Benvenuti al modulo di:
ELABORAZIONE DEI SEGNALI Dr. Ernestina Cianca
Ing. Paolo Emiliozzi
cianca@eln.uniroma2.it paolo.emiliozzi@uniroma2.it
Benvenuti al modulo di:
ELABORAZIONE DEI SEGNALI Dr. Ernestina Cianca
Ing. Paolo Emiliozzi
cianca@eln.uniroma2.it paolo.emiliozzi@uniroma2.it
Università di Roma Vergata Facolta’
Facolta’ di Ingegneriadi Ingegneria
Ernestina Cianca, Paolo Emiliozzi, Modulo di Elaborazione dei Segnali (Colleferro), Nuovo Ordinamento, aa 2007-08
2
sito didattico:
sito didattico:
http://uniroma2.
http://uniroma2. it it /didattica /didattica
ricevimento:
ricevimento:
Cianca Mercoledì ore 14:00
Cianca Mercoledì ore 14:00 - - 16:00 16:00 Emiliozzi
Emiliozzi dopo le lezioni dopo le lezioni
prova in itinere:
prova in itinere:
Venerdì 11 Aprile 2007 Venerdì 11 Aprile 2007
Recupero prova in itinere:
Recupero prova in itinere:
Venerdì 18 Aprile 2007
Venerdì 18 Aprile 2007
TESTO di TEORIA:
TESTO di TEORIA:
A.V.Oppenheim - R.W.Schafer
“Discrete-Time Signal Processing” Processing”
Prentice
Prentice Hall, 1989 Hall, 1989
e e
TESTO di ESERCIZI:
TESTO di ESERCIZI:
M.Ruggieri - M.Luglio - M.Pratesi
“Digital Signal Processing: Exercises and Applications”
Aracne, 2004
Ernestina Cianca, Paolo Emiliozzi, Modulo di Elaborazione dei Segnali (Colleferro), Nuovo Ordinamento, aa 2007-08
Aree tematiche del modulo
4Aree tematiche del modulo
• • Strumenti per l’elaborazione numerica nel dominio del tempo e Strumenti per l’elaborazione numerica nel dominio del tempo e della frequenza
della frequenza (sistemi, trasformate) (sistemi, trasformate)
• • Algoritmi per il calcolo veloce Algoritmi per il calcolo veloce (metodi, prestazioni) (metodi, prestazioni)
• • Progetto e realizzazione di filtri numerici Progetto e realizzazione di filtri numerici (metodi, architetture, (metodi, architetture, problemi realizzativi)
problemi realizzativi)
Elaborazione numerica dei segnali
5Elaborazione numerica dei segnali Digital Signal
Digital Signal Processing Processing
• Rappresentazione dei segnali con sequenze di numeri e simboli
• Elaborazione delle sequenze per stimare i parametri caratteristici di un segnale; trasformare un segnale in una forma piu’ vantaggiosa
• Vari elementi di sviluppo:
- Disponibilita’ di calcolatori veloci
- Progressi nella tecnologia dei circuiti integrati
- Importanza in molti campi: radar, comunicazioni, biomedicina, navigazione, etc.
• • Applicazioni Applicazioni : : monodimensionali monodimensionali e bidimensionali. e bidimensionali.
SEQUENZE E SISTEMI DISCRETI SEQUENZE E SISTEMI DISCRETI
Marina Ruggieri, Paolo Emiliozzi, Modulo di Elaborazione dei Segnali, Nuovo Ordinamento, aa 2006-07
Sequenze
7Sequenze
esempio esempio
• x(n): x(n): indica la sequenza oppure il valore n-simo di essa
• x(n) non e’ definita per valori di n non interi x(n) non e’ definita per valori di n non interi
• interpretazione temporale di x(n): x(t)| x(t)| t=nT t= nT con T= con T= quanto temporale quanto temporale
Ernestina Cianca, Paolo Emiliozzi, Modulo di Elaborazione dei Segnali (Colleferro), Nuovo Ordinamento, aa 2007-08
Esempi
8Esempi
Impulso discreto (unitario) Impulso discreto (unitario)
e’ una sequenza di energia e’ una sequenza di energia
Gradino discreto (unitario) Gradino discreto (unitario)
e’ una sequenza di potenza e’ una sequenza di potenza
Esponenziale discreto
Esponenziale discreto
Energia e Potenza di una sequenza Energia e Potenza di una sequenza
ENERGIA ENERGIA
Sequenza e’ di energia se ε
snon e’ infinita
POTENZA POTENZA
attenzione all’origine!
attenzione all’origine!
Sequenza e’ di potenza se P
snon e’ infinita
attenzione al numero di punti!
attenzione al numero di punti!
Sequenza e’ di potenza e periodica
Ernestina Cianca, Paolo Emiliozzi, Modulo di Elaborazione dei Segnali (Colleferro), Nuovo Ordinamento, aa 2007-08
Traslazione di una sequenza
10Traslazione di una sequenza
Sistemi discreti
11Sistemi discreti
LE 5 PROPRIETA’ DEL SISTEMA:
LE 5 PROPRIETA’ DEL SISTEMA:
• • LINEARITA’ LINEARITA’
• • INVARIANZA ALLA TRASLAZIONE INVARIANZA ALLA TRASLAZIONE
• • CAUSALITA’ CAUSALITA’
• • STABILITA’ STABILITA’
• • MEMORIA (lunghezza) MEMORIA (lunghezza)
ENERGIA ENERGIA
LINEARITA’
LINEARITA’
INVARIANZA ALLA TRASLAZIONE INVARIANZA ALLA TRASLAZIONE
SE SISTEMA E’
SE SISTEMA E’ LIT LIT , CIOE’ , CIOE’
Lineare
Lineare E E Invariante Invariante alla Traslazione alla Traslazione (LTI =
(LTI = Linear Linear and Time and Time Invariant Invariant) )
ESISTE LA RISPOSTA IMPULSIVA h(n) E ESISTE LA RISPOSTA IMPULSIVA h(n) E
LA CONVOLUZIONE E’ COMMUTATIVA
LA CONVOLUZIONE E’ COMMUTATIVA
Ernestina Cianca, Paolo Emiliozzi, Modulo di Elaborazione dei Segnali (Colleferro), Nuovo Ordinamento, aa 2007-08
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STABILITA’
STABILITA’
CAUSALITA' CAUSALITA'
MEMORIA
MEMORIA
Esempio di
13Esempio di convoluzione convoluzione discreta (1/3) discreta (1/3)
Sistema LIT con x(n) rettangolare di durata N e :
Sequenze di partenza: x(n) e ribaltamento di h(n) Sequenze di partenza: x(n) e ribaltamento di h(n)
Traslazioni di h(
Traslazioni di h(- -n)=h(0 n)=h(0- -n) n)
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Esempio di
14Esempio di convoluzione convoluzione discreta (2/3) discreta (2/3) 1. per n < 0 : per n < 0 :
h(n - k) e x(k) non hanno campioni non nulli che si sovrappongono y(n) = 0
y(n) = 0 2. per 0 per 0 ≤ ≤ n < N : n < N :
h(n - k) e x(k) hanno valori non nulli che si sovrappongono da k=0 a k=n
3. per n per n > > N N - - 1 1 : :
i valori non nulli di h(n - k) e x(k) che si sovrappongono si estendono da
k= 0 a k = N - 1
Esempio di
15Esempio di convoluzione convoluzione discreta (3/3) discreta (3/3)
IL RISULTATO FINALE DELL’ESEMPIO DI CONVOLUZIONE E’, DUNQUE:
IL RISULTATO FINALE DELL’ESEMPIO DI CONVOLUZIONE E’, DUNQUE:
Zona 1 Zona 1
Zona 2
Zona 2 Zona 3 Zona 3
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Esempi sulle
16Esempi sulle proprieta’ proprieta’ dei sistemi dei sistemi
ESEMPIO SU CAUSALITA’ E STABILITA’
ESEMPIO SU CAUSALITA’ E STABILITA’
Esempi sulle
17Esempi sulle proprieta’ proprieta’ dei sistemi dei sistemi
ESEMPI SULLA MEMORIA
ESEMPI SULLA MEMORIA
Ernestina Cianca, Paolo Emiliozzi, Modulo di Elaborazione dei Segnali (Colleferro), Nuovo Ordinamento, aa 2007-08
UN MODELLO PER SISTEMI DISCRETI
18UN MODELLO PER SISTEMI DISCRETI
Il modello (equazione alle differenze a coefficienti costanti di ordine N) si applica a sistemi LIT che supporremo anche causali e, dunque, in forma esplicita diventa:
L’ n.mo valore di uscita e’ calcolabile da: 1) n.mo valore ingresso; 2) M valori
precedenti d’ingresso; 3) N valori precedenti d’uscita.
UN MODELLO PER SISTEMI DISCRETI UN MODELLO PER SISTEMI DISCRETI
Se nel modello si pone N=0: N=0
cioe’ y(n) e’ dato dalla convoluzione discreta tra x(n) e:
di durata finita pari a finita M+1. M+1
Ernestina Cianca, Paolo Emiliozzi, Modulo di Elaborazione dei Segnali (Colleferro), Nuovo Ordinamento, aa 2007-08