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Nomi comuni

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Academic year: 2021

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(1)

Hieracium pilosella L.

Famiglia

: Compositae

Nomi comuni

: pilosella

Forma biologica: emicriptofita rosulata Categoria corologica: europeo-caucasica

Denominazioni liguri: oëggia de ratto, stagnasangue, pèi d’ommu, erba del taglio, piatanèla, erba peruetta, peruetta

Denominazioni della Val di Vara: sine nomine

USI ETNOBOTANICI

MEDICINALE: nella farmacopea popolare della Val di Vara questa specie compare solo nel territorio comunale di Varese Ligure, e più precisamente in località Scurtabò, le foglie fresche si applicano direttamente sulle bruciature al fine di accelerarne il processo di guarigione (azione cicatrizzante).

FONTI BIBLIOGRAFICHE: 12, 14.

(2)

Hordeum vulgare L.

Famiglia

: Poaceae

Nomi comuni

: orzo

Forma biologica: terofita scaposa Categoria corologica: coltivata

Denominazioni liguri: orziu, ordio/u, ördiu, orhiu, erdiu, orgiu, orzu Denominazioni della Val di Vara: orzu, oru

USI ETNOBOTANICI

ALIMENTARI: dall’orzo tostato si prepara la nota bevanda, usata come succedaneo del caffè. I pastori in passato preparavano un pane d’orzo a lunga conservazione da consumare durante i lunghi periodi della transumanza.

MEDICINALE: in diverse località il decotto delle cariossidi è somministrato oralmente come rinfrescante intestinale, indicato soprattutto per i bambini e per gli anziani.

VETERINARI: le cariossidi si davano da mangiare alle mucche, prima e dopo il parto, per depurarle; si usano altresì le spighe dell’orzo selvatico (H. murinum L. s.l.).

ORNAMENTALI: le spighe si impiegano nelle composizioni di fiori secchi.

LUDICI: i bambini si divertono a mettere le spighe sui vestiti e a vederle

“camminare”; il movimento è da relazionare alle variazioni di umidità dell’aria.

FONTI BIBLIOGRAFICHE: 12, 14, 17, 22, 26.

(3)

Humulus lupulus L.

Famiglia

: Cannabaceae

Nomi comuni

: luppolo

Forma biologica: fanerofita lianosa Categoria corologica: europeo-caucasica

Denominazioni liguri: ambròtu, lüppu, reverdixe, revedixe, ruverdi, vertüxi Denominazioni della Val di Vara: bertussi, erba lupin-a, asparago serveigu (sic)

USI ETNOBOTANICI

ALIMENTARI: i giovani getti si consumano lessi, nel ripieno delle torte salate, nelle minestre di verdura, ma soprattutto rappresentano l’ingrediente base per la preparazione di gustosissime frittate.

A Rio e a Rocchetta Vara si realizzano frittate mescolando i germogli alle “cime” di vitalba (Clematis vitalba L.).

FONTI BIBLIOGRAFICHE: 8, 11, 12, 15, 17.

(4)

Hyoseris radiata L.

Famiglia

: Compositae Nomi comuni: trinette

Forma biologica: emicriptofita rosulata Categoria corologica: steno-mediterranea

Denominazioni liguri: dente de can, denti de cuniuggiu, erba rissa, erba gaina, erba stella, engrai, garatun, peirin, perrin, s-ciappasassi, serretta, spinassu sarvægu, taggianuìn, tagiaïneta, tagiaïnettu, taggiainetto, zberise

Denominazioni della Val di Vara: tatainetti

USI ETNOBOTANICI

ALIMENTARI: nelle pratiche alimurgiche si utilizzano le foglie della rosetta basale consumandole di preferenza cotte, ma anche fresche nelle insalate se raccolte a fine inverno, inizio primavera, quando sono particolarmente tenere.

FONTI BIBLIOGRAFICHE: 11, 12, 15.

(5)

Hypericum perforatum L.

Famiglia

: Guttiferae

Nomi comuni

: erba di San Giovanni, iperico

Forma biologica: emicriptofita scaposa Categoria corologica: subcosmopolita

Denominazioni liguri: erba de San Giambattista, erba de San Giuanni, erba de San G’oàn, erba de San Giuani, erba perica, trascalàn, sangue-spasso, scacciadiavolo, arfè de terra, impèja, erba peja, fiore di S. Giovanni, ninsèra, pelìssan-a, peju, erba de San Pèu, empèiro, ipericu, impericum, gàmba d’fèru, sangue-spasso, sciua d’impeu, sangue novü, sangue spassu

Denominazioni della Val di Vara: canüde, erba dei cento mali, erba (sic) USI ETNOBOTANICI

MEDICINALE: in alta Val di Vara questa specie era usata nella preparazione di un particolare cerotto vulnerario. Si faceva bollire una manciata di fiori, per circa 30 minuti, in olio d’oliva con un po’ di pece greca e resina di aloe (Aloe sp.); questo preparato si spalmava su una tela o direttamente sulle ferite per cicatrizzarle.

A Carro e a Corvara (Beverino) l’oleito ottenuto mettendo a macerare i fiori in olio d’oliva per circa 30 giorni si usa topicamente sui tagli per rimarginarli. In località Borseda (Calice al Cornoviglio) l’infuso delle sommità fiorite è somministrato oralmente come diuretico.

MAGICI E SUPERSTIZIONE: questa specie era una delle piante con le quali si preparava u brevetu, un cuscinetto a forma di cuore, riempito con tre erbe, che si regalava come buon augurio nel giorno di San Giovanni (24 giugno).

(6)

NOTE E CURIOSITÀ: a Borseda l’iperico è chiamato erba dei 100 mali perché si riteneva capace di curare molte malattie.

Pianta in piena fioritura

Oleito di iperico dal tipico colore rosso rubino FONTI BIBLIOGRAFICHE: 9, 12, 14, 23, 24.

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