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TRA REGIONE PUGLIA ASSESSORATO AI TRASPORTI E ALLE VIE DI COMUNICAZIONE ASSESSORATO ALLA SALUTE E L’ISTITUTO NAZIONALE PER L’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO PREMESSO CHE PROTOCOLLO DI INTESA R E G I O N E P U G L I A

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DIREZIONE REGIONALE PUGLIA

R E G I O N E P U G L I A

ASSESSORATO AI TRASPORTI E VIE DI COMUNICAZIONE ASSESSORATO ALLA SALUTE

PROTOCOLLO DI INTESA

SICUREZZA ALLA GUIDA NEL TRASPORTO PROFESSIONALE DELLE MERCI

TRA

REGIONE PUGLIA

ASSESSORATO AI TRASPORTI E ALLE VIE DI COMUNICAZIONE

ASSESSORATO ALLA SALUTE E

L’ISTITUTO NAZIONALE PER L’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO

PREMESSO CHE

nel Libro Bianco “La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte” l’Unione Europea ha sancito la inderogabile esigenza di porre in essere ogni opportuna strategia per diminuire il numero delle vittime della circolazione stradale motorizzata, affermando che “l’obiettivo dell’Unione in termini di sicurezza stradale deve essere quello di ridurre le vittime della strada del 50% entro il 2010”;

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il Decreto Legislativo n. 285 del 1992 e successive modificazioni (cd. Codice della Strada) nell’art. 140 sancisce che “gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale”;

con il Decreto Legislativo n. 626 del 1994 e successive modificazioni lo Stato ha inteso creare un sistema di “misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori durante il lavoro, in tutti i settori privati o pubblici”, anche mediante la valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza, la programmazione della prevenzione, il rispetto dei principi ergonomici, le priorità delle misure di prevenzione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale, il controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici e gli interventi di informazione, formazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori ovvero dei loro rappresentanti, sulle questioni riguardanti la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro, come disposto dall’art. 3 del citato Decreto;

con la Legge n. 144 del 1999, art. 32, è stato istituito il Piano Nazionale della Sicurezza stradale, quale “sistema articolato di indirizzi, di misure per la promozione e l'incentivazione di piani e strumenti per migliorare i livelli di sicurezza da parte degli enti proprietari e gestori, di interventi infrastrutturali, di misure di prevenzione e controllo, di dispositivi normativi e organizzativi, finalizzati al miglioramento della sicurezza secondo gli obiettivi comunitari.”, giunto attualmente al Secondo Bando nazionale;

con la Legge n. 340 del 2000, art. 22, è stato ulteriormente raccomandato “l’aumento dei livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale” da prevedere all’interno dei PUM (Piani Urbani di Mobilità), quali strumenti programmatici per una sicurezza intesa ad ampio raggio, comprendente gli aspetti sanitari, energetici, ambientali e logistici della circolazione stradale;

la Legge Regionale n. 18 del 2004, nell’articolo 1, sancisce la promozione di “ogni iniziativa idonea a perseguire l'obiettivo di ridurre i rischi connessi alla mobilità delle persone e delle merci in tutte le sue manifestazioni e circostanze e a garantire la sicurezza nei trasporti quale valore primario che concorre a determinare la qualità della vita”;

il Piano Regionale della Prevenzione per il triennio 2005-2007 predisposto dall’Assessorato regionale alla salute - sulla scorta del Piano Nazionale della Prevenzione curato dal Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle malattie (CCM) - prevede forme di “collaborazione con la Consulta e Centro Regionale di monitoraggio e governo della sicurezza stradale, istituita dalla L.R. 25.10.2004 n. 18, art. 6”, mediante l’istituzione di un “un gruppo di lavoro multidisciplinare, costituito da Assessorato, Agenzia Regionale Sanitaria e Osservatorio Epidemiologico, che coinvolga : polizia urbana, polizia stradale, carabinieri, pronto soccorso, centrali di coordinamento del 118,

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ACI”, al fine di promuovere azioni di sorveglianza epidemiologica e di prevenzione in ambito di sicurezza stradale;

CONSIDERATO CHE

da studi compiuti e pubblicati dall’INAIL1 e dalla Segreteria Tecnica della Consulta Nazionale sulla Sicurezza stradale2 sono emersi, fra gli altri, i seguenti dati statistici ed epidemiologici:

- un aumento – fra il 1991 ed il 2002 – del 53,3% degli autocarri adibiti al trasporto merci, in un quadro nazionale di crescita complessiva e costante della motorizzazione;

- un aumento tendenziale dell’incidentalità stradale e del numero dei feriti in costante ascesa dal 1995 al 2004, con una diminuzione del trend circoscritto fra il 2003 e il 2004 dovuta all’effetto-annuncio del provvedimento legislativo noto come “patente a punti” e una delle più esigue riduzioni di mortalità fra tutti i Paesi europei;

- una tendenza nazionale alla crescita del numero delle vittime, pari a circa il 2%, secondo i primi dati parziali disponibili per il 2006;

- il picco più elevato di incidentalità si registra intorno alle ore 18, durante gli spostamenti dal luogo di lavoro verso le abitazioni, in presenza di fattori psicosociali dovuti allo stress da lavoro e di difficoltà di percezioni visive dovute alla riduzione della luce naturale non ancora sostituita da quella artificiale;

- nel 2005 si sono verificati quasi 126.000 infortuni stradali denunciati all’INAIL, dei quali 638 mortali, che rappresentano rispettivamente il 13% degli infortuni avvenuti in complesso e ben il 53% degli infortuni mortali;

- nell’ambito degli infortuni stradali quelli avvenuti nel tragitto casa-lavoro sono circa 76mila di cui 238 mortali;

- l’86% dei lavoratori infortunati ha un’età compresa fra i 18 e i 49 anni;

- in Puglia, nel 2005, su un totale di 4.153 infortuni stradali denunciati all’INAIL , ben 2.329 sono accaduti in occasione di lavoro;

- lo scarso ed il discontinuo coordinamento fra le Istituzioni pubbliche e private direttamente interessate alla risoluzione dei problemi della sicurezza è indicato quale uno dei fattori più deleteri per il sano e pieno sviluppo locale;

1 Cfr. sito web www.inail.it

2 Dati forniti da Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e dal CNEL, elaborati con la collaborazione della RST (Ricerche e servizi per il Territorio. Srl) e distribuiti nel corso dell’ultima Consulta Nazionale sulla sicurezza stradale, tenutasi in Roma, il 3 aprile 2007.

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PRESO ATTO CHE

- la Direzione Regionale dell’INAIL, l’Assessorato ai Trasporti e l’Assessorato alla Salute della Regione Puglia, movendo dalle citate indicazioni normative e dalla gravità della situazione locale in relazione alla sicurezza stradale del trasporto professionale, nell’ambito delle proprie competenze istituzionali, hanno individuato molteplici ragioni ed opportunità per intraprendere innovative modalità sinergiche di lavoro;

- tali forme di collaborazione inter-istituzionale implicano un conseguente complessivo accrescimento nel territorio della promozione di politiche e di prassi mirate alla sicurezza delle persone;

- a seguito dei diretti contatti intrapresi dalla Direzione Regionale dell’INAIL e dall’Assessorato ai Trasporti con diverse Agenzie pubbliche e private del territorio sono emerse con forza, da parte della categoria del trasporto professionale, esigenze di educazione, prevenzione e formazione nei confronti della sicurezza e dell’ergonomia, nonché la necessità del supporto istituzionale nell’introduzione e diffusione nelle Aziende dei Sistemi di Certificazione della Qualità;

- il bisogno di coordinamento e di sinergia è particolarmente sentito anche da altri Soggetti istituzionali del territorio, quali le Forze dell’Ordine, le Polizie Municipali, gli Uffici decentrati del Ministero dei Trasporti (le Motorizzazioni Civili), le Province, l’ACI, le Associazioni e le Fondazioni per le vittime della strada, al fine di incentivare e rafforzare la cultura della salute e del benessere lavorativo ed organizzativo, l’etica della responsabilità, la prevenzione socio-sanitaria;

TUTTO QUANTO PREMESSO LE PARTI CONVENGONO

di stipulare il presente Protocollo d’Intesa avente le seguenti finalità::

a) Prevenzione - primaria, secondaria e terziaria - mediante la programmazione congiunta, partecipata e sistematica di iniziative estemporanee e di attività continuative da porre in essere nelle diverse fasi delle attività produttive del trasporto professionale, volte ad evitare e/o diminuire i rischi e i pericoli per la salute dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente;

b) Informazione e Comunicazione istituzionale, mediante la circolazione tempestiva dei dati e delle informazioni in possesso dei singoli Soggetti sottoscrittori, il reperimento congiunto dei dati e delle informazioni in possesso degli Enti territoriali, forme di monitoraggio e di lettura integrata dei bisogni e delle risorse correlati alla sicurezza del trasporto professionale, iniziative unitarie di informazione e di sensibilizzazione alla sicurezza sociale, sanitaria, stradale, lavorativa, ambientale;

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c) Progettazione mirata, mediante la promozione, il sostegno e il tutoraggio di iniziative che favoriscano la sicurezza attiva e passiva e l’emersione dei bisogni dei lavoratori del trasporto professionale, al fine di individuare possibili forme di conciliazione fra tali bisogni dei lavoratori e le esigenze delle popolazioni locali, dei sistemi economici, logistici, infrastrutturali ed ambientali. Tali iniziative sono previste anche in funzione di un più efficace accesso ed utilizzo delle opportunità poste in essere dal nuovo Complemento di Programmazione dell’Unione Europea (Fondi FESR ed FSE,) per il periodo 2007-2013 e dai finanziamenti statali e locali;

d) Concertazione fra Enti pubblici e privati e stakeholders, promossa dai Soggetti istituzionali sottoscrittori del presente Protocollo, volta a favorire l’interpretazione unitaria delle problematiche del mondo dell’autotrasporto delle merci, l’individuazione delle priorità degli interventi programmatici relativi alla prevenzione, le azioni sistematiche di benchmarking e le eventuali iniziative di ascolto partecipato e di lettura autobiografica delle informazioni da parte dei lavoratori del settore;

e) Formazione programmata e progettata congiuntamente ai fini di diffondere fra i lavoratori del trasporto le conoscenze che “salvano la vita”, modificando in maniera sostanziale abitudini e comportamenti deleteri per la salute dei lavoratori e degli altri utenti della strada. In particolare, si intende promuovere e sostenere programmi formativi mirati all’educazione alla sicurezza stradale e alla corretta ergonomia dei mezzi di trasporto, alla prevenzione delle patologie professionali di tipo organico (disturbi alimentari, cardiovascolari, del sonno, problemi connessi al diabete e all’epilessia, alla disabilità e all’abuso di alcol e di stupefacenti, ..) e psicologico (disturbi da stress e da ansia, da fobie e da panico, disturbi post-traumatici e neuropsicologici,..).

f) Monitoraggio e Valutazione dei dati e delle informazioni che pervengono agli Enti sottoscrittori, anche al fine di promuovere azioni di indagine e di ricerca quali- quantitativa connesse ai fenomeni evidenziati; monitoraggio e valutazione delle azioni prodotte dalle collaborazioni sancite col presente Atto d’Intesa.

Al fine di rendere operativo ed immediatamente applicabile il presente Protocollo

LE PARTI, ALTRESI’, CONVENGONO

di strutturare la programmazione delle azioni previste nel presente documento mediante la costituzione di un Nucleo di Coordinamento, composto da un rappresentante delegato da ciascuna delle tre Istituzioni promotrici del presente Protocollo.

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Il predetto Nucleo si incontrerà – secondo le particolari esigenze emergenti - allo scopo di:

• individuare le priorità delle azioni di collaborazione;

• convocare ed organizzare gli incontri periodici con gli altri Enti interessati nelle problematiche oggetto del presente Accordo;

• contattare e coordinare gli altri Enti da coinvolgere in eventuali specifiche iniziative;

• raccogliere e diffondere ai citati Enti le informazioni più pertinenti ed opportune per le attività previste nel presente Accordo;

• monitorare i risultati delle iniziative che scaturiscono dal Protocollo;

• condurre sistematiche azioni di bottom up dei contenuti e delle proposte che pervengono dalle diverse Agenzie del territorio nei confronti dei vertici delle tre Istituzioni promotrici.

Gli Enti da coinvolgere sistematicamente nella concertazione sulle iniziative previste dal presente Atto di Intesa, preso atto delle relative adesioni, sono:

• Compartimento della Polizia Stradale della Puglia;

• Direzione regionale Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

• Coordinamento delle Polizie Municipali

• gli Uffici Provinciali della Motorizzazione Civile;

• le Delegazioni provinciali dell’Automobile Club d’Italia;

• la rappresentanza regionale dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia

• l’Autorità Portuale di Bari

• l’Autorità Portuale di Brindisi

• l’Autorità Portuale di Taranto

• Provincia di Bari

• Provincia di Brindisi

• Provincia di Foggia

• Provincia di Lecce

• Provincia di Taranto

• il Comune di Bari

• il Comune di Brindisi

• il Comune di Foggia

• il Comune di Lecce

• il Comune di Taranto

• il Comune di Trani

• Sindacati di categoria

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• Associazioni di categoria

• Associazioni delle Aziende interessate

• Soggetti del Terzo Settore

Gli Enti sopra elencati costituiscono il Tavolo tecnico che sarà convocato ogni sei mesi dal Nucleo di Coordinamento, per perseguire i seguenti obiettivi:

• discutere i temi proposti dal presente Protocollo,

• rappresentare le problematiche connesse al mondo dell’autotrasporto secondo i diversi punti di osservazione delle istituzioni coinvolte,

• individuare possibili strategie per la governance del settore,

• produrre istanze e proposte finalizzate alla prevenzione e alla corretta gestione delle problematiche evidenziate,

• supportare il Nucleo di Coordinamento nelle attività di ricerca ed analisi delle condizioni di lavoro degli autotrasportatori e nella diffusione/pubblicizzazione delle iniziative promosse e prodotte all’interno del presente Atto di Intesa,

• valutare le richieste di adesione da parte di ulteriori partners.

Il presente Protocollo ha decorrenza dalla data della stipula dello stesso e ha validità triennale.

Sottoscritto in Bari, il 18 settembre 2007

per la DIREZIONE REGIONALE DELL’INAIL (Alfredo Violante)

per la REGIONE PUGLIA

L’ASSESSORE AI TRASPORTI E ALLE VIE DI COMUNICAZIONE (Mario Loizzo)

L’ASSESSORE ALLE POLITICHE DELLA SALUTE (Alberto Tedesco)

Riferimenti

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