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Programma/Contenuti BIOCHIMICA CLINICA scienze infermieristiche II anno aa BIO 12

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Academic year: 2022

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Programma/Contenuti BIOCHIMICA CLINICA scienze infermieristiche II anno – aa 2017-18

BIO 12

- Introduzione al corso (definizione di biochimica clinica, tipologia degli esami di laboratorio; routine, urgenze, profili biochimici, protocolli diagnostici).

- Aspetti generali dei test di laboratorio (variabilità analitica e variabilità biologica, errori di misura, valori di riferimento, livelli decisionali, test di screening, sensibilità, specificità e valore

predittivo), tipologia dei campioni biologici e relative modalità di prelievo, trattamento e conservazione. La fase pre-analitica e post- analitica delle indagini di laboratorio

- Biochimica clinica

Proteine plasmatiche. Lipidi e lipoproteine plasmatiche.

Esplorazione del metabolismo glicidico.

Composti azotati non proteici (urea, ammoniaca, acido urico,

bilirubina). Enzimi e altre proteine come marcatori di funzione e di

lesione d’organo(fegato, rene, miocardio). Biochimica clinica degli

ormoni. Marcatori tumorali circolanti. Ricambio idroelettrolitico

fosfocalcico e del ferro. Meccanismi dell’emostasi.

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Testi di riferimento

Medicina di laboratorio - La diagnosi della malattia nel laboratorio clinico Autori: M. Laposata

Editore: Piccin

Biochimica Clinica e Medicina di Laboratorio Autori: M. Ciaccio, G. Lippi

Editore: Edises

Biochimica con Aspetti Clinici Autori: T. M. Devlin

Editore: Edises

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biochimica clinica

• Valuta i livelli di metaboliti che possano avere importanza clinico/diagnostica

• a questo scopo si analizzano i fluidi corporei valutando l’omeostasi dell’organismo

• Utilizzo di diverse tecniche diagnostiche

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Quesito

diagnostico

Equipe di laboratorio

Supporto in ambito

diagnostico- terapeutico

LABORATORIO

Paziente

Medico

Paziente Medico

Fase pre-analitica

Fase analitica

Fase post-analitica

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SCOPI PRINCIPALI DELLA DIAGNOSTICA DI LABORATORIO

1. Diagnosi: a causa di un sospetto il medico si rivolge al laboratorio per

ricevere conferma. Alla conferma della diagnosi seguirà necessariamente la determinazione della corretta terapia.

2. Monitoraggio della terapia: alla conferma della diagnosi e individuazione della corretta terapia il laboratorio entra in gioco nel monitoraggio della terapia valutando se i metaboliti che hanno determinato il sospetto nel medico si sono normalizzati.

3. Prognosi: attraverso la prognosi si può valutare l’entità della malattia e la capacità dell’individuo di guarirne.

Estremamente importanti, ad esempio, a livello della compartimentazione cellulare sono la distribuzione degli elettroliti e delle proteine.

4. Screening: determinare all’interno di una popolazione sana quella frazione

di popolazione a rischio di contrarre o sviluppare determinata malattia

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Il campione

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PRINCIPALI ENZIMI DI IMPORTANZA CLINICA

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ESEMPI DI FINESTRE DIAGNOSTICHE RELATIVE ALLA TIPOLOGIA

DI RILASCIO ACUTO DI UN MARCATORE

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CRITERI PER LA TOSSICITA’ EPATICA INDOTTA DA FARMACI BASATI SUI DATI ENZIMATICI

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Prelievo del campione di sangue venoso

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• Emocromo

– L'EDTA (acido

etilendiamminotetracetico) è uno degli anticoagulanti più frequentemente usato ed è reperibile sotto forma di sali di sodio o di potassio.

– Esplica la sua azione

sequestrando lo ione calcio, indispensabile per il

processo di coagulazione, e formando con esso

composti insolubili.

– È l'anticoagulante di scelta per eseguire l'esame

emocromocitometrico e solo in rari casi può essere utilizzato per indagini

biochimiche.

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• Le provette di coagulazione contengono una soluzione tamponata di citrato di trisodio.

• Le concentrazioni di sodio citrato possono essere di 0.109 mol/l (3.2%) o di 0.129 mol/l (3.8%). La scelta della

concentrazione dipende dalle politiche dei laboratori.

• Il rapporto tra il volume sangue e

l’anticoagulante sodio citrato è di 9:1 per garantire di tutto il calcio fisiologicamente presente nel campione.

• Il principio base dei test di coagulazione è

che il campione è reso temporaneamente

icoagulabile (-> inibizione reversibile della

coagulazione)

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Campione biologico: Urine

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Modalità di raccolta o prelievo delle urine

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PARAMETRI NELL’ESAME DELLE URINE (minzione è di circa 1.5L al giorno)

1. Esame fisico:

Colore: giallo paglierino è il colore normale

Densità: 1,02 - 1,05 g/ml

pH: normalmente è debolmente acido (tra 4,5 e 7) in quanto il nostro è un metabolismo ossidativo che produce acidi dove quelli non volatili vengono eliminati con le urine.

Torbidità: aumenta se sono presenti batteri o muco.

2. Esame chimico:

Esterasi leucocitaria o Elastasi: enzima prodotto dai globuli bianchi. Un suo aumento è indice della presenza di leucociti e sospetta infezione delle vie urinarie

Emoglobina: La presenza di emoglobina indica un processo di emolisi in circolo con rilascio di ferro e conseguenti danni ossidativi (la striscia reattiva da gialla diventa di un verde più o meno

uniforme:emoglobina libera)

Sangue: nel caso di ematuria la striscia reattiva assume un aspetto puntiforme conseguente alla diretta presenza di GR nelle urine (GR interi).

Glucosio: Se c’è glucosio significa che la *glucosio+ nel sangue è > alla capacità di riassorbimento dei tubuli renali.

Proteine: Le proteine nelle urine sono presenti fino a 120/150 mg al giorno. Una proteinuria >500 è sempre patologica e si divide in:

o Proteinuria non selettiva: la lesione è a livello del glomerulo che non filtra bene (origine glomerulare).

o Proteinuria selettiva:le catene peptidiche >5 KDa in condizioni normali non passano il filtro glomerulare e in più è presente una selettività in base alla carica. La presenza nelle di proteine piccole a basso peso molecolare indica una proteinuria selettiva in cui le proteine vengono filtrate ma non adeguatamente riassorbite; origine tubulare .

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3. Esame del sedimento

10 ml di urine, vengono centrifugate, si elimina il sopranatante e si risospende il sedimento, ossia la parte corpuscolata in cui si ricercano:

Cellule: normalmente si riscontrano cellule di sfaldamento delle basse vie urinarie fra cui possono essere presenti anche leucociti e globuli rossi. I GR possono essere indizio sia di situazione fisiologica (ciclo mestruale) che patologica (emorragia). Per capire l’origine dell’emorragia si fa la raccolta di urina dei 3 bicchieri: se i GR sono in maggior quantità nel 1° la lesione è a livello dell’uretra; se sono più alti nel 2° la lesione è a livello della vescica; se sono più alti nel 3° la lesione è nelle prime vie urinarie (reni, bacinetto o ureteri).

Cilindri: piccole formazioni a bastoncino, generalmente di 3 tipi:

– Cilindri di GR: legati ad un accumulo di GR nelle urine, – Cilindri di GB: legati ad infezione delle vie urinarie,

– Cilindri ialini: formate da proteine precipitate all’interno del tubulo in seguito a proteinuria, (rosei brillanti e semi trasparenti => cristalli di acido urico)

Cristalli: si parla di “litiasi” delle vie urinarie in cui viene studiata la forma del cristallo:

• Aghiformi (cisteina)

• A bara (fosfato di Ca++)

• A lettera (ossalato di Ca++)

• A losanga

Batteri: al microscopio ottico si evidenzia lo sciamaggio dei batteri che sembrano formare delle correnti.

La presenza di batteri determina la presenza di GB e dunque di elastasi e di urine alcaline in quanto per la maggior parte si tratta di batteri intestinali ureasi+ che scindono l’urea determinando alcalinità e forte odore di ammoniaca.

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Il liquido cerebro-spinale (CSF)

• Definizione

Il liquido cerebro-spinale (o cefalo rachidiano; CSF da cerebral-spinal fuid) e un liquido extra-cellulare che si trova nei ventricoli, negli acquedotti e negli spazi sub- aracnoidei del sistema nervoso centrale

• viene prodotto dai plessi corioidei nei quattro ventricoli cerebrali entra nello spazio sub-aracnoideo

• fluisce intorno al cervello ed al midollo spinale

• viene assorbito nel sistema venoso attraverso strutture

unidirezionali: i granuli aracnoidei

o villi aracnoidei

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Raccolta del Liquor cefalo-rachidiano

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CSF

• valutazione macroscopica visivamente (aspetto, colore)

• valutazione microscopica

• valutazione biochimica

VALUTAZIONE MICROSCOPICA

deve essere eseguito subito dopo la rachicentesi per evitare la lisi cellulare spontanea a temperatura ambiente

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Patologie con alterazioni del CSF

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ANALISI BIOCHIMICA DI COMPONENTI DEL FLUIDO

CEREBRO-SPINALE VALUTATI DI ROUTINE

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Valori normali e patologici del CSF

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Liquidi biologici (pleurico, ascitico o peritoneale, pericardico)

trasudato (plasma ultrafltrato a bassa concentrazione proteica, di composizione simile al liquido interstiziale normale)

essudato (elevata concentrazione proteica; sostanzialmente plasma fltrato attraverso capillari

danneggiati)

Cause versamenti pleurici trasudatizi:

scompenso cardiaco congestizio

Liquido pleurico

Liquido peritoneale

cell di ca ovarico metastatizzato nel l. peritoneale

Liquido pericardico

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Valori normali e valori di riferimento

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Il concetto di normalita’ e la medicina di genere

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INTERVALLI DI RIFERIMENTO IN DIVERSE ETNIE

(METODI STANDARDIZZATI AI SISTEMI DI RIFERIMENTO IFCC - INETRNATIONAL

FEDERATION OF CLINICAL CHEMISTRY AND LABORATORY MEDICINE )

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quali parametri influenzano i valori di riferimento?

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VALORI DI RIFERIMENTO

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VALORI NORMALI E DI RIFERIMENTO

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Distribuzione di probabilita’ gaussiana

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Interpretazione di un test di lab

PRINCIPI

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Valore diagnostico e predittivo di un test FALSI POSITIVI E FALSI NEGATIVI

VP FP FN VN

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SPECIFICITA’ E SENSIBILITA’ DIAGNOSTICA

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VALORI PREDITTIVI E ACCURATEZZA

TOTALE MALATI TOTALE SANI

TOTALE +

TOTALE -

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EFFICACIA DIAGNOSTICA

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INTERPRETAZIONE DI UN TEST DI LABORATORIO

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TEST DI SCREENING

caratteristiche che deve avere

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Errori ed esami di laboratorio

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Cause di variabilità pre-analitica

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ERRORI PREANALITICI RELATIVI AL CAMPIONE

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CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE E AZIONI DA EVITARE

(57)

PRINCIPALI CAUSE DI EMOLISI EXTRAVASCOLARE

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(62)

Come intervenire sugli errori?

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