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CAPITOLO 1 - GLI ORTI BOTANICI 1.1

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CAPITOLO 1 - GLI ORTI BOTANICI 1.1 Definizioni

Gli Orti e i Giardini Botanici sono istituzioni pubbliche o private, accademiche o non, create a sostegno delle attività didattiche e/o di ricerca, con funzioni educative e, in qualche caso, anche ricreative. In Italia si fa distinzione tra Orti Botanici e Giardini Botanici, mentre nel mondo anglosassone tale differenza non è riconosciuta e si utilizza solamente il termine "Botanic Garden".

L'Orto Botanico è un'istituzione che rispetta in gran parte i requisiti seguenti:

• assicura un ragionevole grado di permanenza della struttura;

• fornisce supporto scientifico e appropriata documentazione delle collezioni;

• garantisce l'apertura al pubblico;

• permette la comunicazione di informazioni ad altri Orti, alle Istituzioni ed al pubblico;

• favorisce l'attuazione di ricerche scientifiche o tecniche sulle piante in collezione.

Il Giardino Botanico è invece una raccolta di piante vive, per lo più cartellinate, con finalità principalmente ricreative e didattiche. La distinzione è quindi sottile e non sempre semplice da rilevare analizzando casi concreti. Nella breve storia degli Orti e dei Giardini Botanici si rispetta comunque la convenzione di attribuire il rango di Orto Botanico solamente a quelle strutture (quasi esclusivamente universitarie) sorte dopo il 1544, data di fondazione del primo Orto Botanico universitario caratterizzato da finalità di ricerca scientifica di tipo moderno.

1.2 I Giardini Botanici: cenni storici

Sulla nascita e sull'antica funzione dei Giardini Botanici poco si conosce, nonostante vi siano numerose testimonianze scritte, riportate in diversi testi classici e medievali. Di certo si sa che i Giardini Botanici risalgono a tempi molto antichi e probabilmente i primi possono essere considerati quelli cinesi del secondo millennio a.C. Già allora in tutto l'oriente, soprattutto in India e in Cina, furono create le prime strutture per la coltivazione delle specie vegetali utilizzate nella medicina popolare.

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6 Anche in ambito Mediterraneo, a partire dal XV sec. a. C. si ha notizia dei primi esempi di Giardini Botanici: Karnak in Egitto, creato da Tutmosi III e destinato principalmente alla coltivazione delle piante per uso alimentare, le raccolte di piante medicinali di epoca ateniese o romana , l’ Hortus conclusus, ovvero, uno spazio verde che era cinto da un alto muro che lo isolava dal mondo esterno nato durante il Medioevo. Quest’ultimo era considerato anche come giardino dello spirito poiché era metafora dell’esistenza umana e il muro che lo circondava diventava il limite tra dentro e fuori, separando e allo stesso tempo proteggendo.

Nella poetica medioevale del giardino si pensa che nello spazio chiuso, inaccessibile, la natura ritrovi la condizione di originaria purezza della creazione. Infatti, il tipico giardino medioevale è un chiostro cinto da un muro nel quale i monaci si dedicano al ritiro e alla meditazione.

Fig.1.1: Hortus Conclusus – miniatura medievale

A partire dall'alto Medioevo, in Europa nascono i primi "orti dei semplici" all'interno dei conventi, delle certose e dei monasteri. Si tratta di strutture in cui sono coltivate piante medicinali, dette "simplices" (venivano definiti semplici i medicamenti tratti direttamente dai vegetali). Queste piante sono utilizzate sia dalla medicina popolare sia da quella scientifica, come materia prima per la preparazione dei medicamenti naturali. In questo periodo si devono ai monaci i principali studi in campo medico e botanico. Ad essi si deve anche la trascrizione dei testi antichi in cui sono contenute le informazioni fitoterapiche che costituiranno poi la base della moderna farmacopea.

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7 L'idea di un Giardino Botanico finalizzato allo studio delle piante risale al IV sec. a.C. ed è attribuita ad Aristotele (384-322 a.C.). I Giardini di cui si ha notizia in questo periodo sono tanti ed in particolare meritano d'essere ricordati quello creato da Teofrasto Eresio (371-286 a.C.), discepolo di Aristotele, quello di Alessandro il Grande realizzato nel 331 a.C. ad Alessandria, quello voluto da Attalo re di Pergamo nel III sec. a.C. e quello del medico naturalista di Rodi, Antonio Filomeno Castore, di cui riporta notizia Plinio (23-79 d.C.) nella sua Naturalis Historia.

In epoca più recente, sorgono in tutta Europa, in medio ed estremo oriente, in nord Africa e in America centrale numerosi Giardini Botanici con la finalità di coltivare, selezionare e riprodurre specie officinali e d'importanza alimentare; ne sono un esempio quello fatto realizzare dall'imperatore Maya Montezuma (1390-1469 d.C.) nel suo palazzo e quelli creati dagli Aztechi in Messico prima del 1520.

Negli stessi anni anche nei palazzi nobiliari vengono creati degli spazi aventi simili funzioni e lo stesso stato Pontificio tra il 1277 ed il 1279, sotto il papato di Nicolò III, provvede alla realizzazione di un Viridarium Novum per la coltivazione delle piante medicinali .Si tratta della prima vera e propria scuola botanica che serve all'archiatra pontificio e ai docenti di medicina per ricavare i semplici e mostrarli ai discepoli durante le lezioni.

Pochi anni più tardi sorge a Salerno il primo orto botanico del mondo occidentale ad opera di Matteo Silvatico, insigne medico della Scuola medica salernitana tra il XIII ed il XIV secolo. Egli si distinse come profondo conoscitore di piante per la produzione di medicamenti. Nel suo giardino dei semplici, il Giardino della Minerva, vennero per la prima volta coltivate e classificate una grande quantità di piante ed erbe, per studiarne a scopo scientifico le proprietà terapeutiche e medicamentose.

In periodo medievale seguono numerose altre iniziative, come quella del maestro Gualtiero che nel 1333 crea a Venezia un orto "per le erbe necessarie all'arte sua" o come quella dello speziale Angelo Fiorentino che nel 1350 fonda a Praga un giardino per le piante medicinali avente funzioni similari al precedente. Si tratta sempre di orti destinati alla coltivazione dei semplici usati dai medici e dai farmacisti come fitoterapici, rifacendosi alle antiche tradizioni tramandate per merito dei monaci ed in particolare dei Benedettini.

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8 Fig.1.2: Scorcio del Giardino Della Minerva (Salerno), vista dal vialetto

1.3 Gli Orti Botanici: cenni storici

La nascita degli Orti Botanici è legata a quella della scienza sperimentale, ed avviene in periodo rinascimentale. L'esigenza per le Scuole di Medicina nel '500 era, infatti, quella di disporre di piante officinali fresche per gli studenti che dovevano apprenderne riconoscimento e utilizzo.

L'Italia durante il Rinascimento, con la nascita e la diffusione del "giardino all'italiana" ebbe un ruolo centrale nella storia dell'arte dei giardini e fu nel corso del XVI secolo, la culla di un rinnovato interesse per l'osservazione naturalistica e per la classificazione delle piante.

I primi Orti Botanici nascono appunto in Italia a partire dalla prima metà del 1500. Il più antico del mondo viene considerato quello dell'Università di Pisa, creato tra il 1543 ed il 1544 da Luca Ghini (1500-1556), docente di medicina presso l'Università di Bologna ,con l'appoggio finanziario del granduca di Toscana, Cosimo I de' Medici. Come data di fondazione, si tratta del più antico orto botanico universitario del mondo, ma il fatto che la localizzazione originale fosse diversa dall'attuale rende l'Orto botanico di Padova titolare di questo primato: il primitivo orto pisano sorgeva infatti nel giardino annesso al Convento di San Vito, nei pressi della Cittadella e dell'Arsenale mediceo, ed era per l'appunto denominato Giardino dell'Arzinale. Qualche anno più tardi, con la demolizione del suddetto convento, l'orto si estese anche nella zona da esso occupata.

Nel 1563, sotto la guida del botanico Andrea Cesalpino, a causa dell'espansione dell'Arsenale l'orto fu trasferito in una seconda sede, nella zona nord-orientale della città, nei pressi dell'Orto del Convento di Santa Marta. Neanche questa sede risultò tuttavia soddisfacente,

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9 sia per la cattiva esposizione che per la distanza dalla sede dell'Università. Così nel 1591 l'Orto, sotto la direzione di Lorenzo Mazzanga, fu trasferito nella attuale localizzazione, presso la celebre Piazza dei Miracoli, in un terreno acquistato appositamente dal Granduca Ferdinando I. I lavori di trasferimento furono completati nel 1595 ad opera del fiammingo Joseph Goedenhuitze, noto in Italia come Giuseppe Casabona, ed inclusero anche la ristrutturazione dell'edificio che ospitava l'Istituto di Botanica con l'annesso Museo di Scienze Naturali. L'ingresso principale dell'Orto fu aperto nella seconda metà del XVIII secolo.

Fig.1.3: Edificio centrale dell'Orto botanico di Pisa

La disposizione delle piante all'interno dell'Orto, come risulta da una mappa pubblicata da Michelangelo Tilli nel 1723, era ispirata ai canoni stilistici comuni a molti giardini dell'epoca con allusione ai quattro elementi: il quadrato per quelli terrestri, il cerchio per quelli celesti, il triangolo per il fuoco e le vasche per il riferimento diretto all'acqua. Le specie erano infatti collocate in otto grandi aiuole quadrate, a loro volta suddivise in porzioni più piccole di forma geometrica definita, simmetricamente disposte intorno a otto fontane con vasca.

Nel XIX secolo l'Orto subì sostanziali cambiamenti: l'impianto cinquecentesco delle grandi aiuole venne smantellato per dare spazio ad aiuole più piccole, di forma rettangolare, intercalate da viali e muretti, al cui centro si trovavano sei residue fontane con vasca originaria (attualmente quattro perché due sono state tolte per costruire un piccolo edificio, probabilmente un secondo museo).

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10 A lavoro ultimato si contavano 148 aiuole con più di 2.000 specie disposte in ordine sistematico.

All'assetto planimetrico attuale si giunse verso la fine del XIX secolo, dopo una ulteriore serie di modifiche ed ampliamenti che portano l'Orto a coprire una superficie di circa 3 ettari.

Al Ghini si deve inoltre la fondazione dell'Orto di Firenze nel 1545.

Fig.1.4: L'Orto Botanico di Firenze è il terzo del mondo per antichità

Nello stesso anno il senato della Repubblica Veneta istituisce a Padova un "Horto medicinale" per lo studio e la coltivazione delle piante medicinali, che allora costituivano la grande maggioranza dei “semplici”, cioè di quei medicamenti che provenivano direttamente dalla natura. Quest' Orto Botanico ha conservato nei secoli parte del suo disegno originale ed è attualmente il più antico tuttora esistente nello stesso luogo di fondazione. L’Orto botanico di Padova è all’origine di tutti gli orti botanici del mondo e rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. Ha largamente contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, in particolare la botanica, la medicina, la chimica, l’ecologia e la farmacia.

La struttura odierna dell'orto è costituita da un quadrato inscritto in un cerchio e rimanda all'ideale di un hortus conclusus, ovvero il luogo paradisiaco destinato ad accogliere coloro che ricercassero il rapporto tra l'uomo e l'universo.

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11 L’Orto botanico di Padova ha conservato nei secoli parte del suo disegno originale ed è attualmente il più antico tuttora esistente nello stesso luogo di fondazione. Fondato nel 1545 è il più antico orto botanico universitario ancora esistente al mondo (il primato spetterebbe all'Orto botanico di Pisa, fondato nel 1544, se nel corso della sua storia non avesse cambiato due volte la sua sede: infatti, l'istituzione toscana si trova nell'attuale localizzazione solamente dal 1591).

Fig.1.5: Orto Botanico di Padova

Fig.1.6: Orto Botanico di Padova:orto dei semplici, veduta d’insieme

L'orto ha attualmente una superficie di quasi 22 mila metri quadrati e contiene oltre 6000 piante coltivate. La struttura è circondata da un

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12 muro circolare costruito nel 1552 per arginare i furti di erbe medicinali. All'interno quattro spalti sono a loro volta suddivisi in aiuole. Al centro una piscina per le piante acquatiche viene alimentata da un fiotto d'acqua calda proveniente da una falda posta a quasi trecento metri sotto il livello dell'orto.

Nel 1567 nacque successivamente quello di Bologna.

Questi primi Orti Botanici, raccolgono la tradizione monastica degli orti dei semplici e diventano nel tempo degli importanti centri di ricerca che fanno della conservazione una delle loro principali funzioni. In questo senso il Ghini può essere considerato come l'antesignano dello studio e dell'insegnamento della botanica moderna; con lui si abbandona il metodo tradizionale di commentare le opere e gli erbari illustrati e ha inizio l'osservazione diretta delle specie presenti in natura o coltivate nelle "scuole botaniche": nascono le raccolte sistematiche e i primi erbari.

Presto in tutta Europa si segue l'esempio italiano con rinnovato interesse e profondo rigore scientifico. Sorgono così numerosi e importanti orti accademici, come quelli di Leiden nel 1577, Lipsia nel 1580, Heidelberg e Montpellier nel 1593.

Nei secoli la funzione degli Orti Botanici è cambiata più volte. Durante l'epoca delle scoperte e delle spedizioni di esplorazione geografica da strutture adibite alla coltivazione dei semplici diventano arboreti: giardini d'acclimatazione delle specie tropicali provenienti dalle colonie del nuovo mondo, dall'Africa e dall'estremo oriente. A tale scopo sono state realizzate le prime serre espositive che assumeranno maggior importanza fin dal XVIII sec. Gli Orti Botanici divengono i principali centri di ricerca sistematica e importanti sedi di collezioni tematiche particolari, si aprono al pubblico ed iniziano ad avere una funzione didattica non più limitata all'insegnamento delle materie universitarie.

Gli orti botanici divennero presto non solo luoghi di studio, di formazione scientifica, di sperimentazione e di didattica, ma anche luoghi di ricerca e di diffusione delle informazioni, e importanti centri di riferimento per attività economiche e commerciali.

Gli orti e i giardini botanici in Italia sono oltre venticinque, quasi tutti appartenenti alle Università. I più estesi e importanti, anche per la ricchezza delle collezioni, sono oggi quelli di Napoli, Palermo e Roma; i più antichi restano quelli di Padova, Firenze e Pisa, sebbene la sede odierna di quest'ultimo non corrisponda più a quella originaria.

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13 Gli Orti Botanici in Italia attualmente sono i seguenti:

• Giardino della Minerva di Salerno;

• Orto botanico di Cagliari;

• Giardino dei semplici di Firenze;

• Orto botanico di Lecce;

• Orto botanico di Livorno;

• Orto botanico di Milano (Brera);

• Orto botanico di Napoli;

• Giardino botanico di Novara;

• Orto botanico di Messina;

• Orto botanico di Palermo;

• Orto botanico di Padova;

• Orto botanico di Pisa;

• Orto botanico di Roma;

• Orto botanico di Torino;

• Orto botanico di Trieste;

• Giardini botanici Hanbury di Ventimiglia (IM);

• Orto botanico di Parma;

• Orto botanico dell’università di Ferrara

Oggi in tutta Europa si contano circa 500 giardini botanici, nei quali lavorano oltre 1500 ricercatori e 5000 tecnici specializzati. Nel nostro paese le strutture accreditate sono 104 (BGCI, 2000) la maggior parte dei quali legate ad istituzioni accademiche.

1.4 Esempi notevoli al di fuori dal territorio nazionale

Keukenhof, noto come il "Giardino d'Europa", situato nei pressi della città di Lisse, nel sud dell'Olanda, è il più grande parco di fiori a bulbo del mondo.

Il giardino nasce nel 1949 per intuizione dell'allora sindaco di Lisse ed è considerato un'importantissima attrazione turistica, oltre ad avere un indubbio valore naturalistico. Su una superficie di circa 32 ettari, crescono infatti 87 specie diverse di alberi e fioriscono ben 7 milioni di bulbi: tra questi, si trovano anche un centinaio di varietà diverse di tulipani, il fiore-simbolo dell'Olanda (il momento migliore per ammirare la loro fioritura è in aprile). Oltre al giardino, il Keukenhof comprende anche serre e padiglioni espositivi, spesso utilizzati come sedi di mostre.

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14 Fig.1.7: Keukenhof, meglio noto come il "Giardino d'Europa" situato nei pressi della

città di Lisse, nel sud dell'Olanda

Tra gli orti botanici più antichi e importanti del mondo c'è il vastissimo Orto botanico di Berlino (Botanischer Garten und Botanisches Museum), la cui missione è di esplorare, documentare, presentare, spiegare e tutelare la diversità delle specie vegetali.

Il Botanischer Garten occupa oltre 40 ettari di terreno e ospita circa 22 mila specie vegetali differenti: numeri che contribuiscono a farne il più ricco orto botanico d'Europa. Creato alla fine dell’Ottocento per accogliere esemplari di piante e fiori provenienti dalle colonie tedesche, il Botanischer Garten può vantare ben sedici serre aperte al pubblico, che consentono ai visitatori di “viaggiare” attraverso zone climatiche e biomi diversi e di ammirare esemplari piuttosto rari di ninfee,orchidee,piante carnivore e persino di bambù gigante.

A nord di Bruxelles, presso la città di Meise, si trova invece l'Orto botanico nazionale del Belgio (Jardin Botanique National de Belgique/Nationale Plantentuin van België), che unisce le attrattive naturalistiche ad un scenario particolarmente suggestivo: dal 1939, infatti, l'istituto occupa l'incantevole parco del castello di Bouchout, risalente al XII secolo e un tempo proprietà della famiglia reale belga. L'Orto botanico si estende su una superficie di circa 92 ettari di terreno e raccoglie circa 18 mila specie di piante provenienti da tutto il mondo, coltivate nelle serre o all'aperto a seconda delle singole caratteristiche e specificità. L'istituto può vantare anche un centro di ricerca e un erbario con più di 2 milioni di esemplari.

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15 Fig.1.8: vista dell'Orto botanico nazionale del Belgio (Jardin Botanique National de

Belgique/Nationale Plantentuin van België)

In Francia troviamo il Museo Nazionale di Storia Naturale (Muséum National d'Histoire Naturelle) a Parigi. E’ stato istituito ufficialmente durante la Rivoluzione francese, per raccogliere e ampliare l'eredità del più antico Jardin royal des plantes médicinales. Quest'ultimo era stato fondato per decreto regale nel XVII secolo con lo scopo di promuovere la ricerca medica e di studiare le proprietà curative di erbe, fiori e piante.

Fig.1.9: Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi

Oggi il Museo parigino è un importante centro di ricerca in botanica, zoologia, mineralogia, geologia ed antropologia e offre diverse attrattive, tra cui un ampio orto botanico, un parco zoologico, una

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16 galleria paleontologica e una galleria di mineralogia e geologia. Il Museo può vantare anche un erbario contenente circa 8 milioni di campioni provenienti da ogni angolo del mondo e che è stato creato con l'obiettivo di aiutare gli scienziati a registrare tutte le variazioni che avvengono nel tempo nel mondo vegetale e, soprattutto, a mantenere la memoria delle specie che si sono estinte.

Spostandoci in America troviamo il New York Botanical Garden:è un museo di piante ,un istituto di istruzione e di ricerca scientifica aperta al pubblico. Esso comprende un area di 101 ettari nel distretto del Bronx della città di New York. È stato costruito nel 1891 e dichiarato monumento storico nazionale. Dentro il parco ci sono 20 ettari con resti di vegetazione usata per coprire tutta la città di New York. Il Giardino Botanico contiene 50 collezioni di giardini e di piante con selezioni di iride di giorno, orchidee , conifere ed alberi da fiore. Inoltre, ci sono giardini destinati alle rose, alle piante perenni e alle rocce. Le dimostrazioni di giardinaggio e gli eventi educativi svolti in continuazione sono tra le attività preferite dei visitatori. Il giardino ha due ristoranti e diverse aree da picnic. Una giornata al New York Botanical Garden in autunno è una giornata trascorsa in campagna senza mai dover lasciare la città.

Fig.1.10: vista dell’ingresso del giardino botanico di New York

Tornando in Europa, troviamo un'altra importante attrazione naturalistica, con una grande storia e una grande tradizione alle spalle: si tratta dei Royal Botanic Gardens di Kew, comunemente noti come Kew Gardens, un complesso di serre, edifici, biblioteche e giardini situato a sud di Londra e che gode dal 1840 dello status di orto botanico nazionale. Dichiarati patrimonio dell'UNESCO nel 2003, i Kew Gardens costituiscono oggi un importante centro di ricerca e ospitano circa 30 mila specie di piante, oltre a vantare un erbario di circa 7 milioni di esemplari.

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17 Fig.1.11: Kew Gardens – sud di Londra

Restando in Inghilterra, non possiamo infine non citare l'Eden Project, l’orto botanico costruito in Cornovaglia, nel sud del Paese, che ospita numerose specie di piante provenienti da ogni angolo del mondo, offrendo a ciascuna di esse le necessarie condizioni di temperatura e umidità.

Fig.1.12: Eden Project in Cornovaglia

Le due serre principali hanno il curioso aspetto di ampie cupole collegate tra loro e simulano condizioni climatiche, rispettivamente, tropicali e mediterranee. La serra che ospita le piante tropicali è, al momento, la più grande esistente al mondo, con i suoi quasi 55 metri di altezza, i suoi 100 metri di ampiezza e i suoi 200 metri di lunghezza.

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