• Non ci sono risultati.

ESPERIENZA DI MODELLI DI INTEGRAZIONE OSPEDALE-TERRITORIO

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "ESPERIENZA DI MODELLI DI INTEGRAZIONE OSPEDALE-TERRITORIO"

Copied!
36
0
0

Testo completo

(1)

Esperienza di modelli di integrazione ospedale territorio

Dott.ssa Ester Giaquinto Responsabile medico servizio di dietetica e nutrizione aziendale

Ausl Romagna Sede Cesena

(2)
(3)

Effetti metabolici nutrizionali di chemioterapia- radioterapia e atto

chirurgico

(4)

Malnutrizione:

•minor sopravvivenza

•minor risposta alla chemioterapia

•maggior rischio di tossicità

•peggior Qualità di vita

•maggior tasso di ospedalizzazione

•maggiori costi

(5)
(6)

Timing

(7)
(8)

Medical nutritional teatment

(indicazioni dietetiche specifiche finalizzate alla risoluzione dei sintomi+ terapia farmacologica di

supporto)

Dietoterapia + ONS

NE/NP

(9)
(10)
(11)
(12)

Sistema flessibile, trasversale

(13)
(14)
(15)
(16)

Anno 2008

(17)

Istituzione struttura semplice di tipo B- coordinamenti dietetica e nutrizione aziendale nell’ambito del dipartimento di Cure

Primarie e con funzione trasversale Ospedale-Territorio

Anno 2011

funzioni

(18)

Da dove siamo partiti

Anno 2004 La Circolare n°4 dell’aprile 2004 permette di formalizzare la costituzione del Team aziendale di Nutrizione

Artificiale

Il team è costituito da:

Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione

Farmacista

Infermiere

Dietista

Erogazione supplementi nutrizionali orali con prescrizione medico del Team

: attivazione del Service domiciliare per Nutrizione Enterale

Anno 2004

(19)

U.O.

oncologia

• Invio richiesta consulenza

SDNA

• Riceve la richiesta e prenota secondo priorità

Consulenza dietista

Medical Nutritional

treatment

Assenza di

screening •Erogazione

ons

•Follow-up

AMB

•Gestione

H-T NAD

rimborsabilità

Fabbisogni

Accesso

Integrazione ospedale territorio

f a s e

(20)

U.O.

osp/hospice

• Invio richiesta consulenza

SDNA

• Consulenza in reparto Consulenza dietista

Medical Nutritional

treatment

Assenza di

screening •Erogazione

ons

•Follow-up

AMB

•Gestione

H-T NAD

rimborsabilità

Fabbisogni

Accesso

Integrazione ospedale territorio

f a s e

(21)

U.O Osp/Hospice

• Invio richiesta consulenza per paziente oncologico

SDNA • Dimissione protetta

Medico +inferrmiere

SDNA

• Gestione

H-T

NAD

Fabbisogni Accesso

Integrazione ospedale territorio

(22)

La dimissione protetta è

un’importante componente del processo assistenziale. Si realizza con l’intervento integrato dei professionisti dell’Ospedale, del Territorio, del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta, dei servizi sociali e con la partecipazione attiva della

famiglia.

(23)

….In caso di interventi a media/alta intensità assistenziale (es: terapie infusionali, nutrizione artificiale, medicazioni complesse, ventilazione assistita, ecc.), il coordinatore infermieristico del SID concorda con il coordinatore infermieristico della struttura di degenza, un accesso presso la degenza da effettuarsi in presenza di un familiare di riferimento per la presa in carico del Pz,, la valutazione dei bisogni e la compilazione della cartella integrata domiciliare, nella parte di propria competenza. Interagisce con ASD/ASR per il progetto assistenziale . Nel caso in cui nella Richiesta di Dimissione Protetta (DS M/P01/01 Rev 3) sia stata segnalata la necessità di un programma nutrizionale la valutazione verrà eseguita congiuntamente con il Nutrizionista territoriale….

2010

(24)

Continuità informativa

Continuità gestionale

Continuità relazionale

ospedale territorio

Imposta

trasferimento NAD

Jack BW et al 2013 Haggerty 2003

(25)

Ingresso programmazione dimissione

Sviluppo delle fasi della dimissione protetta

Fase 1 Fase 2 Fase 3

Continuità informativa Continuità gestionale Continuità relazionale O

s p e d a L e

T E R R I T O R I O

(26)

Continuità assistenziale ospedale-territorio

La dimissione dall’ospedale dei pazienti in Nutrizione Artificiale è sempre un momento molto delicato, vissuto con ansia sia da parte del paziente che da parte della famiglia

Una buona organizzazione del percorso di Continuità Assistenziale Ospedale-Territorio sia al momento della dimissione che della presa in carico territoriale ,risulta essere una condizione imprescindibile al fine di assicurare una assistenza efficace ed efficiente.

(27)

Continuità assistenziale ospedale-territorio

Utilizzo di procedure e protocolli al fine di :

Creare uniformità nei percorsi

Fornire prestazioni appropriate

Garantire la tutela dei pazienti

Garantire la tutela degli operatori

Ridurre i costi

(28)

Il processo di dimissione protetta dovrebbe iniziare il prima

possibile in modo da poter attivare immediatamente percorsi di cura dedicati al fine di evitare attese inutili che determinano : - disagio del paz

- prolungamento delle giornate di degenza -aumento dei costi

(29)

NAD : Punto cruciale – Dimissione Protetta

Requisiti per la dimissione (fattibilità e sicurezzza):

• Stabilità clinica

• Adeguate condizioni socio ambientali

• Caregiver idoneo

(30)

Ruolo del Caregiver

La presenza di un familiare/ caregiver di riferimento addestrato alla gestione della N.A. e delle eventuali complicanze è condizione

indispensabile per la buona riuscita del piano assistenziale.

(31)

L’ADDESTRAMENTO DEVE TENER CONTO DI ALCUNI PRINCIPI DI BASE:

Creare un ambiente possibilmente sereno e tranquillo

Non dare troppe informazioni in una sola volta

Usare una terminologia facile

Utilizzo di opuscoli informativi

evitare terminologie poco comprensibili

(32)

Opuscolo gestione cateteri venosi a domicilio e PICC

(33)

- Cura della persona e la pulizia degli ambienti Addestramento alla conoscenza e utilizzo di : - tecniche asettiche

- tecniche di preparazione delle soluzioni da infondere - procedure di inizio e fine infusione

- cura delSNG,PEG

- tecniche di cambio medicazione in emergenza del CVC - uso della pompa infusionale e tempi di somministrazione

- riconoscimento di segni e sintomi di potenziali

complicanze e la capacità di adottare i provvedimenti urgenti coinvolgendo i professionisti interessati.

(34)
(35)

La dimissione ed il percorso domiciliare di un paziente fragile richiede una grossa collaborazione fra i professionisti che

intervengono nel processo di cura affinchè il paziente si senta

accompagnato in fase di dimissione ,ed accolto in sicurezza al proprio domicilio.

e

Prevede un sistema flessibile tale da migliorare la qualità della vita del paziente e dei suoi familiari.

(36)

Grazie per l’attenzione

Riferimenti

Documenti correlati

Come afferma Bauman, il problema è che oggi il potere (Macht) si è “liberato” della politica (Politik): lo dimostra, ad esem- pio, lo strapotere dei mercati finanziari, che

L’analisi che verrà testata relativa all’ipotesi che lega la fiducia con il fatto di essere a conoscenza di informazioni sul consulente, mostrerà appunto che non sempre

Per spiegare la messa all’indice di un autore di chiara e comprovata ortodossia come Matteo Bandello (vescovo di Agen), Rozzo prende le mosse da una rilettura della sua opera

[r]

Quello che si po- trebbe fare per superare questo problema è organizzare, così come esistono degli ambulatori per la terapia del do- lore e per il supporto psicologico, degli

Le persone con diabete tipo 2 e obese pos- sono aver bisogno anche di 0,2 unità di insulina per ogni grammo di glucosio, mentre in quelle con diabete tipo 1 e magre

3.7 Complicazioni dell’ovariectomia laparoscopica in corso di

Un battito d'ali: il nuovo libro di Sveva Casati Modignani, un viaggio nel passato, che alterna una graffiante lucidità con la tenerezza che la lega alle persone amate,