ADRIA CONSOLATA
FESTA TEATRALE
NEL SOLENNE GIORNO NATALIZIO
DELLA SACRA R.
I.MAESTÀ' D
IFRANCESCO IL
DA Rappresentarsi nel Nobilissimo Teatro.
DELLA FENICE
L'anno
1803»IN VENEZIA,
NELLA STAMPEB^IA
DIVINCENZO
KÌZZl.CON REGIA APPROVAZIONE.
)o(
V
)o(ATTO R r.
ADRIA
La
Sig, Luigia Caldarini.
CORO
di Ninfe, eDei
Fluviatili;PALEMONE Dio Marino
// Sig, Luigi Zambclli. '
MERCURIO
// Sig. Matteo Sabini.
IL GENIO DEIU Al STRIA
Il Sig.
Andrea
Martini detto il Senesina.
CORO
di Virtù che ballano.CORO
diGenj
delle Nazioni soggette alla Regia Casa d' Austria •L'Azione
sisuppone
che incominci presso il termine della notte precedente al di Natalizio di S.M.
La
Scena rappresentauna
Spiaggia diMare^
e dauna
parte in qualche lontananz^a una magnifica Città.
A3 Là
)o(
VI
)o(La
Toesia è dell'Abb.
Melchior Cesarotti , ProfFessore di Letteratura Greca nellaReg.Università diPadova.
La Musica
del Sig.Ferdinando
BertoniMaestro
della Reg.Ducale
Cappella di S.Marco
.
Il Vestiario di ricca , e vaga invenzione del Sig. Gio-
vanni
Cazzola.Le
Scene e leMachine
d' invenzione del Sig. Niccolò Pelandi.
SCE-
H YII
)o(SCENA PRIMA.
Adria , e Coro di Ninfe , e Dei Fluviatili
.
CORO
A
che quei gemiti Figlia di Tetide?Perchè di lagrime
Ti
bagni il sen?Velo
di tenebreGli eventi avvoglie;
Ma Giove
providoTalor fra doglie
Matura
il ben.Ninfe
compagne
, amici,
Congiunti
Fiumi
5 ccome
appieno,oh Dio!
Tranquilla esser poss'io?
Deh quanto
affliggeD' un ben
eh' è solo almondo
L' affannoso aspettar1
Sempre ho
sugli occhiQuel
fatidico sognoChe mi venne
dal Ciel ( tanta vicendaChi
potea presagir? )Lutto
e conforto Eim'annunziava
estremientrambi.
AssaiLutto
e angoscio provai :memoria
acerbaA4 T
)o(
vili
)o(Tuttor
m'affanna
epunge;
Ma
il sospiratobene
ancornon
giungeNlOTA DEL
CORO.Questo
sogno qual fu?Adria
.Ben
virimembra
( Chi scordarlo
può mai
ì ) quel dì funestoQuando Vulcano
iratoCon
diluvio infocatoTanta
terra squarciò .Lontana
e cheta Stava io di notte in altosonno immersa
;E
in agile barchettaPareami
con leggiere aure seconde Solcar placideTondcj
allor che investeNembo
improvviso e cielo emar
; frementiCozzano
i vehti 5avvampa V
aria , infesta Batte tempesta il fiacco legno; io privaDi
soccorso e dispeme
, ai flutti in preda Sopraho
'1 terror 5 presso lamorte
, e ai latiMinaccievoli scogli , e mostri irati
.
Ninfa
.Gelar
mi
fai •Adria
.Quand'
ecco Messaggiera dicalma
Iride appare:Placasi e cielo e
mare. Udite amiche
Il
maggior
dei portenti :Gli
)o(
IX K
Gli stessi avversi venti
Alto
levar coir intrecciatepenne
L'infranto legno, e
me
fiaccata, esangue,E
dime
incerta per l'aereo calle Trassero inampia
valle.Pasco
d'immensa
greggia, e quivi a piedeMi
posard'un
Pastore.Augusto
e dolceL'aspetto avea: detto l'avresti Apollo
Là
nei Tessalicampi
.Al
rimirarloStupor,
amor m'
andaro all'alma:ah
forse Seitu?
... dissi, ( chenovo
!Non
mi
parcal'almo sembiante
) : aita,Qual
tu ti sia, mortale oNume.
Ei dolceMi
sollevò, perman mi
strinse: il ciclo Cani^iatempre
per te, già seimia
cura.Spera , teco saio ; prefisso è '1 giorno
Di
tua felicità ;pegno
n' avraiNovello e certo: or và,
dubbio
molestoNon
turbi il tuo sperar : disse , emi
desto •NiJSTA-
E
ben; fu vero ildanno,
Eia vero il
premio:
ilbuon
Pastor trovasti, Sei diFrancesco.
Adria.
E' ver : superba e lieta
Mi
rende ilnome
suo;ma
solo in sognoIo
lo vidi sinor;ma
ilnovo
e certoPegno non
giunse ancor;ma
i sensi miei^A
5Del
)o(
X
}0(Del mio
dolor le grida ^Deir amor mio
le voci a luìmal ponno
Giunger pronte ed intere;immensa
piaggiaNe
tarda il corso, o le disperdeun'aura
.Cosi lontana , incerta ,
Vagheggiandomi
inanziun
bene estremo,
Chiamo
5 ebramo,
ed attendo, e spero, egemo
Pecorella inferma e soia
Va
belando in selve e rupi :Teme
i serpi, eteme
i lupi.Guarda
e cerca e bela ognor:Uè
s' accheta e si consola,
Nè
più cura il fonte e 1 pratoSe
non
ode il suonoamato Del
suo tenero Pastor •SCENA IL
Pakmone
, e dette.
Ninfa
.T
1 udrai : vedi che lietoVien Palemone
.
Adria.
Il vecchio Proteo io spesso Consultai,
ma
fumuto. A Temi
istessaPiù
)o(
XI
)o(Pili volte andai ; lieto avvenir predisse 5
Ma
confuso e lontano : ilmodo
e 1 giornoNon mai
chiaro spiegò .Di nuovo
or ora ...Parla , che rechi ?
Palemone.
Adria
t'allegra ; alfineLa
fatidicaTemi
il suo deposeTronco
arcano linguaggio , e in chiare noteLa
tua sorte fpiegò.Adki A
.
Qual
fia?ne
tremo.Palemone
.D'
Adria i successi ilFato
(
Ecco
le voci sue )matura
e svelaIn
questo dì;pendea da
questo affissoNella fatai catena
Il suo lieto avvenir. Prepari il core
A
fondate speranze. Il giorno appressa5
Giorno
augurato augusto ^ Portator di contentoDi
letiziacomune
...Adria
.0
ciel J che sento I( Nasce il giorno^ scoppiano tuoni d'allegrez.z.a^
I comparisce in aria un
ammasso
di nubi che siva
illuminando , )A
6 .Pa
)o(
XII
)o(Paiemone.
Che
vivace, che limpidaAurora!
Di
qual luceT Olimpo
s' indora ! ..."Di
che scoppio la proda rintrona ! ...Qual
raggiantefiammante
corona ...Qual
concento sublime e giocondo! ...Coro invisìbile tra le
Nubi
.Oggi
naciìueFkancesco
5acclami
ilmondo
.Oggi
è1
di che l'almoAugusto
RespiròPaure
di vitaPer
mostrarci insieme unitaLa Potenza
e la Bontà.Del
celeste e puro latteXo
nutrì Pietà verace ;Gr
inspirò Giustizia ePace
La
pietosaUmanità:
Fkancesco
imperiSu
tutti i cuori,Francesco
onoriLa
tarda età.O
voi felici 50
al ciel diletteA
lui soggetteGenti e GittàJ
SCE-
)o(
XIII
)o(S G E N A IIL
( Si
va
schiudendouna pane
dellaNube
e ca^la Mercurio. )
Mercurio , e detti .
Adria
.Son
fuor dime, Qual
vistaiGià si schiude la
nube
T ecco giù scende ...M' inganno
?0 Nume amico
!ah
sì lo sento jGià cessaro i miei mali
.
Mercurio
.Protcttor de'mortali5
E
delTonante
mcssaggiero e figlioDal
celeste consiglio,Adria
, nevengo
a te . Giunsero al cieloI
tuoi voti, i sospiri. I Fasti tuoiGiove rammenta
e lememorie
antiche 5 L'arti di Pallaamiche
,
II mite ingegno , il puro culto 5 il prisco Chiaro tuo senno e tante in
mare
e in terraOpre
di pace e guerra, ond' anco illume Tra
il nebuloso veloDe'
tuoi giorni traspar. Segnaro i FatiDei
popoli e dei regniLe
)o(
XIV
)o(le
vicende eV
età;ma
spesso è sorteCiò che
sembra
sventura . Altocompenso Or
haida
Giove: ilmaggior ben
che in terra Gustar possano i saggi5 ilben
che portaSopra ogn' altro corona
E'
un Monarca
adorato ; egli teidona
.
Vieni a noi
Genio
beatoDell'
AUSTKX AGO
ECCELSOImPERO
A compir Tidea
delFato, D'Adria
i voti a coronar.Fa
che a te contempli intorno10
splendor d'Augusto
accolto >E
ne scorga a te nel volto 11 bel core a balenar.( Mentre Mercurio canta si apre intieramente la nube , e si
vede
il Genio àelV Austria fra i due Cori , delle Virtù , e dei Genj seguaci 3 i quali frattanto che si cantano ì 'versi seguentivanno
lentamente scendendo.)
Coro di Virtii^ e di Genj.
Questo
è 'I dì chel'Almo Augusto
RespiròPaure
di vitaPer
mostrarci insieme unitala Potenza
5 e laEontà
.
0
voi>o(
XV
)o(0
voi felici 5O
al Ciel diletteA
lui soggetteGenti5 e Città!
Segni Astrea
ne' suoi fasti il di*giocondo:
Oggi nacque Francesco
5acclami il
m^ondo.\
Palemone.
D'un
foco incognito•
L'anima ho
piena.Tra quante
imaginiSÌL augusta scena
Lo
spirto attonitoVagar mi
faiAdria:
Addio
marittimi Imbelli Dei.Già son di
Cesare;
E
ai giorni mieiNome
sì splendido Splendor darà.Coro
)o(
XVI
)ofCoro dì l^infe Adriatiche.
Mandin
cestoso suonlà terra,
tl'acque:
Oggi
i^acque Fraìncesco,Adria
rii^acque.
(
Le
Virtùfanno un
breve Ballo .)
Genio deir Austria.
Coro di Gcnj Austriaci^ e detti.
Ch'ampia
selvà di lauri circonda,E
dal Soglio eh' è rocca di fede,E
di gloria da secoli eredePorto i sensi
d'un Padre
ed'un Re.
Terra ed
onda
m'ascolti gioconda;La mia
voce di beni è feconda :Adria
sorgi , favello con te.
' l' ordin del Fato 5 ed il voler del Cielo
Dato
è ame
di compir.Seconda Augusto
I decreti celesti : alla sua curaGiove
già ticommise
: Ei cauto e saggioPonderò
per giovarti'Mali 5 e cause5 e ripari, e
norme,
ed arti.Or
con tenacenodo
SCENA IV.
Gej^io.
PiU
jo(
xvir
)o(Più airàmor
suo che al suo poter ti stringef Questo dì Io rivela ; il dì che apportaIl natal di
Francesco
esserdovca Nuovo
natale a te.Che mai non
devi Sperarda un Re
per cuiV
arte del regno L^arte è sol di giovar? Volgici, osservajQ|ual corona t' accerchia . Il Coro è questo Delle
amiche
Virtù. Queste d'Augusto
Son
la famiglia : Ei la veraceimago
Ne
rintraccia in se stesso , e si fa specchio Alla SposaRegal
che dell'eternaMemoranda Tekesa
ilnome
e i pregiRidona
all'Austria.In
si belCoro
elettoChe
diFrancesco
inspiraAtti, sensi 5 e pensieri,
Adria,
diquanto Puoi
tubramare
hai già dal cielo ildono:
E' fonte d'ogni
ben
Virtude in trono .Mercurio
.Del
Vassallo e delRegnante Legge
uguale è la Virtù.Ben
verace oben
costanteSenza
leinon
ènon
fu.
Genio
.Vedi
qual altra inanziTi sta schiera festosa. E' questo» il
Coro De'miei Genj
seguaci.A
questi è dataLa
custodia e la curaDi
quanti al venerato AustriacoTtrono
Servon popoli e genti.Oh come
esulta;o(
XVIII
)o('Di
sua sorte ciascun!Tra
lor divisiDi
ciel, di suol 5 d'arti, di riti, e lingua Gli unisceamore,
e riverenza, e zelo Pel caroPkence: ognun T acclama
a gara Giusto e clemente;ognun da
lui conosceOrdine
in pace , e sicurezza in guerra , Copia ubertosa in terra,
Leggi 3 costumi, onor .
Te
questo adessoCoro
concorde invitaA
fraterna amistà:con
esso accoltaDeir Augusto
retaggioSarai parte onorata: inserta or ora
!Nella stellante
Imperiai Corona
Nova
stella sarai .Qual lume
equanto
Fia che n'acquisti?Opaco
globo e densoNel
corteggio del Sol rotar si vede;Ciascun
l'ammira
cun
Sol nascente il crede.Cor§
)o(
XIX
)o(Coro dei Genj •
Globi siamo al Sole intorno;
Ei ci dà vita e calor
.
Ei su noi riflette il giorno
Noi
brilliam del suo splendor.Gemo.
Adria, sei paga ? ancora
Di
tantoMondo
il pesoTien
lungiAugusto
;Ei però t'ode: io restoDe'
suoi cenni adorati e de' tuoi votiInterprete fedel .
Ma
priva a lungoNon
saraino
del suo cospetto; esulta;Lo
vedrai 5 ti vedrà; di fè sondegno:
Certo
pegno
bramasti ^ eccoti ilpegno
.
( Gli porge la
mano
.)
Adria
.Su
questamano amata
Ch'è mio
soccorso escampo Fido
e divoto iostampo In
questo bacio il cor.Genio.
Per me
1' accettaAugusto
;Tu
nel suo cor t'affida:Dove Bontà
s'annidaGerme
èd'amore
am.or.Meìl»
Mercurio,
Sommo
Giove atti sì cariSicn d'
omaggio
al tuo voler;E
icompensi
ilmondo
impari X)eirossequio e del poter:Adria.
Sarò a
Lui
fedele ancella,
Ei
saràmio Nume
eRe,
Sarai figlia e
non
ancella,Ei
fiaPadre
ognora a te.
Adria
.Sarò figlia
ognor
d'affetto.Sarò ancella ognor di fè.
Geiìio.
Serba fede al giusto e al retto
,
E
dalPadre
avraimercè.
Mercurio.
Bella fede, e caro affetto
Che confonde
ilPadre
e "1Re
.Coro
gmerak
.Fraìjcesco imperi
Su
tutti i cuori,Francesco
onoriLa
tarda età .0
noi felici,0
al ciel diletteA
lui soggetteGenti e Città]
)o(
XXI
)o(Coro di Gcnj.
Segni
Astreà' ne' suoi tasti il di'giocondo
:Oggi nacque Francesco
,acclami
ilmondo
.Coro di Ninfe .
Mandin
festoso suonla terra
5E l'acque:
Oggi nacque Francesco
5Adria rinacque.
FINE.
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