Pellegrinaggio
Mariano - penitenziale
Al
Santuario di N.S. di Gonare
Domenica17 marzo 2013
Introduzione
Gli ultimi desideri delle persone che ci sono state care sono quelli che ricordiamo e custodiamo con più affetto e commozione.
Vent’anni fa con Don Salvatorangelo, abbiamo dato vita al Pellegrinaggio Quaresimale, del quale egli è stato l’anima. Portiamolo con noi lungo la strada che ci accingiamo a fare, con le parole che nel 2010 ci consegnò prima di partire per il santuario di N.S. di Gonare:
“Carissimi, all’inizio del nostro pellegrinaggio al Santuario del Monte Gonare, richiamiamo alla mente con quale animo abbiamo maturato questo proposito.
Il santuario che desideriamo raggiungere, attesta la devozione dei nostri padri che lo hanno edificato, del popolo di Dio e dei fedeli che vi accorrono da ogni parte per ritornare confermati nella vita cristiana e stimolati alle opere di carità. Portiamo in dono l’esempio della nostra fede, speranza e carità ai fratelli e alle sorelle che incontreremo, perché possiamo arricchirci nella mutua edificazione.”
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Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
- Amen.
Dio che salva e consola, sia con tutti voi.
- E con il tuo Spirito.
Parola di Dio: 1Gv 2,8-10
…E’ un comandamento nuovo quello che vi scrivo, il che è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e la vera luce già risplende. Chi dice di essere nella luce e odia il fratello, è ancora nelle tenebre.
Chi ama suo fratello, dimora nella luce, e non v’è in lui occasione di inciampo.”
TU, O CRISTO
Tu, o Cristo, sei la Vita, tu, o Cristo, sei la Luce, tu, o Cristo, sei l’Amore,
tu, o Cristo sei veramente Colui che dà alla vita il vero senso, il vero valore, il vero destino a cui la nostra vita è rivolta.
Sei tu che ci insegni perché si vive, perché si soffre, perché si muore.
Sei tu che guidi il nostro pensiero E la nostra volontà per le vie del bene.
Tu solo dai il mezzo, la forza, la capacità di essere buoni, di avere un carattere,
di sacrificarsi per qualche cosa per cui il sacrificio
valga la pena di essere speso.
CANTO:
MADONNA DELLA STRADA Madonna della strada, ascolta t’invochiam
concedi un forte cuore a noi che ora partiam.
La strada è tanto lunga e il freddo già ci assal,
respingi tu, o Regina lo spirito del mal.
RIT. E il ritmo dei passi ci accompagnerà
Là verso gli orizzonti lontani si va.
E il ritmo dei passi ci accompagnerà Là verso gli orizzonti lontani si va.
E lungo quella strada non ci lasciare Tu, nel volto di chi soffre facci trovar Gesù.
allor ci fermeremo le piaghe a medicar, e il pianto di chi è solo sapremo consolar.
RIT. E il ritmo dei passi ci accompagnerà
Là verso gli orizzonti lontani si va.
E il ritmo dei passi ci accompagnerà Là verso gli orizzonti lontani si va.
Prima Tappa Parola di Dio: Gv 14,1-3
“Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.
Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve lo avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me,perché siate anche voi dove sono io.”
Una pietra nella mia mano.
Aggregato minerale di forma non definibile.
Massa di un vago colore, che non sa di niente.
Inodore Immobile.
Scheggia tagliente staccata da una parete di montagna
o ciottolo levigato dall’acqua.
Sasso sul sentiero su cui inciampa il viandante.
E’ fredda nella mia mano.
E’ pesante.
E’ morta realtà.
Dura materia.
La mia vita.
A volte può diventare pietra.
E’ pesante anche a me stesso.
Mi attrae verso il basso.
Sono io!
Sono duro, a volte, giudico il fratello.
Il mio cuore rinuncia ad amare.
E’ freddo.
Mi trovo solo, isolato,
nella convinzione di essere migliore degli altri.
Nella mia pesantezza mi ritrovo vuoto.
Io!
Il giudice di mio fratello!
Pesante sasso, ciottolo senza vita, senza cuore.
Io!
Chi è senza peccato scagli la prima pietra!
Ma… E’ vero, sono una pietra!
E voglio lanciare il sasso contro l’Altro,
colpire il fratello…
Io, con le mie miserie, l’incapacità di amare…
“Chi mi libererà da questo corpo di morte?”
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CANTO:
CAMMINERO’
Camminerò, camminerò, sulla tua strada Signor.
Dammi la mano, voglio restar per sempre insieme a te.
Quando ero solo, solo e stanco del mondo, quando non c’era l’amor, l’amor, tante persone vidi intorno a me : sentivo cantare così.
Rit.
Io non capivo a rimasi a sentire, quando anch’io vidi il Signor, il Signor,
Lui mi chiamava, chiamava anche me, ed io gli risposi così.
Rit.
Or non mi importa se uno ride di me : lui certamente non sa, non sa,
del gran tesoro che trovai quel dì, che dissi al Signore così.
Rit.
A volte son triste, ma mi guardo intorno, scopro il mondo e l’amor, l’amor, son questi i doni che Lui fa a me, felice ritorno a cantar.
Rit.
Seconda Tappa
Parola di Dio: Gv 13,3-10
Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: “ Signore, tu lavi i piedi a me?” Rispose Gesù: “Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo.” Gli disse Simon Pietro “ Non mi laverai mai i piedi!” Gli rispose Gesù: “ Se non ti laverò, non avrai parte con me.” Gli disse Simon Pietro: “Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!”
Soggiunse Gesù: “Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti.”
Lavare i piedi ai fratelli vale quanto un’eucaristia:
comandamento nuovo e nuova pasqua
esigono un incondizionato amore come ami Tu, Figlio di Dio,
maestro e santo di ogni stagione.
Non si diradano le tenebre In un mondo in cui il fratello Dà morte al fratello e irride All’amore proposto al nemico.
Torna ad insegnarci ad amare Come ami tu, Cristo.
CANTO
Rit.:
Andate per le strade di tutto il mondo, chiamate i miei amici per far festa, c’è un posto per ciascuno alla mia mensa.
Nel vostro cammino annunciate il
Vangelo, dicendo “ E’ vicino il regno dei Cieli”,
guarite i malati, mondate i lebbrosi,- rendete la vita a chi l’ha perduta.
Rit.
Vi è stato donato con amore gratuito, ugualmente donate con gioia e per amore,
con voi non prendete ne oro né argento, perché l’operaio ha diritto al suo cibo.
Rit.
Entrando in una casa donatele la pace, se c’è chi vi rifiuta e non accoglie il dono,
la pace torni a voi e uscite dalla casa, scuotendo la polvere dai vostri calzari.
Rit.
Ecco, Io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi, siate dunque avveduti come sono i serpenti,
ma liberi e chiari come le colombe, dovrete sopportare prigioni e tribunali.
Rit.
Nessuno è più grande del proprio maestro, né il servo è più importante del proprio padrone,
se hanno odiato Me odieranno anche voi, ma voi non temete Io non vi lascio soli.
Rit.
Terza Tappa Parola di Dio: Gv 4,3-15
Gesù giunse ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco dal viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: “ Dammi da bere.” …ma la Samaritana gli disse: “Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono
donna samaritana?” I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani.
Gesù le rispose: “ Se tu conoscessi il dono di Dio e colui che ti dice “ Dammi da bere!”, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva.”
Gli disse la donna: “Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo;
da dove hai dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?”
Rispose Gesù: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.
”Signore – gli disse la donna – dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua”.
…E noi sempre più intenti ad accumulare beni su beni e nulla mai ci basta.
Le cose svuotano il cuore e generano angoscia perché più nulla ha senso.
Manda il tuo Spirito, Signore, sulle nostre aride ossa
e donaci un cuore nuovo
che trovi pace nella condivisione dei beni della Terra
e scelga Te come unica ricchezza.
CANTO:
BONTA’ BELLEZZA E PROVVIDENZA
Guardate gli uccelli del cielo, non hanno né ansia né affanno,
leggeri si alzano in volo, e riempiono l’ aria di canto;
Ma il Padre celeste li nutre, da cibo ad ogni vivente,
non lascia mancare il Suo amore, sia lode sia gloria al Signore.
Guardate i gigli del campo, i fiori dei boschi e dei prati,
non tessono i loro vestiti, non comprano i loro profumi;
ma il Padre del cielo li veste, li copre di mille colori,
chi è pari in bellezza a quei fiori, sia lode sia gloria al Signore.
Guardate i campi di grano, guardate i grappoli d’uva,
il pane e il vino saranno, la mensa del popolo in festa;
il Padre celeste li cambia, nel corpo e nel sangue di Cristo,
mistero di fede e di amore, sia lode sia gloria al Signore.
Quarta Tappa Parola di Dio: Gv 14,34
“Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove vado, voi conoscete la via.
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E’ il momento di partire, o meglio ri-partire.
Partire è innanzitutto fare, camminare, decidere, è riempire il nostro cuore di coraggio, è desiderare la strada, la meta, il futuro: siamo gente di parole, di proclami, di ragionamenti, ma ripartire è decidersi ad andare oltre le parole.
Partire non è fare chilometri e raggiungere chissà quali mete, partire è accettare il viaggio, partire è accettare di fare la strada, con gli altri, per scoprirli, conoscerli, accettarli e amarli, partire non è aspettare che l’altro arrivi… ma andare verso l’altro.
Partire è avere il fiato e il passo giusto, è avere un cuore che ha i battiti giusti, che sa dove andare e che si fida di Colui che indica la strada e la percorre assieme a noi.
Ma partire significa anche farsi carico di coloro che hanno perso l’entusiasmo, di chi è scoraggiato e stanco, di chi ha perso il sorriso, o ancora peggio i motivi per cui sorridere.
Andare avanti da soli non è “vero camminare”, chi ha il coraggio di partire non può camminare da solo, sa che deve fermarsi e farsi carico degli altri, sa ascoltare senza dare subito la risposta, sa guardare negli occhi della persona e non la strada da fare.
Buon cammino, o meglio Buona Partenza.
Trema tutto il nostro essere come foresta agitata dal vento.
Non siamo contenti del presente, temiamo il domani e dubitiamo che due braccia ci accolgano, varcata la soglia della morte.
“Resta con noi, Signore”, prendici sulla tua barca
E portaci al riparo, sui monti, là dove, paghi della tua parola, troveremo pace stando con te, che da sempre ci hai amato.
CANTO:
RESTA QUI CON NOI
Le ombre si distendono scende ormai la sera, e s’ allontanano, dietro i monti, i riflessi di un giorno che non finirà, di un giorno che ora correrà, sempre, perché sappiamo che una nuova vita, da qui è partita e mai più si fermerà.
Rit.:
Resta qui con noi il sole scende già, resta qui con noi, Signore è sera ormai.
Resta qui con noi, il sole scende già, se tu sei tra noi la notte non verrà.
S’allarga verso il mare il tuo cerchio d’ onda, che il vento spingerà, fino a quando, giungerà ai confini di ogni cuore alle porte dell’ amore vero.
Come una fiamma che dove passa brucia, così il tuo amore, tutto il mondo invaderà.
Rit.
Davanti a noi l’umanità, lotta soffre e spera, come una terra che nell’arsura chiede l’ acqua da un cielo senza nuvole, ma che sempre può dare la vita.
Con Te saremo sorgente d’ acqua pura, con te fra noi il deserto fiorirà.
Rit.
Il Pellegrinaggio Quaresimale al Santuario di N. S. di Gonare fu ideato e realizzato la prima volta domenica 21 Marzo 1993, per iniziativa dei Foulards Blancs di Nuoro.
Da allora si è tenuto ininterrottamente, quando è stato possibile, nella domenica che precede la Solennità dell’Annunciazione di Maria (25 Marzo).
Solo un anno, durante il Grande Giubileo del Duemila, si è svolto la domenica 28 maggio, anniversario dell’Incoronazione della Madonna di Gonare, patrona della nostra Chiesa Diocesana.
In questi anni il Pellegrinaggio, non sempre numeroso, ma sempre molto intenso e partecipato è stato tenacemente voluto dai Foulards Blanc e sostenuto dal loro rappresentante Don Salvatorangelo Chessa che ne ha mantenuto negli anni la spiritualità penitenziale.
I Foulards Blancs sono degli Scout, Agesci e Masci, che con un’ulteriore promessa si impegnano a servire giovani e malati nello spirito dell’Hospitalitè di Nostra Signora di Lourdes ed è proprio la loro particolare devozione a Maria il motivo della scelta di Nostra Signora di Gonare come meta del Pellegrinaggio.
Quest’anno è il ventesimo dallo svolgimento del primo pellegrinaggio.