• Non ci sono risultati.

Capitolo V Il complesso ceramico di Cala Giovanna Piano: analisi tipologica e quantitativa

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Capitolo V Il complesso ceramico di Cala Giovanna Piano: analisi tipologica e quantitativa"

Copied!
34
0
0

Testo completo

(1)

Capitolo V

Il complesso ceramico di Cala Giovanna Piano: analisi tipologica e quantitativa

Il complesso ceramico di Cala Giovanna Piano comprende un totale di 4048 frammenti: di questi, 131 frammenti, provenienti dalla superficie e da parti disturbate del deposito, appartengono a ceramica tornita di vari periodi a partire dall’Età Romana e non saranno presi in considerazione in questo studio.

Soltanto 729 conservano elementi delle parti più significative del recipiente, cioè orli, basi, carene, elementi di presa e decorazioni. È necessario specificare che alcuni frammenti conservano una o più parti del recipiente e/o di decorazione, pertanto il conteggio totale delle varie classi risulta più elevato rispetto al numero dei frammenti.

I frammenti di parete non altrimenti definibili risultano 3185, mentre tre reperti sono presumibilmente resti di argilla cotta, uno dei quali presenta impronte sulla superficie e sembra essere un frammento di intonaco (CAPONI,

RADI 2007).

Dall’esame macroscopico condotto sugli impasti dei soli elementi diagnostici, la ceramica è riconducibile alle classi grossolana, semifine e fine (vedi Capitolo III “Classe ceramica”), con una predominanza dell’impasto grossolano.

Gli impasti sono generalmente poco omogenei e compatti, con inclusi numerosi che talvolta superano 3-4 mm di dimensione; soltanto pochissimi frammenti presentano un impasto decisamente più depurato ed omogeneo, con inclusi dalle dimensioni molto minute spesso poco riconoscibili ad occhio nudo; risulta totalmente assente la ceramica figulina.

Lo spessore dei frammenti varia da circa 6 mm a 20 mm.

A causa delle sfavorevoli condizioni di giacitura il materiale si presenta estremamente frammentato e in cattivo stato di conservazione; le superfici e le sezioni dei reperti sono spesso ricoperte di incrostazioni calcaree che non si è

(2)

riusciti ad asportare con il solo lavaggio ad acqua. In alcuni rari casi sono ben conservate e risulta ancora leggibile il tipo di trattamento usato, come la lisciatura; nella maggior parte dei casi le superfici sono variamente alterate fino a risultare molto o totalmente corrose.

Lo stato di notevole frammentazione e le ridotte dimensioni dei reperti hanno reso difficile l’analisi del materiale, sia per quanto riguarda la lettura dei motivi decorativi sia per la ricostruzione di eventuali forme vascolari.

La rarità di forme vascolari desunte dai soli elementi diagnostici (nessun vaso è stato infatti ricostruito per intero) lasciano un ampio margine di incertezza nell’attribuzione dei frammenti ad una precisa corrente culturale, fatta eccezione per gli elementi ben inquadrabili in un determinato contesto. Il confronto tra l’analisi tipologica e l’analisi mineralogico-petrografica (GABRIELE 2008) è stato

certamente utile ai fini di questa ricerca ma non risolutivo.

Di seguito verranno descritti gli elementi diagnostici prendendo in esame innanzitutto i frammenti che riportano una decorazione, in quanto riconducibili con maggior sicurezza ad una determinata corrente culturale.

1. La decorazione

Nel complesso ceramico di Cala Giovanna Piano gli elementi che conservano motivi decorativi sono 288.

Le tecniche utilizzate per il decoro dei recipienti sono costituite da “impressione”, “incisione”, “impressione associata all’incisione” e “decorazione plastica”(Grafico 1).

A causa del degrado e delle ridotte dimensioni dei frammenti non è stato possibile studiare i temi decorativi completi e solo in rari casi, in cui sono presenti elementi diagnostici, è stata rilevata la posizione del decoro sul recipiente.

Tuttavia, sulla base della tecnica impiegata e dei motivi identificati, nella maggior parte dei casi si è potuto determinare il quadro crono-culturale di

(3)

appartenenza dei frammenti decorati, determinazione che è stata supportata anche dall’analisi degli impasti ceramici (GABRIELE 2008).

Di seguito verranno descritti i frammenti decorati suddivisi per attribuzione culturale e per tipologia decorativa. La decorazione a “impressione e incisione”, aspetto peculiare della produzione ceramica di Cala Giovanna Piano, sarà trattata a parte così come la decorazione plastica.

Le osservazioni più dettagliate sulle attribuzioni culturali verranno discusse nel Capitolo VI.

Errore. Il collegamento non è valido.

Grafico 1. Rapporto percentuale tra gruppi decorativi.

1.1 La Ceramica Impressa medio-tirrenica

Alla Ceramica Impressa medio-tirrenica sono state attribuite la decorazione “cardiale o a linee dentellate” (talvolta associate a punti impressi), le decorazioni varie e assimilabili ai sillons liguri-provenzali e le decorazioni assimilabili al poinçon (MANEN 2002;2007).

1.1.1 La decorazione “cardiale o a linee dentellate”

I frammenti che presentano una decorazione cardiale o a linee dentellate sono in totale 39.

La decorazione si sviluppa in motivi ornamentali che vanno dalle semplici linee dentellate, talvolta associate a punti impressi, a motivi geometrici probabilmente più complessi (Tab. 2). Dall’analisi dei reperti emerge con chiarezza l’utilizzo di conchiglie per la produzione decorativa, sia nelle linee dentellate che nei punti impressi. Allo scopo di individuare il tipo di conchiglia usato in ogni singolo frammento, fatta eccezione per i reperti in cui la lettura del

(4)

decoro non è possibile a causa dell’incrostazione calcarea che ricopre le superficie, il presente lavoro ha previsto anche un’attività sperimentale descritta nel Capitolo IV.

I frammenti decorati con un fascio di linee dentellate parallele sono 8. Tra questi, 5 reperti presentano linee parallele di orientamento non determinabile; in un caso il frammento di parete ha andamento curvilineo e testimonia una curvatura, quindi un restringimento verso l’imboccatura del vaso e una conseguente orizzontalità della decorazione (tavola). In 2 reperti si conserva l’orlo: in entrambi le linee parallele si dispongono obliquamente all’orlo (tavola). Soltanto per 5 elementi è stata riconosciuta la conchiglia: si tratta in due casi di linee dentellate prodotte con il bordo di Glycymeris (foto 1070; 1173) mentre nell’altro le linee sono ottenute con la valva di Laevicardium (foto 3834). Negli altri 2 reperti la distinzione tra Glycymeris e Laevicardium risulta problematica (foto 2240; 4048).

Tra i motivi geometrici, quelli più semplici sono costituiti da una banda di linee dentellate parallele marginata da una linea dentellata (9 reperti).

In 5 frammenti le linee dentellate sono disposte obliquamente alla linea di marginatura (tavola), in 4 reperti la disposizione è orizzontale (tavola). In un caso la linea di marginatura presenta un andamento obliquo.

Per 5 frammenti è stata riconosciuta la conchiglia utilizzata: si tratta in 3 casi del bordo di Laevicardium (foto 64, 3824, 3825), negli altri 2 di Glycymeris (foto 1391, 4049).

In 5 reperti i motivi decorativi si sviluppano in bande parallele campite di linee dentellate alternate a bande risparmiate: anche in questo caso le linee dentellate si dispongono perpendicolarmente (4 reperti) od obliquamente (1 reperto) alla linea di marginatura (tavola). Date le ridotte dimensioni dei campioni in esame non è possibile definire se la disposizione delle bande sia orizzontale, obliqua o verticale sul recipiente.

In 2 frammenti le linee dentellate sono ottenute con il margine di

(5)

(foto 1627) mentre in un altro le linee dentellate sembrano prodotte con il margine della Mysia (foto 3840).

La decorazione si articola in motivi più complessi in 4 frammenti: in 3 reperti si osservano motivi geometrici a triangoli marginati campiti di linee dentellate alternati a bande probabilmente angolari risparmiate ma a causa delle dimensioni dei reperti non è possibile risalire al completo schema ornamentale.

In 2 reperti sono state riconosciute le conchiglie utilizzate, costituite in un caso dal margine dorsale di Acanthocardia (foto 3836) e nell’altro dal margine di

Mysia (foto 3819).

Un frammento invece presenta tre fasci di linee dentellate, uno dei quali forma un motivo angolare, ottenute con il margine dorsale di Acanthocardia. Allo stesso vaso appartengono altri 3 reperti che presentano lo stesso impasto e la stessa decorazione (foto 4027).

Si hanno inoltre 3 frammenti che riportano motivi decorativi costituiti da punti impressi profondi, distribuiti in file molto fitte parallele e regolari. In 2 dei 3 frammenti si osserva la disposizione delle file subito sotto l’orlo (tavola). In questo caso la decorazione non risulta associata a linee dentellate, ma ciò non esclude che possa essere ricollegabile a schemi ornamentali più complessi.

Questo tipo di decoro è ottenuto con l’apice di Conus in 2 reperti, in uno dei quali la conchiglia sembra essere stata impressa obliquamente alla superficie del recipiente (foto 739, 2112); nell’altro caso è stato usato l’apice di Columbella (foto 3822).

In 5 frammenti i punti impressi sono associati a linee dentellate: 2 reperti recano un motivo a fasci di linee dentellate molto ravvicinate affiancate a file parallele di punti impressi (tavola); in altri 2 frammenti si tratta di bande campite di linee dentellate parallele e oblique alla linea di marginatura affiancate a file parallele di punti impressi (tavola). Un frammento di parete con orlo mostra una banda marginata campita di linee dentellate oblique che partono dall’orlo, mentre al di sotto della linea di marginatura è presente una linea di punti impressi orizzontale all’orlo (tavola).

(6)

Le conchiglie utilizzate nella decorazione sono state riconosciute in 4 frammenti: le linee dentellate sono ottenute in tutti i casi con il margine di

Laevicardium mentre i punti impressi con l’apice della Columbella in 3 reperti (foto

3444, 3381, 3837); un frammento reca punti poco profondi e di forma regolare che sembrano ottenuti con l’umbone di una conchiglia (si presume in questo caso con la stessa usata per le linee dentellate, ovvero il Laevicardium (foto 2619).

La decorazione a conchiglia è presente in altri 2 frammenti che riportano file parallele in un caso e nell’altro file sparse di impressioni triangolari ottenute con il margine dorsale di Acanthocardia (foto 3817).

DECORAZIONE CARDIALE

Fascio di linee dentellate 8

Banda linee dentellate 9

bande linee dentellate e bande risparmiate 5

motivi angolari 7

file di punti impressi 3

punti impressi e linee dentellate 5

impressioni triangolari 2

TOT 39 Tab. 2: Motivi decorativi nella ceramica cardiale

1.1.2 La decorazione “a impressioni varie e a sillons”

I reperti che presentano una decorazione “a impressioni varie” sono 13. Si tratta di frammenti di dimensioni molto piccole decorati con impressioni ottenute con punzone di difficile interpretazione e organizzati in motivi semplici, nella maggior parte dei casi in file parallele (Tab. 3).

4 frammenti riportano una decorazione costituita da impressioni rettangolari disposte in file parallele (tavola) o in un’unica fila (ciò può essere dovuto alle ridotte dimensioni dei reperti) (tavola). In un caso le impressioni partono poco al di sotto dell’orlo e sono verticali all’orlo stesso (tavola).

(7)

In 2 reperti le impressioni sono di forma sub-circolare molto ravvicinate e simili alle impressioni “a sequenza”: in un frammento sono disposte in file parallele mentre nell’altro, che conserva una porzione di base piatta non distinta, le impressioni sono costituite da due file parallele che formano un motivo angolare al di sopra della base stessa (tavola).

2 reperti presentano una decorazione a trattini ondulati disposti in file parallele in un reperto mentre nell’altro formano un motivo angolare (tavola).

2 frammenti recano una fila di impressioni a tacche, in un caso disposte a sottolineare l’attacco tra la spalla e il collo del recipiente (tavola).

2 reperti sono decorati con una fila di impressioni ovali, mentre un ultimo frammento è decorato con linee impresse parallele e vicine che hanno andamento curvilineo (tavola).

La decorazione a sillons (MANEN 2002; 2007) è presente in 4 frammenti

(tavola): questo tipo di decoro è costituito da una linea o più linee parallele che sembrano prodotte da segmenti impressi in successione con l’utilizzo di punzoni di varia forma e dimensione.

Errore. Il collegamento non è valido.

Tab. 3. Motivi decorativi nella ceramica a impressioni varie e a sillons.

1.1.3 La decorazione a poinçon

I frammenti che riportano una decorazione a punti impressi, impressioni circolari e in pochi casi di forma sub-circolare, assimilabile alla decorazione a

poinçon (MANEN 2002;2007),sono in totale 59 (Tab. 4). Gli elementi decorativi, sviluppati in file, sono verosimilmente ottenuti con un punzone a estremità stondata impresso verticalmente od obliquamente sulla superficie. Alcuni

(8)

frammenti presentano un’impronta molto simile a quella ottenuta con l’apice di

Conus mediterraneuspertanto non si esclude che siano state usate anche conchiglie. I reperti decorati con impressioni circolari sono 18.

Le impressioni sono disposte in un’unica fila in 9 frammenti: in 2 reperti la fila è orizzontale all’orlo (tavola), in 2 casi ha andamento curvilineo (tavola). Si segnala la presenza di un frammento di ansa a nastro e di una presa forata in cui la fila di impressioni circolari è situata lungo i margini dell’elemento (tavola).

Il decoro si dispone in file parallele più o meno regolari in 6 frammenti: tra questi, un reperto presenta due file di impressioni circolari che hanno andamento curvilineo (tavola).

Si evidenzia la presenza di un frammento di ansa a nastro e di una presa forata che recano due file di impressioni circolari disposte lungo i margini dell’elemento (tavola).

In 3 reperti invece sono presenti soltanto una o due impressioni circolari: questo non ci permette di individuare come sia organizzata la decorazione.

I reperti che presentano una decorazione costituita da punti impressi sono in totale 37.

I punti sono disposti in un’unica fila in 21 frammenti: in 5 casi la fila è situata poco al di sotto dell’orlo e orizzontale ad esso (tavola).

Soltanto un frammento riporta una decorazione costituita da file parallele di punti impressi (tavola).

7 reperti presentano soltanto uno o due punti impressi, in un caso al di sotto dell’orlo e in un altro accanto ad un attacco di ansa o presa non determinabile: è pertanto impossibile risalire al motivo decorativo.

Il decoro si sviluppa in motivi più articolati in 5 reperti: si tratta di punti sparsi in 3 reperti, mentre un reperto di piccole dimensioni presenta due file di punti che sembrano formare un motivo angolare; un altro è decorato con una fila di punti orizzontale al di sotto dell’orlo da cui partono altre due file parallele tra loro e verticali all’orlo che sembrano avere andamento curvilineo (tavola).

(9)

Si sottolinea inoltre la presenza di 2 elementi di presa che recano la decorazione a punti impressi: si tratta di una presa forata a contorno semicircolare decorata da file di punti che partono da entrambi i lati della presa e sembrano formare un motivo a triangoli; uno è invece un frammento di ansa a nastro che riporta una fila di punti lungo il margine (tavola).

La decorazione a punti compare infine in 2 frammenti di parete con orlo e bugna: in un reperto si osserva una fila di punti che si dispone verticalmente al di sotto della bugna (tavola), nell’altro sono presenti due file di punti, una orizzontale all’orlo e una obliqua che parte dall’attacco inferiore della bugna (tavola).

La decorazione a poinçon comprende inoltre 4 reperti con file di impressioni sub-circolari parallele: in un frammento di collo la fila di impressioni è orizzontale alla superficie del vaso e sottolinea l’attacco della spalla (tavola).

Errore. Il collegamento non è valido.

Tab. 4. Motivi decorativi nella ceramica a poinçon.

1.1.4 Gli impasti

Gli impasti riconosciuti nella ceramica impressa medio-tirrenica sono di tipo granitico (59 reperti), dacitico (11 reperti), gabbroide ss (37 reperti), gabbroide sl (4 reperti) e a sanidino e biotite (4 reperti).

Nello specifico, la ceramica “cardiale o a linee dentellate” presenta impasti prevalentemente di tipo gabbroide ss (30 reperti), a sanidino e biotite (4 reperti), gabbroide sl (3 reperti) e granitico (2 reperti).

Per la ceramica “a impressioni varie e sillons” predomina l’impasto granitico (6 reperti), seguito da impasto di tipo gabbroide ss (4 reperti), dacitico (2 reperti) e gabbroide sl (1 reperto).

La ceramica a poinçon è caratterizzata da impasto granitico (49 reperti), dacitico (8 reperti) e gabbroide ss (2 reperti) (Grafico 2).

Errore. Il collegamento non è valido.

Grafico 2: Rapporto tra tipologie decorative e gruppi d'impasto nella ceramica impressa medio-tirrenica (Legenda: GR= impasto granitico; D= impasto dacitico; G ss= impasto gabbroide ss; G sl= impasto gabbroide sl; SA-BIO= impasto vulcanico a sanidino e biotite).

(10)

Come si evince dal grafico, nella decorazione impressa si osserva una notevole variabilità degli impasti, che indicano diverse aree di provenienza o di approvvigionamento, con una forte correlazione tra la decorazione “cardiale” e gli impasti gabbroidi e a sanidino e biotite da un lato, dall’altro tra la decorazione a “poinçon” e gli impasti granitico e dacitico.

In particolare, la ceramica “cardiale” rappresenta un gruppo abbastanza omogeneo con una netta predominanza di impasti gabbroidi, di probabile provenienza continentale e forse insulare (Isola d’Elba, Corsica), riscontrato in frammenti decorati a linee dentellate, a punti impressi e a linee dentellate e punti.

Un caso particolare è costituito dall’impasto vulcanico a sanidino e biotite (BOSCHIAN 200b) che è stato riscontrato solamente in 4 reperti decorati da fasci

di linee dentellate ottenute con il margine dorsale di Acanthocardia (tavola e figura). Questo impasto è stato individuato nel precedente studio di analisi microscopica delle ceramiche di Cala Giovanna Piano (BOSCHIAN 2000b) e

differisce fortemente dagli altri impasti identificati (GABRIELE 2008). Inoltre

siffatta decorazione è presente solamente su 4 reperti che molto verosimilmente appartengono allo stesso vaso: l’impasto e la decorazione, tra cui esiste una precisa e univoca corrispondenza, sembrano rappresentare un unicum tra le ceramiche (GABRIELE 2008).

Nelle indagini mineralogico-petrografiche svolte sulle ceramiche neolitiche toscane e laziali la ceramica impressa “cardiale” è stata raramente oggetto di analisi: dai risultati a disposizione è evidente l’utilizzo di materie prime di origine vulcanica, in particolare l’impasto a sanidino e biotite sembra maggiormente correlabile con gli impasti vulcanici dei siti del continente, anche se si riscontrano delle differenze nella composizione (GABRIELE 2008). Non viene tuttavia

evidenziato, per i siti a ceramica impressa tosco-laziali, l’utilizzo di impasti gabbroidi o granitici.

Dai risultati delle analisi mineralogico-petrografiche in contesti del Neolitico antico cardiale della Corsica meridionale risulta invece un utilizzo maggiore di

(11)

materie gabbroidi rispetto a quelle granitiche e un cambiamento delle proporzioni nei livelli successivi; tuttavia le differenze di composizione tra gli impasti di Pianosa e quelli corsi sono notevoli (GABRIELE 2008).

Inoltre, impasti di tipo gabbroide sono stati recentemente individuati in siti del Neolitico antico iniziale della Liguria e sembrano provenire dalla Liguria del Levante o dalla Toscana o dall’Arcipelago Toscano.

Le ceramiche con decoro “a impressioni varie” e a “sillons”, nonostante l’esiguo numero di campioni, presentano composizioni mineralogico-petrografiche che in parte differiscono dalla ceramica “cardiale”; gli impasti di tipo gabbroide paiono rappresentare un unico insieme omogeneo «oltre che per la composizione anche per le caratteristiche strutturali dei clasti del degrassante» (GABRIELE 2008: 195).Tuttavia nelle ceramiche “a impressioni varie e a sillons”

gli impasti granitici si equivalgono con quelli di tipo gabbroide; inoltre alcuni reperti potrebbero essere di impasto dacitico, ma la loro determinazione risulta difficile dal solo esame autoptico (GABRIELE 2008).

La ceramica a “poinçon” rappresenta probabilmente un aspetto diverso e più tardo dell’impressa medio-tirrenica, confrontabile con la fase Cardiale recente/Epicardiale del Mediterraneo occidentale (vedi Capitolo VI).

In questo gruppo decorativo predomina l’impasto granitico seguito dal tipo dacitico. Questi due tipi di impasto presentano impressioni che spesso sono collegate ad elementi del vaso come l’orlo, le anse e le bugne; inoltre possono essere verosimilmente associati per la provenienza insulare delle materie prime, sebbene il dacitico provenga anche dal continente (BOSCHIAN, GABRIELE 2007;

GABRIELE 2008).

Le ceramiche di impasto gabbroide che rientrano in questo insieme decorativo non presentano elementi discriminanti: si deve evidenziare tuttavia che l’impasto gabbroide comprende il frammento di collo decorato con una fila di impressioni sub-circolari.

La decorazione a sillons e a impressioni varie e la decorazione a poiçon sembrano pertanto avvicinarsi dal punto di vista degli impasti, con una

(12)

prevalenza degli impasti granitico e dacitico che indicano una provenienza più occidentale (Arcipelago Toscano, Corsica, Sardegna).

1.2 La Ceramica Lineare

Alla corrente culturale della Ceramica Lineare sono stati attribuiti i frammenti che presentano una decorazione a linee incise, fatta eccezione per due reperti il cui decoro non sembra trovare confronto con i motivi della Ceramica Lineare: un frammento presenta una solcatura molto larga e poco profonda situata al di sotto dell’orlo, mentre un altro presenta due linee incise strette e molto ravvicinate (tavola).

I frammenti appartenenti alla Ceramica Lineare sono in totale 61. La decorazione, ottenuta con strumento a punta stondata, riconoscibile dalla sezione semicircolare del taglio, è costituita da linee semplici, da coppie parallele o divergenti su frammenti troppo piccoli per poter riconoscere motivi decorativi completi (Tab. 5). Nella maggior parte dei casi si tratta di incisioni poco marcate e sottili ma sono presenti anche frammenti con solcature profonde e più ampie.

I frammenti decorati con una linea incisa semplice sono 41: tra questi si distinguono 7 frammenti con incisione obliqua all’orlo (tavola), 4 frammenti di carena che riportano al di sopra della carena una linea incisa orizzontale (2 reperti), ad andamento curvilineo (1 reperto) e obliqua (1 reperto) (tavola), un frammento di parete con presa forata a sezione semicircolare e cordone decorato con una linea incisa che si stacca poco al di sotto dell’attacco inferiore della presa (tavola), un frammento di parete con orlo e ansa a nastro decorato con una linea incisa perpendicolare all’orlo stesso, di cui rimane soltanto un breve tratto (tavola).

La decorazione a due linee incise parallele è riconoscibile in 18 reperti: in un frammento le due incisioni, sottili e poco marcate, partono obliquamente dall’orlo (tavola), in un altro sono adiacenti una bugna (tavola). Per quanto riguarda gli altri

(13)

frammenti, la ridotta dimensione non permette di determinare l’orientamento delle linee sulla superficie del recipiente.

Soltanto in 2 reperti le due linee incise sono divergenti.

Il pezzo più interessante di questo gruppo decorativo è il frammento di tazza carenata decorato con un motivo a losanghe composte da coppie di linee e centrato sulla carena (tavola).

Errore. Il collegamento non è valido.Tab. 5. Motivi decorativi nella ceramica lineare.

1.2.1 Gli impasti

I frammenti appartenenti alla Ceramica Lineare presentano impasti prevalentemente di tipo granitico (34 reperti), seguito da gabbroide ss (11 reperti), dacitico (8 reperti), gabbroide ss/sl (4 reperti), gabbroide sl (2 reperti) e gabbroide-granitico (2 reperti) (Grafico 3.)

Errore. Il collegamento non è valido.

Grafico 3: Rapporto tra i gruppi d'impasto nella Ceramica Lineare (Legenda: GR= impasto granitico; D= impasto dacitico; G ss= impasto gabbroide ss; G sl= impasto gabbroide sl; G ss/sl= impasto gabbroide ss/sl; G-GR= impasto gabbroide-granitico).

L’osservazione degli impasti unitamente all’osservazione degli elementi diagnostici e della decorazione presenti in questo gruppo decorativo permette di fare alcune considerazioni.

Gli impasti con materie prime di tipo gabbroide, di provenienza continentale e/o insulare (GABRIELE 2008), pur non essendo predominanti sono

stati riscontrati in reperti di sicura attribuzione alla Ceramica Lineare: si tratta infatti dei 4 frammenti di carena decorati con una linea incisa orizzontale o curvilinea, del frammento di collo di tazza carenata decorato con una linea obliqua e di altri frammenti di parete con linee incise, tra cui un orlo.

Questa considerazione trova conferma nei risultati delle indagini mineralogico-petrografiche svolte su materiale ceramico lineare di siti della Toscana e del Lazio, che testimoniano l’utilizzo di impasti gabbroidi e in minima parte di impasti granitici(GABRIELE 2008).

(14)

Quest’ultimo impasto, predominante invece a Cala Giovanna Piano, comprende oltre a frammenti di parete con orlo, anche la tazza carenata parzialmente ricostruita con decorazione a linee incise disposte a losanghe sulla carena, chiaramente attribuibile alla Ceramica Lineare.

Per la provenienza insulare della composizione di entrambi gli impasti granitico e dacitico, quantunque quest’ultima materia prima sia presente anche sul continente (GABRIELE 2008), la produzione con materie prime granitiche può

essere verosimilmente associata alla produzione con materie prime dacitiche, presente in 8 reperti.

Il quadro complesso finora delineato potrebbe far ipotizzare la presenza di più gruppi distinti della Ceramica Lineare, forse arrivati in momenti diversi sull’Isola di Pianosa. Recenti indagini sembrano testimoniare la presenza di Ceramica Lineare anche in Corsica (LORENZI 2007): questo dato potrebbe

confermare la ricca produzione con materie prime granitiche (di provenienza anche corsa) rinvenuta a Cala Giovanna Piano, che trova pochi confronti con le indagini mineralogico-petrografiche effettuate nei siti lineari della Toscana e del Lazio. I rinvenimenti di Ceramica Lineare in Corsica, allo stato attuale delle ricerche, sono tuttavia troppo esigui per avvalorare la suddetta ipotesi.

Sembra più plausibile ipotizzare un’origine continentale dei gruppi a Ceramica Lineare e il loro utilizzo sull’Isola di materiale più facilmente reperibile in prossimità dell’insediamento, vale a dire le Isole dell’Arcipelago Toscano nonché la Corsica, in cui il granito è presente. Diversamente da quanto emerso dallo studio degli impasti, in cui viene supposta la circolazione dei soli prodotti finiti (BOSCHIAN, GABRIELE 2007; GABRIELE 2008), questa ipotesi potrebbe

(15)

1.3 La decorazione a impressione e linee incise

La decorazione a tecnica mista, costituita dall’associazione di impressione e linee incise, è presente in 47 reperti. Questo tipo di decoro rappresenta un caratteristica abbastanza singolare del complesso ceramico di Cala Giovanna Piano che trova confronti in pochi siti dell’areale tirrenico (vedi Capitolo VI).

Le incisioni, prevalentemente sottili e poco marcate, sembrano ottenute con strumenti che possono avere margine tagliente o estremità stondata, tra cui anche un margine liscio di conchiglia (ad es. Mitylus) come sembra indicare l’attività sperimentale (NONZA 2000); le impressioni variano sia nella forma che nella

dimensione: sono infatti presenti punti impressi molto piccoli e poco profondi, impressioni circolari di maggiori dimensioni e impressioni di forma ovale. Le impressioni di questo tipo potrebbero essere state ottenute con punzoni di varia forma e dimensione o con l’apice di gasteropodi quali la Columbella e il Conus, come suggerirebbe l’attività sperimentale (NONZA 2000).

A causa della frammentarietà dei pezzi i motivi decorativi sono di difficile interpretazione: si riconoscono solo gli elementi semplici, cioè bande delimitate da linee incise campite di impressioni di vario tipo, file di impressioni parallele a linee, linee incise e file di impressioni che formano talora motivi angolari o geometrici diversificati.

La decorazione a bande si riscontra in 13 frammenti: 5 reperti presentano una banda campita da una fila di punti impressi (tavola), in un reperto le linee di punti sono doppie e parallele (tavola).

Le bande sono campite di una fila di impressioni circolari in 3 frammenti (tavola), mentre in un altro le impressioni sono di forma ovale (tavola); un frammento mostra invece una banda campita di impressioni a semiluna che potrebbero essere state ottenute con il canale sifonale della Columbella (NONZA

2000) (tavola); sono presenti inoltre 2 reperti con decorazione diversa rispetto agli altri: uno reca una banda campita di tre file parallele regolari di impressioni ovali,

(16)

l’altro mostra una coppia angolare di linee incise con una fila di impressioni circolari sovrapposta (tavola).

A causa delle ridotte dimensioni dei reperti non è possibile stabilire la disposizione del decoro sulla superficie del recipiente: soltanto in un frammento la decorazione a banda risulta obliqua ad una presa forata, mentre in un altro la banda parte dall’attacco di un ansa e reca inoltre una fila di punti impressi perpendicolare alla banda stessa e situata sull'attacco dell'ansa (Tavola).

L’associazione di linee incise e file di impressioni parallele presenta diverse varietà di schemi ornamentali: in 11 frammenti si tratta di una linea incisa affiancata e parallela ad una fila di punti impressi più o meno ravvicinati, in un caso obliqui all’orlo (tavola).

Un reperto reca una linea incisa parallela a due file di punti (tavola) mentre in un altro la decorazione è costituita da file parallele di punti impressi molto fitte affiancate ad un segmento di linea incisa (tavola). In 2 frammenti la linea incisa divide due file di punti parallele (tavola).

In 4 frammenti le impressioni sono di tipo circolare: 3 di questi riportano soltanto una impressione circolare molto profonda, che potrebbe non essere un elemento a sé stante ma appartenere ad una fila (tavola).

Si deve sottolineare la presenza di un reperto che mostra una decorazione verosimilmente ottenuta a conchiglia costituita da una linea incisa poco marcata e file parallele di impressioni triangolari prodotte con il margine dorsale di un bivalve, molto probabilmente di Acanthocardia (tavola).

La decorazione si articola in motivi angolari diversificati e di difficile interpretazione in 9 reperti: in un frammento con orlo la linea incisa è obliqua a una fila orizzontale di punti sotto l’orlo, in un reperto sono presenti due linee incise (tavola) mentre un altro reca una linea incisa affiancata a punti impressi in ordine sparso; un frammento mostra due file parallele di punti e una linea incisa obliqua (tavola), in un altro le linee incise, a cui è associato un punto impresso, sembrano essere perpendicolari; un reperto inoltre reca due linee incise divergenti e una fila di punti impressi parallela ad una delle linee.

(17)

2 frammenti mostrano una fila di impressioni ovali in un caso perpendicolare ad una solcatura, mentre nell’altro l’incisione è obliqua alla fila di impressioni (tavola).

Si sottolinea la presenza di un frammento con decorazione particolare organizzata nel “motivo a note musicali” e costituita da due linee incise oblique e parallele terminanti in tre punti impressi non allineati al di sotto dell’orlo (tavola); una linea conserva tracce di colorazione rossa.

Motivi geometrici sono chiaramente riconoscibili in 2 frammenti: in un reperto due linee incise, una delle quali si conserva per un breve tratto, sembrano convergere a formare un triangolo diviso al centro da una fila di punti impressi, mentre un’altra fila di punti è parallela ad una delle linee incise; un motivo simile si riscontra in un altro reperto in cui è presente soltanto la fila di punti centrale che divide il triangolo dal vertice.

Nel gruppo decorativo a impressione e incisione si distinguono 3 reperti che presentano uno spessore più sottile rispetto agli altri reperti ceramici ed una decorazione a motivi geometrici che si discosta da quelle precedentemente descritte e trova confronto in contesti laziali dell’Età del Bronzo (CAPONI, RADI

2007) (vedi Capitolo VI). Questi elementi sono costituiti da un frammento decorato con due triangoli opposti resi con linee incise accompagnate da una fila di punti impressi parallela alla linea nella parte interna al disegno (tavola); in un altro si osservano due linee incise, sempre accompagnate da una fila di punti impressi, convergenti a formare un probabile motivo a triangoli (tavola). Infine, un frammento reca una figura geometrica resa con coppie di linee incise che racchiudono file di punti impressi, non sempre disposte a banda (tavola).

Errore. Il collegamento non è valido.

(18)

1.3.1 Gli impasti e l’attribuzione culturale

Gli impasti riconosciuti nella ceramica decorata a impressione e incisione sono prevalentemente di tipo granitico (35 reperti), seguiti da impasti di tipo dacitico (8 reperti), gabbroide ss (2 reperti) e gabbroide-granitico (1 reperto) (Grafico 4).

Errore. Il collegamento non è valido.

Grafico 4: Rapporto tra i gruppi d'impasto nella ceramica a impressione e linee incise (Legenda: GR= impasto granitico; D= impasto dacitico; G ss= impasto gabbroide ss; G sl= impasto gabbroide sl; G ss/sl= impasto gabbroide ss/sl; G-GR= impasto gabbroide-granitico).

L’impasto di tipo dacitico è presente in frammenti decorati con più file di impressioni ovali o circolari parallele a linee incise, in un frammento con banda campita di file di impressioni circolari, nel frammento decorato verosimilmente a conchiglia e in frammenti di dimensioni molto ridotte che recano motivi angolari.

L’impasto di tipo gabbroide è stato riconosciuto in due frammenti, uno dei quali presenta un motivo angolare con una linea incisa associata a impressioni ovali mentre l’altro reca soltanto una linea incisa e un punto molto profondo.

L’impasto misto gabbroide-granitico è presente in un frammento con decorazione particolare con una coppia angolare di linee incise e una fila di impressioni circolari sovrapposta (tavola).

L’impasto granitico comprende tutti gli altri frammenti, includendo quindi la decorazione associata a elementi di presa, il frammento con decorazione “a note musicali” riconducibile alla corrente culturale della Ceramica Lineare e i reperti riferibili all’Età del Bronzo.

Questo gruppo decorativo si presenta nel complesso abbastanza omogeneo, con una netta predominanza di impasti granitici e dacitici che verosimilmente possono essere associati sulla base della provenienza insulare di entrambi, sebbene l’impasto dacitico possa provenire anche dal continente. Per quel che riguarda gli impasti di confronto non si può dire molto, in quanto non sono noti risultati di analisi effettuate su questo gruppo ceramico (GABRIELE 2008).

(19)

La ceramica decorata ad impressione ed incisione, che peraltro non trova molti confronti nell’areale tirrenico (vedi Capitolo VI), potrebbe testimoniare una fase di contatto tra i gruppi culturali della Ceramica Impressa medio-tirrenica e della Ceramica Lineare, contatto che si manifesta in questa tecnica decorativa mista. Altresì, potrebbe rappresentare una tipologia decorativa peculiare del sito in questione.

1.4La decorazione plastica

La decorazione plastica è costituita da cordoni e bugne per un totale di 69 elementi.

1.4.1 Cordoni

I cordoni, in generale applicati e poco rilevati, sono in totale 53. Sono presenti cordoni impressi, lisci e cordoni non determinabili (Tab. 7). A causa della frammentarietà del materiale ceramico è difficile stabilire l’orientamento del cordone sulla superficie del vaso, che nella maggior parte dei casi risulta non determinabile

Cordoni impressi

I cordoni decorati a impressioni sono in totale 35. Tra questi si possono distinguere:

- cordoni decorati con una fila di punti impressi (11 reperti): tra questi, 8 cordoni hanno sezione semicircolare mentre 3 sub-triangolare. Per quanto riguarda

(20)

l’orientamento, soltanto 2 cordoni risultano essere orizzontali (tavola), mentre per i restanti 9 elementi l’orientamento è non determinabile (tavola).

Si sottolinea la presenza, tra i cordoni orizzontali, di un frammento vascolare con cordone impostato a fianco di un attacco di presa forata orizzontale (tavola); tra i cordoni non determinabili, 2 elementi sono impostati a fianco di un attacco di ansa o presa non determinabile.

- cordoni decorati con tacche impresse (15 reperti): le tacche possono essere verticali (10 reperti) e oblique (5 reperti).

I cordoni impressi con tacche verticali hanno sezione semicircolare in 9 reperti e un caso sub-triangolare. Per quanto riguarda l’orientamento, i cordoni risultano obliqui in 2 casi, un cordone è impostato verticalmente mentre 7 elementi sono non determinabili.

Tra i cordoni obliqui si segnala la presenza di un frammento con presa forata orizzontale e decorazione incisa al cui fianco è impostato il cordone (tavola); tra i cordoni di orientamento non determinabile si evidenzia un elemento impostato a fianco di un attacco di ansa o presa non determinabile (tavola).

I cordoni impressi con tacche oblique hanno sezione semicircolare in 3 reperti e sub-triangolare in 2 casi. L’orientamento dei cordoni è obliquo in 2 reperti (tavola), orizzontale in 2 frammenti (tavola) e in un caso non determinabile.

Tra i cordoni obliqui si segnala la presenza di in frammento di parete con orlo e cordone che scende dall’orlo e forma su di esso una sopralevatura (tavola); tra i cordoni orizzontali si evidenzia un elemento impostato al di sotto di una bugna (tavola).

- cordoni decorati con impressioni digitali e/o a punzone: questa tipologia decorativa comprende le impressioni ovali, le impressioni a tacche larghe di forma sub-circolare e le impressioni a tacche molto profonde di forma allungata.

I frammenti decorati con questo tipo di impressione sono in totale 9: 8 elementi hanno sezione semicircolare mentre un elemento sub-triangolare.

(21)

Per quanto riguarda l’orientamento, i cordoni sono orizzontali in 4 reperti mentre nei restanti 5 risultano non determinabili (tavola).

Tra i cordoni orizzontali si segnala la presenza di un frammento con orlo in cui il cordone è impostato a fianco di un attacco di ansa o presa non determinabile (tavola).

Cordoni lisci

I cordoni lisci sono in totale 12. Gli elementi che presentano una sezione semicircolare sono 3, mentre 9 hanno sezione sub-triangolare.

L’orientamento sulla superficie del vaso è orizzontale in 3 frammenti, obliquo in un reperto mentre per 3 elementi risulta non determinabile.

Tra i cordoni orizzontali si segnala la presenza di un frammento con orlo in cui il cordone è impostato subito al di sotto dell’orlo (tavola) e di un frammento di collo in cui il cordone è impostato nell’attacco tra la spalla e il collo (tavola).

Tra i cordoni obliqui si evidenzia invece un frammento con orlo da cui partono due cordoni paralleli (tavola).

I cordoni non determinabili

I cordoni non determinabili sono in totale 6. La non determinabilità può dipendere dalle cattive condizioni di conservazione dei reperti: spesso le superfici sono molto corrose o totalmente ricoperte da incrostazioni calcaree che non permettono la corretta valutazione della sezione e dell’eventuale decorazione né l’orientamento sulla superficie del vaso.

Errore. Il collegamento non è valido.

(22)

1.4.2 Bugne

Le bugne, rappresentate da pochi elementi, sono in totale 16.

Tra queste si possono distinguere bugne di forma emisferica (9 reperti), bugne di forma conica (6 reperti) e una bugna impostata su un orlo che presenta profilo angolare (tavola) (Tab. 8).

Tra le bugne di forma emisferica, si sottolinea la presenza di un frammento con orlo in cui la bugna è impostata al di sotto dell’orlo (tavola), di un frammento che reca una decorazione a due linee incise adiacenti la bugna (tavola) e un reperto che riporta un cordone subito al di sotto della bugna (tavola).

Tra le bugne di forma conica si evidenzia la presenza di 5 frammenti con orlo in cui la bugna è impostata subito al di sotto di esso: in un caso il reperto è decorato con una fila di punti impressi che scende verticale dalla bugna (tavola), in un altro una fila di punti impressi è situata al di sotto dell’orlo mentre un'altra fila di punti obliqua parte dall’attacco inferiore della bugna (tavola).

Errore. Il collegamento non è valido.

Tab. 8. Bugne

1.4.3 Gli impasti e l’attribuzione culturale

I frammenti che presentano decorazione plastica sono caratterizzati da una predominanza di impasti di tipo granitico (35 reperti), seguito da impasto dacitico (15 reperti), gabbroide ss (9 reperti), gabbroide-granitico (8 reperti) e gabbroide ss/sl (2 reperti) (Grafico 5; Grafico 6).

Errore. Il collegamento non è valido.

Grafico 5: Rapporto tra gruppi d'impasto e cordoni (Legenda: GR= impasto granitico; D= impasto dacitico; G ss= impasto gabbroide ss; G ss/sl= impasto gabbroide ss/sl; G-GR= impasto gabbroide-granitico).

Nello specifico, i cordoni impressi a punti sono prevalentemente di tipo dacitico (6 reperti), granitico (4 reperti) mentre soltanto un frammento ha impasto gabbroide ss. I frammenti dacitici comprendono due reperti in cui il cordone è impostato a fianco di un attacco di ansa o presa non determinabile,

(23)

mentre il frammento con cordone che parte dall’attacco di presa forata è di tipo granitico.

Tra i cordoni impressi a tacche verticali predomina l’impasto granitico (6 reperti), seguito da gabbroide ss (2 reperti), gabbroide-granitico (1 reperto) e dacitico (1 reperto). Quest’ultimo è presente nel frammento con presa forata, cordone e decorazione incisa attribuito alla Ceramica Lineare (vedi par. 1.2 in questo Capitolo).

I cordoni a tacche oblique hanno impasto granitico (3 reperti), che comprende il frammento con i due cordoni perpendicolari e il reperto con cordone e bugna, seguito da impasto dacitico ( 1 reperto) e impasto gabbroide ss (1 reperto); quest’ultimo è stato riscontrato nel frammento con orlo e cordone obliquo che forma una sopraelevatura sull’orlo stesso e che potrebbe essere attribuito alla Ceramica Lineare (vedi Capitolo VI).

Tra i cordoni a impressioni digitali e/o a punzoni predomina l’impasto granitico (4 reperti), seguito da impasto gabbroide ss (3 reperti), dacitico (1 reperto) e gabbroide ss/sl (1 reperto).

I cordoni lisci hanno impasto prevalentemente granitico (5 reperti) e dacitico (4 reperti), comprendente quest’ultimo il frammento con i due cordoni che scendono paralleli dall’orlo, riferibile alla Ceramica Lineare, e il reperto con cordone impostato sull’attacco tra spalla e collo; è presente anche l’impasto gabbroide ss (1 reperto), gabbroide ss/sl (1 reperto) e l’impasto misto gabbroide-granitico (1 reperto).

I cordoni non determinabili sono caratterizzati da impasto misto gabbroide-granitico (3 reperti), gabbroide-granitico (2 reperti) e dacitico (1 reperto).

Errore. Il collegamento non è valido.

Grafico 6: Rapporto tra gruppi d'impasto e bugne (Legenda: GR= impasto granitico; D= impasto dacitico; G ss= impasto gabbroide ss; G-GR= impasto gabbroide-granitico).

Per quanto riguarda le bugne, tra gli elementi di forma emisferica predomina l’impasto granitico (6 reperti), che comprende il frammento decorato

(24)

con linee incise e attribuito alla Ceramica Lineare, seguito da impasto misto gabbroide-granitico (2 reperti) e dacitico (1 reperto).

Le bugne di forma conica hanno impasto di tipo granitico (5 reperti), che include i frammenti con bugna e decorazione a punti impressi, e gabbroide-granitico ( 1 reperto).

L’unica bugna a profilo triangolare impostata sull’orlo ha impasto di tipo gabbroide ss.

Sulla base dell’osservazione degli impasti, unitamente all’osservazione degli elementi diagnostici, è possibile fare alcune considerazioni.

La decorazione plastica di Cala Giovanna Piano è costituita da elementi che possono essere inquadrati nella fase antica del Neolitico e che trovano confronti sia nella Ceramica Impressa medio-tirrenica sia con aspetti della Ceramica Lineare (vedi Capitolo VI). L’analisi degli impasti in particolare conferma l’attribuzione culturale di alcuni reperti, tra cui i già citati frammenti con cordone, presa forata e decorazione incisa e con bugna e decorazione a linee incise (vedi par. 1.2 in questo Capitolo): si tratta in un caso di un frammento con cordone che forma una sopraelevatura sull’orlo del recipiente, e di un reperto che reca due cordoni lisci paralleli che scendono obliqui dall’orlo. Nel primo caso l’attribuzione alla Ceramica Lineare può essere confermata dall’impasto di tipo gabbroide ss; il secondo potrebbe essere ricondotto alla Ceramica Lineare ma l’impasto dacitico non permette di confermare l’attribuzione.

I cordoni decorati con impressioni digitali e/o a punzone molto larghe e profonde potrebbero appartenere invece ad una fase più recente di frequentazione dell’insediamento di Cala Giovanna Piano: questi elementi ricorrono sia in culture eneolitiche che dell’Età del Bronzo (CAPONI,RADI 2007)

ma trovano confronti anche con contesti neolitici(vedi Capitolo VI).

(25)

2. Orli

Sono stati riconosciuti 266 frammenti di orlo: 6 sono distinti e 260 di tipo non distinto (Tab. 9).

Gli orli distinti presentano labbro leggermente estroflesso (6), gli orli non distinti hanno labbro arrotondato (191), appiattito (30), assottigliato (25), svasato all’esterno (7), svasato all’interno (2), ingrossato all’esterno (4), ingrossato all’interno (1).

Tra gli orli non distinti con labbro arrotondato, sono presenti 4 elementi decorati con tacche parallele impresse sull’orlo stesso.

Errore. Il collegamento non è valido.

Tab. 9. Orli.

2.1 Gli impasti e l’attribuzione culturale

Gli impasti dei frammenti con orlo risultano essere di tipo granitico, dacitico, gabbroide ss, gabbroide sl, gabbroide ss/sl e gabbroide-granitico; soltanto un frammento presenta un impasto a sanidino e biotite, mentre per 5 reperti l’impasto risulta non determinabile (Grafico 7).

In particolare, gli orli distinti leggermente estroflessi presentano impasto prevalentemente granitico (4 reperti) seguito dal tipo dacitico (1 reperto) e gabbroide ss (1 reperto).

Tra gli orli non distinti con labbro arrotondato predomina l’impasto granitico (135 reperti) che comprende i 4 frammenti di orlo impressi a tacche, seguito dal tipo dacitico (15 reperti), gabbroide ss (14 reperti), gabbroide-granitico (10 reperti), gabbroide ss/sl (6 reperti), gabbroide sl (4 reperti), a sanidino e biotite (1 reperto). Per 5 reperti l’impasto è non determinabile.

Tra gli orli con labbro appiattito, invece, l’impasto granitico e gabbroide ss si equivalgono (10 reperti), seguiti da impasto dacitico (4 reperti), gabbroide ss/sl (3 reperti), gabbroide-granitico (2 reperti), gabbroide sl (1 reperto).

(26)

Gli orli con labbro assottigliato presentano impasto granitico (13 reperti), dacitico (8 reperti), gabbroide ss (3 reperti) e gabbroide ss/sl (1 reperto).

Gli orli svasati all’interno sono di tipo granitico (2 reperti), mentre quelli svasati all’esterno sono d’impasto granitico (4 reperti), dacitico (2 reperti) e gabbroide ss (1 reperto).

L’orlo ingrossato all’interno ha impasto granitico mentre quelli ingrossati all’esterno sono di tipo granitico (3 reperti) e gabbroide ss (1 reperto).

Errore. Il collegamento non è valido.Grafico 7: Rapporto tra gruppi d'impasto e orli (Legenda:

GR= impasto granitico; D= impasto dacitico; G ss= impasto gabbroide ss; G sl= impasto gabbroide sl; G ss/sl= impasto gabbroide ss/sl; G-GR= impasto gabbroide-granitico; SA-BIO= impasto a sanidino e biotite; ND= impasto non determinabile).

Gli orli nel complesso di Cala Giovanna Piano sono generalmente di dimensioni molto piccole. I semplici frammenti di orlo non sembrano fornire sufficienti dati circa la loro attribuzione culturale che risulta pertanto “non determinabile”, fatta eccezione per i reperti che hanno permesso la ricostruzione di una forma vascolare e quelli che presentano elementi diagnostici e/o decorazioni, i quali sono stati inseriti e discussi nei paragrafi precedenti.

Dal grafico si evince comunque una predominanza dell’impasto granitico per ogni tipologia di orlo.

Soltanto un elemento presenta un impasto a sanidino e biotite; questo gruppo trova confronto con le analisi mineralogico-petrografiche dei siti tosco-laziali a Ceramica Impressa medio-tirrenica (vedi par. 1.1.4 in questo Capitolo)e a Ceramica Lineare; le ridotte dimensioni del frammento non forniscono ulteriori informazioni.

3. Elementi di presa

Gli elementi di presa, nella maggior parte dei casi molto frammentati, sono rappresentati da anse e prese per un totale di 163 elementi (Tab. 10). Soltanto 31 elementi risultano integri.

(27)

• anse: si dividono in anse a nastro (54), a bastoncello (12) e prese forate (49). - Le anse a nastro, tra cui 10 elementi integri, hanno sezione piano-convessa (7) ed ellittica (47). Tra queste, 4 elementi presentano un nastro largo e una sezione ellittica (3) e piano-convessa (1), mentre 3 elementi hanno la superficie superiore appiattita (Tavola).

Le anse a nastro hanno orientamento verticale (20) e non determinabile (34). Tra le anse a nastro verticali, 3 elementi sono impostati sull’orlo stesso, 2 subito al di sotto dell’orlo.

Le anse a nastro-non determinabili sono 16.

Si segnala la presenza di 2 elementi che riportano una decorazione impressa: si tratta di un frammento di ansa a nastro a sezione ellittica che presenta una fila di impressioni circolari profonde lungo il margine dell’ansa, mentre l’altro elemento è un piccolo frammento di ansa a nastro a sezione piano convessa decorato con due file di impressioni sub-circolari collocate su entrambi i margini dell’ansa (vedi par. 1.1.3 in questo Capitolo) (Tavola). Un’ansa a nastro a sezione ellittica intera presenta invece una decorazione costituita da una banda di linee incise campita di punti impressi che parte dall'attacco dell'ansa ed una fila di punti impressi perpendicolare alla banda stessa e situata sull'attacco dell'ansa (vedi par. 1.3 in questo Capitolo) (tavola).

- Le anse a bastoncello (12), tra cui 2 esemplari integri, hanno tutte sezione sub-circolare. Il loro orientamento sulla superficie del vaso è verticale (4), non determinabile (8). Tra le anse a bastoncello verticali, un elemento risulta impostato subito sotto l’orlo.

Le anse a bastoncello-non determinabili sono rappresentate da 1 elemento. - Tra le anse è stata inserita la categoria di presa forata (vedi Capitolo III, “Elementi di presa”). Le prese forate sono 49, tra cui 19 esemplari integri. Presentano tutte un foro verticale e la superficie superiore appiattita, mentre quella inferiore ha profilo convesso. Le prese hanno contorno semicircolare (35), sub-rettangolare (2), sub-triangolare (1) e non determinabile (11).

(28)

L’orientamento sulla superficie del recipiente è orizzontale (36), obliquo (1) e non determinabile (12). Tra le prese orizzontali, un elemento è impostato sull’orlo stesso.

Si segnala la presenza di 2 elementi che riportano una decorazione impressa: si tratta di una presa forata intera a sezione semicircolare che presenta impressioni circolari disposte in fila su parte del margine della presa stessa e di un frammento di parete con presa forata a sezione semicircolare decorato con punti impressi che partono da entrambi gli attacchi della presa e sembrano formare un motivo a triangoli (tavola). Un altro frammento di parete con presa forata intera a sezione semicircolare è decorato con una banda di linee incise campita di una fila di punti impressi che ha andamento obliquo sulla superficie del vaso (tavola).

Le anse non determinabili sono in totale 30.

• prese: è presente una sola presa non forata a contorno semicircolare e orientamento orizzontale impostata sotto l’orlo.

Tra gli elementi di presa sono presenti inoltre 67 frammenti che riportano un attacco di ansa/presa non determinabile.

Errore. Il collegamento non è valido.

Tab. 10: Elementi di presa

3.1 Gli impasti e l’attribuzione culturale

Dall’analisi delle paste ceramiche degli elementi di presa gli impasti utilizzati sono maggiormente di tipo granitico, seguiti da impasti di tipo dacitico, gabbroide ss/sl e gabbroide-granitico (Grafico 8).

Le anse a nastro, incluse anse a nastro-non determinabili, presentano impasto granitico (37 reperti), dacitico (12 reperti), gabbroide ss/sl (8 reperti), gabbroide ss (3 reperti), gabbroide-granitico (6 reperti). L’impasto risulta non determinabile in 2 reperti (GABRIELE 2008). Nello specifico l’impasto dacitico

comprende il frammento di parete con orlo e decorazione incisa, il frammento di vaso emisferico con ansa sotto l’orlo e il frammento di ansa a nastro decorata con una fila di punti impressi.

(29)

Le anse a bastoncello, inclusa l’ansa a bastoncello-non determinabile, sono di impasto granitico (9 reperti), dacitico (3 reperti) e gabbroide-granitico (1 reperto).

Le prese forate presentano impasto di tipo granitico (34 reperti), dacitico (10 reperti), gabbroide ss/sl (2 reperti), gabbroide ss (1 reperto), gabbroide-granitico (2 reperti) mentre per 1 elemento l’impasto risulta non determinabile.

Le anse non determinabili risultano avere impasto granitico (15 reperti), dacitico (4 reperti), gabbroide ss/sl (2 reperti), gabbroide-granitico (7 reperti) mentre per 2 reperti l’impasto è non determinabile.

L’unica presa (non forata) individuata è di impasto granitico.

Errore. Il collegamento non è valido.Grafico 8: Rapporto tra gruppi d'impasto ed elementi di

presa (Legenda: GR= impasto granitico; D= impasto dacitico; G ss= impasto gabbroide ss; G ss/sl= impasto gabbroide ss/sl; G-GR= impasto gabbroide-granitico; ND= impasto non determinabile).

Gli elementi di presa del sito di Cala Giovanna Piano, nonostante i pochi pezzi integri e la non determinabilità di un numero elevato di reperti, rientrano nel patrimonio tipologico del Neolitico antico e trovano confronto in contesti della Ceramica Impressa medio-tirrenica e della Ceramica Lineare (vedi Capitolo VI).

Dall’analisi degli impasti si osserva una produzione ceramica con materie prime di tipo prevalentemente granitico e dacitico sia nelle anse a nastro e a bastoncello che nelle prese forate. Fanno eccezione le anse a largo nastro che presentano soltanto impasti gabbroidi.

4. Le forme vascolari

A causa della frammentarietà dei reperti, nessun vaso è stato ricostruito per intero: nella maggior parte dei casi si tratta di frammenti di parete con orlo dai quali si ricava il tipo di forma e non sempre il diametro dell’orlo stesso, di cui si conserva generalmente una porzione troppo piccola; soltanto in rari casi, inoltre, è stato possibile rilevare l’altezza del vaso.

(30)

Le forme vascolari identificate sono 36, di cui 10 forme aperte e 26 forme chiuse.

Tra le forme aperte è presente un piccolo vaso emisferico, ricostruito quasi per intero, con ansa a nastro verticale che parte dall’orlo non distinto e labbro arrotondato e con base convessa; un vaso globulare parzialmente ricostruito con orlo non distinto e labbro arrotondato e base leggermente appiattita; al di sotto dell’orlo è presente un attacco di ansa o presa (tavola); un vaso troncoconico a pareti convesse parzialmente ricostruito con orlo non distinto e labbro arrotondato e base di tipo piatto non distinto; sull’orlo stesso è impostato un attacco di ansa o presa (tavola); un frammento di parete di vaso troncoconico con orlo non distinto e labbro arrotondato sotto il quale è impostata una bugna conica (tavola); 2 frammenti di parete con orlo non distinto e labbro appiattito in un caso e ingrossato all’esterno nell’altro riconducibili ad un vaso troncoconico (tavola).

4 frammenti di parete con orlo presentano una curvatura della parete riconducibile ad una forma aperta che non può essere determinata a causa della porzione troppo piccola dell’orlo o della parete. Tra questi, si segnala la presenza di un frammento con ansa a nastro verticale impostata poco al di sotto dell’orlo.

Tra le forme chiuse sono stati identificati vasi a fiasco, vasi con collo, vasi ovoidali, vasi carenati e tazze carenate.

I vasi a fiasco, con diametro all’imboccatura compreso tra 10 e 12 cm, sono indiziati da 7 frammenti di collo cilindrici: tra questi, 5 conservano l’orlo, 1 frammento presenta la linea d’inflessione dell’attacco tra la spalla e il collo mentre un altro frammento è di collo a parete diritta e cilindrica. Tra i frammenti con orlo, si segnala la presenza di un reperto che riporta una decorazione impressa a tacche sull’orlo stesso. (Tavola).

I vasi con collo sono indiziati da 8 frammenti. Tra questi, soltanto 2 reperti conservano l’orlo e l’altezza del collo che risulta compresa tra 1,2 e 4 cm; 6 frammenti sono pareti che presentano una linea di inflessione riconducibile all’attacco del collo e la spalla, ma non essendo presente l’orlo non si esclude

(31)

l’ipotesi che si possa trattare di vasi a fiasco. Tra i reperti senza orlo, si segnala la presenza di 2 frammenti decorati rispettivamente con una fila di impressioni sub-ovali e a tacche che sottolineano l’attacco della spalla e di un frammento con cordone liscio orizzontale impostato tra l’attacco del collo e la spalla.

I vasi ovoidali sono rappresentati da 2 frammenti di parete con orlo non distinto e labbro arrotondato.

I vasi carenati sono indiziati da 5 frammenti di carena di piccole dimensioni: tra questi, 4 frammenti presentano una decorazione a incisione costituita in due reperti da una linea incisa orizzontale abbastanza profonda situata subito al di sotto della carena; un frammento riporta una linea incisa obliqua alla superficie del recipiente mentre in un reperto la linea incisa, situata al di sotto della carena, presenta andamento curvilineo.

Le tazze carenate sono rappresentate da 2 reperti: si tratta in un caso di una tazza parzialmente ricostruita con vasca a calotta sferica e parete superiore troncoconica chiusa decorata con un motivo a losanghe composto da una coppia di linee incise e centrato sulla carena (tavola). L’altra tazza carenata è indiziata da un frammento di parete troncoconica concava appartenente alla parete superiore e decorato con una linea incisa obliqua.

Tra le forme chiuse sono presenti inoltre 2 frammenti di parete con orlo riconducibili presumibilmente ad una forma vascolare chiusa non determinabile a causa della porzione troppo piccola di orlo. In un reperto è presente un cordone liscio orizzontale impostato subito al di sotto dell’orlo.

Le basi rinvenute nel complesso ceramico di Cala Giovanna Piano, tutte di tipo non distinto, sono rappresentate da 5 reperti: un frammento di base leggermente appiattita appartiene al vaso globulare, un frammento di base convessa appartiene al vaso emisferico mentre il vaso troncoconico a pareti convesse conserva parte di base piatta. Due frammenti di parete presentano una porzione limitata di base piatta: uno di questi è decorato con due file parallele di impressioni sub-circolari che formano un motivo angolare poco al di sopra della base stessa (vedi par. 1.1.2 in questo Capitolo) (tavola).

(32)

4.1 Gli impasti e l’attribuzione culturale

Gli impasti riconosciuti nei frammenti di forme vascolari sono prevalentemente di tipo granitico, seguiti da impasti di tipo dacitico, gabbroide ss, gabbroide sl e gabbroide ss/sl (Grafico 9).

Nello specifico, tra le forme aperte l’impasto è di tipo granitico in 6 reperti: si tratta del frammento di vaso globulare, del frammento di vaso troncoconico a pareti convesse, del frammento di vaso troncoconico con bugna sotto l’orlo, di un frammento di parete riconducibile a vaso troncoconico e di 2 frammenti appartenenti a una forma aperta non determinabile.

Il frammento di vaso troncoconico e un reperto di forma aperta non determinabile presentano un impasto gabbroide ss, un frammento di parete appartenente a forma aperta non determinabile ha impasto gabbroide sl mentre il piccolo vaso emisferico ha impasto dacitico.

Per quanto riguarda le forme chiuse, i vasi a fiasco sono d’impasto prevalentemente dacitico (5 reperti). Due reperti presentano un impasto di tipo granitico: si tratta del frammento con orlo decorato a tacche impresse e di un frammento di collo con orlo.

I vasi con collo hanno impasto granitico (2 reperti), gabbroide ss (3 reperti) e dacitico (3 reperti): i 2 reperti con impasto granitico sono due frammenti di collo senza orlo, uno dei quali presenta una decorazione a tacche impresse disposte in fila che sottolineano l’attacco della spalla; i tre reperti con impasto gabbroide ss sono rappresentati da tre frammenti di collo senza orlo, uno dei quali è decorato con una fila di impressioni sub-ovali che sottolinea l’attacco della spalla; i tre reperti d’impasto dacitico sono costituiti da tre frammenti di collo con orlo, uno dei quali presenta un cordone liscio orizzontale impostato tra l’attacco del collo e la spalla.

I due frammenti riconducibili a vasi ovoidali hanno impasto di tipo granitico e gabbroide ss/sl.

(33)

I vasi carenati (5 reperti) hanno impasto di tipo gabbroide ss (3 reperti) e gabbroide ss/sl (2 reperti): i reperti di tipo gabbroide ss/sl sono due frammenti di carena che presentano la stessa decorazione costituita da una linea incisa orizzontale situata al di sotto della carena. È probabile quindi che i due reperti appartengano allo stesso recipiente.

Per quanto riguarda le tazze carenate, il frammento di collo appartenente a una tazza ha impasto gabbroide ss mentre la tazza carenata parzialmente ricostruita presenta impasto granitico.

I 2 frammenti con orlo riconducibili a una forma vascolare chiusa non determinabile hanno impasto di tipo granitico.

Errore. Il collegamento non è valido.

Grafico 9: Rapporto tra forme vascolari e gruppi d’impasto (Legenda: D= impasto dacitico; GR= impasto granitico; G ss= impasto gabbroide ss; G sl= impasto gabbroide sl; G ss/sl= impasto gabbroide ss/sl).

Nonostante i dati a disposizione siano decisamente esigui, è possibile tuttavia fare alcune considerazioni che verranno approfondite nel Capitolo VI.

Le forme vascolari identificate rientrano nel patrimonio tipologico vascolare del Neolitico antico dell’area tirrenica. In particolare, le forme aperte come i vasi troncoconici, i vasi emisferici, i vasi globulari e le forme chiuse tipo vasi a fiasco e vasi a collo possono essere inserite nella produzione fittile della corrente culturale dell’Impressa medio-tirrenica (FUGAZZOLA DELPINO 2002), tuttavia sono

presenti anche in produzioni ceramiche della Ceramica Lineare (GRIFONI CREMONESI 1996a).

Le forme carenate, vasi e tazze, trovano confronto soprattutto con le tipologie vascolari della Ceramica Lineare (GRIFONI CREMONESI 1996a).

L’analisi degli impasti indica per le forme aperte un utilizzo predominante dell’impasto granitico ma sono tuttavia presenti anche le altre classi d’impasto. Tra le forme chiuse è da evidenziare la produzione dei vasi a fiasco e dei vasi a

(34)

collo che hanno impasti prevalentemente dacitici, mentre per i vasi e le tazze carenate domina l’impasto gabbroide (sia ss che ss/sl).

La distribuzione degli impasti nelle varie tipologie vascolari potrebbe, in via preliminare, suggerire l’ipotesi della scelta di un determinato tipo d’impasto per la produzione delle diverse forme vascolari; ugualmente, potrebbe essere collegata a produzioni fittili delle diverse correnti culturali che hanno interessato l’insediamento di Cala Giovanna Piano.

Errore. Il collegamento non è valido.

Riferimenti

Documenti correlati

8 This equation should hold while minimising the coefficient of the

26 Vgl. Halfmann, Eine "Pflanzstatte bester nationalsozialistischer Rechtsgelehrter. Die iuristische Abteilung der Rechts- und Staatswis- senschaftlichen Fakultat,

Affective filter is indeed a precise mechanism of self-defence […]” (P.. It is therefore clear that the explicit memory, namely the declarative one, based on consciousness,

I find that while institutional quality does not a↵ect the behavior of Northern participants, Southern participants are significantly more likely to report corruption under a

costituzione turca e la lingua non settoriale, considerata anche la netta cesura apportata nel Novecento dalla riforma linguistica; la seconda domanda di ricerca si propone di

KEY WORDS European Central Bank; accountability; euro area; central bank independence; monetary policy; national

The vector layers of Pakistan consist of three different maps depicting the total water withdrawal in cubic kilometre per year, Total blue water in cubic kilometre per year, Access

My thesis is articulated in three chapters: over the first chapter, I compiled an overview of the international and political relations between China and the