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Scopo della formazione

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Academic year: 2022

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(1)

Formazione e informazione

‘’Mitigazione del rischio biologico Covid-19 – sicurezza nelle scuole’’

D. Lgs. n° 81 del 09 Aprile 2008 e s.m.i.

Aggiornamento settembre 2021

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Scopo della formazione

• Sviluppare la consapevolezza del rischio biologico determinato dal Covid-19 con l’organizzazione dell’attività scolastica in sicurezza

• Aggiornare la conoscenza delle norme alla luce delle ultime disposizioni

• Rafforzare la consapevolezza del ruolo

• Rafforzare le capacità comunicative

• Riuscire a gestire le nuove emergenze e i nuovi rischi (es. Coronavirus)

(3)

Prima Parte

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Emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2

Aggiornamento delle

misure di prevenzione e protezione

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(6)

Trasmissione aerea del SARS-CoV-2 evidenze scientifiche

La trasmissione per via aerea rappresenta una delle tre vie di contagio dell’infezione da SARS-CoV-2:

1. – TRASMISSIONE DIRETTA attraverso le goccioline grandi (droplet, diametro

superiore a circa 100 µm) soggette dalla gravità unicamente a traiettorie balistiche;

2. – TRASMISSIONE INDIRETTA da contatto con le superfici (fòmiti);

3. – TRASMISSIONE CON AEROSOL (goccioline di diametro variabile da frazioni di micrometri a circa 100 µm) che, anche a causa della evaporazione in ambiente, riescono a galleggiare in aria un tempo sufficiente per essere inalate anche a distanza dalla fonte (soggetto) che le ha emesse.

(7)

L’emissione di aerosol avviene durante la semplice respirazione e per atomizzazione in corrispondenza delle corde vocali e della bocca nel caso di soggetto che parla, tossisce o starnutisce

Inoltre, poiché la concentrazione di carica virale tende a crescere nel passare dai droplet all’aerosol la via aerea viene ritenuta una via rilevante di contagio.

Ciò avviene secondo tre possibili dinamiche:

BREVI DISTANZE, in questo caso il soggetto esposto inala concentrazioni elevate di goccioline piccole (aerosol) a causa della vicinanza con il soggetto infetto;

CONDIVISIONE DELLO STESSO AMBIENTE CHIUSO, in questo caso il soggetto esposto inala concentrazioni di aerosol diluite nello stesso ambiente chiuso del soggetto infetto ;

LUNGHE DISTANZE, il soggetto suscettibile potrebbe inalare aerosol, proveniente da un sistema di ventilazione rispetto al soggetto infetto presente in lontananza o in un’altra stanza; al momento, questa dinamica viene ritenuta solo possibile non essendo supportata da solide evidenze scientifiche.

arch. Pasquale Gallo

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Modalità di Trasmissione aerea

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L’esposizione ai fluidi respiratori avviene in tre modi che non si escludono a vicenda:

- inalazione di goccioline respiratorie molto fini (aerosol);

- deposizione di goccioline respiratorie di grandi dimensioni sulle mucose della bocca, del naso o degli occhi esposte mediante schizzi e spruzzi diretti;

- contatto delle mucose con le mani che sono state contaminate direttamente dai fluidi respiratori contenenti virus oppure contaminate attraverso un contatto con fòmiti (superfici o oggetti contaminati)

(10)

I fattori principali che determinano la quantità di virus a cui una persona è esposta nell’aria o toccando una superficie contaminata dal virus, sono:

1. diminuzione della concentrazione di virus determinata dalla caduta a terra o su altre superfici di goccioline respiratorie più grandi e pesanti e dalla diluizione nell’aria delle goccioline molto fini. Questa miscelazione non è necessariamente uniforme e può essere influenzata dalla stratificazione termica e dal getto iniziale delle esalazioni;

2. perdita progressiva di vitalità virale e infettività nel tempo influenzata da fattori ambientali quali ad esempio temperatura, umidità e radiazioni ultraviolette (es. luce solare).

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All’aumentare della distanza dalla sorgente, aumenta anche il ruolo dell’inalazione rispetto alle altre vie (es. contatto) nella trasmissione del contagio, particolarmente per i seguenti fattori:

1. spazi chiusi con ventilazione o trattamento dell’aria inadeguati all’interno dei quali la concentrazione di fluidi respiratori espirati, in particolare goccioline molto fini e particelle di aerosol, possono accumularsi nell’aria;

2. aumento dell’espirazione dei fluidi respiratori se la persona infetta è impegnata in uno sforzo fisico o parla a voce alta (es. facendo esercizio, gridando, cantando);

3. esposizione prolungata a queste condizioni, in genere per oltre 15 minuti.

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È stato evidenziato quindi che il rischio di contagio attraverso i droplet o attraverso la via aerea PREVALE rispetto a quello mediante contatto con le superfici o oggetti contaminati (fomiti).

In particolare, il rischio di trasmissione mediante fomiti dipende da molteplici fattori, quali:

- tasso di prevalenza dell’infezione;

- quantità di virus espulso da soggetti infetti (che può essere sostanzialmente ridotto dall’indossare la mascherina);

- ventilazione degli ambienti e deposizione delle particelle;

- interazione con fattori ambientali che possono danneggiare il virus depositandosi sui fomiti (es. elevata temperatura ed evaporazione);

- intervallo temporale tra la contaminazione del fomite e il contatto con lo stesso;

- efficienza di trasferimento del virus dal fomite alle mani e da queste alle mucose;

- dose virale necessaria a causare l’infezione attraverso le mucose.

(13)

Pertanto, la probabilità che i summenzionati fattori si combinino tra loro per dar luogo a una efficiente trasmissione del SARS-CoV-2 è alquanto bassa.

Inoltre da studi condotti per valutare il rischio di trasmissione del SARS-CoV-2 attraverso fòmite, risulta che il contagio è generalmente inferiore a 1 su 10.000 (cioè un singolo contatto con la superficie contaminata ha una probabilità inferiore a 1 su 10.000 di causare un’infezione)

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In riferimento al meccanismo di trasmissione del SARS-CoV-2 mediante aerosol, nel marzo 2021 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), nella linea guida tecnica “Roadmap to improve and ensure good indoor ventilation in the context of COVID-19”, ha riportato indicazioni in merito alla ventilazione all’interno degli edifici per migliorare la qualità dell’aria riducendo il rischio di diffusione del virus negli ambienti interni.

Come indicazione di massima, l’OMS raccomanda l’utilizzo di un flusso di aria di almeno 10 L/s/persona nei diversi ambienti indoor.

Questa raccomandazione viene recepita dalle indicazioni ministeriali e si traduce nella prescrizione di ventilazione costante delle nostre aule.

(15)

Le attuali evidenze scientifiche quindi suggeriscono che

LA TRASMISSIONE ATTRAVERSO LE SUPERFICI CONTAMINATE non contribuisce in maniera prevalente alle nuove infezioni;

I contributi relativi all’inalazione del virus e alla deposizione dello stesso sulle mucose rimangono NON QUANTIFICATI e, ancor oggi, difficili da stabilire.

La modalità di trasmissione è ad oggi più focalizzata sulla VIA AEREA piuttosto che attraverso il contatto con le superfici; pertanto maggiore attenzione è richiesta sugli aspetti riguardanti la sanificazione dell’aria e dell’ambiente, in associazione con le misure raccomandate dalle disposizioni vigenti in relazione alla situazione pandemica.

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(17)

Il rapporto è focalizzato sulle misure preventive e sulle azioni da adeguare e implementare rispetto a:

- ricambio dell’aria naturale,

- parametri microclimatici al fine di evitare valori di temperatura e di umidità relativa dell’aria troppo elevate o troppo basse

- indicazioni che favoriscono l’adozione di comportamenti corretti - carichi di lavoro e livelli di occupazione degli ambienti

- Nel rapporto si fa riferimento a due tipologie di edifici:

- AMBIENTI DOMESTICI

- AMBIENTI LAVORATIVI COME LA SCUOLA

(18)

- adeguamento degli spazi e delle aree rispetto alle configurazioni standard, - aumento delle distanze fisiche tra le attività e le postazioni di lavoro,

- delimitazione di percorsi specifici (es. ingressi e uscite differenziate),

- contingentamento del personale e degli utenti (alunni: meno persone = meno possibilità di diffusori del virus),

- differenziazione e scaglionamento degli orari di lavoro, evitando dove possibile il rientro dei lavoratori con suscettibilità e disabilità diversificate, con malattie respiratorie, alterazione del sistema immunitario,

- distanziamento, contingentando le zone per evitare contatti ravvicinati e assembramenti

- formazione del personale sui principali rischi con ripetizione periodica dei momenti formazione/informazione, sulle procedure e sulle misure tecniche di prevenzione e protezione personali, - diffusione della cartellonistica descrivente le misure di prevenzione e protezione della salute (soprattutto

per quanto riguarda il distanziamento fisico, l’uso costante della mascherina, i ricambi dell’aria e il lavaggio frequente delle mani con acqua e sapone o l’uso di disinfettanti quando non si ha la possibilità di effettuare il lavaggio con acqua e sapone),

- modifica della frequenza di pulizia e degli interventi di sanificazione

STRATEGIE PER

AMBIENTI LAVORATIVI COME LA SCUOLA

(19)

- Garantire un buon RICAMBIO dell’aria con mezzi naturali o meccanici in tutti gli ambienti e aree dove sono presenti persone e nelle postazioni di lavoro, con l’obiettivo generale di migliorare con continuità l’apporto di aria primaria esterna e favorire l’apertura di finestre e balconi.

- L’areazione/ventilazione naturale degli ambienti dipende da numerosi fattori, quali i parametri meteorologici esterni (es. temperatura dell’aria esterna, direzione e velocità del vento), e parametri fisici quali superficie e posizione delle finestre e durata della loro apertura.

- Nella stagione fredda, in genere, si ritiene che non aprire le finestre o i balconi consenta di evitare situazioni di discomfort termico e riduca i consumi energetici.

Diversamente, questi comportamenti non favoriscono le condizioni di salubrità dell’aria indoor.

È certamente opportuno evitare durante il ricambio naturale dell’aria la creazione di condizioni di disagio/discomfort (correnti d’aria o freddo/caldo eccessivo

È preferibile aprire per pochi minuti più volte al giorno effettuando una ventilazione intermittente e incrociata, piuttosto che una sola volta per tempi prolungati.

RACCOMANDAZIONI GENERALI

(20)

Nelle aule scolastiche caratterizzate da una eterogeneità strutturale, di gestione e controllo:

- Tenere aperte leggermente e contemporaneamente una o più ante delle finestre, di eventuali balconi e la porta dell’aula in modo intermittente o continuo, come misura finalizzata a mantenere un costante e continuo l’ingresso di “aria fresca”.

- Questa misura può raggiungere la massima efficienza se le finestre, i balconi e le porte si trovano su entrambi i lati dell’aula (ventilazione incrociata)

- Nelle giornate con avverse condizioni meteorologiche è possibile rimodulare la frequenza e i periodi di apertura delle ante di finestre, di balconi e delle porte (che per compensare devono essere più frequenti e per periodi più lunghi) al fine di garantire il fondamentale l’ingresso di “aria fresca esterna” e limitare l’impatto delle condizioni meteo esterne.

(21)

Seconda Parte

La sanificazione degli ambienti

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Definizioni

• Pulizia: (o igienizzazione) complesso di procedimenti e di operazioni atte a rimuovere ed asportare il materiale estraneo visibile (rifiuti, polvere, sporco, ..) da superfici, mobili, oggetti. Generalmente si utilizza l’acqua e, se necessario, un detergente. L’acqua diluisce lo sporco, il detergente lo scioglie (lo rende solubile), permettendone la rimozione.

• Disinfezione: insieme delle misure attuate al fine di ridurre a un livello detto “di sicurezza” i microrganismi patogeni (virus, batteri, funghi, spore, protozoi) presenti su una superficie o nell’ambiente tramite uccisione, inattivazione o allontanamento di questi.

• Disinfestazione: complesso di procedimenti e operazioni atte a distruggere piccoli animali, in particolare artropodi, sia perché parassiti, vettori o riserve di agenti infettivi sia perché molesti.

• Sanificazione: attività che consiste nel rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione ovvero per quanto riguarda l’illuminazione e il rumore

(23)

La Circolare del Ministero dell’Industria (MICA) n. 3420/C del 22 settembre 1997 (punto 4.1) ha chiarito il campo di applicazione del DM 274/1997 precisando che:

laddove le attività di sanificazione non siano svolte per conto terzi come attività imprenditoriale, ma al contrario siano svolte in aree di pertinenza dell’impresa e da parte del proprio personale, non sono applicabili le qualifiche richieste dal DM 274/1997.

Pertanto, attività ed esercizi (es. ristorazione, parrucchieri, attività per la cura della persona, ecc.) che devono procedere alla sanificazione, come sopra definita, nelle aree / locali di propria pertinenza con proprio personale non devono richiedere alcuna autorizzazione, fermo restando il rispetto degli obblighi derivanti dal DL.vo 81/2008.

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Modalità d’uso dei prodotti per la pulizia

•Prima di utilizzare i prodotti per la pulizia, leggere con attenzione l’etichetta e

osservare gli eventuali simboli di pericolo

stampati sulla confezione, per rendersi conto dei rischi derivanti dal loro uso e utilizzare il prodotto seguendo le modalità e rispettando le concentrazioni scritte sull’etichetta.

• Non mescolare prodotti diversi.

• Non mescolare detergenti e disinfettanti perché il detergente potrebbe eliminare l’effetto del disinfettante. Si possono utilizzare insieme solo se si tratta di prodotti ad azione combinata (prodotti che contengono sia il detergente, che il disinfettante).

• Non utilizzare soluzioni (miscele) preparate da tempo, perché potrebbero aver perso la loro efficacia.

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Etichettatura dei prodotti

Sui prodotti pericolosi per chi li usa o per l’ambiente sono presenti uno o più simboli, denominati “pittogrammi”.

E’ indispensabile che i collaboratori scolastici leggano le etichette, memorizzino i

“pittogrammi” per riconoscere immediatamente i rischi ai quali vanno incontro nel loro uso.

I simboli sono uguali per tutta l’Europa, perché sono stati approvati con direttive o regolamenti dagli organismi europei. il Regolamento (CE) n.1907/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio è vigente dal 1 Giugno 2007; esso ha stabilito dei tempi di attuazione delle norme.

Dal 1 Giugno 2016 sono vigenti i nuovi simboli, ma di molti prodotti non sono ancora disponibili al pubblico le nuove schede di sicurezza, che il venditore è obbligato a consegnare all’acquirente (art.31 del Regolamento), insieme alle schede tecniche.

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Quanto tempo rimane stabile il virus sulle superfici ?

Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020

(27)

Come orientarsi sulla tipologia dei vari detergenti/disinfettanti?

È fondamentale NON MISCELARE prodotti diversi perché si potrebbero

generare sostanze pericolose

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In tema di sanificazione degli ambienti di lavoro, fatto salvo quanto previsto per il settore sanitario e quanto previsto per i settori lavorativi per cui sono stati adottati specifici protocolli anti-contagio, il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro tra il Governo e le parti sociali” del DPCM 2 marzo 2021, prevede, oltre alle pulizie giornaliere:

Sanificazioni periodiche, dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro, spogliatoi e delle aree comuni e di svago.

Sanificazioni straordinarie, da effettuarsi secondo le disposizioni della Circolare del Ministero della Salute n. 5443 del 22 febbraio 2020, degli ambienti di lavoro, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni nelle aziende in cui sono stati registrati casi di COVID-19. Pulizia e sanificazione devono essere accompagnate da ventilazione

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CIRCOLARE 5443 DEL 22 FEBBRAIO 2020: PULIZIA DI AMBIENTI NON SANITARI

In stanze, uffici pubblici, mezzi di trasporto, scuole e altri ambienti non sanitari dove abbiano soggiornato casi confermati di COVID-19 prima di essere stati ospedalizzati verranno applicate le misure di pulizia di seguito riportate.

A causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente per diverso tempo, i luoghi e le aree

potenzialmente contaminati da SARS-CoV-2 devono essere sottoposti a completa pulizia con acqua e detergenti comuni prima di essere nuovamente utilizzati.

Per la decontaminazione, si raccomanda l’uso di ipoclorito di sodio allo 0,1% dopo la pulizia. Per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70% dopo la pulizia con un detergente neutro. Durante le operazioni di pulizia con prodotti chimici, assicurare la ventilazione degli ambienti.

Tutte le operazioni di pulizia devono essere condotte da personale che indossa DPI (filtrante respiratorio FFP2 o FFP3, protezione facciale, guanti monouso, camice monouso impermeabile a maniche lunghe) e deve seguire le misure indicate per la rimozione in sicurezza dei DPI (svestizione). Dopo l’uso, i DPI monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto.

Vanno pulite con particolare attenzione tutte le superfici toccate di frequente, quali superfici di muri, porte e finestre, superfici dei servizi igienici e sanitari, maniglie, interruttori, oggetti .

(30)

Procedura di smaltimento rifiuti pericolosi e infetti

Nelle operazioni di pulizia, igienizzazione e disinfezione effettuate in ambienti lavorativi (ambienti non sanitari) ove non abbiano soggiornato soggetti COVID-19 positivi accertati, e finalizzate quindi alla prevenzione della diffusione dell’infezione COVID-19, i rifiuti prodotti quali ad esempio stracci, panni spugna, carta, guanti monouso, mascherine, ecc., dovranno essere conferiti preferibilmente nella raccolta indifferenziata come

“rifiuti urbani non differenziati (codice CER 20.03.01)”.

Le raccomandazioni comportamentali a scopo precauzionale per la gestione di tali rifiuti prevedono:

• utilizzare DPI monouso per il confezionamento dei rifiuti e la movimentazione dei sacchi;

• utilizzare sacchi di idoneo spessore utilizzandone eventualmente due, uno dentro l’altro, se si hanno a disposizione sacchi di bassa resistenza meccanica;

• evitare di comprimere il sacco durante il confezionamento per fare uscire l’aria;

• chiudere adeguatamente i sacchi e trasportarli nel locale apposito;

• alla fine della lavorazione lavarsi accuratamente le mani anche se tali operazioni sono state eseguite con i guanti.

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D.P.I. da utilizzare durante le pulizie

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Terza Parte

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INTESA CON LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI ULTIME INDICAZIONI AL 14/08/2021

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Estratto dal PROTOCOLLO D’INTESA 14.08.2021:

“- il Dirigente scolastico (che esercita le funzioni di datore di lavoro nelle scuole statali, ovvero, per le scuole paritarie, il Datore di lavoro), per prevenire la diffusione del Virus, è tenuto a informare tutto il personale, gli studenti e le famiglie degli alunni sulle regole fondamentali di igiene che devono essere adottate in tutti gli ambienti della scuola (L’insegnante deve ricordare agli alunni le regole e I comportamenti connessi);

- il Dirigente scolastico dovrà inoltre informare chiunque entri nei locali dell’Istituto circa le disposizioni delle Autorità anche utilizzando gli strumenti digitali disponibili.

In particolare, le informazioni riguardano:

1. l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di temperatura oltre i 37.5° o altri sintomi simil- influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria;

2. il divieto di fare ingresso o di permanere nei locali scolastici laddove, anche successivamente all’ingresso, sussistano le condizioni di pericolo (soggetti con sintomatologia respiratoria o temperatura corporea superiore a 37,5°; provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc.) stabilite dalle Autorità sanitarie competenti;

3. l’obbligo di rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del Dirigente scolastico;

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ENTRATA E USCITA DA SCUOLA

Le istituzioni scolastiche, con opportuna segnaletica e con una campagna di sensibilizzazione ed informazione, comunicano alla comunità scolastica le regole da rispettare per evitare assembramenti.

Nel caso di file per l’entrata e l’uscita dall’edificio scolastico, occorre provvedere alla loro ordinata regolamentazione al fine di garantire l’osservanza delle norme sul distanziamento sociale.

1. ordinario ricorso alle comunicazioni a distanza;

2. limitazione degli accessi ai casi di effettiva necessità previa prenotazione

3. regolare registrazione dei visitatori ammessi, con indicazione, per ciascuno di essi, dei dati anagrafici (nome, cognome, data di nascita, luogo di residenza), dei relativi recapiti telefonici, nonché della data di accesso e del tempo di permanenza;

4. differenziazione dei percorsi interni e dei punti di ingresso e di uscita dalla struttura;

5. predisposizione di adeguata segnaletica orizzontale sul distanziamento necessario e sui percorsi da effettuare;

6. pulizia approfondita e aerazione frequente e adeguata degli spazi;

7. accesso alla struttura attraverso l’accompagnamento da parte di un solo genitore o di persona maggiorenne delegata dai genitori o da chi esercita la responsabilità genitoriale, nel rispetto delle regole generali di prevenzione dal contagio, incluso l’uso della mascherina durante tutta la permanenza all’interno della struttura.

DISPOSIZIONI

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PULIZIA E IGIENIZZAZIONE

Nel piano di pulizia occorre includere almeno: - gli ambienti di lavoro e le aule; - le palestre; - le aree comuni; - le aree ristoro e mensa; - i servizi igienici e gli spogliatoi; - le attrezzature e postazioni di lavoro o laboratorio ad uso promiscuo; - materiale didattico e ludico; - le superfici comuni ad alta frequenza di contatto (es. pulsantiere, passamano).

LE OPERAZIONI DI PULIZIA SARANNO ASSICURATE QUOTIDIANAMENTE DOVRA’ ESSERE UTILIZZATO MATERIALE DETERGENTE AD AZIONE VIRUCIDA GARANTIRE AEREAZIONE DEI LOCALI

SERVIZI IGIENICI PULITI ALMENO DUE VOLTE AL GIORNO REGOLARE PULIZIA DI SUPERFICI ED OGGETTI

UTILIZZO DEI DPI

STUDENTI: A prescindere dalla situazione epidemiologica, il dispositivo di protezione respiratoria previsto per gli studenti è la mascherina di tipo chirurgico, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai sei anni, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei predetti dispositivi e per lo svolgimento delle attività sportive PERSONALE: Il dispositivo di protezione respiratoria previsto per il personale scolastico è la mascherina chirurgica Per il personale impegnato con bambini sotto i sei anni di età, è raccomandata una didattica a gruppi stabili e particolare attenzione ai dispositivi di protezione del personale scolastico che rimangono quelli previsti per l’a.s.

2020/2021

Per il personale impegnato con bambini con disabilità, si prevede l’utilizzo di ulteriori dispositivi di protezione

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DISTANZIAMENTO

Si prevede il rispetto di una distanza interpersonale di almeno un metro (sia in posizione statica che dinamica) qualora logisticamente possibile e si mantiene anche nelle zone bianche la distanza di due metri tra i banchi e la cattedra del docente.

SPAZI COMUNI

L’accesso agli spazi comuni come la sala professori e la mensa deve essere disciplinato, con la previsione di una ventilazione adeguata dei locali, per un tempo limitato allo stretto necessario e con il mantenimento della distanza di sicurezza.

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Come rispondere a eventuali casi e focolai da COVID-19?

Rapporto ISS Covid 58 del 21/08/2020 (scuole)

2.1.1 Nel caso in cui un alunno presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19, in ambito scolastico (1/2)

L’operatore scolastico che viene a conoscenza di un alunno sintomatico deve avvisare il referente scolastico per COVID-19.

Il referente scolastico per COVID-19 o altro componente del personale scolastico deve telefonare immediatamente ai genitori/tutore legale.

Ospitare l’alunno in una stanza dedicata o in un’area di isolamento.

Procedere all’eventuale rilevazione della temperatura corporea, da parte del personale scolastico individuato, mediante l’uso di termometri che non prevedono il contatto.

Il minore non deve essere lasciato da solo ma in compagnia di un adulto che preferibilmente non deve presentare fattori di rischio per una forma severa di COVID-19 come, ad esempio, malattie croniche preesistenti e che dovrà mantenere, ove

possibile, il distanziamento fisico di almeno un metro e la mascherina chirurgica fino a quando l’alunno non sarà affidato a un genitore/tutore legale.

Far indossare una mascherina chirurgica all’alunno se ha un’età superiore ai 6 anni e se la tollera.

Dovrà essere dotato di mascherina chirurgica chiunque entri in contatto con il caso sospetto, compresi i genitori o i tutori legali che si recano in Istituto per condurlo presso la propria abitazione.

Fare rispettare, in assenza di mascherina, l’etichetta respiratoria (tossire e starnutire direttamente su di un fazzoletto di carta o nella piega del gomito). Questi fazzoletti dovranno essere riposti dallo stesso alunno, se possibile, ponendoli dentro un sacchetto chiuso.

Pulire e disinfettare le superfici della stanza o area di isolamento dopo che l’alunno sintomatico è tornato a casa.

(40)

(2/2)

I genitori devono contattare il PLS(Pediatra Libera Scelta)/MMG (Medico medicina generale)per la valutazione clinica (triage telefonico) del caso.

Il PLS/MMG, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al DdP (Dipartimento di prevenzione).

Il Dipartimento di prevenzione provvede all’esecuzione del test diagnostico.

• Il Dipartimento di prevenzione si attiva per l'approfondimento dell'indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.

Se il test è positivo, si notifica il caso e si avvia la ricerca dei contatti e le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica nella sua parte interessata. Per il rientro in comunità bisognerà attendere la guarigione clinica (cioè la totale assenza di sintomi). La conferma di avvenuta guarigione prevede l’effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. Se entrambi i tamponi risulteranno negativi la persona potrà definirsi guarita, altrimenti proseguirà l’isolamento. Il referente scolastico COVID-19 deve fornire al Dipartimento di prevenzione l’elenco dei compagni di classe nonché degli insegnanti del caso confermato che sono stati a contatto nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi. I contatti stretti individuati dal Dipartimento di Prevenzione con le consuete attività di contact tracing, saranno posti in quarantena per 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto con il caso confermato. Il DdP deciderà la strategia più adatta circa eventuali screening al personale scolastico e agli alunni.

Se il tampone naso-oro faringeo è negativo, in paziente sospetto per infezione da SARS-CoV-2, a giudizio del pediatra o medico curante, si ripete il test a distanza di 2-3 gg. Il soggetto deve comunque restare a casa fino a guarigione clinica e a conferma negativa del secondo test.

In caso di diagnosi di patologia diversa da COVID-19 (tampone negativo), il soggetto rimarrà a casa fino a guarigione

clinica seguendo le indicazioni del PLS/MMG che redigerà una attestazione che il bambino/studente può rientrare scuola

(41)

2.1.2 Nel caso in cui un alunno presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19 presso il proprio domicilio

• L'alunno deve restare a casa.

• I genitori devono informare il PLS/MMG (Pediatra di Libera Scelta/ Medico di Medicina Generale)

• I genitori dello studente devono comunicare l’assenza scolastica per motivi di salute.

• Il PLS/MMG, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al DdP (Dipartimento di Prevenzione)

• Il Dipartimento di prevenzione provvede all’esecuzione del test diagnostico.

• Il Dipartimento di Prevenzione si attiva per l’approfondimento dell’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.

• Il DdP provvede ad eseguire il test diagnostico e si procede come indicato al

(42)

2.1.3 Nel caso in cui un operatore scolastico presenti un aumento della temperatura

corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19, in ambito scolastico

• Assicurarsi che l’operatore scolastico indossi, come già previsto, una mascherina chirurgica;

• invitare e ad allontanarsi dalla struttura, rientrando al proprio domicilio e contattando il proprio MMG per la valutazione clinica necessaria. Il Medico curante valuterà l’eventuale prescrizione del test diagnostico.

• Il MMG, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al DdP.

• Il Dipartimento di prevenzione provvede all’esecuzione del test diagnostico.

• Il Dipartimento di Prevenzione si attiva per l’approfondimento dell’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.

• Il Dipartimento di prevenzione provvede all’esecuzione del test diagnostico e si procede come indicato al paragrafo 2.1.1

• In caso di diagnosi di patologia diversa da COVID-19, il MMG redigerà una attestazione che

l’operatore può rientrare scuola poiché è stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per COVID-19 di cui al punto precedente e come disposto da documenti nazionali e regionali.

• Si sottolinea che gli operatori scolastici hanno una priorità nell’esecuzione dei test diagnostici.

(43)

2.1.4 Nel caso in cui un operatore scolastico presenti un aumento della

temperatura corporea al di sopra di 37.5°C o un sintomo compatibile con COVID- 19, al proprio domicilio

• L’operatore deve restare a casa.

• Informare il MMG.

• Comunicare l’assenza dal lavoro per motivi di salute, con certificato medico.

• Il MMG, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al DdP.

• Il DdP provvede all’esecuzione del test diagnostico.

• Il DdP si attiva per l’approfondimento dell’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.

• Il DdP provvede ad eseguire il test diagnostico e si procede come indicato al paragrafo 2.1.1

• In caso di diagnosi di patologia diversa da COVID-19, il MMG redigerà una attestazione che l’operatore può rientrare scuola poiché è stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per COVID-19 di cui al punto precedente e come disposto da documenti nazionali e regionali.

• Si sottolinea che gli operatori scolastici hanno una priorità nell’esecuzione dei test

(44)

2.1.5 Nel caso di un numero elevato di assenze in una classe

• Il referente scolastico per il COVID-19 deve comunicare al DdP se si verifica un numero elevato di assenze improvvise di studenti in una classe (es. 40%; il valore deve tenere conto anche della situazione delle altre classi) o di insegnanti.

• Il DdP effettuerà un’indagine epidemiologica per valutare le azioni di sanità pubblica da

• intraprendere, tenendo conto della presenza di casi confermati nella scuola o di focolai di COVID-19 nella comunità.

2.1.6 Catena di trasmissione non nota

Qualora un alunno risultasse contatto stretto asintomatico di un caso di cui non è nota la catena di trasmissione, il DdP valuterà l’opportunità di effettuare un tampone

contestualmente alla prescrizione della quarantena. Il tampone avrà lo scopo di verificare il ruolo dei minori asintomatici nella trasmissione del virus nella comunità.

2.1.7 Alunno o operatore scolastico convivente di un caso

Si sottolinea che qualora un alunno o un operatore scolastico fosse convivente di un caso, esso, su valutazione del DdP, sarà considerato contatto stretto e posto in quarantena.

Eventuali suoi contatti stretti (esempio compagni di classe dell’alunno in quarantena), non necessitano di quarantena, a meno di successive valutazioni del DdP in seguito a positività di eventuali test diagnostici sul contatto stretto convivente di un caso

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Quarantena e Isolamento

CIRCOLARE MINISTERO DELLA SALUTE N. 36254 DEL 11.08.2021

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In caso di evacuazione

Al segnale di evacuazione cosa cambia:

vanno indossate correttamente le mascherine vanno svolti i compiti assegnati

all’esterno, nella zona di raccolta, è necessario mantenere la distanza di almeno un metro dagli alunni vicini.

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Addetti al Primo Soccorso

Visto lo stato di emergenza si è innalzato il livello di pericolosità per tutti i soccorritori (laici e sanitari) a causa della possibilità di contagio tramite la produzione di droplets e aerosol durante le manovre di rianimazione cardiorespiratoria.

L’OMS, infatti, ha considerato tali manovre salvavita - PURE SE INDISPENDABILI E DA EFFETTUARE SENZA INDUGIO – come altamente a rischio di contaminazione virale per tutti i soccorritori

E IN QUANTO TALI DA EFFETTUARE CON SPECIFICHE PRECAUZIONI

TUTTE LE OPERAZIONI ANDRANNO EFFETTUATE CONSIDERANDO CHI NECESSITA DI RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE

COME POTENZIALMENTE INFETTO

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Grazie per l’attenzione

Per eventuali chiarimenti mail: profgallo61@gmail.com

arch. Pasquale Gallo

Riferimenti

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