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Dichiarazione di non Incidenza (14095 KB)

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(1)

RISTRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO A USO COMMERCIALE IN COMUNE DI TREVISO

- Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale -

Elaborato:

Relazione Tecnica allegata al modello E per la dichiarazione di non necessità della procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale

RICHIEDENTE:

ALI’ S.P.A.

Via Olanda, 2 35127 Padova

e-mail: info@alispa.com

ESTENSORI:

Dr. Agronomo Ezio Faraon Via Miranese 179

30174 Mestre-Venezia Fax 041 81 09 958 Cell. 348 33 87 380 e-mail: eziofaraon@tiscali.it PEC: e.faraon@epap.conafpec.it Dr. Forestale Nicola Scantamburlo Via Liguria 18/A

30037 Scorzè, Venezia Fax 041 44 63 78 Cell. 349 17 80 821

e-mail: nicola.s@studioforestalescantamburlo.com PEC: n.scantamburlo@epap.conafpec.it

Data:

maggio 2017

Scala:

/

Revisione:

00

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(3)

INDICE

1. PREMESSA ... 3

2. INQUADRAMENTO URBANISTICO-TERRITORIALE ... 5

2.1. Piano Regolatore Comunale: Piano di Assetto del Territorio del Comune di Treviso (PAT Treviso) .. 5

2.2. Piano Regolatore Generale del Comune di Treviso (PRG Treviso) ... 16

2.3. Quadro riassuntivo di valutazione della coerenza con la pianificazione territoriale ... 24

3. BREVE DESCRIZIONE DEL PROGETTO DELLA GRANDE STRUTTURA DI VENDITA . 27 3.1. Previsioni del PRG vigente ... 27

3.2. Descrizione del Progetto ... 27

3.3. Materiali e tecniche costruttive ... 29

3.4. Studio della viabilità... 29

3.5. Progetto e inquadramento dell’area commerciale ... 30

3.6. Cenni sugli impianti tecnologici utilizzati e sui sistemi di risparmio energetico impiegati ... 30

3.6.1. Descrizione degli impianti tecnologici dell’edificio A ... 30

3.6.1.1. Blocco A1 ... 30

3.6.1.1.1. Impianti meccanici ... 30

3.6.1.1.2. Impianti elettrici... 31

3.6.1.2. Blocco A2 ... 32

3.6.1.2.1. Impianti meccanici ... 32

3.6.1.2.2. Impianti elettrici... 32

3.6.2. Descrizione degli impianti tecnologici dell’edificio B... 32

3.6.2.1. Blocco B1 ... 32

3.6.2.1.1. Impianti meccanici ... 32

3.6.2.1.2. Impianti elettrici... 33

3.6.2.2. Blocco B2 ... 33

3.6.2.2.1. Impianti meccanici ... 33

3.6.2.2.2. Impianti elettrici... 33

3.6.2.3. Blocco B3 ... 33

3.6.2.3.1. Impianti meccanici ... 33

3.6.2.3.2. Impianti elettrici... 34

3.7. Emissioni dell’edificio A ... 34

3.8. Emissioni dell’edificio B ... 36

3.9. Identificazione degli effetti prodotti dalle previsioni del Progetto esaminato ... 38

3.9.1. Generalità e considerazioni introduttive ... 38

3.9.2. Utilizzo delle risorse primarie ... 39

(4)

3.9.3. Traffico veicolare ... 40

3.9.4. Emissioni in atmosfera ... 41

3.9.5. Scarichi idrici ... 41

3.9.6. Produzione di rifiuti ... 42

3.9.7. Rumore e vibrazioni ... 43

3.9.8. Inquinamento luminoso ... 44

3.9.9. Presenza antropica ... 44

4. BREVE DESCRIZIONE DEI SITI NATURA 2000 PIU’ VICINI ALL’AREA INTERESSATA DALLA VARIANTE N. 4 AL PI ... 45

5. INDIVIDUAZIONE DELLE SPECIE TUTELATE POTENZIALMENTE PRESENTI AL DI FUORI DEI SITI NATURA 2000... 51

6. IMPOSSIBILITA’ DI EFFETTI NEGATIVI SIGNIFICATIVI SUGLI HABITAT, HABITAT DI SPECIE E SPECIE ... 57

6.1. Considerazioni introduttive... 57

6.2. Impossibilità di effetti negativi sui siti Natura 2000 e su habitat, habitat di specie e specie dovuti all’utilizzo di risorse primarie ... 60

6.3. Impossibilità di effetti negativi sui siti Natura 2000 e su habitat, habitat di specie e specie dovuti al traffico veicolare ... 62

6.4. Impossibilità di effetti negativi sui siti Natura 2000 e su habitat, habitat di specie e specie dovuti alle emissioni in atmosfera ... 92

6.5. Impossibilità di effetti negativi sui siti Natura 2000 e su habitat, habitat di specie e specie dovuti agli scarichi idrici ... 98

6.6. Impossibilità di effetti negativi sui siti Natura 2000 e su habitat, habitat di specie e specie dovuti alla produzione di rifiuti ... 99

6.7. Impossibilità di effetti negativi sui siti Natura 2000 e su habitat, habitat di specie e specie dovuti a rumori e vibrazioni prodotti ... 100

6.8. Impossibilità di effetti negativi sui siti Natura 2000 e su habitat, habitat di specie e specie dovuti all’inquinamento luminoso ... 107

6.9. Impossibilità di effetti negativi sui siti Natura 2000 e su habitat, habitat di specie e specie dovuti alla presenza antropica aggiuntiva ... 113

7. CONCLUSIONI ... 115

(5)

1. PREMESSA

E’ intenzione della “Alì S.p.A.” ristrutturare e ampliare gli edifici ad uso commerciale posti nell’area ex Marazzato-Sartori-Sperotto, che interessa una superficie di circa 53.939 m2, posta nella parte a Ovest del territorio comunale di Treviso, adiacente alla S.R n. 515 (con toponimo locale di “via Noalese”) nella zona dell’aeroporto “A. Canova” di Treviso, per la realizzazione di una nuova Grande Struttura di Vendita, tipologia Centro Commerciale.

Attualmente l’area risulta inutilizzata e a destinazione commerciale (cfr. oltre), avente licenza per una Superficie di Vendita totale pari a 16.995 m2 (divisa in 12.470 m2 di Superficie di Vendita Scoperta e 4.525 m2 di Superficie di Vendita Coperta).

Più nel particolare, il progetto prevede la modificazione degli edifici esistenti, che saranno infine caratterizzati da una superficie coperta di 16.756 m2 con i relativi parcheggi (circa 17.614 m2), superfici a verde e attrezzate.

In considerazione di questo, la presente relazione tecnica accompagna la dichiarazione predisposta secondo il modello riportato nell’allegato E della DGRV 2299 del 09/12/2014, a sua volta allegato allo Studio di Impatto Ambientale predisposto in quanto l’intervento è caratterizzato da una superficie di vendita maggiore di 8.000 m2, con lo scopo di dimostrare che quanto ricompreso nel Progetto esaminato non è soggetto alla procedura per la Valutazione d’Incidenza, approfondendo, secondo i più recenti e maggiori dettagli riportati in esso, gli effetti determinati e la impossibilità di effetti negativi significativi su habitat, habitat di specie e specie.

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2. INQUADRAMENTO URBANISTICO-TERRITORIALE

Rimandando allo Studio di Impatto Ambientale per una completa disamina di tutti gli strumenti pianificatori urbanistico-territoriali, si riporta di seguito quanto previsto dai piani di livello gerarchico più basso (Piano Regolatore Comunale, ovvero Piano di Assetto del Territorio e Piano Regolatore Generale –che funge da primo Piano degli Interventi – del Comune di Treviso), in quanto ritenuti sufficienti a fornire un inquadramento di base. Per ogni approfondimento resta disponibile il Quadro Progettuale completo dell’elaborato sopra menzionato.

2.1. Piano Regolatore Comunale: Piano di Assetto del Territorio del Comune di Treviso (PAT Treviso)

Il Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Treviso è stato approvato dalla Conferenza dei Servizi in data 27.05.2015, prot. 59853, ratificato dalla Giunta Provinciale con deliberazione n.

200 in data 08.06.2015, e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto (BUR) n. 66 in data 03.07.2015.

Si riportano di seguito gli estratti delle tavole di progetto, indicando ove necessario la relativa disciplina apportata dalle Norme Tecniche (NT) del Piano esaminato.

Figura 2.1 – Estratto dalla tavola 00 “Carta dei progetti e delle strategie” del PAT di Treviso

L’area di Progetto si pone ai margini di “Viabilità principale” e di una “Dorsale della mobilità urbana”, all’interno di una zona denominata “Servizi”. Nell’intorno si riscontra l’”Aeroporto” di Treviso e, al di là della S.R. n. 515 e dell’aeroporto stesso, il Parco Regionale del fiume Sile (“Parco del Sile e dello Stroga”). L’elaborato, di carattere strategico, non ha valore a fini prescrittivi e non apporta quindi normativa tecnica.

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Figura 2.2 – Estratto dalla tavola 01 “Carta dei vincoli e della pianificazione sovraordinata” del PAT di Treviso

L’area di Progetto è ricompresa in una “Fascia di rispetto aeroportuale” e nel “Limite delle risorgive ai sensi dell’art. 68-69 del PTCP”, e include un “Impianto di comunicazione”. Essa si pone in adiacenza di “Viabilità principale esistente”, costituita dalle S.R. n. 515 e S.R. n. 53. Le zone e gli elementi individuati vengono normati agli artt. 13.5.8, 13.6.2, 13.6.6 e 13.6.14, di cui si riporta di seguito un estratto.

13.5.8 Limite delle risorgive (artt. 68-69 P.T.C.P.)

Si fa riferimento alle emergenze diffuse di acque di risorgiva che determinano delle aree umide cartografate nella Tav. T01.

Fermi restando le leggi ed i regolamenti in materia di tutela delle acque, si manifesta la necessità di preservare, tutelare e valorizzare queste zone di particolare pregio idrogeologico.

Si rimanda al P.I. per la definizione dettagliata delle prescrizioni e dei vincoli relativi ad ogni sito individuato, con possibilità di integrazione con ulteriori aree o punti di risorgiva, rispetto a quelli individuati dal P.A.T..

In particolare, a livello di indirizzo, si propone:

a) istituzione di fasce di rispetto;

b) istituzione di ambiti di rispetto “da impatto”, con divieto di utilizzo di concimi organici e di sintesi;

c) divieto di trasformazione “agrario-fondiaria” (ad es. bonifiche, colmate, ecc.);

d) mantenimento dell’accessibilità per monitoraggio ed attività didattica.

13.6.2 Viabilità principale esistente – fasce di rispetto stradali (D.I. 01.04.1968 n° 1404 – D.P.R. n° 495/1992 – D. Lgs. n° 285/1992 e s.m.i.)

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Trattasi di aree destinate alla conservazione, alla protezione e al potenziamento del traffico pedonale, ciclabile, veicolare e alle relative fasce di protezione e di rispetto, disciplinate dal D.M. 1 aprile 1968 n° 1404 e dagli artt. 26-27-28 del D.P.R. n° 495/92 e D. Lgs. n° 285/92.

Le principali infrastrutture esistenti destinate alla viabilità, sono individuate nella tav. T01

“Carta dei vincoli e della pianificazione sovraordinata” come segue:

a) viabilità autostradale;

b) viabilità statale;

c) viabilità provinciale;

d) viabilità comunale.

In tali aree è vietata ogni nuova costruzione.

La tav. T04 “Carta delle trasformabilità, azioni strategiche, valori e tutele” integra il sistema della viabilità mediante:

previsioni di nuova viabilità;

previsione di potenziamento della viabilità esistente;

previsione di mobilità ciclopedonale.

Nelle fasce di rispetto dovranno essere rispettate le seguenti disposizioni di legge se ed in quanto applicabili:

Decreto Legislativo 30 aprile 1992 n° 285 “Nuovo c odice della strada”;

Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992 n° 495 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada”;

art. 9 della L. 24 luglio 1961 n° 729 “Piano di nuove costruzioni stradali ed autostradali”;

Decreto Interministeriale 1 aprile 1968 n° 1404 “D istanze minime a protezione del manto stradale da osservarsi nella edificazione fuori del perimetro dei centri abitati, di cui all’art.

19 della L. n° 765 del 1967”.

Nelle fasce di rispetto, oltre alle opere stradali e di mitigazione, potranno essere realizzati:

interventi di arredo stradale e segnaletica;

canalizzazioni per opere di urbanizzazione;

parcheggi e strutture a servizio della viabilità;

interventi sul patrimonio edilizio esistente nei limiti di cui all’art. 3, comma 1 lettere a), b), c) d) del D.P.R. 380/01, senza aumento del numero delle unità abitative;

demolizione e ricostruzione, in loco o in area agricola adiacente, e ampliamento ove consentito dal P.I. ed in ogni caso senza avanzamento dell’edificio verso il fronte stradale;

la realizzazione di fasce vegetali autoctone, accumuli di terra, barriere fonoassorbenti, al fine di mitigare gli impatti negativi.

A norma dell’art. 37 della L.R. 11/04, sono consentite compensazioni che permettano ai proprietari di aree ed edifici oggetto di eventuale vincolo preordinato all’esproprio, di recuperare adeguata capacità edificatoria, anche nella forma di credito edilizio su altre aree e/o edifici, anche di proprietà pubblica, previa cessione all’amministrazione procedente, dell’area oggetto di vincolo.

Il P.I. individua gli immobili da sottoporre a vincolo preordinato all’esproprio di cui al punto precedente disciplinando il procedimento e le modalità di attribuzione e gestione del credito edilizio

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e/o di recupero di adeguata capacità edificatoria coerentemente con le norme di cui al titolo 2° delle presenti N.T..

Il P.I. completa l’individuazione della viabilità e delle relative fasce di rispetto, prevedendo anche opere di mitigazione ambientale e per la salvaguardia degli insediamenti dall’inquinamento atmosferico e dal rumore.

La viabilità comunale ed i percorsi pedonali e ciclabili di progetto individuati nella Tav. T04

“Carta delle trasformabilità, azioni strategiche, valori e tutele” - sono indicativi e possono essere modificati in sede di P.I., nel rispetto dei criteri informatori dei tracciati individuati così come valutati dalla V.A.S. e V.C.I., senza che ciò costituisca variante al P.A.T..

13.6.6 Impianti di comunicazione elettronica (D. Lgs. n° 259/03 –L. 36/2001)

La tav. T01 “Carta dei vincoli e della pianificazione sovraordinata” localizza le opere e i servizi pubblici e di interesse pubblico, relativa a reti e servizi di telecomunicazione esistenti, di cui al D. Lgs.

n° 259/03 e successive modificazioni.

Il P.I. integra tale localizzazione anche ai fini della installazione di eventuali nuovi impianti, secondo i seguenti criteri:

1) gli impianti e le infrastrutture funzionali alle reti e servizi di telecomunicazione vanno localizzate nel rispetto delle esigenze di tutela dell’ambiente e dei beni culturali, della salute pubblica, della sicurezza e degli obiettivi di pianificazione urbanistica, comunque in coerenza con le direttive del D. Lgs. 259/2003 “Codice delle comunicazioni elettroniche” e della L. 35/2001 “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e s.m.i.;

2) è esclusa la localizzazione di nuovi siti in zone sottoposte a vincoli di cui al D. Lgs. n° 42/04, ad eccezione delle zone D o delle zone F se destinate ad impianti di depurazione o cimiteri.

Al fine dell’installazione degli impianti:

a) le infrastrutture sono realizzate con materiali e tecnologie idonei ad assicurarne, anche sotto il profilo estetico, il miglior inserimento nell’ambiente e con sistemi strutturali tali da garantirne la sicurezza. Non è ammessa l’installazione di pali/tralicci con sbracci o ballatoi;

b) deve essere utilizzata la migliore tecnologia per ridurre al minimo possibile l’esposizione della popolazione al campo elettromagnetico, in base ai principi di cautela e nel rispetto delle compatibilità ambientali;

c) devono essere rispettati i limiti di inquinamento acustico per le immissioni di rumore prodotte dall’impianto;

d) deve essere collocato, alla base del palo/traliccio, un cartello ben visibile che segnali la presenza dei sistemi radianti mascherati.

13.6.14 Aeroporti e fascia di rispetto (D. Lgs. 9 maggio 2005 e D. Lgs. n° 151/2006 e s.m.i. – art. 8 P.T.C.P.)

La zona aeroportuale di Treviso e le relative fasce di rispetto sono regolamentate dal Codice della Navigazione aerea come modificato dal D. Lgs. 9 maggio 2005 n° 99 e dal D. Lgs.n° 151/200 6, art. 707.

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Il P.I. disciplinerà gli interventi di trasformazione del territorio comunale compreso nelle zone di tutela, in coerenza con il Piano di rischio aeroportuale da redigere ai sensi dell’art. 707 del D. Lgs. n°

151/2006.

Figura 2.3 – Estratto dalla tavola 02 “Carta delle invarianti geologiche, paesaggistiche, ambientali e storico monumentali” del PAT di Treviso

L’area di Progetto non viene classificata in nessun modo. All’esterno si rinviene un’“Area a rischio archeologico”, in corrispondenza della intersezione a rotatoria collegante la S.R. n. 515 e la S.R. n. 53. Ad adeguata distanza e non percettibili dall’area di Progetto si pongono il “Parco del Sile”, una “Risorgiva” e una “Villa veneta”. Si riporta il testo dell’art. 14.4.10 in relazione all’area a rischio archeologico, ritenendo le altre zone limitrofe individuate non influenzabili dagli interventi previsti.

14.4.10 Aree a rischio archeologico

Sulla base delle indicazioni contenute nel quadro conoscitivo il P.A.T. indica le principali aree soggette a rischio archeologico.

Il P.I. definisce gli ambiti soggetti a indagine archeologica preventiva. In tali ambiti dovrà essere verificata preventivamente, attraverso l’indagine storica ed eventuali scavi di assaggio, la presenza di elementi di rilevante interesse archeologico.

Il P.I. dispone apposita disciplina finalizzata ad assicurare per gli interventi di trasformazione di usi, funzioni, attività attuati in prossimità dei beni:

a) la redazione di piani e programmi attuativi unitariamente e contestualmente estesi ad ogni area caratterizzata da rischio archeologico, e ai relativi dintorni;

b) la prioritaria destinazione ad usi, funzioni ed attività di fruizione turistica, da connettere mediante percorsi e stazioni e complessivamente nei modi di cui al piano territoriale turistico;

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c) la tutela degli stati positivi delle preesistenze, la riqualificazione degli stati negativi, attribuzioni di nuovi significati culturali alle preesistenze culturalmente insignificanti, con graduale delocalizzazione delle consistenze edilizie improprie.

Ai fini di tutela delle aree a rischio archeologico, nelle quali la probabilità di rinvenimenti archeologici è da verificare alla luce dei dati informativi acquisiti e aggiornati dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, ogni intervento che presuppone attività di scavo e/o movimentazione del terreno, fatta eccezione per le normali pratiche agricole, deve essere preventivamente comunicato alla medesima Soprintendenza.

Figura 2.4 – Estratto dalla tavola 03 “Carta delle invarianti geologiche, idrogeologiche e zone di tutela”

del PAT di Treviso

L’area di Progetto si pone su “Terreni idonei a condizione tipo B”, normati all’art. 15.2.2 delle NT del PAT, di cui si riporta un estratto. Non vengono riscontrate ulteriori zonizzazioni o elementi.

15.2 Classe di compatibilità II – terreni idonei a condizione

Il territorio comunale è situato nella fascia delle risorgive, dove la falda freatica è sub-affiorante.

In questa classe sono rappresentati i terreni idonei a condizione in cui i presupposti geologici e idrogeologici, puntuali o complessivi, determinano elementi di riduzione alle possibilità edificatorie, in modo particolare a causa della falda freatica sub-affiorante e di possibili situazioni di criticità idraulica che sono riportate come aree a dissesto idrogeologico nella Tav. T.03 “carta delle fragilità”. La complessità e la gravosità delle condizioni è crescente dalle zone contrassegnate dalla lettera a) a quelle d).

Prescrizioni

Qualsiasi progetto, la cui realizzazione preveda un’interazione con i terreni e con l’assetto idraulico esistente, è sottoposto alle disposizioni presenti nel cap. 6 “Progettazione geotecnica” delle

“Nuove norme tecniche per le costruzioni” del D.M. Infrastrutture del 14 gennaio 2008 e successive modifiche e aggiornamenti, di cui si richiamano alcuni punti:

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le analisi di progetto devono essere basate su modelli geotecnici dedotti da specifiche indagini e prove che il progettista deve definire in base alle scelte tipologiche dell’opera o dell’intervento e alle previste modalità esecutive;

in funzione del tipo di opera e della complessità del contesto geologico, specifiche indagini saranno finalizzate alla documentata ricostruzione del modello geologico, che deve essere sviluppato in modo da costituire utile elemento di riferimento per il progettista per inquadrare i problemi geotecnici e per definire il programma delle indagini geotecniche;

le opere geotecniche devono essere verificate nei confronti dei possibili stati limite ultimi (SLU), stati limite di esercizio (SLE) e di sollevamento e sifonamento;

le strutture di fondazione devono rispettare le verifiche agli stati limite ultimi e di esercizio e le verifiche di durabilità;

devono essere valutati gli effetti della costruzione dell’opera sui manufatti attigui e sull’ambiente circostante;

nel caso di fondazioni su pali, le indagini devono essere dirette anche ad accertare la fattibilità e l’idoneità del tipo di palo in relazione alle caratteristiche dei terreni e delle acque del sottosuolo.

Le situazioni di criticità più evidenti nel territorio sono quelle legate all’assetto idrogeologico e idraulico, dove sono presenti, in alcune porzioni del territorio, aree esondabili e falda freatica sub- affiorante.

I P.I., sulla base di analisi tecniche puntuali, geologiche e idrogeologiche, potranno ridefinire il perimetro delle aree attraverso un’appropriata documentazione geologica da allegare.

Questa classe di compatibilità viene ulteriormente suddivisa in tre categorie successivamente definite.

15.2.1 Tipo a): in aree con falda sub-affiorante, a morfologia relativamente elevata e costituite in prevalenza da depositi ghiaiosi e sabbiosi

Tali aree sono costituite in prevalenza da depositi ghiaiosi e sabbiosi, talora in alternanza a lingue o lembi di depositi a prevalenza sabbioso limosa in corrispondenza dei dossi fluviali. La soggiacenza della falda è maggiore di 5 m dal p.c.

Prescrizioni

I nuovi interventi richiedono una relazione geologico-tecnica che verifichi puntualmente le caratteristiche geotecniche dei litotipi. All’interno di queste aree, nel caso di edificazione di nuovi edifici o di interventi su edifici esistenti che modifichino quantitativamente e qualitativamente la distribuzione dei carichi sul terreno, l’indagine geologica sarà finalizzata a stabilire i limiti sia orizzontali sia verticali delle litologie principali, definendo aree dove eventuali depositi incoerenti, potrebbero intervallarsi ai depositi ghiaioso-sabbiosi prevalenti; permettendo così un’adeguata caratterizzazione geotecnica dei terreni di fondazione. Inoltre dovrà essere approfondita la predisposizione dei terreni al manifestarsi di fenomeni di liquefazione, nonché, in presenza di strutture morfologiche particolari (es. orli di terrazzo di cava), allo svilupparsi di fenomeni di amplificazione sismica.

Indagini dovranno essere svolte per determinare la situazione idrogeologica in relazione al piano di posa delle fondazioni. La ricostruzione dell’assetto idrostrutturale dell’area di interesse deve definire i corpi idrici sotterranei interessati dall’opera e l’azione che l’opera stessa avrà sulle

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condizioni di equilibrio iniziale: la soggiacenza della superficie piezometrica potrebbe presentare oscillazioni notevoli in relazione alle precipitazioni.

In relazione alla litologia prevalente, potrebbero sorgere problemi in occasione di escavazioni (per scantinati, rete fognaria, sottopassi, ecc.), tali da rendere necessari sistemi di drenaggio (well point) e impermeabilizzazioni, di cui sarà d’obbligo valutare l’interferenza con le abitazioni limitrofe.

Le caratteristiche di alta permeabilità dei litotipi prevalenti, conferiscono alla falda freatica un’alta vulnerabilità intrinseca in previsione di possibili fenomeni d’inquinamento e rendono molto difficili le installazioni di attività a rischio di spandimenti di materiali pericolosi.

15.2.2 Tipo b): in aree con falda sub-affiorante e possibilità di allagamenti, a morfologia relativamente elevata (dossi) e costituite in prevalenza da depositi sabbiosi

Tali aree sono costituite in prevalenza da depositi sabbiosi, talora in alternanza a lembi di depositi limosi, in corrispondenza di dossi fluviali. Sono presenti inoltre rare lingue nastriformi di sedimenti ghiaiosi. La soggiacenza della falda è minore di 5 m dal p.c.

Prescrizioni

Valgono le medesime prescrizioni del tipo a) con particolare attenzione alle indagini volte a determinare la situazione idrogeologica in relazione al piano di posa delle fondazioni. La ricostruzione dell’assetto idrostrutturale dell’area di interesse deve definire i corpi idrici sotterranei interessati dall’opera; i rapporti idraulici presenti tra eventuali falde diverse; conformazione e soggiacenza della superficie piezometrica, nonché l’azione che l’opera stessa avrà sulle condizioni di equilibrio iniziale.

Infatti tali aree sono caratterizzate dalla presenza di una falda superficiale le cui oscillazioni potrebbero interessare le quote di fondazione o causare fenomeni di saturazione dei terreni con conseguente peggioramento dei parametri geotecnici.

In occasione di escavazioni (per scantinati, rete fognaria, sottopassi, ecc.) è probabile insorgano problemi tali da rendere necessari sistemi di drenaggio (well point) e impermeabilizzazioni, di cui sarà d’obbligo valutare l’interferenza con le abitazioni limitrofe.

Per le aree interessate da fenomeni di allagamento o difficoltà di drenaggio ricorrente, l’idoneità geologica è legata alle indicazioni e prescrizioni contenute nel paragrafo seguente di questa relazione, a proposito delle aree soggette a dissesto idrogeologico per esondazione o periodico ristagno idrico.

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Figura 2.5 – Estratto dalla tavola 04 “Carta delle trasformabilità, azioni strategiche valori e tutele” del PAT di Treviso

L’area di Progetto si colloca in un “Ambito di urbanizzazione consolidata a prevalente destinazione produttiva-commerciale non ampliabile” e in un “Contesto territoriale destinato alla realizzazione di programmi complessi”. Le zono individuate vengono normate agli artt. 20.2 e 20.6 delle NT di Piano, di cui si riporta di seguito un estratto.

20.2 Ambiti di urbanizzazione consolidata

Gli ambiti di urbanizzazione consolidata individuati nella tav. T04 “Carta delle trasformabilità, azioni strategiche, valori e tutele”, sono distinti in ambiti a prevalente destinazione residenziale ed a prevalente destinazione produttiva-commerciale.

Tali ambiti rappresentano i contesti territoriali di “completamento” dotati delle principali opere di urbanizzazione all’interno dei quali sono sempre possibili interventi di nuova costruzione e di ampliamento di edifici esistenti, nonché interventi di riqualificazione e riconversione, la cui puntuale definizione, modalità di intervento, destinazioni d’uso e indici edilizi, vengono definiti dal P.I.;

rappresentano inoltre tutte le aree di espansione previste dal P.R.G., già convenzionate al momento dell’adozione del P.A.T..

Il P.I., relativamente agli ambiti di urbanizzazione consolidata, in coerenza e in attuazione del P.A.T., sulla base del quadro conoscitivo aggiornato provvede a:

a) individuare le unità minime di intervento, le destinazioni d’uso e gli indici edilizi;

b) individuare le aree in cui gli interventi sono subordinati alla predisposizione di P.U.A. o di comparti urbanistici;

c) definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio da salvaguardare;

d) definire le modalità per l’attuazione degli interventi di riqualificazione e riconversione anche mediante la determinazione di crediti edilizi;

e) individuare le eventuali trasformazioni da assoggettare ad interventi di valorizzazione e sostenibilità ambientale;

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f) prevedere l’integrazione delle opere di urbanizzazione eventualmente carenti.

Negli ambiti di urbanizzazione consolidata le volumetrie residenziali previste dai piani attuativi convenzionati ed efficaci alla data di adozione del P.I. sono riconosciute dallo stesso piano.

Sono fatte salve eventuali proroghe ai sensi di legge.

Nel caso di piani non prorogati o prorogabili la volumetria residenziale non più realizzabile potrà essere riassegnata in tutto od in parte dal P.I., previa verifica di congruenza con gli obiettivi del P.A.T..

Il completamento totale o parziale della parte rimasta inattuata, potrà essere riassegnata previo accordo o atto unilaterale d’obbligo, in cui almeno il 50% del volume previsto dovrà derivare da:

• trasferimento di diritti edificatori maturati a seguito di demolizione di edifici esistenti in altre parti del territorio comunale;

• trasferimento di diritti edificatori derivanti da potenzialità edificatoria residua prevista, anche per ampliamenti di edifici esistenti, nelle diverse Z.T.O. del P.I.;

• conferimento di quota parte della volumetria strategica prevista dal P.A.T., in riconoscimento di una specifica “missione” dell’insediamento convenuta tra operatori e Amministrazione Comunale e riconosciuta come concorrente alla rigenerazione della città.

Le volumetrie non riassegnate entreranno a far parte della “quota strategica” del dimensionamento, incrementando il carico insediativo strategico a funzione residenziale dell’A.T.O. di appartenenza.

… omissis…

20.2b Ambiti di urbanizzazione consolidata a prevalente destinazione produttiva non ampliabili e commerciale

All’interno delle aree di urbanizzazione consolidata il P.A.T. individua gli ambiti delle attività produttive-commerciali esistenti, di cui quelle produttive tutte non ampliabili in conformità al P.T.C.P.

2010.

Il P.I., sulla base di un’analisi approfondita, ne definisce la riconversione ad attività terziarie, residenziali, commerciali, agricole, di pubblico servizio o di produzione energetica, coerentemente con il contesto territoriale, con la distanza dai centri abitati e con l’accessibilità delle reti viarie principali, in attuazione delle direttive di cui all’art. 13 del P.T.C.P. 2010.

Il P.I. ne disciplina la riconversione definendo i tempi, i contenuti ed i modi per l’attuazione della prescritta riconversione, in conformità alle prescrizioni di cui all’art. 15 del P.T.C.P. 2010.

In tali ambiti, sempre con riferimento all’art. 15 del P.T.C.P. 2010, è ammesso il completamento edilizio delle parti di territorio non ancora oggetto di pianificazione attuativa in relazione al soddisfacimento di esigenze di infrastrutturazione dell’area produttiva esistente, di miglioramento della qualità insediativa e di mitigazione ambientale della stessa.

20.6 Contesti territoriali destinati alla realizzazione di programmi complessi che attingono dal dimensionamento strategico

Gli ambiti dei contesti territoriali destinati alla realizzazione di programmi complessi di cui al comma 1, lettera p) dell’art. 13 della L.R. 11/04, sono individuati dalla tav. T.04 “Carta delle

(17)

trasformabilità, azioni strategiche, valori e tutele” ed interessano sia attività strategiche esistenti da confermare e/o riqualificare (es. aeroporto, ospedale, ecc.) che attività incoerenti in essere da dismettere, di notevole consistenza, ubicate in contesti strategici, o casi in cui le complessità urbanistiche ed ambientali richiedono la predisposizione anche di più piani e/o programmi attuativi.

Trattasi di operazioni complesse alla scala del progetto urbano, che investono un quartiere/settore della città, intervenendo anche sul telaio infrastrutturale dei sistemi della mobilità e dei servizi, perseguendo un approccio integrato, dove le singole azioni costituiscono i tasselli di una strategia complessiva a carattere multidisciplinare.

In tali contesti il P.I., mediante accordi tra soggetti pubblici e privati di cui all’art. 6 della L.R.

11/04 e con le modalità di cui agli artt. 6 e 7 delle presenti N.T., individua gli interventi di riqualificazione e riconversione, nonché le modalità di trasferimento delle attività incoerenti in essere.

Gli ambiti strategici soggetti a programmi complessi, da attuarsi mediante P.U.A., nel rispetto del dimensionamento del Piano, sono identificati nella tav. T.04; per ciascuno di essi il P.A.T. definisce specifiche disposizioni che il P.I. provvederà a sviluppare e precisare.

La quota strategica del dimensionamento di cui al punto 12.5 della Relazione di Progetto, verrà utilizzata prioritariamente e quasi integralmente (m3 1.000.000 circa) nell’insieme dei contesti territoriali strategici destinati alla realizzazione dei programmi complessi previsti dal P.A.T., da attuarsi in sede di P.I. mediante soluzioni negoziate ai sensi degli artt. 6 e 7 della L.R. 11/04.

Gli interventi edilizi privati e di Edilizia Residenziale Pubblica dovranno essere caratterizzati da soluzioni tecniche, organizzative e formali innovative che dovranno obbligatoriamente assicurare il rispetto della Direttiva Europea 2010/31/CE e del regolamento di cui all’art. 26.2.1.

In tali contesti, oltre alla quota residenziale, potranno trovare collocazione anche altre destinazioni con la finalità di garantire una plurifunzionalità dell’area ed il conseguimento degli obbiettivi strategici dei singoli A.T.O..

Tutti gli interventi realizzati in tali contesti dovranno assicurare un alto grado di sostenibilità e qualità che dovrà essere quantitativamente e qualitativamente definito in sede di Accordo. In tale sede dovrà altresì essere definito un sistema di monitoraggio per l’attuazione dell’intervento che consenta di verificare il conseguimento degli obbiettivi e di individuare eventuali azioni correttive in caso di criticità.

Fino all’approvazione della prima variante al P.I., sugli immobili di cui al presente punto si applicano le norme del P.R.G. vigente.

In sede di P.I. concordare preventivamente con l’Ente Parco, anche mediante gli accordi di cui agli artt. 6-7 L.R. 11/2004, gli interventi e le azioni da adottare in tali ambiti.

(18)

… omissis…

Area Marazzato - Sartori – Sperotto

Il Piano conferma la vocazione prevalentemente commerciale dell’area Marazzato-Sartori- Sperotto, con la possibilità di allocare in quest’ambito una piccola quota residenziale, preferibilmente in continuità con le preesistenze in essere nel contesto limitrofo.

Si omette di riportare la tavola 05c in quanto risulta un ingrandimento della tavola 04 già riportata e commentata.

In seguito alla disamina degli elaborati grafici di progetto e della normativa tecnica del PAT del Comune di Treviso è quindi verificata la compatibilità del Progetto esaminato con le prescrizioni, le strategie e le direttive imposte dallo strumento.

2.2. Piano Regolatore Generale del Comune di Treviso (PRG Treviso)

In attesa della approvazione e della ratifica del primo Piano degli Interventi (PI) del Comune di Treviso, ore in fase di consultazione pubblica, rimane vigente e ne svolge le funzioni il Piano Regolatore

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Generale (PRG), approvato definitivamente dalla Regione Veneto con deliberazione della Giunta Regionale 2/07/2004 n° 2039 e aggiornato e modificato con varie delibere comunali fino al novembre 2015.

Si riporta di seguito un estratto delle tavole 13.3.28 e 13.3.29 “Disciplina del territorio e degli edifici”.

Figura 2.6 – Estratto dalle tavole 13.3.28 e 13.3.29 “Disciplina del territorio e degli edifici” del PRG di Treviso

(20)
(21)

L’area di Progetto ricade in zona “D 2.1 – Insediamenti misti di completamento” e individua una

“Grande struttura commerciale esistente”. In merito ai vincoli presenti, viene individuata su parte dell’area una “Fascia di rispetto stradale” (che sugli elaborati del PAT non è presente in quanto stralciata) per la presenza della S.R. n. 53, e una “Zona di tutela aeroportuale “C”” e una “Zona di tutela aeroportuale “D””, che interessano grossomodo ciascuna metà dell’area di Progetto. Le aree individuate vengono normate agli artt. 19, 23 e 52 delle Norma Tecniche di Attuazione del PRG, che si riportano di seguito in estratto.

Art.19 – Norme per l’insediamento di attività commerciali

1. In applicazione della normativa statale e regionale vigente, si danno le prescrizioni al fine di disciplinare la realizzazione di un’equilibrata rete distributiva agevolando gli insediamenti atti ad inserire le piccole e medie imprese.

2. Classificazione delle strutture:

a) EV - esercizi di vicinato (lettera a, comma 1, art.7 L.R.15/04);

b) MSA - medie strutture di tipo A (lettera b, comma 1 dell’art.7 e lettera a, comma 1 dell’articolo 17 della L.R.15/04);

c) MSB - medie strutture di tipo B (lettera b, comma 1 dell’art.7 e lettera b, comma 1 dell’articolo 17 della L.R.15/04);

d) GS - grandi strutture (lettera c, comma 1, dell’art.7, L.R. 15/04;

3. Nei progetti di nuove costruzioni, negli ampliamenti e/o nelle ristrutturazioni ovvero in tutti gli interventi comportanti aumento delle superfici commerciali, compreso il cambio d’uso anche senza opere ad esso finalizzate, in cui vengano previste attività commerciali, aperte al pubblico, si devono individuare le superfici per parcheggi.

4. Nelle zone di espansione e di ristrutturazione urbanistica le superfici destinate a parcheggio devono essere reperite in sede di strumento attuativo ed all’interno dello stesso ambito.

Si prescrive:

a) che i fronti commerciali e l’organizzazione degli spazi commerciali verso l’esterno siano conformati e rispettosi delle caratteristiche architettoniche dell’edificio e del contesto;

b) che tutti gli elementi dei fronti commerciali, che si affacciano sul suolo pubblico o aperto al pubblico, non abbiano sporgenze, protuberanze, spigoli o altri elementi che possano causare ferite o contusioni ai passanti;

c) che tutte le parti elettriche siano opportunamente protette da eventuali manomissioni;

d) che l’eventuale illuminazione di sottoportici, di gallerie o di altri spazi pubblici sia conformata per elementi, per potenza, per colore della luce alle preesistenze e che sia comunque conforme alle direttive comunali;

e) che tutte le attività assicurino l’accessibilità ai visitatori con ridotte capacità motorie secondo la legislazione vigente. Qualora le quote ed i livelli delle pavimentazioni non possano essere modificati, dovranno essere previsti degli accessi laterali o altri sistemi di accesso come servo scala o rampe fisse e mobili;

f) che nei progetti vengano individuate le forme e le posizioni per le insegne;

g) che ai progetti per nuove localizzazioni siano allegati gli studi e le simulazioni previste dall’art.16 della legge 37/99. Tale studio dovrà in ogni caso riguardare anche le localizzazioni esistenti ed i loro flussi di traffico.

(22)

Prescrizioni di carattere generale:

- con riferimento all’art. 25 – Mandelli, si prescrive che la quantità minima di parcheggi per gli esercizi di vicinato sia del 50% e non del 40% in ossequio alla lettera b) comma 1 dell’articolo 16 L.R.15/04 in quanto l’area si può a ragione ritenere oggetto di ristrutturazione urbanistica;

- con riferimento all’art. 47 – C1, ai sensi art.25 L.R. 61/85, si prescrive che la quantità minima di parcheggi per gli esercizi di vicinato sia del 40% (come previsto) con la precisazione che comunque la superficie da destinare a servizi non sia inferiore allo 80% dalla superficie lorda di pavimento;

- con riferimento all’art. 49 – C2.1, ai sensi art. 25 L.R. 61/85, si prescrive che la quantità minima di parcheggi per gli esercizi di vicinato sia del 50% (come previsto) con la precisazione che comunque la superficie da destinare a servizi non sia inferiore al 100;

- con riferimento agli articoli 56 - D.2.5, 52 – D2.1- Insediamenti misti di completamento e 54 – D2.2 - Nuovi insediamento produttivi -, le superfici destinate a servizi (area libera, parcheggio effettivo, ecc,) dovranno rispettare i limiti previsti dall’articolo 16 comma 2 lett. a) e b).

Art.23 – Fasce di rispetto, vincoli di inedificabilità o di edificabilità condizionata (vprg 17 approvata con D.G.R. n° 1077 del 6.05.2008 - B.U.R. N° 44 del 27.05.2008)

1. Le fasce di rispetto, non formano zona o sottozona, ma appartengono alle rispettive z.t.o. in cui ricadono e concorrono a formare la superficie dei lotti edificabili o edificati. Di seguito si riportano le prescrizioni relative a ogni tipo di rispetto.

… omissis…

3. Fasce di rispetto stradale

3.1 Ai sensi dell’art.27 della L.R. 61/85 e di quanto previsto dal Nuovo Codice della Strada (D.Lgs. 285/92) e s.m.i., del relativo regolamento d’esecuzione (D.P.R. 495/92), nella cartografia di piano sono indicate con apposita grafia le fasce di rispetto stradale. In tali fasce è vietata ogni nuova costruzione ad eccezione di opere stradali e impianti connessi, interventi di arredo urbano e segnaletica, impianti tecnologici, canalizzazioni per opere di urbanizzazione, parcheggi, aree verdi. E’

inoltre ammessa, all’interno di tali fasce, la realizzazione di stazioni di servizio per rifornimento di carburante e annesse strutture a servizio della viabilità in conformità al programma comunale di distribuzione carburanti, di cui alla D.C.C. n.53769/80 del 17/09/1999 “Criteri, requisiti e caratteristiche delle aree sulle quali possono essere installati gli impianti di distribuzione di carburanti (art.2, comma 1, D.Lgs. 11 febbraio 1998, n.32) e norme tecniche per l’installazione di impianti di distribuzione carburanti”. Per ulteriori precisazioni si rinvia all’art.55 (sottozona D2.3) delle presenti norme.

3.2 E’ espressamente esclusa la localizzazione di depositi permanenti di qualsiasi genere. Per gli edifici esistenti sono ammessi, salvo diverso “grado di protezione”, gli interventi di MO, MS, RS, RTE, di ampliamento, eventualmente ammesso dalla rispettiva sottozona, solo se la costruzione non sopravanza l’esistente verso il fronte da cui ha origine il rispetto. Le aree comprese nelle fasce di rispetto stradale sono computabili agli effetti dell’edificabilità delle aree adiacenti, secondo gli indici previsti dalla sottozona. I corpi completamente interrati (che non emergono dalla quota zero di riferimento) dei fabbricati limitrofi potranno essere edificati anche in queste fasce a condizione che

(23)

distino dal confine stradale almeno ml 5 previa autorizzazione dell’Ente competente alla gestione della strada.

3.3 Le aree comprese all’interno delle rotatorie e degli svincoli stradali, sono classificate “Fasce di rispetto stradale” all’interno delle quali non è consentita l’edificazione salvo gli interventi di MO, MS, RS e RTE.

… omissis…

14. Zone di tutela aeroportuale del Piano di Rischio

Negli elaborati grafici di PRG è identificata graficamente con apposita perimetrazione e campitura, l’impronta delle zone di tutela aeroportuale, secondo quanto stabilito dal Piano di Rischio Aeroportuale, in ottemperanza ai disposti del 5° comma dell’art. 707 del Codice della Navigazione, ed in conformità al “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti”. Le zone di tutela aeroportuali sono: “Zona di tutela A”, “Zona di tutela B”, “Zona di tutela C”, “Zona di tutela D”.

1. Per tutte le Zone di tutela aeroportuale, non sono ammessi:

a) gli interventi di nuova edificazione, o i cambi di destinazione d’uso, che prevedano destinazioni d’uso di cui all’art. 14, punto 8, lettera c) Ricettiva d) Commerciale e) Direzionale e g) Servizi, comportanti un elevato affollamento di persone, ed in particolare:

- le attività ricettive aventi capienza pari o superiore alle 300 unità;

- le attività commerciali aventi superfici di vendita superiori a mq. 2.500;

- i locali per pubblico spettacolo o intrattenimento, comprese le discoteche e i locali per giochi, con capienza superiore alle 400 unità;

- le attività direzionali aventi capienza pari o superiore alle 300 unità;

- i centri congressuali aventi capienza pari o superiore alle 300 unità;

- strutture sportive coperte e scoperte, aventi capienza superiore alle 400 unità;

b) gli interventi edilizi di nuova edificazione destinati a edifici scolastici, ed in generale gli interventi che possano configurarsi quali obiettivi sensibili di cui al paragrafo 6.6, avente ad oggetto “Prescrizioni per la redazione del piano di rischio”, del capitolo 9, del “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti”; per gli stessi edifici esistenti sono consentiti limitati ampliamenti, purché non comportino aumento del carico antropico.

c) tutte quelle attività che possano creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale, ed in particolare gli impianti di rifornimento e di servizio agli autoveicoli.

2. Sono fatti salvi gli interventi oggetto di procedimenti avviati, in conformità agli strumenti urbanistici vigenti, prima della data di adozione del PRA, ovvero:

a) gli interventi edilizi sul patrimonio edilizio esistente alla data di adozione del P.R.A., nei limiti di cui all’Art. 3, comma 1, lettere a), b), c), d) del D.P.R. 380/2001;

b) gli interventi previsti dal titolo V° della L.R. 11/2004, fatti salvi quelli destinati alla residenza;

c) gli interventi i cui titoli abilitativi siano già stati rilasciati alla data di adozione del P.R.A.;

d) gli interventi in corso di attuazione alla data di adozione del P.R.A., riguardanti a titolo esemplificativo:

i titoli edilizi in corso di perfezionamento (la cui istanza sia già stata presentata alla data di adozione del P.R.A.) ancorché non rilasciati, compresi i titoli edilizi relativi ad interventi ricadenti all’interno di strumenti urbanistici attuativi (S.U.A.) approvati e convenzionati;

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le opere pubbliche per le quali sia intercorsa l’approvazione del progetto preliminare ai sensi del D.Lgs 163/2006.

Le ulteriori limitazioni all’attività edilizia e le relative prescrizioni volte alla tutela del territorio per limitare l’esposizione al rischio derivante dall’attività aeroportuale, sono riportate per ogni singola zona omogenea ricadente all’interno delle zone di tutela aeroportuale succitate.

Art.52 – Sottozona D2.1 - Insediamenti misti di completamento 1. Individuazione

1.1 Comprende le parti del territorio interessate da insediamenti artigianali, industriali, commerciali e direzionali, completamente o parzialmente edificate.

2. Destinazioni d’uso

2.1 Sono ammessi insediamenti destinati a qualunque attività produttiva, industriale e artigianale, di deposito e di spedizione, commerciale all'ingrosso e al dettaglio oltre alle attività direzionali.

2.2 Sono consentiti cambi di destinazione fra queste destinazioni a condizione che vengano reperiti le idonee quantità di standard in conformità ai limiti stabiliti dall’articolo 14 delle vigenti norme.

3. Modalità d’intervento

3.1 Mediante IED, per le aree ed i fabbricati esistenti, sono ammessi i seguenti interventi: MO, MS, RS, RTE, A, D/R, NC con gli indici sottoriportati.

3.2 Le dotazioni a parcheggio dovranno essere opportunamente attrezzate, aperte al pubblico e vincolate, con apposito atto di vincolo, all’uso pubblico.

3.3 Gli ampliamenti, le variazioni di altezza e di sagoma, dovranno rispettare gli indici urbanistici della sottozona.

3.4 Per le attività esistenti, all’entrata in vigore del presente variante, che hanno saturato l’indice della sottozona o che abbiano una potenzialità residua inferiore al 20% della SLP o SLC, è consentito un ampliamento “una tantum” del 20% della SLP o SLC, a condizione che vengano reperiti i relativi parcheggi. Questi ampliamenti dovranno rispettare le distanze dai confini, dai fabbricati, ma potranno essere posti in tangenza ai parcheggi o in allineamento con le facciate. Gli ampliamenti delle strutture commerciali destinate agli esercizi di vendita dovranno conformarsi all’art.19 delle presenti norme e comunque secondo quanto stabilito dalla legislazione vigente in materia.

3.5 Si prescrive che le aree a parcheggio siano almeno pari al 70% della Superficie Lorda Commerciale anziché al 50%.

3.6 L’attuazione delle previsioni produttive, commerciali e direzionali vanno coordinate con il Piano della Circolazione anche attraverso soluzioni di innesto ed adeguamento viario.

3.7 Nella zona D2.1/4 non sono ammesse destinazioni produttive ed artigianali, ma solo attività compatibili con gli insediamenti circostanti. Tale prescrizione va applicata per la sola zona ricompresa nella tavola 13.3.18.

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4. Parametri urbanistici

− SLP o SLC max: 100%, della superficie fondiaria, anche su più piani;

− Ss min: 40%della superficie fondiaria;

− Dc min: metà dell’altezza del fronte più alto con un minimo di 5 ml;

− Ds min: 10 ml o sul limite della fascia di rispetto stradale;

− Df min: 10 ml fra fronti finestrate e comunque non inferiore all’altezza del fronte più alto e conformemente al secondo comma dell’art.9 del D.M. 1444/68;

− H max: quattro piani e comunque non più di 20 ml.

5. Prescrizioni particolari (Vprg 17 approvata con D.G.R. n° 2130 del 10/7/2007 , pubblicata nel B.U.R. N°69 del 7 agosto 2007).

Per la zona D.2.1, localizzata in fregio a viale Brigata Marche, ad ovest del PR Salsa2, si prescrive che in sede di richiesta di permesso di costruire dovrà essere predisposto un progetto unitario che interessi l’intero ambito. Tale progetto dovrà esser redatto secondo le caratteristiche e le modalità stabilite dall’articolo 13 delle presenti norme.

Il Progetto esaminato risulta dunque coerente in relazione alla zonizzazione comunale e alla fascia di rispetto stradale, che non viene confermata dal più recente strumento di pianificazione urbanistica costituito dal PAT.

In merito alla ricomprensione dell’area di Progetto all’interno delle zone “C” e “D” delle fasce di rispetto aeroportuale si riporta di seguito la nota prodotta dal Comune di Treviso, tramite il dirigente del settore Sportello Unico Ing. Roberto Manfredonia, in merito all’accoglienza dell’istanza di permesso di costruire per la ristrutturazione e riqualificazione dell’area in esame secondo quanto previsto dal Progetto esaminato, allegata alle osservazioni (allegato A, alla Deliberazione del Consiglio Comunale n. 62/14/DCC del 30.9.2015) prodotte al Piano di Rischio Aeroportuale (PRA), che attualmente non risulta ancora vigente ma in fase di approvazione.

Treviso, lì 25/06/2014

Oggetto: Problematica Piano di rischio per pratiche edilizie e commerciali della società ALI' SPA PRATICA EDILIZIA SUAP IN ITINERE:

La richiesta di permesso di costruire presentata tramite SUAP attualmente in itinere, riguarda la demolizione di un fabbricato esistente, la ristrutturazione di un ulteriore fabbricato esistente e la nuova costruzione/ampliamento di fabbricato ad uso commerciale, (con superficie di vendita già autorizzata - con Delibera di Giunta Regionale prot. n. 1329 del 14/O3/1995, non modificata).

L’adottando Piano di Rischio Aeroportuale include l’area di intervento nelle zone di tutela aeroportuale "C" e "D".

I termini per la conclusione del procedimento non sono ancora trascorsi.

In data 26/O3/2014 si e tenuta la conferenza di servizi istruttoria, alla quale l’ENAC, formalmente invitato, non si e presentato, né ha fatto pervenire parere scritto. Pertanto, ai sensi dell’art. 14-ter, comma 7 della legge 241/1990, nonché del D.P.R. 160/2010 e del Regolamento SUAP del Comune di Treviso se ne considera acquisito l’assenso.

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La conferenza dei servizi decisoria, il cui verbale ha valore a tutti gli effetti di provvedimento autorizzativo, coinvolgerà solo gli Enti che nella conferenza di Servizi istruttoria hanno richiesto documentazione integrativa per il pronunciamento del parere di competenza.

Si precisa che, qualora sia prevista una modifica dell’autorizzazione commerciale esistente, l’intervento dovrà essere sottoposto a VIA regionale, come stabilito dall’art. 22 della LR 50/2012.

Per quanto riguarda la compatibilità dell’intervento con l’adottando piano di rischio aeroportuale, si fa presente che, l’art. 3 delle Norme Tecniche del suddetto Piano esclude l’applicazione delle disposizioni ivi contenute agli interventi i cui titoli abilitativi siano già stati rilasciati o le relative istanze siano state presentate alla data di adozione del P.R.A..

Di conseguenza, dal momento che ad oggi il P.R.A, non e stato ancora adottato, le disposizioni non trovano applicazione nel caso specifico agli immobili oggetto di Permesso di Costruire, per i quali è previsto tra l’altro il mantenimento delle superfici commerciali di vendita già autorizzate (ex Marazzato).

Il dirigente del Settore Sportello Unico Ing. Roberto Manfredonia

La nota sopra ricordata chiarifica quindi come sia accoglibile l’istanza presentata da Alì S.p.A.

per la realizzazione di quanto previsto dal Progetto esaminato, in seguito all’assoggettamento alla procedura di VIA secondo quanto previsto dalla normativa regionale, cui il presente Studio di Impatto Ambientale assolve.

2.3. Quadro riassuntivo di valutazione della coerenza con la pianificazione territoriale

Si riporta il quadro di sintesi redatto a conclusione del quadro programmatico dello Studio di Impatto Ambientale in forma tabellare, che riassume la coerenza del Progetto esaminato con i vari strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica esaminati.

La legenda utilizzata per l’analisi della coerenza è riportata nella seguente tabella.

Tabella 2.1 – Legenda analisi di coerenza

Progetto coerente con la pianificazione esaminata

Progetto coerente con indicazioni e prescrizioni rispetto alla pianificazione esaminata

Progetto non coerente con la pianificazione esaminata - Progetto non influenzato dalla pianificazione esaminata

Si riporta dunque l’analisi di coerenza nella seguente tabella.

(27)

Tabella 2.2 – Analisi di coerenza con la pianificazione territoriale

Piano esaminato Coerenza Note

Piano Territoriale Regionale di Coordinamento vigente (PTRC vigente)

Piano coerente con il Progetto esaminato

Piano Territoriale Regionale di Coordinamento adottato e variante parziale n. 1 (PTRC adottato e variante n. 1 al PTRC adottato)

Piano coerente con il Progetto esaminato

Piano di Assetto Idrogeologico del Sile e della pianura tra Piave e Livenza (PAI Sile)

Piano coerente con il Progetto esaminato

Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (PRTRA)

Piano coerente con il Progetto esaminato

Piano di Tutela delle Acque (PTA)

Piano coerente con il Progetto esaminato

Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali

Piano coerente con il Progetto esaminato

Piano Faunistico-Venatorio regionale

- Nessuna influenza del Piano

sul Progetto esaminato Piano Ambientale del Parco

Naturale Regionale del fiume Sile

Piano coerente con il Progetto esaminato

Piano Territoriale di

Coordinamento Provinciale di Treviso (PTCP Treviso)

Piano coerente con il Progetto esaminato

Piano Faunistico-Venatorio Provinciale di Treviso (PFVP 2014-2019)

- Nessuna influenza del Piano

sul Progetto esaminato Intesa Programmatica d’Area

“Marca Trevigiana”

Obiettivi coerenti con il Progetto esaminato Piano di Assetto del Territorio

del Comune di Treviso

Piano coerente con il Progetto esaminato

Piano Regolatore Generale del Comune di Treviso

Progetto coerente con le disposizioni di piano, soggetto ad alcune prescrizioni dovute al Piano di Rischio

Aeroportuale (PRA) di Treviso Piano di Classificazione

Acustica del Comune di Treviso

Piano coerente con il Progetto esaminato

(28)
(29)

3. BREVE DESCRIZIONE DEL PROGETTO DELLA GRANDE STRUTTURA DI VENDITA

Il progetto interessa la ristrutturazione ed ampliamento ad uso commerciale di due edifici, su un’area commerciale esistente di proprietà della Alì spa, come da progetto già legittimato con n°

pratica - SUAP 00348980285-12022014-1653 SUPRO 7328 del 12/02/2014, e l’acquisizione da parte della stessa proprietà dell’area di via Mascagni, per una superficie di 676 m2 ricadenti in zona D, sotto zona D2.1, l’area denominata “ex Perini”, come da atti di acquisto allegati alla documentazione, avente superficie totale del lotto pari a 2322 m2, una superficie coperta di 549 m2 ed una superficie scoperta equivalente a 1773 m2, e l’acquisizione dell’area denominata “Sperotto”

che parteciperà all’operazione avente superficie totale del lotto pari a 3.180 m2, una superficie coperta di 1.050 m2 ed una superficie scoperta equivalente a 2.130 m2 ; gli edifici presenti nell’area andranno demoliti come si evidenzia nella tavola TAV 02 D (comparativa) compresa nel Progetto allegato.

3.1. Previsioni del PRG vigente

Il PRG vigente inserisce l’area in oggetto in zona D, sotto zona D2.1, comprendente le parti del territorio interessate da insediamenti artigianali, industriali, commerciali e direzionali, completamente o parzialmente edificate, con una possibilità edificatoria riferita alla SLC o SLP pari al 100% della superficie fondiaria e con un rapporto minimo del 40% della superficie scoperta rispetto all’edificato.

Il PRG vigente individua inoltre l’area come grande struttura di vendita esistente, soggetta per sua natura ai disposti della LR 50/12.

3.2. Descrizione del Progetto

Il progetto prevede la risistemazione dell’area, dei volumi e limitatamente a delle aree già legittimate, ed una generale razionalizzazione delle aree scoperte, nel rispetto dei parametri urbanistici di zona e dei disposti di legge sopracitati: la superficie fondiaria è pari a 53.939,00 m2, di cui 53.430,00 m2 ricadenti in zona D2.1.

Il progetto si è sviluppato in un primo stralcio (approvato in data 12/02/2014 SUPRO 7328 con inizio lavori in data 29/09/2014) in una successiva prima variante allo stesso (approvato il 20/05/2016 SUPRO 20963/25-03-2016) con il quale si sono salvaguardati i dati legittimati dalle precedenti concessione/autorizzazioni/licenze commerciali modificando i volumi sulla porzione più a nord dell’area di proprietà e liberando dall’edificazione le superfici a ridosso della strada statale Noalese e dell’ambito aeroportuale.

Tabella riepilogativa dello stato legittimato relativo primo stralcio:

(30)

Il fabbricato riguardante il solo ambito A, avrà una SLC pari a 8.126,95 m2, quindi inferiore, ai 16.870,52 m2 della superficie dell’edificio legittimato, la SLC generata dai fabbricati legittimati invariati e dal nuovo fabbricato è complessivamente pari a 11.629,83 m2 a fronte dei 20.677,36 del progetto legittimato e comunque inferiore ai 50.250,07 m2 massimi edificabili.

Tabella riepilogativa progetto prima variante:

Per quanto riguarda la dotazione di parcheggi essi soddisfano il fabbisogno minimo richiesto per legge con 15.884,75 m2 di parcheggi effettivi a fronte dei 9.303,86 m2 richiesti.

La seconda variante oggetto della presente domanda si rende necessaria al fine di ristrutturare e parzialmente ampliare il fabbricato “ex Marazzato” ricadente nell’ambito B.

Tabella riepilogativa progetto seconda variante:

(31)

Per quanto riguarda la dotazione di parcheggi essi soddisfano il fabbisogno minimo richiesto per legge con 17.614,00 m2 di parcheggi effettivi a fronte dei 17.300,00 m2 richiesti.

3.3. Materiali e tecniche costruttive

La struttura esistente è in C.A.P., che verrà adeguata alle nuove norme di legge, le nuove facciate ed i controventamenti saranno realizzati in pannelli in cls opportunamente coibentati con pannellature in polistirene espanso ad alta densità, le finiture esterne saranno rivestite in cotto tipo “Piterak XS”

color “Ardesia” e pannelli tipo “Alucobond”; lo stesso trova riferimento strutturale e di finitura per quanto riguarda gli ampliamenti previsti in progetto, tutti gli elementi costituenti il nuovo progetto fanno riferimento al già approvato e legittimato edificio ricadente nell’ambito A.

Dal punto di vista d’impatto sull’area il fabbricato B ristrutturato si integrerà ancor meglio sul progetto legittimato: esso infatti presenta con fronti compiuti, uniformi e lineari a cospetto del precedente edificio, per quanto riguarda gli aspetti formali che per quelli funzionali, l’edificio si presenta architettonicamente semplice, nella sua geometria, con soluzioni pensate in funzione delle attività destinate ad essere ospitate, tenendo conto in special modo della linearità ed essenzialità dei prospetti, in una miglior armonia formale e dimensionale con le preesistenze.

3.4. Studio della viabilità

Dal punto di vista della viabilità e dell’accessibilità vi sono modifiche al progetto legittimato.

Tali modifiche sono state oggetto di un attento studio della viabilità svolto dallo STUDIO TRT di Milano che ha analizzato, verificato, progettato e condiviso sia con i tecnici comunali sia con l’amministrazione la realizzazione di una nuova rotatoria, ampliamento della sede stradale e un’uscita sulla tangenziale tramite l’attuale innesto già esistente come da relazione e tavole di progetto allegate (cfr. Studio di impatto sulla viabilità prodotto da TRT e allegato al presente Studio di Impatto Ambientale).

(32)

Per quanto riguarda i parcheggi saranno distribuiti lungo la quasi totalità del percorso interno, permettendo così una comoda fruibilità degli stessi: il progetto prevede inoltre il recupero dell’area Sperotto come ampia area a parcheggio, oltre alle altre aree già legittimate, al fine di razionalizzare e distribuire ulteriormente gli spazi in maniera ottimale, rimane invariata rispetto al progetto legittimato la distribuzione del verde e dell’alberatura di progetto.

3.5. Progetto e inquadramento dell’area commerciale

La rilevanza dell’area commerciale ha suggerito di ubicare le attività che la compongono in un nucleo unitario.

Questo consente una notevole razionalizzazione dei flussi di traffico generati nella strada Noalese che verrà risezionata, e sarà integrata una nuova rotatoria importante per la viabilità.

Questo flusso viene convogliato nel viale di accesso visitatori posto a sud dell’insediamento. Il traffico degli operatori si sviluppa in sicurezza e autonomia nella strada interna posta in prossimità del confine nord est dell’area ove si concentrano le operazioni di carico e scarico merci.

I parcheggi pertinenziali per i visitatori, ampiamente sovradimensionati rispetto ai minimi standard prescritti, sono disposti tra i parcheggi ad uso pubblico e il complesso edificato oltre che ai lati est ed ovest dello stesso. L’organismo tipologico è costituito da un insieme di due fabbricati con dimensioni e caratteristiche ben differenziate, costruiti per offrire un insediamento articolato e complesso dotato di un sistema distributivo costituito da strade e piazze pedonali.

Gli accessi sono autonomi e diversificati. I percorsi dei visitatori sono il più possibile separati da quelli delle merci. Il sistema degli spazi aperti è studiato per definire identità differenziate tra i luoghi.

La conformazione commerciale, rappresentata nelle tav. 02C (Superfici di progetto) che è parte integrante della documentazione di Progetto allegata al presente Studio di Impatto Ambientale, riporta i dati e le relative rappresentazioni progettuali.

3.6. Cenni sugli impianti tecnologici utilizzati e sui sistemi di risparmio energetico impiegati 3.6.1. Descrizione degli impianti tecnologici dell’edificio A

3.6.1.1. Blocco A1

3.6.1.1.1. Impianti meccanici

La parte di edificio identificato come ambito A1 “supermercato”, avrà come fonte di riscaldamento una caldaia e per il condizionamento un chiller con torre evaporativa annessa.

La caldaia installata sarà di tipo UNICAL OGNITEMPO MODULEX 350 EXT, identificata negli allegati di Progetto (blocco A1) relativi agli impianti all’interno la scheda tecnica denominata

“CALDAIA”. Per la parte di condizionamento si utilizzerà un chiller di tipo CLIMAVENETA FOCSWATER 1401 con annessa torre evaporativa DECSA TMA 08-55; sempre negli allegati di Progetto relativi agli impianti (blocco A1) si troveranno i riferimenti tecnici di quanto appena citato.

L’acqua refrigerata o riscaldata, a sua volta verrà distribuita attraverso tubazioni opportunamente dimensionate a delle unità di ventilazione in copertura, le quali alimenteranno una rete di canalizzazioni microforate, atte alla distribuzione del calore o del condizionamento in tutto il

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