile; dopo la fase di m della suzione naturale del provino, risultata pari a 14 kPa, è stato gradualmente applicato il carico

diverse fasi di umidificazione (wetting) e essiccamento (drying), a 3 e 25 kPa. Le variazioni di suzione sono state imposte agendo sulla pressione dell’acqua e lasciando inalterata quella dell’aria;

è stato possibile diagrammare l’andamento dei cedimenti e delle

del contenuto d’acqua nella fase di umidificazione.

o d’acqua si utilizzano due burette, delle quali una funge da riferimento, mentre l’altra è collegata al provino con un trasduttore differenziale di pressione.

È stata svolta in particolare una prova a carico costante e suzione variabile; dopo la fase di m della suzione naturale del provino, risultata pari a 14 kPa, è stato gradualmente applicato il carico

diverse fasi di umidificazione (wetting) e essiccamento (drying), a 3 e 25 kPa. Le variazioni di suzione sono state imposte agendo sulla pressione dell’acqua e lasciando inalterata quella dell’aria; sono stat

è stato possibile diagrammare l’andamento dei cedimenti e delle

del contenuto d’acqua nella fase di umidificazione.

o d’acqua si utilizzano due burette, delle quali una funge da riferimento, mentre l’altra è collegata al provino con un trasduttore differenziale di pressione.

È stata svolta in particolare una prova a carico costante e suzione variabile; dopo la fase di misura della suzione naturale del provino, risultata pari a 14 kPa, è stato gradualmente applicato il carico diverse fasi di umidificazione (wetting) e essiccamento (drying), a 3 e 25 kPa. Le variazioni di suzione sono state sono state svolte

è stato possibile diagrammare l’andamento dei cedimenti e delle

del contenuto d’acqua nella fase di umidificazione.

o d’acqua si utilizzano due burette, delle quali una funge

isura della suzione naturale del provino, risultata pari a 14 kPa, è stato gradualmente applicato il carico diverse fasi di umidificazione (wetting) e essiccamento (drying), a 3 e 25 kPa. Le variazioni di suzione sono state e

è stato possibile diagrammare l’andamento dei cedimenti e delle

(4)

I risultati ottenuti sono stati riportati nel piano s, Fig. 2 –

I risultati ottenuti sono stati riportati nel piano s,

Fig. 3

– Variazioni di contenuto d’acqua nelle tre fasi di essiccamento.

I risultati ottenuti sono stati riportati nel piano s,

Fig. 3 – Curva di ritenzione

Variazioni di contenuto d’acqua nelle tre fasi di essiccamento.

I risultati ottenuti sono stati riportati nel piano s,

urva di ritenzione

Variazioni di contenuto d’acqua nelle tre fasi di essiccamento.

I risultati ottenuti sono stati riportati nel piano s, θ per tracciare la curva di ritenzione.

urva di ritenzione determinata sperimentalmente.

Variazioni di contenuto d’acqua nelle tre fasi di essiccamento.

θ per tracciare la curva di ritenzione.

determinata sperimentalmente.

Variazioni di contenuto d’acqua nelle tre fasi di essiccamento.

θ per tracciare la curva di ritenzione.

determinata sperimentalmente.

Variazioni di contenuto d’acqua nelle tre fasi di essiccamento.

θ per tracciare la curva di ritenzione.

determinata sperimentalmente.

(5)

La curva ottenuta dalla prova edometrica (σ

v

= 36 kPa) è stata confrontata con quella ottenuta da prove di evaporazione (σ

v

= 0): all’aumentare del carico assiale quindi il valore di ingresso dell’aria aumenta e la pendenza nella fascia centrale della curva diventa più ripida.

I dati ottenuti dalla sperimentazione sono stati adoperati per il calcolo della spinta su un muro di sostegno; in particolare la spinta è stata calcolata attraverso i metodi dell’analisi limite: mediante il teorema statico e il teorema cinematico sono stati trovati rispettivamente un limite inferiore equilibrato e un limite superiore congruente per la spinta. Avendo trovato i due limiti coincidenti, è stata determinata la soluzione esatta del problema proposto.

Per procedere all’applicazione dei teoremi è necessario stabilire un criterio di crisi per i terreni parzialmente saturi; si è fatto riferimento alla seguente formulazione:

߬ = ሺߪ − ݑܵሻ ∙ tan ߮′

Per la curva di ritenzione è stato scelto un modello esponenziale che ben si addice ai risultati sperimentali:

ܵ = ݁ି௔௦ = ݁௔௨

in cui a è un parametro caratteristico del terreno.

La formula ottenuta per il calcolo della spinta in condizioni di parziale saturazione del terreno è quindi la seguente:

ܵ = ݇ቈߛௗ௥௬ܪ

2 + ൫ߛ௦௔௧− ߛௗ௥௬൯݁ି௔ఊቆ݁௔ఊ− ܽߛܪ − 1 ሺܽߛ ቇ቉

+ ሺ1 − ݇ሻ ߛሺܽߛൣ݁௔ఊሺுିுሺܽߛሺܪ − ܪሻ − 1ሻ + ݁ି௔ఊሺܽߛܪ+ 1ሻ൧

In cui:

γ

dry

è il peso secco per unità di volume del materiale;

• H è l’altezza del muro;

H

w

è la profondità del pelo libero della falda rispetto al piano campagna;

γ

w

è il peso per unità di volume dell’acqua;

k

a

è il coefficiente di spinta attiva pari a tan

2

(45°- ϕ/2).

A titolo di esempio è stata calcolata la spinta per un muro a mensola di altezza pari a 4 m utilizzando questa formulazione allo scopo di confrontare i risultati con quelli ottenuti attraverso la formulazione classica:

ܵ = ݇ߛܪ

2 + ߛܪ 2

(6)

I risultati sono stati diagrammati al variare della profondità della falda.

Dal confronto tra i due grafici

viene notevolmente sovrastimata, mentre

della spinta tale che per alcuni valori di profondità della falda essa raggiunge anche valori negativi, mostrando che lo scavo può dunque autosostenersi.

I risultati conseguiti mostrano come le condizioni di parziale saturazione abbiano conseguenze di grande interesse nel campo applicativo; appare dunque ampiamente giustificato lo sviluppo di una linea di ricerca rivolta in questa direzione, sia attraverso la messa a punto di apparecchiature da laboratorio adeguate, che consentano di comprendere al meglio tutti g

saturazione può avere sulle caratteristiche idrauliche e meccaniche dei materiali, sia sviluppo di nuove

al contorno, permettano di ot

I risultati sono stati diagrammati al variare della profondità della falda.

Fig. 4 –

Dal confronto tra i due grafici

viene notevolmente sovrastimata, mentre

spinta tale che per alcuni valori di profondità della falda essa raggiunge anche valori negativi, mostrando che lo scavo può dunque autosostenersi.

I risultati conseguiti mostrano come le condizioni di parziale saturazione abbiano conseguenze di eresse nel campo applicativo; appare dunque ampiamente giustificato lo sviluppo di una linea di ricerca rivolta in questa direzione, sia attraverso la messa a punto di apparecchiature da laboratorio adeguate, che consentano di comprendere al meglio tutti g

saturazione può avere sulle caratteristiche idrauliche e meccaniche dei materiali, sia sviluppo di nuove trattazioni

al contorno, permettano di ot

I risultati sono stati diagrammati al variare della profondità della falda.

– Andamento

Dal confronto tra i due grafici risulta evidente che attraverso la formulazione tradizionale la spinta viene notevolmente sovrastimata, mentre

spinta tale che per alcuni valori di profondità della falda essa raggiunge anche valori negativi, mostrando che lo scavo può dunque autosostenersi.

I risultati conseguiti mostrano come le condizioni di parziale saturazione abbiano conseguenze di eresse nel campo applicativo; appare dunque ampiamente giustificato lo sviluppo di una linea di ricerca rivolta in questa direzione, sia attraverso la messa a punto di apparecchiature da laboratorio adeguate, che consentano di comprendere al meglio tutti g

saturazione può avere sulle caratteristiche idrauliche e meccaniche dei materiali, sia

trattazioni che, con rappresentazioni sempre più accurate delle reali condizioni al contorno, permettano di ottenere i migliori risultati anche in sede di progetto.

I risultati sono stati diagrammati al variare della profondità della falda.

Andamento della spinta rispetto alla profondità della falda H

risulta evidente che attraverso la formulazione tradizionale la spinta viene notevolmente sovrastimata, mentre

spinta tale che per alcuni valori di profondità della falda essa raggiunge anche valori negativi, mostrando che lo scavo può dunque autosostenersi.

I risultati conseguiti mostrano come le condizioni di parziale saturazione abbiano conseguenze di eresse nel campo applicativo; appare dunque ampiamente giustificato lo sviluppo di una linea di ricerca rivolta in questa direzione, sia attraverso la messa a punto di apparecchiature da laboratorio adeguate, che consentano di comprendere al meglio tutti g

saturazione può avere sulle caratteristiche idrauliche e meccaniche dei materiali, sia

che, con rappresentazioni sempre più accurate delle reali condizioni tenere i migliori risultati anche in sede di progetto.

I risultati sono stati diagrammati al variare della profondità della falda.

della spinta rispetto alla profondità della falda H

risulta evidente che attraverso la formulazione tradizionale la spinta viene notevolmente sovrastimata, mentre gli effetti della suzione conducono a un decremento spinta tale che per alcuni valori di profondità della falda essa raggiunge anche valori negativi, mostrando che lo scavo può dunque autosostenersi.

I risultati conseguiti mostrano come le condizioni di parziale saturazione abbiano conseguenze di eresse nel campo applicativo; appare dunque ampiamente giustificato lo sviluppo di una linea di ricerca rivolta in questa direzione, sia attraverso la messa a punto di apparecchiature da laboratorio adeguate, che consentano di comprendere al meglio tutti g

saturazione può avere sulle caratteristiche idrauliche e meccaniche dei materiali, sia

che, con rappresentazioni sempre più accurate delle reali condizioni tenere i migliori risultati anche in sede di progetto.

I risultati sono stati diagrammati al variare della profondità della falda.

della spinta rispetto alla profondità della falda H

risulta evidente che attraverso la formulazione tradizionale la spinta gli effetti della suzione conducono a un decremento spinta tale che per alcuni valori di profondità della falda essa raggiunge anche valori negativi,

I risultati conseguiti mostrano come le condizioni di parziale saturazione abbiano conseguenze di eresse nel campo applicativo; appare dunque ampiamente giustificato lo sviluppo di una linea di ricerca rivolta in questa direzione, sia attraverso la messa a punto di apparecchiature da laboratorio adeguate, che consentano di comprendere al meglio tutti g

saturazione può avere sulle caratteristiche idrauliche e meccaniche dei materiali, sia

che, con rappresentazioni sempre più accurate delle reali condizioni tenere i migliori risultati anche in sede di progetto.

I risultati sono stati diagrammati al variare della profondità della falda.

della spinta rispetto alla profondità della falda H

risulta evidente che attraverso la formulazione tradizionale la spinta gli effetti della suzione conducono a un decremento spinta tale che per alcuni valori di profondità della falda essa raggiunge anche valori negativi,

I risultati conseguiti mostrano come le condizioni di parziale saturazione abbiano conseguenze di eresse nel campo applicativo; appare dunque ampiamente giustificato lo sviluppo di una linea di ricerca rivolta in questa direzione, sia attraverso la messa a punto di apparecchiature da laboratorio adeguate, che consentano di comprendere al meglio tutti gli effetti che la parziale saturazione può avere sulle caratteristiche idrauliche e meccaniche dei materiali, sia

che, con rappresentazioni sempre più accurate delle reali condizioni tenere i migliori risultati anche in sede di progetto.

della spinta rispetto alla profondità della falda H

w

.

risulta evidente che attraverso la formulazione tradizionale la spinta gli effetti della suzione conducono a un decremento spinta tale che per alcuni valori di profondità della falda essa raggiunge anche valori negativi,

I risultati conseguiti mostrano come le condizioni di parziale saturazione abbiano conseguenze di eresse nel campo applicativo; appare dunque ampiamente giustificato lo sviluppo di una linea di ricerca rivolta in questa direzione, sia attraverso la messa a punto di apparecchiature da li effetti che la parziale saturazione può avere sulle caratteristiche idrauliche e meccaniche dei materiali, sia attraverso lo che, con rappresentazioni sempre più accurate delle reali condizioni tenere i migliori risultati anche in sede di progetto.

risulta evidente che attraverso la formulazione tradizionale la spinta gli effetti della suzione conducono a un decremento spinta tale che per alcuni valori di profondità della falda essa raggiunge anche valori negativi,

I risultati conseguiti mostrano come le condizioni di parziale saturazione abbiano conseguenze di eresse nel campo applicativo; appare dunque ampiamente giustificato lo sviluppo di una linea di ricerca rivolta in questa direzione, sia attraverso la messa a punto di apparecchiature da li effetti che la parziale attraverso lo che, con rappresentazioni sempre più accurate delle reali condizioni risulta evidente che attraverso la formulazione tradizionale la spinta gli effetti della suzione conducono a un decremento spinta tale che per alcuni valori di profondità della falda essa raggiunge anche valori negativi,

I risultati conseguiti mostrano come le condizioni di parziale saturazione abbiano conseguenze di

eresse nel campo applicativo; appare dunque ampiamente giustificato lo sviluppo di una

linea di ricerca rivolta in questa direzione, sia attraverso la messa a punto di apparecchiature da

li effetti che la parziale

attraverso lo

che, con rappresentazioni sempre più accurate delle reali condizioni

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