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“L Troppi inquinanti aerei nelle RSA

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m o n i t o r

48 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXII numero 3 - Aprile 2015

“L

e RSA dovrebbero impe- gnarsi di più per limitare le fonti d’inquinamento, migliorare la ventilazione e monito- rare la salute respiratoria degli ospiti”. L’invito arriva da Giovanni Viegi, Past president della Europe- an Respiratory Society e tra gli auto- ri di uno studio elaborato per indaga- re sulla qualità dell’aria nelle RSA e sul suo impatto sulla salute respira- toria degli anziani e condotto ad hoc in UE. Alla ricerca hanno partecipa- to, tra gli altri, gli Istituti Cnr di fisio- logia clinica di Pisa e di biomedicina e immunologia molecolare di Paler- mo. I risultati dello studio conferma- no la relazione tra l’esposizione degli alti livelli di PM 10 e NO2 con respi- ro affannoso e tosse, di PM 0.1 e sibili, di formaldeide e BPCO.

I ricercatori hanno raccolto dati rela- tivi a cinque agenti inquinanti indoor provenienti da fonti quali impianti di riscaldamento e condizionamento, materiali edili, arredi, disinfettanti e prodotti per la pulizia - PM10, PM0.1, formaldeide, NO2 e O3 - in 50 resi- denze di sette Paesi (Belgio, Dani- marca, Francia, Grecia, Italia, Polonia e Svezia), coinvolgendo 600 ospiti di età >65 anni (media 82 anni), di cui il 74% donne.

Risultati della ricerca

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“Sul totale europeo, e considerando che il 40% del campione è compo- sto da fumatori e che il 19% subisce

fumo passivo, abbiamo rilevato le seguenti prevalenze: 7% asma, 29%

tosse, 24% espettorato, 14% respi- ro sibilante, 46% respiro affannoso”, spiega Viegi. In Italia il 9% degli ospi- ti monitorati presenta asma, il 30%

tosse, quasi il 40% espettorato, il 22% respiro sibilante.

“Le associazioni risultano maggiori nell’81% di ambienti dichiarati dagli stessi responsabili come poco venti- lati e per gli ospiti di età superiore agli 80 anni ma, è importante evi- denziare, anche con concentrazioni di inquinanti entro i limiti delle linee guida internazionali.

Il rischio aumentato negli ospizi eu- ropei è del 73% di contrarre tosse a causa di polveri inalabili, del 53% di tosse per ossido di azoto, del 249%

di Bpco a causa di formaldeide e del 182% di respiro sibilante a causa delle polveri ultrafini. In caso di ele- vato livello di CO2, la concentrazione media è di 572 parti per milione, il maggior rischio di contrarre la Bpco è del 194%, respiro affannoso del

68%, respiro sibilante del 93%, tos- se del 101%”.

Con l’innalzamento dell’aspettativa di vita, un numero sempre maggiore di persone vive in residenze sa-nita- rie assistenziali quando, con l’invec- chiamento e la ridotta mobilità, il corpo diventa più suscettibile ai dan- ni causati dall’inquinamento atmo- sferico indoor. “I nostri risultati han- no indicato un effetto indipendente di diversi agenti inquinanti sulla salu- te respiratoria degli anziani, ospiti permanenti di queste residenze. È auspicabile che i referenti si attivino per migliorare la qualità dell’aria delle RSA e anche i Mmg che spesso si recano nelle RSA per visitare i loro assistiti potrebbero avere un ruolo di sorveglianza delle strutture”, conclu- de Viegi. Gli autori ritengono anche necessari ulteriori studi per valutare più residenze, nonché studi mirati alla valutazione dei metodi di preven- zione più efficaci.

Troppi inquinanti aerei nelle RSA

Nelle RSA è presente un notevole inquinamento atmosferico indoor che inevitabilmente ha ricadute negative sulla salute respiratoria degli ospiti. Lo segnala uno studio europeo

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Attraverso il

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presenteQR-Code è possibile ascoltare con tablet/smartphone l’intervista a

Giovanni Viegi

Bentayeb M et al. Indoor air quality, ventilation and respiratory health in elderly residents living in nursing homes in Europe. Eur Respir J; published ahead of print 2015, doi:10.1183/09031936.00082414

Bibliografia Bibliografia

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