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CAPITOLO 3 Il progetto

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Academic year: 2021

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Capitolo 3

Il progetto

3.1 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO (si vedano le tavole relative)

[Fig.3.1] Vista assonometrica

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[Fig. 3.3] L’ex casa colonica del podere dell’ Annunziata

[Fig. 3.4] Vista sul retro

L’intervento consiste in un risanamento conservativo senza alterazione di volumi e superfici dell’edificio principale del podere dell’Annunziata, destinando a residenziale i volumi che anticamente erano destinati ad altri usi (stalla, magazzino, trinciatoio, ecc). Il recupero della volumetria si intende nella misura in cui tali volumi siano effettivamente recuperabili (ed ancora riconoscibili) e nella misura in cui tali volumi non si presentino

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Nello specifico il volume che è stato costruito addossato alla facciata ovest per accogliere il “logo comodo” (gabinetto) verrà abbattuto e non recuperato. Questa operazione viene fatta sia per dare nuovamente organicità alla facciata, sia perché tale volume risulta non ammorzato alla muratura dell’edificio principale e si trova in pessimo stato di conservazione. Per tale tipi di volumi le N.T.A del R.U. permettono l’abbattimento.

Tra i volumi di costruzione asincrona viene recuperato interamente quello del magazzino (in cui verrà realizzata la cucina), mentre laddove si trovano i resti dei piccoli volumi destinati a pollaio, conigliera e porcilaia (non aventi altezza utile per essere abitabili) è previsto un pergolato.

Nel dettaglio il progetto si articola nei seguenti punti:

- Recupero funzionale del casolare con ristrutturazione a destinazione residenziale di volumi che originariamente erano destinati ad altri usi e senza alterazione dei volumi e superfici.

- Progetto preliminare per il recupero del fienile - Sistemazioni esterne.

- Consolidamento e recupero statico dell’edificio principale con relativo adeguamento sismico.

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RECUPERO FUNZIONALE:

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[Fig. 3.7] Pianta piano primo

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La residenza viene riorganizzata funzionalmente in tal modo:

al piano terreno troviamo l’ingresso, la sala da pranzo, il soggiorno, la cucina, la libreria, la lavanderia ed i servizi igienici. Il soggiorno e la sala da pranzo vengono collocati laddove si trovavano i locali adibiti a stalla. Tale scelta è stata fatta per l’ottima esposizione di quest’ultima (come ho già descritto nella fase del rilievo). A servizio della sala da pranzo c’è la cucina collocata laddove era il magazzino che serviva le stalle. All’esterno della cucina troviamo anche un pergolato per consumare i cibi all’aperto. Tale pergolato è collocato dov’erano la porcilaia la conigliera ed il pollaio. Dopo l’ingresso e la sala da pranzo (in direzione nord est) viene inserita la libreria studio. Un locale che si distacca dal nucleo familiare vero e proprio e dalla vita intima della famiglia e che dunque (avendo anche ingresso dall’esterno indipendente) può servire per l’accoglienza di eventuali ospiti, clienti o per appuntamenti di lavoro in genere. Esposti a nord troviamo la lavanderia ed i servizi igienici. Nel locale lavanderia verrà inserita anche la caldaia a servizio dell’impianto di riscaldamento. Il vano scala è stato riportato al tipo originario (rispetto alle manomissioni postume) cioè a due rampe.

Al piano primo si trovano 4 camere, due doppie (con servizio igienico esclusivo) e due singole, un guardaroba e i servizi igienici comuni. L’abitazione principale può ospitare fino a sei persone. Le aperture delle murature esterne (porte e finestre) sono state mantenute come nell’impianto originario con le seguenti eccezioni:

- Apertura di due piccole finestre per i servizi igienici comuni nella facciata nord - Ricollocazione delle aperture nella cucina (ex magazzino) volume tra l’altro

indipendente dall’edificio principale per la realizzazione del giunto sismico (come si vedrà in seguito). Nello specifico viene creata una porta per collegare la cucina con la sala da pranzo. Tale porta sostituisce la finestra della stalla che si affacciava appunto all’interno del magazzino (essendo il magazzino, come ho già detto, stato murato successivamente al casolare). Viene chiuso quindi il vecchio accesso che collegava la stalla con il magazzino. Viene chiuso l’accesso esterno ad est del magazzino e viene aperta una porta ad ovest per collegare la cucina al pergolato esterno.

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[Fig. 3.9]

[Fig. 3.10]

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[Fig. 3.12]

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RECUPERO DEL FIENILE:

Viene svolto un progetto preliminare riguardante la ristrutturazione dell’annesso agricolo del casolare in esame (il fienile) inteso come edificio minore congiunto come complemento a quello principale (dependance).

In tale edificio trovano posto al piano terra un box auto e un deposito attrezzi. Al piano primo risulta un bilocale con soggiorno pranzo con angolo cottura, la camera matrimoniale ed i servizi igienici.

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[Fig. 3.16] [Fig. 3.17] [Fig. 3.18] [Fig. 3.19]

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SISTEMAZIONI ESTERNE:

L’ area destinata a verde attrezzato comprende tutte le sistemazioni esterne. Gli spazi sono stati progettati per essere percorsi solo da pedoni; essi sono connessi con gli spazi di arrivo di veicoli e più in generale dei fruitori, ovvero con il viale-parcheggio e gli accessi agli edifici attraverso percorsi chiari e facilmente leggibili. Le sistemazioni esterne sono state progettate affinché si presentino come un luogo di svago e di piacevole utilizzo, oltre che come semplici spazi di connessione; si prevedono pertanto determinati accorgimenti: una piscina, adeguata illuminazione puntuale che assicurino una diffusione uniforme della luce, anche in condizioni di luce solare inibita a causa di avverse condizioni climatiche o orari successivi alle ore del tramonto; presenza di arredi esterni atti allo stazionamento di gruppi di persone (panchine, tavoli, etc…); presenza di arredi atti all’utilizzo dell’area da parte di bambini; presenza di almeno un punto, reso ben visibile, in cui sia presente una fontanella per la distribuzione e l’utilizzo di acqua potabile; presenza, sia di superficie verde calpestabile, che di superficie pavimentata, in particolare, la superficie pavimentata, costituirà uno o più percorsi chiari e leggibili di collegamento fra le varie parti dell’intervento, e sarà esso stesso ad invitare ad una godibile fruizione dello spazio aperto; previsione di zone d’ombra adeguatamente distribuite planimetricamente, da ottenersi mediante essenze arboree; differenziazione delle essenze arboree utilizzate al fine di un rapido e chiaro riconoscimento degli spazi di percorso e transito da quelli di stazionamento; L’area destinata al parcheggio dei veicoli è stata individuata nei viali antistanti il casolare e la dependance; in più è previsto il box auto all’interno della dependance stessa.

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RECUPERO STATICO:

Il fabbricato in muratura verrà adeguatamente consolidato con un intervento atto a migliorare le sue capacità sismo – resistenti.

Entrando nello specifico dell’intervento sulla ex casa colonica (aspetto su cui si concentra maggiormente la trattazione della tesi), esso avrà le seguenti caratteristiche:

- In fondazione viene eseguito un allargamento della base fondale tramite travi – cordolo gettate addossate alla vecchia fondazione. Il carico delle strutture sovrastanti è distribuito alla nuova ed alla vecchia fondazione tramite traversi realizzati con profili d’acciaio. Le nuove fondazioni sono a nastro su piattabanda armata.

36 25 36 205 36 127 36 102 10 2 36 85 36 13 5 36 86 36 97 36 79 36 14 2 36 85 36 10 2 10 2 36 11 3 36 10 8 36 85 36 97 36 85 36 113 36 10 8 36 10 2 148 36 130 36 205 36 2536 149 PIANTA LIVELLO 2 Scala 1:50 0 1 2 3 4 5 D D A A B B

[Fig. 3.20] Pianta delle fondazioni

- La muratura portante tradizionale (in pietra e laterizio) è stata consolidata tramite risarcitura delle lesioni, scarnitura profonda dei giunti murari mediante raschietti (evitando scalpellature ed uso di attrezzi meccanici) lavaggio con acqua a pressione e stilatura dei giunti con malta cementizia. Infine (dove necessario) una rigenerazione del muro con

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iniezioni di miscele a base cementizia.Le murature nuove invece vengono realizzate col blocco sismico tipo Poroton serie P 800 per le elevate prestazioni che la muratura realizzata con tale elementi offrono in occasione dell’evento sismico.

- L’aumento delle capacità sismo – resistenti viene realizzato tramite la sostituzione dei

solai e della copertura al fine di dotare l’edificio di orizzontamenti considerabili

infinitamente rigidi nel loro piano.

Si integrano interventi di dettaglio volti a sgravare l’edificio di parte delle azioni orizzontali derivanti dalla sollecitazione sismica come ad esempio le tirantature metalliche orizzontali e verticali. Si vedano a tal proposito le tavole di dettaglio.

Sez. s-s Sez. 1 30.0 Scala 1:50 5 4 3 2 1 0 In rosso le posizioni delle vecchie travi in acciaio 1 03. 5 50.8 Un ferro Ø16 ogni 100 cm L = 85 cm di cui 20 dentro il muro Un ferro Ø16 ogni 100 cm L = 155 cm CARPENTERIA DI SOLAIO s s 10 3. 5 1 06. 0 25.0 106. 0 103. 5 103. 5 10 3. 5 1 04. 0 30.0 30.0 1128. 0 1285.0 30.0 479.0 25.0 220.5 25.0 505.5 270. 0 94. 9 97. 1 92 .5 158. 0 98.0 25.0 97.5 10 5. 0 103. 5 103 .5

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Sez. 1 scala 1:20

Pavimentazione Malta di allettamento

Soletta sp. 6 cm con rete elettr. Ø6/10x10 Strato in cls alleggerito

per impianti e livellazione sp. 3 cm Leca CLS 1400

IPE 180 ancorato al muro esistente tramite piastra 400x400x10 due ferri a L 60x120x8 e bulloni M12 (vedi tav. di dettaglio)

Un ferro Ø16 ogni 100 cm L = 85 cm di cui 20 dentro il muro

103 5 51 8 518 30 300

[Fig. 3.22] Particolare del solaio in pianta

t1 t2 t2 2 2 Sez. t2-t2 Sez. t1-t1 Sez. 2 Scala 1:50 5 4 3 2 1 0 182.0 181.5 1 80.5 24.0 24.0 30.0 25.0 25.0 300 20 30.0 30.0 30.0 30.0 521 .0 25 .0 52 1.0 30 .0 11 27 .0 CARPENTERIA DI COPERTURA 478.5 25.0 220.5 25.0 476.0 30.0 30.0 30.0 30.0 30.0 30.0 1285.0 350 25.0 73 8.0 25.0 78 8.0 312.0 25.0 300 25.0 30 .0 t1

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Travetti in legno 8x8 Trave di legno 24x24 Piastra 400x400x10 2L 90x200x812 Bulloni M16 16 0 A B A B Sez. 2 scala 1:20 C C Tegole marsigliesi Guaina impermeabile

Soletta sp. 5 cm con rete elettr. Ø6/10x10 Isolante termico Mezzane 12 7 150 50 60 0 30 80 300 300 300 300 300 300 300 360 360 180 180 180 180 180 180 1260 240 34 6 12 7 18 15 24 0 300 8.8 8.8 8.8 8.8 8.8 8.8

[Fig. 3.24] Particolare della copertura in pianta

Piastra 400x400x10 2L 90x200x812 Bulloni M16 Dormiente in pietra Cordolo sopra il timpano 18x30 cm (4Ø12 st. Ø6/15)

Cordolo sopra il timpano (4Ø12 st. Ø6/15)

Cordolo sopra la trave di legno 16x18 cm Connettore MAXI legno

h = 155 mm A B C Sez. A-A Sez. C-C Scarpa metallica a protezione della testa della trave

100 80 60 60 24 0 240 40 346 40 366 80 30 20 50 25 138 50 240 180 25 10 0 300 30 30 600 100 180 25 80 80 60 60 26 0 260 240 80 8.8 B A 8.8 8.8 8.8

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Capochiave composto saldato PARTICOLARE 1 A A C 48x180x8 L 60x120x8 88 .0 46. 0 46 .0 1 80. 0 26 .0 88 .0 26 .0 1 40. 0 34.0 26.0 Ferro a C 48x180x8 80. 0 515.0

Muratura esistente misto pietra e laterizio

Risarcitura del foro con malta cementizia

Bulloni M12 L 60x120x8 Bulloni M12 Intonaco

Pianta

Sez. A-A

[Fig. 3.26] Tiranti orizzontali a livello dei solai

Sez. A-A

Piastra 515x240x20 HEB 240 6 90 6 160 Piena penetrazione Tirante (barra Irrigidimento 206x115x10

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Un ferro Ø16 ogni 50 cm L = 85 cm di cui 20 dentro il muro

Voltina in laterizio Vite a pressione di

fissaggio una ogni 50 cm

Materiale di riempimento Leca CLS 1400 Polistirolo Spessore = 4 cm

Strato in cls alleggerito per impianti e livellazione sp. 3 cm Leca CLS 1400 Soletta sp. 6 cm con rete elettr. Ø6/10x10 Pavimentazione B B Sez. A-A Intonaco Tirante metallico (barra filettata M24) Guaina protettiva Ø30 1035 1050 300.0 30.0 30.0 60.0 40.0 140 .0 300. 0 100. 0 Connettore Tecnaria CTF12/40

Profilo tipo IPE180

2ě 12 2ě 12

[Fig. 3.28] Particolare del solaio

B B Sez. A-A 240 160 120 240 24 0 128 98 645 Trave di legno 24x24 (4Ø12 st. Ø6/10)

Connettore MAXI legno h = 155 mm Tegole marsigliesi

Strato impermeabile con guaina sp 2.5 cm Soletta sp. 5 cm con rete elettr. Ø6/10x10

Isolante termico Mezzane

Travetti in legno 8x8

Manicotto Tirante verticale M24

Mensola a sostegno dei tiranti verticali (spezzoni di HEB 240 saldati al profilo corrente vedi part. Tav.20)

Cordolo con HEB 240 Ferro Ø12 di collegamento dei travicelli in legno

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3.2 GLI AMBITI SPAZIALI OMOGENEI ED I LORO REQUISITI

Alle aree funzionali omogenei elencati nel Documento preliminare all’avvio della progettazione, corrispondono i seguenti ambiti spaziali omogenei:

ASO1 = Spazi di movimento orizzontale e verticale

I corridoi e i disimpegni di accesso alle varie zone della struttura sono stati dimensionati in base alle esigenze di carattere funzionale; in linea generale i corridoi hanno una larghezza netta uguale o superiore ad 0,95m.

Le scale, recuperate dal vecchio impianto, sono state dimensionate in base alle esigenze di carattere funzionale, nonché alle prescrizioni normative relative alla fruibilità della struttura da parte dei soggetti portatori di handicap, e alle normative relative alla sicurezza. Particolare attenzione è stata rivolta agli spazi di movimento, i quali devono connettere in modo adeguato e funzionalmente corretto tutti gli altri ambienti e devono pertanto essere articolati in modo che tutte le parti della struttura siano servite da essi.

ASO2 = Servizi igienici

L’articolazione in pianta della zona dei servizi igienici è stata studiata in modo da rispondere fondamentalmente ad esigenze di ottimizzazione funzionale e distributiva, di fruibilità, di sicurezza, di flessibilità, ai fini della sua utilizzazione, da parte degli utenti, anche da quelli diversamente abili (per quanto riguarda il servizio a piano terra); Le due camere matrimoniali al piano primo sono dotate ciascuna di servizi esclusivi.

ASO3 = Residenza

La residenza consta al piano terreno di un ingresso, la sala da pranzo, il soggiorno, la cucina, la libreria, la lavanderia ed i servizi igienici.

Al piano primo si trovano 4 camere, due doppie (con servizio igienico esclusivo) e due singole, un guardaroba e i servizi igienici comuni. L’abitazione principale può ospitare fino a sei persone.

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ASO4 = La dependance (ex fienile)

In tale edificio trovano posto al piano terra un box auto e un deposito attrezzi. Al piano primo risulta un bilocale con soggiorno pranzo con angolo cottura, la camera matrimoniale ed i servizi igienici

ASO5 = Area destinata a verde

L’ area destinata a verde attrezzato comprende tutte le sistemazioni esterne eccetto gli spazi dedicati alla sosta dei veicoli. Gli spazi sono stati progettati per essere percorsi solo da pedoni; essi sono connessi con gli spazi di arrivo di veicoli e più in generale dei fruitori, ovvero con il viale-parcheggio e gli accessi all’area attraverso percorsi chiari e facilmente leggibili. Considerato il fatto che le sistemazioni esterne saranno utilizzate anche da utenti ospiti, sono state progettate affinché si presentino anche come un luogo di svago e piacevole utilizzo, oltre che come semplici spazi di connessione; si dovranno prevedere pertanto determinati accorgimenti: una piscina, adeguata illuminazione puntuale che assicurino una diffusione uniforme della luce, anche in condizioni di luce solare inibita a causa di avverse condizioni climatiche o orari successivi alle ore del tramonto; presenza di arredi esterni atti allo stazionamento di gruppi di persone (panchine, tavoli, etc…); presenza di arredi atti all’utilizzo dell’area da parte di bambini; presenza di almeno un punto, reso ben visibile, in cui sia presente una fontanella per la distribuzione e l’utilizzo di acqua potabile; presenza, sia di superficie verde calpestabile, che di superficie pavimentata, in particolare, la superficie pavimentata, costituirà uno o più percorsi chiari e leggibili di collegamento fra le varie parti dell’intervento, e sarà esso stesso ad invitare ad una godibile fruizione dello spazio aperto; previsione di zone d’ombra adeguatamente distribuite planimetricamente, da ottenersi mediante essenze arboree; differenziazione delle essenze arboree utilizzate al fine di un rapido e chiaro riconoscimento degli spazi di percorso e transito da quelli di stazionamento;

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Requisiti ambientali

I requisiti ambientali da soddisfare saranno quelli relativi agli aspetti termoigrometrico, visivo-ottico luminoso, acustico e igienico olfattivo.

1. Termoigrometrico

Il comfort termoigrometrico può essere definito come “quello stato psicofisico in cui il soggetto esprime soddisfazione nei riguardi del microclima oppure come la condizione in cui il soggetto non ha né sensazione di freddo né di caldo, condizione che si dice anche di neutralità termica”

Possiamo individuare i parametri che influenzano il comfort termico e suddividerli in tre categorie:

PARAMETRI FISICI: - temperatura ambientale;

- temperatura media radiante (temperatura media delle superfici che costituiscono la frontiera dell’ambiente di riferimento);

- umidità relativa; - pressione atmosferica. PARAMETRI ORGANICI: - età degli utenti;

- sesso degli utenti;

- stato di salute degli utenti. PARAMETRI ESTERNI: - tipo di attività svolta; - tipo di abbigliamento.

Per ottenere il benessere termoigrometrico bisogna agire sui seguenti parametri: - temperatura dell’aria;

- velocità dell’aria;

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2. Visivo-olfattivo

“Il benessere visivo è caratterizzato dall’individuazione delle condizioni che permettano all’occhio di svolgere i vari compiti nel modo migliore. Fra questi, oltre alla visione generica, vanno annoverati il rilievo dei contrasti di luminosità e di colore, la capacità di distinguere oggetti piccoli e lontani ovvero i particolari di un oggetto o di osservare oggetti in movimento e di consentire percezioni in tempi stretti”.

Nell’edificio in esame il soddisfacimento delle esigenze visivo-ottiche non è di primaria importanza, dovrà comunque essere soddisfatto. Le caratteristiche generali di tutti gli ambienti dovranno far si che siano il più possibile garantite le seguenti caratteristiche:

- impedire alla fonte di illuminazione di entrare nell’angolo di incidenza visuale degli utenti;

- privilegiare la luce naturale al campo visivo; - preferire per le pareti superfici non riflettenti.

Nella seguente tabella [Tab.3.1] riportiamo i valori ottimali dell’intensità luminosa e altre informazioni utili alla progettazione degli ambienti dal punto di vista illuminotecnico.

Ambito spaziale omogeneo Livello di intensità luminosa (lux) Possibilità di regolazione dell’int. lum. Possibilità di oscuramento completo Servizi igienici 30 NO NO Spazi di connessione 100 NO NO Unità abitative Zona giorno 300 NO SI Unità abitative Zona notte 300 NO SI

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3. Acustico

L’edificio trovandosi in piena campagna piuttosto distante dalla via trafficata, non presenta particolari problemi di isolamento acustico.

Il livello sonoro dei locali deve essere comunque tale da non costituire elemento di fastidio e di disturbo degli utenti. Vanno eliminati o comunque ridotti i rumori che non hanno attinenza con l’attività esercitata: a tal fine possono essere adottati pannelli fonoassorbenti, può essere curata la silenziosità degli impianti e l’isolamento acustico dai rumori esterni. Nel caso in esame, prima di adottare pannelli fonoassorbenti, sarebbe opportuno ottenere un buon livello di isolamento acustico con il solo uso dei materiali costruttivi. Un altro problema è quello della qualità e della durata della trasmissione acustica dal segnale. Infatti è di notevole importanza l’andamento nel tempo dell’intensità

sonora posto in relazione all’intensità e all’istante di emissione dal suono da parte delle sorgenti, cioè la durata della coda sonora o tempo di riverberazione.

4. Igienico olfattivo

I requisiti igienici e olfattivi da rispettare nell’edificio in esame saranno relativi alla generazione di odori dai materiali e dai corretti valori dei ricambi d’aria dei vari locali. I materiali utilizzati per la realizzazione dell’edificio, anche negli stati di progressivo deterioramento a cui dovessero andare incontro, non devono presentare o provocare effetti olfattivi sgradevoli. I ricambi d’aria previsti per ogni ambiente sono riportati nella sottostante tabella [Tab.3.2].

Ambito spaziale omogeneo

Numero dei ricambi orari dei volumi d’aria per ogni ambiente

Servizi igienici 10 Spazi di connessione 1 Unità abitative Zona giorno 1 Unità abitative Zona notte 1

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Requisiti tecnologici

Per requisito tecnologico si intende la “traduzione di un’ esigenza in fattori tecnico-scientifici atti a individuarne le condizioni di soddisfacimento da parte di un sub sistema tecnologico e/odi un elemento tecnico”

Riportiamo i requisiti richiesti, nell’ambito tecnologico, per ogni ambiente nella seguente tabella [Tab.3.3].

Ambito spaziale omogeneo 1 2 3 4 5 6 Libreria-studio SI SI SI NO NO NO Servizi igienici SI NO NO SI NO NO Spazi di connessione SI NO NO NO NO NO Unità abitative Zona giorno SI SI SI SI SI NO Unità abitative Zona notte SI NO SI SI NO NO

[Tab.3.3] Requisiti tecnologici richiesti per ogni ambiente.

Legenda:

1.Climatizzazione 2.Telefono

3. Impianti audiovisivi 4. Acqua calda e fredda 5. Gas

6. Impianto di regolazione automatica della luce artificiale.

In particolare per l’impianto di climatizzazione dovranno essere adottate soluzioni tecnologiche in grado di migliorare i processi di trasformazione dell’energia, di ridurre i consumi e migliorare le condizioni di compatibilità ambientale, a parità di servizio reso e di qualità della vita.

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Secondo la L. 10/91 sono fonti di energia rinnovabili o assimilate: - il sole; - il vento - l’energia idraulica - le risorse geotermiche - le maree - il moto ondoso

- la trasformazione di rifiuti organici o prodotti vegetali

- la cogenenerazione (produzione combinata di energia elettrica o meccanica e di calore)

- il calore recuperabile dai fumi di scarico, impianti termici, impianti elettrici, processi industriali

- altre forme di energia recuperabile, in impianti e in prodotti (compresi i risparmi di energia conseguibili nella climatizzazione e nella illuminazione degli edifici con interventi sull’involucro edilizio e sugli impianti).

Requisiti di durabilità

Il requisito di durabilità viene definito dalla norma come la “traduzione di un requisito tecnologico nelle caratteristiche funzionali alla durata e alla sua affidabilità che connotano un elemento tecnico per il soddisfacimento del requisito stesso”.

I materiali utilizzati nella realizzazione dell’edificio dovranno essere in grado di mantenere nel tempo le prestazioni attese senza presentare evidenti segni di decadenza irreversibile. I sistemi di assemblaggio delle parti componenti l’edificio dovranno essere tali da garantire anch’essi il mantenimento delle prestazioni senza che si presentino segni di degrado non sanabile o prematuro.

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Requisiti di manutenibilità

Un requisito di manutenibilità è la “traduzione di un requisito tecnico nelle caratteristiche di operabilità manutentiva che connotano un elemento tecnico per il soddisfacimento del requisito stesso”.

Le parti componenti l’edificio soggette a manutenzione dovranno essere progettate in modo da poter rispondere a prestabilite condizioni nel periodo di tempo in cui è compiuta l’azione di manutenzione. In particolare le azioni di manutenzione dovranno potersi svolgere in tempi il più possibile brevi, limitando i disagi agli utenti eventualmente presenti durante l’azione manutentiva. Ciò sarà realizzabile utilizzando sistemi costruttivi amovibili, facilmente ispezionabili e/o sostituibili che consentano, all’atto della manutenzione, limitati ingombri in modo da non intralciare altre, eventuali, attività presenti.

Tabelle riassuntive

Vengono adesso riportate alcune tabelle riassuntive con le unità spaziali del progetto, le loro relazioni e le loro caratteristiche dimensionali, tecnologiche e costruttive[Tab.3.4 -Tab.3.8].

AFO e ASO SERVIZI COMPLEMENTARI Attività legate all’igiene personale

Attività / funzioni

-Uso dei servizi igienici da parte degli utenti

-Uso dei servizi igienici da parte di utente portatore di handicap Specifiche funzionali, tecnologiche e dimensionali

Servizi igienici

-Devono prevedere servizi igienici per portatori di handicap.

- Per i locali in cui sono posizionate le latrine, deve essere previsto un dispositivo di aerazione naturale od artificiale

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AFO e ASO SERVIZI COMPLEMENTARI Attività degli utenti fissi della struttura Attività / funzioni -Riposare -Dormire -Cambiare abiti -Riporre abiti -Conversare -Leggere

-Espletare bisogni fisiologici -Lavarsi

-Pulirsi

-Attività ricreative varie -Interazione fra soggetti

-Conservare, preparare, cuocere cibi -Lavare e riporre stoviglie

-Raccogliere rifiuti derivanti dalla consumazione e preparazione del cibo o altro Specifiche funzionali, tecnologiche e dimensionali

Unità abitativa

-Specifiche normative relative all’adattabilità all’utilizzo da parte di utenti portatori di handicap

-Rispetto delle normative igieniche per gli edifici a destinazione residenziale -Dimensionamento del nucleo abitativo in funzione del suo utilizzo da parte di un numero non inferiore a sei persone.

-Utilizzo di materiali che consentano di soddisfare il requisito di pulibilità in modo semplice e soddisfacente

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AFO e ASO SERVIZI COMPLEMENTARI Attività legate alla mobilità negli edifici Attività / funzioni

-Spostamenti sia in senso orizzontale che verticale da parte dei fruitori -Spostamenti da parte degli utenti portatori di handicap

Specifiche funzionali, tecnologiche e dimensionali Corridoi

Scale

-Specifiche normative relative alla fruizione degli spazi da parte dei portatori di handicap

-Posizionamento strategico rispetto agli ambienti da collegare in modo da assicurare connessioni chiare, leggibili e facilmente percorribili

[Tab.3.6] AFO e ASO servizi complementari = attività mobilità negli edifici

AFO e ASO SERVIZI COMPLEMENTARI Attività legate agli spazi esterni

Attività / funzioni

-Stazionamento e custodia dei veicoli dei fruitori della struttura -Accesso all’area

-Accesso alle zone destinate a verde attrezzato dell’area -Accesso e distribuzione ai vari ambiti funzionali dell’area

-Svolgimento di attività ricreative all’aria aperta da parte dei fruitori della struttura Specifiche funzionali, tecnologiche e dimensionali

Aree a verde attrezzato

Aree destinate a parcheggio

-Dotazione di accorgimenti atti a rendere possibile la fruizione di entrambi gli spazi indicati

-Inserimento di una piscina

-Adeguata leggibilità dello spazio esterno tramite disposizioni planimetriche idonee e dispositivi tecnici che facilitino il compito di lettura da parte degli utenti (illuminazione, pavimentazione, etc…)

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Destinazione funzionale

Attività svolta

Libreria studio Attività di studio ed accoglienza di eventuali ospiti o clienti in un ambiente separato da quello proprio del nucleo familiare

Servizi igienici Attività necessarie all’insieme di accorgimenti legati all’igiene personale

Spazi di connessione Attività che permettono l’accesso e la distribuzione ai vari spazi Unità abitative Attività legate alla normale fruizione di una unità abitativa

Sistemazioni esterne Attività legate alla fruizione e alla percorrenza di spazi aperti destinati a verde attrezzato

Aree destinate al

parcheggio Attività legate alla sosta prolungata e alla custodia di veicoli

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3.3 LE SCELTE ARCHITETTONICO FUNZIONALI DEL PROGETTO

Le scelte di carattere architettonico - funzionali che caratterizzano l’intervento sul Podere dell’annunziata possono essere riassunte nei seguenti punti:

-Scelta della destinazione d’uso a residenza esclusiva. -Scelta di demolire l’ex gabinetto

-Scelta di recuperare l’ex magazzino a servizio della stalla

Si riportano di seguito le motivazioni di ognuno dei punti elencati:

Scelta della destinazione d’uso.

La destinazione d’uso a residenza esclusiva è dettata da diverse ragioni. Anzitutto il R.U. prevede già di per sé per l’edificio in esame una ristrutturazione per destinazione residenziale. Tale destinazione poi è anche quella che la rende più appetibile nel mercato. A tal proposito si deve dire che la vendita è aperta anche al mercato estero; Inghilterra in particolare nel cui paese la Belvedere spa ha già più volte promosso le sue attività. L’edificio inoltre si presta bene a tale destinazione essendo già in origine per metà superficie destinato a residenza per la famiglia del conduttore del fondo rustico.

Scelta di demolire l’ex gabinetto.

Tale scelta, permessa dal R.U. in quanto superfetazione postuma, è stata fatta per riconsegnare alla facciata ovest l’aspetto che aveva in origine. Il volume terra tetto destinato a gabinetto non avrebbe trovato un’utile nuova destinazione funzionale. Infatti l’unico volume accessibile sarebbe stato quello del gabinetto in sommità in quanto i volumi sottostanti hanno la sola funzione di sostenere quest’ultimo e per tale ragione non hanno

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Scelta di recuperare l’ex magazzino a servizio della stalla.

Nonostante anche questa sia una costruzione eseguita successivamente al casolare ed a questo addossata, si è comunque scelto di recuperare il volume che contiene e di destinarlo a cucina. Tale volume infatti (nonostante il pessimo stato di conservazione e nonostante sia stato invaso dalla vegetazione) è ancora perfettamente riconoscibile e quantificabile sia in pianta che in elevato. Il locale si presta bene a servire la sala da pranzo, individuata dove erano le stalle, ed anche un pergolato esterno (per consumare cibi all’aperto) ralizzato dove erano i resti dei casottini destinati a porcilaia, pollaio e conigliera.

Anche questo edificio non è ammorsato alla muratura del casolare. Per tale ragione si è scelto di separarlo strutturalmente dall’impianto principale tramite un giunto sismico di 15 cm.

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3.4 I MATERIALI E LE TECNICHE COSTRUTTIVE (Si vedano le tavole di

dettaglio)

Fondazioni

Per quanto riguarda le fondazioni è stato eseguito un’allargamento della base fondale tramite travi cordolo in C.A. e traversi composti da spezzoni di HEB240 in Fe510. Le nuove fondazioni sono a nastro in C.A. (piattabanda armata).

Murature

La muratura portante tradizionale (in pietra e laterizio) è stata consolidata tramite risarcitura delle lesioni, scarnitura profonda dei giunti murari mediante raschietti (evitando scalpellature ed uso di attrezzi meccanici) lavaggio con acqua a pressione e stilatura dei giunti con malta cementizia. Infine (dove necessario) una rigenerazione del muro con iniezioni di miscele a base cementizia.

Le murature nuove invece vengono realizzate col blocco sismico tipo Poroton serie P 800 per gli ottimi parametri di resistenza che fornisce la muratura realizzata con essi.

Solai

I solai originariamente in ferro e laterizio composti da profili a doppio T fuori serie della misura di 18x6 e voltine di mezzane, sono stati totalmente ricostruiti tramite profili in acciaio tipo IPE180 e soletta collaborante dello spessore di 6 cm. Con funzione solo estetica viene ricostruita anche la voltina di mezzane. La connessione tra l’acciaio delle travi e la soletta è garantita da connettori in acciaio a piolo muniti di testa. Ciascuna trave è fissata alla muratura esistente tramite un bolzone costituito da una piastra bullonata. A livello dei solai vengono inseriti anche i tiranti orizzontali fissati alla muratura tramite capochiave composto saldatato.

Copertura

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di 5 cm. Sopra ogni trave si viene a formare un cordolo di C.A. 18x16. La sezione portante è una T composta in legno e calcestruzzo. La connessione tra il legno ed il calcestruzzo è assicurata da connettori in ferro a piolo muniti di testa avvitati alla trave. Ciascuna trave è ammorsata alla muratura esistente tramite bolzone costituito da piastra bullonata.

Figura

Tabelle riassuntive

Riferimenti

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