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Toscana

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Academic year: 2021

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Territorio e ambienti naturali

La Toscana è una regione dell’Italia centrale che si aff accia a ovest sul mare: le coste più settentrionali fi no al golfo di Baratti sono bagnate dal mar Ligure, quelle che vanno dal promontorio di Piombino fi no al confi ne con il Lazio sono invece bagnate dal mar Tirreno. Confi na inoltre per un breve tratto a nord-ovest con la Liguria, a nord con l’Emilia-Romagna, a est con le Marche e l’Umbria, a sud con il Lazio.

Il territorio toscano è per la maggior parte collinare (66,5%).

Solo l’8,4% circa del territorio è occupato da alcune pianure e il restante il 25,1% da montagne di altitudine abbastanza

modesta (areogramma). Le catene montuose più elevate fanno parte dell’Appennino Tosco-Emiliano (monte Prado o Prato, 2054 m, Monte Falterona, 1654 m) e delle Alpi Apuane che si estendono tra la vallata della Garfagnana e il mare. Lungo questi allineamenti di monti si inseriscono i bacini interni della Lunigiana, percorsa dal fi ume Magra, della Garfagnana, percorsa dal fi ume Serchio, del Mugello, percorso dal fi ume Sieve, e del Casentino, percorso dall’Arno.

Quello delle Alpi Apuane è un massiccio roccioso di origine sedimentaria, compreso nel Parco naturale regionale delle Alpi Apuane. La formazione di queste montagne è frutto della deriva dei continenti che ha prodotto sollevamenti tettonici sottomarini.

Toscana

Popolazione: 3.710.000 abitanti Superfi cie: 22.988 km

2

Province: Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato, Siena Densità: 162 abitanti per km

2

(fonti ISTAT 2010)

Veduta delle Alpi Apuane.

66,5%

25,1%

Montagna Collina

8,4%

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Le rocce delle Apuane sono in prevalenza rocce metamorfi che di carbonato di calcio, i bianchi marmi , che sono stati usati da scultori famosi o da architetti rinascimentali per abbellire le chiese italiane. A causa dell’incessante opera di cavazione nel corso dei secoli il naturale profi lo dei rilievi montani è cambiato e luoghi di notevole valenza naturale e paesistica hanno subito danni irreversibili.

http://www.parcapuane.toscana.it http://www.parks.it/parco.alpi.apuane/

Il marmo di Carrara (nella foto il duomo di Carrara) e in particolare quello statuario è il marmo più pregiato, utilizzato fi n dai Romani per il suo colore bianco avorio e la sua struttura cristallina, che lo rende perfetto per la lavorazione con scalpello.

Sarà il Rinascimento a consacrare universalmente la fama dei bianchi marmi carraresi e in particolare grazie all’intelligente promozione fatta da Alberico Cybo-Malaspina, principe di Carrara e duca di Massa che fece arrivare a Carrara i più importanti artisti dell’epoca.

Utilizzarono ampiamente i marmi Michelangelo, per le sue sculture, Leon Battista Alberti, per le sue creazioni architettoniche, dalla facciata di Santa Maria Novella di Firenze al Tempio Malatestiano di Rimini, a Filippo Brunelleschi, ma soprattutto Pietro Bernini attorno a cui si concentrarono parecchi artisti carraresi impegnati nella ristrutturazione barocca di Roma, Napoli e nelle corti europee.

I paesaggi più tipici della Toscana si trovano nella parte centromeridionale della regione: qui l’Antiappennino Toscano si presenta con basse colline ondulate ricoperte di ulivi, cipressi e vigneti. All’Antiappennino appartengono anche le Colline Metallifere e il Monte Amiata, 1738 metri.

Le Colline Metallifere devono il loro nome ai giacimenti di metalli, sfruttati nell’antichità dagli etruschi e dai romani, giacimenti che oggi sono quasi completamente esauriti.

Anche sul monte Amiata si trovano alcune miniere e così pure nell’isola d’Elba.

Il Monte Amiata è un massiccio isolato che raggiunge un’altitudine di 1738 m in una zona collinare. È un vulcano spento, oggi ricoperto da una ricca vegetazione che non nasconde la tipica forma conica.

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La zona collinare più famosa è quella del Chianti, nota in tutto il mondo per i vigneti da cui deriva l’omonimo vino rosso.

La Toscana è una regione ricca di fi umi: i principali sono l’Arno e l’Ombrone che raccolgono le acque rispettivamente del nord e del sud della regione. Insieme a tutti gli altri corsi d’acqua minori hanno formato le estese pianure e verso le foci, data la scarsa pendenza e le lunghe dune costiere create dalle mareggiate del mar Tirreno che ostacolano il defl usso, hanno dato origine ad ampie zone paludose, come la Maremma. Tali aree sono state bonifi cate nel corso del novecento.

I sedimenti sabbiosi hanno contribuito a formare le lunghe spiagge della Versilia e, a causa del progressivo avanzare della linea di costa, alcuni porti di mare, come Pisa, sono stati interrati e ora si trovano a diversi chilometri dal mare. Anche la formazione del promontorio di Piombino e il Monte Argentario hanno avuto origine per inglobamento di isole rocciose da parte del litorale in avanzamento. Si sono così formate le lagune di Orbetello.

L’isola d’Elba è la maggiore delle isole che formano l’Arcipelago Toscano, insieme all’isola del Giglio, Pianosa, l’isola di Montecristo, Gorgona, Capraia, Giannutri.

Importante fi n dai tempi dei romani per i suoi giacimenti di ferro, l’isola d’Elba è oggi soprattutto una meta frequentatissima dai turisti di tutta Europa.

Il Parco regionale dell’Uccellina è un ambiente naturale fortunatamente poco modifi cato dall’intervento dell’uomo.

http://www.parks.it/parco.maremma/

A ridosso di una lunga spiaggia sabbiosa dove la pineta arriva quasi al mare si alzano i monti dell’Uccellina ricoperti di una folta macchia mediterranea che ospita cinghiali, istrici, cervi.

Molte sono le riserve naturali statali che tutelano la varietà paesaggistica e

provvedono alla salvaguardia delle specie animali e vegetali della regione.

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Nel territorio toscano si trova una parte del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco- Emiliano, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna e il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

Il sottosuolo toscano è ricco di manifestazioni vulcaniche secondarie: a Larderello si sfrutta l’energia geotermica dei soffi oni per produrre energia elettrica.

Economia della regione

La Toscana non è una regione densamente abitata, soprattutto la sua popolazione non è distribuita in modo uniforme: le zone intorno a Firenze, Prato e Pistoia hanno molti centri abitati mentre il sud della regione è poco popolato. Moltissimi centri abitati sorgono in cima a colline dove non si ha ristagno di acque. Questo tipo di insediamento risalente al passato ha contribuito a far nascere fi n dal Medioevo molti comuni indipendenti, racchiusi da mura. E ancor oggi si trovano case coloniche che dominano dalla sommità di una collina un podere.

Nella Maremma toscana predominano le grandi coltivazioni di grano e ortaggi.

Caratteristico è l’ allevamento di bovini gestito dai butteri , una sorta di cow-boy, grandi conoscitori di cavalli.

Nella zona di Prato sono concentrate numerose industrie tessili, la cui qualità le ha rese famose in tutto il mondo. Accanto alle grandi fabbriche sono sorte migliaia di piccoli laboratori artigianali gestiti da stranieri, soprattutto cinesi che stanno via via soppiantando le attività degli italiani.

Firenze, oltre al suo ruolo tradizionale di città d’arte e cultura, ha assunto una importante funzione nella commercializzazione dei prodotti del made in Italy, in particolare della moda.

Il grande patrimonio culturale attira notevoli fl ussi turistici ma anche la presenza di numerose stazioni termali e balneari è signifi cativa.

Il termine “buttero”

deriva dal greco

“botér” che signifi ca mandriano, uomini che domavano il bestiame che viveva in libertà in campagna.

Tra le località balneari le più rinomate sono Forte dei Marmi e Viareggio, nella Versilia. Oltre che per il turismo estivo, Viareggio è famosa per il Carnevale con le sfi late di magnifi ci carri allegorici.

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Città, brevi note storiche e curiosità Firenze

Capoluogo della Toscana, Firenze sorge sull’ Arno ai piedi delle colline, posizione che le ha consentito di controllare le principali vie di comunicazione del nord della regione. L’autostrada del Sole attraversa la Toscana da nord a sud lungo le valli appenniniche, mentre lungo la costa corre l’antica via Aurelia che unisce Roma con la Liguria. Firenze è un nodo stradale e ferroviario importante per tutta l’Italia.

Città d’arte, ricca di capolavori di tutti i generi, Firenze rischia il soff ocamento da parte dei turisti che quotidianamente invadono le strette vie del centro storico.

Cuore della città è Piazza della Signoria su cui si aff acciano il trecentesco Palazzo Vecchio quotidianamente fotografato da moltitudini di turisti, la Loggia della Signoria o dei Lanzi, co- struita con funzione di arengario e altri palazzi edifi cati in epo- che diverse. Nella piazza si ergono numerose statue: Marzocco e Giuditta e Oloferne, opere di Donatello, il David di Michelangelo , Perseo di Benvenuto Cellini, la Fontana di Nettuno di Bartolomeo Ammannati.

Nella Accademia di Belle Arti, la prima costruita, nel 1563, in Europa con fi ni didattici, è conservato il famoso David di Miche- langelo, metafora della Repubblica che trionfa sulla tirannia.

È ancora viva nella memoria dei fi orentini la devastante alluvione del 1966 che provocò decine di vittime e danni incalcolabili al patrimonio artistico della città. Il punto più stretto del fi ume è sovrastato dal famoso Pontevecchio, percorso dal

“corridoio vasariano”.

Il David è l’opera scultorea più famosa e più conosciuta al mondo di Michelangelo Buonarroti (1475-1564). Fu scolpito utilizzando un gigantesco blocco di marmo bianco di Carrara e richiese il lavoro di due anni ininterrotti per essere portato a termine.

Oggi quello esposto in piazza della Signoria è una copia, mentre l’originale è gelosamente custodito nell’Accademia delle Belle Arti.

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Nel centro storico si erge la cattedrale di Santa Maria del Fiore , il Duomo della città, alla cui costruzione parteciparono artisti di fama mondiale: la particolare cupola fu costruita dal Brunelleschi per rivaleggiare con le opere dell’età classica.

La cupola tutta costruita in muratura al suo interno è completamente aff rescata.

Nella bellissima chiesa di Santa Croce sono sepolti molti italiani illustri, da Dante a Macchiavelli, Galileo (a cui la chiesa fi no al 1737 negò sepoltura cristiana), Gioacchino Rossini, Vittorio Alfi eri, Michelangelo.

Firenze ha avuto un grande ruolo nello sviluppo della civiltà e delle arti: patria del Rinascimento e dell’Umanesimo, di poeti come Dante e Guido Cavalcanti, di architetti, artisti e pittori come Filippo Brunelleschi (1377-1446), Donatello (1386-1466), Sandro Botticelli (1445-1510), Rosso Fiorentino, Benvenuto Cellini. Anche in epoca moderna il prestigio culturale di Firenze è tenuto vivo dall’esperienza pittorica dei Macchiaioli di Telemaco Signorini e dall’avanguardia letteraria di Palazzeschi.

Nella foto, particolare della Primavera che, insieme alla Nascita di Venere, è tra le opere più famose del Botticelli (Galleria degli Uffi zi). Le frequentazioni di Botticelli nella cerchia della famiglia dei Medici furono indubbiamente utili per garantirgli protezione e le numerose commissioni di opere. Alcuni dei suoi famosi dipinti sono conservati nei musei fi orentini, come Galleria degli Uffi zi, Palazzo Pitti, Galleria dell’Accademia, ma moltissimi sono gelosamente custoditi in musei sparsi nel mondo.

Una panoramica del centro storico di Firenze dominato dalla cattedrale e dal famoso campanile di Giotto.

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Il Museo degli Uffi zi, galleria privata della famiglia de’ Medici, è il più antico del mondo.

Palazzo Strozzi, riconoscibile per il bugnato rinascimentale (decorazione a mattoni sporgenti), è la sede della Biennale dell’Antiquariato e del Gabinetto scientifi co letterario Vieusseux, che fu frequentato da artisti come Manzoni, Leopardi, Stendhal, Schopenhauer, Dostoevskij, Mark Twain, Emile Zola, Aldous Huxley, David H. Lawrence.

Arezzo

Tra la val di Chiana, il Valdarno e il Casentino, Arezzo è un centro commerciale a cui aff erisce una vasta zona agricola.

Ha un centro storico ben conservato.

Nel 500 a.C. Arezzo era una delle potenti dodici città-stato etrusche. Quella etrusca è stata la popolazione italica più importante dell’Italia centrale, e ha infl uenzato ampiamente Roma tanto che tre re di Roma erano etruschi: Tarquinio Prisco, Servo Tullio e Lucio Tarquinio il Superbo.

Tra gli aretini famosi ricordiamo Francesco Petrarca (1304-1374), Pietro Aretino (1492-1556), Gaio Clinio Mecenate (74 a.C.), protettore delle arti e dal cui nome deriva, infatti, la parola “mecenate”, Giorgio Vasari (1511-1574), pittore, architetto, ma soprattutto storico dell’arte e critico.

Piazza Grande è un vasto spazio su cui si aff acciano edifi ci di varie epoche. Nell’età comunale, fu luogo di scambi mercantili tra le città e il contado, e poi, in epoca medicea, centro di uffi ci civili. Oggi, a settembre, essa è cornice di uno dei più famosi giochi cavallereschi, la giostra del Saracino.

Dietro Piazza Grande si erge la Pieve di Santa Maria , un capolavoro del romanico, dalle inconfondibili arcatelle cieche dell’abside e del campanile, detto dalle “cento buche”; il lato più elevato della Piazza Grande è dominato dal Palazzo delle Logge Vasariane, espressione dell’architettura del rinascimento;

sempre in Piazza Grande si trova il Palazzo della Fraternita dei laici, gotico; le case circostanti rappresentano bene l’architettura medievale toscana.

La Chiesa di San Francesco custodisce un prezioso ciclo di aff reschi di Piero della Francesca che decorano l’abside. Originario di Sansepolcro, a pochi chilometri da Arezzo, Piero della Francesca è uno dei massimi esponenti della pittura del rinascimento, maestro di prospettiva, artista umanista e scienziato. La Leggenda della Vera Croce, dipinto da Piero, tra il 1452 e il 1466, si ispira alla Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine.

Ad Arezzo si produce alta orefi ceria e la tradizione orafo argentiera aff onda le sue radici già nell’Arezzo etrusca. Il Museo orafo Uno A Erre ripercorre questa gloriosa storia artigianale e industriale.

Grosseto

Grosseto sorge lungo la via Aurelia, al centro di una zona agricola, nel cuore della Maremma Toscana, pianura alluvionale che è stata antropizzata grazie alle operazioni di bonifi ca eff ettuate prima dai Lorena, nel XVII secolo, e successivamente in epoca fascista.

Il campanile della Pieve di Santa Maria per le inconfondibili arcatelle cieche è detto dalle

“cento buche”.

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Cosimo I de’ Medici progettò per la città di Grosseto un complesso di mura fortifi cate, lunghe 3 km, a forma esagonale e fornite di 20 torrette, a difesa dei confi ni della Toscana meridionale.

La città oggi mostra esempi di pregevole architettura, come ville e palazzi eclettici e liberty; il razionalismo e l’arte del regime dell’epoca fascista hanno inoltre lasciato signifi cative testimonianze, come il Palazzo del Consorzio di Bonifi ca, la Conservatoria delle Imposte, le Poste, il Consorzio Agrario e la Scuola di Tecnica Industriale (che ha la forma di M, in onore di Mussolini).

Appena fuori dalla città si trovano gli interessantissimi scavi di Roselle, prima importante centro etrusco poi colonia romana. I preziosi oggetti rinvenuti negli scavi si possono ammirare nel Museo Archeologico a Grosseto.

Livorno

Livorno è una città marinara con l’importantissimo porto mercantile, voluto da Cosimo I nel 1571 quando il porto di Pisa s’insabbiò. Nei secoli ha mantenuto questa funzione, a cui si sono affi ancate attività collaterali come la costruzione di navi e la raffi nazione del petrolio.

Qui ha sede l’Accademia Navale, frequentata da giovani che studiano per diventare uffi ciali della Marina Militare.

Livorno è la città del “Vernacoliere”, una rivista cult di satira dialettale, il cui humour velenoso si è diff uso oltre i confi ni della Toscana.

Il Duomo di Livorno, dedicato a San Francesco, fu costruito per volere dei Medici nel cinquecento, distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, e infi ne ricostruito secondo il modello originale.

La statua dei Quattro Mori, simbolo della città, doveva essere in origine un monumento in onore del Granduca Ferdinando I, poi furono aggiunte ai suoi piedi le quattro fi gure, che rappresentano un chiaro riferimento al ruolo di Livorno nel fi orente mercato degli schiavi.

Sul lungomare di Viale Italia, fi ancheggiato da belle ville ottocentesche, si trova lo scoglio della Regina, luogo dove nel 1700 Maria Luisa amava bagnarsi.

A Livorno nacque Amedeo Modigliani (1884- 1920), artista maledetto, che condusse una vita sbandata, ma la cui opera innovò la pittura e la scultura.

Livorno è la città del compositore Pietro Mascagni, autore di numerose opere, operette e romanze e della celebre “La Cavalleria Rusticana”; e del pittore Giovanni Fattori, personalità di spicco dei Macchiaioli, una delle più importanti scuole pittoriche italiane dell’ottocento.

Oltre alle merci, dal porto di Livorno salpano molte navi traghetto verso la Sardegna e la Corsica.

Modigliani è famoso per aver rappresentato spesso donne dal collo molto lungo. Le sue opere pittoree e scultoree hanno raggiunto valori molto elevati.

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Lucca

Lucca è una città dall’aspetto antico anche se è molto attiva e vivace. Il centro storico, medievale, è ricco di corti , chiese e palazzi, ancora oggi racchiuso da una cerchia di mura cinquecentesche, una fascia lunga oltre 4 km circondata dal verde.

I negozi lungo via Fillungo, la celebre passeggiata cittadina, esibiscono ancora le antiche insegne liberty dando grande eleganza.

Uno tra i più bei monumenti della città è l’alta torre dei Guinigi, con due lecci alla sommità, alberi che caratterizzano il profi lo della città. Nel Medioevo la città aveva numerose torri e campanili e questa è una delle poche rimaste.

Le possenti mura che circondano la città rappresentano

uno degli esempi più signifi cativi di fortifi cazioni rinascimentali ancora esistenti in Europa. Costruite fra il cinquecento e il seicento, le mura furono trasformate nell’ottocento in una passeggiata alberata per volere di Maria Luisa di Borbone.

La Cattedrale di San Martino è il monumento religioso più importante della città.

All’interno si trova la bella scultura lignea del Volto Santo, richiamo di intensi pellegrinaggi fi n dal Medioevo, perché si riteneva che fosse stata scolpita subito dopo la crocifi ssione da Nicodemo, un seguace di Gesù.

La torre campanaria ha evidenti diff erenze cromatiche, stilistiche e architettoniche tra la sommità e il corpo stesso della torre dovute alla aggiunta eseguita in un secondo momento della parte sommitale, quando l’originale torre militare fu trasformata e adibita a usi religiosi.

Lucca è la città natale del grande compositore Giacomo Puccini , autore tra le altre delle immortali Turandot e Madama Butterfl y.

Numerose sono le memorie pucciniane, come la bella casa natale rinascimentale e il Teatro del Giglio.

Massa Carrara

Massa e Carrara, capoluoghi di questa “strana” provincia, vengono spesso confuse tra di loro, e considerate una sola città.

Le due città hanno una storia simile, nate entrambe in periodo romano e sviluppatesi nel periodo altomedievale.

Massa fu signoria di due importanti famiglie: prima quella dei Malaspina, poi quella dei Cybo.

Il Castello Malaspina è un superbo esempio di rocca fortifi cata, di origine medievale, trasformata in graziosa corte e dimora rinascimentale dalla signoria dei Malaspina.

La struttura alterna, così, feritoie e barbacani a cortili loggiati e leggiadre lesene.

All’interno del castello si possono ammirare grandi saloni aff rescati: la Camera Picta e la Sala della Spina, raffi gurante lo spino fi orito emblema dei Malaspina.

Il sontuoso Palazzo Ducale fu voluto da Alberico I Malaspina. Fu Teresa Pamphili, moglie di Carlo II, a imprimere la forte caratterizzazione della dimora, tutta dipinta di rosso e non a caso chiamata palazzo rosso; nei giardini la Grotta di Nettuno, bucolico ninfeo.

La famosa Piazza del Mercato ricalca la forma ellittica del teatro romano che qui sorgeva. La planimetria romana ha infl uenzato l’impianto urbanistico lucchese.

Nato a Lucca nel 1858, Giacomo Puccini visse per anni a Milano dove ottenne i primi successi.

Tra le sue opere ricordiamo Manon Lescaut, La Bohème, Tosca, Madama Butterfl y, La fanciulla del west fi no all’ultima grande opera rimasta incompiuta, Turandot. Morì nel 1924 ma è tuttora nel cuore dei suoi concittadini.

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La maestosa Cattedrale è tutta in bianco marmo di Carrara. Sopra una scalinata si staglia la possente facciata loggiata, in cui le fi nestre ne alleggeriscono la rigorosa severità.

Nella Cappella del Santissimo Sacramento si trova un aff resco del Pinturicchio, proveniente da una cappella dei Cybo in Santa Maria del popolo a Roma.

In Via Piastronata, che si arrampica sulla rocca, alcune case sono decorate da sontuosi aff reschi: la città, infatti, era detta Massa Picta, proprio per le sue decorazioni parietali che il tempo e i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale hanno distrutto.

Il Museo Etnologico delle Apuane è il tempio della cultura della Lunigiana, la regione storica attigua alle Alpi Apuane e divisa fra Liguria e Toscana.

Anche Carrara è caratterizzata dal suo Duomo, antica pieve di Sant’Andrea e dal castello Malaspina, che oggi accoglie l’Accademia delle Belle Arti.

Carrara è famosa per la lavorazione dei marmi bianchi provenienti dalla vicine Alpi Apuane.

Entrambe le città hanno oggi un aspetto moderno e sorgono a una certa distanza dal mare dove sono sorti i centri turistici Marina di Massa e Marina di Carrara.

Pisa

Tra l’XI e il XIII secolo Pisa fu una forte repubblica marinara, con importantissimi legami commerciali e culturali con la Spagna moresca e il nord Africa. Il graduale insabbiamento dell’Arno e l’arretramento della linea di costa minarono le possibilità di un suo ulteriore sviluppo.

Pisa ha dati i natali a illustri scienziati, primo tra tutti Galileo Galilei (1564-1642), fi losofo, matematico, astronomo, fi sico, defi nito padre della scienza moderna. Fra gli altri ricordiamo l’inventore della dinamo Antonio Pacinotti (1841-1912), il fi sico Bruno Pontecorvo (1913-1993) e il matematico Fibonacci (1170-1250 circa).

Piazza dei Miracoli o Campo dei Miracoli è il più grande complesso monumentale dell’Europa di età medievale, altissimo esempio di romanico pisano. Su questo grande prato verde spiccano candide e raffi natissime architetture: la cattedrale, la torre pendente, il battistero e il camposanto.

Piazza dei Miracoli, a Pisa, con le maestose costruzioni bianche del Battistero (in primo piano), del Duomo e della famosa Torre pendente.

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La cattedrale della città è il Duomo di Santa Maria Assunta, un fl orilegio di decorazioni, archetti, intarsi, vetri e maioliche. Nel Duomo è conservata la celebre Lampada, che ispirò Galileo nei suoi studi sui moti isocroni del pendolo.

La celebre Torre pendente è il campanile della cattedrale, sotto al quale il terreno è leggermente ceduto facendolo inclinare di alcuni gradi.

Nicola e Giovanni Pisano hanno lasciato insuperate testimonianze del gotico sia nel Duomo sia nel Battistero.

Il Palazzo della Carovana è la sede della celebre Scuola Normale Superiore, tra le più antiche e prestigiose d’Italia, fondata da Napoleone nel 1810 come succursale dell’École Normale Supérieure di Parigi. Centro di formazione e di ricerca, docenti, ricercatori e studenti convivono, svolgono attività didattiche e di laboratorio, si sviluppano eventi culturali e iniziative sperimentali in due tradizionali ambiti:

Lettere e Filosofi a e Scienze matematiche fi siche e naturali.

Pistoia

Il magnifi co Duomo di San Zeno custodisce al suo interno la tomba del poeta dello stil novo Cino da Pistoia e il Dossale di San Jacopo, capolavoro dell’arte orafa del duecento.

A Palazzo Rospigliosi è ospitato il Museo del Ricamo, un’originale collezione in onore della forte tradizione tessile di tutta la zona.

La chiesa di Sant’Andrea vanta un capolavoro di Giovanni Pisano, un pulpito ritenuto da molti ancor più bello di quello del Duomo di Pisa.

L’ Ospedale del Ceppo , con portico di Michelozzo e magnifi ci fregi policromi dei della Robbia, deve il suo nome al tronco cavo che veniva usato anticamente per raccogliere le off erte.

Particolare dei fregi dell’Ospedale del Ceppo, scultura in terracotta invetriata. La terracotta invetriata, una tecnica in cui la rilevanza plastica si unisce al cromatismo, rappresentò una delle esperienze artistiche più signifi cative e diff use del Rinascimento toscano che trovò la massima espressione nell’arte di Luca della Robbia e, dopo di lui, dei fi gli, dei nipoti.

Prato

Nonostante la vicinanza con Firenze, Prato è diventata capoluogo di provincia

per l’alta densità di popolazione e la forte concentrazione di attività industriali e

commerciali della zona.

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Nel Duomo di Prato , nella sontuosa cappella aff rescata da Agnolo Gaddi, che ne narra la storia, è conservata una delle reliquie più importanti riconosciute dalla Chiesa, il sacro Cingolo della Vergine. Si tratterebbe della cintola della veste di Maria che donò a San Tommaso durante l’Assunzione.

Il duomo o Cattedrale di Santo Stefano, nella cui facciata tardo gotica in alberese e marmo verde di Prato si apre un ricco portale con una raffi nata maiolica di Andrea Della Robbia raffi gurante una Madonna col Bambino e Santi (1489), mentre nell’angolo si inserisce un pulpito di Donatello e Michelozzo, concluso nel 1438. Il pulpito fu creato per l’ostensione pubblica della reliquia della Sacra Cintola della Madonna, che ancor oggi in diverse date viene mostrata.

Il Duomo è una magnifi ca costruzione romanico-gotica. Al suo interno è conservato l’aff resco Storie dei SS. Giovanni e Stefano di Filippo Lippi, a cui lavorò anche il Botticelli, e il pulpito, all’esterno, di Donatello.

Nel Palazzo del Comune è stato allestito il Museo del Tessuto, una delle più ricche e complete raccolte che testimoniano l’importanza di Prato nella manifattura tessile. Favorita dalle ingenti risorse idriche dell’area, Prato ha avuto questo ruolo di protagonista dal Medioevo fi no alla Rivoluzione industriale. Il fi ume Bisenzio alimenta un fi tto sistema di canali chiamati gore, lungo circa 50 km, che serviva più di 150 mulini. Delle innumerevoli ciminiere che regalarono un tempo l’appellativo di “città delle cento ciminiere”, ora restano pochi ma signifi cativi esempi di archeologia industriale, come la Cimatoria Campolmi.

Ancor oggi, nell’area di Prato sorgono fi orenti attività manifatturiere.

Prato vanta ben quattro chiese dedicate alla Vergine a seguito di eventi miracolosi:

Santa Maria delle Carceri, il Santuario della Madonna del Giglio, Santa Maria del Soccorso e Santa Maria della Pietà.

Santa Maria delle Carceri sorge sul sito di una icona mariana miracolosa, vicino al vecchio carcere. Di impianto rinascimentale di altissimo livello, fu progettata da Giuliano da Sangallo dietro indicazione di Lorenzo il Magnifi co. Le vetrate sontuose policrome furono disegnate, probabilmente, da Domenico Ghirlandaio.

Il Castello dell’Imperatore Federico II opera dell’architetto Riccardo da Lentini che ricorse alla tipica bicromia toscana data dall’utilizzo del bianco calcare, presente nel Duomo, detto alberese, e del serpentino del Monte Ferrato, detto verde di Prato.

Alcuni dei più importanti monumenti di Firenze, come San Miniato, Santa Maria del Fiore, Santa Maria Novella e il Battistero, sono costruiti con questa bicromia.

Il Palazzo Pretorio è il migliore esempio delle case-torri medievali di Prato. Ospita la

Pinacoteca Civica che custodisce preziosissime opere come la Madonna del Ceppo

di Filippo Lippi.

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Siena

Siena sorge in una zona collinare dell’interno. Gli edifi ci e la struttura urbana si sono adattati alle irregolarità del terreno, cosa che ha contribuito ad accrescere il fascino della città.

Piazza del Campo, che è il cuore della città, è uno splendido spazio irregolare e in leggera pendenza.

Il fascino di Siena è dato anche dalla vivacità delle tradizioni che sono ancora parte della vita e della quotidianità dei suoi abitanti, come il Palio .

Il 2 luglio e il 16 agosto di ogni anno si disputa il Palio dell’Assunta, una delle corse di cavalli più famose al mondo, un insieme tra tradizione storica e festa popolare, che si ripete immutata fi n dal Medioevo, e come allora riesce a far trattenere per un minuto e mezzo il fi ato all’intera città.

Il Palio ha luogo nella favolosa cornice di Piazza del Campo, gremita da migliaia di spettatori fra contradaioli e turisti.

Lardo di Colonnata

Gastronomia toscana

La cucina toscana è composta da ingredienti genuini e di alta qualità che hanno dato vita, nel corso dei secoli, a ricette mai troppo elaborate ma molto gustose:

per esempio il cacciucco della Versilia o del Livornese, la ribollita, la bistecca di chianina più nota come “fi orentina”.

Prodotto unico è il celeberrimo Lardo di Colonnata. La cucina maremmana off re

cinghiale in umido, tortelli maremmani, pappardelle di lepre e acquacotta.

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