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Microbiota intestinale

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Academic year: 2022

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26 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIV numero 7 - ottobre 2017

A ggiornAmenti

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European Working Group on Sarcopenia in Older People (EWGSOP) ha definito la sarcopenia primaria come “massa e forza muscolare ridotte rispetto alla normalità, che caratterizza l’in- vecchiamento e che è associata a un rischio maggiore di eventi av- versi (disabilità, perdita dell’auto- sufficienza, fragilità, ricoveri, mor- talità, ecc)”.

Nel corso del II Congresso Nazio- nale della Società Italiana di Nutri- zione Clinica e Metabolismo (giu- gno 2017, Firenze) ampio spazio è stato dedicato all’approfondimen- to di questa temibile condizione clinica.

In particolare il Prof. Francesco Landi, Centro di Medicina dell’In- vecchiamento, Università Cattoli- ca del Sacro Cuore, Fondazione Policlinico Universitario “A. Ge- melli” di Roma ha tenuto la lezio- ne magistrale “Il microbiota inte- stinale e la perdita di massa mu- scolare”, di cui pubblichiamo una sintesi. Una nuova frontiera di ri- cerca per la prevenzione della sar- copenia è infatti rappresentata dallo studio del gut microbiota, le cui modificazioni legate alla sene- scenza possono avere implicazio- ni negative.

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¼ La ricerca sul gut microbiota

È acquisito che nel tratto gastrointe- stinale risiedono diverse specie mi- crobiche dominanti nelle varie re- gioni (stomaco, duodeno, colon, di- giuno, ileo), che svolgono diverse funzioni, dalla difesa da agenti pato- geni e tossine, allo sviluppo e man- tenimento del sistema immunitario intestinale, alla facilitazione del pro- cesso digestivo. Inoltre, sono fon- damentali per la sintesi di acidi grassi a catena corta e vitamine, svolgono un ruolo chiave nel meta- bolismo energetico. Il bilanciamen- to delle specie dominanti che com- pongono il microbiota intestinale sano - Firmicutes (60-80%) e Bacte- roides (20-40%) - assicura un’azio- ne benefica per le attività che si svolgono nell’intestino, ma nel pro- cesso di invecchiamento questo equilibrio viene compromesso.

Diverse conferme sono presenti in letteratura, in particolare una ricer- ca ha evidenziato che negli anziani istituzionalizzati in RSA e strutture di lungodegenza la proporzione di Bacteroides è risultata maggiore ri- spetto ai Firmicutes, e che il gut microbiota alterato è significativa- mente correlato con misure di fragi- lità, comorbidità, marcatori di in-

fiammazione e stato nutrizionale. Al contrario gli anziani che vivono in comunità conservano una maggio- re ricchezza genetica, presumibil- mente risultato anche di una dieta più adeguata.

Tra i fattori che possono influenzare la composizione del microbiota in- testinale, l’alimentazione infatti ri- veste un ruolo cruciale soprattutto nel soggetto anziano, perché pos- sono presentarsi problematiche che influiscono negativamente sul- le modalità di alimentarsi, nonché condizioni patologiche croniche.

¼

¼ L’inflammaging

L’alterazione del gut microbiota ge- nera la disbiosi, che a sua volta de- termina un’accelerazione del pro- cesso infiammatorio - loop proin- fiammatorio - che si amplifica dan- do luogo all’“inflammaging” defini- ta come stato infiammatorio siste- mico cronico di basso grado tipico dell’età avanzata, che contribuisce all’insorgenza delle principali pato- logie età correlate.

Questo stato può lentamente dan- neggiare uno o più organi, in parti- colare quando i polimorfismi gene- tici sfavorevoli e le alterazioni epi- genetiche sono concomitanti, por- tando a un aumento del rischio di fragilità insieme all’insorgenza di malattie croniche tipiche dell’in- vecchiamento.

A generare l’infiammazione legata all’età contribuiscono diversi orga- ni (cervello, fegato), tessuti (tessu- to adiposo, muscolo), sistema im- munitario ed ecosistemi (gut mi-

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e perdita di massa muscolare

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utrizionE clinica

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crobiota) con effetti locali, organo- specifici o sistemici.

Il problema è che l’“inflammaging”

correlata all’alterazione e alla disre- golazione del gut microbiota sem- bra svolgere un ruolo centrale nell’eziologia della debolezza mu- scolare della sarcopenia e nel de- clino età-correlato delle perfor- mance fisiche (fragilità).

¼

¼ Strategie di prevenzione

Nella ricerca di strategie di preven- zione in grado di bloccare la pro- gressione della fragilità e per la sua base biologica, della sarcope- nia, è dunque ragionevole interve- nire per ripristinare la struttura o la funzione del microbiota intestinale - e quindi agire positivamente sul muscolo - con i probiotici, micror- ganismi vivi che, quando sommini- strati in quantità adeguata, conferi- scono un beneficio all’ospite.

I batteri probiotici più comunemen- te usati appartengono ai generi Lactobacillus e Bifidobacterium. Tra questi, tre ceppi svolgono azioni che possono essere efficaci sul muscolo: Lactobacillus plantarum è in grado di modificare l’assetto del gut microbiota, in particolare dell’in- testino che invecchia, tanto da es- sere considerato un “ingegnere metabolico naturale”.

In letteratura vengono riportati dati quantitativi sulla biodisponibilità e sulla percentuale di assorbimento dei minerali interiorizzati da specifi- ci probiotici. L’aspetto più evidente è l’assorbimento significativamen- te maggiore di selenio internalizza-

to da Lactobacillus buchneri LB26 rispetto alle altre forme inorgani- che e organiche valutate. Il selenio ha effetti positivi sulla cellula mu- scolare: intervenire sul gut micro- biota per facilitarne l’interiorizza- zione nel muscolo attraverso i pro- biotici è il percorso suggerito da un recente studio.

Per i Bifidobatteri, in particolare per Bifidobacterium animalis ssp Lactis BS05, viene segnalata la loro for- te proprietà antiossidante, per la produzione di glutatione ridotto e superossido dismutasi (tabella 1), contribuendo così a prevenire e controllare le patologie associate allo stress ossidativo.

¼

¼ Conclusioni

La sarcopenia è stata identificata come una tra le condizioni che maggiormente contribuiscono alla comparsa della “fragilità” dell’an- ziano. Sulla base delle più recenti evidenze, la sinergia tra esercizio fisico e alimentazione, unitamente

alla possibilità di modulare la com- posizione del gut microbiota con i probiotici, è in grado di favorire il processo antiossidante e la salute del mitocondrio, quindi della cellu- la muscolare, facilitando l’ingresso di micronutrienti fondamentali per la salute del muscolo. La sinergia che si crea tra alcuni probiotici (Lactobacillus plantarum LP01 - Lactobacillus buchneri LB26 - Bifi- dobacterium animalis ssp. Lactis BS05) genera un effetto antinfiam- matorio, antiossidante e di inclu- sione di importanti micronutrienti nel gut microbiota, che possono aiutare a mantenere il muscolo in salute. Un tassello in più per con- tribuire all’active ageing.

Caratteristiche di alcuni probiotici

Probiotico Azione

Lactobacillus plantarum

LP01 Modulazione della flogosi per positivo rapporto tra citochine antinfiammatorie e pro-infiammatorie Lactobacillus buchneri

LB26 Probiotico inattivato che internalizza micronutrienti (selenio), aumentandone la biodisponibilità Bifidobacterium animalis

ssp. Lactis BS05 Effetto antiossidante per produzione di glutatione ridotto e superossido dismutasi

Tabella 1 Tabella 1

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