Università degli Studi di Padova
Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Dipartimento di Fisica Galileo Galilei
Laurea Triennale in Fisica
Modelli dierenziali in sica del traco
Relatore: Prof. Francesco Fassò
Correlatore: Prof. Armando Bazzani (Università degli Studi di Bologna) Laureanda: Elisa Omodei
Anno Accademico 2008/2009
Indice
1 Introduzione 3
2 Modelli di traco 4
2.1 Modelli di velocità ottimale . . . . 4 2.2 Altri modelli . . . . 5 3 Studio della stabilità di una soluzione di un semplice modello
di velocità ottimale 7
3.1 Auto che si muovono lungo una circonferenza . . . . 7 3.2 Auto che si muovono lungo una retta . . . 12
4 Stop-and-go 14
4.1 Simulazioni Numeriche . . . 14 4.1.1 Auto che si muovono lungo una circonferenza . . . 14 4.1.2 Auto che si muovono lungo una retta . . . 15
5 Appendice 19
5.1 Codice del programma che simula il moto di n auto lungo una circonferenza . . . 19 5.2 Codice del programma che simula il moto di n auto lungo una
linea retta . . . 21
1 Introduzione
Il traco delle auto è un esempio di sistema a molti corpi e gli ingorghi stradali sono un'indicazione del comportamento complesso di tale sistema.
Sono stati creati diversi modelli per cercare di capire la ricca varietà di fenomeni che il traco presenta e ciascuno di questi modelli mette in evidenza certi aspetti del problema. In particolare, nei modelli microscopici il traco è trattato come un sistema di particelle lontano dall'equilibrio. Nei modelli macroscopici è invece visto come un uido comprimibile.
Tipici dati sperimentali vengono forniti sotto forma di diagramma che rappresenta il usso in funzione della densità (chiamato in letteratura dia- gramma fondamentale); si veda ad esempio la Figura 1. Su di esso si vede un tipico fenomeno, che è il passaggio dal traco che scorre libero a basse densità al traco congestionato ad alte densità. Questa tesi è dedicata ad uno dei possibili approci allo studio di questo fenomeno, per la descrizione del quale sono adatti i modelli microscopici.
Nel capitolo 2 descriverò brevemente i diversi modelli sviluppati per la
sica del traco, basandomi su [1]. L'argomento centrale della tesi è stu- diato nei capitoli successivi. Nel capitolo 3 studierò un particolare modello,
optimal velocity model[3] [4], in due casi: nel caso in cui le auto si muo- vono lungo una circonferenza e nel caso in cui si muovono lungo una linea retta. Nel capitolo 4 presenterò delle simulazioni numeriche che mettono in evidenza il passaggio dal traco libero a quello caotico.
0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500
0 20 40 60 80 100 120
flusso (numero di veicoli / h)
densita’ (numero di veicoli / Km)
Figura 1: Flusso di auto sull'autostrada Firenze-Pisa-Livorno (2008)
2 Modelli di traco
Cominciamo con una breve rassegna basata sull'articolo The physics of trac jams di Nagatani [1], al quale si rimanda per la bibliograa.
2.1 Modelli di velocità ottimale
Ipotesi di base di questi modelli è che ogni conducente cerchi di mantenere una velocità ottimale che dipende dalla distanza dal veicolo davanti.
Un primo modello è quello proposto da Newell [2], nel quale l'equazione del moto del veicolo j -esimo è:
dx j
dt (t + τ ) = V (x j+1 (t) − x j (t)) (1) dove x j (t) è la posizione del veicolo j -esimo al tempo t. La funzione reale V rappresenta la velocità ottimale. Il parametro positivo τ misura il ritardo con il quale il veicolo adegua la sua velocità in base alla distanza da quello davanti e per semplicità è supposto uguale per tutti i veicoli.
Modello dierenziale del II ordine: supponendo che τ sia piccolo, Bando et al [3] hanno espanso in serie di Taylor in τ al primo ordine la velocità nell'equazione (1), ottenendo l'equazione
d 2 x j
dt 2 (t) = b µ
V (x j+1 (t) − x j (t)) − dx j dt (t)
¶
(2) ove il parametro b = 1 τ è chiamato sensibilità. Questa equazione dierenziale è del tipo di quella di un sistema di masse e molle con smorzamento e interazioni non lineari.
Modelli a dierenze nite: trasformando la derivata rispetto al tem- po in una dierenza nita nell'equazione (1), Nagatani ha ottenuto il modello:
x j+1 (t + 2τ ) − x j (t + 2τ ) = x j+1 (t + τ ) − x j (t + τ )
+ τ [x j+1 (t + τ ) − x j (t + τ ) − V (x j+1 (t) − x j (t))]
In questi modelli generalmente si assume che la velocità ottimale V :
R → R sia una funzione monotona, crescente, dierenziabile quasi ovunque e
limitata con asintoto orizzontale v ∞ ; la funzione tende ad un valore massimo
quando la distanza tra le auto tende all'innito.
0 v∞
V(u)
u
Figura 2: Graco della funzione velocità ottimale (3) Nel modello di Bando si utilizza la funzione
V (u) = v ∞
2 [tanh(u − x c ) + tanh(x c )] (3) dove x c è una costante positiva che rappresenta una distanza di sicurezza
tra le auto [3]. Si veda la Figura 2.
Un'altra funzione è quella proposta da Bazzani [4], denita per u > x c da V (u) = v ∞
³
1 − ³x c
u
´ a ´ m
(4) dove a e m sono due ulteriori parametri reali positivi; essa tende a zero per u → x c (Figura 3).
I modelli di velocità ottimale sono semplici e convenienti per simulazioni numeriche e per l'analisi teorica. Esistono anche dei ranamenti di questi modelli che tengono in considerazione ulteriori aspetti: la velocità relativa, l'interazione con il veicolo davanti a quello davanti, l'interazione con quello dietro, la presenza di due tipi di veicoli, come ad esempio auto e camion.
2.2 Altri modelli
I modelli di velocità ottimale descritti nella sezione precedente sono modelli
microscopici che descrivono il traco per mezzo di un sistema dinamico. Vi
0 v∞
d0
V(u)
u