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RISCHIO DI INFORTUNIO IN CALONELL’UNIONE EUROPEA DATI

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(1)

13

A N D A M E N T O D E G L I I N F O RT U N I S U L L AV O R O

DATI

©

NUMERO

4

APRILE 2009

I N A I L - R o m a , P i a z z a l e G i u l i o P a s t o r e , 6 - Te l . 0 6 / 5 4 8 7 . 1 Segretaria di Redazione Vitalina Paris - Tel. 06/54872290 - Fax 06/54872603 Spedizione in abbonamento postale - art. 2, comma 20/c, legge 662/1996 - Filiale di Milano Iscrizione al N. 178 del 17/4/2000 del Registro della Stampa presso il Tribunale di Roma

QUESTO MESE:

Direttore Responsabile Antonella Onofri Tabelle a cura di Alessandro Salvati

Capo redattore Franco D’Amico Grafici a cura di Vitalina Paris

Questa newsletter è disponibile nel sito web dell’INAIL all’indirizzo http://www.inail.it alla sezione STATISTICHE

RISCHIO DI INFORTUNIO IN CALO NELL’UNIONE EUROPEA

Gli ultimi dati pubblicati da EUROSTAT nello scorso mese di marzo, relativi al 2006, mettono in evidenza come il rischio di infortunio nell’Unione Europea prosegua nella sua tendenza al ribasso. Rispetto all’anno prece- dente i tassi di incidenza standar- dizzati, che come noto, al contra- rio dei dati assoluti, presentano sufficienti requisiti di armonizza- zione e confrontabilità, sono dimi- nuiti del 2,7% nel complesso dei 15 Paesi U.E. e del 2,1% nella zona Euro. Nel periodo 2001 - 2006 la riduzione è pari al 21,6%

per entrambe le aree geografiche:

si tratta di un periodo esattamente omologo e simmetrico a quello 2007 - 2012 che rappresenterà la base di osservazione per la ridu- zione del 25% prevista dalla Comunicazione della Commis- sione U.E. n. 62 del 2007.

Appare evidente come, a livello europeo, l’obiettivo sia concreta-

mente a portata di mano, anche se si dovrà valutare l’impatto dei 12 nuovi Paesi entrati nella U.E.

L’Italia da parte sua, con un calo del 25,6% tra il 2001 e il 2006, risulta già in linea con il raggiun- gimento dell’obiettivo; il nostro

Paese, peraltro, registra anche per il 2006 un indice infortunisti- co in calo (- 3%) e più favorevole sia rispetto alle due aree U.E. che ai maggiori Paesi del vecchio continente.

(Franco D’Amico)

UE 12 - Euro Area UE 15 ITALIA

0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500

2001 2006

TAV. 1: INFORTUNI - TASSI DI INCIDENZA STANDARDIZZATI PER 100.000 OCCUPATI IN ITALIA E NELLE AREE U.E. - ANNI 2001 E 2006

ISSN 2035-5645

STATI MEMBRI 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Var. % (2006/2001)

INFORTUNI - TASSI DI INCIDENZA STANDARDIZZATI PER 100.000 OCCUPATI NEI PAESI U.E.(*) FONTE EUROSTAT - ANNI 2001 - 2006

Spagna 6.917 6.728 6.520 6.054 5.715 5.533 -20,0

Portogallo 4.986 4.054 3.979 4.111 4.056 4.183 -16,1

Francia 4.819 4.887 4.689 4.434 4.448 4.022 -16,5

Lussemburgo 4.585 5.131 5.033 4.439 3.414 3.685 -19,6

UE 12 - Euro Area 4.426 4.035 3.783 3.638 3.545 3.469 -21,6

Germania 4.380 4.082 3.674 3.618 3.233 3.276 -25,2

Belgio 4.242 3.685 3.456 3.306 3.167 3.077 -27,5

UE 15 3.841 3.529 3.329 3.176 3.098 3.013 -21,6

Finlandia 2.973 2.914 2.847 2.864 3.031 3.008 1,2

Paesi Bassi 3.588 1.442 1.188 1.070 2.653 2.831 -21,1

Italia 3.779 3.387 3.267 3.098 2.900 2.812 -25,6

Danimarca 2.876 2.630 2.443 2.523 2.658 2.689 -6,5

Austria 2.763 2.788 2.629 2.731 2.564 2.394 -13,4

Grecia 2.530 2.441 2.090 1.924 1.626 1.611 -36,3

Irlanda 1.509 1.204 1.262 1.129 1.217 1.289 -14,6

Regno Unito 1.665 1.632 1.614 1.336 1.271 1.135 -31,8

Svezia 1.500 1.347 1.252 1.148 1.130 1.088 -27,5

(*) Esclusi infortuni con assenza dal lavoro inferiore a 4 giorni e infortuni in itinere. La graduatoria è ordinata rispetto all’ultimo anno.

RISCHIO DI INFORTUNIO IN CALO NELL’UNIONE EUROPEA

MORTI SUL LAVORO IN CRESCITA

NELL’U.E. NEL 2006

UE: I PRIMI DATI

INFORTUNISTICI PER I 12 NUOVI STATI MEMBRI

(2)

DENTRO LA NOTIZIA

MORTI SUL LAVORO IN CRESCITA

NELL’U.E. NEL 2006

14

Dopo i continui segnali positivi che hanno contraddistinto gli ulti- mi anni nella riduzione degli infortuni mortali sul lavoro, si è registrato nel 2006, in Italia e in Europa, un aumento dei casi. Nel nostro Paese, come si sa, il feno- meno si è poi notevolmente ridi- mensionato, in virtù dei cali riscontrati nei successivi anni 2007 e 2008.

In Europa, i dati recentemente pubblicati da EUROSTAT relativi al 2006 segnalano una crescita del 3,2%, portando a 4.140 il numero complessivo degli infortu- ni mortali nella U.E. 15.

Come è ormai noto, i criteri adot- tati da EUROSTAT considerano gli infortuni mortali al netto di quelli in itinere che non sono tutelati da tutti i Paesi U.E.; è altrettanto noto come EUROSTAT raccomandi di utilizzare, per il confronto infor- tunistico tra i vari Stati, esclusiva- mente i tassi di incidenza stan- dardizzati elaborati dai tecnici dell’ufficio statistico europeo.

I motivi, anche questi noti e riba- diti più volte dall’INAIL, riguarda- no, tra l’altro, i livelli di sottodi- chiarazione dei Paesi che non dispongono di un sistema assicu- rativo specifico, la non completa copertura di alcuni importanti set- tori di attività e la mancata rileva-

zione, da parte di alcuni Stati membri, degli infortuni stradali.

Ciò induce EUROSTAT a calcola- re i tassi di incidenza per i casi mortali escludendo, oltre agli incidenti in itinere, anche quelli dovuti a incidenti stradali nell’e- sercizio dell’attività lavorativa, in quanto tale tipologia di infortunio non è rilevata da tutti i Paesi U.E..

L’aumento dei casi mortali avve-

nuti nel 2006 ha influenzato, evi- dentemente, anche i tassi di inci- denza: l’indice dell’Italia passa da 2,6 a 2,9 decessi per 100.000 occupati, sostanzial- mente in linea con l’aumento di 3 decimi di punto registrato per il dato dell’Euro Area (da 2,5 a 2,8) e quello rilevato per i 15 Stati membri (da 2,3 a 2,5).

(Alessandro Salvati)

TAV. 2: INFORTUNI MORTALI SUL LAVORO NEI PAESI U.E. 15 PER SETTORE DI ATTIVITÀ (valori assoluti) - ANNO 2006 Costruzioni

Totale Industria Manifatturiera

Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni

Agricoltura Commercio

Intermediazione Finanziaria e Attività Immobiliare Alberghi e Ristoranti

Elettricità, Gas e Acqua

0 200 400 600 800 1000 1200 1400

STATI MEMBRI 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Var. % (2006/2001) CASI MORTALI - TASSI DI INCIDENZA STANDARDIZZATI PER 100.000 OCCUPATI

NEI PAESI U.E. (*) - FONTE EUROSTAT - ANNI 2001 - 2006

Portogallo 9,0 7,6 6,7 6,3 6,5 5,2 -42,2 Austria 4,8 5,1 4,8 5,4 4,8 4,2 -12,5 Grecia 2,9 3,8 3,0 2,5 1,6 3,8 31,0 Spagna 4,4 4,3 3,7 3,2 3,5 3,5 -20,5 Francia 3,2 2,6 2,8 2,7 2,0 3,4 6,3

Italia 3,1 2,1 2,8 2,5 2,6 2,9 -6,5

UE 12 - Euro Area 3,1 2,9 2,9 2,7 2,5 2,8 -9,7 Danimarca 1,7 2,0 1,8 1,1 2,2 2,7 58,8 Belgio 3,8 2,6 2,4 2,9 2,6 2,6 -31,6

UE 15 2,7 2,5 2,5 2,4 2,3 2,5 -7,4

Irlanda 2,6 2,6 3,2 2,2 3,1 2,2 -15,4 Germania 2,0 2,5 2,3 2,2 1,8 2,1 5,0 Lussemburgo 1,7 2,4 3,2 - 2,6 1,7 0,0 Paesi Bassi 1,7 1,9 2,0 1,8 1,6 1,7 0,0 Finlandia 2,4 2,0 1,9 2,5 2,0 1,5 -37,5 Svezia 1,4 1,2 1,2 1,1 1,7 1,5 7,1 Regno Unito 1,5 1,4 1,1 1,4 1,4 1,3 -13,3 (*) Esclusi infortuni in itinere e quelli dovuti a incidenti stradali e a bordo di qualsiasi mezzo di trasporto nel corso del lavoro. La graduatoria è ordinata rispetto all'ultimo anno.

(3)

APPUNTI PROFESSIONALI

UE: I PRIMI DATI

INFORTUNISTICI PER I 12 NUOVI STATI MEMBRI

15

STATI MEMBRI Infortuni mortali Tassi di incidenza standardizzati (x 100.000 occupati)

Numero % Tassi Numero indice

(UE-27 = 100) INFORTUNI SUL LAVORO MORTALI NEI 12 NUOVI PAESI MEMBRI - ANNO 2005

Lituania 112 2,0 7,2 276,9

Romania 530 9,3 5,9 226,9

Malta 6 0,1 5,9 226,9

Lettonia 56 1,0 5,3 203,8

Cipro 13 0,2 4,9 188,5

Bulgaria 108 1,9 3,6 138,5

Ungheria 128 2,2 3,5 134,6

Polonia 468 8,2 3,5 134,6

Slovacchia 84 1,5 3,5 134,6

Slovenia 17 0,3 3,3 126,9

Estonia 24 0,4 3,0 115,4

Repubblica Ceca 163 2,8 2,5 96,2

12 nuovi Paesi 1.709 29,9 4,1 157,7

UE 27 5.720 100,0 2,6 100,0

Fonte: elaborazione su dati Eurostat.

Nel 1951, sei Paesi, tra cui l’Italia, fondarono la “Comunità europea del carbone e dell'acciaio” con l’obiettivo di ricostruire l’economia nel continente europeo prostrato dalla guerra. Da allora, l’esigen- za di condividere strategie per lo sviluppo economico-sociale e la libera circolazione di mercato hanno portato a superare le divi- sioni territoriali convincendo sem- pre più Paesi ad aderire al pro- getto di un’Europa unita. Oggi l’Unione Europea conta 27 mem- bri e sono in corso negoziati di adesione per Turchia e Croazia:

quasi il doppio rispetto al 2004 quando erano 15. L’ingresso nell’Unione di 12 nuovi membri

ha permesso loro un certo miglio- ramento del tenore di vita, stimo- landone la modernizzazione e nuove opportunità in campo eco- nomico. Ma al mondo del lavoro è legato purtroppo anche il rischio di infortunarsi e recente- mente Eurostat, l’ufficio statistico delle Comunità Europee, ha reso disponibili, per la prima volta e in via sperimentale, dati sul fenome- no infortunistico riguardanti i nuovi Stati membri. Per ora le informazioni riguardano solo le morti bianche avvenute nel 2005, diffuse sia in termini assoluti (oltre 1.700 casi su un totale di circa 5.700 della UE-27, pari al 30%), sia attraverso tassi d’incidenza

standardizzati. Come raccoman- dato da Eurostat, utilizzando per i raffronti questi ultimi parametri, tutti i nuovi Paesi membri, esclusa la Repubblica Ceca, presentano per il 2005 indici superiori a quelli degli altri Stati facendo cre- scere l’indice medio complessivo da 2,3 decessi ogni 100mila lavoratori della UE-15 a 2,6 della UE-27, con tassi particolarmente elevati per Lituania (7,2), Romania e Malta (5,9 entrambe).

Segnali che l’unificazione va per- seguita non solo sul piano politico ed economico, ma anche nel campo della prevenzione e della tutela dai rischi infortunistici.

(Andrea Bucciarelli)

TAV. 3: POPOLAZIONE RESIDENTE DEI 12 NUOVI STATI MEMBRI (in milioni)

Polonia Romania

Repubblica Ceca

Ungheria Bulgaria

Slovacchia

Lituania Lettonia Slovenia Estonia Cipro Malta

0 5 10 15 20 25 30 35 40

(4)

TIPOLITOGRAFIA INAIL - MILANO

16

L’OSSERVATORIO STATISTICO

a cura di Adelina Brusco

LA PRODUZIONE INAIL

GLI INDENNIZZI PER INFORTUNIO

INDENNITÀ PER INABILITÀ TEMPORANEA (1)

PERIODI GESTIONI

Industria e Servizi Agricoltura TOTALE

Febbraio 2008 43.234 3.565 46.799

Febbraio 2009 38.359 3.064 41.423

Variazione % -11,28 -14,05 -11,49

Mar. 2007 - Feb. 2008 551.047 46.373 597.420 Mar. 2008 - Feb. 2009 531.706 43.213 574.919

Variazione % -3,51 -6,81 -3,77

(1)Per data di definizione.

Mar2008 Apr2008 Mag2008 Giu2008 Lug2008 Ago2008 Set2008 Ott2008 Nov2008 Dic2008 Gen2009 Feb2009

0 10000 20000 30000 40000 50000 60000

TAV. 4: INDENNITÀ DI TEMPORANEA PER MESE DI DEFINIZIONE

INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA

Mar2008 Apr2008 Mag2008 Giu2008 Lug2008 Ago2008 Set2008 Ott2008 Nov2008 Dic2008 Gen2009 Feb2009

0 500 1000 1500 2000 2500 3000

TAV. 5: INDENNIZZI IN CAPITALE PER MESE DI EROGAZIONE

INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA

Mar2008 Apr2008 Mag2008 Giu2008 Lug2008 Ago2008 Set2008 Ott2008 Nov2008 Dic2008 Gen2009 Feb2009

0 300 600 900

TAV. 6: RENDITE DIRETTE PER MESE DI COSTITUZIONE

INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA

Mar2008 Apr2008 Mag2008 Giu2008 Lug2008 Ago2008 Set2008 Ott2008 Nov2008 Dic2008 Gen2009 Feb2009

0 40 80 120 160 200 240

TAV. 7: RENDITE A SUPERSTITI PER MESE DI COSTITUZIONE

INDUSTRIA E SERVIZI AGRICOLTURA

INDENNIZZI IN CAPITALE PER MENOMAZIONE PERMANENTE (DANNO BIOLOGICO) (2)

PERIODI GESTIONI

Industria e Servizi Agricoltura TOTALE

Febbraio 2008 2.852 320 3.172

Febbraio 2009 2.576 337 2.913

Variazione % -9,68 5,31 -8,17

Mar. 2007 - Feb. 2008 29.129 3.821 32.950

Mar. 2008 - Feb. 2009 30.225 3.914 34.139

Variazione % 3,76 2,43 3,61

(2)Per data di erogazione.

RENDITE PER INABILITÀ/MENOMAZIONE PERMANENTE (3)

PERIODI GESTIONI

Industria e Servizi Agricoltura TOTALE

Febbraio 2008 720 81 801

Febbraio 2009 621 66 687

Variazione % -13,75 -18,52 -14,23

Mar. 2007 - Feb. 2008 7.883 1.034 8.917

Mar. 2008 - Feb. 2009 8.170 1.027 9.197

riazione % 3,64 -0,68 3,14

(3)Per data di costituzione della rendita.

RENDITE A SUPERSTITI (4)

PERIODI GESTIONI

Industria e Servizi Agricoltura TOTALE

Febbraio 2008 172 18 190

Febbraio 2009 102 16 118

Variazione % -40,70 -11,11 -37,89

Mar. 2007 - Feb. 2008 1.874 212 2.086

Mar. 2008 - Feb. 2009 1.819 219 2.038

Variazione % -2,93 3,30 -2,30

(4)Per data di costituzione delle rendite (vedovi, orfani, ecc.).

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