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Oralità, concentrazione, immediatezza atto II - Judicium

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Academic year: 2022

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AVVENIRE

Sui tribunali accorpati, Cancellieri non indietreggia

Un ipotetico lettore straniero con una buona conoscenza della lingua italiana, cosa capirebbe di questo titolo? Come gli si potrebbe tradurre? La corporazione dei cancellieri che cammina su corpi, su atri muscosi, su fori cadenti? “Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi”?

Si licet. Da un anno e mezzo il mio studio ha una causa “in decisione” (si dice così) presso la sezione distaccata di Foligno del Tribunale di Perugia. Cioè, ho a che fare con un fantasma. Vorrei far materializzare il fantasma: ma a chi mi rivolgo? Sta per sparire il fantasma stesso. Voci

incontrollate mi dicono che i fascicoli andranno distribuiti tra Perugia e Spoleto (?!).

Chissà cosa accadrà mai. E se domani ... il signore o la signora a cui finisse il mio fascicolo lo rimettesse sul ruolo? Possibile, ma che cosa spiego al cliente?

Se fossi un penalista sarei molto soddisfatto. Il reato va in prescrizione. Ma il processo civile non gode di questa prerogativa, e non mi posso nemmeno lamentare perché sarei davvero un italiano poco serio, a stare a Giavazzi e Alesina che giudicano la serietà di questo governo dalla sua capacità di resistenza ai torbidi corporativismi che non vogliono sentir toccare la geografia giudiziaria (tra parentesi consiglio a qualcuno di leggersi la bella pagina di Geminello Alvi che nella

“Confederazione italiana, Diario di vita tripartita”, Marsilio ed. 2013, riporta, tra virgolette, la

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previsione di “nessuna crisi per noi all’orizzonte” fatta sul Corriere tanto da Alberto Alesina quanto da Francesco Giavazzi il day after l’esplosione della crisi oltreoceano).

Ma, bando al pessimismo, sfogliamo un altro giornale: IL SOLE 24 ORE

Il Csm: a rischio decadenza decine di magistrati onorari.

Leggiamo: “Rischia di scoppiare la bomba delle incompatibilità dei giudici di pace. Mandando in sofferenza tutta la macchina della giustizia onoraria. A lanciare l'allarme è il Consiglio superiore della magistratura. Quasi 700 giudici in meno: è la situazione in cui potrebbe trovarsi la macchina della giustizia a partire da domani, quando diventerà pienamente operativa la riforma della

geografia giudiziaria con i suoi tagli e gli accorpamenti di tribunali, procure e uffici del giudice di pace.

Il pericolo riguarda i giudici onorari, che oggi molto spesso svolgono contemporaneamente la professione di avvocato e quella di magistrato onorario a pochi chilometri di distanza, ma che da domani, per effetto degli accorpamenti, non potranno farlo più negli uffici giudiziari compresi nel nuovo circondario del tribunale presso il quale sono chiamati a svolgere le funzioni onorarie.

«Il rischio concreto è quello di una perdita secca, a decorrere dal 13 settembre, di tanti magistrati onorari non intenzionati ad abbandonare la professione forense, con le evidenti gravi ricadute sul buon andamento e l'efficienza dell'amministrazione della giustizia, che non può prescindere dal fondamentale apporto della magistratura onoraria» ha scritto il presidente dell'Ottava

Commissione del Csm, Paolo Auriemma, al ministro della Giustizia, chiedendole di intervenire per far fronte al problema. Ed è lo stesso consigliere ad aver fatto i calcoli sulle possibili dimensioni del fenomeno”

Me cojoni! dicono a Roma. E i processi in corso, e i cittadini, e i diritti di cui tutti ci riempiamo tutti i giorni la bocca. Chissenefrega. Tanto i professori di procedura civile (pardon : di “Diritto

processuale civile”) continueranno a insegnare che il nostro sistema è il migliore dei mondi possibili. A furia di ripeterlo qualcuno va a finire che ci crede pure, come qualcuno si ostinava a ritenere che lo fosse la DDR prima della caduta del muro.

Adelante, Pedro. IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA :

Il ministro Cancellieri: "La riforma deve andare avanti"

“Anche se il taglio dei tribunali provoca proteste, anche se in corso d’opera saranno necessari aggiustamenti , tornare indietro non si può: lo chiedono le istituzioni europee e la Banca Mondiale”

Altro che Alesina e Giavazzi. Le istituzioni europee e la Banca Mondiale, ragazzi! Stand up and shut up! È vero che “è assai probabile che il tribunale di Rho, in area Expo, tra l'altro, venga accorpato alla fine a quello di Milano e non più a quello di Busto Arsizio come oggi previsto, come pure altri interventi potrebbero riguardare il circondario del neonato ufficio di Napoli Nord” (SOLE 24 ORE, 11

settembre), cioè a poche ore dal fatidico giorno non sappiamo ancora niente, ma che volete che conti. Marciare bisognava e andare avanti, diceva una canzone che ormai pochi ricordano.

Marciamo e andiamo avanti, senza troppi commenti.

IL CORRIERE DELLA SERA – Roma

Crisi dei tribunali, il Tar del Lazio blocca la chiusura degli uffici giudiziari di Sora

Da venerdì taglio per 15 strutture in tutto il Lazio: in Ciociaria chiudono altre 2 sedi; tagliate anche Ostia, Gaeta e Terracina. A Cassino 18 mila cause pendenti

Ariano, il Tar accoglie in parte il ricorso S.Angelo, Repole non cede

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Taglio tribunali, i sindaci del Vallo di Diano pronti a dimettersi

A questo punto mi cheto e il lettore si goda questo pezzo nella sua nuda bellezza:

NON REVOCO UN BEL NIENTE!

IL MESSAGGERO - Umbria

Caos tribunali, gli avvocati: «Chi lo paga il doppio trasloco?»

PERUGIA - Le sedi distaccate dei tribunali soppresse e chiuse, nonostante l’offerta dei sindaci a tenerle in vita. Le udienze civili nella sede degli archivi comunali a Balanzano, nonostante il no degli avvocati.

La Commissione manutenzione presieduta dal presidente della Corte d’appello chiude a qualsiasi alternativa: i quattro locali su due piani a Balanzano vanno bene, puliti, a norma e sicuri. Una soluzione temporanea o forse no, visti i ritardi dell’incastro a effetto domino che voleva il tribunale civile in piazza Matteotti al posto degli uffici notifiche esecuzioni e protesti, che si sarebbero trasferiti in via Baglioni nella sede del giudice di pace, che avrebbe traslocato in via Angeloni.

Logistica e fondi mancanti causano il ritardo e il presidente del Tribunale, Aldo Criscuolo, fa spuntare il coniglio di Balanzano. Che gli avvocati non digeriscono. «Non revoco un bel niente - dice Criscuolo -. Gli avvocati perseguono fini politici, io seguo la legge». «Due mesi fa aveva pensato alla proroga per evitare il doppio trasferimento, poi il passo indietro e la pappa, che non ci piace, manco è pronta», dicono gli avvocati. Che oggi decidono sul ricorso.

«Non revoco un bel niente». Così ieri Aldo Criscuolo, il presidente del tribunale di Perugia, ha freddato l’Ordine degli avvocati di Perugia e ha difeso il decreto sulle udienze civili delle sezioni distaccate soppresse (Città di Castello, Foligno, Assisi, Gubbio e Todi) da tenere in quella che ormai gli avvocati chiamano, poco affettuosamente, la «mega sezione distaccata di Balanzano».

«Non revoco nulla - insiste con la consueta schiettezza il presidente Criscuolo - perché io ho seguito quello che ci richiedeva la legge. Ritenevo di aver tolto le castagne dal fuoco con la scelta di

Balanzano, invece sono tutti scontenti. Se c’erano alternative? No». Soprattutto dopo che l’incastro degli uffici tra centro e stazione non è ancora fattibile. «Un effetto domino che non ha funzionato», commenta Criscuolo.

Dispiaciuto per le critiche degli avvocati, ma determinato a seguire la sua strada. «Per stabilire gli incastri di ruoli e fascicoli ci abbiamo messo tutta l’estate - racconta - e la soluzione di Balanzano ci è apparsa perfetta. Potevamo avere una saletta stampa in piazza Matteotti, ma mica ci entravano novemila fascicoli. E invece gli archivi comunali, con quattro vani su due piani, uno per la cancelleria e tre per le aule, è la migliore soluzione possibile. Quindi vado avanti. Perché gli

avvocati perseguono un fine politico e io uno giudiziario: la legge impone gli accorpamenti e noi lo stiamo facendo».

“...ma mica ci entravano novemila fascicoli”. Che volete che importi alle “istituzioni

europee e alla Banca mondiale”.

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