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«Società patrimoniale e trappola della diseguaglianza»

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Academic year: 2021

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• Ma possono le modalità di intervento pubblico...far fronte a tutte le problematicità presenti nelle collettività?

• Es., nel caso di diseguaglianze e di povertà?

teniamo conto dei concetti di:

diseguaglianza: il riferimento è alla posizione relativa dei singoli individui rispetto ad una certa variabile (es: Y), o di gruppi rispetto al totale della popolazione.

povertà: si concentra su quegli individui le cui condizioni si trovano al di sotto di uno standard definito come essenziale x godere di un min di benessere.

 Perché esistono notevoli diseguaglianze di Y?

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• misure della diseguaglianza o della povertà (a livello mondiale o locale) prendono in considerazione la distribuzione dei Y tra individui o famiglie.

• Si procede così ad analisi basate su indicatori, quali:

 disagio

 distribuzione di frequenza e distribuzione per decili (e/o quintili)

 curve di concentrazione e indici (GINI *)

* [misura sintetica del grado di diseguaglianza della distribuzione;

se indice=0 perfetta equità nella distribuzionetutte le famiglie hanno stesso Y o ricchezza;

se indice=1 max diseguaglianzaY tot o ricchezza ad 1 sola famiglia]

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Si può osservare la distribuzione del Y in un periodo di tempo

≈ cfr il rapporto tra Y tot posseduto, es., dal 20% di

popolazione con Y + alti e Y posseduto dal 20% con Y + bassi

• Cfr che evidenzia la diseguaglianza e le sue variazioni.

• Diseguaglianza = misura della concentrazione di risorse in una popolazione di riferimento

• Per misurare la diseguaglianza dei Y misura preliminare è ordinare le famiglie in base ai Y, dal + basso al + alto.

• Ma famiglie + numerose hanno + bisogni; hanno ≠ composizione familiare…quindi.. «economie di scala»

• Allora cfr in termini di Y equivalente = cioè, di quel Y che tiene conto della ≠ composizione della famiglia.

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La diseguaglianza…nel ns. paese 2013:

• il quinto (20%) più ricco della popolazione detiene il 60% della ricchezza (finanziaria e non) del paese, mentre il 20% più

povero solo lo 0,4%

• Il Yme del 10% più ricco è 11 volte > di quello percepito dal 10% più povero

• La diseguaglianza è ↑ e la principale fonte è dovuta alle

diseguaglianze tra i Y da L: con un ↑ dei lavori atipici rispetto a quelli full time (in controtendenza con i paesi OCSE)

• Stima Ocse: Y da L atipico sono del 25% < al full time; e nel 53% dei casi è presente solo questo tipo di Y

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• Diseguaglianza del Y disponibile poco inferiore alla media Ocse

• Dal 2007-2008 (crisi) la diseguaglianza del Y disponibile ha un trend in graduale crescita, in contrasto con trend dei periodi precedenti

• Nel 2013 ↓% dell’indice di Gini:

- coeff. Gini su Y mercato (prima di imposte e di trasferimenti)  48,9

- coeff. Gini su Y disponibile (dopo tax e trasferimenti)  32,5

• Le imposte sui Y ed i sussidi sociali hanno ruolo importante su

redistribuzione del Y in Italia, riducendo la diseguaglianza di circa il 30%)

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Italia

• Negli anni della crisi (dati fermi al 2012/2013…) la dinamica della diseguaglianza varia a seconda *dei Paesi, ma anche del *modo di misurare la diseguaglianza (Y o ricchezza netta, a tutti gli strati della popolazione o agli estremi…)

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• Graf. seguente : fonte OCSE, nei Y si tiene conto della dimensione delle famiglie ed i dati si riferiscono alla popolazione in età lavorativa (18-65)

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• Ma….negli ultimi anni l’↑ di valore del patrimonio è stato maggiore dell’↑ del Y

• la distribuzione della ricchezza nei paesi industrializzati è di solito molto più concentrata di quella del Y

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Disuguaglianza

analizzare le variazioni delle disuguaglianza nel mondo 3 tipi di divario:

a)Disuguaglianza fra nazioni o disuguaglianza internazionale (..between) b)Disuguaglianza all’interno delle nazioni o disuguaglianza interna

(intranazionale o ..within)

c) disuguaglianza mondiale , cioè fra tutti i cittadini del mondo considerato come un unico paese (..totale)

** dibattito:

-La globalizzazione, come libero movimento di beni, capitali, ma anche persone (con l’immigrazione), ha ridotto la povertà?

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Rapporto Fondazione Hume

 Diseguaglianza tra Paesi:

• ↑ tra 1960 e 1980, poi inizia a ↓ e con velocità maggiore dopo il 2000

• Andamento dovuto anche al rallentamento delle economie ricche (e all’↑

del PIL pro-capite di Cina, ma anche dell’India)

• Andamenti opposti se si considerano solo le economie avanzate ..(ritorna ai valori di 32 anni addietro…)

 Diseguaglianza interna tra i paesi:

- forte ↑ dal 1982 (pesa la crescita della diseguaglianza in Cina e in India…).

- escludendo i 2 paesi …↑della diseguaglianza fino al 1996, ..ma poi stabilità dell’indice

- suddivisione del mondo in gruppi..mostra dinamiche molto ≠

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- ↑, oltre che in Cina ed in India, in altri paesi asiatici e nei paesi ex comunisti

- ↓, dalla fine del secolo scorso in poi, in America Latina e in diversi paesi africani…ma ogni paese ha una storia a sé…

- Conclusione comune:

‘nelle società avanzate la diseguaglianza è più alta oggi di 40 anni fa, ma la tendenza attuale dominante è alla diminuzione’

- Nel mondo come 1 unica economia ha prevalso la tendenza alla↓

della diseguaglianza tra i cittadini del mondo: dal 2000 il pianeta pare un po’ più uguale….

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• GINI Diseguaglianza interna tra gruppi di paesi

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…in tema di diseguaglianza:

1) Stiglitz (2013), Il prezzo della diseguaglianza, Einaudi ed.

2) Piketty (2014), il capitale del XXI secolo, Bompiani ed.

3) Atkinson, Inequality, in pubblicazione da Cortina edit. 2016

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Altro aspetto di rilievo : povertà

• Obiettivo: misurare n. di persone che si trovano in stato indigente

• Linea di povertà = livello di Y considerato sufficiente x garantire i mezzi x soddisfare i bisogni essenziali

• Divario di povertà = Y da trasferire alla popolazione povera x raggiungere la linea di povertà.

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Misurare la povertà

Il concetto di povertà assoluta:

• definizione: paniere di beni e servizi primari necessario per non essere in stato di deprivazione

• soglia di povertà livello assoluto di spesa necessario ad acquistare il paniere

Il concetto di povertà relativa:

• povero è colui che possiede risorse significativamente < a quelle possedute in me dagli altri membri della società

• soglia di povertà  quota del Y o del consumo (in valore) me o mediano della collettività

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indice di diffusione

- quota della popolazione il cui Y (o consumo) è inferiore (<) alla soglia di povertà

poverty gap individuale:

- distanza del Y (o consumo) di un soggetto povero dalla soglia di povertà

ma anche:

Grave deprivazione materiale: misura associata agli indicatori di povertà monetaria (ma non del tutto sovrapponibile).

nb: misura utilizzata nel Bes

Secondo Eurostat: si presenta quando si manifestano 4 o + sintomi di disagio economico su 9 problemi

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• Il rischio povertà risulta più elevato della media dell’UE;

• Indicatore di povertà assoluta (basato su spesa x C), stabile nel 2011, aumenta nel 2012 arrivando a 8%, ..aumento in tutte le zone del paese.

• Nel 2012 continua ad aumentare anche l’indicatore di

deprivazione (non poter sostenere spese impreviste, ferie, riscaldamento, condizioni abitative, pasti adeguati…) pur in presenza di un ↑ della quote di persone in famiglie che

ricevono aiuti in denaro o in natura

…… ammortizzatori sociali e solidarietà familiare non sufficienti a contrastare effetti su Y derivanti da ↓ occupazione e orari di L.

Nel 2013 l’indicatore pare migliorare (rimane > del

2011). 23

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• Diseguaglianza dei Y

• Principale causa: differenze salariali del capofamiglia (ma…Y da lavoro dipendono da ≠ fattori - sex, età, istruzione, salute, applicazione, ecc..-)

• Evidenze dai dati sulla distribuzione:

 definire il Y, ma anche dare più importanza alla ripartizione del Y

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Criticità…

– inclusi solo i Y in valori monetari e non in natura – si considerano i Y lordi

– Problema di misurazione puntuale oppure del ciclo di vita – Problema dell’unità da osservare (individui o famiglie?)

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..ma dalle raccomandazioni della commissione Stiglitz (Sen, Fitoussi, Giovannini & co) era emerso con chiarezza:

 Valutare il benessere  rafforzare le analisi dal punto di vista delle famiglie

 Dare + importanza alla ripartizione del Y

 Estendere gli indicatori alle attività non legate direttamente al mercato

 Valutare le ineguaglianze rispetto alla qualità della vita:

calcolare le differenze fra persone, sessi, generazioni

….fornendo particolare attenzione alle condizioni di vita degli immigrati

 Capire come le evoluzioni in 1 settore della qualità della vita hanno ripercussioni sugli altri

BES 26

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Diseguaglianza economica nel lungo periodo http://www.chartbookofeconomicinequality.com/

This Chartbook presents the empirical evidence about long-run changes in economic inequality. The chartbook covers

25 countries . For each country a chart shows how different dimensions of economic inequality have changed over time.

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«Società patrimoniale e trappola della diseguaglianza»

• Piketty T.  analisi della diseguaglianza di lungo periodo (analisi dei Y e dei patrimoni) Riguarda la concentrazione dei Y personali

• Analizza relazione tra distribuzione funzionale (quote di Y percepite dai fattori produzione…L e K) e personale dei Y e la concentrazione dei YK rispetto ai YL

• Concentrazione > dei YK rispetto ai YL.

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•Causa principale di diseguaglianza è per:

YK  la trasmissione ereditaria dei patrimoni

YL  crescita delle retribuzioni dei «top manager»

…..Secondo Piketty la diseguaglianza è il prodotto/esito delle

«politiche» (oltre al rapporto tra rendimento del K e crescita).

Altri fattori alla base della diseguaglianza: distribuzione del K stesso, norme sulla successione ereditaria, tassazione del K.

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 ma problemi ed attenzione a….benessere sociale - al centro dell’interesse: la persona (che fa parte della

collettività)

- policy  impatto delle politiche pubbliche sul benessere dei singoli

- 1° obiettivo generale: ↓ le diseguaglianze (quindi interesse per i “gender gap”)

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Riferimenti

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