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Intorno al 4000 a.C. il popolo dei Sumeri (proveniente dal Nord della

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(1)

Astronomia Babilonese

Ringrazio Mirabello Mattera (il nostro “archeologo”) per aver segnalato e corretto alcune inesattezze.

(2)

La Mesopotamia è la regione fra il Tigri e l' Eufrate (il termine greco Mesopotamía significa infatti terra ia, in mezzo mésos ai fiumi potamós) e che corrisponde all’odierno Iraq.

Intorno al 4000 a.C. il popolo dei Sumeri (proveniente dal Nord della

regione?) si insediò nella parte più meridionale della Mesopotamia

(vicino al golfo Persico).

(3)

Si sa che i Sumeri non erano semiti (ossia popoli la cui lingua

appartiene al ceppo linguistico semita come arabi, ebrei e fenici), né si chiamavano Sumeri (il nome che si erano dati nella loro lingua era sag- giga ovvero uomini dalla testa nera). Furono gli Accadi (semiti) a

chiamarli così ma non se ne conosce la ragione.

Gli Accadi il cui nome deriva dalla città di

Akkad da loro fondata e capitale del loro

impero (La città non è ancora stata trovata archeologicamente ma è celebre nelle fonti) convissero

pacificamente coi Sumeri (gli Accadi a nord. i Sumeri a sud) fino a quando nel 2350 a.C. circa decisero di invaderli e

sottometterli sotto la

guida del sovrano

Sargon di Akkad.

(4)

In realtà anche Akkad non è una parola accadica ma deriva molto probabilmente dalla “semitizzazione” della parola sumera agade che significa corona di fuoco.

Agade era uno dei nomi che gli Accadi attribuivano ad Ištar (o Ishtar) dea dell’amore della fertilità dell’erotismo e anche della guerra.

Ištar (dea degli Accadi e dei Babilonesi) deriva a sua volta dalla divinità sumera Inanna dea della fecondità della bellezza e dell’amore.

I nanna/Ištar è identificata col pianeta Venere e rappresentata da una stella con 8 punte.

Il particolare qui di fianco è parte di un kudurru di un re babilonese del 1000 a.C. (custodito al

Louvre).

I kudurru (termine che in accadico significa frontiera) erano documenti in pietra che

segnavano i confini delle proprietà concesse dai re “cassiti” (cfr. slide n. 17 ) ai loro vassalli. In alcuni kudurru erano presenti anche

rappresentazioni di divinità protettrici.

(5)

Il particolare (mostrato nella slide precedente)appartiene al Kudurru in cui si vede il re Melishipak, (1186-1172 a.C.) che presenta la figlia a una divinità.

(6)

I Sumeri avevano compreso che la stella del mattino e della sera corrispondevano allo stesso oggetto a cui avevano associato la dea Inanna.

Venere è visibile prima dell’alba per 263 giorni poi è invisibile per 50 giorni circa e riappare dopo il tramonto per 263 giorni e resta invisibile per 8 giorni circa.

Guardiamo il disegno qui accanto e

cerchiamo di capire il perché di questa

differenza.

(7)

Il periodo sinodico di Venere ossia il tempo dopo il quale Venere ritorna nella stessa

posizione rispetto alla Terra e al Sole

ad esempio in 1 (congiunzione inferiore) è pari a circa 584 giorni (263x2+50+8=584), mentre il periodo siderale, ossia il tempo impiegato da Venere per compiere un orbita attorno al Sole e ritornare nella stessa

posizione rispetto alle “stelle fisse” è di 225 giorni circa. (La ragione di questa differenza sta nel fatto che anche il nostro punto di vista terrestre non è fermo ma si muove attorno al Sole e quindi quando Venere ha compiuto un giro in 225 giorni noi ci siamo spostati di più di metà della nostra orbita 225/365).

La combinazione tra il periodo orbitale della Terra (365 giorni circa) e il periodo sinodico di Venere produce una curiosa coincidenza → ogni 8 anni Venere si ritrova nella stessa posizione (ad esempio in 1) rispetto alla

Terra al Sole e alle “stelle fisse”.

(8)

Cinque periodi sinodici di Venere corrispondono a otto anni solari e quindi ogni otto anni Venere si ritrova ad avere sullo sfondo la stessa costellazione.

Da qui la simbologia della

stella a 8 punte per Venere/Inanna/Ištar

365x8=584x5

(9)

Ai Sumeri si deve l'invenzione del sistema di scrittura cuneiforme, la realizzazione degli ziqqurat e delle città-stato durante il periodo proto- dinastico (le più importanti furono Uruk, Larsa e Nippur) governate da un Lugal (il termine Lu-gal deriva dal sumerico e significa “grande uomo” e designa il sovrano della città-stato)

Ogni città stato aveva il suo ziqqurat (o ziggurat, localizzato solitamente al centro della città).

Lo ziqqurat era un tempio imponente (alto una ventina di metri) a

forma di piramide a gradoni ed era dedicato a un dio protettore. Era dotato di un altare su cui i sacerdoti celebravano i riti e offrivano anche i sacrifici alle divinità (i Sumeri erano politeisti e le loro divinità

antropomorfe erano associate alla natura).

Sulla sommità dello ziqqurat c’era una terrazza da cui i sacerdoti

scrutavano il cielo, studiavano la posizione delle stelle e osservavano anche il volo degli uccelli allo scopo di predire il futuro.

Nella parte inferiore dello ziqqurat si trovavano i magazzini che

contenevano le riserve di cibo ottenute dai tributi della gente.

(10)

I resti dello ziqqurat di Uruk

Ricostruzione della facciata

dello ziqqurat di Ur.

(11)

Il vaso di Warka (nome odierno di Uruk) uno dei più antichi capolavori dell'arte sumera (3200 a.C ca.), alto 92 cm e recuperato a seguito di scavi nel complesso templare dell’ “Eanna” dedicato alla dea Inanna.

Danneggiato e ridotto in frammenti in seguito al saccheggio al Museo di Baghdad (effettuato da

miliziani dell' ISIS nell’aprile 2003) è stato restaurato

nel 2013.

(12)

I frammenti del vaso di Warka con cui è stato ricostruito (erano gli stessi del

ritrovamento originale - 1940)

(13)

Dopo l’invasione degli Accadi (2350 a.C. circa) la civiltà sumera subì un periodo di decadimento di circa 200 anni, ma poi rinacque (con la

fondazione della terza dinastia di Ur ad opera del sovrano Ur-Nammu, tale periodo è compreso tra il 2100 e il 2000 a.C. circa e viene anche definito come età neo-sumera ). Uno dei “personaggi” più noti di quel periodo è Gudea di Lagash (2144-2124 a.C. ca) egli fu Ensi di Lagash (Il termine Ensi forse designava nel periodo protodinastico un sovrano indipendente, ma dalla terza dinastia di Ur il termine Ensi designava un governatore subordinato ad un Lugal)

Una delle tante statuette (27 in

tutto) che rappresentano Gudea,

governatore colto e amante delle

arti. Questa (46 cm di altezza) è

conservata al Louvre ed è stata

trovata in 2 pezzi distinti: la testa

prima (1877) e vent'anni dopo

circa il corpo.

(14)

Gudea (2144-2124 ca) rimanda la nostra

attenzione a qualcosa che abbiamo già notato su una delle pietre del tumulo di Gavrinis...

...in quanto al Louvre è custodito anche un vaso che Gudea fece scolpire in onore di Ningishzidda (divinità sumera

dell’oltretomba) e che sul vaso è

rappresentata in forma di Caduceo (mentre

generalmente aveva forma di serpente)

(15)

L’origine mitologica del Caduceo (dal greco kerỳkeion : araldo, messaggero) sarebbe nell’incontro avvenuto fra Ermes

(Mercurio) figlio di Zeus e della ninfa Maia, e due serpenti che sul monte Citerone, combattevano tra di loro. Quando Ermes, per

porre fine alla lotta, gettò fra i serpenti la verga d’oro regalatagli da Apollo, i due vi si attorcigliarono immobilizzandosi.

Così sarebbe nato il simbolo del Caduceo che venne in seguito ornato con le ali dei calzari del dio greco.

In realtà il Caduceo è uno dei simboli più antichi della storia dell’umanità, comune a civiltà diverse, si trova in reperti fenici, indiani ed egiziani.

Viene erroneamente rappresentato come simbolo dell’ordine dei

medici mentre il simbolo da usarsi

sarebbe il bastone di Esculapio

( Asklēpiós in greco): un serpente

attorcigliato ad un bastone.

(16)

La torre di Babele nel dipinto di Pieter Bruegel 1563 (conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna).

Nel 2000 a.C. ca gli Amorrei (nomadi semiti provenienti dalla regione del Sinai) dopo il crollo della terza dinastia di Ur fondarono la città di

Babilonia (Babele nella Bibbia), il cui nome significa porta degli Dei,

situata sull’ Eufrate e identificata con l’odierna città di Al Hillah, localizzata 80 km a sud di Baghdad.

Gli Amorrei si stanziarono anche più a nord, nei pressi della città di

Assur, da cui avrebbero successivamente preso il nome di Assiri.

(17)

Gli Assiri inizialmente erano pastori ma nel corso dei secoli si dotarono di un esercito di guerrieri abilissimi e spietati. Grazie ad essi il loro

impero (la cui capitale fu prima Assur e poi Ninive) avrebbe dominato nei secoli a venire (cfr. le date sulla carta qui sopra) non soltanto

Babilonia (a cui erano stati sottomessi) ma una regione ben più vasta

della Mesopotamia.

(18)

Torniamo indietro di circa 1000 anni rispetto alla massima espansione assira (cfr slide precedente)

Nel 1700 a.C. si ha il Primo impero babilonese

- Babilonia conosce un grande sviluppo grazie ad Hammurabi un guerriero ma anche un legislatore.

- Il codice di Hammurabi contiene

282 leggi relative alla famiglia al commercio alla proprietà e all' agricoltura.

Nella stele (alta 2.25 m) è inciso il codice.

Sulla sommità della stele Hammurabi (in piedi) riceve da Šamaš dio del sole e della giustizia (Utu in sumero) il codice che è pertanto considerato sacro.

Stele del codice di Hammurabi (Louvre)

(19)

Il codice di Hammurabi prevedeva anche pene molto severe (legge del taglione, occhio per occhio dente per dente) e la pena di morte per i

ladri e per chi disertava il servizio militare.

Con la morte di Hammurabi il primo impero babilonese decadde e la regione viene devastata da diverse invasioni fra cui quella degli Ittiti che dall’ Asia Minore invasero Babilonia nel 1596 a.C.

Successivamente la regione fra il Tigri e L’Eufrate fu soggetta (per 4 secoli: 1500- 1100 a.C. ca ) al dominio dei Cassiti (cfr. slide n.4)

provenienti dalle montagne dell’ Iran) che non portarono sviluppi significativi né alla cultura né alla civiltà.

- Nel 732 a.C. Babilonia venne conquistata dagli Assiri.

- Nel 646 a.C il caldeo (*) Nabopolassar si autoproclamò re di Babilonia e riuscì a riconquistare l’indipendenza della città.

- Successivamente (612 a.C.) i babilonesi conquistarono e distrussero Ninive (la capitale dell’impero assiro).

(*) I caldei erano semiti che si erano stabiliti nella parte meridionale della Mesopotamia, vicino alla foce dell’ Eufrate (Nippur, Ur e Uruk) e si allearono spesso con i Babilonosi per combattere contro gli Assiri.

(20)

Nel 605 a.C. Nabucodonosor II (figlio di Nabopolassar) sconfisse l’Egitto e distrusse Gerusalemme.

Con Nabucodonosor II Babilonia divenne una delle città più belle del mondo. Fece ricostruire la porta di Ishtar (l’ottava porta della città interna)

Lo scavo a Babilonia Berlino, Pergamonmuseum

(21)

Per quasi un secolo l'impero neo babilonese controllò una regione che si estendeva ben oltre la Mesopotamia, ma nel 538 a.C. i Persiani, guidati dal re Ciro il Vecchio, segnarono la fine dell’impero.

A Nabucodonosor II è attribuita (seppur oggetto di controversia) anche la

realizzazione dei giardini pensili di Babilonia (una delle sette meraviglie del

mondo antico).

(22)

Nabucodonosor II (figlio di Nabopollasar) era un caldeo.

Il caldeo Berosso (nato a Babilonia intorno al 300 a.C.) nella sua Storia di Babilonia (tre libri scritti in greco) il cui originale è andato perduto ma di cui sono pervenute trascrizioni di numerose parti scrive che

Da molto tempo i Caldei hanno condotto osservazioni sulle stelle e primi tra tutti gli uomini hanno indagato nella maniera più accurata i movimenti e la forza delle singole stelle; per questo essi posso predire molto il futuro degli uomini.

Astrologi più che astronomi dunque secondo Berosso (che del resto era più astrologo che astronomo.

(Nel secondo libro della Storia Universale Berosso riferisce di una dinastia di 10 re caldei che avrebbero governato Babilonia anticamente e descrive anche il diluvio universale che sarebbe avvenuto durante il regno del nono re. Racconta anche di strani esseri antropomorfi che avrebbero trasmesso agli uomini la conoscenza...)

(23)

Di avviso opposto Strabo d’ Amasea (60 a.C, 20 d.C. ca, noto come

Strabone) che è considerato il più importante geografo dell’antichità e da cui ci vengono molte delle informazioni relative alle conoscenze

astronomiche dei babilonesi.

A Babilonia esiste un gruppo di filosofi chiamati Caldei che si occupano prevalentemente di

astronomia. Alcuni di loro, disapprovati dagli altri,si occupano degli oroscopi...

E' possibile che Strabone si riferisse ai Caldei del suo tempo (essendo fra egli e Berosso trascorsi più di 200 anni...) e che a quell'epoca l'astrologia avesse perduto gran parte del prestigio di cui godeva.

Tuttavia.... in un testo (digitalizzato da Google) che contiene la geografia di Strabone (autore Francesco Ambrosoli edizione del 1835) non ho trovato traccia della frase sopracitata.

(24)

Quello che si può affermare è che:

- i Babilonesi (grazie alla tradizione sumera e caldea) erano attenti osservatori del cielo;

- registravano le loro osservazioni sulle tavolette di argilla;

- riconobbero la periodicità degli eventi astronomici;

- compilarono cataloghi di stelle e costellazioni;

- applicarono le loro conoscenze matematiche per predire la posizione dei pianeti e del sole.

La maggior parte della documentazione ci viene dalla biblioteca di

Assurbanipal (l’ultimo re dell’impero assiro 668- 626 aC ) a Ninive (il cui nome probabilmente significa sede di Ishtar).

Si tratta di migliaia di tavolette d’argilla e frammenti contenenti testi

d’ogni genere, portate alla luce nel 1849 dall’ archeologo britnnico Austen

Henry Layard e che si trovano al British Museum.

(25)

I l testo più importante (un compendio di astronomia e astrologia

babilonese) è il mul-apin che prende il nome dalla prima costellazione indicata in esso (in lingua sumera mul corrisponde a stella e apin ad aratro)

Stella dell'aratro molto probabilmente la combinazione della costellazione del triangolo con Gamma Andromedae (Almach cfr slide del 30

settembre)

Il mul-apin è costituito da 2 tavolette di cui ci sono pervenute alcune copie

(la più antica risalente al 700 a.C., la più recente al 300 a.C.)

Si presume che l'originale fosse del 1000 a.C. anche se secondo alcuni studiosi

potrebbe essere più antico di quasi 1000 anni.

Il testo della prima tavoletta è stato desunto dal

confronto/integrazione di 5 copie (2 delle quali

provenienti dalla biblioteca di Assurbanipal).

(26)

Il testo della seconda tavoletta è stato desunto dal confronto

integrazione di 6 copie (3 delle quali provenienti dalla biblioteca di Assurbanipal).

Alcuni studiosi ritengono che ci potesse essere una terza tavoletta (una sorta di appendice) che tuttavia non è stata mai trovata.

Sulla prima tavoletta sono riportate le stelle e le costellazioni principali e indicazioni sulle date del loro sorgere, tramontare e culminazione.

Le stelle e le costellazioni sono divise in fasce di latitudine celeste - 33 nella regione settentrionale (con )

- 23 nella regione centrale (con declinazione intermedia)

- 15 in quella meridionale (con ) .

(27)

È interessante osservare come le stelle e le costellazioni delle 3 fasce siano associate alle 3 divinità che costituiscono la triade cosmica :

- Enlil divinità sumera di vento, aria e tempeste (in sumero En significa signore e Lil vento o tempesta). Enlil ha separato la terra (Ki) e il cielo (An) da cui era stato generato, rendendo il mondo abitabile per gli esseri umani. Enlil è anche il Dio che ha mandato il diluvio (universale) sugli uomini.

- An (in sumero, Anu in accadico) il cui nome significa colui che appartiene ai cieli, è , il re degli dei, re delle costellazioni, re degli spiriti e dei demoni, giudice supremo. Ad An è sacro il numero 60.

- Ea (in accadico, Enki in sumero), divinità dell'acqua, della saggezza e della magia. I suoi simboli erano la capra e il pesce dalla cui

combinazione scaturisce la costellazione del capricorno.

La triade cosmica unita a Ki costituisce l’insieme delle 4 divinità creatrici.

(28)

Tavoletta 1 del Mul-apin (3.3 x 2.4 inches)

British Museum.

Sulle due colonne sono elencate le stelle delle 3 divisioni del cielo (età stimata della tavoletta 1000- 500 a.C.)

(29)

Sulla seconda tavoletta si trovano informazioni più tecniche che fanno comprendere la metodologia di osservazione dei Babilonesi

fra queste:

- i periodi di Sole, Luna e pianeti - le date della levate eliache (*) di Sirio

- le date corrispondenti a solstizi e equinozi - lo schema per i mesi intercalari (**)

(*) la levata eliaca è il giorno in cui un astro sorge appena prima del Sole.

(**) I Babilonesi utilizzavano un calendario lunare (12 mesi di 29 o 30 giorni) per un totale di 354 giorni cui aggiungevano un mese secondo uno schema definito in un ciclo di 19 anni (Il ciclo di 19 anni prende il nome da Metone astronomo greco del V secolo a.C. ma i Babilonesi avevano conoscenza di questa relazione che utilizzavano per “aggiustare” il loro calendario lunare).

Il primo giorno di ogni mese coincideva col termine della luna nuova (apparizione in cielo della piccola falce di luna dopo il tramonto)

(30)

Esiste anche un reperto più antico (ritrovato nel 1846 nella biblioteca di Assurbanipal) e risalente al 1700 a.C. è l' Enuma Anu Enlil letteralmente i giorni di Anu e Enlil tavolette d'argilla in cui per secoli sono stati registrati e fenomeni celesti.

Nell' Enuma Anu Enlil sono riportati fenomeni celesti e meteorologici. Si ritiene che avesse la funzione di ricavare dagli accadimenti

naturali dei presagi e delle previsioni,

Dell' Enuma Anu Enlil fa parte la cosiddetta tavoletta di Venere in cui sono state registrate su un arco temporale di 21 anni le date lunari di inizio e fine del periodo di invisibilità che ha luogo durante la congiunzione del pianeta col Sole.

Tavoletta di Venere 17 x 9 cm (British Museum)

(31)

Nabonassar, fu re di Babilonia dal 747 a il 734 a. C.

Diede grande impulso all’ astronomia e durante il suo regno iniziò un’accurata registrazione dei fenomeni celesti.

l a frequenza delle osservazioni astronomiche durante il regno di Nabonossar permise agli

astronomi babilonesi di predire con maggiore precisione gli avvenimenti celesti.

Quando, 900 anni dopo

Tolomeo scrisse l’Almagesto datò gli eventi astronomici a partire dal primo anno di

regno di Nabonassar e precisamente dal

mezzogiorno del 26 febbraio 747 a.C.

Calendario lunare in uso prima di Nabonossar

(32)

Ai Babilonesi che avevano preso dai Sumeri la numerazione a base 60 dobbiamo:

- la divisione del grado in primi e secondi

- la convenzione di dare all'angolo giro il valore di 360°

- la divisione del giorno in ore (e delle ore in minuti e secondi)

- l' identificazione delle costellazioni e le associazioni di esse con i mesi.

I Babilonesi avevano osservato che sole e pianeti si

muovevano lungo una fascia di cielo (eclittica) lungo cui

avevano identificato delle costellazioni e che il sole in

particolare restava in ciascuna costellazione circa 1 mese

(1°/ giorno di moto apparente, ogni costellazione occupa

circa 30°)

(33)

L’ immagine è carina ma non è stata presa da un sito scientifico..

.

Chi fosse interessato ad approfondire l’argomento dell’ origine delle costellazioni può leggere l’articolo di Rogers (pubblicato nel 1998 sul Journal of the British Astronomical Association, vol.108, no.1, p.9-28) reso disponibile fra il materiale didattico.

(34)

Oltre ad aver osservato il moto retrogrado di Marte e Giove, aver previsto i

fenomeni celesti (*) ed aver escogitato un metodo matematico per rappresentare le variazioni di velocità (apparente) del sole, uno studio recente (di Mathieu

Ossendrijver dell' Università Humboldt di Berlino) ha mostrato che gll astronomi babilonesi avevano conoscenze matematiche inaspettate

Ancient Babylonian astronomers calculated Jupiter’s position from the area under a

time-velocity graph

Science ,2016: Vol. 351, Issue 6272, pp. 482-484

(*) la prima registrazione di cui si ha documentazione è

relativa all'eclissi di luna del 19 marzo 721 a.C. ma ai Caldei si deve la scoperta della ripetibilità di eclissi di Sole e di Luna in un dopo un determinato numero di giorni (è il ciclo di Saros termine che nella loro lingua significava

ripetizione).

(35)

fonti babilonesi, decifrate da Stephenson nel 1985, la Halley sarebbe stata osservata in Mesopotamia, giorno dopo giorno, nel mese lunare che andava dal 14 Luglio al 11 Agosto dell'anno 87 a.C..

Gli annali babilonesi riportano anche l'esistenza di una coda visibile nel cielo estesa per circa 10 gradi, 20 volte circa il diametro della Luna piena.

Una delle tavolette (risalenti al 2400- 2000 a.C.) esaminate da

Ossendrijver (il lavoro è durato 13 anni!) contenente le istruzioni per calcolare il movimento di Giove.

Anche l' articolo di Ossendrijver sarà reso disponibile fra il materiale didattico

per chi volesse leggerlo.

(36)

Del resto era già noto che i babilonesi erano in grado di calcolare con

buona approssimazione la radice quadrata di 2 e conoscevano il teorema di Pitagora già un millennio prima della nascita del matematico greco che gli ha dato il nome.

Tavoletta babilonese (1800 a.C ca) conservata all' Università di Yale (USA)

Sul lato il numero 30, sulla diagonale 2 numeri 1.414213 e 42.42639 (applicando il

teorema di Pitagora ad un quadrato di lato L si deriva per la diagonale D il valore Se L=30 D= 42.4264

Pitagora di Samo (570 a.C ca)

(37)

Questa tavoletta datata intorno al 1800 a.C. (trovata in Iraq agli inizi del 1900) e conservata nella biblioteca della Columbia University di New York contiene un elenco di terne pitagoriche. Si potrebbe pensare che i Babilonesi non

conoscessero il teorema di Pitagora ed avessero ottenuto questi numeri

semplicemente misurando cateti e ipotenusa ma è la tavoletta della slide

precedente con tanto di valore della radice di 2 a far capire che dovevano

conoscere il teorema (se no come avrebbero legato la diagonale al lato del

quadrato con la radice di 2 ?)

(38)

I numeri da 1 a 60 in cuneiforme

Il nostro 8024,265 per i babilonesi era 2 13 44 15 12 (scritto ovviamente in cuneiforme)

Ogni volta che vedo questi simboli mi sento a disagio…

I Babilonesi non avevano lo zero, lo zero era uno spazio vuoto (un blank) né avevano la virgola (o il punto) per

separare le cifre decimali

Il nostro 1,5 era per loro 1 30 (il blank) di separazione

poteva essere confuso con lo

zero

(39)

questo è il 2

Per risolvere l’ambiguità intorno al 1000 a.C. I Babilonesi introdussero il simbolo dello zero

questo è il 61

Questo è il 64 oppure il 3604?

64 3604

(40)

E la radice di 2 ?

I Babilonesi escogitarono un metodo per calcolarla tuttora noto come il metodo babilonese.

La radice quadrata di 2 altro non è che il lato di un quadrato che ha area A pari a 2.

Se volessimo trovare la radice quadrata di 9 il risultato sarebbe immediato: 3

Nel caso di 2 e più in generale di ogni numero positivo possiamo arrivare alla radice per approssimazioni successive, attraverso la successione

In quanto la radice è il limite della successione per n che tende ad infinito.

Con questa approssimazione I Babilonesi trovarono

da confrontarsi con 1.414214

(41)

I.

Tavoletta babilonese del 164 a.C. catalogata con il numero Wa-41462 e conservata al British Museum in cui è annotato il passaggio della cometa di Halley (*)

Secondo Stephenson et al.

(**),dalla decifrazione di diverse fonti babilonesi risulterebbe che la cometa di Halley sia stata

osservata in Mesopotamia, giorno dopo giorno, nel mese lunare che andava dal 14 Luglio al 11 Agosto dell'anno 87 a.C.Gli annali

babilonesi riportano anche

l'esistenza di una coda visibile nel cielo estesa per circa 10 gradi, 20 volte circa il diametro della Luna piena.Difficile stabilire se

avessero correlato questo passaggio al precedente.

(*) è il documento più antico relativo alla cometa anche se un testo di storia cinese (lo Shiji) redatto intorno al 100 a.C. attribuisce agli astronomi cinesi l’osservazione e descrizione più antica (239 a.C.) del passaggio della cometa

(**) Stephenson et al. 1985,Nature, Volume 314, Issue 6012, pp. 587-592

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