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(1)
(2)
(3)

S4 488

(4)
(5)
(6)

WmmmmLr/jitrttnnde/. n-flKtr GiitCPiil irte.

(7)

MEMORIE

INTORNO ALLA VITA

,

MORTE

,

SEPOLTURA

j

SCOPERTA E VENERAZIONE DELLE SACRE SPOGLIE

DEL

Ba GIOVANNI OLINI

FU FIOVANO DI

S.

GIOVANNI DECOLLATO

CIRCA L'AGNO

1265,

Tratte da Monumenti

antichi, e

da varj

Scrittori

,

che

ne fanno menzione

7 e raccolte insieme

da un

divoto del

Beato*

VENEZIA 1735.

PRESSO DOMENICO FRACASSO*

Con pubblica Facoltà.

(8)

*

(9)

Ulli

rr. sig.sig.

TIOMUI

DELLA METRpPOLI DI VENEZIA.

a

chi altri

mai fuorché a VV.SS* Reverend.

con

più

di convenevolezza con

meno

di difidenza dedicare la vita di questo

Beato

?

Essa fuor

d*ogni dubbio

uno

de*

più

bei

fregf

constituisce dell'ono- revolissimo vostro ceto i perciò il

produrla

alla luce

formar forse potrà un

degli oggetti

più

in- teressanti la vostra

compiacenza

.

Che

se egli colla singolarità delle sue

grandi

virtù

fece

che

A

2

(10)

4

il gioì-ioso

nome

di Salito

a

quello rispettabile di

Tiovano andasse

congiunto^

ddla

vostra singolare

premura

indegni

Qcome

spero') giudicar

non

vor- rete il

farvi

prottetori alla pubblicazione di que^

sto sue virtù .

Come

meglio infatti si

compensi

il

non

leggiero vostro piacere di aver avuto

un

grand' uomo a compagno

, di quello che colla

somma

gloria che

a

lui si accresca, se

V

autorevole vo- stro esempio sia il

primo

in cerio

modo ad

accen- narlo j

ed

offerirlo al

fervore

della

comun

divo- zione 1

Esca adunque

da' miei torchj questa vita, e porti esultante in

fronte

il vostro veneratissimo

nome

.

E

di

omaggio

al

Beato

Qse

pur non m

yin»

ganno

), e di

aggradimento a VV. SS. Reverendi sarà

ciò

per

riuscire .

E sarà anche senza

colpa,

V

ardir

mio

di dedicarvela ,

mentre

la sola

non

^biasimevole intenzione di doiiarvi quello che

a

voi

unicamente

appartiene 7 rendenti coraggioso nel farlo. Accettate

pertanto

, Revcr. Sig. Sig., accet- tate, vi

prego

\

benignamente

questo atto del

mio

ossequio\ e così ravvivato dal vostro ijnpegno ap-

prenda a farsi

ogn* ora

maggiore

il culto

ab

im-

memorabili

impartito

a

questo

Beato

, che

non mai per

poco à* onori ,

senza

che con esso s onori

più sempre

d'assai

V

insigne dignità di V. S. Rcver.

Ùmil. , Dcvot. Servo

£>0MENICO FRACASSÒt

(11)

^sfe .*s£^s«.

^£ DIVOTO LETTORE.

IVlonsig.

Rever. Patriarca

Giovanni

Tiepolo per- sonaggio di singoiar pietà e molta dottrina ,

come

specialmente rilevasi dal suo Trattato de Passione Christi? e delle

SS.

Reliquie , che furono scoperte nel

Tesoro

di S.

Marco

nell'anno

1617;

stese

una

raccolta manoscritta di 300 Santi 0 Beati?

Vene-

rabili, ed altri Servi di

Dio

Veneti, cui aggiunse altri 150Santi , Venerabili ec. forastieri, alcuni de' quali

morirono

in

Venezia,

altri vi

dimorarono

per qualche

tempo

.

Tal monumento

manoscritto conser- vasi tuttora nella Cancelleria Patriarcale, e rimasto

vi sarebbe ignoto e sepolto , se la vigilanza del

No-

taio e Vice-cancelliere Patriarcale Pr. Gio:Battista

1

a

(12)

Ferretti

non

lo avesse colla

penna

pubblicato nelP

anno 1664 i7Luglio,

e nell'Anno 16*82

4

'Aprile, dividendolo in due parti col titolo

&

Indice

primo

e 5' Indice secondo de' Santi , Beati ec. Veneti e Forastieri > rendendoli tutti e due di notizie più

abbondanti.

Successivamente

un

talmanoscritto

da

Monsig. P,

Andrea

de Vescovi sacerdote

Veneto Piovano

della Chiesa Parrocchiale , Collegiata * e

Matrice di S.Maria

Zobenigo

, Protonatario

Appo-

stolico,

Kav.

, Cancelliere della Sacra Inquisizione,

neir

anno

1698 fu diviso in due partì , indicando

non

solo li

nomi, cognomi,

patria e

tempo

della

morte

di tanti Servi di

Dio

5

ma

specificando ove

si ritrovano le loro

immagini

di scultura , che di pittura , e dove riposano i loro corpi , colla serie degli autori che facevano

memoria

di essi, renden- dolo in Tal

modo

assai copioso , ed

abbondante

di

notizie.

Ne

sarà meraviglia che in Venezia vi fos- sero tanti Santi, Beati , Venerabili , ed altri Ser- vi di

Dio

,

quorum nomina

sunt in libro Vitae ,

mentre

nata Cattolica nel 421

non prima ebbe V

essere , che il credere , e

sempre

tale si

man-

tenne lontana dall'

abbominevole

idolatria,

mai

(13)

7 vacillò . I

Sommi

Pontefici

Onorio

1 9 e PioII

O

la. preconizzarono Cristianissima

avendo

i Vescovi Castellani, e Patriarchi successivi

sempre

alla

Santa

Sede prestata obbedienza 1 ed unitamente ad essiil

popolo tutto eziandio 0 di cui il Santissimo

Eremita

Telesforo Cozentino nel suo

Trattato de magnis

trìbulationibusEcclesiae lib. 2 cap. 1 così scrisse:

Veneti erwit

emendati

super

omnes mundi homines

,

et erunt meliores et sanctiores:

Che

poi fra tutti questi ritrovisi

uno

scarsissimo

numero

di Martiri 9 ciò ridonda a

maggior

gloria di essa 7 perchè ella

non

fu

mai

oj^pugnatrice,

ma sempre

propugnatrice della

Santa

Cattolica, edAppostolicaReligione, co*

me

già dalle storie rilevasi»

Se adunque

s* affaticarono e si affaticano pre- sentemente tanti scrittori in tesser

encomj

a chi illustrò la patria , o col valore , o col sapere i ragion vuole vi sia

anche

chi

prenda

in

mano

la

penna per

tanti eroi che la illustrarono colla san- tità 7 e che

aggregati

alla cittadinanza del Cielo 3

^

>^

(*) Onorio I. nell'Anno 1124 creato Pontefice]; e Pio II. ntll'

Anno 1458.

A 4

(14)

8

doviziosi di meriti, cari a

Dio

e di beata

memo-

ria ne sono i tutelari e difensori perpetui .

Ecco

il

motivo,

lettor divoto, per cui collo scarso

mio ingegno

m'accinsi all'impresa d'encomiare il

Beato Giovanni

Olini d' antico culto , quasi di quattro e

più secoli, fiatanti altri eroiVeneziani . Egliviene

nominato da

Monsig. Tiepolo nei suoi cataloghi due volte ,

prima

col titolo di

B. Giovanni Piovano

7

e poi coli' aggiunta di S. Gio: Decollato ; e ciò

prima

che venisse fattadipingere la dilui

immagine

con altre

27

dei principali del suo catalogo , dal celebre Tintoretto*

per

esporle tutte 28 nell'

annp 1622

nellaChiesa della

Madonna

dell'Orto, in cap- pella del Presepio. Santi, undeci de' quali ebbero

il fregioecclesiasticodallaSanta Sede,della

conferma-

zione del loroculto

ah immemorabili

, e che i loro

nomi

si scrivessero e registrassero nel Martirologio

Romano.

Superfluo sarebbe che a cotalimpresa

mi

accingessi ,

avendo

tanti altri uomini sapientissimi

prima

di

me

scritto del

Beato Giovanni

y e spe-

zialmente

l'eccellenteDottorMiotti , che con singo- iar dottrina pubblicò le Vite e le Ceste di aoo

epiù Santi, Beati , Venerabili , ed altri Servi di

Dio

(15)

9

Parròchi di diverse Provincie e Città, secolo per secolo C fra le quali si ritrova

anche

quella del

Beato Giovanni,

fra quelle cioè dei Santi, Beati, Venerabili del

decimo

quarto secolo5 raccolta e de- scritta con la critica e cronologia più probabile per la diversità degli altri scrittori 3 .

Pure

\ consi-

derando

che in tali materie ladescrizione dellecose

anco

più minute è

molto

giovevole , e confluente

al desiderato

mio

intento , ilqua! è di vedere,

Deo dante

, la

conferma

del di luiculto a

maggior

gloria di

Dio

3 a decoro de'Parrochi della Città , ad onore del Reverendissimo

Veneto

Clero ,

ad esempio

uni- versale del sacerdozio , ed a conforto de' secolari

,

giacche al dir del

gran

Pontefice

S.Leone Qserm.

S.

Laur.

HI.') è più efficace a persuadere il

buon

esempio,

che le parole;

mi

posi all'impresa corag-

giosamente,

tanto più che il di lui culto fuda Boni- facio

IX.

patrocinato con

un

suo

diploma

7 Ottobre

1400,

dal

Delegato

Appostolico fedelmente esegui- to , dai Vescovi Castellani e Patriarchi successive approvato sin al presente, relative al Decreto della Sacra

Congregazion

de'Riti 11

Agosto

1Co1 , e con-

fermato

poscia li i^Ott. dalla Santità d' Innoc.

XI.

(16)

Spero dunque

d'incontrare

benigno compatimento*

In

fine della Vita presente vi sarà il catalogo delli 2% SS., e BB. che si

venerano

alla

Madonna

dell'

Orto

esposti da Monsig. Patriarca Tiepolo 0 colla seriecronologica della loro

morte,

c qualche particolar erudizione . Quelli poi, eh'ebbero la con-

ferma

del loro culto dalla Santa Sede, saranno stam- pati in 'carattere corsivo

ad

tmiversal soddisfazione

\

(17)

II

CATALOGO

DE*

MONUMENTI

DA*

£UALI

SI E*

RACCOLTA LA VITA

,

E

DE*

SCRITTORI CHE FANNO MENZIONE

DEL

Ba GIOVANNI OLINI

Cittadin Veneto , e

Piovano

diS. Gio: Decollato.

Sii*

1

^^uattro

Orazioni

Funebri

di

Bartolomeo

Spatafora Patrizio

V

eneto. Nella

prima

delle quali pel Serenissimo Marc-antonio Trevisan parla del Beato .

Stampa

in quarto di Plinio Pietrasanta in

Venezia Tanno 1554

pag. 18.

2

Martyrologìum Abbatis Francisci Maurolici

stampato in

Venezia V anno 1570

da

Luca Anto-

nio

Giunta

pag. 151.

in

aede

>$. Sebastiani

apud

S.

Laurentium

corpus

cujusdam Beati

Presbiteri

ex

<S'.

Joanne

Decollato.

(18)

12

o Catalogo de Sa?itì r

Beati

9 e Venerabili di

Monsignor Giovanni

Tiepolo Primicerio di S.

Marco

nell'anno 1601 , e Patriarca di Venezia nell'anno

1622,

esistente nella Cancelleria Patriarcale

mano-

scritto, ed in altri esemplari manoscritti che ritro-

vaci

in molte librerie 5 ed alcuni anni sono ? fu pubblicato colle

stampe

del Bettinelli nelli suoi

Prologiornali Veneti

.

4 Orìgine

delleChiese de'

Santi Lorenzo

e

Se

1)astiano del P. Paolino

Fiamma

Crocifero

l'Anno 16459

colla Vita, e Miracoli del Beato.

5 Chiese

Venete

illustrate dal

N.

U: f. Flami- nio

Corner

Decad. 13 part. 2 pag. 87.

Vita

del

B.

Qio.Olini-y pag.138. Basilica S.Severi,

quae

post-

modum

Parochiale

/us ex

Ecclesia S. Sebastiaìii MoJiastcrio S.

Laurent

ii

adiacente

susceperat, pa- cifica in

jurc

Ecclcsiae et Monasteri! <S.

Lau*

rentii

W.

etc. Decad.16', pag.382.

Menologium

Ve-

netum Ossia

Calendario e Martirologio3 :

Quarto Idus

Augusti.

Romae

etc.... itemVenetiis

memoria

S.

Leonis Bembo

Valriiii Veneti

Ep. Methonensis

Conf. et

B. Joannis

Olìni Presb. et

Conf

, quo-

*rum

corpora in Ecclesia S. Laurcntii honorifice collocata sunt .

In

Venezia

stampa

Pasquali

anno

174*.

(19)

è

Thesaurus Parochorum. Opera

del

Maran- goni

Prete Vicentino, e

Canonico d'Agnani,

Vita Miracoli del Beato pubblicati dal

Corner

nelle 'sue Chiese

Venete

volgarizzate

Tom.

unico in 4/0

Edizion del

Manfrè P anno

1758.

7 Vite e

Memorie

de'

Santi

spettanti alle Chiese di

Venezia

.

Opera

del P. Grandi.s dell'Ora- torio al tom. 2 pag. 350.

Stampa

di Marcellino

Piotto in Venezia

Pan.

1761.

B Invenzione del

Corpo

del B.

Giovanni

scritta in dialetto

Veneto da anonimo Autore

in

una

Per^

gamena

esistente appresso le

Monache

di S. Loren- zo , e pubblicata dai

Dottor

Miotti nelle Vite de*

F

arrochì

Santi

al tom. .3 pag. 288.

Stampa Con-

fati di

Padova

nel il^g,

9 Vite de'

Santi

e

Beati

del P. Bernardino Pianzola

Minor

Conventuale nel Catalogo de'

Varj Parrochi Santi

,

Beati

e Venerabili nel

Tom.

0 pag. Vili.

Stampa

Albrizzi in Venezia

Pan.

1754:

1300.

B.Giovanni Olmi

Cittadino e

Sacerdote

Ve- neto che

fu Piovano

di S.Cìo: Decollato in

Vcne^

zia , il di cui

Sacro Corpo

si

venera

nella

Cap-

pella di S.Sebastiano presso S.

Lorenzo

. Bolla di

Bonifacio

IX*

7 Ottobre 1400.

(20)

>4

10 Bolla Latina di

Papa

Bonifacio

IX.

7 Otto-

jbre 1400. Autentica appresso le

Monache

di S.Lo- renzo , pubblicata colle

stampe,

latina dal

Corner

nelle sue

Decadi

, e volgare e latina dal Dottor Miotti.

1 1 Decreto della Sacra

Congregazion

de' Riti 1 1

Agosto

1691, e 15 Ottob. successivamente confer-

mato

dalla Santità di

Papa

Innocenzio

XI.

Pro

Sanctis in Martyrologio

Romano non

descriptìs

--

Offìcìwn

et

Missam

recitarevetuerimt , 72072

db stante ,

quod ìpsomnn Corpora

vel insig?ies

Re-

liquiae inEcclcsiis asserventur5 quibus

tamen ab

Ordinariis

locorum

approbatis ,

debitam fidcliwn venerationem

Qproiit hactenus scrvaturn esf) ex-

hibendan\

esse censuerunt 9 sed

absque Off

et

Missa

ctc.

12 Italia

Sacra

di

Ferdinando

Ughello

Tom.

$

Colonna 1261?

e dell' edizion

Veneta Colonna

1275.

13

Sommario

Istorico di

FedelOnofri. Stampato

in

Venezia

da Gio:

Antonio Remondini

pag. 103.

IL

R. Giovanni

qual

fu Piovano

di S. Gio: Decol-

lato.

(21)

15

14

Protogiornale

Veneto Perpetuo

.

Stampa

Al- Brizzi in

Campo

della guerra air insegna del no-

me

di

Gesù, anno

1650, in cui leggesi:

20 Gennaro

Ss.

Fabiano

e

Sebastiano Mm.

Chiesa

degli

Eremiti

di S.

Girolamo

.... et

a

S.

Lorenzo

nella

Cappella

di

S.Sebastiano pur Messa

eConcorso, ove si

vedono

li Corpi del

B. Leo Bem-

bo Patrizio

Veneto

, e del

B. Giovanni Piovano

di

S.Gio:

Decollato.

15

Hagìologìum Italicum?

ossia Calendario Ita- liano delle feste del P. Filippo Ferrari Prior

Ge-

nerale dell'Ordine de' Servi di

Maria. Stampa

Re-

mondini anno

1773.

Die

vìgesìmc*

prima Mai}

de

B. Joanne

Olini

Presbytero. VeneUis

.

Joannes ex Familia

Olini Vcnetiis ortus, ut

Deo

, et

proximorum

saluti de- jerviret,

Presbyteratus Ordinem

suscepit 0 in

quo virtutum

splendore illuxit , studio Orationis ,

charitate in

pauperes praesertìm

illustrisi yuibus in

fervore

pestis

per urbem grassantis

,

tanta

Cut traditimi est) sollicitudine descrviit , ut sae- pius

animavi suam

posuerit

prò

fratribus suis . Inter

haec

pìetatìs opera

Deus

illum evocavit

ad

(22)

praemia laborum

, e/usque corpus conditimi fuit

sub

porticu Ecclesiale

S.Laurentii Monialhnn Or

-

dinisBenedictini circa

medium saeculìXIV. Tran-

satto

autem multorum annorum

spatio ,

quadam

nocte circa

finem

citati saeculi

Moniales ad Ma- tutinam T salmodiavi

surgentes stellarti

aspexerunt

arcani

miro

splendore

circumdantem

, quo saepìus viso

tumulus

apertus fuit , i?i quo

sacrumJoannis corpus

viderwit

integrum

et

ìncorruptum

, casula

sanguinei

coloris ,

albaque

linea et cingulo indù-

tum

,

suavemque odorem

late

perfundens

.

Ter

trì-

duum

populi venerationi

expositum

stetit

sacrum

corpus miraculis

fulgens

,

quae cum

in dies au-

gerentur?

venerabile

jngnus

in Sacello S.

Seba-

stiani

prope

Ecclesiali} S. Laurentii collocatum fuit , ubi

usque modo

visitur et colitur mirabili

incorruptionc

donatum

+

Essendo

ignoto

Panno, mese,

e giorno della nascita, che della

morte

del B.

Piovano

per

man-

canza di antichi documenti,

sembrerà

cosa strana,

come

il P. Ferrari suddetto nel

Tom.

i del suo Ca- talogo pag. eoo alli 21 di

Maggio

assegni la di lui

memoria

.

Ma da quanto

scrive nel

Tom.

2 pag.

245

circa S.

Leon Bembo

Patrizio

Veneto

e

Vescovo diModone, come diremo,

rilevasi che il giorno 21

Maggio

"fu la solenne traslazione del corpo del

Bea-

(23)

17

Beato Giovanni, quando

nel 16*44 fu levato dall' alto della Cappella di S. Sebastiano > ove era espo- sto, e collocato nella

mensa

dell' altare di S. Lo- renzoó ad esempio di

S.Leone,

che nel giorno

20

Ottobre dell'

anno

precedente

1643

, fu solenne-

mente

traslatato al

nuovo

altare eretto in Cappella di S. Sebastiano , ove

amendue

si

venerano

sino al presente.

Ed

alli 10 di

Agosto

nel

Menologio Ve-

neto viene assegnata la loro annual solennità si-

multaneamente con

quella di

San Lorenzo

Martire Titolare della Chiesa , che si celebra il giorno stesso. ...

Die vigesìma

Octobrìx

De

>S.

Leone Bembo Episcopo Methonensi

. Venetiis.

Ex

Patritia

Familia Bemba

, orlus est Venetiis

Leo

» . , .. ignoratur

qua

die 6\

Episcopus

óbierìt ;

ìdeoque e/us

memoria

alligatur

ad diemvìgesimam

Octobris,

quae

Celebris est ob

solemnitatemTran-*

lastionis

e/usCorporis ad novum

altare7 ubiquies- citi

peractam anno

1643.

16

Viaggio

diVenezia al S.Sepolcro, del P.

Noe Francescano. Stampa

di

Gasparo

Pianta diTreviso

Tanno

1725*

Nella Chiesa di S. Sebastiano appresso S.

Lo-

renzo

riposa

il corpo di

un

Venerabil

Tiovano

di

B

(24)

18

S. Gio: Decollato , il quale si

chiama

il

B.

Gio-

vanni

?

perchè non

è canonizzato.

27 Francesco Sansovin, eMartinioni Lit.L F.80.

Ter fianco

vi è

V

Oratorio7 o

Cappella

di S.

Sebastiano , che altre volte

fu T

arrocchiale. . . . ,

e in questo è riposto il corpo del

B. Giovanni

che

fu Piovano

di S. Gio: Decollato : e si lascia ve- dere al popolo

per

la licenza 7 che

fu

di ciò con-

cessa

da Papa Bonifacio IX. Stampato

in

Vene-

zia

da

Stefano Curti nell'anno 1663.

sia 9%

(25)

*9

APPENDICE CRONOLOGICA

.

I

aspira del B.

Giovanni

Olini Cittadino e Sacerdote

Veneto

.

1263.

Acclamato Piovano

di

San

Gio: Decollato a viva voce del popolo secondo il costume

di quel secolo

.

1300. o

1300. Transito felice dello stesso all' eterna glo- ria.

Fu

seppellito in alto in

un

sepolcro di

marmo

nel Cimiterio sotto il sottoportico di S.Sebastiano senza epigrafe di sorte veruna.

a153.

Cadde

il sepolcro senza lesione ,

ed

aper- tura.

Le Monache

lo ricevettero nel Cimite, rio interno del

Monastero

senza sapere chi vi fosse in quel sepolcro

.

1358, Invenzione prodigiosa.

Fu

esposto con pro- cessione per tre giorni alla venerazion dei fedeli in Cappella di S. Sebastiano Diffe- renze di

Leonardo

Dolfin

Vescovo

diCastello con le

Monache

, ed il loro ricorso allaSan- ta Sede.

1400. 7 Ottobre.

Papa

Bonifacio

IX,

con suo di-

ploma

elesse giudice Delegato Francesco

Bem- bo

Primicerio di S.

Marco

con autorità

Pon-

B

2

(26)

Il

tificia ali*

esame

di tal causa,

onde

ultimate

tali differenze.

l,40i. 14 Settembre. IlDelegato creato Vescovo di Castello, essendostatoilDolfintraslatato alla Sede d'Alessandria fiel precedente

Giugno

i

come Delegato

Pontificio e

come Vescovo

di Castello esaminò 1'affare; e

prima

della

•sua

morte

seguita 5 Settembre

1416%

resti- tuì il Beato alla pubblica venerazion dei fe- deli esposto in alto nella Cappella di S. Se- bastiano .

1622,

Monsignor

Patriarca Tiepolo fece esporre alla

Madonna

dell'Orto l'effigie del

Beato

con

altri

27

Ritratti de'Santi e Beati Veneziani.

Al

Beato Olini vi pose i* iscrizione

B.

Gio-

vanni Piovano,

1629*

iDecembre.

Traslazione delcorpo della B.

Candida

V. e

M.

dallaChiesa vecchia sopra

il

nuovo

altare in Cappella di S.Sebastiano

.

-\6z2t g

Agosto.

L'

Eminentissimo

Cardinal Pa- triarca

Corner

gli conferrnò l'antico culto e venerazione\

come

fecero li precedenti Ves- covi Castellani

.

20 Ottobre. Traslazione di

San Leon Bembo Vescovo

di

Moione

dalla Chiesa vecchia so-

pra il

nuovo

altare in Cappella di S. Seba- stiano

, dirimpetto a S.

Candida

V. e

(27)

3I

1644- -2i

Maggio,

Traslazione del corpo del

Beata

Giovajini Olini , levato dall'alto della

Cap-

pella di S.Sebastiano, ove era stato riposto dal

Delegato

e

Vescovo Bembo

0 e fu ripo^

sto sotto la

mensa

dell'altare di S.

Lorenzo

nella stessa Cappella

.

16*45.

In

seguito in

cornu Evangeli!

di questo al- tare dalla pietà del Reverendiss.

Nascimben Primo

Cappellano di

San Lorenzo

fu fatta esporre

V immagine

del Beato colla sua ris- pettiva iscrizione , in atto di benedire

.

X645. Il

Padre

Paolino.

Fiamma

Crocifero ?

uomo

pio , scrisse la vita del Beato raccolta

da

antichi

monumenti

avuti dalle

Monache

stesse di

S.Lorenzo,

e da

quanto

potè raccogliere

da

altri antichi scrittori . Questa fu la pri-

ma

vita del Beato

Piovano

9 scritta dall'

Au-

tore in lingua italiana , ristampata poi nel secolo presente in latino, più elegante e do- viziosa dal Reverendiss.

Marangoni

Prete Vi*

centino, e

Canonico

d'

Agnani

.

Dal N.

U.

Corner

questa stessa furistampata, epubbli- cata coli' edizione delle sue Chiese Volgariz- zate in quarto in

un tomo

solo ,

dopo

d'averla

prima

nelle sue

Decadi

esposta con' quella critica necessaria per gli sbagli presi dal

P

e

Fiamma

in [scarsezza

documenti

so-

B

3

(28)

pra la cronologia .

Finalmente

il Reverenti.

Dott. Miotti Rettore di S.

Marco

al Ponte di

Brenta neir

Opera

de'

V

arrochì

Santi

la ri-

dusse

ad un

sistema più dovizioso ed

abbon- dante

dimateria con la cronologia del

tempo

incerto la più probabile, veridica, e con- vincente,

Sulla base di tali dottrine , e coi

fondamento

di recenti ritrovati

monumenti

, compilate fu-

rono

le presenti

memorie

circa la Nascita *

Vita

1

Morte

del Nostro

Beato Giovanni

Olirti Sacerdote e Cittadin

Veneto,

(29)

VITA

DEL BEATO

GIOVANNI OLINI

CITTADINO VENETO, E Tiovano

>S\

Giovarmi

Decollato.

Nella

Metropoli di

Venezia

circa

V anno 122$

trasse i suoi onesti natali il Beato

Giovanni

Olinì,

come

costa

da

irrefragabili

documenti

0

tempi

ce- lebri nelle storie per le

imprese

appostoliche del

gran Taumaturgo S.Antonio

di

Padova,

che

morì

li 13

Giugno

1231 , e

molto

più per le calamità' deplorabili recate all'Italia dalle ostilissime fazioni de' Guelfi e Gijbellini , fomentate dal perfido Ezclin

B 4

(30)

2

4

da Romano

C villaggio -poco distante dalCastello di Bassarico, che

dopo

la

morte

di S.Antonio continuò ancora

ad

infierire contro

Y

infelice

Padova

sino ali'an. 1236" ig

Giugno,

in cui ne rimase alfin li-

bera.

Appena

nato ilB.Giovànni fu rigenerato alia grazia colle acque del santo battesimo, ed allevato fin da

bambino

con un' educazione cristiana , re- ligiosa, e divota. Egli crescendo negli anni ap- profittavasi

sempre

più dei paterni insegnamenti ,

facendo grandi progressi nelle scienze

umane

, e divine.

Chiamato

da

Dio

Signore

ad

abbracciare lo stato Ecclesiastico vestì le divise di Religioso seco- lare, e divenuto sacerdote, l'orazione continua, la mortificazione dei sentimenti,

V amor

delia solitu- dine, e del ritiro furono quelle virtù , chelorese- ro

ammirabile

, e caro a

qualunque

persona scorge, vaio. In

mezzo

alle delizie d*

una

Metropoli viveva

ritirato ed umile , segregato dalla società , usciva dalla

povera

sua abitazione soltanto

quando

dovea od assistere alle ecclesiatiche funzioni, od

ammae-

strare coir esempio i suoi concittadini nella sobria, e nel!' Evangelica semplicità .

I di lui vestimenti erano grossi, poveri , e lo-

gori, che se nel rigido freddo d' inverno

male

il difendevano , vie più negli ardori cocenti dcU'-csta- Io

tormentavano.

Se fu povero religioso di ric-

chezze, fasto, ed onori ^ altrettanto fu ricco di

(31)

23 virtù , che

ammirala

ncuì

meno

dal cittadino , che dal forastiece riscuoteva

amore,

stima, e pro- fonda venerazione .

Mentre

in tal

metodo

di vita umile, esemplare e divota, unito a

Dio

se ne vi-

veva

in esercizj spirituali di pietà e di religione,

avvenne

la

morte

delRettore dellaChiesa e Parroc- chia di S. Gio: Decollato , isola la

prima

in queste lagune popolata , ed

una

delle antichissime in Ri- voalta. Gli abitanti di quella contrada , che vol-

garmente

chiamasi tuttora >S\

Zan De

gola , tratti dalla

fama comune

della santavita delnostrozelan- te, e pio sacerdote

Giovanni

, a viva voce se lo elessero , secondo il costume antico della primitiva Chiesa, Rettore Cc^e è lostesso che

Piovano}

, con- tro di lui voglia, circa

Panno 1265,

in età di anni 40.

Ma

siccome questa benedetta

anima non

ambi-

va

dignità singolari, posti sublimi, cariche diono- re , così con modestia insistendo costantemente , ri-

cusò l'offertogli incarico.

Mesta

ed afflitta quella Parrocchia per tal ripulsa continuò con suppliche a pregarlo di accettarne la cura5 eIddioSignore gli inspirò al cuore di condiscendere al volere delti Parrocchiani , facendogli conoscere nella voce del popolo la voce dì

Dio.

Allora i Parrocchiani tutti festosi, e giulivi lopresentarono aMonsig.

Vescovo

Tommaso Franco

della Diocesi Castellana , il quale già era informato

ottimamente

della

prudenza

ed

(32)

Iff

integrità di costume del novello Pastore7 dell'esem- plare J ed edficante di lui condotta ; così che dal giubilo di cuore ed esuberanza di

animo

per tal ele-

zione, rivolto il

Vescovo

a chi loavevapresentato ,

alla presenza altresì dei Reverendiss. Canonici della sua Cattedrale ,

proruppe

in tali espressioni :

Oh

!

Dio

volesse che nella nostra

vigna

della qualità di luì molti operai vi /ossero; che

forse

la

mae-

stà del

grande

Iddio con

mano men

severa casti-

garebbe

li delitti nostri;

mabisogna

che con ros- sore dì tutti noi lo dica :

non

est inventus

sìmilu UH.

L* umiltà del

buon

sacerdote alle espressioni di lode dategli in pubblico dal suo Prelato lo fece per timor di peccare di vanagloria intirizzire * e p-rciò riverente ? ed umiliato congedossi

da

lui partendo colla Pastoral benedizione,

accompagnato

dal seguito de' suoi Parrocchiani , e d' altri alla Chiesa (alloraParrocchiale solamente, ed ora anche Collegiata), di S. Gio: Decollato a prendere

V

at- tuai possesso del di luiPastoral ministero .

Appena

investito

Giovanni

del formidabil peso di

Piovano non mancò

d* essere vigilantissimo> <jual

buon

pa- store , alla sua greggia.

Giorno

e notte

caminava

per la contrada

amministrando

agli infermi i San- tissimi Sacramenti{ e secondo il bisogno della cu*

ra , indefesso

impiega

vasi , ora

Ammaestrando

gii ignoranti , ora

correggendo

i traviati peccatori a

(33)

27

consolando gli afflitti e tribolati, assistendo inogni

tempo

ai

moribondi

. Ritrovandosi libero

accompa- gnava

ancora i cadaveri de*defonti con Salmi ed orazioni ora alP

uno

, ed or all' altro de* Cimi- terj, ossiano

Campi

Santi dellaCittà, a tal effetto dalla pietà pubblica destinati , dimenticandosi in

tali casi totalmente di se stesso

9

anche

nei pericoli più manifesti della propriavita ; assistito però sem- pre dalla divina clemenza, eprotetto dai

gran Tau- maturgo

di

Padova

S.

Antonio

in

mezzo

alle turbo-

lenze civili, ed infezioni epidemiche, o contagiose, che leCittà circonvicine, e la nostraMetropoli mole- stavano in questi

tempi

.

Morì,

esuccessivamente fu canonizzato S.Àntonio di

Padova, chiamato da

tutte

le nazioni , per

Antonomasia

, il

Santo

. Il nostro Beato perciò in progresso degli anni

ebbe

la con- solazione di veder

Padova

dal suo tutelare liberata dalla tirannia del perfido Ezelin, e

sgombra daiP

«resiade' Valdesi, che infetto

aveva buona

parte del

Veneto

Stato, tranquillata la Città di

Venezia

dalie passate turbolenze, esalvata dal

mal

contagioso, che distruggeva

gran numero

di cittadini. Allora tutto lieto e contento per lapace e per la salute univer- sale de'popoli

,

pregò

efficacemente Iddio*Signore

,

se a lui così piacesse, di toglierlo

da

cotesta valle miserabile di pianto, e dì tristezza, e d'introdurlo

ili

godimento

beato delPeterna gloria.

Le

fervorose

(34)

£8

suppliche del fedelissimo suo Servo furono

da Dio

Signore esaudite 5 così che poco

dopo

queir

anima

beata spirò in osculo Dojnini, circa

Tanno

iooo^

o ìzog

come

altri vogliono , in età settuagenaria circa , e condotto ,

come prima

aveva ordinato ,

nel Cimiterio sotto il portico di S. Sebastiano, olim Chiesa Parrocchiale,

prima

di S. Severo, appresso

il

Monastero

e Chiesa di S.

Lorenzo M.

ner la

rimembranza

delle grazie moltissime ricevute dal

Santo M.

nelle passate epidemie, fu in abito sacro

sacerdotale, con

una pompa

decente, e profluvj di lagrime di tutta laCittà ,

ma

specialmente cfèi suoi afluttuosissimi ed amorosissimi Parrocchiani , ripo- sto , e seppellito in

un

sepolcro di

marmo

posto in alto del

muro,

senza

memoria,

o epigrafe di sor- te alcuna. Così la Parrocchia di

SanGio:

Decollato restò priva del suo Pastore,

ma

acquistossi

un

va- lido protettor appresso di

Dio

nella gloria eterna.

Nel

progresso degli anni per levicende calamitose dei

tempi

, e per esser stato seppellito fuori della sua Parrocchia , si perde la traccia , la

memoria

,

e perfino il

nome

del zelantissimo Pastore. Iddio che

non

volle occulta la santità , ed il

nome

del no^

stro Beato , lo palesò con prodigiose apparizioni nel

modo

seguente ,

Nell'anno 1353 circa,

mentre

portavasi il corpo d'

un

venerabile Religioso sotto il portico della

(35)

>

29 Chiesa di S.

Lorenzo

. con

gran pompa

e concorso

di popolo a seppellire in quelCimiterio , alcuni ra- gazzi s

J

aggrapparono

per curiosità sopra d'

un

ar- ca , ossia depòsito di pietra, posto in alto per ve- dere il corpo del sacerdote defunto , e dal peso delli

medesimi

ragazzi si spezzarono i due

modioni

di pietra che lo sostenevano , cadendo il suddetto deposito sopra un' altra arca posta al di sotto ,

che tutta

V

infranse ,

rimanendo

intero senza le-

sione veruna il deposito caduto, il quale fu poscia portato per ordine delle

Monache

nei Cimiterio in-

terno del

Monastero

.

Oh

!

grande

Iddio, chi

V

a^

vrebbe

mai

pensato, che in quel sarcofago vi fosse

il corpo venerabile del Beato ? Ricevuto che fu dalle

Monache

lo collocarono sopra

un

archivolto ,

ove per alcuni anni rimase incognito allavista del

mondo

.

Quando

piacque all'Altissimo circa

P anno 1358,

essendo

Abbadessa

la N.

D. Maria Giovanna Zen

, di rivelare ai

mondo

il merito del suo Servo in quel deposito giacente. Un'insolita fragranza che sentivasi dalla Cappella di S. Sebastiano C*3 fu

(*) Gii autori che parlano della Sepoltura del Beato, altri narrano che fu sepolto nella Chiesa , ed altri nella Cappella di S. Se-

bastiano; e ciò perchè ab antiquo questa Cappella serviva di ; Parrocchia , e poscia trasferito il titolo di Parrocchia alla

Chiesa di S.Severo, fu quella di S.Sebastiano denominataCap-

pella adiacente alla Chiesa principale di S, Lorenzo

.

(36)

00

jl

primo movente

<T investigarne la cagione .

An- dando

le Nobili Sagrestane

D. Maria Orsa

Falier, e

D, Maria

Catterina

Soranzo

ogni mattina all'au- rora per suonare il Mattutino , videro più volte ,

si nell'andata, che nel ritorno scorrere sopra quel deposito

una

stella radiante , di particolar bellez- za , ed insolito splendore . Perciò

ambedue mosse

cLi impulso divino , chiesero licenza all'

Abbadessa

più e più volte di aprire quel deposito essendo la saggia superiora renitente di venire a tal deli- berazione , per quelle viste prudenziali5 che in si-

mili casi devonsi avere.

Continuando

la prodigiosa stella risplendere

come prima

, le due

mentovate

Sagrestane con fervide suppliche replicarono leloro istanze, e così l'Abbadessa , ispirata da

Dio

Signo- re, diede loro la facoltà, edesideratapermissione

.

Aperto

che fu il sepolcro , fu ritrovato

un

corpo

umano

incorrotto e di vesti sacerdotali apparato 7 e con la pianeta di color

sanguigno

, da cui esa- lava soavissimo odore . Incontanente con riverenza lo levarono

da

quei deposito in cui giaceva , col-

locandolo con decenza e venerazione in

un

luogo appartato, e con processione solenne fu esposto in Cappella di S.Sebastiano alla pubblicavenerazione

.

La fama

di

un

tal portento si diffuse per tutta la Città, e luoghi adjacenti 5 cosicché moltissime per- sone concorsero per vedere

un

mirabil prodi-

(37)

3t gio .

Nel

giro di tre giorni che rimase esposto alla divozion de' fedeli concorrenti , restò privo quasi del tutto delli vestimenti e sacri arredi dei quali era vestito , togliendone a talento chiunque qualche particella per divozione . Iddio Signore in quei tre giorni per esaltare il suoServo operò pro- digj e dispensò grazie a consolazione de* divoti sap- plicanti. Passati i tre giorni fu levato dal luogo

dove

lo

avevano

esposto

, riponendolo in luogo più elevato0

ma

nella Cappella stessa di S.Sebastiano

.

Per

essere stato molti anni avanti seppellito senza iscrizione , a tutti era incognito il di lui

nome

,

sino a tanto che il Beato Sacerdote

apparve

in vi- sione

a D. Maria

Nicolosa

Gradenigo

Religiosa del

Monastero

stesso,

imponendole

che all'Abhadessa no- tificasse , che il di lui

nome

era

Giovanni

.

Non mancò

la divota , e pia Religiosa d* eseguire il co-

mando

ricevuto,

narrando

quanto in queir appari- zione

aveva

veduto . Allora unitamente all'

Abba-

dessa tutte le Religiose si misero inattenzione, in-

vestigando per ogni parte chi potesse esser quel Sacerdote.

Da

persone avanzate in età di settanta e più anni, e per costante successivatradizione del

didimi

de dictoy et

auditum de

audìtu^ raccolse- ro, che quel Sacerdote era stato

Piovano

di S.Gio:

Decollato ,

nominato Giovanni

Olini Religioso di santa vita, e che ivi era stato seppellito ,

ma

per

(38)

32

tanto

tempo

trascurato senza riverenza e divozione :

Continuando

per diversimesi il concorso delpopolo per le moltegrazie e prodigj che di giornoin gior-

no

Iddio Signore

andava operando

ad esaltazione del suo servoò anche Monsig.

Vescovo

di Castello

Leonardo

Dolfin si determinò di portarsi a visitar- lo, per accertarsi del fatto,

come

a lui , più che agli altri, conveniva essendo della Diocesi Castel- lana il primario Pastore.

Appena

arrivato lo fece

togliere dalla vista

comune

, e porre in

un

luogo appartato ,

ma

poco decente, con

comando

posi- tivo sotto

pena

dellascomunica tanto all'

Abbades-

sa,

quanto

alle altre Religiose del

Monastero

, che

mai

più lo dovessero farvedere

a

chicchessia•>. im-

ponendo

in oltre

un

silenzio perpetuo , e date tali

commissioni incontanente se ne partii

Appena

che fu partito , li sopravenne

una

doglia

grande

in

un

braccio, che credevasi morire. In, quel

punto

ravvedutosi del

commesso

errore, di quanto ingiu- stamente

aveva

operato e praticato verso quelServo di

Dio

$ subito ritornossene addietro, e restituì quel

Corpo

Beato nella Cappella di S. Sebastiano ,

con

grandissima riverenza e divozione, a vista

comune

dei divoti concorrenti 5 rinovando però , e confer-

mando come prima

all'

Abbadessa

, edalle

Monache

il

comando

di

mai

più rimuoverlo da quel luogo

,

ne toccarlo sotto

pena

della scomunica

aggiugnen^

dovi

(39)

33 dovi anche la censura di

un

rigoroso interdetto »

Da una

tal

maniera

di procedere,

nacque

fra

PAb-

Badessa, e le

Monache una

grandissima confusione

peggior

di

prima

ì cosi che ritrovandosi in attualità di

governo D. Maria Zen Abbadessa,

pensò di far ricorso, unitamente alle sue Coreligiose , al Vicario di Cristo in terra Bonifacio

IX

> acciò con la di luiAppostolica autorità provedesse

ad un

tale scan- dalo e disordine. Il

Sommo

Pontefice suddetto beni-

gnamente

accolse le istanze fatteli in

nome

deli*

Abbadessa

e

Monastero

di S.

Lorenzo

, e

con

suo Pontificio

Dipoloma

7 Ottobre 1400,

anno XI.

del suo Pontificato,

venne

in deliberazione di ultimare tali dissensioni,

eleggendo

in giudice delegato

con

autorità Appostolica

Monsig.

Francesco

Bembo

Pri*

micerio della Duca!'Basìlica di S.

Marco,

incarican- dolo in sua conscienza di esaminare , e di ulti-

mar un

tal affare .

Ritrovando però che

la

cosa

sìa nel

modo

stesso C^ice la Bolla

3

che nella supplica gli

fu

esposto, 72072 «yo72o sufficienti le

fa*

colta

ddV umana

condizione

a rendere

al medesi-

mo

corpo i condegni onori , lodi ,

ed

esaltazioni, e

come

più diffusamente rilevasi dal contesto delia Bolla stessa.

Ma

perchè

un

tal

documento

è scritto in latino , e

verbum ad verbum

fu

stampato

dal

Corner

nelle sue

Decadì

, lo

daremo prima

volagriz- zato , e stampato dal

DotU

Miotti nella sua opera

C

(40)

34

de'

V

arrochì

Santi,

e ciò a

comune

intelligenza;

ed in fine della vita vi

aggiugneremo

laBollalati-

na

stampata parimenti dal Dott. Miotti nel

modo

che fu già stampata dal

Corner,

aduniversal sod- disfazione

Bolla volgarizzata.

Bonifazio Vescovo

Servo

de* Servi di

Dio»

Al

diletto figliuolo Trimicerìo della

Chiesa

di S, Jìlarco di

Venezia

nella Diocesi di Castello salu- te, e

V

Appostolica Benedizione.

La

supplica

a

noi

fatta per parte

delle dilette in Cristo figliuole delV

Abbadessa

, e del Con*

vento del

Monasterio

di S\

Lorenzo

di

Venezia

delV

Ordine

di S. Benedetto della Diocesi diCas-

tello , già conteneva, che sentendosi

da

molto tem-

po

in

una

certa

Cappella

di S. Sebastiano conti-

gua

allo stesso

Monastero

e soggetta alla

mede*

sima Abbadessa) un

mellifluo infinitoodore dalle

Monache

, che

ad

or

ad

ora

passavano

alla detta Cappella, e perciò lastessa

Abbadessa,

e

Monache

stupefatte , e nato tra di esse

mormorio

, volendo osservare il luogo dal qual potesse

un

fatto

odoresalare0 avessero

un

determinato giorno

fatta

fare

ricerca, e

finalmente

scoperto

un

certo cor-

po umano,

il quale, giusta un'antica

comune

opi-

(41)

nìone seppellito già

cinquanta anni

e

pia

? era, sa- no,

ed

illeso, e bello Ì7i quella situazione

comz

se di fresco fosse

morto

, e cZa esso

un

tal odo- re 3 co7?zc

«

quelli che

osservavano fu ad evidenza

manifesto

, spirava \ ed esse quindi

rendendo a Dio

le debite grazie? con laconvenientedivozione?

ed umiltà

levato essocorpo di quella sepoltura ? lo

avessero

j

atto riporre

coW

ajuto delladivina gra- zia

un

in certoluogo alto della

dettaC

appella

da

esse

a

ciò

determinato

? e che allo stesso d" indi in poi veniva con

intimi

dilazione di cuore

una grande

moltitudine di popolo .

Il Venerabil Fratello nostro

Leonardo

Vescovo di Castello?

mosso non

si sa

da

qual

animo?

ve- nute

a sua

cognizione le

mentovate

cose

? questo corpo con

meno

di rispetto trattando , lo fece le-

var

dal detto luogo.? e ,

come

si crede? rinchiude- re in certo altro ? vietando tuttavia

sempre

alle stesse C

Monache

") con

pene?

e censure d* inter- detto ? che

non

ardissero in

qualwique modo

toc-

care

un

tal corpo .

Onde

, siccome la

medesima

supplica

soggiungeva

?

nacque

peggio che

prima

tra

V Abbadessa

? e le Mo?iache ? confusione ? e

rumore

. Perciò

per parte

delle

medesime Abba-

dessa e

Monache fu a

noi

umilmente

supplicato

perchè

si

degnassimo provedere a un

tal disordi-

ne

con

paterna

diligenza > ed Appostolìca bvnigni-

Q

2

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