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View of IMPIEGO DI METODI MOLECOLARI (16SrRNA) PER L’IDENTIFICAZIONE DI AGENTI INFETTIVI RESPONSABILI DI INFEZIONI CATETERECORRELATE IN PAZIENTI EMODIALIZZATI

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Academic year: 2021

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IMPIEGO DI METODI MOLECOLARI (16SrRNA) PER L’IDENTIFICAZIONE DI AGENTI INFETTIVI RESPONSABILI DI INFEZIONI CATETERE-CORRELATE IN PAZIENTI EMODIALIZZATI Cazzavillan S*.,Verbine A°., D’Amore E.G.S*., Furlan F^., Grillone R^., Zoppelletto M.^, Ronco C.°, Rassu M.^

*U.O. Anatomia Patologica, ° Dipartimento di Nefrologia, ^U.O.Microbiologia e Virologia, Ospedale S.Bortolo, Vicenza

Riportiamo un metodo semplice e universale sviluppato per la ricerca ed identificazione di microrganismi a lenta crescita o inusuali che possono causare infezioni catetere-correlate. L’applicazione di questo protocollo ha permesso di identificare Methylobacterium spp , non identificabile con i metodi convenzionali. È stata utilizzata una estra-zione del DNA con metodo Qiagen, impiegabile sia per i batteri che per i funghi; il DNA estratto da una coltura di bacilli G-, a lenta crescita (7 giorni), coltivabile su terreno Sabouraud con crescita ottimale tra 25-30°C senza svilup-po a 37°C con colonie mucose di colore rosa, identificato biochimicamente come Rhodotorula, è stato amplificato con 2 coppie di primers universali. I primers utilizzati per i funghi sono stati ITS1 e ITS4 (circa 500 bp) che ricono-scono una regione dell’rRNA fungino, mentre per i batteri sono stati utilizzati 355F e 910R che amplificano una regione di 540 bp del gene 16SrRNA. L’amplificazione con ITS1-ITS4 è risultata negativa, mentre è stato amplifi-cato il DNA batterico. Dopo elettroforesi e purificazione dal gel, i prodotti di PCR sono stati sequenziati; i risultati sono stati confrontati con le sequenze pubblicate sulla banca dati BLAST e l’agente è stato identificato come

Methylobacterium spp, batterio ambientale isolato da

acqua potabile clorinata e da liquidi di dialisi.

Il largo impiego di cateteri in pazienti dializzati aumenta il rischio di colonizzazione e/o infezioni da microrganismi che possono produrre biofilm. Molte specie di micobatteri, actinomiceti, microrganismi a lenta crescita e lieviti pre-sentano caratteristiche biochimiche e morfologiche che non consentono una buona identificazione con i metodi biochimici disponibili in commercio. Dal momento che tutti i microrganismi possiedono una copia del gene codi-ficante per l’rRNA, che contiene sequenze conservate e variabili, questo consente di differenziare e di caratterizza-re tassonomicamente l’agente infettivo.

BIBLIOGRAFIA

1. Ferrer C, et al. Detection and identification of fungal pathogens by PCR and by ITS2 and 5.8S ribosomal DNA typing in ocular infections. J.Clin:Microbiol 2001; 39(8):2873-2879

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IDENTIFICAZIONE RAPIDA CON PCR REAL TIME DI MRSA E VRE ISOLATI DA

CAMPIONI CLINICI

Ricci L., Murru G.,Varini R., Guidetti C.,Vecchia L.

Laboratorio di Microbiologia A.O.S.M.Nuova, Reggio Emilia

Introduzione. Il gold standard per individuare la meticil-lino-resistenza è la ricerca del gene mecA che caratterizza la resistenza di S. aureus verso gli antibiotici β-lattamici incluse le cefalosporine e carbapenemi. La ricerca dei geni

VanA e VanB caratterizza la resistenza acquisita da

Enterococcus spp verso la vancomicina.

Scopo del lavoro è valutare l’accuratezza del test PCR real time nella ricerca dei geni che codificano per tali resisten-ze.

Metodi. Abbiamo utilizzato i test: LightCycler ® MRSA e LightCycler® VRE per la ricerca rispettivamente del gene mecA e dei geni VanA e VanB da isolati batterici di

S.aureus e di Enterococcus spp. provenienti da infezioni

localizzate in varie sedi di pazienti ospedalieri. Contemporaneamente tutti gli stipiti sono stati sottoposti ai test tradizionali d’individuazione di resistenza verso l’oxacillina per gli MRSA (n =50) ed alla vancomicina per i VRE (n=14). Per valutare la specificità del metodo, sono stati analizzati anche 25 isolati di S.aureus coaugu-lasi negativi e 25 di Enterococchi vancomicino- sensibili. Risultati. L’applicazione del metodo PCR real-time ha consentito di ottenere un’identificazione dei ceppi MRSA e VRE in tempi molto rapidi, circa 3 ore, rispetto alle 24-48 ore impiegate per l’esecuzione dei test tradizionali. Confrontando i risultati ottenuti con entrambi i metodi abbiamo riscontrato una correlazione del 100%: infatti gli stipiti in cui è stata dimostrata la presenza dei geni VanA e VanB e mecA risultavano resistenti agli antibiotici testa-ti in vitro (oxacillina, vancomicina). Viceversa i batteri oxacillina e vancomicino-sensibili non contenevano i geni suddetti.

Conclusioni. Il nostro studio ha dimostrato che il sistema LightCycler ® è efficace per l’identificazione in tempi molto rapidi di MRSA e VRE. Ne consegue un referto tempestivo che facilita l’ottimizzazione della terapia e la messa in atto di tutti i meccanismi idonei al controllo delle infezioni e prevenzione di diffusione di questi patogeni.

volume 22, numero 3, 2007 POSTER

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