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Cuore, polmoni, reni: il Covid lieve-moderato lascia il segno

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Academic year: 2022

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M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIX numero 1 - 2022 27

A ggiornAmenti

I

soggetti che apparentemente si sono ripresi da un’infezione da Sars-CoV-2 da lieve a mode- rata non ospedalizzati mostrano se- gni di affezione subclinica multior- gano correlata alla funzionalità pol- monare, cardiaca, trombotica e re- nale. Ricercatori tedeschi che han- no condotto lo studio di coorte han- no affermato che i loro risultati sug- geriscono che in pazienti seleziona- ti lo screening potrebbe essere ap- propriato per guidarne la gestione.

! Lo studio

Sono stati inclusi 443 pazienti Co- vid tra marzo e dicembre 2020 e 1.328 controlli (tra la popolazione di Amburgo). Tutti i casi sono stati considerati da lievi a moderati in virtù del fatto che non avevano ri- chiesto il ricovero in terapia inten- siva - solo il 7,2% era stato ricove- rato in ospedale - e la valutazione si è verificata a una mediana di 9,6 mesi dopo il test Sars-CoV-2 inizia- le positivo.

Rispetto ai controlli, i pazienti Co- vid avevano vene femorali sono- graficamente non comprimibili

“sostanzialmente più frequenti”, suggerendo una precedente TVP. La valutazione cardiaca ha mostrato una ridotta funzione ven- tricolare sinistra e destra all’eco- cardiografia transtoracica, nonché un’elevata troponina I cardiaca ad

alta sensibilità (hs-cTn I) e un pep- tide natriuretico pro-B N-terminale (NT-proBNP). Inoltre, i pazienti post-Covid presentavano un volu- me polmonare totale inferiore (99,1% vs 102,4% del valore previ- sto) e una maggiore resistenza specifica delle vie aeree (77,3% vs 69,8% del valore previsto). Anche la funzionalità renale era ridotta (eGFR ridotto di 2,35 ml/min/1,73 m2). Non c’erano differenze quan- do si trattava di volume cerebrale, microsanguinamenti cerebrali, re- sidui di infarto, funzione cognitiva.

“Il dato più impressionante è stato l’evidenza di un aumento della trombosi venosa tra i pazienti che avevano contratto la malattia. Si raccomanda lo screening sistema- tico degli organi da 6 a 9 mesi do- po l’infezione da Sars-CoV-2 da lie- ve a moderata”, suggeriscono gli autori.

! Dibattito

La ricerca ha suscitato un dibattito all’interno della comunità medica tedesca. Stefan Blankenberg, l’au- tore senior, ha sottolineato che questo è “un suggerimento intellet- tuale”, piuttosto che una “linea gui- da”. Gli autori hanno infatti ricevuto feedback dai medici di famiglia che mettono in discussione questo consiglio, in base a quanto fossero ridotte le differenze tra pazienti e

controlli. Ma Blankenberg ha repli- cato con i dati di uno studio del 2019 di cui è co-autore, dimo- strando che anche ridotte alterazio- ni di LDL possono avere un impatto sul rischio a lungo termine. Lo stes- so si può dire per la compromissio- ne della funzionalità renale. Aman- da Verma, Washington University School of Medicine di St. Louis ha commentato: “In realtà non co- nosciamo le conseguenze a lungo termine e abbiamo bisogno di una guida su ciò che accade ai pazienti nel tempo. I medici stanno studian- do per conoscere le migliori strate- gie per ottenere risposte e forse le tecnologie di oggi non sono ancora all’altezza. Dico sempre ai pazienti:

solo perché non avevamo i raggi X in passato non significa che le per- sone non si siano fratturate le gam- be. Questa ricerca potrebbe stimo- lare confronti sul fatto che l’uso di una strategia preventiva, piuttosto che reattiva, potrebbe essere più conveniente”.

M

EDICINA INTERNA

Cuore, polmoni, reni: il Covid lieve-moderato lascia il segno

BIBLIOGRAFIA

• Petersen EL, Goßling A et al.

Multi-organ assessment in mainly non-hospitalized individuals after SARS-CoV-2 infection: The Hamburg City Health Study COVID programme.

Eur Heart J2022, epub ahead of print.

• Brunner FJ, Blankenberg S et al.

Application of non-HDL cholesterol for population-based cardiovascular risk stratification: results from t he Multinational Cardiovascular Risk Consortium. Lancet 2019;

394: 2173-83.

• www.tctmd.com

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