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Un saluto cordiale alle Autorità che ci onorano con la loro presenza, ai familiari di Adone Zoli ed ai loro amici, ai Colleghi

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Academic year: 2022

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Benvenuti e grazie a tutti Voi per essere qui con noi.

Un saluto cordiale alle Autorità che ci onorano con la loro presenza, ai familiari di Adone Zoli ed ai loro amici, ai Colleghi.

Grazie anche a quanti, nell’impossibilità di farlo personalmente, hanno fatto pervenire il loro saluto e la loro condivisione ideale di questo evento.

Un evento che, lo dico senza alcuna retorica, avverto come sintesi concreta di momenti storici che sembrano lontani fra loro se si guarda alle date ma che, invece, per il loro valore sostanziale sono assai vicini, quasi in continuità.

Spesso utilizzo il concetto di “comunità”, sia quando mi riferisco alla sede fisica del nostro Ordine sia quando parlo all’insieme degli Avvocati che danno vita al nostro Ordine.

Allo stesso modo so di poter parlare ad una comunità adesso, in questa occasione.

Questo Auditorium è una novità rispetto alla vecchia sede di Palazzo Buontalenti.

E’ un luogo che il Consiglio ha progettato e voluto per metterlo a disposizione della nostra comunità, al suo servizio.

Non è stato né facile né indolore realizzarlo, soprattutto per l’impegno economico; ma lo abbiamo affrontato volentieri perché l’idea del servizio a favore della collettività è il filo comune che ha legato e continuerà a legare ogni scelta del Consiglio.

Siamo nella nuova sede dell’Ordine e stiamo per dedicare questo Auditorium ad Adone Zoli; in conclusione di questa giornata scopriremo il suo busto che ce lo ricorderà anche fisicamente, dopo che i nostri relatori ne avranno ricordato l’impegno umano, civile, politico e professionale.

Lascio a loro il compito.

Io mi limito a sottolineare il filo sottile che lega la “ricostituzione e la rinascita” dell’Ordine degli Avvocati di Firenze ad opera della Commissione Straordinaria (nominata dal CTLN solo qualche settimana dopo la liberazione di Firenze e presieduta da Adone Zoli) a questo nostro spazio di lavoro, di confronto e di studio.

C’è un passaggio ideale, senza soluzione di continuità, di valori e principi che sono davvero “una casa comune” per tutti noi che siamo parte integrante di una comunità fatta di uomini, che sono e vogliono essere considerate persone prima di essere avvocati.

L’attenzione profonda ai diritti ed alla dignità di ogni uomo sono stati sempre al centro dell’agire di Adone Zoli, in ogni suo campo di attività.

Sta nel DNA di noi avvocati tutelare quei diritti e difendere la dignità delle persone.

E’ un compito che ci è stato assegnato dalla nostra Carta Costituzionale anche se sempre più pericolosamente la nostra funzione ed il nostro ruolo sociale vengono mortificati ed umiliati da inaccettabili equiparazioni alle logiche del mercato e dell’economia.

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Sono logiche alle quali non ci rassegniamo e continueremo a svolgere il nostro compito, certamente faticoso nella sua quotidianità, non come adempimento di un obbligo ma per rispetto di valori che uomini come Adone Zoli hanno onorato e difeso pagando, pesantemente, anche di persona.

In questo Auditorium celebriamo, il primo mercoledì di ogni mese, la cerimonia di ingresso nell’albo dei nuovi avvocati; ciascuno di loro, indossando la toga, assume innanzi al Consiglio, in seduta ufficiale ed anch’esso togato, l’impegno solenne leggendo questa formula “consapevole della dignità della professione forense e della sua funzione sociale, mi impegno ad osservare con lealtà, onore e diligenza i doveri della professione di avvocato per i fini della giustizia ed a tutela dell’assistito nelle forme e secondo i principi del nostro ordinamento”.

E’ una formula forte ed assai impegnativa, che richiama quei valori e quei principi che prima ho voluto ricordare.

Dalla prossima volta – grazie alla profonda sensibilità istituzionale della famiglia di Adone Zoli e della Fondazione a lui intitolata – i nuovi giovani Avvocati assumeranno quell’impegno solenne alla sua “presenza” e sotto il suo sguardo di uomo vero.

Grazie ancora a tutti.

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