Narratore: Gianna Berretta è nata a Magenta il quattro ottobre 1922, intuisce che la sua vita non dipende solo dalle sue inclinazioni e dai suoi desideri ma che è segnata da un filo rosso: la via indicata dal
Signore. Sente forte il desiderio di donarsi agli altri con tutta se stessa soprattutto ai più piccoli e più fragili; diventerà, infatti, medico. La certezza della presenza di Dio nella sua vita la porterà a vivere con
passione il suo essere donna, moglie, madre. Gianna ha 18 anni e capisce che è giunto il momento di decidere cosa fare della sua vita
Gianna: «lo da grande farò il medico...».
Lia: Interlocutore: «E come ti viene questa idea... fare il medico richiede molto studio.. Vuoi imitare i tuoi fratelli?».
Gianna: «No, ma ho capito che la vita è troppo importante per
sprecarla... Sai, stavo pensando al mio futuro e .. .mi sono accorta che non sono da sola... intorno a me ci sono altre creature, alcune di loro hanno bisogno di aiuto.., la cosa più importante per me è donarmi...», Interlocutore: «Fare il medico ti permette questo?».
Gianna: «Sì, perché posso stare accanto alle persone: questa è una
professione che mi permetterà di mettermi al servizio dei più deboli, e poi un giorno forse raggiungerò mio fratello in missione...».
Narratore: Dopo qualche anno, Gianna si laurea in medicina, ma non ha ancora capito se vuole fare la missionaria oppure continuare il lavoro nella sua città.
Confessore: «Cos’hai Gianna, non stai bene? Hai una faccia...».
Gianna: «Non preoccuparti sto bene ... Ho bisogno che preghi per me...
missionaria come mio fratello oppure che continui il mio lavoro nell’ambulatorio, mi sposi e diventi mamma?».
Confessore: «Aspetta con pazienza e vedrai che capiremo cosa è meglio.., quando Dio vorrà...».
Narratore: Gianna ascolta il consiglio del suo confessore e aspetta.
Intanto interroga Dio con la preghiera, interroga il suo confessore e se stessa, i suoi desideri. Finché incontra Pietro Molla, il suo futuro marito e in quel momento capisce che donandoglielo il Signore le ha proprio
voluto bene... con lui sarà una brava sposa e una madre. ,
Marito: «Gianna, ma come fai a essere così felice?».
Gianna: «Sai mi sforzo di sorridere a Dio, perché capisco che mi sta riempiendo di doni».
Marito: «Sì, ma Dio non lo vedi.., e tu sorridi alle persone che ti stanno intorno...».
Gianna: «Certo... ma penso sia importante sorridere ai nostri genitori, ai nostri fratelli e alle nostre sorelle ai nostri amici, perché dobbiamo essere fiaccole di gioia... dobbiamo trasmettere loro un po’ di gioia».
Marito: «E con chi ti fa arrabbiare?».
Gianna: «Sorridere sempre, perdonando chi ti offende... Sorridere a tutti quelli che il Signore ti manda durante la tua giornata...».
Marito: “Va bene, sorridere sempre... ho capito... ma perché?”.
Gianna: «Perché il mondo cerca la gioia ma non la trova lontano da Dio, e per questo si sente molto infelice. Noi abbiamo capito che la gioia viene da Gesù. Con Gesù nel cuore portiamo la gioia. Egli sarà la forza che ci aiuta».
Narratore: Gianna nella sua vita cerca di vivere il sorriso, perché capisce che intorno a lei c’è un mondo spesso triste e lontano da Dio, capisce che quello che può fare è innanzitutto dimostrare come Gesù riempia il cuore di gioia! Fin da giovane Gianna comprende come la Chiesa sia un luogo dove ciascuno può dare il proprio contributo, per far crescere tutta la comunità. Lavora molto in oratorio, diventa un punto di riferimento per le ragazze della sua comunità, si preoccupa degli anziani e dei bisognosi della sua parrocchia. Questi impegni sono stati una palestra di vita.
Interlocutore: «Che cosa fa un laico nella Chiesa?».
Gianna:«Un laico è un cristiano che non è prete, e che cerca nella sua vita di tutti i giorni di vivere il Vangelo, per diventare santo attraverso il suo lavoro e la sua famiglia...».
Interlocutore: “E che cosa c’entra la Chiesa?».
Gianna : «lo e la mia famiglia apparteniamo ad una comunità... a una parrocchia, la parrocchia di Magenta, qui celebriamo l’Eucaristia,
preghiamo, cerchiamo di aiutare quelli che vediamo in difficoltà.., e poi la mia stessa famiglia, con Pietro e i bambini, formiamo una piccola
Chiesa».
Interlocutore: «Sì, ma non dirmi che tu, laica, puoi servire la Chiesa come fa un prete...».
Gianna : «No, la servo in modo diverso.., ma tutte le volte che, come medico, offro una cura affettuosa a una persona, perché penso che è un mio fratello contribuisco a fare più bella la Chiesa... lI Signore vuole tanti medici che offrano se stessi per Lui...».
Narratore: Gianna è impegnata a consolare una ragazza dell’Azione Cattolica che vorrebbe fare cose grandi e fa fatica a svolgere i suoi impegni di tutti i giorni.
Ragazza: Uffa, sono stufa di studiare, di impegnarmi per delle cose
piccole, di fare sempre la solita vita.,, voglio fare grandi cose... non posso perdere tempo dietro a delle piccolezze...
Gianna: «Stai bene attenta... bisogna che noi impariamo a fare bene le cose quotidiane. Anche le più insignificanti, anche quelle che non sempre danno soddisfazione. Farle bene e, soprattutto, volentieri e quando poi non ce la facciamo a essere fedeli ai nostri piccoli impegni quotidiani forse è meglio che chiediamo aiuto all’Amore di Dio».
Ragazza: «lo vorrei testimoniare il Vangelo in tutto il mondo..,». «Sì, il Vangelo è da testimoniare dappertutto ma il primo compito di ciascuno è testimoniare proprio nell’ambiente in cui ci troviamo, con quelle persone che il Signore ci ha messo vicino, Il Vangelo prima di insegnarlo occorre viverlo. Attraverso di noi possiamo far incontrare ad altri l’amore di Gesù».
Narratore: Gianna quando è diventata medico e madre ha vissuto quello che insegnava alle sue ragazze. Nella sua vita quotidiana ha mostrato che è possibile testimoniare il Vangelo.
Tutti i suoi pazienti e la sua famiglia si sentivano accolti e aiutati a capire cosa significa amare la vita.
Narratore: Gianna e Pietro hanno tre figli, ma vorrebbero averne ancora... e dopo un po’ di attesa, finalmente per la quarta volta Gianna rimane incinta.
Fino al secondo mese di gravidanza sembra andare tutto bene ma poi le viene diagnosticato un tumore: difficilmente potrà portare avanti la gravidanza senza mettere a rischio la sua vita.
Con il marito Pietro devono decidere cosa fare.
Marito: «Gianna, occorre che pensiamo al bene della nostra famiglia, dei nostri piccoli...».
Gianna: «Pietro, anche il mio primo pensiero va ai miei cari angioletti, ma qualsiasi cosa mi facciano io l’accettero’ pur di salvare il bambino.. Il
Signore conosce la nostra situazione ci penserà lui».
Marito: «Capisco che siamo di fronte a una scelta molto difficile...
dobbiamo scegliere tra due cose molto importanti per noi... dobbiamo scegliere tra te, la tua presenza e la vita della bambina che aspetti».
Gianna: «Pietro, il Signore penserà a voi e io so che crescerai bene i nostri bambini.., la vita di questa bimba è più importante e solo noi possiamo difenderla. Se dovete decidere tra me e lei nessuna esitazione:
scegliete, e lo esigo, lei».
Marito: Gianna io rispetto ogni tua decisione perché conosco il tuo cuore che ama fino alla fine, anche a costo della tua vita».
Narratore: lI 21 Aprile 1962 nasce Gianna Emanuela, con grande gioia per tutta la famiglia Molla, anche se per Gianna inizia una grande
sofferenza che la porta alla morte una settimana dopo.
L’amore di Gianna per la Vita e per la sua creatura è arrivato fino a lì; da Gesù, che “dona la sua vita per i propri amici”, ha imparato ad “amare
