Attività Edilizie Pavesi s.r.l.
Località LODI, adiacenza a Via Anelli
PII relativo all’ambito ex Consorzio Agrario del Comune di Lodi.
Foglio 35, Mappali 101, 102, 103, 260, 425, 426 e 109
Proposta di caratterizzazione ex art. 242bis c. 3 D.lgs. 152/06
0 02/2020 Dott.
Vago Riccardo
Ing.
Moi Massimo
PROPOSTA DI CARATTERIZZAZIONE ex art. 242bis c.3 D.lgs. 152/06 Revisione n° Data Redatto da Approvato da: Descrizione relazione
Avvertenza: Il presente documento non può essere riprodotto o trasferito ad altri senza l'autorizzazione scritta dell’azienda. Il possessore dovrà restituirlo all’azienda se questa ne farà specifica richiesta.
Pag. 2 di 31
INDICE
1 PREMESSA 3
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 4
3 INQUADRAMENTO URBANISTICO TERRITORIALE 5
4 INQUADRAMENTO GEOLOGICO E IDROGEOLOGICO 8
5 DESCRIZIONE DEL PROGETTO DI RECUPERO DELL’AREA 12
6 UTILIZZO PREGRESSO DELL’AREA 13
7 INTERVENTO DI BONIFICA AREALE T1 ESEGUITO 20
7.1 Soggetti coinvolti nell’intervento di bonifica 20 7.2 Attività di cantiere svolte 21
8 DISMISSIONE SERBATOI INTERRATI 22
8.1 Dismissione serbatoi interrati – Attività svolte 22 8.2 Rimozione serbatoi interrati – Attività da svolgere 22
8.2.1 Attività di rimozione 22
8.2.2 Piano degli smaltimenti 24
8.2.3 Sicurezza 25
8.2.4 Ripristino scavi 25
9 PROPOSTA DI CARATTERIZZAZIONE EX ART. 242bis C.3 26 9.1 Obbiettivi della caratterizzazione 26 9.2 Collaudo Areale T1 ‐ Foglio 35, Mappale 425 27 9.3 Collaudo scavo parco serbatoi edificio C ‐ Foglio 35, Mappale 426 28 9.4 Collaudo scavo serbatoio centrale termica ‐ Foglio 35, Mappale 109 28 9.5 Caratterizzazione Area ‐ Foglio 35, Mappali 101, 102, 103, 260, 109 29 9.6 Cronoprogramma interventi 31
ALLEGATI:
1. Parere ARPA Lombardia
2. Tavola 3 – Indagine di caratterizzazione 3. FIR Rimozione rifiuti “Miscele bituminose”
4. FIR Rimozione rifiuti “Terre e rocce”
5. RdP Analisi di omologa
6. Dichiarazione di bonifica serbatoi 7. Verifica gas free serbatoi
8. FIR smaltimento fondami
Pag. 3 di 31
1 PREMESSA
Su incarico della committenza Attività Edilizie Pavesi s.r.l. la scrivente Te.A. Consulting s.r.l.
ha redatto la presente relazione tecnica che descrive le attività ad oggi eseguite ai fini dell’intervento di bonifica eseguito presso l’ex Consorzio Agrario sito nel Comune di Lodi in via Gandini angolo Anelli, identificata catastalmente al Foglio 35, Mappali 101, 102, 103, 260, 425, 426 e 109. Le attività di bonifica descritte nella presente relazione tecnica sono state effettuate secondo quanto dettagliato nel “Progetto di bonifica in procedura semplificata ex art.
242‐bis D.lgs. 152/06” trasmesso mezzo PEC agli Enti di controllo in data 02/09/2019 e oggetto di parere ARPA Lombardia Class. 11.2 Fascicolo 2019.7.80.229 (Allegato 1). L’intervento è stato previsto a seguito di una non conformità (in corrispondenza della trincea T1/0.0-0.5 m) rilevata in sede di indagine preliminare di Parte, eseguita in data 17/04/2019 , rispetto alla futura destinazione d’uso dell’area di tipo “Commerciale e industriale” ex D.lgs. 152/06, Allegato 5, Tabella 1, Colonna B.
Nella presente relazione tecnica si provvede altresì a descrivere le attività svolte di dimissione dei serbatoi interrati presenti sull’area e le previste attività di rimozione.
Oggetto della presente relazione sono inoltre le attività di caratterizzazione proposte ai sensi del comma 3, dell’art. 242 bis, del D.lgs. 152/06 con lo scopo di verificare il conseguimento degli obbiettivi di bonifica per la specifica destinazione d'uso.
La presente relazione tecnica è stata pertanto articolata secondo i seguenti contenuti:
inquadramento urbanistico territoriale e ricostruzione storica delle attività svolte sul sito con elaborazione del modello concettuale preliminare al fine di attività di caratterizzazione;
descrizione dell’intervento di bonifica art. 242‐bis D.lgs 152/2006 eseguito in corrispondenza dell’areale T1 ubicato all’interno del foglio 35, Mappale 425 dell’area ex Consorzio Agrario di in via Gandini 3 ‐ Lodi, come da progetto trasmesso in data 02/08/2019;
intervento di rimozione parco serbatoi interrati edificio C e serbatoio centrale termica;
proposta di caratterizzazione sia a “collaudo” dell’intervento di bonifica areale T1 eseguita a Novembre 2019 e Gennaio 2020 sia a verifica degli esiti dell’indagine preliminare di parte dell’area eseguita nell’aprile 2019 sia a verifica delle attività di rimozione dei serbatoi interrati.
Pag. 4 di 31
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
D.L. 24 giugno 2014, n. 91 convertito con modificazioni dalla l. 11 agosto 2014 2014, n.
116);
D.L. 12 settembre 2014, n. 133 (c.d. Decreto Sblocca‐Italia, di seguito il “Decreto n.
133/2014”), convertito con modificazioni dalla l. 11 novembre 2014, n. 164 e successivamente modificato dal D.L. 11 novembre 2014, n. 165;
D.lgs. Governo n. 152 del 03/04/2006 ”Norme in materia ambientale.” Parte quarta Titolo V”;
D.G.R. 10 febbraio 2010 ‐ n. 8/11348 "Linee guida in materia di bonifica di siti contaminati";
Regione Lombardia – Regolamento di igiene;
Regolamento edilizio Comunale;
ARPA Lombardia ‐ Linea Guida n. 1: Siti contaminati (aspetti generali e competenze, indagini ambientali preliminari all’attivazione dell’art. 17 D.lgs. 22/97, procedura semplificata) del 24/09/2003 ‐ A cura del Gruppo di Lavoro “Standardizzazione delle procedure e predisposizione di linee guida per la bonifica dei siti contaminati” istituito presso il Settore Suolo, Rifiuti e Bonifiche ‐ ARPA Lombardia – via Restelli, 1 Milano;
Piano di Governo del Territorio;
Serbatoi ‐ ARPA Lombardia “Linea Guida sui serbatoi Interrati” riferimento documento LG.BN.001 rev.0 del 15/03/2013.
Pag. 5 di 31
3 INQUADRAMENTO URBANISTICO TERRITORIALE
L’ex Consorzio agrario è ubicato in via Gandini 3, nel settore centrale del Comune di Lodi, a una quota di circa 79 m s.l.m.. La proprietà risulta delimitata a:
Nord e Ovest da altri edifici ad uso residenziale;
Sud dalla stazione autobus e stazione ferroviaria di Lodi;
Est (lato su cui è ubicato l'ingresso principale) da via Anelli.
L’area ricopre nel suo insieme una superficie di circa 28.000 mq ripartiti nel seguente modo:
parti coperte ed edificate: circa 13.000 mq;
strade e piazzali: 15.000 mq.
Di seguito si riporta ortofoto di dettaglio dell’area e stralcio di mappa catastale (Figura 1 e Figura 2).
Figura 1‐ Ortofoto con identificazione dell'unità in oggetto
Pag. 6 di 31
Figura 2 – Stralcio mappa catastale
Da un punto di vista urbanistico l’area in oggetto, risulta classificata all’interno del PGT vigente del comune di Lodi, come “Ambiti di Trasformazione Pregressi e ridefiniti dal PGT – Art.
47 e DdP”, come indicato nell’ Elaborato PdR 7b, “Assetto della città consolidata – Tavola delle Regole” (Figura 3).
Pag. 7 di 31
Figura 3‐ Stralcio Elaborato PdR 7b, “Assetto della città consolidata‐Tav. delle regole”
Pag. 8 di 31
4 INQUADRAMENTO GEOLOGICO E IDROGEOLOGICO
Dal punto di vista geologico l’area oggetto di intervento, che come sopraindicato ha una quota media di circa 79 m s.l.m., è ubicata interamente nel Foglio 60 “Piacenza” della Carta Geologica d’Italia alla scala 1:100.000 dell’I.G.M. (Figura 4).
In base alla relazione geologica contenuta nel PGT del comune di Lodi emerge che la geologia del territorio comunale è caratterizzata da depositi Fluvioglaciali appartenenti al Quaternario di origine continentale, costituiti in prevalenza da sabbie con lenti limose e sottili livelli ghiaiosi e con strato di alterazione superficiale di debole spessore, generalmente brunastro.
Figura 4 – Stralcio “Carta Geologica d’Italia” Foglio 60 “Piacenza”
Pag. 9 di 31
Da un punto di vista idrogeologico, dalla Relazione geologica del PGT di Lodi “Tavola – Idrogeologia” (Figura 5) emerge che il livello piezometrico della falda acquifera nella porzione di territorio ospitante l’area di interesse si attesta intorno ad un valore di circa 72/73 metri s.l.m. il quale, rapportato alla quota altimetrica sul livello del mare del p.c. pari a 78/79 metri, mostra una soggiacenza media della falda pari a circa 6 metri dal p.c..
La direzione di flusso ha andamento Sud/Ovest‐Nord/Est.
Pag. 10 di 31
Figura 5 – Stralcio Tavola ‐ “Idrogeologia ” ‐ PGT Lodi
Sulla base della Tavola 5B‐2 del PGT di Lodi “Carta dei vincoli di natura geologica” emerge che nel settore orientale del territorio in esame sono attivi n. 7 pozzi idropotabili ad uso pubblico, delimitati dalla rispettiva fascia di rispetto. Dallo stralcio della suddetta Tavola (Figura 7), non risulta che l’Area ex Consorzio Agrario sia interessata dalla fascia di rispetto di questi pozzi.
Pag. 11 di 31
Figura 6 – Stralcio dall’Allegato 5B‐2 “Carta dei vincoli di natura geologica” – In viola l’area di interesse
Pag. 12 di 31
5 DESCRIZIONE DEL PROGETTO DI RECUPERO DELL’AREA
L’area in oggetto è interessata da un intervento di riqualificazione territoriale che prevede una rigenerazione urbana ed una trasformazione urbanistica in attuazione del Piano di Governo del Territorio dell’area, contenuto nell’aggiornamento del “Masterplan” relativo all’ambito “ex ABB, ex Linificio ex Consorzio Agrario” (Figura 7).
In particolare il progetto prevede il completamento del “mix funzionale” già presente, con la realizzazione di una media struttura di vendita commerciale (alimentare) modernamente attrezzata, situata nel “cuore” di un quartiere in cui già convivono positivamente, residenze, uffici di alto livello, servizi locali e sovracomunali.
L’edificio in progetto, di circa 5.600 mq. di s.l.p, sorgerà tra la via Gandini e la via Anelli.
Un’ampia porzione dell’area sarà adibita a parcheggi privati di pertinenza della nuova struttura commerciale.
Al piano interrato sono previsti ulteriori parcheggi privati. Complessivamente i parcheggi a servizio del nuovo edificio commerciale saranno n. 560. L’edificio si allineerà sulla via Anelli recuperando, sul fronte della strada, un ampio spazio pedonale di pubblica fruizione.
Inoltre il progetto prevede anche un secondo edificio di progetto a destinazione produttiva‐
artigianale, localizzato lungo via Visconti, che sviluppa una SLP complessiva di 700 mq.
Figura 7 – Stralcio della proposta di “Masterplan" relativa all'ambito ex consorzio agrario del
comune di Lodi
Pag. 13 di 31
6 UTILIZZO PREGRESSO DELL’AREA
Sulla base di quanto potuto reperire da dati bibliografici (es. Tesi di laurea Politecnico di Milano – Progetti di riqualificazione dell’area ex‐Consorzio Agrario a Lodi) e sulla base di quanto potuto verificare a seguito di specifici sopralluoghi presso l’area, emerge che il
“Consorzio agrario di Milano e Lodi – Monza Brianza società Cooperativa“, nacque a Lodi in data 7 giugno 1902 come “Consorzio Agrario Cooperativo Lodi” con lo scopo di fornire beni e servizi agli agricoltori Soci. L’azienda in origine forniva cereali, farine e foraggi per realizzare le prime miscelazioni. Il passo successivo ha riguardato la meccanizzazione agricola allora agli albori, con la costituzione della prima officina meccanica a Lodi.
Sino alla data di chiusura avvenuta nel 2014 il consorzio Agrario di Lodi è stata una realtà commerciale con competenza in settori tipici per il sostegno ed il progresso del mondo agricolo: Fertilizzanti, Sementi, Agrofarmaci, Materie prime e cereali, Mangimi zootecnici composti, Disinfettanti per allevamenti, Alimentari, Prodotti per giardinaggio e hobbistica, Alimenti cani, gatti e piccoli animali, Vendita e noleggio macchine ed attrezzature agricole, Ricambi agricoli, Officine agricole, Carburanti e lubrificanti.
Ad oggi il complesso del Consorzio Agrario è formato da due edifici “storici”: il magazzino generale e il silos dei cereali, mentre gli altri edifici, più recenti, sono in prevalenza grandi capannoni. Tutte le strutture sono ad oggi inutilizzate a seguito della cessazione dell’attività avvenuta nel 2014.
In Figura 8 si mostra la Planimetria dell’area e l’utilizzo principale degli edifici attualmente presenti.
Figura 8 – Planimetria dell’area e utilizzo degli edifici.
Pag. 14 di 31
Magazzini generali (Edificio A)
I magazzini rappresentano il primo edificio del complesso, costruito nel 1916 e nel tempo non hanno subito sostanziali modifiche. L’edificio principale all’ingresso del complesso si sviluppa su due piani da circa 1000 mq l’uno.
Il lato che costeggia la strada esterna è formato da due piani da 400 mq l’uno, mentre l’addizione all’interno del cortile è costituita da due piani di 60 mq a cui viene accostato un piccolo magazzino di 150 mq.
I magazzini utilizzati originariamente come deposito merci e sede di lavorazione dei mangimi, sono stati successivamente sede del negozio del Consorzio Agrario, di una parte residuale degli uffici del Consorzio e di locali destinati ai servizi per i lavoratori.
Una minima porzione dei magazzini generali posta verso il capannone centrale, allo stato attuale risulta parzialmente demolita e pericolante. Quest’ultima era destinata a deposito per la vendita di diserbanti ed antiparassitari.
Silos grani (Edificio B)
L’edificio ospitante il silos grani risale al 1928, ed è costituito da due parti: la più alta destinata a deposito dei cereali e la più bassa ospitante il mulino per la loro lavorazione.
E’ inoltre presente, nel retro dell’edificio un’area in cui erano stati aggiunti macchinari sempre adibiti alla macinazione.
Il cambiamento della tecnologia utilizzata per le lavorazioni e per il ricovero dei cereali ha fatto sì che l’edificio non fosse più idoneo alla sua funzione e successivamente non fu più utilizzato.
Capannone centrale (Edificio D)
Il capannone centrale è l’edificio più grande del complesso, si estende infatti su due piani di 3500 mq ciascuno. L’edificio era utilizzato come magazzino di deposito dei prodotti destinati alla vendita. Attualmente le aree risultano completamente sgombere da materiale.
Tettoie ricovero macchine agricole (Edificio G)
Presso il cortile lato Nord erano presenti grandi tettoie metalliche con una superficie di 1500 mq circa sotto la quale venivano ricoverati trattori e diverse macchine agricole. Allo stato attuale le tettoie metalliche sono state rimosse e l’area risulta sgombera. La pavimentazione risulta in c.l.s. in alcuni punti ammalorato.
Officina (Edificio F)
Pag. 15 di 31
L’edificio F era la sede dell’officina di riparazione delle macchine agricole e risulta essere entrato in funzione nel 2010 circa.
La pavimentazione dell’officina risulta in cemento lisciato ed in buono stato di conservazione.
L’officina era dotata di una fossa di manutenzione, ora riempita con macerie, un’area destinata alla gestione degli oli lubrificanti ed un autolavaggio dotato di grata di intercettazione delle acque di lavaggio le quali erano fatte confluire alle vasche di trattamento poste in esterno sul lato Nord/Ovest.
Sul lato esterno Nord/Est del locale officina è visibile un deposito esterno di oli lubrificanti, posto sotto la gronda dell’edificio.
Di fronte all’edificio in corrispondenza dei servizi igienici è presente una fossa Imhoff destinata al trattamento delle acque reflue civili.
Oleificio e deposito carburanti (Edificio C)
L’Oleificio e deposito carburanti era destinato allo stoccaggio, in cisterne metalliche interrate, di gasolio ad uso agricolo destinato alla vendita. Sotto le tettoie presenti nell’area su superficie in c.l.s. avveniva il deposito, in fusti e cisternette, di benzina e oli lubrificanti destinati alla vendita.
Nel dettaglio e come visibile in Figura 9 (e in Tavola 3) il parco serbatoi risulta costituito da n.
5 serbatoi interrati di gasolio agricolo da 22/22.5 mc cad., n. 2 serbatoi da 25 mc e n. 1 serbatoio da 25 mc di benzina agricola (vedi schema seguente).
Numero serbatoio Uso pregresso Volume (mc)
Serbatoio E gasolio 22 mc
Serbatoio D gasolio 22 mc
Serbatoio C gasolio 22 mc
Serbatoio B gasolio 22,5 mc
Serbatoio A gasolio 22,5 mc
Serbatoio a1 gasolio 25 mc
Serbatoio b1 gasolio 25 mc
Serbatoio c1 benzina 25 mc
Pag. 16 di 31
Figura 9 – Planimetria dell’area destinata al deposito dei carburanti
In Figura 10 e Figura 11 si riporta stralcio catastale con l’ubicazione dei serbatoi interrati.
A B C D E
c1 b1 a1
Pag. 17 di 31
Figura 10
– Stralcio della mappa catastale con posizione parco serbatoi interrati
Rete acque e pavimentazione aree esterne
L’intera superficie esterna dell’area risulta completamente pavimentata mediante manto bituminoso e dotata di rete acque con caditoie metalliche.
Sulla base dei sopralluoghi svolti sull’area ed una valutazione di massima dell’organizzazione della rete acque interna emerge che tutti i piazzali dell’area risultano serviti da caditoie tra loro collegate con origine sul lato Est dell’area e confluenti in una rete acque interna.
Agli atti, per quanto potuto ricostruire e sulla base di quanto comunicato dal Comune di Lodi, Ufficio tecnico, e dal Consorzio Muzza non è stato possibile reperire documentazione inerente il layout della rete acque interna.
In Allegato 2 ‐ Tavola 3 si mostra il rilievo qualitativo della rete effettuato durante i sopralluoghi.
Ex Parco serbatoi F. 35, map. 426
Pag. 18 di 31
Centrale termica
In prossimità del capannone Officina è presente un locale caldaia seminterrato dotato di due centrali termiche di recente fabbricazione alimentate a metano.
Di fronte al suddetto locale, a livello del p.c., è identificabile un serbatoio interrato di gasolio ad oggi dismesso, destinato all’alimentazione delle centrali termiche prima che quest’ultime fossero convertite a metano.
In riferimento al presente serbatoio non si hanno dati relativi alla posa ed al periodo di dismissione.
In Figura 11 si riporta stralcio catastale con l’ubicazione del suddetto serbatoio interrato.
Numero serbatoio Uso pregresso Volume (mc)
Serbatoio Z gasolio da verificare
Figura 11
– Stralcio mappa catastale con posizione serbatoio interrato uso riscaldamento
Serbatoio ad uso riscaldamento F. 35, map. 109
Pag. 19 di 31
In Figura 12 e Figura 13 si mostrano due immagini aeree (Fonte: Google Earth) dell’area alla data del 23/03/2018 ed alla data del 08/04/2010 quando le attività erano ancora attive.
In particolare dalle immagini emerge che nel 2010 vi era un ingente deposito di autoveicoli in prossimità della tettoia di ricovero automezzi (Edificio G) attualmente non più esistente.
Figura 12 – Ortofoto dell’area al 23/03/2018 (Fonte: Google Earth)
Figura 13 – Ortofoto dell’area al 08/04/2010 (Fonte: Google Earth)
Pag. 20 di 31
7 INTERVENTO DI BONIFICA AREALE T1 ESEGUITO
Sulla base del “Progetto di bonifica in procedura semplificata ex art. 242 bis, D.lgs. 152/06”
trasmesso via PEC in data 02/08/2019, alla luce dell’unico superamento delle CSC di riferimento per l’area ‐ rilevato in sede di indagine preliminare in corrispondenza della trincea T1 ubicata all’interno del Foglio 35, Mappale 425 ‐ in data 11/11/2019 si è proceduto ‐ in corrispondenza della suddetta trincea T1 ‐ all’esecuzione dello scavo di progetto pari a 9 x 10 metri di lato con profondità di circa 2.0 m dal p.c. sino al raggiungimento del terreno naturale.
Sulla base delle verifiche interne di collaudo nei giorni successivi si è reso necessario l’ampliamento dello scavo sino alla dimensioni attuali, in pianta, di circa 21 x 36 metri e profondità di circa 2.0 dal p.c.. Le attività sono terminate il 10/01/2020.
7.1 Soggetti coinvolti nell’intervento di bonifica Impresa esecutrice intervento di bonifica
Le attività di bonifica descritte nel presente paragrafo sono state svolte dall’impresa PRANDELLI SANTO s.r.l. con sede in via Veneto 70/72 ‐ Villa Carcina (BS) P.IVA: 01303150179 iscritta all’Albo Gestori Ambientali con numero iscrizione MI/011422 alla Categoria 9 ‐ classe C (scadenza 15/03/2022) e 2‐bis (scadenza 21/10/2021).
Trasporto rifiuti decadenti dall’intervento di bonifica
Il trasporto dei rifiuti decadenti dall’intervento è stato svolto dall’impresa TRANSVECTA s.r.l.
con sede in via Herrsching, 24 – 38123 – Trento – P.IVA.: 03277580985 iscritta all’Albo Gestori Ambientali con numero iscrizione TN/ 005212 alla Categoria 4 ‐ classe B (scadenza 24/08/2021) e Categoria 5 ‐ classe E (scadenza 05/05/2022).
Destino rifiuti decadenti dall’intervento di bonifica CER 17.03.02
Il rifiuto 17.03.02 “Miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17.03.01” sono stati conferiti all’impianto RECUPERA s.r.l. a socio unico via Bose 1/bis ‐ 25129 – Brescia, C.F. e P.IVA: 03985220981 autorizzata con Delibera della Provincia di Brescia n. 0353 del 09/02/2011.
Destino rifiuti decadenti dall’intervento di bonifica CER 17.05.04
Il rifiuto 17.05.04 “Terra e rocce diverse da quelle di cui alla voce 17.05.03” decadenti dall’intervento sono stati avviati all’impianto VITER s.r.l. autorizzato con Decreto n. 3655 del 07/05/2015, identificativo Atto n. 338.
Pag. 21 di 31
Intermediazione rifiuti decadenti dall’intervento di bonifica
Tutti i terreni decadenti dall’intervento sono stati intermediati da VIBECO s.r.l. – con sede in via Roma 75 – 20037 – Paderno Dugnano (MI) ‐ iscritta alla categoria 8, classe A con numero di iscrizione MI41156 del 28/02/2017.
7.2 Attività di cantiere svolte Delimitazione dell'area e accesso
L’area interessata dall’intervento di bonifica è individuata al Foglio 35, mappale 425 il cui accesso è garantito dal cancello carrabile di via Luigi Anelli Abate ‐ Lodi in prossimità del piazzale della stazione ferroviaria.
Rimozione della pavimentazione
Al fine di procedere con le attività di scavo di progetto ad ampliamento dell’areale T1 si è proceduto alla rimozione della pavimentazione in manto bituminoso. Le macerie decadenti dalle attività, pari ad un quantitativo di circa 125.99 Ton., sono state caricate direttamente su automezzi ed avviate ad impianto off‐site RECUPERA con CER 17.03.02 “Miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17.03.01” con analisi di omologa n.: 2191456‐001 del 06/11/2019 laboratorio Ecosanitas.
Scavo areale T1
Al fine di rimuovere la matrice terrigena in data 11/11/2019 si è proceduto all’avvio delle attività scavo e rimozione dell’areale T1 secondo quanto previsto nel progetto presentato.
Lo scavo di progetto pari a 9 x 10 metri di lato, con profondità di circa 2.0 m dal p.c. (sino al raggiungimento del terreno naturale) è stato ampliato, sulla base delle verifiche interne di collaudo, sino alla dimensioni attuali di circa 21 x 36 metri, con profondità di circa 2.0 m dal p.c.. Le attività di ampliamento si sono concluse in data 10/01/2020.
Il terreno derivante dallo scavo pari ad un quantitativo di 1202.46 Ton. è stato regolarmente avviato con codice CER 17.05.04 “Terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17.05.03”
all’impianto off‐site VITER s.r.l. con analisi di omologa n.: 2019 ‐ AEXT ‐ 1870/A del 06/11/2019 laboratorio Hydrae s.r.l..
Pag. 22 di 31
8 DISMISSIONE SERBATOI INTERRATI
Come descritto ai Paragrafi precedenti presso l’area in oggetto risultano presenti:
un parco serbatoi interrati (n. 8) in corrispondenza dell’Edificio C utilizzati a suo tempo per lo stoccaggio in cisterne interrate, di gasolio ad uso agricolo destinato alla vendita;
secondo quanto riferito dal Consorzio il suddetto parco serbatoi interrati risulta essere stato bonificato prima della cessazione dell’attività sebbene non sia comunque disponibile specifica documentazione in merito;
n. 1 serbatoio di gasolio al servizio delle centrali termiche (oggi convertite a metano) in adiacenza all’ex capannone officina.
8.1 Dismissione serbatoi interrati – Attività svolte
Come indicato nel certificato di avvenuta bonifica (Allegato 6) nelle date del 05/02/2020 e 06/02/2020 l’impresa Borgo Spurghi s.r.l. con sede in via Monte Pasubio, 84/A – 25014 ‐ Castenedolo (BS), e‐mail: info@borgospurghi.it, P.IVA e C.F. 02547990982 ha proceduto alle attività di pulizia dei serbatoi interrati presenti sull’area. Le attività svolte sono le seguenti:
1. apertura del passo d’uomo e prima verifica dello stato interno del serbatoio;
2. certificazione gas‐free prima dell’accesso del personale (Allegato 7);
3. attività di rimozione dei fondami e pulizia cisterne con smaltimento in impianto Off‐site del rifiuto prodotto (FIR in Allegato 8) per un quantitativo totale di circa 44 Ton.
8.2 Rimozione serbatoi interrati – Attività da svolgere 8.2.1 Attività di rimozione
A seguito delle suddette attività di dismissione e pulizia, già svolte, saranno eseguite (preliminarmente alle attività di caratterizzazione descritte nel prossimo Paragrafo) le attività di rimozione dei n. 9 serbatoi interrati presenti sull’area. La data di esecuzione delle suddette attività di rimozione sarà comunicata con congruo anticipo.
Le attività di rimozione saranno svolte secondo la seguente procedura:
demolizione mediante mezzo meccanico e/o utensile pneumatico della eventuale pavimentazione / soletta a copertura dei serbatoi; le macerie decadenti dall’intervento di demolizione verranno identificate come rifiuti, stoccate se necessario presso l’area di
Pag. 23 di 31
intervento su telo in LDPE e successivamente saranno caricate su automezzo e conferite con formulario ad impianto esterno regolarmente autorizzato;
rimozione del terreno a copertura e del terreno laterale ai serbatoi mediante mezzo meccanico al fine di facilitare le attività di rimozione della carcassa del serbatoio già bonificata. Le attività di scavo prenderanno sempre in considerazione la stabilità delle pareti dello scavo e l’integrità delle strutture e sottoservizi limitrofi.
I suddetti terreni potranno essere riutilizzati per eventuale riempimento dello scavo previa verifica analitica della conformità alla futura destinazione d’uso; in alternativa potranno essere identificati come rifiuti, stoccati se necessario, presso l’area di intervento su superfice impermeabile e successivamente caricati su automezzo e conferiti con formulario ad impianto esterno regolarmente autorizzato;
demolizione e rimozione di eventuali strutture interrate rinvenute quali: pozzetti di accesso, pareti, basamenti, strutture accessorie, ecc.; i suddetti manufatti saranno identificati come rifiuti, stoccati se necessario presso l’area di intervento su telo in HDPE e successivamente caricati su automezzo e conferiti con formulario ad impianto esterno regolarmente autorizzato;
rimozione della carcassa di ciascun serbatoio mediante mezzo meccanico, eventuale taglio (qualora necessario in porzioni più piccole) e caricamento su automezzo per il successivo conferimento con formulario ad impianto esterno regolarmente autorizzato;
verifica delle caratteristiche organolettiche del terreno delle pareti e del fondo scavo. Nel caso si riscontrino evidenti alterazioni organolettiche si provvederà all’ampliamento dello scavo prevedendo l’eventuale rimozione di uno spessore di circa 0.3‐0.5 metri del terreno di fondo scavo, e l’eventuale pulizia delle pareti. I terreni prodotti dalle attività di ampliamento dello scavo saranno identificati come rifiuti, per poi essere avviati con formulario presso impianto esterno regolarmente autorizzato;
“collaudo” pareti e fondo scavo da svolgere in sede di caratterizzazione come descritto al Paragrafo successivo.
Pag. 24 di 31
8.2.2 Piano degli smaltimenti
I rifiuti decadenti dalle attività di scavo e rimozione serbatoi saranno in capo all’impresa esecutrice dei lavori (produttore) e potranno essere identificati con i seguenti codici CER:
Parti metalliche
17 04 09* “rifiuti metallici contaminati da sostanze pericolose (nel caso in cui non sia stata eseguita la bonifica interna del serbatoio)”
17 04 05 “ferro e acciaio (nel caso in cui sia stata eseguita regolarmente la bonifica interna del serbatoio)”
Scavi e demolizioni
17 05 03* “terre e rocce contenenti sostanze pericolose”
17 05 04 “terre e rocce diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03”
17 09 03* “altri rifiuti dell’attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze pericolose”
17 09 04 “rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01, 17 09 02, 17 09 03”
All’uscita dei mezzi di trasporto dal cantiere si provvederà alla compilazione dei documenti necessari per lo smaltimento. Verrà compilato il Formulario dei Rifiuti (ognuno dei quali è costituito da quattro copie) sul quale verranno annotate tutte le informazioni relative al rifiuto da smaltire, la ragione sociale e i riferimenti autorizzativi dell’impianto presso il quale sarà conferito il rifiuto, la ragione sociale e i riferimenti autorizzativi della società che effettuerà il trasporto (specificando nominativo del conducente e targa dell’automezzo), il codice CER di identificazione con eventuali specificazioni relative alle caratteristiche fisiche del materiale.
L’impianto di smaltimento che prenderà in carico il rifiuto apporrà un timbro e una firma per accettazione sul Formulario dei Rifiuti che accompagnerà il rifiuto. La quarta copia del Formulario dei Rifiuti verrà quindi restituita al produttore a garanzia della presa in carico del rifiuto conferito presso l’impianto. Il trasporto dei rifiuti verso gli impianti di smaltimento esterni verrà effettuato da società di trasporto autorizzate e iscritte all’Albo Nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti.
Pag. 25 di 31
8.2.3 Sicurezza
Tutte le operazioni di cui sopra saranno condotte secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di salute e sicurezza dei lavoratori (D.lgs. 81/2008).
8.2.4 Ripristino scavi
Il ripristino degli scavi è vincolato al futuro progetto di recupero dell’area. Al termine delle attività di caratterizzazione ed una volta accertata la conformità della matrice terrigena alla destinazione d’uso (Colonna B, Tabella 1, Allegato 5, Parte IV, D.lgs. 152/2006) si procederà al ripristino degli scavi come segue:
1. posa di telo in LDPE/TNT sul fondo dello scavo a separazione delle matrici;
2. riempimento dello scavo con terreno certificato proveniente da “Piano Scavi”, cava o Materia Prima Seconda certificata.
In attesa delle attività di caratterizzazione gli scavi aperti saranno opportunamente segnalati e messi in sicurezza.
Pag. 26 di 31
9 PROPOSTA DI CARATTERIZZAZIONE EX ART. 242bis C.3
Come previsto dal comma 3 dell’art. 242 bis del D.lgs. 152/06 ultimati gli interventi di bonifica, si deve procedere alla presentazione al Comune e ad ARPA competente della proposta di caratterizzazione al fine di verificare il conseguimento degli obbiettivi di bonifica per la specifica destinazione d'uso.
Tenuto conto del parere ARPA Lombardia Class. 11.2 Fascicolo 2019.7.80.229 (Allegato 1) nel presente Paragrafo si provvederà a descrivere la proposta di caratterizzazione elaborata con le seguenti finalità:
“collaudo” dell’intervento di bonifica dell’areale T1 Mappale 425 Foglio 35 eseguito da novembre 2019 a gennaio 2020;
“collaudo” dello scavo parco serbatoi Edificio C derivante dalle attività di rimozione dei serbatoi come descritto al Paragrafo 8.2;
“collaudo” dello scavo serbatoio centrale termica derivante dalle attività di rimozione del serbatoio come descritto al Paragrafo 8.2;
caratterizzazione della restante parte dell’area oggetto di indagine preliminare di parte eseguita nell’aprile 2019.
In Allegato 2 si riporta Tavola 3 con ubicazione dei punti oggetto della presente proposta di caratterizzazione mentre nei Paragrafi a seguire il dettaglio della proposta.
9.1 Obbiettivi della caratterizzazione
Sulla base della futura destinazione d’uso dell’area i limiti normativi che saranno presi a riferimento nella valutazione dello stato qualitativo del suolo e sottosuolo sono quelli del D.lgs. 152/06, Allegato V, Parte IV, Titolo V, Tabella 1, Colonna B “Commerciale industriale”.
Per quanto concerne le eventuali matrice di riporto i limiti normativi che saranno presi a riferimento per la verifica dell’idoneità al Test di cessione del materiale di Riporto sono quelli di cui al D.lgs. 152/06 Allegato V, Titolo V, Tabella 2, “Acque sotterranee”.
Pag. 27 di 31
9.2 Collaudo Areale T1 ‐ Foglio 35, Mappale 425
Viste le limitate dimensioni dell’intervento di bonifica dell’Areale T1 e la natura della contaminazione, ai fini della caratterizzazione della porzione di area oggetto dell’intervento di bonifica, si prevede la verifica di “collaudo” mediante il prelievo dei seguenti campioni:
n. 1 campione puntuale di fondo scavo ‐ ubicato alla quota di ‐2 metri da p.c.
• n. 4 campioni per ciascuna parete campionabile dello scavo ubicati alla quota di ‐1.0 metro da p.c.
Totale campioni: n. 5
Parametri: Arsenico e Rame (parametri oggetto di superamento delle CSC in sede di indagine preliminare eseguita nell’aprile 2019).
Ciascun campione sarà prelevato secondo quanto previsto dal D.lgs. 152/2006 e sarà introdotto in contenitore di vetro sigillato, identificato in modo univoco e dotato di etichetta riportante il numero identificativo del campione, data e l'ora di campionamento. Ciascun campione sarà successivamente trasportato al laboratorio di analisi, per il monitoraggio dei parametri da ricercare.
Nel caso in cui venga evidenziata la presenza di materiale di riporto cosi come definita dal D.P.R. 120/2017 si provvederà a prelevare un campione non vagliato 2 cm (Tal‐quale) da sottoporre alle verifiche analitiche così come previste dal comma 3 dell’Art. 41 del DL 69/2013, come convertito in Legge 98/2013 (Test di cessione ex D.M. del 05/02/1998 utilizzando come limiti quelli dell’Allegato 5, Parte IV, Titolo V, Tabella 2 del D.lgs. 152/2006).
Pag. 28 di 31
9.3 Collaudo scavo parco serbatoi edificio C ‐ Foglio 35, Mappale 426
Una volta terminate le attività di rimozione del parco serbatoi edificio C, in sede di caratterizzazione, si provvederà alla verifica di “collaudo” dello scavo; in particolare si provvederà al prelievo dei seguenti campioni:
n.1 campione di fondo scavo;
n. 1 campione per ciascuna parete campionabile (priva di strutture interrate) Totale campioni: n. 5
Parametri: Pb, Idrocarburi C>12 ,Idrocarburi C<12, BTEX e IPA
Ciascun campione sarà prelevato secondo quanto previsto dal D.lgs. 152/2006 e sarà introdotto in contenitore di vetro sigillato, identificato in modo univoco e dotato di etichetta riportante il numero identificativo del campione, data e l'ora di campionamento. Ciascun campione sarà successivamente trasportato al laboratorio di analisi, per il monitoraggio dei parametri da ricercare.
Nel caso in cui venga evidenziata la presenza di materiale di riporto cosi come definita dal D.P.R. 120/2017 si provvederà a prelevare un campione non vagliato 2 cm (Tal‐quale) da sottoporre alle verifiche analitiche così come previste dal comma 3 dell’Art. 41 del DL 69/2013, come convertito in Legge 98/2013 (test di cessione ex D.M. del 05/02/1998 utilizzando come limiti quelli dell’Allegato 5, Parte IV, Titolo V, Tabella 2 del D.lgs. 152/2006).
9.4 Collaudo scavo serbatoio centrale termica ‐ Foglio 35, Mappale 109
Una volta terminate le attività di rimozione del serbatoi centrale termica, in sede di caratterizzazione, si provvederà alla verifica di collaudo dello scavo; in particolare si provvederà al prelievo dei seguenti campioni:
n.1 campione di fondo scavo;
n. 1 campione per ciascuna parete campionabile (priva di strutture interrate) Totale campioni: n. 5
Parametri: Idrocarburi C>12 ,Idrocarburi C<12 e IPA
Pag. 29 di 31
Ciascun campione sarà prelevato secondo quanto previsto dal D.lgs. 152/2006 e sarà introdotto in contenitore di vetro sigillato, identificato in modo univoco e dotato di etichetta riportante il numero identificativo del campione e la data e l'ora di campionamento. Ciascun campione sarà successivamente trasportato al laboratorio di analisi, per il monitoraggio dei parametri da ricercare.
Nel caso in cui venga evidenziata la presenza di materiale di riporto cosi come definita dal D.P.R. 120/2017 si provvederà a prelevare un campione non vagliato 2 cm (Tal‐quale) da sottoporre alle verifiche analitiche così come previste dal comma 3 dell’Art. 41 del DL 69/2013, come convertito in Legge 98/2013 (test di cessione ex D.M. del 05/02/1998 utilizzando come limiti quelli dell’Allegato 5, Parte IV, Titolo V, Tabella 2 del D.lgs. 152/2006).
9.5 Caratterizzazione Area ‐ Foglio 35, Mappali 101, 102, 103, 260, 109
Sulla base di quanto desunto in relazione alle pregresse attività svolte sull’area ‐ descritte al Paragrafo 6 ‐ si conferma che le attività di indagine preliminare eseguite nell’aprile 2019 sono state eseguite prevedendo una distribuzione dei punti di indagine secondo un criterio statistico‐ragionato al fine di:
avere una distribuzione dei punti di indagine tale da coprire la superficie dell’intera area;
avere un posizionamento dei punti di indagine tale da andare a verificare le principali aree oggetto di attività potenzialmente critiche dal punto di vista ambientale quali:
movimentazioni merci, deposito merci, attività di manutenzione, deposito mezzi agricoli in manutenzione e deposito carburanti; infatti le aree indagate sono state le seguenti:
o trincea T1 – Piazzale di ingresso (oggetto di superamento e Bonifica 242 bis);
o trincea T2 – Piazzale di ingresso;
o trincea T3 – Piazzale antistante al capannone centrale (Edificio D);
o trincea T4 – Piazzale interno;
o trincea T5 – Piano interrato capannone centrale (Edificio D);
o trincea T6 – Zona autolavaggio;
o trincea T7 – Piazzale ex tettoia di ricovero macchine agricole;
o trincea T8 – Deposito carburanti;
o trincea T9 – Piazzale antistante deposito carburanti;
o trincea T10 – Deposito carburanti;
Pag. 30 di 31
Alla luce di quanto sopra la proposta di caratterizzazione delle aree ricomprese all’interno dell’ex Consorzio Agrario ma esterne al mappale interessato dall’intervento di bonifica e ai mappali interessati dagli scavi di rimozione dei serbatoi interrati sarà svolta al fine di validare gli esiti dell’indagine di Parte eseguita in autonomia nell’aprile 2019. Si provvederà inoltre ad aggiungere dei nuovi punti di indagine a livello di aree non indagate in sede di indagine di Parte.
Pertanto si procederà all’esecuzione delle seguenti nuove trincee:
1. trincea T11 – presso il piazzale destinato al carico e scarico merci;
2. trincea T12 – presso il piano interrato dell’edificio D;
3. trincea T13 – presso l’edificio G (ex tettoia di deposito mezzi);
4. trincea T14 – in prossimità dell’ex area destinata al deposito oli lubrificanti e alle vasche di trattamento acque impianto di lavaggio;
5. trincea T15 – piazzale antistante all’edificio G (Foglio 35, mappale 102);
6. trincea T16 – presso l’area cani (Foglio 35, mappale 260).
I parametri monitorati saranno i seguenti: As, Cd, Cr tot, Cr VI, Ni, Pb, Cu, Zn, Hg, C<12, C>12, IPA.
Ciascuna trincea sarà eseguita tramite l’utilizzo di escavatore, e sarà approfondita sino alla quota di 2‐3 metri dal p.c.; i terreni di scavo saranno depositati sul p.c. in tre distinti cumuli:
uno di suolo superficiale (0‐1 metro) uno di suolo intermedio (1‐2 metri) ed uno di suolo profondo (2‐3 metri), fotografati e descritti redigendo un profilo stratigrafico degli orizzonti riscontrati
Da ciascuna trincea si procederà al prelievo di n.2 campioni di terreno di cui uno superficiale (entro il primo metro) ed uno profondo (tra il primo ed il secondo metro). Ciascun campione di terreno sarà prelevato in condizioni tali da non alterare le caratteristiche del materiale, secondo le modalità di campionamento previste dall’Allegato 2 del Titolo V del D.lgs. 152/06.
Il campione sarà setacciato in campo della frazione granulometrica maggiore di 2 cm ed inserito in appositi contenitori in vetro da 500 cc riportanti l’etichetta di identificazione del campione e indicante: luogo di prelievo, numero trincea, quota di prelievo e data di prelievo.
Le attività analitiche saranno eseguite come previsto dall’Allegato 2, Titolo V, D.lgs. 152/06 e
Pag. 31 di 31
saranno condotte sull’aliquota di granulometria inferiore a 2 mm; la concentrazione presente nel campione sarà determinata riferendosi alla totalità dei materiali secchi comprensiva anche dello scheletro.
Nel caso in cui venga evidenziata la presenza di materiale di riporto cosi come definita dal D.P.R. 120/2017 si provvederà inoltre a prelevare un campione non vagliato 2 cm (Tal‐quale) da sottoporre alle verifiche analitiche così come previste dal comma 3 dell’Art. 41 del DL 69/2013, come convertito in Legge 98/2013 (test di cessione ex D.M. del 05/02/1998 utilizzando come limiti quelli dell’Allegato 5, Parte IV, Titolo V, Tabella 2 del D.lgs. 152/2006).
9.6 Cronoprogramma interventi
La presente proposta di caratterizzazione dovrà essere approvata come previsto dal comma 3, dell’art. 242 bis, del D.lgs. 152/06 entro 45 gg dalla presentazione ed una volta autorizzata sarà eseguita in contraddittorio con ARPA per le attività di validazione analitica.
Le tempistiche indicative previste per le attività di cui descritto ai Paragrafi 8 e 9 saranno le seguenti a partire dalla data di approvazione
1. 20 gg per le attività di rimozione del parco serbatoi (edificio C) e del serbatoio della centrale termica (attività di cui al Paragrafo 8) preventivamente comunicate agli Enti.
2. 1 gg per le attività di caratterizzazione in contraddittorio con ARPA (attività di cui al Paragrafo 9) successive all’attività di rimozione dei serbatoi e preventivamente concordate e comunicate agli Enti.
Allegato 1
Class. 11.2 Fascicolo 2019.7.80.229
Spettabile
Attività Edilizie Pavesi S.r.l.
Via dei Fontanili, 1 20141 MILANO (MI)
Email: attivitaediliziepv@legalmail.it
Comune di Lodi Piazza Broletto, 1 26900 LODI (LO)
Email: comunedilodi@legalmail.it
e, p.c.
Provincia di Lodi area 1 - U.O. 4 Tutela e valorizzazione dell'ambiente
Via Fanfulla, 14 26900 LODI (LO)
Email: provincia.lodi@pec.regione.lombardia.it
ATS Milano Città Metropolitana Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria - U.O.C. Salute e Ambiente Via Statuto, 5
20100 MILANO (MI)
Email: dipartimentoprevenzione@pec.ats-milano.it
Te.A. Consulting S.r.l.
Via Vincenzo Monti, 32 20123 MILANO (MI)
Email: tea.consulting@legalmail.it
Oggetto: Attività Edilizie Pavesi S.r.l. - Progetto di bonifica ai sensi dell'art. 242-bis d.lgs. 152/06 area ex Consorzio Agrario di Lodi, Via Gandini n. 3, Foglio 35 Mappale 425, Comune di Lodi.
In data 02/08/2019 è pervenuta, da parte della società Attività Edilizie Pavesi S.r.l., una
Responsabile del procedimento: Dott.ssa Lia Broglia tel. 0382/412229 – 0371/542564 mail l.broglia@arpalombardia.it Posizione organizzativa in bonifiche di siti contaminati: Dott.ssa Stefania Ughini tel 0371/542540 mail: s.ughini@arpalombardia.it
Responsabile dell’istruttoria: Dott. Carlo Fumi tel. 0371/542538 mail: c.fumi@arpalombardia.it
________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Dipartimento di Pavia - Indirizzo PEC: dipartimentopavia.arpa@pec.regione.lombardia.it Dipartimento di Lodi - Indirizzo PEC: dipartimentolodi.arpa@pec.regione.lombardia.it
comunicazione con cui, a seguito dell'esecuzione presso l'area in oggetto di un'indagine preliminare di parte finalizzata alla verifica dello stato qualitativo dei suoli, si rende noto che in corrispondenza della trincea denominata T1, ubicata all'interno della porzione di area identificata catastalmente al Foglio 35, Mappale 425, è emerso il superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione di riferimento (d.lgs. 152/06, Parte Quarta, Titolo V, Allegato 5, Tabella 1 – Colonna B) per i parametri Arsenico (234 mg/kg) e Rame (687 mg/kg); in allegato alla medesima comunicazione viene trasmesso il documento Progetto di bonifica in procedura semplificata ex art. 242-bis d.lgs. 152/06, relativo al suddetto mappale.
Esaminati i contenuti della documentazione trasmessa, si osserva che non sono state fornite informazioni atte a valutare la completezza delle indagini svolte in autonomia dalla parte, in particolare per quanto riguarda i seguenti aspetti:
1. ricostruzione storica delle attività svolte nel sito, con la conseguente individuazione delle potenziali fonti di contaminazione presenti ed elaborazione del modello concettuale preliminare
2. descrizione dei criteri utilizzati per la scelta del numero e dell'ubicazione dei punti di indagine
3. caratterizzazione delle matrici materiali di riporto presenti nell'area, effettuando anche il confronto con le C.S.C. per la specifica destinazione d'uso.
Pertanto, considerato anche che le indagini preliminari sono state svolte senza il contraddittorio con ARPA, si ritiene opportuno segnalare sin d'ora al soggetto proponente e all'Autorità competente che il Piano di Caratterizzazione da presentare al termine degli interventi di bonifica - ai sensi dell'art. 242-bis, comma 3, del d.lgs. 152/06 – dovrà riguardare l'intero sito dell'ex Consorzio Agrario di Lodi e non solamente il Mappale 425 del Foglio 35 come invece previsto nel progetto pervenuto.
Distinti saluti.
Il responsabile della U.O.
Dott.ssa Lia Broglia
Visto :il Direttore dei Dipartimenti Ing. Sergio Padovani
Allegato 2
T2
T3
T4
T7 T8
T10
T6 T5
T9
Depositofitofarmaci Depositoantiparassitari
Depositomangimi
Magazzino ricambio trattori
Officina trattori
Lavaggio trattori
Officinaautomezzi
Deposito prodotti in vendita
Area ex tettoia con struttura metallica Stoccaggio
Silos Mulino dismesso
Deposito oli lubrificanti in latte e fusti
Deposito oli lubrificanti in fusti
Deposito di petrolio peruso domestico incanestri e fusti (10 mc) Localevuoto DepositoPallet Tettoia
Portico Tettoia Tettoia
Deposito benzina adulterata (3 mc)
Banchina dicarico
Uffici
1
2 4
Localevuoto
Centrale termica Centrale
termica a metano
Vasca IMHOFF
T1
PW
PS
PN
FS
FS PR PR PR
PR
Edificio D
T11 T13
T12
T14 FS
PR
PR
PR
PR
WC
PE
A
Area cani
B C D E
c1b1a1
Z
T15
T16
Revisioni:
Scala:
Data:
Commitente:
Progetto:
Titolo:
Te.A. Consulting S.r.l.
Via Vincenzo Monti, 32 20123 Milano
www.territorioambiente.com info@territorioambiente.com
ATTIVITÀ EDILIZIA PAVESI S.r.l.
Via del Fontanili 1 - Lodi 3
Planimetria con ubicazione dei
punti di caratterizzazione e scavo di bonifica art. 242 bis svolto
02/2020
Professionista:
Indagine di caratterizzazione area ex consorzio agrario di via Gandini 3, Lodi
1:500
Tav. n°:
PROPRIETA' RISERVATA - VIETATA OGNI RIPRODUZIONE NON AUTORIZZATA
PUNTI DI INDAGINE SCALA 1:500
Tn.
Punti di indagine svolti in data 17/04/2019 conformi alle CSC tab. 1 col. B Foglio 35 Map. 425
Foglio 35 Map. 426 Foglio 35 Map. 109
T1
Punti di indagine svolti in data 17/04/2019 non conformi alle CSC tab. 1 col. B
Foglio 35 Map. 101,102,103 Foglio 35 Map. 260
1 Vasche di trattamento acque autolavaggio 2 Deposito oli lubrificanti in esterno sotto tettoia 3 Serbatoio di gasolio ad uso riscaldamento
Scavo di bonifica effettuato art. 242/bis T1
Tn.
Punti di indagine previsti in sede di caratterizzazione
N S
E W
A Magazzini generali
B Silos di ammasso dei cereali C Oleificio di deposito carburanti D Capannone
E Portici adibiti a depositi
F Officina di riparazione macchine agricole G Tettoia di ricovero macchine agricole EDIFICI
Edificio A
Edificio B
Edificio C
Edificio F Edificio E
Edificio G
IMPIANTI / SOTTOSERVIZI
PROPOSTA DI CARATTERIZZAZIONE
Rilevo della rete acque meteoriche eseguito
PR/FS n.
Punti di indagine previsti in sede di "collaudo" scavi (Parete e Fondo scavo)
A Serbatoio Ø 2000 B
C D E a1 b1
SERBATOI
Serbatoio Ø 2000
Serbatoio Ø 2000
Serbatoio Ø 2000
Serbatoio Ø 2000
Serbatoio Ø 2150
Serbatoio Ø 2150
c1 Serbatoio Ø 2150
Z Serbatoio Ø 2000
Allegato 3
Allegato 4