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Forma biologica

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Academic year: 2021

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(1)

Adiantum capillus-veneris L.

Famiglia : Adiantaceae Nomi comuni : capelvenere

Forma biologica

: geofita bulbosa

Categoria corologica

: pantropicale

Denominazioni liguri: capilvènere, cappuvènere, cappovènere d’acqua, capuènu, erba de fontana, erba fontanina, liche, erba tremarina, erba tremarella, capuvéneru, cavu-véneru

Denominazioni della Val di Vara: capovenere, fréxa

USI ETNOBOTANICI

MEDICINALI: l’impiego in medicina popolare è poco attestato; solamente in alta Val di Vara l’infuso delle fronde è assunto oralmente per le sue proprietà emollienti ed espettoranti; con i medesimi fini terapeutici, spesso, si utilizzano in associazione le infiorescenze di tiglio (Tilia sp.pl.) e i fiori di sambuco (Sambucus nigra L.).

NOTE E CURIOSITÀ: sul territorio questa felce è poco presente.

FONTI BIBLIOGRAFICHE: 9.

Foto M. Mannocci

(2)

Aesculus hippocastanum L.

Famiglia : Hippocastanaceae

Nomi comuni : castagno d’India, ippocastano

Forma biologica

: fanerofita arborea

Categoria corologica

: balcanica

Denominazioni liguri: castagno amaro

Denominazioni delle Val di Vara: castagnu d’India

USI ETNOBOTANICI

MEDICINALI: a Carro, in passato, la popolazione locale somministrava oralmente ai bambini affetti da verminosi una “pappa” ottenuta dai semi grattugiati.

MAGICI E SUPERSTIZIONE: per tenere lontano i mali di stagione come l’influenza e il raffreddore è usanza portare con sé, in tasca, un seme di ippocastano.

NOTE E CURIOSITÀ: questa specie veniva spesso piantata, a scopo decorativo, in vicinanza delle chiese.

FONTI BIBLIOGRAFICHE: 9, 12, 14.

(3)

Aethusa cynapium L.

Famiglia: Umbelliferae

Nomi comuni: cicuta aglina, cicuta minore

Forma biologica

: terofita scaposa

Categoria corologica

: euro-siberiana

Denominazioni liguri: cicüta sarvæga, pursèmu velenuso, pursemo velenoso Denominazioni della Dal di Vara: cicuta servaga

USI ETNOBOTANICI

MEDICINALI: le foglie basali fresche e pestate si applicano localmente per risolvere diverse nevralgie, in primis quella a carico del nervo sciatico. La letteratura etnobotanica per l’alta Val di Vara riporta, col medesimo fine curativo e modalità d’uso, la specie affine Conium maculatum L. (cicuta maggiore).

NOTE E CURIOSITÀ: è una specie potenzialmente tossica per la presenza di coniina, un alcaloide, capace di paralizzare la muscolatura respiratoria e nei casi gravi provocare exitus. Le cicute possono essere erroneamente confuse con altre Umbelliferae edùli come il prezzemolo selvatico (Oenanthe pimpinelloides L.) e la carota selvatica (Daucus carota L.).

FONTI BIBLIOGRAFICHE: 12, 14, 26.

(4)

Agrimonia eupatoria L.

Famiglia: Rosaceae Nomi comuni: agrimonia

Forma biologica

: emicriptofita scaposa

Categoria corologica

: subcosmopolita

Denominazioni liguri: erba merella, erba merela, erba mêlina, erba per la tuss, erba de San ghigermo, erma meéla

Denominazioni della Val di Vara: erba fragolina, fragolina

USI ETNOBOTANICI

MEDICINALE: in località Cassana (Borghetto Vara), il decotto ottenuto dalle sommità fiorite è somministrato oralmente come generico antinfiammatorio sistemico e per disintossicare il fegato. La popolazione montana di Càssego (Varese Ligure) utilizzava questa specie per curare la dissenteria.

VETERINARI: a Càssego, il decotto dei rami fioriti era usato per abbeverare le bestie con problemi diarroici.

ORNAMENTALI: le ricche infiorescenze racemose, portanti i vivaci fiori gialli, sono raccolte ed essiccate per realizzare composizioni di fiori secchi.

FONTI BIBLIOGRAFICHE: 12, 14, 26.

(5)

Allium ampeloprasum L. e specie affini

Famiglia: Liliaceae

Nomi comuni : porro selvatico

Forma biologica

: geofita bulbosa

Categoria corologica

: euri-mediterranea

Denominazioni liguri: aggiu, ajo, aggiu servegu, agiu servàdegu, ajo servegu, ajo servàdegu Denominazioni della Val di Vara: aggiu servegu, agiu servàdegu

USI ETNOBOTANICI

ALIMENTARI: nell’area della bassa valle del Vara i bulbi e le tenere foglie si impiegano per insaporire il ripieno delle torte salate; a tal fine si usa anche la specie affine A. vineale L. (aglio delle vigne).

MAGICI E SUPERSTIZIONE: è credenza popolare che l’aglio selvatico se mangiato dalle mucche renda cattivo il sapore del latte.

FONTI BIBLIOGRAFICHE: 8, 12.

(6)

Allium cepa L.

Famiglia: Liliaceae Nomi comuni : cipolla

Forma biologica

: geofita bulbosa

Categoria corologica

: W-asiatica

Denominazioni liguri: çioula, cevolla, heba, siòla, siôla, siolla, siùla, siulla, sevula, sëvula, sëulla, seulla, cëulla, sigùla, siuletta, sioula, zevula, zigóla, zipóla

Denominazioni della val di vara: cigola, sìgula, sivulin, sigulla, sivulla, sivùla, zigola, ziolle

USI ETNOBOTANICI

MEDICINALE: un impiego frequente è quello di applicare il bulbo fresco, in sezione, sui foruncoli (ciavé), sui tagli e sugli ascessi cutanei per esercitare un’azione disinfettante e vulneraria; col medesimo fine terapeutico, in alta Val di Vara, si applicano i catafilli cotti in olio d’oliva, spesso uniti alla mollica di pane. Per regolarizzatore le funzioni intestinali si usa il bulbo consumato lesso. A Borseda (Calice al Cornoviglio), le cipolle si mangiano fresche per abbassare la pressione arteriosa e per facilitare la diuresi. A Buto (Varese Ligure) il bulbo cotto si applica sui foruncoli come risolvente; così pure sugli ascessi (Varese Ligure). Le tuniche esterne, papiracee, si pongono sulle piccole ferite a mo’ di cerotto vegetale (azione emostatica).

I catafilli ben pestati si applicano sulle punture d’insetti come lenitivo, mentre a Brugnato, aggiungendo anche del sapone di Marsiglia, si trattano i brufoli e i foruncoli per accelerarne la guarigione.

ALIMENTARI: ben conosciuto è l’uso della cipolla in cucina, nel realizzare, spesso, i

numerosi piatti della tradizione gastronomica locale. Una varietà autoctona, assai nota,

è la cipolla di Pignona (Sesta Godano), ottima da consumare fresca.

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