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http://www.archive.org/details/dellaformadellemOOIoma

(3)

DELLA FORMA

DELLE MVSE.

CAVATA DA GLI ANTICHI

AVTORI GRECI, ET LATINI,

operavtilifsima àPittori,

&

Scoltori,

Di

o. Paolo

Lomazzi

Milancfc Pittore^

jil

Sertnifsimo Ferdinando de Medici^ Gran Duca

dt

T^jcana.

In

Mihnogpcr

Paolo Gottardo Pontio,StampatorcReg.Ca8V.

Con

ltcen\édt'Si*f:rtm

,

(4)

f'-'yjìi'ojC

,-fT^T

(5)

AL SERENISSIMO

PER DI Nf A NDO

DE MEDICI GRAN

I^V,CA Di TOSCANA.

ino

in i:ii:> i

E benio{bn{icuro,cheglialtifli'

mi>epiùchchumani meriti di V. A. Scrcniffima auanzanodi grandifsima lunga ogni mio

cere d*honorarla>c

riuerirla;

non sòioperò^ne pofTo tralafciare

di far

quanto penfo douerfi conucnire

alla

feruitù ch'io

tengo con cflb

lei ,

& infieme di fodisfar

al

grandefidcrioc'hanno femprc hauuto quc-

fte

mie Mufe di girfen'attomo fotto

la

ficura protettionc

di

V. A

.

Parendo Ioro(c non fcn- za ragionejdi non poter trouar appoggio più ftabile,ne protettor più benemerito di V. A

.

degno rampollo della gran cafa de'Medici,

ri-

cetto licurOi e fido in ogni tempo à

tutti gli

huomini letterati, Imperoche> chi non sa

il- ..

A

2

quanto

(6)

quanto

?i

a

lei in

ogni tcmpolJeAo

ftatiie fa-

uoriti.e accarezzati

gli

hubmini virtuofii chi

no^

sa

quanto fi^.ftato(ìulit,rQ*(lcllsbaonc

lettei:c,ò^a

patere dejcf^^ìp

^tgrai?

Gofi mo

li

vecchio

?

chi non

sa

quanto fplendorc hab-

bia recato

alle

lettere Ldrcnfo;

il

quale non

folotrattenneprcflbyi fcGon fomma riputa- tioneglihuominilcttera'tj'nel più eccellente gradoj ma da tutte

le'parti

del mondo raunò tanta copiadi

libri;

che ne

foiàiiio

quella fifa- n5ora,.e celebra

ta

libreria

,di

Elrcnzc

,

& ap-

prejTparqplic) quella non nlai lodata. degna-

«ro^nc»,;

A ca u

e

m

ia

d

el di

{cgnQ:^Ì|cT£h e

te-

nu),

cjie,f

io

yQl?(li,cntrq,r/iclraaritèfete*^^^^^

rutti gli

herpi della cafa de Medici, c'hanno honprato, e nueriroParnaro,<5c: Hcljcona.nÓ

,

potrei vlameconltjytlfafeiurtejimilQSQ.Tòn.

ir^aj-^tcpur

Pittorev.cK^qualUnqup voltinoti Ppr<aa.à.(uov.9J.er erprimer co cofori ifuoi cpncetti.foleuà con

i^n v.cJo.ri

coprirli. Balle-

rami dunq5 d'accnnarc.ud Piec.ro,.un!GJouan- iij.chcfw poi Leon X.vnGiiili^oosjVjjjGofmo

J.^'^',e<li

V. A.ch'ancli'eglilaggiun&grandifT l;oiD/5)kndorc allagrandcAcademiadci di?

V;Sft*?A^prnòrii3rauigljoramcnte

iLilio

Mu-

ojnGup

:

ii feodi

(7)

ì

ffeo di

béllifllmi

libri , di vaghiflìrrìi-

fmittiiiì Principi, e d*h uomini famofi inletr^feV&ih

-armi,di ftatue,e

di

fcolturcai1cichd,&-m0^'ct-

ncdi grandi

fsi

mo pregio

5

talrhcncé'Gh'è^i-è

^ch'zadubioiipiù famofo

di tutti

iMufci dèi

'

mòda5&insóma quafiun epilogo

di ttìttìlih

Fierdio^ndo MediciGran Dudà diToft/a'h^j

'

Dal quale io'Jiuionio m€n che piediocre fono

flaro canto fauorito, che appena harei ofato defidcrarlo

.

Pofcia che non folo

fi è

degnata V. A.Serenifsimad'haueroccupafQ

Uri^ltóJ-

gonelfuocelebratifsimo Mufeo col mio

ri-

tratto, riponendolo

fra

tanti

altri,

che iuihà raunati

di tutti i

Pittori

di

qualche grido

e

no

me,fioriti

cofi

in qUjCfti-^Qmene

paiTati

tem-

pi

.

E perche in effohiio ritratto io

di

già mi

fono dato à conofcere a V. A. Sereniflìma

,

&

prefcntatomele inanzi nonfolamente come

femplice Pittore, ma anco come huomo

ftu-

diqfo delle buDnCjlettere, e che babbi

fcrit-

to#elKarte della pittura un copiofo trattatoj

ho però bora ardire

di

prefentarmelc

la fe-

conda volca inanzi come huomo

di lettere,

& dedicarle quefto mio trattato delle Mu^e,

picciolo dono sì^mà ragioneuolmente deuu-

to

(8)

toàV.AJmpcfochc felamatcriadichì

egli

tratta

è di

Mufé

,

ad

altri ,

che allamatorc

,

e protetto! loro> cioèà V.A* non dee

efTer

dedi- cata

.

Ne in altro luogo poflono meglio rico- uetarfi» chenel bellifsimo,efamofiflimo Mu-

feo di V. A. loro natio nido,oue fono certe d*hauere a ritrouareil loro Apolline, dal cui fauore fiano protette, &difefe/

J^Aflil^anoalli 27. Ago(loi59i>

ÌJiV.A.Sercnifs,.

Hum."*fcr.

,i Oiil.

Già Paolo Lomazzi.

-.

alibi:

!

Orno

'

(9)

DELLA FORMA DELLE MVSE,

I

CAVATA Ì)À GLI ANTICHI AVTORI

GR E C

I,

BT L A T

i

NI,

OPERA VTILISSIMA

à Pittori

y

^Scoltori.

H^3^

OME non

è foggcttoin cui foglia e piùfo- ucnte, econ

maggiore

ftudio adoprarl'arte fuaogniPittore,eScoltoreinduftrcdiquello delle

noucMufc,

per clTer foggettofra tutti

e nobilifsimo, e vaghifsinio ì vedere! cos^

[ niunopcrauentafa,édaciafcundiloro

me-

iiointefo,econofcìuto.Chiara pruouadì ciò polTono efferci tantepitture,

&

fcolturcdi

Mufc non

fol

moderne

,

ma

anco antiche, nelle qualifi

ucdepcrlopiù non

cfìTerferuatalavc- ra-,&propriaformaloro^quale

dabuonì

auttofìciédefcritta.

Che

fé la

forma

e quella,che

dona

l'cffereallecofe tutte,co-

me

handettoinaturali,necellariamente conuien dire, che ncrarteficeintcndeciòch'elle fiano, ne'l riguardante

può

conofcerecheflanpilitoftoMufc,chealtre

don

ne, ò celefti,

•òmortali.

Aqueftohauendoioinfindai

primianni,che

mi

diedi allo ftudio della pittura auuertito,mentre ch^andaua riuolgendolecartedituttiquei fcrittorionde giudicauapo-

terfiarricchirl'inuctione del Pittore,moltecofeintornoalla

Natura,&condition

delle

Mufe

ofieruaì, le quali

horam'è

parfodiraccogliereinqueftopicciollibro,con quell'ordine co'lqualefurono da

me

di

tempo

in

tempo

oÌleruate,e diuol-

.garle,acciochexliqui pollanoiPittori,

&

.Scoltoriapprende-

va.... re

(10)

^

DELLA FORMA

re

k

venaformai

n^lU qu

jlle

Muied^bono

rappreftfntarfl

.

Et

còmmihciandó

eiaÌEfìodoantichirsimo poeta

Geco,

egli fa chticiMùfe'l/anjbLfiglicdLCròub,B^di/Miicmoriné^coficet- tc

doppò

l'eflcrllgiacfiutq^conlciftoucnofti^6^ cli^ hirono partorite inPieria

.

'

Paufania

diceiohcfecoadoMimnermo

Poeta le

Mafc

più stnticWforoIIfigliedcI'Cielo,&:l'altrepiùreccilti &i

Giòae

.

Diodoro

fcriue^chcipiù voglionolorp eilcr di Gionc,<3c

diMncmofine

figlie.

Alcmeonc &

altri lefanDuc>figJiedelCielo^ScdcHaTerra,

ma

alcri tre,altrinouel"^ recéro,liii dirìOLie vinte iecondo Efiod'o,&

Homero

.

La

piùbella ditutteaparerdel incdeG- ir)oEiiodQ,cIapiw-nobilciùCairiape. Adx5gn\inadiqucitc tuaiFcgn^toiliuovtfiao,comclaPoetica,iBallila

Mélocia

iQhQri,l;AnifQlogia,c'lrimanecjtcdelle dottrine. Moltidiffe fcjTO,chL«fur-Vcrgini,perGhe|adifcipUnadellevirtùèincori^

iSQftjbvlc,Sor>o dette MiU"?fecondo Eulebio daìruifegnarà

gU(huomim

lecole

bubncs&

utili. Pariicolarmenre Clio tlV

Cofi

nomata

perlagloria^ch«nafcc dallelodi eie Poeti. Eu-%

terpepeldilettoychefitfagge daireaulitionchoneiì"a.Talia perche fi fi^enda in longt^tempo fetnprcverde la laude

de

iPoetiacquiftara

.Mclpomdnc

pèflamclodia

chegaftanogUi

auditoti.Terficorcda-ljpiiacerchcda à gii alcolianitpers:a."^

gion(debeni>)checpro

Mingono

djlla dottrinai Erato pcuchisi glihuominidotti(ronocoinmunementeatna,ti.:PoUntiiatpcC!T' che conlafoauità delcantorendeiPoeti perG^oha,immor-r

tali .

Vraniap«rchc

gliIcientiati inalzifin'al Ciclo. Gallio*

pe

perchetrappallàndol'aitrcdii^oauitàdLcàntOyiulingraifj

prezzoappreflogliawditoru i*

t

ifirn i<>^'-x;' ^.' <:'^r->'ìt«^ ^'K

!. EràqueUichediflTcro tre fole le Miife rifercnre it Pierio furEumiloCori-ntioschelcnoìmirtò,CefionasApollonida,^

EuriRenida,&:lefocefigliedi

Apollo.Ma

Aratolefecequat-

trOiArge,Melctea,Tdion.c,&Aetej&

chi cinquelepoie^lc

denominò

dacinquclcnfi.Epicaroioletcccfcttc, efiglie dr

•ài Fiere,

(11)

© E L H E M V S t.

5

?icro,&di Pimplcaniivfà,drqualii

nomi

fonoNiIc,Triton^

Aropc,Eptoporta,Achcloa,Titoplc, &:

Rodia. Nei

primi

icmpida

gliantichrTeologifuron tenute

non

due,

Tvni

<lellcquali

contemplando

rrouafle,S:raltra,

con

certo giu- liiciodilponcdcl'inuentioni.Màperchericacciauanodapri-

mi

eilordijdelle coieopre

non

primaconofciuteal volgo,al- cuni v'aggiunferlaterzadalla

memoria

nominata,&:quella gli[icCsi

non

dall'operatione,

ma

dalcanto, apellarono^

mi

loScaligero,piuiprimi appruoua.QucIlicheletreconchiu- fcro^ cofìdiuiferoin treTvfficio di queftaterza; percioch€

hebberolaniuficapiùanticatriplicen^llaarmonia,cioc\che

condaua

nella/cmplicevocc,inaerc^degli ftormenti,&nel- l'acque l'Idraulica-PiùTottilmente dicelofteflòScaligerocf- ferderiuaroil

numero

delle

Mufe

daquello

de

cantori,per- checrefccndoegli alquarto,v'aggiunferolaquartamufajcrc fciuta poiTartedeconcenticon la varietà

de

gliorganifìir

detteftttei

&

finalmente à

noue

fifermarono.Etciò

no

(cti'

za cagione,fendoegli

numero

pcrfettif$imo,&perciòledif- ferofigliedi

Gioue

quelli antichi Teologij percheinfiemc co'principi) della vitanoftra dellaqualeeglieautorefubito ancoranatquerarmonia-,

&Mnem©fine madre

fecero,

co«

lafteflaragione,

che

quegli altrivnadelletrelafecero,

&

e

toltodallafilofofiafendo,che daleattienifirequenti,fi fal'ha- l)ito,da glialtri la

memoria,

dalle

memorie

lepropofitioni.,

^

daqucftc Icconclufioni.

Or

peròTartiibr deite,chefiiro-

«o

date per fucceffione,&

come<limanoin mano, non

vfao-

dofi

appo

loro antichigli fcritti,miper Sacramento in fuc- cefsionefilafcia

uano come

iPitagorici,iDruidi,

&

iCaldei

co

laCabala.Nc con

meno

ragionefecero

Ewfcme

lornutrice fendo ché'J

premio

defaggi ela

buona

fama, e

come

per il

contrario ftatui Platone

aTmaU

lasnaia

fama

perfupplicio^

Jicliefuc leggi,'-!*nfi-

i

-Mn/:};; oc'gra

Ne

peraltro fòcredutoPiero

Macedone

cfler lorpadre,(c

won

chefucrcdutoii

primochc

fiiccflc

Poemi

,

&

ci

ammaC'

i. .

B

ftraiiè .

(12)

4 ¥ O K M A

ET E- r.

L

E

ftraiTcle figlie, alVirali pofc i

nomi

delle

Mufe,

5c afcurti

credono

lofteflodiOfiridc Egittio che fanno lo ftello anca conApolline. » ti :

Hora

Stefano PigKiodice

>che

tre

furonaprima

leMufe-^

carneteftificaZezzes,&Arnobiodi

mente

diEforo

>&

Eu»*

fnclio,&

Varone

fcriuelo fte(Io.Perche ogni fuonointal nu-

mero

fiterminainvoce,infiaro,comeneliiauto,

&

neltatt^

come

nellacererà.

Ma

furpoi dettenoue,perchealcune Cit- tà diGreciaordinaronotre arrefìci,checiafcund'cfsitutte tre leformaflero>p dedicarle piùbellepoialrépiod'Apolla.Fur

farté,

&

tuttepiacquero,

onde noue

fur dedicate,

&

nomate.

Ma

Igino dice che nacquero di Gioue, e

Moneta

>delle quali

Melpomene

partorì leiiirened'Acheoofiume. '

T

Fornuiovuole,chelacagione perche fidica,ch'e

Gioue

di

Mnemofine hebbe

le

Mule

fia,perche èducedelle politelet*

tere,lequali

non

fcnzagrancuraacquiftarfipoflono^

&

elle

fonoàbene,ebeatamenteviuere

fomm amente

nccelTarie,5c

fi

chiamano Mule

dal ricercarelecondoildetto,

ma

ellefono fìouein

numero,

perchequelliche

vengono

raccolti nel lor

numero

,

vengon

tattitriangulan daloro,

come

alcun dice^

percheetaleil

nouenano numero,

chcdafe,

&difua

natu- raaccennacertageneratione, e parech'efia partecipe della perfettione del

primo numero. Ma

fono (tati alcuni che le idiilerodue,altritre,altri quattro,&altricinque\

Tre

perla dettacagionedellaternanaperfettione-,ouero chefieno tre

igeneri delle fpeculationi,con qualifi

comprenda

tuttalafi-

lofofia,due

de

qualiconfiftononelle Ipeculationi,

&

ilterzo

ttelleattioni.V'aggiunferolaquarta,

&

laquintaforfè,peri cheiMufici ftrumentihebbertantiluont.Sifannopoi femi-»

ne, perche per venturaledifcipline,

&

le

vind han nomi

feminilitdelche

argomento

euidcntifsimo ci clacognitio*

ne abondantedi moltecofe,

&quafi

fi porria dire ciò elierfi

^ettoperlafertilità,laqualefifi

con

lacognition dell'animo

•Itrc di ciò (làno,e

caminano

infieme^pcrdimoArarcile vir^

(13)

DELLE M V

S

E."

|

tiìeflfcrinfeparabili,

&

vnite,fidilettanoocglihinnideDci\

&

dellorminiftcrio,pcrcheilprincipio,^relemcntod'ogni

dottrinaetenertempregl'occhirJuoliiallediuinecofe,

&Ta

gionarne Tempre

come vn

erscpio dellavera uerità.Mainal*

irò

modo

s'intendeClio,chciletteratiacquiftino gloriaà fc»

&

adaltri,Euterpe,chelacontierfationdeidotti(ia dilettc- uolcefoaue,Talia,ò perchelacoftorvitafratempre verdee viuace,òpur c'hauendolavirtù della

menfa

,.dottamente,Sc accortamente

dimorano

ne'conuitt^

Melpomene

dal canjo%

&

dalla fòauitàdellavoce cheftàneiverii,fendoche ibuoni fiendatutticelebrati,&:efsicelebrinogli

Dei,&gìihuomini

antichiiTcrpfìcoreiiendochelamigliorparte dellavitaelsi

difpcnfinocondiletto,econgaudio,oueroch'apportindilet toàqueichepraiicanfeco,òpurecheco'iverlìxrompofti di

gli

huomini

dotti,inftituironoiballia

Dei

gl'antichi,Erat©

hi detta dall'amore^ch'é prefentcàtutto'lgenere della Filo- fofia,òdallapotcntiàdellinterrogare,&del rirpondere,rea-

do

chiaro,chegliftudiofidell'arteTonoprattichidel difputa- re.Polimnia,òècelebratavfrtù,òpurecelebrante molti,

ò

riallùmétequàtoeftatodettolo inPoema,òinhifl:oria daal- triècóferuante^Vrania(làcitca lecelefticofee peròè fcien*

iiavniueriale,&'dituttelecofe',perche gli antichi chiama-

uano

ilCielol'vniuerlò

mondo

jCalliope^ e la retorica ec- cellentecon

roauevoce,&

elegante parlare, con laquale fi

reggono

lercp.efiallettanogli

huomini

conleperfuafioni,

&

conl'eflbrtatiòni,e

non

forzatamentegli

conducono ouc

lor piace: epertalcagionifidiceella efler

compagna

de

Rè,

&

degli

huomini

buoni.

Certamente

àqujcftafiatxribuilco- jiovarie cofe,cioèchedichiarileoperealtruiìgarbate,ccon

-

fentiéti,&lavitade buoni eflerquadrante,e corriipondéteà fteila-

màcaronò,chidicefleroquelle efler figliuoledel CieIo,&dcllaterra,&per laperfettion delternanofur det-

^tetre.^ilqua!

numero

fu attribuito

anca»Dio

,;

&

di qu^ftifu

anco

Ccnforiiio,pcr^]ctre intéiionie?-aue

mezzana^^

acuta^

\vv

,.? ;

' ' . fi" a

&chi

(14)

d' ly

E L L A FORMA

&

chJdiiTcfetteallufeallcfcttcartiliberali,©allevoci

dcglV

antichiiftfumenti.

Altri volleroche foderaftimate

anricamcmc

tré

no

perle tre

maniere

dicanta,màj>iutoftopercheledilcipline furtrt-

partite,daFilol^(>fi,Rctoricr^&

Matcmatici,&

diquitJcle lof gratie

Mufe

dette,

&

quincilecondo Elìodo

ogniuna

dique*

fteineEefùripartita,laFilororia nelladialeftica,morale,&na turale,

k

renoticanelladimoftratiua,delibcratiuaeg^iudi- dieialc,laMatematica,nellaMufìca Aritmetica,

& Geome-

tria,EtaltrilepartikonoperleStelle erranti,per lefide,

&

perle pariKottolunari,&corructibHr,

&

fiditìera

noue

pei

numero

fiperfettojc«ìdeJGrcci,

&

Latinitalorarhcbbcro>

&diileroper fcMTkTìo^econiumatonuinero,come

oHeruò Eu-

ftatioinOn-icro,

&

igrammatici in.

Nicandro,

Se in Arato Leone.Et Esiodopcrcvàdiflc

nouc

perch'cglf e

numero

buo-

no

ad ogniccfa>&:

vgualmentc

egiiale;Etorle-anco

cheOra-

tio^

quando

diedeperpi^ecetra dieinoftri

componimenti

fi

4efscn>allalucc;ncl

nono

anno,ciò volley

&

hi iaiitatoda QmntilianoyfecoiitioilGiraldi",legi^cndofi ora decimo. Et l'interpretediAraiodifsccheperciòla lira di

Orfeo Uebbo

aoue<:ordespel

numero ddleMuicj

e^foi^iuDgeCcntorino molticisereftaridi'.parereillettcnarioe'Iiioucmarioefjer d'k

^ranvalorenellavita no(lra,tilettenark>alcorpoc'I noui^na rio all'ammo,eqiTcllofiìattribuitoallamedicina,5fadAipol line,equeAoalle

Mufe,

pcirchcla.MuficaTuoi raddolcire, e sifajìarglranimiinfermi.

Ch*cHcfien£glicdi<}ioue>^diMnemofrne, viena

dire

the

dalla memoria., fic'dalla cognition di feileiso pariori le

Mufe,

il

che

figniftcaiconcerti delia

mente,

contemplato^

fidcllccofe eterne,Icquali cofecol'intelligenza folapofsoa ÉarfuOndeJeMiiIcdaPlatonefurdetteind3gatrici,quafiche perlevcftigia dellanaturafenfifaile,

& Matematica vada»

ficeccandolefuperReij& lecelefHcofc;Si

Icggeappo

Tcotri- cp^cgjicfj^ofitoxifuoi

appo

iLidiefscrc ilatcalcune ninfepa

cullali*

(15)

DELL F M V S E. J

ciliari

&

che CariofiglioidiGiouc,&cliTortebia,coineaP-

ferma Nicolòiftorico^andandovragabontlogiiififc

ad

vnaccr tapalude/enza

nome

perrinna-nzi,

&

da lui chiamata poi dal

nome

della

madrc,&

iniapprefeicantidi <juelle ninfe,le.

i^uali glihabitanti

chiaman

le

Mufe.

Et perciò fu- autore pofcia dellamelodia deLidi),

come

tcftificaanco Stefano de VrbibuSyProclolicioin

vnhinnolefanoue, &

altri confer-

mano

quelleefjergeneratedalcongrefsodi

nouc

iiotii,che vienà dire,che

ne

gli iludijnotturnififa

maggior

pTofirto,ct enecelsarialanotte.

Ne

peraltracagione^iPoeti

chiamaron

lanotteEufrone ychc perchedinotte piùaccuratamente,Sc intenfamentecontempli.imo,

&come

dice

Epicarmo

tu difcorrcalcunacofa faggia^dibifognotifanotturna confide-

raiionc,&ciàchepcrticncalleiettcrc^ilpenfano meglio

dL

notte«.i J 'triAO ri •:: j ^/^ - --

'M

^1

Suidadicc ch^'efsc

vengon

dettctlalricercareperchefon waufa d'ogni difciplina^ ri chcreftifica Palcfa^to,

&

perciò

talora furdettedagliantichi

Mose

,

e.

MaEufebioftima

chefiandette

Mufe

5 cheprefsoà Greci vien à dirmaeftrodibuona,&honcfì:adiiciplina5&pertal

cagione

Omero, &

ProcFocantarneglihinnr, quelle inuen-

irici,5«:dimoftraricià

gh huomini

della religione.Alcunial- triquafiper concifione Melufe,dif$crle,&altriperlaconcor diae fimpatiadclledottrine, onero

come

vuolCafjiòdoro, dieficnl'unaall'altrawecefsariajicomclevirtii.

Onde

viene

che dagliantichi alcunifiendettenod^o,ecolleganìc«todel- le^dotirine,&delleicicnzc.Daprimafurdette ninfe,

come

diceAcrone,lbpraquelverfodiOratioVidi.doccntcm cre- ditepoderiniiifafqvdifcenies,&Verg.ninfe noftcr amorli- bcthrides

»E Varrone

dicc,cheflirdetteprima Ca{mcne,poì

Carmene, alFvlbmo Camene

.

o?Mt5q

jJ

Furon

tenutefigliediGiour,5rdiMnem*S^tie,odiTefpi»

odi

Antiope, perchefidilsela

Mufa

efserlafcientia,&Potti-

«Qsi&uo

Jieiriccucxlaiil<^ualcnpt> d'altrondechedalCie-

(16)

S

B

J5.

L L A. F

O:

R M A

loànoivienCjScri cófcruadalpadre

dcMumi,&

accrcfcc dal- labontà della

memoria v&

dalla eflcrciiatione: fendo che.

Mnemofinc

è

mcmoria,&

Antiopeelicrcitatione^ò piùtofto

«mubiione

facendocialtriognistorzoper

non

eOer iupcra- to:cTefpia

non

èaltroché diuinationc,i&diuina cognino- ne.I

nomi

diquelleM.ufcchc.turriucritcdallefigliediAlo-

co

fonoMclctecioècficrcitationeMheme

memoria, Aede,

canro.ChilediilerofigliedelCielo,&più antichedi

Gioue

,

concludonolofte(Io,le non.chetiranoall'hiftoria

non

à mi-

fterio,

&

lanutrice lorodifleroEufeme,cioécherhonor-,&

lagloria

mantengono,c

nutrifconl'artilibcrah,non(endofti

molo

maggioreròpiù acutoallecofc ardue della gloria.Et chilecredettetrelepigliòf«rParti^cólequalifigiungealla CognitiondellaTapi ctia.

laqualcEuFeracfùmadre

di

Cròca

che diportandofifràleMule ,

&

da lor in parato

hauendo

|aMiifica,fùàlorprecidaGÌQiicmeflo fra le delleinCiclo,

&xien

oril

nome

diSagittario,

&

glifupofta,

come

racconta

Paufania,vnaftatLiain Eliconenelbofcodelle

Mule.

Alcmconc

Poeta dific le Muteidei Cicloy

&

della terra figlie

.

j.i;i\oùóii>(ni!3f:fi

,ProcloDiadoto^ cheperciò

ridirserodiGioue,&diMne-

mofine,perciò chechi nel corfo,

&

nellavitaletterariafi ef- rercita,hàdibifognodellafacoltàd'intendere,

&

dicapire

,

.&poidiritenere,&fcrbare.

Appo

gliantichile

Mufe non

fu-

. ronpiùdi

tre^elete,Mneme,&: Aede

cioèmeditatione,

me

mQria,&

Cantilena,comedicePaufania.

'. Ciceronediced'unfecondoaltro

Gioue

efsernatequ-attro

.

Mufe,Tcliopc,Mneriie,Aede,&Mclete,edalterzo Gioue noue,&

diMnenxofi

bc,&

dallofteflò,

&

diAntiopelePieri-

di dipari

numero

conlefuperiori.

Mimnermo

lepensò delCielofiglie,&più antichediGio- iie,fendochealtrefien fiate dipoi,&altriletenerodi

Mem-

iioneA.diTcfpia.

. .filipjìeictiucchcnon

molto dopo

lacrcation del

mondo

«acjquc

I

(17)

DELLE M V

S E.

f

nacque gentecanora,&:muficada

una

delle diuìnepotenze,- vergine

memoria, h

quale da

nome

inflcfo, e decorco li*

chiaman Mnemofine

.

E

perciòfecondoPlutarco

Gìoue

generò molte

Mufc,

ac-

ciochcogniuno

potere largamente participarne,(endo che

non

tuttihanhilognodellamilina»della caccia, della naui-.

gatione>&

dell'arti

mercaniche,mafibenc

delcoilo^^uio,

&

delladottrinatutti

habbiam

dibifogno

.

Da

luoghi{ortironovariicognomi,o

doue

furonvenerate eeulteprima,

o doue

nacqueroi poemi, oFuron cohiuati,

&

limatimeglio, perciochediconoche

appo

i Te<pi| ilprimo checàtailefù Piera,

&

inEliconaOto,etEfialteprima hauer lorTacrificato:

onde

furdetteTefpiadr,&Eliconiadi.

Game»

ne ibno chiamate

appo

gliEpici dalle cantilene,

balate

dal- la preftanza degliingegni, &dalla pronta mobilità,perla qualcola

Homero

difle leparoleefferalate,benchealcuni

vo

gliono,che

non

dalluogoElicone,

ma

da

uno

ftromento di

noue

cordefiandette Eliconiadi.Si diconoParnafsidida Par nailomóiediFocide,chefudettoanticamenteancoLarnafìo elscdoneauttore Stefano e1comentatordi

ApolHne

daLar- nace,cioé dal'arca

diDeucanione

iui portdta.

Da

moltidi

Beotia Aoni) furondette

Aonidj,&

dalorpopoli Hianti)Hi-

ami

,

Da

poetiCiteriadidaCiterone

monte

vicino a

Tebe

.

Pieridi dal

monte

diMacedonia'oue nacquero. Il che ftimo

Greg.Gnal

eiier finto^peircioche

Orfeo primo

fraGreci,

&

faggio Poeta,e

Teologo dimorò

qaiui,lenzachevoglionche

fian

nomare

da quel Pierodifopraantichilsimo poeta,lor ce Icbracore eccel lentei-*ieridi,&:in

Greco

fondetteIppocreni- di,dalfonte delqualeraccontafi le acque elIervocali,

onde

Sidonio

denominai

loquacidaquelle,quandodice,texeruni vineacvadoIp(>Dcrenejtunc hacmerfusaqualoquacis vndx, cStatio,&dePierij$vocabmfonribus

vndam.

Stefano rife-

rifcedaIlliflbcittàeder dette Ill«fìadi,&: dalla città Telpia Tclpiadi^ouc eranoin

gra»

vencraiionc,

&

dai fiume IIifso,

•...;!? ' " '^^ 4iAttica

(18)

ib D E t L A FORMA

di Attica, ò daTcfpialor

mad

re,ònutrice,libctridifuron chiamatedalfontc di

Magncfia

àlorconfccratoà^iudiiiodi Plinio,

&

Solino,

ma

Paufaniaracconta

vn monte

Libetrio

,

uri qualeciera

vr

fonte,

&

ifiinulachridelle

Mufe

libetridi,

' PimpleadifidiflcrodalcaftelIo,òfontedi

Macedonia

co.

me

dice Porfirio,

& còme

l'interpretediApolloniodalla re- gione Pimplca predoàPieria,fendoche fanno

mentioncdel

cartello,del fontc,&: della

montagna

.

Pure

parche

Varronc

lechiami Pimpleadi

come

anco

Acrone,

che dice cflcr co(i

nomate

per alcuni dallafoggia delPeplolor vcfte, ò pure dal

monte Pimpleo

degli

Orcomenij

.

CaftalididicófidalfonteCaftaliodiParnaffo,la cuiacqua

firaccontaeflcrdolcealbere,

benché

prcflb àSrefano,Calla' liafiavnaCittà della Cilicia.Et

Niceforo,&

anzià lui Cle-

mente

fcriflerocdcr

vn

fonteprefload Antiochia,ouefiren- deangliOracoli,&Niceforolodiceròprahinefio.

Il

nome

diCoricidihcbbcrodall'antro

Concio

inParnaf-

foprcflbà Delfo, ono.i! . 'j|'i»r.*> e i

Di

Pateidi,fecondoFeftoda

vn

fontediMaccdonià,difor- tigliezzavnicadiLiquore.

Di

LigiedaPlatone,ò perla(perie delcanteròpel

genere

canoromuficale detto Ligio.

un

jcr r.r.u'^rcx

.

Di

Olimpiadi fecondo

Varrone,

da

Olimpo

morrfe,rcci*

landòquelverfo,MulaequJcpedibus

magnum

puHatis

Olim pum,chepar.leuatodaHomero.MàilTerrntianochiamaIe Mufe

Olimpiadi con quefto

modo Carmen

fuauc dediftis

Olimpiades

Mufa:,ilche confermaHefiodo.

Di

Ardalidi,daArdalofìgliodi

Vulcano

che hnuendori-

ponato

àTrczenijleTibie,&leMufe,corile

nomò,

feguf

do

Fiutar.

&

Stef.Et aggiugne Paufania, edere ftato

vn

altare prcflbàTrezenij^foprailqualefi facrificaua-ailcMufe, e al

Tonno,riputandoilfonno,òilripofofecondo mcconucnirfì

alleMufe,&cflerquefto

Dio

lorgrande amico.

«:

Meonidi

le

chiama Ouidio

dalia

regionMeonia) benché

.^. ;4'.'^ alcuni

(19)

* '*D

E L LE M V

S

^. U

alcunidifferodallaCittà

Meonia

diFocidc

.

Habitarono ancoinAfera

come

cifan fede i verfi di

Ege-

finoPoeta

appo

Calippo

.

Lo

fteflodicePaulaniadi Efialte,

& Oro

,

&

che ifigli di

Aloco,

ftatuirono trèleMufe,

Melctc,Mneme, & Acde,

quafi

mcdiiationc,mcmoria,&

càtojpoiPiero

Macedone,da

qualefi

chiamò

ilmòte, ordinò chefiadorailcrnoue.

Pegafidifidiflcrodalfonte apertodallVnghia delCaual- loPegafo,dicui l'allegoriafidiràpoi^-jIjjM'jÌ ;..- 1;r

Pieriedairamcnirà,&dalla folitudinedel

Monte

Pierio,

oue

nacquero^dilettandofiellede luoghifecretipcrglilludi libc:aii.

Fupoftolorovn'AItareinElide,&

neirAcademia

,

&

nel

tempio

diEfculapio,appoiMeffenij,&

vn tempio

fi-àTefpij,

& àppo

iLacedemonij,perche efconoallepugneraifiiono>&

canto,&ditibie,&dilire,furono

appo

i Tcfpìenfifgiuochi delle ftefle,chiamatiMufei,&: AlelTandro

Magno

celebràal-

le

Mufe,&

à

Gioue

icertamiài

noue

giorni,ad

ognVna

parti colarméteilluo,iqualimolto prima

hauea

iftituitiil

Re Ar>

chelao.In

Roma

fuilbolcodelle

Camene come

narraT. Lf- uiodicuifiì

facitoreNuma

Pompiliolor

con

vn

fonte nel

mezzo,pur

diquel

nome,&

fecondoPlut.fu preflòal

tempia

dellafortuna,per dinotare

chea

Poeti fia

opportuna

lafortu na,&: perricambio che allafortunafia

opportuno

il Poeta^ quafiiuatromba.

Qoiui

fpeifofiriducea

Numa

folitario,&i prati e i luoghi intorno dedicò à loro

oue cadde

dal cielo TAncile.DionigiAlicarnaflèo

aggiugne che

Egeria

moglie

diNuma

Ritenuta

vnaMufa

damolti,

&ci

fa fede

Diogene

Laertio,

come

cheiMetapontini,

oue

foleahabitanPitagora

chiamaron

luogodelle

Mufe,&

Licurgo,acciochePellèrcitio dellaguerra procedefTec6miglior ordine,ccopiùconuenié- za vi mifchiò lo ftudio della

Mufica,&

per aggiugner

maggior vehemenza

alcombattimentoinnanti chVfciile

2U

h pugna

facrificauaalle

Mufc

.Ilche

conferma

ancor Marr*

'

C

Capclla

(20)

12 D H L 1 A P O R M A

Capel1a,&acGÌQd\efisforza(rcrogliSpartanidifaropre,c!c-

gnc

dilodc,&di

memoria.Et Tolomeo

Fibdelfo fcriue Vi- truuio,dopohancrpoftainpiede quella nobililsima libreria inAlcrsadria,haucrfattoigiochialleMufe^Scad Apollo,oue

dauano

ipremilavincitori,cPitagorafidicechefacrificò al- le

Mufe

ilBue, perche hauearitrouato

non

soche

inGeomc-

tria,&gliAteniefi iòlcanchiamarelalor

Minerua

Mura,pcr

lafciar didirechemoltidiftinrero,& intitolarono i lor

com-

ponimenti dale

Mufe, come

rifcrifce

A

Gellio,

&

altri

come

Erodoto,Oj)ilio3ioney&à noftritcpiil

Pomana,&:

ciò

come

Prcfidentiftiniate delle dottriiic,& delleeleganze,e tantoin pregioriiebhero,che per conuerfo,irozzi,

&

gliignoranti

,

con

proiierbio antico,gliburliamo,chiamandoli dalle focic

Mule,&

dalle gratieaborrenti,& perciòfi

accompagnano

le

^ratie fecofcndoneccffariaalPoetala^ratia

,&

lavenuftà*

Iluoghi

oueftudiamo

fi diconoancVclsi Mufei,

&

Stefani»

recitafecoadoPolibio,chein

Olimpo monte

cifu

vn Mufecs

&

Filoftratoraccóta,chefu

vn Tempio

detto

Mufco,oue

far

-adorateleMufe,&:diederrelpOfifi,ilche conferma ancoPoi 4uce,appòilqualefilegge,

amato

dal

nume

delle

Mufe

,

&

à

inoftritempiilGiouioalzò quelloin

Como.

Et fiì vna legge

^ppò

gliantichineconuiti,chenelbere fi cominciafsenelle gratie,&fiterminassenelle

Mufe,onde

gli fpofitori diApol- loniodiconoquelleellerPrefidenri

de

conuiti,

&

dcile cele- brità^

onde

fon dette diefler coronate di fiori,

&

frondi,

com*^adoprano ancoiPoeti,

&

cifii

vn

prouerbio

Greco

peif

infiammarci alliftudii,

&

allafapienria,ch<?dice,leportee.

i

luoghidelle

Mule

efl*er femprc fuor d'inuidia,

&

di liuorc

aperti;è

Mufeo

fidiceafecondòlo.Scaligero

vnhuomo

eru- dirò, &:chedicfÌlelecofe quafi che tratte dalla più intima parredelianrcodelleMufe,(kfecondoFiloftratofiì

appo

gli

>.t'ittijvnamcnfachiamata

Mufco,

allaquale concorreano

%mn

gliJvuominidotti diEgitiOjCSenofonteeloqueniifsimo

fiidetto Attica

Mula.

;u.ì.^^»-ìi .: v.^i

u,.

(21)

DELLE M V S E.

I|

Sidefcriuono da

Luciano

colvolto pudico, e riucrendcs

fcmpre

à fhidij,efempr^àcantiintente,^perlabenvoglijen lalorofororia fendo

tempre

infienie furon dette, rccaii,do Pluf. Maia?, quariHomufse.Sifeceroalategioueiii, e belle

come

Ninfe

vaghe,comc

nota

anco

ilCartan,coronatcdi,di- uertcfondi, taloradi

paIma,&con vna penna

incapo,peral-

luderallavittoriadellepicheraccoltafra gli altridaOuidio,

ò

delle Sire ne,

come

fi

veggono

anco in

Roma

i Simolachri

antichi,&di

palma

lecondo Fornuto^perladen.ominatione, fendo lelettereinuention

de

Fenici,mà

piùconformeà

ragie ne percheedeliriofa:,ebellaescpreverde,i&difficiled'afcca

dere^&di

dolce frutto.Con

lechiome

nerelefcriucPindaro,

ilchebenchéfirifferifcaalla

forma,&

bellezza

nondimeno

fi

può

intender perglireconditifenfi,&oicuri dcPoeti.

IlLau

ro, fecondo G, Giraldi fiattribuifce,òperche queirarbprc conferifcaall'infpiration,eall'afflato,

ecome.i

Greci Eniu- fiafmo,comcc'infegna Sofocle,©perchegliantichi credette- rocolguftodiquella acquiftarlafacoltàPoetica,

come

dice Lifopone,che

chiama

ilPoeta

Dafnofago,&di

feflcflò

canu Efiodo,&

perciò diffeIuuenale,e morfeil

Lauro

,

ma

piuto- fto prcrche'l

Lauro èfempre Terde,&

in

fìmilmodo

fidicono

ìvcrfide

buon

Poetiverdeggiar perpctuamétcnelle

bocche

de glihuomini dotti,&perla flefla cagionefùcoftume anti- codicoronariPoetivincitori

ne

certamidelleMufe,8cd'A- pollo,di

Lauro

quafì

come

degnidicerta immortalitade.

Da Aganippe,

furon chiamate

Agappico

Cpro,clalfon- te pofto inElicona, cofì

nomato

dalla figlia

Tecmclfp

fiume iui

vicmo,&FuluioOrfìno

racconta,chein

medaglie

d'argentoantiche,&ne'

marmi

fonodiflfèrcntentcmétcfcol- pite, dimanieraèdice ch'édifficile giudicare quai

nomi, ò

qualeinucntioncpropriamenteàciafcunafiatirtbu,ifca,pei;-

ch'cforfcCaMiope-,chcporta

vnvoìumeinmano, come

in-

ucntricedellaPocfia,Clioconlacctera,

come

inucntricedi

^ucl fuonOi

ma

Eratoco'capcglifciolti

come

inucntricedeli-

:?Kn^'V

^ C

a l'Eleva

(22)

14 D-E L L A FORMA

l'Elegia flcbiIc,comcla

chiama

Ouiclio,Flcbilisindignos

de-

gciafoluc capillos^Ah

nimiscxucro

nunctibiriomcncriti Vrania fifingeco'l coro delIcftelle>eilor giri Tignate cor qucftaimaginc,con

un

bafl:onc in

mano

toccante

un

certo triangolo,&incimadielio uiéunacerta palla,chc

non

bene

fi dilcerne-, Euterpe

come

inuentrice dellaTragedia, col capo coronato-^Taliacofacciaridantetenente con

ambe

le

mani

laclauadiErcole,percheè dedicatala

Comedia

aquel lo-,

Melpomene

conlalira,laqualeda OratiofidàancoaPo-

linnia,fincq,tibiasEuterpecohibet,veI

Polhymnialesboum

rcFugittendere barbiton-,Terlìcoretienlafiftola,o

zampor gna

\

Galamis,&

Polinnialetibie,orromboni,oiHauti.Etdi

piiififannocatanti,ronandoApollolalira.Inlor

compagnia

fifigurala

Dea

Pitho,o perIua{ìone,recondo Quintiliano,la qualeattentovnlimpidilsimoliquoredal fonte

Orcomenio

delle gratie,nedauaabere adalcuni cantanti,laquale Pitho oraruadela,horaLeporedetta,cheperciò fi

dicefarcomedi

fopra,perchepiù efficacemente fi faconlegratie i

compo-

nimenti.

Sidaloro

percompagni

da molti Greci,fecondoStrabone

Bacco

^Apolline,

&:Ecate,&

fu Apollo

nomato

Mufagete, quaficonduttordelle

Mufe

.Etnellofteilomodo alle

Mufe,

Cererefifaceuano i facrificij,le bacc3tioni,icori,lefo- lènnità,&:le

ceremonie

facre,&:fannoleprefidentide chori,

&

iminifì:rilorofontuttiidoiri,efpecialmenteiMufici,Efe-

condò

ilgranFicino,iSacerdoti delle

Mule

fonqueifoli,che fonoinueftigatori

&

della verità,del

fommo

bene;.EtApol- lo oltre

quando

fidirà nell'allegorie altc,fi aggiunge focio, perchefiricorda,chefiìperito

mufico,&

citaredo,& ne'móti cacciatore, perciòche

hanno

in coftume di

menar

folitaria vita,&:lontandalvolgoqueiche danopraallaFilofofia,fen-

zalaquale,recondoilComico,nihil honefi:i in (olitaria vitu inueneris,&aciòdil!eAriftotele,che'lfolitarioera

o Dio,o

bcftia, EtApollonel

mezzo

fccòdoiJccuiodiaotail

lume

fu-

^ . periorc

(23)

DELLE M T SE.

I5

j^criorc illuftranteilnoftrointelletto

humano

,Et dice

Ed

cr*

do

ch'effedilettanoGioue,ctutto'l cielocolorcanti,perche celebranoi

Dei

,

&

gli huonìini.Inlor

compagnia

ciftanle Gratie,eCupidine,

benché

Lucianodicach'cfle

no

lonpfog- gctteàcupicline,ciò interpreto ioperlacaftità,everginitàlo ro,efoggiugnech'egli tutiauiaftalor predo fouentc tratto dalla foauità dellorverfo.OltrediciòiecódoPlutarco,fulor datoErcole,&fiìfatto

vn

Altaread

ambi comniune,

edicela

cagione

pche

Ercole infcgnòlelettereadEuàdro,&cappi'ef-

foàSuetonio,&Ouidio

leggiamo che

Martio

Filippo ne fu d'vntcpiolor

comune

edificatorc,&dice

Eumenio,

cheFul- uionobiliore nel circo Flaminiofece lorvnfìmil tépiodella

moneta

Cenf©ria,nonfo'lmoilodall'amicitia d'\^n Poeta,

&

dall'amorch'éportauaallefcienze,

ma

perche hauea intefo inGrecia,mentre checi fiìgenerale

nominar

Ercole

Mufa-

gete,

come

guida, e

compagno, E

lo fteffo

Fuluiolenoue

imaginidelleMufetrafportatedalcallellod'Ambracia, con^

fecrolle (òttola tutela del fortifsimo Iddio^ accioche l'uno perl'altro potellero aiutarli,

&

ornarli, cioè la tranquilità delle

Mule

da Ercole,^lacoftui virtù daftàvocedelle

Mufe,

Et fecondo

me

fipotrannoalludere all'indomitovigore,

&

all'immenlafatica ch'altriconuien ch'adopriperfarfi

amico

delle

Mufe

. Raccóta ancoFuluio Vrfìno hauer

vedutavna

medaglia in argento di Ercoleconlaclauaàpiedi,&conlo

fpogliodelLconefultergo,&vnacitara inmano,allude;ido

come

difopra, efoggiugneilPighioch'égran congiuntipnc dinaturafrai'horelepar

che,&

legratie,le qualitrevoltefi-

glie di

Gioue

conftituifconoilfacto

Coro

delieMufenelnu-

mero

nouenario, da ceJTtidirimili qualiperò ad

vn

ottimo, :;lllacommune vtilitàdefingulari,& dell'vniuerfoallacon- feruationeconmirabiiconcentopervigoredelladiuinaleg-

ge

firiferifcono. Perche quafiamminiftrandol'ordinegiù- fto le

Parchc,&

legratieildecoronoiconofciamo Thoretut- npquelle cofcinficmf

>&infieme

la

buona

qualità, &:.l'vtilc

^oa?:^ j

.' .

'.

maturanza

(24)

ìfi

D E

L

ISA

TJ

O R

^f

A

.inaiuranzasòminiilrarci, eperò

Homero

nclPhinnodi

Apoì

linecantòl'hore

menar

ibaili

con

legraue^cioéoperarinlib-

mc

inanziàGioue,&:clic]ueftcAnft:ofane,La terza Irene bel la diVenere,

&

delleGratie

compagna, &

ciò ii porrebbe

diredcirEnciclopcdiadellevirtù,

ideila

catena delle dot- trine,

&

loScaUg,interpreta che fi

formano

perpctu-c

com- pagne,&

congiuntedi(angue delle Gratic,percrochclìeno aiìttoridellauitapiùdelicata,epiùelégante,non lenza quel*

lavoluptà,laqualepoft» nella tcmperation della ietitia per fepoefia poifiriflettel'animainrcfkfra,&fitragged:^!cele- Ìieruoricetto,cròchedidi,uifiitàri fcrba, la qu-al parte

non

vicn

niaimeno,benche

dicótinouolenecftragga,oattinga

,

percheleGratie,rallegrezza,lc^Mufc,&:la ianitàlbno-affìni, ilche conferma l'oraculodaro àTelcfilIadi vita prelTo che fpéta,chcoficruafle

IcMufe,&

ciò fatto furifanata.Etnofolo

k Mufc

cantan I'armc,maleaparecchiano,&peròbellefono chiamate daPocii,acciocketattidalfuroredalle volgari

ma

icrieper opra degli Dei,iqualiadoprartaefsi per mhiiftri à fornire ciò ch'édimcftiero,i-quai Poeti di^irito,

ò

nafcono

cosi

come

vuol Platone,òfecondoAri{1:etele,alcuni

benchc

natiintiuto auerfi,erozzi,cfieri,nondimenodaldettofuro- re

vengon

rapiti,ilqualfurorc dallofteflbPlatonc,unacerta-

occupationdalleMufe,chcabbaitendofìin.animagcntifc,&

inluperabile Tcccita,

&

Teiìàgita: perIrcantilene,

&

un'at-

iramanieradiPoefiaattaadammaeftrarilgenere

humano,

&foggiungne

chechis'accorta alle porte delle

Mufc

fenza x^uelfurore,é

vno

fciocco,&laPoefia, nulla quafi chefiatale

cheferraa tronodi

Dio^&

d'alcunraggi©fuo,

non

pofTacffer acquiftata^colqual^^nome-dìDiofignificafiApoHine,

&

le

Mufe

deiglobi,

ranimefendòGiour

di

Dio, &

Apolline la

mente

dell'anima

mondana, & daGioue

Apollincele

Mufcà

d'Apollo poi-C guidato-il

Cora

delle

Mufe

perche quella fijcntccosìcomcèilluftrata

da Giouc,

cofi illuftra l'anime del

moAdi^edcglobiccIcililcxncmi

poccichele

Mufc

rapi-

konoy

(25)

UE t 1 i M V

S

E^^ ly

fcono,e {limolano, eiPoetiiRfpiratiinfpirano gliinterprei?!

"loro,

&

daqucftifonodottigliauditorifendo che per irfinto diuinogliinterpretidettidalle rapfodie,

cfpongono

le altrui Poefie.Etediparer Otigcne,c(rer alcune rpiritali'Cner^ie, ò virtùnafcoikdetteda

gH

Academrici

Dei

fecondi,ò

Demo-

Ri,chefieno

come

macftri, facen<Ì0per poteftà d^irarbitrio lorociòchegliaggrada,ondenafcaederiuifrà gli

huomini

•ladiuerfitàd<?Ifalere cfsédorEncrgiainfpiratric«<lella

poe

tica,&dell'altredifcipline,&purfifuoldirefenza furore,

ò infama non

poflederfi^òacquiftarfi.Edafimile afflato fono

pigliatiancorgliindoinfìi,e'fanciu:Hiancora permagicaar-

xc

feruitifide'

Demo«ij

fogHoncantarftu

pende

Poefie,

&

di

-qui forf-e hebber origine

leMufe,

a Platonici,

&

Falota^

ìaSant'AgoftÌROapprouata.Etinconformità

Tolomeo

dice, chel'animaatta allacognitionefarà di

maggior

efficacianel conofcerilvero, ch« quella che fiaor di

modo

haura dato opraàglÌftudi,equeftatal€fi ftitwa incitata dalle ftelle,&:

che

daC-ertoapparecchio ne viene ornata in procinto,òin

rampo, &

pertantoStcffan0,&Paufania raccontano

un

trat

ToleMufeeilerefiateprouocatealla

pugna

dalle Sirene,in- citatedaGiunone,nella qual zuffaleSirene rimafervinte,

&

|)erdetter le

penne^&

pero il

luogo

dalla cafa fi

chiamò

tipterainCandia,efidiconole

Mufe

elTerfi fatto corona ài

<iueftep^nne,ilche fi

può

figuratamente direde mali poeti inféftiàboni,

come

furfcmpre,

ma

infineda queglidottiri-

^ati*on

uinti.

E

credeEuflatiociìcrdette-da

Omero

leparo

léala^c,perchchauendovinte le

Mufe,

le Sirene per

mag-

jgtcrIcornoTorovòlferchefi

nomi

nafferòle parole alate,

&

alcuniparteniiofidallelauole,dannociòallaceleritàk>ro,&

altriperl'armoniacheconfta nelle parole,&confonan'^a,

&

alfricheèguifad'aliferifcanl'acre^efecódoilFicinodaaltre

.

Mufe

fonorapirealtreanime,e fecondo cheàdiuerfesfere,c .fteUefjronattribuitediuerfe anime,ilche

conferma

Plato-

ne

«ei

Timeo, &

diquinafcela diueriità

de

gli fpiriti,

&

de

^?i

"

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guito nella riproduzione delle rime di Lapo, sento anche.. dovere di rispondere