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Conclusioni e prospettive future

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Academic year: 2021

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Conclusioni e prospettive future

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Conclusioni e prospettive future

Lo studio svolto evidenzia e analizza in dettaglio alcuni possibili interventi da effettuare negli edifici del WWF, e fornisce un valore percentuale e assoluto della quota di energia primaria e di risorse naturali che possono conseguentemente essere risparmiate rispetto allo stato attuale degli edifici. I valori di risparmio ottenibile sono risultati essere molto alti: per le strutture dell’Oasi della Laguna di Orbetello il fabbisogno di energia primaria per riscaldamento diminuisce di circa il 53% a seguito dell’applicazione combinata di tutti gli interventi proposti casale per casale, mentre per quanto riguarda il fabbisogno di energia primaria per la produzione di acqua calda sanitaria, esso diminuisce del 60% circa annualmente, nei casali ove venga installato un impianto solare termico secondo le ipotesi adottate. Anche la diminuzione di risorsa idrica utilizzata è ingente a seguito degli interventi proposti: annualmente tale spesa viene ridotta del 45% circa. Inoltre la ristrutturazione dei due impianti fotovoltaici porta ad una riduzione della spesa elettrica del 37% circa. Infine, con l’intervento di sostituzione delle caldaie attuali, obsolete, con generatori di calore a cippato, anche dal punto di vista del combustibile utilizzato si avrebbe una riduzione praticamente totale del fabbisogno di GPL.

Tutt’altra situazione è invece quella della Sede Centrale di Roma, in cui i valori di diminuzione percentuale di fabbisogno di energia primaria stagionalmente e annualmente si attestano rispettivamente al 38% e al 40%, sia per quanto riguarda la produzione di acqua calda sanitaria che per riscaldamento. Inoltre l’impianto fotovoltaico copre una piccola parte del fabbisogno elettrico dell’edificio (appena l’11%). In questo senso è opportuno che il miglioramento sia volto principalmente all’efficienza del sistema di condizionamento estivo e alla diminuzione del fabbisogno elettrico (certamente sostituendo tutti gli scaldabagni elettrici per la produzione di acqua calda sanitaria).

Da entrambi gli studi si nota che il modo di costruire e di fruire gli ambienti da parte dell’utenza, apre lo scenario a svariate possibilità di miglioramento e di messa in efficienza degli edifici stessi e che vi sono ampi margini di attuazione, dagli interventi più semplici a quelli più complicati.

In questo ambito il WWF si propone non solo come ente particolarmente attento alle tematiche ambientali, ma anche come importante promotore di un modo di vivere (e di costruire) più “leggero” nei confronti dell’ambiente locale e globale che ci circonda, e

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195 come particolare punto di riferimento e collaboratore di enti pubblici e di aziende esterne. Il WWF ha infatti come scopo precipuo sia la salvaguardia del territorio e la conservazione della biodiversità, sia la sensibilizzazione dei soci e della popolazione ai temi di sostenibilità dello stile di vita e di cura delle risorse ambientali.

Quindi è particolarmente importante che gli edifici del WWF siano un esempio e un modello di edilizia efficiente sia per i giovani soci che vi trascorrono le vacanze estive, sia per gli impiegati della sede centrale. Inoltre gli interventi nell’oasi di Orbetello possono essere considerati un primo passo per la definizione di un modello di oasi ben fruibile e che possa essere compresa dagli utenti, ed emulata.

Questo studio è quindi il primo passo non solo per la messa a norma degli edifici del WWF, ma anche per la loro certificazione energetica, che ne classifica l’efficienza energetica in modo semplice, e che è già obbligatoria per le nuove costruzioni, per gli edifici pubblici, e per accedere ad incentivi ed agevolazioni di qualsiasi natura.

Ho definito questo studio un primo passo perché vi sono altre fasi del progetto che devono necessariamente seguire questa: occorre infatti verificare opportunamente gli spazi e la messa in posa dei dispositivi degli impianti ipotizzati. Occorre verificare la fattibilità degli interventi alla luce dei vincoli della Sovrintendenza Per i Beni Culturali e l’Architettura, e del piano regolatore del Comune di Roma. Occorre approfondire e ben studiare l’ipotesi di sostituzione della caldaia nello stabile di Roma con una pompa di calore. Occorre che venga deciso quali interventi attuare in base alla volontà del WWF. Infine occorre effettuare un calcolo economico dei tempi di ritorno semplice e attualizzato per ogni intervento. In aggiunta è interessante effettuare una valutazione dei costi-benefici ambientali conseguenti all’intervento, ovvero quantificare le mancate emissioni di CO2

conseguite. Non ho analizzato questi ultimi due importanti aspetti di valutazione di un intervento sia per motivi di tempo e spazio, sia perché ritengo che, per quanto riguarda l’aspetto economico, tale studio avrebbe potuto essere inutile. Infatti, grazie alla stretta collaborazione dell’ente WWF con alcune aziende, o grazie a eventuali strategie di promozione dell’immagine dell’azienda fornitrice stessa, i costi capitali di un impianto o di alcuni componenti potrebbero essere diversi da quelli di listino, ovvero dettati da accordi particolari e ad hoc per tale situazione. Tutto questo cambierebbe molto l’eventuale conto economico fatto in questo documento e gliene farebbe perdere validità, quindi ho preferito demandare tale fase di valutazione economica ad un secondo momento.

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