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FORENSIC NURSING AND MALTREATMENT OF MINORS FORENSIC NURSING E MALTRATTAMENTO DEI MINORI

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FORENSIC NURSING AND MALTREATMENT OF MINORS FORENSIC NURSING E MALTRATTAMENTO DEI MINORI

Dr. Michele Stallone*

ABSTRACT

The first nursing training In Italy was established by the Italian Red Cross in 1908. The first formal course being inaugurated by Royal Decree in 1925, but only in 1934 did nursing start to be considered an auxiliary branch of medicine.

In the intervening years the profession has greatly improved the quality of its training, a university diploma in nursing became available in 1990, and a university degree in 2000. The three year course also allows candidates to take a higher university degree (laurea magistrale) by attending a further two year course.

The first involvement of nurses in a formal forensic science education started in 2006 at the University of Bari, where professor Giancarlo Di Vella inaugurated the first master’s degree in forensic nursing. This master’s included collaboration with Police, social security Dept and US universities. In Italy the forensic involvement of nurses is still in the early stages, and the practical involvement is of nurses is hindered by the low levels of requests from Forensic Pathology in institutes. An exception to highlight is the Italian Disaster Victim Identification team where nurses of the medical police staff have been concretely involved since 2006. The IT DVI team will be involved in mass disasters and nurses will be employed in the identification process.

Nurses are health professionals with the same medico legal obligations of medical doctors. In child abuses cases a forensic nurse could be a very important resource in terms of identification and prevention. This is particularly true for nurses employed in paediatrics, as this is the first place where a child may present with suspected physical abuse. This confirms the importance of a forensic background for any health care providers as part of their professional knowledge. During a forensic course the nurse is taught on how to recognize signs of abuse and sexual violence and how to handle these events. In the case of a direct involvement with medical examiners, psychologists or forensic odontologists it is of the utmost necessity for a nurse to have a specific knowledge of forensic guidelines and crime scene investigation.

* Dottore in Infermieristica, Master in Infermieristica Forense

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106 Introduzione

L’Infermieristica in Italia nasce nel 1908 grazie alla Croce Rossa Italiana che organizza il primo Corso per Infermiere. Il primo vero Corso di Studi Infermieristico nasce, tuttavia, nel 1925 ad opera di un Decreto Reale. Solo nel 1934 l’Infermieristica diventa branca ausiliaria della medicina.

Col passare degli anni la professione e la professionalità degli infermieri si è evoluta, unitamente a quelle di altre professioni. Nel 1954 si è sentita l’esigenza di istituire un organo con funzioni di tutelare la categoria degli infermieri. Si tratta dell'I.P.A.S.V.I.

Federazione Nazionale Collegi Infermieri professionali, Assistenti sanitari, Vigilatrici d'infanzia (www.ipasvi.it). Nel processo di evoluzione della professione è degno di nota la pubblicazione del Codice Deontologico dell'infermiere nel 1960..

La sempre più forte considerazione delle professionalità infermieristiche, hanno, col tempo, richiesto conoscenze e competenze sempre più specifiche. Nel 1990 infatti viene istituito il primo Corso di Diploma Universitario per Infermieri (D.U.I.) e nel 2000 il primo Corso di Laurea triennale in Infermieristica e la creazione della Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche.

L’ingresso nelle Università ha richiesto ai professionisti dell’assistenza un curriculum studiorum degno di questa Istituzione. Sono stati creati Master post Laurea (tra cui il

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107 Master di 1° livello in Infermieristica Forense) e Dottorati di Ricerca per i laureati magistrali.

Da un punto di vista forense è utile considerare una comparazione con gli Stati Uniti dove l'impiego forense dell'infermiere godeva già da tempo di percorsi formativi e prestigio professionale. Già dal 1992, infatti, veniva fondata l’International Association of Forensic Nurses (www.iafn.org). Nell'ambito del percorso formativo nelle scienze forensi esiste anche una suddivisione a seconda del target lavorativo. Si potrà, quindi, ritrovare infermieri forensi specializzati in abuso e domestica violence, mass disaster, stalking o investigazioni sulla scena del crimine.

La situazione universitaria italiana nell'ambito dell'operatività dell'infermiere nelle scienze forensi si può considerare inaugurata dall'attivazione nel 2006 del Master di 1° livello in Infermieristica Forense presso l’Università degli Studi di Bari ad opera del prof.

Giancarlo Di Vella. Il master prevedeva anche la collaborazione con Università e Centri di Medicina Legale statunitensi, Polizia di Stato, INPS ed INAIL.

L'impiego forense dell'infermiere rappresenta in Italia una realtà ancora troppo giovane, trattandosi di una 'specializzazione' di così recente istituzione. A questo si aggiungono anche le difficoltà di un concreto coinvolgimento operativo, attesa la bassa o assente richiesta di infermieri presso gli Istituti e Sezioni di Medicina Legale delle Università. Un eccezione degna di nota è il coinvolgimento degli infermieri appartenenti ai ruoli del

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108 personale sanitario della Polizia di Stato inseriti nel Gruppo di Missione DVI (Distaster Victim Identification) costituita con decreto del Capo della Polizia il 6 aprile 2006. Il gruppo DVI Polizia sarà impiegato nell'ambito delle operazioni successive ad un disastro di massa con elevato numero di vittime, in cui sono necessarie numerose procedure standard per la raccolta, conservazione, documentazione, identificazione e rilascio delle salme.

IL FORENSIC NURSING

La riforma della professione sanitaria dell’Infermiere lo ha convertito da ausiliario del medico a vero e proprio sanitario. Questo ha determinato nuove responsabilità medico- legali. L'articolo 365 del c.p. in materia di referto è molto chiaro. Nell'ambito del maltrattamento dei minori l'infermiere sarà responsabile dell’intercettazione e, in determinati casi, anche del referto all'Autorità Giudiziaria di quei segni e sintomi che possano far ricondurre ad episodi violenti (violenza sessuale, fisica) stati di abbandono e incuria, tentati suicidi, abuso di sostanze stupefacenti e sofisticazioni alimentari.

Nello specifico ambito del maltrattamento l'infermiere con esperienza nelle scienze forensi può ricoprire un ruolo fondamentale nella rilevazione, valutazione e prevenzione.

In particolare l'infermiere impiegato nei reparti e cliniche di pediatria potrebbe essere il primo sanitario ad avvicinarsi al bambino abusato e a instaurare un rapporto di fiducia.

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109 Alla luce delle responsabilità medico-legali accennate, ne deriva che un infermiere pediatrico privo di approfondimenti nelle scienze forensi rischia di non essere in grado di rilevare adeguatamente il tipo di lesione con il pericolo di sottovalutare o ignorare potenziali situazioni di abuso. Si potrebbe, ad esempio, facilmente scambiare una macchia mongolica (lesioni maculari congenite, circoscritte, di colore variabile dal grigio ardesia al blu-verdastro) come un segno di abuso.

Certamente si tratta di casi delicati, dove è essenziale la prudenza e la competenza, al fine di limitare il rischio di errore su un argomento di questa portata ed evitare anche falsi allarmismi. Ne deriva ancora l’esigenza di uno specifico percorso formativo non solo didattico bensì associato ad un tirocinio clinico.

Nel percorso formativo delle scienze forensi l’infermiere viene istruito su come riconoscere i segni di violenza e maltrattamento (ad esempio le lesioni da morso umano) e grazie a queste conoscenze può essere il primo ad attivare tutte le procedure del caso.

Il ruolo dell’infermiere forense non rappresenta in Italia una qualifica ufficiale. Tuttavia per poter raggiungere la predetta competenza e il potenziale coinvolgimento nelle scienze forensi dovrà seguire un corso specifico, come ad esempio il Master post laurea, unitamente a workshop e corsi internazionali, in ambiti dove questa figura è già concretamente impiegata nella veste di infermiere forense.

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110 È chiaro che l’impiego dell’Infermiere Forense deve essere supportato da una valida equipe multidisciplinare composto essenzialmente da medici legali, odontoiatri forensi e psicologi. Un esempio concreto di coinvolgimento multidisciplinare per la prevenzione di situazioni di violenza e abuso è il Progetto GIADA (Gruppo Interdisciplinare Assistenza Donne e bambini Abusati) dell’Ospedale Pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari inaugurato nel 2000. Tale progetto rappresenta un adeguamento organizzativo delle attività assistenziali dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Di Venere (Direttore prof. F. Boscia) e il Servizio di Psicologia dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII (Responsabile dr.ssa M.G. Foschino Barbaro) con l’obiettivo di organizzare percorsi integrati di assistenza e ricerca in favore delle donne e dei bambini abusati e maltrattati, ai sensi del Progetto Obiettivo Materno - Infantile (D. M del 24 Aprile 2000 n.89).

Progressivamente sono state coinvolte diverse unità operative ospedaliere allo scopo di strutturare un approccio assistenziale di tipo integrato e perseguire obiettivi di cura, prevenzione, formazione e ricerca venendosi a costituire un gruppo di di pediatri, odontoiatri, infermieri, psicologi, assistenti sociali, biologi, tecnici di laboratorio e di radiologia. L’obiettivo è quello di rilevare e curare le violenze ai danni di donne e bambini. L’obiettivo di tale iniziative è quello di salvaguardare la salute psicofisica dei bambini e delle donne, partendo dal riconoscimento, passando per la diagnosi, fino ad arrivare alla cura.

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111 Questo tipo di esperienza dovrebbe far scuola a Presidi Ospedalieri e Università e al tempo stesso stimolare sempre più l’assunzione di Infermieri Forensi in questi ambiti.

CONCLUSIONI

La formazione specifica nella materia del maltrattamento è condizione imprescindibile per evitare pericolose improvvisazioni ed evitare anche potenziale ‘danni’ soprattutto ai piccoli pazienti. Ricordarsi sempre che si tratta di un impegno d’equipe e che bisogna sempre rispettare le competenze di ciascuna professionalità coinvolta. Il ruolo dell’infermiere forense e la sua operatività sarà di grande supporto in alcuni casi proprio per innescare tutta la catena operativa di supporto ed aiuto psicofisico utile al piccolo paziente, sia in termini di prevenzione, che di accertamento e cura.

L’attento esame e documentazione da parte dell’infermiere di quei segnali e segni di presunto abuso, aiuterà sia l’equipe interdisciplinare nel lavoro di valutazione che lo stesso bambino eventualmente sottoposto a maltrattamento. Non è, infatti, casuale la presenza di infermieri forensi all’interno della American Academy of Forensic Sciences (www.aafs.org), quale conferma della loro specificità ed insostituibilità. In questa prospettiva è possibile essere ottimisti anche sul futuro in Italia della professione infermieristica e coinvolgimenti medico-legali.

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112 Bibliografia

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