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La flora di Monte Ciraulo (Etna) e considerazioni sulla conservazione degli ambienti etnei di bassa quota

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Quad. Bot. Ambientale Appl., 15 (2004): 61-71.

La flora di Monte Ciraulo (Etna) e considerazioni sulla conservazione degli ambienti etnei di bassa quota

ROSARIO ENNIO TURRISI

Via Nociazzi 67 -95030 Tremestieri Etneo, Catania

ABSTRACT. - Flora of Mount Ciraulo (Etna) and considerations on the conservation of the Etnean environments at low altitude. - The results of a floristic study regarding a protected area situated in the southern part of Mt. Etna (Mount Ciraulo), are showed. 315 entities of the spontaneous flora, mainly represented by Mediterranean therophytes and hemicryptophytes species, typical of lava streams, are recorded. Some of the mentioned species, i. g. Crambe hispanica, Chenopodium pumilio and Arabis turrita, can be considered very interesting as regard phytogeografical aspects and con- servation. Finally, some considerations regarding the conservation ofthe Etnean environments at low altitude, which occur outside the Etna regional park, and proposals for their protection, are given.

Key words: biodiversity, conservation, flora.

INTRODUZIONE

A partire dalla seconda metà dello scorso secolo il terri- torio etneo è stato sottoposto a continui, radicali mutamen- ti indotti da una vigorosa e disordinata crescita edilizia dei centri urbani pedemontani. Questi, da piccoli agglomerati quali erano, si sono espansi fagocitando progressivamente lo spazio agricolo e naturale circostante fino a formare vaste conurbazioni collegate, quasi senza marcate interru- zioni, al centro metropolitano di Catania.

rI fenomeno dell'abusivismo edilizio ha interessato prin- cipalmente un'ampia fascia di territorio a bassa quota (dal livello del mare fino a 900-1000 m). Questa è stata fatta ricadere dalle autorità preposte alla conservazione della natura in Sicilia, all'esterno della linea perimetrale racchiu- dente il Parco regionale dell'Etna. E' per questa ragione che le sue emergenze naturali, pur presenti, non godono di alcu- na protezione, ad eccezione di poche di esse.

Il territorio di Monte Ciraulo (Etna) è uno dei pochi esempi di area boscata situata a bassa quota sull'Etna che si presenta con livelli di naturalità elevati. Tale territorio, su proposta della Soprintendenza ai beni culturali e ambienta- li di Catania, nel 1993, è stato sottoposto a vincolo di immodificabilità temporanea ai sensi della legge regionale 15/1991, onde salvaguardare non solo l'area boscata, ma anche l'agglomerato rurale ad essa adiacente, tipica (e in rarefazione) espressione di architettura tradizionale rurale delle aree etnee. Successivamente, dopo alcune proroghe a tale vincolo, Monte Ciraulo è considerato tra le aree da vin- colare e proteggere nell'ambito del Piano territoriale paesi- stico regionale (vedi G.U.R.S. del 24/09/1999).

Scopo del presente lavoro è fornire un quadro, il più pos- sibile completo, sulla flora vascolare spontanea di questo territorio finora mai sistematicamente indagata, precisando- ne altresì gli aspetti relativi alle forme biologiche e le carat- teristiche corologiche. Vengono inoltre fornite considera- zioni sui problemi relativi alla conservazione degli ambien- ti etnei situati a basse quote con alcune proposte di tutela.

Gli unici riferimenti alla flora del territorio in oggetto sono contenuti nelle opere di STROBL ( 1880), TORNABENE, ( 1887) e LOJACONO ( 1888-1908) e riguardano il territorio di Mascalucia, specificamente la frazione di Massannunziata.

L'indagine tiene ovviamente conto delle pregresse cono- scenze sulla flora dell'Etna, anche se non può avvalersi di una ricca messe di dati utili certamente per raffronti con altre aree pedemontane. Negli ultimi decenni infatti energie e attenzione degli studiosi non sono state volte alla cono- scenza della flora dell'Etna ma allo studio sistematico della sua vegetazione ( cfr. D1 BENEDETTO & al., 1963; POLI, 1965; POLI, GRILLO 1972a; DE SANTIS & al., 1976; POLI MARCHESE, 1982; Dr BENEDETTO, 1983; FURNARI, SCELSI, 1993; POLI MARCHESE & al., 1995; POLI MARCHESE, 1996).

MATERIALI E METODI

L'indagine è stata compiuta nel periodo compreso tra il 1998 e il 2002; i reperti sono stati raccolti nelle stagioni di ogni anno ed in tutti gli ambienti. Gli exsiccata sono con- servati in PAL.

Per l'identificazione delle specie si è fatto riferimento alle opere di PIGNATTI (1982), di TUTIN & al. (1968-1980, 1993) e di FIORJ (1923-1929). Per le specie caducifoglie del

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genere Quercus, è stata seguita la recente trattazione di BRULLO & al. ( 1998) dove viene sostenuta la validità di diversi taxa istituiti da Gussone.

La nomenclatura segue l'opera del FERRARJNI & al.

( 1986) per quanto concerne le specie appartenenti alle Pteridophyta mentre per quelle afferenti alle Spermatophyta sono state con su !tate le seguenti opere: FIORI ( 1923-1929), JALAS & SUOMI E (1972-1994), PIGNATTI (1982); JALAS &

al. (1996), TUTIN & al. (1968-1980, 1993), GREUTER & al.

( 1984, 1986, 1989); KERGUELEN ( 1993, 1994), BRULLO & al.

( 1998), BARTOLO & PULVIRENTI ( 1997).

L'ordinamento sistematico segue l'opera di TUTIN & al.

( 1968-1980, 1993).

Per ciascuna entità, oltre al binomio latino, con l'even- tuale categoria sottospecifica, sono state riportate in ordine di successione: la forma biologica e il tipo corologico secondo PIGNATTI ( 1982).

Le specie alloctone sono state indicate seguendo lo sche- ma proposto da YIEGI & al. ( 1974) con le seguenti abbre- viazioni: Spont. (Spontaneizzata); Nat. (Naturalizzata).

AREA DI STUDIO

L'area oggetto di studio si estende sul versante meridio- nale dell'Etna e ricade nei quadranti U.T.M. (Jxl km) WB 0360 e WB 0460, nel territorio comunale di Mascalucia, nella frazione di Massannunziata, in località Monte Ciraulo.

li territorio si trova ad altitudini medie di 520 m s.1.m. (rife- rimento cartografico l.G.M. scala I: 25000, foglio 270, IV N.O. Belpasso, fig. I).

Il toponimo di Monte Ciraulo non è riconducibile ad un vero e proprio monte. Si tratta infatti di un'area che domina sul territorio circostante, costituita dalle propaggini del fron- te lavico del 1408, originatosi a nord di Monte Arso, a quota 950 m (IACONA, 1992). Tale lava è costituita da andesite con fenocristalli di augite e di plagioclasio (STURIALE, 1960).

Il territorio studiato si estende per circa 25 ha, dei quali 18 occupati dal bosco e 7 da vigneti e incolti.

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Per quanto riguarda le caratteristiche climatiche, man- cando nel territorio in esame una stazione meteorologica, relativamente alle precipitazioni si è fatto riferimento a quanto registrato nel periodo compreso tra il 1980 e il 1986 nella vicina stazione pluviometrica di Belpasso, territorio posto ad altitudini medie di circa 600 m s.l.m. con caratteri- stiche climatiche simili all'area in studio. Per tale territorio le precipitazioni medie annue si attestano intorno a 518 mm;

i mesi più piovosi sono novembre, dicembre e gennaio; il periodo di maggiore aridità è compreso tra maggio e agosto.

Per quanto riguarda i dati termometrici si è fatto riferimen- to alla vicina stazione meteorologica di Catania (65 m s.1.m.), onde risulta che la temperatura media annua è pari a 17,9 °C; il mese più CZildo è agosto mentre quello più fred- do è gennaio.

Secondo la classificazione bioclimatica della Sicilia (BRULLO & al., 1996), il bioclima dell'area in studio è rife- ribile al tipo tern1omediterraneo subumido superiore.

ELENCO FLORISTICO PTERIDOPHYTA SELAGINELLACEAE

Selaginella denticulata (L.) Spring-Ch rept-Steno-Medit.

ADIANTACEAE

Cheilanthes maderensis Lowe - H ros - Steno-Medit.- Turan.

Anagramma leptophylla (L.) Link - T caesp - Cosmop.- subtropic.

POLYPODIACEAE

Polypodium cambricum L. subsp. serrulatum (Sch. ex Arcang.) Pie. Ser. -H ros - Euri-Medit.

HYPOLEPIDACEAE

Pteridium aquilinum (L.) Kuhn in Kersten subsp. aquilinum - G rhiz -Cosmop.

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AsPLENIA EAE

Asplenium trichomanes L. - H ro - Cosmop.-temp. Già segnalata da STROBL ( 1880).

Asplenium adianlum-nigrum L. - H ros - Paleotemp. e sub- trop.

Asplenium ruta-muraria L. - H ros -Circumbor.

Ceterach officinarum Willd. subsp. ofjìcinarum - H ros - Euras.-temp.

DRYOPTERIDACEAE

D1yopteris fìlix-mas (L.) Schott -G rhiz -Subcosmop.

MAG OLIOPHYTA MAG OLIOPSIDA FAGACEA E

Quercus i/ex L. subsp. i/ex - P scap - Steno-Medit.

Quercus virgiliana (Ten.) Ten. - P scap - Centro-Medit.

Quercus amplifolia Guss. -P scap -Centro-Medit.

Quercus congesta C. Presi in J. Presi et C. Presi - P scap - NW-Medit.

ULMACEAE

PORTULA A EAE

Portulaca o/eracea L. subsp. oleracea - T scap - Subcosmop.

CARYOPJ-IYLLACEAE

Arenaria leptoclados (Reichenb.) Guss. - T scap - Paleotemp.

Stellaria media (L.) Vili. subsp. media -T rept - Cosmop.

Cerastium glomeratum Thuill. -T scap - Subcosmop.

Cerastium semidecandrum L. subsp. semidecandrum - T scap - osmop.

Herniaria hirsuta L. - T scap - Paleotemp. Già segnalata da STROBL ( 1880).

Polycarpon d1phyllum Cav. -T scap - teno-Medit.

Spergularia rubra (L) J. Presi et C. Presi - T scap - Subcosmop. temp.

Silene vulgaris (Moench) Garcke subsp. vulgaris -T scap - Subcosmop.

Silene latifo!ia Poiret subsp. latifo!ia - H bienn - Steno- Medit.

Silene gallica L. - T scap -Subcosmop.

Silene colorata Poiret -T scap -Steno-Medit.

Petrorhagia velutina (Guss.) P. W. Bali et Heywood - T scap -S-Medit.

Celtis au tra/i L. - P scap - Euri-Medit. (baricentro zona RANUNCULACEAE

orientale) *Delphinium staphysagria L. - T scap - Steno-Medit.

Segnalata da STROBL ( 1880) e non ritrovata.

MORACEAE Delphinium halteratum Sm. -T scap -Steno-Medit.

Ficus carica L. - P scap - Medit.-Turan. Clematis vitalba L. - P lian - Europeo-Caucas.

URTICA EAE

Urtica membranacea Poiret in Lam. -T cap - S-Medit.

Parietaria officinalis L. - H scap - Centro - Europ. - W- Asiat.

Parietariajudaica L. - H scap - Medit.-Macarones Parietaria lusitanica L. - T rept -Steno-Medit.

POLYGONACEAE

Polygonum aviculare L. -T rept -Cosmop.

Fallopia convolvulus (L.) A. Love - T scap - Circumbor.

Già segnalata da STROBL (1880).

Rumex scutatus L. -Ch suffr-Orof. S-Europ.-W-Asiat.

Rumex thyrsoide Desf. - H scap- W-Medit.

Rumex pulcher L. subsp. pulcher - H scap - Euri-Medit.

Rumex bucephalophorus L. subsp. bucephalophorus - T scap - Medit.-Macarones.

CHENOPODIA AE

Beta vulgari L. - H scap - Euri-Medit.

Chenopodium botrys L. - T scap -Subcosmop.

Chenopodium pumìlio R. Br. - T scap - Australia, Nuova Zelanda. -Nat.

Chenopodium vulvaria L. - T scap - Euri-Medit.

Chenopodium album L. -T scap - ubco mop.

AMARA TI IA EAE

Amaranthus hybridus L. -T scap -Neotrop.

Amaranthus relrofle..•us L. -T scap - osmop.

Amaranthu graecizans L. -T scap -Paleosubtrop.

NYCTAGINA EAE

Mirabilis jalapa L. - G bulb -Sudamer. -Nat.

Ranunculus bu/latus L. - H ros -Steno-Medit.

PAEO !ACEAE

Paeonia mascula (L.) Miller subsp. ma ·cula - G rhiz - Europeo-Caucas.

PAPAVERACEA E

Papaver rhoeas L. - T scap -E-Medit. (Archeofita?) Fumaria capreolata L. sub p. capreolata -T scap - Euri-

Med it.

Fumariaflabellata Gaspar. -T scap - Steno-Medit.

Fumaria officinalis L. -T cap -Subcosmop.

BRASSICACEAE

Sisymbriwn officinale (L.) Scop. -T scap -Subcosmop.

Arabidopsi thaliana (L.) Heynh. -T scap - Cosmop.

lsatis tinctoria L. - H bienn -Steno-Medit.

Bunias erucago L. -T scap -N-Medit. (Euri-) Cardamine graeca L. -T scap -N-Medit.

Cardamine hirsuta L. -T scap - Cosmop.

Arabis turrita L. - H bienn - S-Europ.

Lobularia mariti ma (L.) Desv. -H scap -Steno-Medit.

Erophila verna (L.) ChevaU. subsp. praecox (Steven) Walters -T scap -Circumbor.

Capsella bursa-pastoris (L.) Medicus subsp. bursa-pa~toris - H bienn - Cosmop.

Biscute/la mari/ima Ten. - T scap - Endemica della parte occidentale del! Italia, Sardegna, Sicilia.

Coronopus quamatus (Forskal) Ascherson - T rept - Subcosmop.

Diplotaxis erucoides (L.) DC. - T scap -W-Medit.

Brassica fruticu/osa Cyr. subsp. fniticulo a - H scap - Steno-Medit. Centro-occid.

Crambe hispanica L. -T scap - S-Medit.-Turan.

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Raphanus raphanistrum L. subsp. raphanistrum -T scap - Oxalis pes-caprae L. - G bulb -Sudafr. -Nat.

Circumbor.

RESEDACEAE

Reseda alba L. - H scap -Circumbor.

CRASSULACEAE

Crassula tillaea Lester-Garland - T scap - Submedit.- Subatl.

Umbilicus rupestris (Salisb.) Dandy -G bulb - Medit.-Atl.

Umbilicus horizontalis (Guss.) DC. -G bulb -Steno-Medit.

Sedum amplexicaule DC. -Ch succ - Steno-Medit.

Sedum stellatum L. - T scap -Steno-Medit.

Sedum rubens L. subsp. rubens - T scap - Euri-Medit.- Subatl.

Sedum caespitosum (Cav.) DC. -T scap -Steno-Medit.

Sedum caeruleum L. - T scap - SW-Medit.

ROSACEA E

Rubus ulmifolius Schott -NP -Euri-Medit.

Rosa canina L. -NP -Paleotemp. Già segnalata da STROBL (1880).

Sanguisorba minor Scop. subsp. muricata Briq. - H scap - Subcosmop.

Crataegus monogyna Jacq. subsp. monogyna - P caesp - Paleotemp.

MIMOSACEAE

Acacia saligna (Labili.) H. Wendl. - P scap - Australia - Spont.

FABACEAE

Anagyris foetida L. - P caesp - S-Medit.

Calicotome infesta (C. Presi) Guss. subsp. infesta - P caesp - Centro-Medit.

Cytisus villosus Pourret - P caesp - W e Centro-Medit.

Spartium junceum L. -P caesp -Euri-Medit.

Lupinus angustifolius L. subsp. reticulatus (Desv.) Arcangeli -T scap -Steno-Medit.

Bituminaria bituminosa (L.) Stirton -H scap - Euri-Medit.

Vicia villosa Roth subsp. villosa - T scap - Euri-Medit.

Vicia villosa Roth subsp. varia (Host) Corb. -T scap -Euri- Medit.

Vicia hirsuta (L.) S. F. Gray -T scap - Subcosmop.

Vicia sativa L. subsp. macrocarpa (Moris) Arcangeli - T scap -Subcosmop.

Vicia narbonensis L. - T scap -Euri-Medit.

Lathyrus sphaericus Retz. -T scap -Euri-Medit.

Lathyrus clymenum L. - T scap - Steno-Medit.

Lathyrus articulatus L. - T scap -Steno-Medit.

Medicago orbicularis (L.) Bartal. -T scap - Euri-Medit.

Medicago rigidula (L.) Ali. -T scap - Euri-Medit.

Medicago polymorpha L. - T scap -Subcosmop.

Trifolium repens L. subsp. repens -H rept -Subcosmop.

Trifolium glomeratum L. - T scap -Euri-Medit.

Trifolium tomentosum L. -T rept -(W)-Paleotemp.

Trifolium campestre Schreber -T scap -W-Paleotemp.

Trifo/ium arvense L. - T scap -(W) Paleotemp.

Trifolium stellatum L. - T scap -Euri-Medit.

Trifolium cherleri L. - T scap - Euri-Medit.

Ornithopus compressus L. - T scap - Euri-Medit.

0XALIDACEAE

Oxalis corniculata L. - H rept -Cosmop.

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GERANIACEAE

Geranium rotundifolium L. - T scap -Paleotemp.

Geranium molle L. - H scap-Subcosmop.

Geranium columbinum L. - T scap - Europeo-Sudsiber.

(substeppico)

Geranium lucidum L. -T scap - Euri-Medit Geranium purpureum Vili. -T scap - Euri-Medit.

Erodium cicutarium (L.) L'Hér. in Aiton - T scap - Subcosmop.

ZYGOPHYLLACEAE

Tribulus terrestris L. - T rept -Cosmop.

EUPHORBIACEAE

Mercurialis annua L. - T scap -Paleotemp.

*Euphorbia chamaesyce L. - T rept -Euri-Medit. Segnalata da STROBL ( 1880) e non ritrovata.

Euphorbia ceratocarpa Ten. -Ch suffr -Endemica Puglia, Calabria, Sicilia.

Euphorbia helioscopia L. - T scap -Cosmop.

Euphorbia peplus L. - T scap -Cosmop.

Euphorbia terracina L. -H scap -Steno-Medit.

Euphorbia characias L. subsp. characias - NP - Steno- Medit.

SJMAROUBACEAE

Ailanthus altissima (Miller) Swingle - P scap - Cina -Nat.

ANACARDIACEA E

Rhus coriaria L. - P caesp - S-Medit.

Pistacia terebinthus L. - P caesp -Euri-Medit.

CELASTRACEA E

Evonymus europaeus L. - P caesp - Eurasiat.

RHAMNACEAE

Rhamnus alaternus L. subsp. alaternus - P caesp - Steno- Medit.

MALVACEAE

Malva sylvestris L. -H scap -Subcosmop. Già segnalata da STROBL ( 1880).

Malva nicaeensis Ali. -T scap -Steno-Medit. Già segnala- ta da STROBL (1880).

Lavatera eretica L. - T scap -Steno-Medit.

THYMELAEACEAE

Daphne gnidium L. - P caesp -Stenomedit.-Macarones.

CLUSIACEAE

Hypericum perfoliatum L. - H scap -Steno-Medit.

Hypericum perforatum L. - H scap -Subcosmop.

CJSTACEAE

Cistus salvifolius L. -NP -Steno-Medit.

Tuberaria guttata (L.) Fourr. - T scap. - Euri-Medit.

(Subatl.) CACTACEA E

Opuntia ficus-barbarica A. Berger -P succ -Neotropic.

0NAGRACEAE

*Epilobium lanceolatum Seb. et Mauri - H scap -W-Europ.

(Subatl.). Segnalata da STROBL ( 1880) e non ritrovata.

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ARALIACEA E

Hedera helix L. subsp. he/ix -P lian - Subrnedit. - Subatl.

APIACEAE

Anthriscus nemorosa (Bieb.) Sprengel -H scap -S-Europ.- Pontico

Scandix pecten-veneris L. subsp. pecten-veneris -T scap - Subcosmop.

Smyrnium olusatrum L. - H bienn - Medit.-Atl.

Smyrnium rotundifolium Miller -H bienn - S-Medit.

Pimpinella peregrina L. - H bienn -Euri-Medit.

Foeniculum vulgare Miller subsp. vulgare - H scap - S- Medit. Già segnalata da STROBL ( 1880).

Ferula communis L. -H scap - S-Medit. (Euri-) Opopanax chironium (L.) Koch -H scap - Steno-rnedit.

Thapsia garganica L. - H scap - S-Medit.

Tori/is arvensis (Hudson) Link subsp. arvensis - T scap - Subcosmop.

Daucus carota L. subsp. carota - H bienn -Subcosrnop.

PRIMULACEAE

Cyc/amen hederifolium Aiton -G bulb -N-Medit. (Steno-) Anaga//is arvensis L. - T rept - Subcosmop.

OLEACEA E

Fraxinus ornus L. - P scap -Euri-N-Medit. Pontico Olea europaea subsp. europaea var. sylvestris (Miller) Lehr

- P caesp -Steno-Medit.

Phi//yrea latifolia L. -P caesp -Steno-Medit.

CUSCUTACEAE

Cuscuta planiflora Ten. -T par - Euri-Medit.

CONVOLVULACEA E

Calystegia sepium (L.) R. Br. - H scand - Paleotemp.

Convolvulus arvensis L. - G rhiz -Cosmop.

Convolvulus althaeoides L. - H scand -Steno-Medit. (bari- centro occid.)

BORAGINACEAE

Heliotropium europaeum L. -T scap- Euri-Medit.-Turan.

Cerinthe major subsp. gymnandra (Gasparr.) Rouy-T scap -Steno-Medit.

Echium vulgare var. pustula/11111 (Srn.) Fiori - H bienn - Europeo

Echium plantagineum L. - T scap - Euri-Medit.

Borago ojjìcina/is L. - T scap -Euri-Medit.

Myosotis ramosissima Roche! - T scap - Europeo - W - Asiat.

Cynoglossum creticum Miller - H bienn - Euri-Medit.

VERBENACEAE

Lippia nod(flora (L.) Michx. - H rept - Pantrop. e subtrop.

-Nat.

LAMIACEAE

Teucrium.flavum L. subsp.jlavum - Ch frut-Steno-Medit.

Scute//aria columnae Ali. subsp. columnae - H scap -NE- Medit.-Mont.

Prasium majus L. - Ch frut (NP) -Steno-Medit.

Sideritis romana L. subsp. romana -T scap - Steno-Medit.

Lamium amplexicaule L. subsp. amplexicaule - T scap - Paleotemp.

Ballata rupestris (Biv.) Vis. -Ch frut -Orof. NE-Medit.

Ba/Iota nigra subsp. uncinata (Fiori et Bég.) Patzak - H scap - Steno-Medit.

Micromeria consentina (Ten.) N. Terracc. - Ch suffr - Endemica della Calabria, Sicilia ed Isole Eolie. Già segnalata da STROBL ( 1880).

Calamintha nepeta subsp. glandulosa (Req.) P. W. Bali - H scap - Medit.-Mont. (Euri-Medit.)

Clinopodium vulgare subsp. arundanum (Boiss.) Nyman - H scap -Circumbor.

Origanum vulgare subsp. viridulum (Martrin Donas) Nyrnan - H scap - SE-Medit. (Steno-Medit.) Salvia verbenaca L. - H scap - Medit.-Atl.

SOLANACEAE

Solanum nigr11111 L. subsp. nigrum - T scap - Cosmop.

sinantrop.

Mandragora autumna/is Berto!. - H ros -Steno-Medit.

Datura stramonium L. - T scap -Cosmop. -Nat.

SCROPHULARIACEAE

Verbascum macrurum Ten. - H bienn -NE (Steno) Medit.- Mont.

Verbascum sinuatum L. - H bienn - Euri-Medit.

Scrophularia peregrina L. - T scap - Steno-Medit.

Antirrhinum siculum Miller-Ch frut-Endemica del Lazio, Campania, Calabria e Sicilia.

Misopates orontium (L.) Rafin. - T scap. - Paleotemp.

Linaria reflexa (L.) Desf. -T rept - SW-Medit.

Linaria multicau/is subsp. multicaulis var. aetnensis Giardina et Zizza - H scap - Sicilia e Calabria. Già segnalata da STROBL ( 1880).

Linaria purpurea (L.) Miller - H scap - Endemica della Penisola Italiana e Sicilia. Già segnalata da STROBL (1880).

Veronica arvensis L. -T scap - Subcosmop.

Veronica panormitana Tineo ex Guss. - T scap - Steno- Medit. -Sudorient.

Veronica cymbalaria Bodard -T scap - Euri-Medit.

Parentuce//ia viscosa (L.) Caruel -T scap - Medit.-Atl.

Bellardia trixago (L.) Ali. -T scap - Euri-Medit.

ACANTHACEAE

Acanthus mo//is L. subsp. 11101/is - H scap - Steno-Medit.- Occid.

0ROBANCJ-JACEAE

Orobanche lavandulacea Reichenb. - T par - W-Medit.- Macarones.

Orobanche rapum-genistae Thuill. subsp. rapum-genistae - T par - Subatl.

RUBIACEA E

Sherardia arvensis L. - T scap -Subcosrnop.

Galium aparine L. - T scap -Eurasiat.

Ga/ium verrucosum Hudson - T scap - Steno-Medit. Già segnalata da STROBL ( 1880).

Galium divaricatum Lam. -T scap -Steno-Medit.

Rubia peregrina L. - P lian -Steno-Medit.-Macarones.

PLANTAGINACEAE

Plantago lagopus L. var. lagopus -T scap -Steno-Medit.

Pian/ago afra L. -T scap -Steno-Medit.

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CAPRIFOLIACEAE

Lonicera etrusca Santi - P lian - Euri-Medit. Già segnalata da STROBL ( 1880) e da LOJACONO ( 1888-1908).

VALERIANACEA E

Valerianella microcarpa Loisel. - T scap - Steno-Medit.

Valerianella carina/a Loisel. - T scap - Euri-Medit.(bari- centro orientale)

Centranthus ruber (L.) DC. subsp. ruber-Ch suffr - Steno- Medit.

CAMPANULACEA E

Campanula dichotoma L. - T scap - Steno-Medit. - Occid.

Già segnalata da STROBL ( 1880).

Campanula erinus L. - T scap - Steno-Medit.

ASTERACEAE

Conyza bonariensis (L.) Cronq. - T scap - America trop. - Nat.

Conyza albida Willd. - T scap - Neotrop. - Nat.

Conyza canadensis (L.) Cronq. - T scap - Cosmop.

Bellis perennis L. - H ros - Circumbor.

Filago germanica (L.) Hudson - T scap - Paleotemp. Oglifa gallica (L.) Chtiek et Holub - T scap - Euri-Medit.

Helichrysum italicum (Roth) G. Don fil. subsp. italicum - Ch suffr - S-Europ.

lnula graveolens (L.) Desf. - T scap - Medit.-Turan.

Dittrichia viscosa (L.) W. Greuter - H scap - Euri-Medit.

Bidens bipinnata L. - T scap - Nordamer. - Nat.

Galinsoga parviflora Cav. -T scap - Sudamer. -Nat.

Anthemis arvensis subsp. incrassata (Loisel.) Nyman - T scap - Subcosmop. Già segnalata da STROBL ( 1880).

Achillea ligustica Ali. - H scap - Steno-Medit. Occid.

Chrysanthemum segetum L. -T scap - Euri-Medit.

Chrysanthemum coronarium L. -T scap - Steno-Medit.

Senecio ambiguus (Biv.) DC. subsp. ambiguus -Ch suffr - S-Medit. Già segnalata da STROBL (1880) e da LOJACONO (1888-1908).

Senecio squalidus var. chrysanthemifolius Poiret - Ch suffr - Endemica siculo meridionale

Senecio vulgaris L. - T scap - Cosmop.

Calendula arvensis L. subsp. arvensis - T scap - Euri- Medit.

Carduus pycnocephalus L. subsp. pycnocephalus -H bienn - (Euri-) Medit.-Turan.

Silybum marianum (L.) Gaertner- H bienn - Medit.-Turan.

Galactites tomentosa Moench - H bienn - Steno-Medit.

Onopordum illyricum L. - H bienn - Steno-Medit.

*Centaurea parlatoris Heldr. - H scap - Endemica della Sicilia. Segnalata da STROBL (1880) e non ritrovata.

Carlina corymbosa L. subsp. corymbosa - H scap - Steno- Medit. Già segnalata da STROBL (1880).

Scolymus hispanicus L. - H bienn - Euri-Medit.

Tolpis virgata (Desf.) Berto!. - H scap - Steno-Medit. Già segnalata da STROBL (1880) e da LOJACONO ( 1888- 1908).

Hyoseris radiata L. subsp. radiata -H ros - Steno-Medit.

Tragopogon porrifolius L. subsp. cupani (Guss. ex DC.) 1.8.K. Richardson - H bienn - Euri-Medit.

Hypochoeris radicata L. subsp. neapolitana (DC.) Guadagno - H ros - Europ. - Caucas.

Urospermum dalechampii (L.) Scop. ex F. W. Schmidt - B- H scap - Euri-Medit.-Centro occid.

66

Leontodon tuberosus L. H ros - Steno-Medit.

Picris hieracioides subsp. spinulosa (Berto!. ex Guss.) Arcangeli - H scap - Eurosib.

Andryala integrifolia L. -T scap - Medit.-Occid. (Euri-) Chondrillajuncea L. - H scap - S-Siber. (Subpontica) Sonchus asper (L.) Hill subsp. asper-T scap - Subcosmop.

Sonchus oleraceus L. -T scap - Subcosmop.

Lactuca viminea (L.) J. Presi et C. Presi - H bienn - Asiat.

(sub-pontica)

Lactuca serriola L. - H bienn - Euri-Medit.-S-Siber.

Reichardia picroides (L.) Roth - H scap- Steno-Medit. Già segnalata da STROBL ( l 880).

Crepis leontodontoides Ali. - H ros - W-Medit.mont. (tirre- niana)

Crepis bursifolia L. - H scap - Endemica della Toscana, Lazio, Campania e Sicilia

LILIOPSIDA

LILIACEA E

Asphodelus ramosus L. subsp. ramosus var. ramosus - G rhiz - Steno-Medit.

Scilla autumnalis L. - G bulb - Euri-Medit. Già segnalata da STROBL (1880).

Urginea maritima (L.) Baker - G bulb - Steno-Medit.- Macarones.

Leopoldia comosa (L.) Pari. - G bulb - Euri-Medit.

Allium vineale L. - G bulb - Euri-Medit.

Allium sardoum Moris - G bulb - Steno-Medit.

Allium subhirsutum L. - G bulb - Steno-Medit. (baricentro occid.)

Asparagus acutifolius L. - G rhiz - Steno-Medit.

Ruscus aculeatus L. - G rhiz - Euri-Medit.

Smilax aspera L. - NP - Paleosubtrop.

Tamus communis L. - G rad - Euri-Medit

[RIDACEAE

Hermodactylus tuberosus (L.) Salisb. - G rhiz - N-Medit.

(Stenomedit.)

Freesia refracta (Jacq.) Klatt - G bulb - Sudafr. - Spont.

POACEAE

Lamarckia aurea (L.) Moench - T scap - Steno-Medit.

Turan.

Cynosurus echinatus L. -T scap - Euri-Medit.

Briza maxima L. -T scap - Paleo-Subtrop.

Dactylis glomerata L. - H caesp - Paleotemp.

Poa annua L. - T caesp - Cosmop.

Poa infìrma Kunth in Humb. Bonpl. et Kunth - T caesp - Euri-Medit.

Poa trivialis L. - H caesp - Eurasiat.

Poa bulbosa L. - H caesp - Paleotemp.

Vulpia geniculata (L.) Link - T caesp - Steno-Medit.

-occid.

Vulpia ciliata Dumort. - T caesp - Euri-Medit.

Vulpia myuros (L.) C. C. Gmelin - T caesp - Subcosmop.

Vulpia muralis (Kunth) Nees - T caesp - Steno-Medit.

Occid.

Vulpia membranacea (L.) Dumort. - T caesp - Medit.-Atl.

Catapodium rigidum (L.) C. E. Hubbard in Dony - T scap - Euri-Medit.

Lolium perenne L. - H caesp - Circumbor.

Bromus tectorum L. -T scap - Paleotemp.

Bromus sterili.i· L. -T scap - Euri-Medit.-Turan.

(7)

Bromus madritensis L. - T scap - Euri-Medit.

Bromus diandrus Roth -T scap -Euri-Medit.

Brachypodium sylvaticum (Hudson) P. Beauv. - H caesp - Paleotemp.

Brachypodium distachyon (L.) P. Beauv. - T scap - Steno- Medit.-Turan.

Hordeum leporinum Link -T scap -Euri-Medit.

Dasypyrum villosum (L.) P. Candargy - T scap - Euri- Medit.-Turan.

Avena barbata Pott ex Link -T scap - Euri-Medit.Turan.

Rostraria cristata (L.) Tzveley -T caesp - Subcosmop.

Lagurus ovatus L. - T scap - Euri-Medit.

Aira caryophyllea L. subsp. caryophyllea - T scap Paleosubtrop.

Anthoxanthum odoratum L. -H caesp - Eurasiat.

Stipa capensis Thunb. -T scap - Steno-Medit.

Piptatherum miliaceum (L.) Cosson _:_ H caesp - Steno- Medit.-Turan. Accanto agli individui di questa specie sono stati rinvenuti esemplari da ascrivere alla contro- versa subsp. thomasii (Duby) Freitag, da molti Autori considerata come uno stato individuale di P milia- ceum. Secondo PIGNATTI (1982) essa ha ecologia ben differenziata oltre a presentare differenze morfologi- che evidenti.

Cynodon dactylon (L.) Pers. -G rhiz -Termo-cosmop.

Digitaria sanguinalis (L.) Scop. -T scap - Cosmop.

Setaria ambigua Guss. -T scap -Termocosmop.

Setaria italica (L.) P. Beauv. - T scap - Asia tropic. (?) - Spont.

Sorghum halepense (L.) Pers. -G rhiz -Termocosmop. Già segnalata da STROBL (1880).

ARACEA E

Arum italicum Miller subsp. italicum - G rhiz - Steno- Medit.

Biarum tenuifolium (L.) Schott - G rhiz - Steno-Medit.

Arisarum vulgare Targ.-Tozz. -G rhiz - Steno-Medit.

CYPERACEAE

Carex distachya Desf. - H caesp - Steno-Medit.

Cyperus rotundus L. - G rhiz -Subcosmop. trop. e subtrop.

ORCHIDACEA E

Orchis longicornu Poiret - G bulb -Steno-Medit. Occid.

Orchis commutata Tod. -G bulb - Endemica della Sicilia.

RISULTATI E DISCUSSIONE 1. CONSIDERAZIONI FLORISTICHE

Le indagini floristiche hanno consentito di individuare 315 entità appartenenti alla flora spontanea. Questa com- prende 221 generi e 64 famiglie. Fra le specie citate in let- teratura, le seguenti (contrassegnate nell'elenco con un aste- risco) non sono state ritrovate: Centaurea parlatoris, Delphinium staphisagria, Euphorbia chamaesyce ed Epilobium lanceolatum. Tuttavia non si esclude del tutto la loro presenza nel territorio.

Tali risultati, paragonati ai dati floristici di un'altra area già studiata, limitrofa a quella in oggetto, la colata lavica del 1381 (Pou, GRILLO, 1972b ), molto più estesa (circa 3,5 kmq contro una superficie di circa I kmq quale quella di Monte Ciraulo) e comprendente circa 400 entità, evidenziano una

certa ricchezza floristica del!' area indagata. La ragione di ciò risiede nella varietà di ambienti presenti nel territorio che offrono una vasta gamma di condizioni ecologiche per il mantenimento di un patrimonio floristico quantitativa- mente e qualitativamente ricco in specie. L'area risulta eco- logicamente differenziata, rispetto ai territori circostanti, per la presenza di comunità forestali evolute. Queste si sono mantenute nel tempo, conservando gli originari elevati valo- ri di copertura. Esse sono responsabili del persistere, negli ambienti ove sono insediate, di particolari condizioni micro- climatiche di cui beneficiano specie esigenti in fatto di umi- dità e luminosità (ad esempio Arabis turrita, Evonymus europaeus). L'area presenta inoltre acclività variabile nei vari versanti e ciò ha permesso in passato all'uomo di sfrut- tare al meglio le potenzialità produttive del suolo senza stra- volgere la topografia e la natura dei luoghi. Sono infatti ancora presenti i tipici muretti a secco, costruiti con la roc- cia lavica presente in loco ed i tradizionali sistemi idraulico- agrari (piccoli terrazzamenti cosiddetti a "lunetta"; canali di irrigazione detti "saie").

La flora di Monte Ciraulo è costituita in gran parte da specie autoctone. Nonostante infatti l'area si trovi in stretta vicinanza dei centri abitati, i quali fungono da centri di dif- fusione di specie introdotte dall'uomo, il contingente di entità estranee alla flora autoctona appare esiguo (circa il 4

% sul totale). Esse sono rappresentate da Acacia saligna, Mirabilisjalapa, Freesia refracta, Setaria italica, Ailanthus altissima, Lippia nodiflora, Datura stramonium, Chenopodium pumilio, molto sporadiche nel territorio, ove sono relegate in limitate superfici marginali; più diffuse risultano Bidens bipinnata, Conyza spp. pi., Galinsoga par- viflora, Oxalis pes-caprae.

Gli spettri relativi alle forme biologiche e ai tipi corolo- gici sono stati calcolati su un totale di 308 specie in quanto non sono state considerate le entità non ritrovate (in nume- ro di 4) e quelle spontaneizzate (in numero di 3). L'analisi dello spettro biologico (fig. 2) evidenzia una prevalenza delle terofite (48,85 %) e delle emicriptofite (27,36 %), da correlare sia a fattori climatici, in riferimento al lungo perio- do di aridità che caratterizza il territorio, sia alla presenza di ambienti xerici, quali i substrati lavici, ove le terofite assu- mono un ruolo importante nelle successioni primarie. Gli aggruppamenti pionieri e gli "stadi dinamici" che essi for- mano, costituiscono normalmente le prime tappe della vege- tazione fanerogamica nelle colate laviche etnee dopo lo sta- dio a crittogame (vedi anche Pou MARCHESE, 1996). La pre- ponderanza delle terofite è altresì correlata, in una certa misura, ai fenomeni di disturbo antropico che si verificano in alcune superfici marginali nonchè all'attività agricola esercitata da lungo tempo nell'area. In minor misura sono rappresentate le altre forme biologiche quali le geofite (9,44

%), le fanerofite (8,46 %), le camefite (4,23 %) e le nanofa- nerofite (l ,62 %). In mancanza di studi floristici condotti sistematicamente su aree del piano basale del vulcano non è stato possibile operare un confronto dello spettro biologico della flora in oggetto con altre aree limitrofe. Gli unici dati a disposizione, relativi al già citato lavoro sulla flora della colata lavica del 1381, non hanno permesso di effettuare un confronto in quanto si tratta di informazioni non relative a singole comunità vegetali ed in quanto si tratta di ambienti con fitocenosi aventi caratteristiche fisionomico-strutturali assai differenti rispetto all'area studiata.

67

(8)

Per quanto riguarda l'analisi corologica, il tipo corologi- co che prevale maggiormente è lo stenomediterraneo s.I.

(33,87 %}, in accordo con i dati corologici noti per l'Isola ( IMIS, 1984). Ben rappresentati sono anche i gruppi ad ampia di tribuzione (sensu Pignatti) con percentuali del 26. 71 %, comprendenti le specie mediterraneo-turaniche, cosmopolite, subcosmopolite e le tropicali s.I. (fig. 3).

Significative sono le percentuali relative al tipo eurasiati- co s.I. ( 11,07 %) e al tipo eurimediterraneo ( 19.21 %) che stanno a indicare la presenza nel territorio di condizioni più fresche rispetto alle vicine aree ove invece insiste l'effetto

"i ola di calore" caratteristico degli ecosistemi urbani. Ciò è dovuto alla presenza delle cenosi forestali evolute che incre- mentano l'umidità relativa favorendo l'in ediamento di que- ste specie. In misura minore sono rappre entati gli altri tipi corologici quali il boreale s.I. e l'endemico s.I. (quest'ultimo comprendente specie più o meno ampiamente diffuse nell'Italia meridionale, Sicilia ed alcune Isole minori, cfr.

PIGNATTI. I.e.) entrambe presenti con il 2,92 %. Infine l'at- lantico .d. ( 1,95 %) e il mediterraneo-montano ( 1,30 %).

2. Co SIDERAZIO I FITOGEOGRAFICHE

Alcune delle entità presenti a Monte Ciraulo, per ragioni fitogeografiche o di conservazione. sono da ritenere interes- santi. pertanto vengono qui di eguito riportate con un com- mento per ciascuna.

Crambe hispanica. E' pianta molto rara in Italia ove è nota dubbio amente per poche regioni. In mancanza di recenti conferme, è tata considerata presumibilmente estin- ta in quasi tutto il teITitorio nazionale (GRE TER & al..

1986). Attualmente, sulla base dei dati di letteratura. la spe- cie in Italia è nota con sicurezza solo della Puglia (Gargano) e della Sicilia (TURR1s1, 2003). Essa infatti nell'isola era rite- nuta estinta (CONTI & al., 1997), poiché, le segnalazioni

ano-Fanerotìte

Camdite

o

10

20

Fig. 2 - Spettro biologico della flora di Monte Ciraulo.

68

note per l'Etna e le Madonie, risalenti alla fine dei ecoli XVlll e XIX. non erano mai state confennate. Le località di M. Ciraulo e di Acquedolci (Monti ebrodi). co tituiscono tra i pochi siti ove è possibile attualmente osservarla in Italia (TURRISI, 2003).

Chenopodium pumilio. Specie nativa dell'Australia e della uova Zelanda (JALAS, S OMI EN. 1980), introdotta accidentalmente e naturalizzata in alcune regioni dell'Europa occidentale e centrale quali Francia, Spagna, Po1togallo, Germania, Belgio, Lussemburgo e dubitativa- mente ex-Cecoslovacchia (cfr. Tun & al.. 1993). Tale spe- cie è stata recentemente rinvenuta anche in Italia ui Monti Nebrodi ove sono state osservate e igue popolazioni (cfr.

OTILA, TAUS. KALI IEBER, 200 I). Le popolazioni più consi- stenti conosciute finora per la Sicilia, ulla base di no tri reperti inediti, ono tate individuate sull'Etna in tutti i te1Ti- tori comunali del versante orientale, in 28 località (Herbarium R. E. Turrisi. Tremestieri Etneo. 2003, CAT, P L, FI); qui la pecie partecipa alla vegetazione antropo- gena nitrofila e ubnitrofila.

Arabis turrita. pecie degli ambienti ombrosi, quali quel- li nemorali, dove predilige i substrati rocciosi. E' poco comune in Sicilia; ull'Etna, in particolare, è rara e ri ulta e sere legata alle formazioni forestali dominate dalle querce caducifoglie (Quercus dalechampii. Q. congesta, Q. ampli- .folia) miste a Quercus i/ex, nel versante più umido qual è

quel lo orientale, ad altitudini comprese tra 600 e 1100 m (BR LLO, MARCENÒ, 1985). La presenza di tale entità negli ambienti del piano basale del vulcano. a quote al di sorto dei 600 m. è da ritenere molto scar a a causa della scomparsa degli ambienti in condizioni di naturalità ove un tempo era certamente di!Tusa. Arahis turrita sull'Etna è stata segnala- ta dal TOR ABE E ( 1887) per i territori di Bronte, Zafferana e Mi lo. e per la Valle del Bove da STROBL ( 1880); più recen- temente è stata segnalata presso Mascalucia, nella frattura

30 40 50%

(9)

o

10

Fig. 3 - Spettro corologico della flora d.i Monte Ciraulo.

Cafòli (POLI, GRILLO, I 972b), area limitrofa a quella in stu- dio, dove è probabilmente scomparsa.

Fraxinus ornus. Specie localizzata sull'Etna nel versante orientale ad altitudini comprese tra 100 e 1400 m (POLI MARCHESE, 1991 ). Essa è legata ai boschi misti a querce caducifolie e leccio afferenti ai Quercetea ilicis Br.-81.

1947, formazioni queste divenute assai frammentarie alle basse quote del vulcano.

Paeonia mascu/a subsp. mascufa. Entità considerata rara sull'Etna ove è presente soprattutto tra 900 e 1400 m (POLI MARCHESE, 1991 ). E' legata ai boschi di latifoglie e agli arbusteti aperti. La stazione puntiforme rinvenuta nel bosco di M. Ciraulo è da ritenere probabilmente una delle poche presenti sull'Etna a basse quote e pertanto può essere consi- derata relitta di una vegetazione un tempo ampiamente dis- tribuita sul vulcano nel piano basale ed ormai ridotta agli ultimi lembi. Un'altra segnalazione a quote basse è stata fornita per il territorio di Adrano in località Marina (BARBAGALLO & al., 1979); mentre è stata da noi osservata nel versante orientale dell'Etna (bosco di Aci San Antonio, circa 340 m s.l.m.).

Evonymus europaeus. Specie rara sull'Etna ove è diffusa soprattutto nel versante orientale tra 400 e 900 m (POLI MARCHESE, 1991 ), nei boschi e nelle boscaglie di leccio, nei boschi di querce caducifolie e leccio e nei castagneti.

Senecio ambiguus subsp. ambiguus. Le popolazioni etnee, in base a recenti studi tassonomici, sono da ascrivere alla sub pecie menzionata (PERUZZI, PASSALACQUA, 2003), in Italia esclusiva delle lave dell'Etna ove è frequente fino a 1700 m (POLI, 1965).

3. CONSIDERAZIONI SULLA CONSERVAZIONE DEGLI AMBIENTI ETNEI DI BASSA QUOTA

Come detto nell'introduzione, nella seconda metà del secolo scorso, le aree naturali e seminaturali dell'Etna,

%

15 20 25 30 35

hanno subìto intensi fenomeni di sfruttamento, a seguito della crescita urbanistica e delle connesse attività estrattive.

E' necessario aggiungere che dentro quella sua parte eretta a Parco (previsto dalla legge regionale 98/81 e istituito nel 1987) dette attività sono sensibilmente diminuite o quasi del tutto cessate, ma per converso si sono intensificate laddove non sono stati imposti vincoli di protezione, cioè nella fascia pedemontana. Qui, nei tratti di territorio non ancora urba- nizzati sopravvivono, quali preziose reliquie di naturalità, aree con vegetazione erbacea riconducibile alle serie dina- miche primarie, aree agricole in abbandono da molti anni ove la vegetazione mostra cenni di recupero, aree interessa- te da colture tradizionali, altre ancora caratterizzate da vege- tazione arborea e arbustiva a volte degradata ma spesso con discreti segni dei caratteri originari. Particolare interesse assumono le comunità di tipo forestale e a macchia rappre- sentate per lo più da boschi misti termofili e boscaglie a querce caducifoglie (Quercus amplifolia, Quercus virgilia- na, Quercus congesta) e leccio (Oleo-Q11ercetum virgilia- nae Brullo 1984) e da fitocenosi ad Euphorbia dendroides L. (edafoserie xerofila dell'Oleo-Euphorbietum dendroidis Trinajstic 1974) afferenti alla classe Quercetea ilicis. Esse sono distribuite frammentariamente su superfici estese da pochi metri quadrati ad alcuni ettari e sopravvivono in un contesto urbanizzato in virtù di fattori puramente casuali.

Questi, pur avendone finora consentito la sopravvivenza, non sono ovviamente fondanti per la loro conservazione a medio e lungo termine. Alcune di tali superfici negli ultimi anni hanno subìto una rapida perdita di naturalità per inva- sione di contingenti di specie nitrofile, in quanto res nul/ius e destinate a ospitare rifiuti, altre sono state avviate al desti- no di "parchi urbani" o "suburbani"; altre ancora sono state cancellate del tutto per la realizzazione di opere di pubblica utilità.

li problema della tutela delle aree a vegetazione naturale e semi-naturale esterne al perimetro del Parco, non è mai stato seriamente affrontato dalle autorità preposte alla gestione del territorio. Queste hanno finora operato sulla base di una visione ristretta escludente il principio secondo 69

(10)

cui, alcune parti del territorio, distinte per ricchezza dei valori naturalistici posseduti, andrebbero neces ariamente con ervate.

In controtendenza a queste modalità di gestione è venuta l'emanazione della legge regionale 16/1996 che qualifica le aree caratterizzate dalla presenza di boschi come tali (novi- tà giuridica importante per la Sicilia) e della successiva legge regionale 13/ 1999 che assegna per le aree boschive una fascia di rispetto di larghezza stabilita. Tali leggi, tutta- via, hanno finora trovato scarsa applicazione, onde il pro- cesso di progressivo degrado di molte aree di grande valore non è stato arrestato. Nel quadro delle azioni di prevenzio- ne degli incendi estivi le amministrazioni comunali etnee hanno recentemente emanato ordinanze contenenti l'obbli- go per i proprietari di tali aree ad eseguire operazioni di pulizia mediante eliminazione della vegetazione erbacea o arbustiva. Tali operazioni, unitamente all'esercizio delle attività agro-si Ivo-pastorali, hanno innescato vistose involu- zioni dei caratteri naturali delle aree intere sate.

Altra direzione in cui si sono mosse le Amministrazioni per quel che concerne dette aree, è stata quella di costituirvi parchi urbani e suburbani. Ma detti parchi, nella maggior parte dei casi, ono stati concepiti alla "vecchia maniera", poiché si viluppano intorno a opere cementizie, che copro- no gran parte del terreno lasciando appena il 50-60 % all'impianto del verde urbano. Questo impianto è eseguito con completa asportazione della vegetazione naturale esi- stente, l'apporto di terra estranea ai luoghi e spesso con la realizzazione di opere di terrazzamento.

Un modello gestionale di questo tipo è stato proposto nel 1987 per l'area di Monte Ciraulo. Esso prevedeva la realiz- zazione di vialetti, panchine, un museo naturalistico, un

"giardino etneo" e una capannina meteorologica (cfr.

Delibera del Consiglio comunale di Mascalucia del 30/12/1987). A seguito di un ricorso al T.A.R. tali opere non sono state realizzate e nel 1993 l'area venne sottoposta a vincolo di immodificabilità temporanea (legge regionale 15/ 1991 ). el 1995, durante la stesura del Piano Regolatore Generale del Comune di Mascalucia, la stessa venne desi- gnata come Parco urbano (concepito questo con criteri assai differenti rispetto al passato) nonostante, in base alla legge regionale 16/ 1996, e sa andas e tutelata in quanto area boscata. Tuttora sono in corso nuove trattative tra Comune e Associazioni ambientaliste per la gestione su base naturali- stica dell'intera area occupata dal bosco. on è attualmente prevedibile l'esito di queste trattative anche se in favore del- l'opzione conservazionistica e iste già una casistica di esempi favorevoli come quello della Timpa di Acireale, del bo co di Aci San Antonio, del Complesso tmmacolatelle - Micio Conti, del bosco di Linera. E' opportuno rilevare che in que ti casi la scelta di conservare tali aree è stata adotta- ta per una sorta di costrizione esterna data dalle direttive CEE (79/409 e 43/92) o dalle normative regionali sulle ri erve naturali, piuttosto che sulla base di una corretta pia- nificazione territoriale da parte delle autorità preposte.

Secondo naturalisti e conservazionisti una protezione delle aree naturali e seminaturali della fa eia pedemontana etnea risulterebbe efficace attraverso la co tituzione di esse in rete ecologica e l'applicazione delle pratiche gestionali conformi al concetto di rete. Ciò dovrebbe realizzarsi con l'integrazione delle singole aree protette, mutuamente inte- ragenti, in una unica entità le cui componenti "nodali" ver- 70

rebbero connesse da corridoi ecologici. Alcune di tali com- ponenti esistono già: si tratta delle aree prima nominate (Timpa di Acireale, Complesso Immacolatelle, etc.}, altre minori si aggiungerebbero quali ulteriori co tituenti della rete. li sistema andrebbe inteso a due poli (l'uomo e la natu- ra) mutuamente integrantesi, con l'un polo (l'uomo) che interviene in modo sostenibile sull'altro (l'ambiente natura- le) in modo da conservarne la capacità produttiva (cioè mantenendone permanentemente l'autotrofia e favorendo l'accre cimento dei livelli di organizzazione). La realizza- zione di un sistema di piccole uperfici protette nella fascia pedemontana del vulcano, potrebbe pertanto integrarsi vali- damente con i territori tutelati dal Parco dell'Etna. La loro conservazione verrebbe ad assumere rilevante significato in quanto la connessione ecologica che si instaurerebbe tra tali aree sarebbe di fondamentale importanza per il manteni- mento delle popolazioni vitali semi-isolate. contribuirebbe inoltre ad abbassare i livelli di estinzione locale delle pecie e favorirebbe la ricolonizzazione di quelle zone ove è già avvenuta la scampar a.

Tali traguardi in Sicilia risultano tuttavia di difficile rag- giungimento (per es. si pensi che la gran parte del le 76 ri er- ve naturali istituite nell'Isola fin dall'inizio degli anni '90 non sono ancora operanti e si giovano di salvaguardie pa - sive). Solo uno sforzo congiunto e un efficace opera di divulgazione da parte di studiosi, conservazionisti, as ocia- zioni e settori della società sensibili al problema della tutela ambientale potrebbero indurre le autorità politico-ammini-

trative a porre adeguata attenzione alla questione.

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RINGRAZIAMENTI - L'autore ringrazia la famiglia Giuffrida ed il Comune di Mascalucia per aver gen- tilmente permesso lo svolgimento delle raccolte floristiche nell'area sottoposta a vincolo.

RIASSU TO - Vengono presentati i risultati di uno studio floristico relativamente ad un'area sottoposta a vin- colo di protezione, Monte Ciraulo, sita sulle pendi- ci meridionali dell'Etna. Sono state individuate 315 entità afferenti alla flora spontanea, comprendente in gran parte specie terofite ed emicriptofite medi- terranee, tipicamente frequenti nei substrati lavici etnei. Alcune delle specie rinvenute, quali Crambe hispanica, Chenopodium pumilio e Arabis turrita, per la loro rarità o per ragioni di conservazione, rivestono particolare interesse.

Vengono altresì fornite considerazioni sui problemi riguardanti la conservazione degli ambienti etnei situati a bassa quota fuori dal perimetro del parco regionale dell'Etna e vengono proposti per essi modelli di tutela.

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