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Lombardia

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Academic year: 2021

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Territorio e ambienti naturali

La Lombardia occupa la parte centro-settentrionale dell’Italia, confi na a ovest con il Piemonte, a nord con la Svizzera, a est con il Trentino-Alto Adige e il Veneto, a sud con l’Emilia-Romagna; il territorio, che non ha alcuno sbocco sul mare, è in prevalenza pianeggiante, per il 47,1%, montuoso per il 40,5%, collinare per il rimanente 12,4%. (areogramma)

Le vette principali raggiungono quasi i 4000 metri, nel Gruppo del Bernina (4049 metri, il punto più alto si trova però in Svizzera). Quasi tutto il territorio confi nante con Svizzera e Trentino-Alto Adige è montuoso ed è delimitato dalle Alpi Lepontine e Retiche (Cevedale, 3757 m, e Adamello, 3554 m).

Un secondo arco montuoso è quello delle Prealpi Lombarde con cime meno elevate e più arrotondate.

Nella fascia prealpina trovano spazio i maggiori laghi italiani, di origine glaciale, il Lago Maggiore (la sponda orientale è lombarda, quella occidentale è piemontese), il Lago di Como, il Lago di Garda (il più vasto d’Italia, la sponda occidentale lombarda, quella orientale veneta), e altri meno estesi, come il Lago d’Iseo, il Lago di Lugano (in parte in territorio svizzero), il Lago di Varese, il Lago d’Idro.

Tra le montagne numerossimi sono i laghetti alpini.

Nella parte meridionale della regione scorre il più lungo

fi ume italiano, il Po (652 km), che in Lombardia raccoglie le acque di alcuni affl uenti importanti: il Ticino, l’Adda, l’Oglio e il Mincio.

Oltre al Parco Nazionale dello Stelvio il territorio della Lombardia è tutelato da numerosi parchi regionali, locali di interesse sovraccomunale, riserve naturali regionali o statali e da altre aree protette: il Parco delle Orobie Valtellinesi, il Parco Lombardo della Valle del Ticino, il Parco dell’Adda e delle Orobie Bergamasche, il Parco delle Groane e quello del Mincio.

Il Parco Nazionale dello Stelvio è il più grande dei parchi storici italiani. Comprende tipiche vallate modellate dall’azione di ghiacci e acque che scendono dal massiccio montuoso Ortles-Cevedale.

Sulle maestose montagne si alternano ruvide pareti rocciose, rigogliosi boschi e verdi praterie d’alta quota scavate dalle acque dei torrenti che nascono dai ghiacciai perenni. I vari ecosistemi che si vengono a creare dalle diverse tipologie morfologiche del territorio comprendono numerose specie animali e vegetali.

www.stelviopark.it

47,1%

40,5%

12,4%

Montagna Collina Pianura

Lombardia

Popolazione: 9.742.680 abitanti Superfi cie: 23.863 km2

Province: Milano, Bergamo, Brescia, Como, Cremona,

Lecco, Lodi, Mantova, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio, Varese Densità: 408,3 abitanti per km2

(fonti ISTAT 2010)

Chiamato anche Lario, il Lago di Como è il più profondo d’Italia (-410 m).

Si addentra profondamente tra le Prealpi e le Alpi.

I monti scendono ripidi nell’acqua e le rive sono solo a tratti pianeggianti.

Sulle sue sponde sorgono deliziose località, come Bellagio (nella foto), Menaggio, Cernobbio, Como, Lecco, Varenna, con i loro splendidi paesaggi e le numerose ville con eleganti giardini.

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Economia della regione

La Lombardia dal punto di vista economico è caratterizzata da livelli di industrializzazione e di produttività che la collocano ai vertici europei per reddito pro capite.

Molti sono i settori ad alta produttività: l’industria vanta prodotti apprezzati in tutto il mondo, dal settore metalmeccanico, siderurgico, tessile, chimico, petrolchimico, alimentare, editoriale, calzaturiero e del mobile.

A Milano si trovano la Borsa italiana e il più grande polo fi eristico europeo (Rho- Pero), inaugurato nel 2006, oltre alla storica sede della fi era di Milano City.

Il settore terziario si è sviluppato in parallelo a quello industriale.

Il turismo è concentrato soprattutto nelle zone di soggiorno lacustri e montane e in alcune città d’arte (Milano, Bergamo, Pavia e Mantova). In questi ultimi anni anche centri tradizionalmente rurali si sono trasformati in mete turistiche con la valorizzazione del territorio, insieme all’alta Brianza e alle sponde dei laghi, luoghi già in passato frequentati da personaggi come il Manzoni, Goethe, Stendhal.

Nell’hinterland a nord di Milano, il polo fi eristico off re agli espositori e ai visitatori otto enormi padiglioni su una superfi cie di circa 400 mila metri quadrati che lo pone ai vertici del mercato fi eristico mondiale per dimensioni, funzionalità e qualità architettonica. Grazie alla nuova fi era, Milano si prepara all’Expo del 2015.

Paesaggio tipico della Lomellina è quello delle risaie, qui sullo sfondo il Castello di Valeggio (PV). Particolarmente vivo nella memoria è il ricordo delle mondine, le donne che lavoravano nelle risaie, con l’acqua alle ginocchia.

In tutta la regione una fi tta rete di rogge e canali ha distribuito per secoli l’acqua a un terreno che per sua natura non era particolarmente fertile, ma che lo è diventato grazie a cure attente.

Le terre delle risaie e delle marcite, nella bassa pianura, sono infatti il frutto di un intenso lavoro iniziato nel Medioevo dai monaci Benedettini e Cistercensi.

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Oggi si ha un’agricoltura molto redditizia, che utilizza sistemi avanzati di coltivazione. Le colture principali sono quelle di cereali (monocoltura in particolare per la produzione di mais), frutta, ortaggi, uva da vino (soprattutto nell’Oltrepo pavese, in Valtellina e nella Franciacorta) e foraggi.

L’allevamento è concentrato su bovini e suini, con tutti i prodotti derivati (latte, burro, formaggi, carne).

Nell’alta pianura lo sviluppo industriale ha creato un paesaggio diverso: lungo le principali vie di comunicazione tra Varese e Brescia si susseguono capannoni industriali, magazzini, centri commerciali, complessi residenziali, senza soluzione di continuità.

Tutta la regione è servita da una fi tta rete di strade, autostrade e ferrovie. Inoltre dispone di vari aeroporti,

i più importanti dei quali sono l’aeroporto internazionale Milano-Malpensa, l’aeroporto Milano-Linate e l’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio. I grandi laghi sono percorsi da battelli e aliscafi . Il Po è navigabile per un lungo tratto (da Piacenza fi no al mare Adriatico) e così pure il Mincio e i laghi mantovani e alcuni tra i numerosi canali, come i navigli lombardi.

Città, brevi note storiche e curiosità

Il nome Lombardia deriva da Longbardia, nome dato alla regione dal popolo germanico che nel VI secolo qui abitava, i longobardi. Evidentemente era in contrapposizione a Romania, la terra dei romani.

Tracce ancora più antiche testimoniano la presenza dell’uomo nella regione già dal III millennio a.C.: sono stati infatti rinvenuti vari oggetti come vasi di ceramica, punte di frecce, pietre per macinare i cereali ecc.

Durante l’Età del ferro (I millennio a.C.) in Val Camonica (Lombardia orientale) si sviluppò l’antica civiltà camuna, che ha lasciato oltre 300.000 incisioni rupestri, come la famosa incisione che raffi gura la rosa camuna.

La Lombardia, abitata dai celti tra il V e il IV secolo a.C., poi conquistata dai romani, ebbe da sempre un elevato sviluppo economico grazie alle manifatture, al commercio e all’agricoltura, anche favorito dalla sua posizione strategica come base militare per il controllo delle terre nordeuropee.

Poi fu dominata dai longobardi che, oltre al nome, lasciarono alla regione numerose testimonianze del- la loro cultura, tra cui palazzi, chiese e città nuo- ve. Nell’Alto Medioevo, con l’avvento dei franchi, l’unione della corona d’Italia al Sacro Romano Impero (X secolo) e le lotte tra vescovi e feudatari, la Lombar- dia visse tutte le vicende politiche del periodo, e si aprì alle infl uenze della Chiesa, in particolare quella ambrosiana.

Racchiusa tra i rilievi morenici della provincia bresciana e il lago d’Iseo, la Franciacorta con i suoi 1600 ettari di vigneti, è un territorio a vocazione vitivinicola.

Il simbolo uffi ciale della Regione Lombardia, creato nel 1975 dal famoso designer Bob Noorda, è la rosa camuna (bianca e verde), stilizzazione dell’incisione rupestre rinvenuta nel più grande sito rupestre europeo, che testimonia la presenza dell’antica civiltà millenaria dei Camuni.

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La vita politica e sociale lombarda dal XII secolo fu caratterizzata dai liberi Comuni.

Milano assunse un ruolo dominante nel coalizzare le città padane della Lega lombarda (1167) contro il brutale imperialismo di Federico Barbarossa.

Anche durante il periodo delle Signorie Milano aff ermò la propria superiorità. La casata dei Visconti nel XIII secolo riuscì a imporre la propria signoria estendendola da Milano ai principali centri della regione. In questo periodo si ebbe una grande fi oritura economica e culturale alimentata dalla crescita del ceto borghese. Alla fi ne del trecento per volere di Gian Galeazzo Visconti iniziò la costruzione del Duomo di Milano. Nel secolo successivo ai Visconti subentrò la famiglia Sforza e la regione divenne un ducato.

Grazie alla morfologia del territorio e alla sua idrografi a, con il completamento della rete dei Navigli l’economia si raff orzava, soprattutto quella delle manifatture del ferro, della seta, mentre nelle campagne della bassa pianura la zootecnia, la gelsi-bachicoltura e la viticoltura si accrescevano sempre più. Con l’ascesa al potere di Ludovico il Moro, nel 1494, insieme all’economia fi orivano le arti e la cultura rinascimentale raggiungeva il suo apogeo grazie alla presenza di artisti e architetti come Leonardo da Vinci (1452-1519), il Bramante (1444-1514) e Giulio Romano (1499-1546).

Un tratto del Naviglio Grande a Milano.

Il Naviglio Grande è una delle grandi infrastrutture di ingegneria che sin dall’alto Medioevo caratterizzavano, insieme a strade, ponti e irrigazione, il territorio lombardo, consentendo un rapido sviluppo dei commerci, dei trasporti e dell’agricoltura. Grazie alla rete navigabile dei navigli furono trasportati fi no a Milano i marmi per la costruzione del Duomo di Milano. Oggi lungo le alzaie dei navigli si sviluppano tradizionali mercati, fi ere e si vive la Milano notturna in tipici locali.

Milano custodisce alcune tra le migliori espressioni dell’arte europea, a partire dagli splendidi dipinti della Pinacoteca di Brera (opere di Piero della Francesca, di Mantenga, Raff aello, Tintoretto, Caravaggio e molti altri) o dal Cenacolo di Leonardo da Vinci.

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Con oltre 9 milioni di persone, circa il 16% della popolazione nazionale, la Lombardia è la regione più popolosa d’Italia e una tra le più fi ttamente abitate d’Europa. È anche quella con più province, dodici, dopo la creazione nel 1992 delle province di Lecco e Lodi e di quella di Monza e Brianza nel 2004. Brescia ha il territorio più esteso; nella provincia di Milano vive più di un terzo della popolazione regionale (4.250.000 ab.).

Quasi tutte le principali città si trovano nell’area urbana milanese. La popolazione straniera residente è circa il 24,5% dei residenti non italiani nel nostro Paese.

Milano

Il capoluogo della regione è considerata la capitale economica e fi nanziaria d’Italia e fra le più importanti nel mondo.

Ambrogio, che fu vescovo di Milano, è il santo patrono della città. La chiesa milanese mantiene una propria liturgia, distinta da quella romana, che prende il nome di Rito Ambrosiano e che risale proprio a Sant’Ambrogio. Nel IV secolo Ambrogio fondò la Basilica che porta il suo nome, sull’area dove erano sepolti i martiri Gervaso e Protaso, ma solo nell’XI-XII secolo assunse l’aspetto attuale, straordinario esempio di architettura romanica.

Milano fu più volte capitale: dell’Impero Romano d’Occidente (dal 286 al 400), della Repubblica Ci- salpina (dal 1796 al 1799), della Repubblica Italiana (dal 1802 al 1805) e del Regno Italico (Napoleonico, dal 1805 al 1814).

Milano ha dato i natali a numerosi personaggi entrati nella storia: da Alessandro Manzoni, celebre autore dei Promessi Sposi, a Giovanni Berchet, poeta e patriota che stese il manifesto del romanticismo italiano, prese parte alle Cinque Giornate di Milano e fondò Il Conciliatore; a Cesare Beccaria, autore Dei delitti e delle pene; a Pietro Verri, patriota economista, fi losofo e fondatore, insieme al fratello Alessandro, del “Caff è”, il più importante e prestigioso giornale della cultura illuministica italiana.

Milano fu protagonista del Risorgimento con le gloriose Cinque Giornate (18-22 marzo 1848).

Il Duomo di Milano è uno dei monumenti italiani più celebri al mondo, una delle più grandi chiese gotiche.

I lavori della fabbrica iniziarono nel 1387 con il principe Gian Galeazzo Visconti e terminarono quasi 500 anni dopo. I marmi rosa che lo rivestono provengono dalle cave di Condoglia (Lago Maggiore) e furono trasportati a Milano grazie alle chiatte che navigavano sui Navigli. L’elemento più aff ascinante del duomo è il tetto sormontato da 135 guglie e migliaia di statue, tra cui la famosa Madonnina, simbolo della città. Nel Duomo Napoleone si incoronò Re d’Italia nel 1805 con la famosa corona ferrea, oggi nel Duomo di Monza.

www.duomomilano.it

In alto, la basilica di Sant’Ambrogio (IV-XII sec).

Qui sopra, l’inconfondibile facciata del Duomo di Milano (XIV-XIX sec.).

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Vicino al Duomo si trovano il Palazzo Reale, edifi cio di aspetto neoclassico dovuto alla ricostruzione settecentesca dell’architetto Giuseppe Piermarini, e la Galleria Vittorio Emanuele II, opera della seconda metà dell’ottocento che collega la piazza del Duomo con la piazza della Scala, su cui aff accia anche Palazzo Marino, sede del Comune di Milano.

L’attuale Castello Sforzesco sorge sui resti di un preesistente castello costruito dalla famiglia Visconti. Nel quattrocento Francesco Sforza fece costruire un palazzo rinascimentale.

Il castello è quindi una costruzione eclettica, risultato di un intenso lavoro di restauro eseguito alla fi ne dell’ottocento dall’architetto Luca Beltrami. Gli edifi ci ospitano istituzioni culturali, archivi, musei, biblioteche, raccolte di mobili, dipinti, sculture tra cui la famosa Pietà Rondanini di Michelangelo.

Alle spalle del Castello si apre il Parco Sempione, 50 ettari di alberi secolari e aiuole, vero polmone della città. Al suo interno sorgono l’ottocentesca Arena Civica, usata per spettacoli e manifestazioni sportive, l’Arco della Pace, l’Acquario Civico e il Palazzo della Triennale, sede di mostre d’arte e di design.

A Milano si trovano numerosi teatri, dagli storici Manzoni, Verdi, Dal Verme, Litta, Nazionale, Filodrammatici, Carcano, al Piccolo e al nuovo Teatro degli Arcimboldi e il Teatro della Luna, fi no al Teatro alla Scala, il più celebre dei teatri lirici italiani, edifi cato su progetto di Giuseppe Piermarini (1776).

Dalla grande tradizione teatrale milanese sono nati artisti del calibro di Alberto Lattuada, Franca Valeri, Mariangela Melato, il premio Nobel Dario Fo e Franca Rame, Gian Maria Volontè e il grande regista Luchino Visconti.

Molti sono gli artisti celebri milanesi: grandi pittori, come il Bramantino e l’Arcimboldo, vissuti nel quattrocento; nel Rinascimento a Milano si sviluppò un’importante scuola leonardesca, con Bernardino Luini, Ambrogio De’ Predis e Boltraffi o; nel novecento si aff ermò l’opera di Aligi Sassu, che si ispirò al futurismo di Boccioni, Previati, Carrà.

Milano è la città nativa anche di grandi artisti legati alla musica, come il pianista Maurizio Pollini, il direttore d’orchestra Claudio Abbado, l’autore di musiche da fi lm Nino Rota, i cantanti Adriano Celentano, Ornella Vanoni, Enzo Iannacci, Giorgio Gaber, Biagio Antonacci, Roberto Vecchioni, il gruppo musicale Elio e le Storie Tese.

Milano è sede di numerosi musei, tra cui il Museo di Storia Naturale, il Museo della Scienza e della Tecnica, il Museo Poldi Pezzoli, la Pinacoteca di Brera che, oltre alle numerose opere d’arte, è sede dell’Osservatorio astronomico e custodisce un magnifi co Orto Botanico. All’interno dei Giardini Pubblici intitolati al famoso giornalista Indro Montanelli si trova, oltre al Museo di Storia Naturale, anche il Planetario Ulrico Hoepli, dall’importante funzione didattica e divulgativa. Un grande successo di pubblico sta riscuotendo il nuovo Museo del Novecento.

Convento rinascimentale del XV secolo, Santa Maria delle Grazie con la bella abside e il piccolo chiostro progettato dal Bramante custodisce una delle immagini chiave del mondo occidentale, il Cenacolo (o Ultima cena) di Leonardo da Vinci.

L’aspetto della città sta mutando radicalmente dopo la costruzione di un gran numero di grattacieli, che si contendono il primato in altezza con lo storico Palazzo Pirelli, alto 127 metri per 31 piani, che i milanesi chiamano “Pirellone”. Per quasi

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50 anni l’edifi cio più alto della città, è stato superato dal Palazzo Lombardia, inaugurato nel 2010, alto 161 m, la nuova sede della Regione Lombardia, che sorge poco lontano. Altri grandi palazzi sono sorti o numerosi sono in costruzione. L’aspetto della città sta gradualmente mutando con la riqualifi cazione di vecchi quartieri, come la Bicocca e la Bovisa dove si sono instaurati i nuovi poli universitari.

Il dolce simbolo di Milano è il panettùn, il celebre panettone che ha avuto negli anni una grande fortuna nella produzione industriale.

Il Quadrilatero della moda, tra via Montenapoleone, via Sant’Andrea, via della Spiga e via Borgospesso, ospita i negozi di alta moda della città.

Bergamo

Bergamo ha due realtà urbane ben distinte: la “città alta” è il borgo antico, la “città bassa” è il cuore pulsante della vita commerciale.

Piazza vecchia è il nucleo antico della città, con il Palazzo del Podestà, il Palazzo della Ragione con il leone di San Marco (a testimonianza della dominazione della Serenissima), la Torre Civica (nota come il Campanone). Nelle vicinanze la Cappella Colleoni (contenente aff reschi di Giambattista Tiepolo), il Duomo romanico con interni barocchi, la Basilica romanica di Santa Maria Maggiore (nel coro racconti biblici illustrati da Lorenzo Lotto), il Museo donizettiano.

Gaetano Donizetti, compositore ottocentesco di fama mondiale, ebbe qui i natali (tra le sue opere, Lucia di Lammermoor e Anna Bolena); le sue spoglie riposano presso la Basilica di Santa Maria Maggiore. Bergamo è anche città natale del grande direttore d’orchestra Gianandrea Gavazzeni.

Qui nacque nel 1908 Manzù (il suo vero nome era Giacomo Manzoni), il famoso scultore dei busti di cardinali, dal taglio espressionistico e drammatico.

Il regista Ermanno Olmi, nativo di Bergamo, nel 1978 ha girato il fi lm

“L’albero degli zoccoli”, completamente in dialetto bergamasco, un dialetto appartenente al ceppo dei dialetti gallo-italici.

La città alta è collegata alla città bassa mediante scalinate che i bergamaschi chiamano “scorlazzini”. Per raggiungere la città alta sono in funzione anche le funicolari.

Bergamo, insieme a Ferrara, Lucca e Grosseto, è una delle quattro città italiane con centro storico completamente circondato da mura che hanno mantenuto pressoché intatto il loro aspetto originario nel corso dei secoli. Le mura lunghe oltre 6 km, costruite nel periodo del dominio della Serenissima, circondano la città alta trasformandola in una fortezza.

La gastronomia bergamasca è fortemente infl uenzata dalla cucina povera delle valli circostanti: polenta taragna, casonsei, polenta e codeghi, e castagne preparate nei modi più vari.

Tra le maschere della commedia dell’arte sono famose quelle di Arlecchino, di Bergamo de sota (Bergamo Bassa), e Brighella, di Bergamo de sura (Bergamo Alta).

Il Campanone, come è popolarmente detta la torre civica, ogni giorno alle 22 in punto scocca i 130 colpi che anticamente segnalavano la chiusura delle porte della città.

Nel 1998, a seguito di una forte riqualifi cazione urbanistica che ha portato alla nascita di un nuovo quartiere moderno progettato dall’arch.

Vittorio Gregotti, è nata la seconda Università degli Studi di Milano (Università di Milano- Bicocca). Su questa vasta area (nord di Milano) nel secolo scorso sorgevano le grandi fabbriche della Pirelli e della Breda.

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Brescia

Brescia durante il Risorgimento fu protagonista dell’eroica ribellione all’invasore austriaco (sono rimaste celebri le Dieci Giornate) che valsero alla città il titolo, ideato da Giosuè Carducci, di “Leonessa d’Italia”.

Al Broletto (uno dei più notevoli palazzi comunali lombardi) è annessa la torre civica detta anche torre del Popolo o del Pegol.

La centrale Piazza della Loggia è tristemente famosa perché il 28 maggio 1974 qui si compì un attentato terroristico da parte di gruppi neofascisti mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista. Cinta da edifi ci cinquecenteschi in stile veneziano, la piazza è dominata dalla Loggia, alla quale lavorò anche il Palladio, oggi palazzo del Comune, e da un palazzo anch’esso in stile rinascimentale a portici sormontati dalla Torre dell’Orologio, che consta di due simpatiche fi gure meccaniche che battono la campana allo scoccar delle ore, risalente al 1546.

Presso il Monastero diSanta Giulia, grande complesso museale, vengono periodica- mente allestite mostre d’arte di rilevanza nazionale.

Ogni anno in primavera si svolge la Mille Miglia, una storica corsa di autovetture d’epoca che, con partenza da Brescia, si snoda tra le strade dell’Italia fi no a Roma e ritorno, appunto per 1000 miglia.

La costruzione del monastero benedettino femminile di San Salvatore (in seguito chiamato di Santa Giulia) risale a Desiderio, re dei Longobardi. Il sovrano longobardo dotò il cenobio benedettino di un grandissimo patrimonio fondiario e

immobiliare; al monastero faceva capo un’intensa attività di scambi commerciali. Si narra che proprio in Santa Giulia si sia consumata la straziante vicenda di Ermengarda, fi glia di re Desiderio e sposa reietta di Carlo Magno (re dei Franchi).

Como

Como è la città nativa di Alessandro Volta, inventore della pila elettrica. Sulle rive del lago sorge il Tempio Voltiano dove sono custoditi cimeli e ricordi del grande scienziato.

Di Como era anche Plinio in Vecchio, che insieme al nipote Plinio il Giovane fu spettatore nel 79 d.C. dell’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei e che a lui costò la vita.

Dalle rovine del Castello del Baradello, fatto erigere da Federico il Barbarossa nel 1158, si può assistere a un magnifi co panorama della città, della Brianza e del lago Lariano.

Il Duomo di Como trova le sue origini nella cultura dei Maestri Comacini, le corporazioni di muratori che costruivano delle meravigliose fabbriche romaniche.

Iniziato alla fi ne del XIV secolo, fu completato della cupola su disegno di Filippo Juvarra nel 1740. Sulla facciata si trovano due edicole con le statue di Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane.

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A fi anco del duomo si trova il Broletto, antica sede del Comune, eretto nel XIII secolo in forme romanico-gotiche, a cui si appoggia la Torre del Comune.

Como è la città dell’industria della seta, a cui la città dedica il Museo didattico che presenta la “fi liera serica” con strumenti e macchinari storici.

Poiché è una delle città più piovose d’Italia, come a Venezia, qui si può assistere al fenomeno dell’acqua alta: la piazza Cavour, che aff accia sul lago dove si trovano i pontili di battelli e aliscafi che fanno servizio sul lago, è spesso invasa dalle acque provocando disagi per i comaschi. Per ovviare a questo problema sono in corso lavori di installazione di paratie davanti al Lungo Lario che continuano a suscitare lunghe discussioni.

Dal Lungo Lario sale una ripida funicolare fi no a Brunate (716 m s.l.m.) da cui si gode uno splendido panarama.

Sulle sponde del Lago di Como sorgono graziose località climatiche, come Bellagio (sulla penisola alla biforcazione del lago sulle cui rive sorgono Villa Melzi d’Eril e Villa Serbelloni, oggi sede della Fondazione Rockefeller di New York, circondate da maestosi giardini), Tremezzo (dove si trova la famosa Villa Carlotta, defi nita “un angolo di paradiso” per il suo splendido giardino all’italiana e le sculture di Antonio Canova), Cadenabbia, Menaggio, Cernobbio (con Villa d’Este, uno degli alberghi più esclusivi del mondo, e Villa Erba, dove si tengono congressi e grandi eventi), tutte sul ramo di Como, e Varenna (con Villa Monastero nel cui giardino si trovano rarità botaniche), Bellano (famosa per il suo “orrido”, una spettacolare gola scavata dalle acque) e Lecco, queste ultime sul ramo orientale del lago Lariano.

Cremona

Il Torrazzo è il simbolo di Cremona e con i suoi 111 metri di altezza è la torre campanaria più alta in Europa. Da lassù, oltre i 487 gradini, si gode un panorama unico sulla città e sulla campagna circostante. Il campanile è dotato di un orologio astronomico con la rappresentazione della volta celeste e delle costellazioni zodiacali.

Accanto al Torrazzo si trova la Cattedrale di Santa Maria Assunta, armoniosa summa di stili architettonici, dal romanico al gotico, al rinascimentale e persino barocco, e più in là il Battistero, gioiello tardoromanico, a pianta ottagonale.

I nomi Stradivari e Amati sono i più celebri di Cremona: i violini nati dalle mani di questi famosi liutai sono autentiche opere d’arte che nelle case d’aste raggiungono quotazioni da capogiro. Nella Sala dei Violini del Palazzo del Comune si possono ammirare alcuni magnifi ci violini di Stradivari e di Amati tra cui il famoso Cremonese 1715, capolavoro

di Antonio Stradivari. Presso il quattrocentesco Palazzo Raimondi ha sede la Scuola Internazionale di Liuteria e Paleografi a Musicale.

Nella provincia di Cremona nacque Claudio Monteverdi (1567-1643), compositore di musica sacra a cui è dedicato il Festival Cremona Claudio Monteverdi che si tiene ogni anno a maggio-giugno sul palcoscenico del Teatro Ponchielli.

Cremona è anche la città della celebre cantante Mina e del grande attore Ugo Tognazzi.

A novembre si tiene la Festa del Torrone: a Cremona si chiama il Crucànt, la cui ricetta rimase a lungo misteriosa. Per primi ad assaggiarlo furono Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza in occasione delle loro nozze (XV sec.). Oltre al Torrone, altra specialità cremonese è la mostarda, a base di frutta candita e senape.

L’orologio astronomico sul Torrazzo di Cremona.

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Lecco

Sul ramo orientale del lago dove esce il fi ume Adda sorge Lecco, sovrastata da montagne dall’aspetto aspro e roccioso, come il Resegone (1875 m), dal caratteristico profi lo seghettato, e il gruppo delle Grigne, costituito dalla Grignetta (2177 m), dalla Grigna settentrionale (o Grignone, 2410 m) e Coltignone-San Martino (1474 m).

Queste montagne sono state palestre per molti famosi alpinisti, tra cui Riccardo Cassin, che ha aperto molte vie sulle più alte montagne di tutto il mondo.

La bellezza di questi monti pare abbia addirittura impressionato Leonardo da Vinci tanto che li volle descrivere ne Il Codice Atlantico e ne trasse ispirazione per le montagne di alcuni sui famosi dipinti.

Lecco è la città di Alessandro Manzoni: qui il grande

scrittore ha ambientato i Promessi Sposi. Villa Manzoni, fatta costruire dal nonno di Alessandro nella zona detta al Caleotto, è oggi un museo dedicato al Poeta che conserva materiali che documentano la Lecco dell’epoca in cui è ambientato il romanzo.

Lecco ha dato i natali anche ad Antonio Stoppani (1824-1893), geologo e letterato, a cui è dedicato il Museo Archeologico che raccoglie materiali provenienti da tutta la provincia.

Lodi

Lodi fu fondata nel 1158 da Federico Barbarossa con il nome di Laus Nova sulle rovine dell’antico villaggio romano di Laus Pompeia (l’attuale Lodi Vecchio). Il Barbarossa contribuì alla costruzione contemporanea della Cattedrale.

Nella cripta della Cattedrale sono conservate le reliquie di San Bassiano, primo vescovo della città, nel 300 d.C.

Accanto al duomo si trovano le rovine dell’antico Broletto.

Oggi Lodi è un importante centro per le attività agricole e lattiero-casearie.

Un importante evento storico fu la pace di Lodi (a metà del XV secolo) che mise fi ne alla guerra fra Venezia e Milano.

Lodi è la città nativa della grande poetessa novecentesca Ada Negri (1870-1945), la prima scrittrice donna, proveniente dalla classe operaia, riconosciuta tra i grandi nomi dell’Accademia Italiana. È sepolta nella chiesa di San Francesco.

Il Tempio Civico dell’Incoronata, capolavoro del rinascimento lombardo, è probabilmente il monumento più prestigioso della città. Fu costruito per volontà della popolazione sul luogo in cui esisteva una casa di tolleranza, in seguito ad alcuni miracoli attribuiti a un’immagine della Madonna.

Lodi ha una lunga tradizione nell’industria agro-alimentare e artigianale (in particolare ceramica e cosmesi). Nell’ultimo secolo, inoltre, ha avuto una crescita notevole grazie agli scambi commerciali favoriti dalle tangenziali e allo sviluppo di tecnologie per l’ambiente (supportate dalla diff usione del riciclo dei materiali e del teleriscaldamento).

Il profi lo inconfondibile del Resegone, la montagna che sovrasta la città di Lecco.

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Mantova

La città è circondata da tre laghi artifi ciali (in origine erano quattro), generati dalle anse del fi ume Mincio, per opera di Alberto Pitentino, ingegnere idraulico del XII secolo: il lago Superiore, il lago di Mezzo e il lago Inferiore. I barcaioli sul Mincio propongono interessanti crociere fl uviali alla scoperta della Riserva Naturale delle Valli del Mincio, una zona paludosa ricca di avifauna (qui nidifi cano aironi, ibischi e molte altre specie di uccelli acquatici).

http://www.parcodelmincio.it

Il duomo, dedicato a San Pietro, ha origini antichissime (pare si possa far risalire al 313). È per questo una commistione di stili che si sono succeduti nei secoli:

il campanile è romanico; la facciata è del XVIII secolo; il fi anco destro è gotico;

l’interno è opera dell’architetto Giulio Romano (1499-1546) il cui nome è legato strettamente alla città.

Inizialmente Federico II Gonzaga incaricò Giulio Romano di realizzare un casino fuori delle mura della città, in una località chiamata Te, dove il marchese aveva le stalle. Qui l’architetto romano costruì un grandioso edifi cio noto oggi come Palazzo Te, con grandi sale, con pareti e soffi tti dipinti, all’esterno un cortile con logge, arcate e un vasto prato.

Dopo l’elevazione a ducato della casata, Giulio Romano si occupò della sistemazione del Palazzo Ducale, una città nella città: un complesso di cortili, palazzi, chiese, giardini pensili, come il Cortile della Cavallerizza.

Tra le sale aperte al pubblico la Sala del Pisanello, l’appartamento degli Arazzi raff aelleschi, quello Ducale e quello delle Metamorfosi. Nella mole difensiva a guardia della corte, detto il Castello di San Giorgio, si trova il più straordinario capolavoro aff rescato del Mantegna, il soffi tto della Camera degli Sposi.

La basilica di Sant’Andrea è un capolavoro di Leon Battista Alberti. I lavori si protrassero per secoli: infatti fu iniziata nel 1472 e terminata con la cupola di Filippo Juvarra nel 1782. Nella basilica si venera il Sangue di Cristo raccolto dal soldato romano Longino che trafi sse il costato di Cristo.

Convertitosi, fuggì a Mantova portando con sé della terra mischiata al sangue di Gesù.

Mantova è la città di Teofi lo Folengo, scrittore del cinquecentesco che inventò il

“linguaggio maccheronico”, una lingua comica e burlesca che usa anche parole dialettali e latine.

A Mantova si gustano i famosi tortelli di zucca e la torta sbrisolona.

Monza

Monza è il capoluogo della Brianza, un territorio a nord di Milano rinomato per l’effi cienza e l’operosità dei suoi abitanti. La provincia di Monza e Brianza è operativa solo dal 2009.

Il bel centro storico è dominato dal Duomo al cui interno è custodita la corona ferrea, quella che fi no al XIX secolo è stata la corona dei re d’Italia.

La preziosa corona ferrea custodita nel duomo di Monza, che secondo la tradizione custodisce al suo interno un chiodo della croce di Gesù.

Il soffi tto della Camera degli Sposi di Andrea Mantegna, con l’oculo da cui si aff acciano i putti.

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Monza ha nel suo territorio il parco cittadino più grande d’Europa (circa 700 ettari e 13 km di mura di cinta): oltre alla famosa Villa Reale, residenza di diversi sovrani fi no a Umberto I di Savoia, all’interno del parco si snoda l’autodromo che ospita il Gran Premio automobilistico di Formula 1.

L’autodromo di Monza è stato costruito nel 1922, nell’arco di soli 110 giorni, per gare sportive e per sperimentazioni nel campo automobilistico e motociclistico. Qui si disputa il Gran Premio d’Italia di Formula 1.

Pavia

Pavia fu fondata sulle rive del Ticino dai romani che infatti la chiamarono Ticinum.

Nel 600 d.C. fu capitale del regno dei longobardi con il nome di Papia, da cui il nome attuale.

Il Petrarca e il Boccaccio la chiamarono la “città delle cento torri”, poiché nel Medioevo tante ne sorsero per volere dei signori locali che desideravano aff ermare così il loro potere. Le torri, annesse alle abitazioni, avevano solo lo scopo di osservazione sulla città, non di difesa. Oggi restano la Torre Belcredi, alta 60 metri, perfettamente conservata, la Torre del Maino, la Torre dell’Orologio: tutte sono a pianta quadrata, con mura spesse e con, all’interno, una scala a chiocciola.

A metà del XIV secolo, Galeazzo II Visconti fece costruire l’imponente Castello quadrato con torrioni e un largo fossato con lo scopo di difesa e come residenza di svago. Il castello fu sempre luogo di cultura e di diletto e ospitò illustri letterati come Francesco Petrarca, che qui si occupò della biblioteca. Oggi qui hanno sede il Museo Civico, la Pinacoteca Malaspina, la Gipsoteca e il Museo del Risorgimento.

Il Duomo è il più imponente edifi cio religioso di Pavia, la cui costruzione, iniziata verso la fi ne del quattrocento, si è protratta fi no ai primi decenni del XX secolo. La cupola centrale, a pianta ottagonale e alta più di 90 metri, è la terza in Italia per dimensioni.

Pavia è la città della celebre Certosa, mausoleo dei Visconti, costruita nella seconda metà del trecento. Qui si trova la tomba di Ludovico il Moro e della

moglie bambina Beatrice d’Este, che si era fi danzata a soli 5 anni. La Certosa di Pavia è senza dubbio uno dei più importanti monumenti tardogotici italiani. Conserva tele del Procaccini e del Bergognone, e un pannello di un polittico del Perugino.

L’Università di Pavia, fondata come Scuola Palatina dall’Imperatore Lotario nell’825, è una delle più antiche d’Europa e una delle più prestigiose in Italia. Qui hanno insegnato i letterati Ugo Foscolo, Lorenzo Valla, Vincenzo Monti, San Carlo Borromeo, e gli scienziati Alessandro Volta, Lazzaro Spallanzani, Camillo Golgi, Carlo Rubbia,

Adagiata sulla riva sinistra del fi ume Ticino, Pavia dispone di un ricco patrimonio storico, artistico e naturale oltre che culturale garantito dall’antica università proiettata verso il futuro.

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Luigi Cavalli-Sforza. L’assetto attuale della sede storica è quello dato dagli architetti Piermarini e Pollack su incarico di Maria Teresa e Giuseppe II d’Austria: cortili con porticati e loggiati sovrapposti, con colonne, statue e ampi spazi da dedicare allo studio e alla ricerca. Con i suoi numerosi collegi universitari, Pavia è una vera e propria città campus di antica tradizione e, infatti, tra le strade della città si percepisce la freschezza e la vivacità delle città universitarie.

Sondrio

Sondrio è il capoluogo lombardo più a nord e il meno popolato. La città sorge nel punto più ampio della grande Valtellina, alla confl uenza del torrente Mallero con il fi ume Adda.

Centro della città è Piazza Garibaldi, dove si aff acciano eleganti palazzi cinquecenteschi rivisitati in forme neoclassiche, come il teatro Pedretti (che dopo il restauro riprenderà l’antico nome di Teatro Sociale) e l’Albergo Posta, a lungo salotto dei più illustri ospiti che da qui potevano godersi il paesaggio costituito dalle imponenti montagne, dai ghiacciai e dai vigneti.

I terrazzamenti e le montagne che dominano Sondrio rappresentano un eccellente esempio di antropizzazione di un ambiente particolarmente ostile: le opere, eff ettuate nel Medioevo, hanno reso possibile la viticoltura che produce vini pregiati, come il Valtellina Superiore del Grumello, il Sassella e l’aromatico Sfurzat.

A Sondrio e in Valtellina si possono gustare la bresaola (che ha ottenuto il riconoscimento Igp dalla Comunità Europea) e il formaggio Bitto, a denominazione d’origine protetta (DOP), prodotto negli alpeggi.

Il Palazzo Pretorio è stato per tre secoli residenza del governatore dei Grigioni della Valtellina e ancor oggi mantiene il ruolo di sede del potere politico. Costruito nel cinquecento, tra gli arredi originari è collocata una

“stüa”, un antico soggiorno con pareti, pavimento e soffi tto in legno, abbellito da intarsi del XVI secolo.

Davanti al Palazzo Pretorio sorge la Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio, simbolo del potere religioso della città.

Il Parco Nazionale dello Stelvio è l’area protetta più vasta delle Alpi, in parte nella provincia di Sondrio. Diverse le località montane frequentate in inverno dove si corrono le gare di Coppa del Mondo di Sci ma anche in estate per percorrere i km di sentieri, da Bormio a Livigno, a Madesimo, ai paesini delle valli Malenco, Chiavenna, Masino, Gerola ecc.

http://www.stelviopark.it/

Varese

I dintorni di Varese sono ricchi di parchi e ville signorili risalenti al 1700: Villa Menafoglio Litta Panza di Biumo, Villa Recalcati sulle rive del lago di Varese, Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno, Villa Cicogna a Bisuschio, Villa Cagnola a Gazzada, e Villa Mirabello e Palazzo Estense in città.

Bormio è la località più famosa della Valtellina, situata nel Parco Nazionale dello Stelvio, che ha ospitato i campionati mondiali di sci nel 1985 e nel 2005. Inoltre è nota per le sue terme, conosciute fi n dal tempo degli antichi romani.

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Il Palazzo Estense, residenza di Francesco III d’Este, Duca di Modena e signore di Varese dal 1765 al 1780, vanta uno dei giardini più belli all’italiana, che si rifà a quelli viennesi di Schönbrunn. I giardini, oggi pubblici, proseguono senza soluzione di continuità nel parco all’inglese della settecentesca Villa Mirabello. Questa è sede dei Musei Civici, che custodiscono reperti archeologici risalenti all’epoca preistorica e provenienti dall’Isolino Virginia (isola sul lago di Varese), dal Pizzo di Bodio e da Golasecca (importante sito archeologico).

Al Sacro Monte di Varese, dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, si accede tramite una Via Sacra realizzata a partire dal 1604. In cima al colle si trova la Basilica di Santa Maria del Monte, costruita per volontà di Carlo Borromeo, a tutt’oggi meta di pellegrinaggio. Lungo la Via Sacra si trovano le 14 cappelle ornate con aff reschi e statue di terracotta policroma, opere di diversi autori tra cui Renato Guttuso. Il Santuario si trova all’interno del Parco regionale Campo dei Fiori, un’oasi naturalistica dove ha sede un importante osservatorio astronomico.

http://www.astrogeo.va.it/

La riva orientale del lago Maggiore è nella provincia di Varese. Su questa sponda si aff acciano numerose aff ascinanti località, come Angera, dove sorge la splendida Rocca medievale, sede di un curioso Museo delle Bambole, Ranco con i suoi ristoranti da grand gourmet su terrazze vista lago, Ispra, sede del CCR, Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, l’Eremo di Santa Caterina del Sasso, perfetto connubio tra natura, cultura e spiritualità, Laveno Mombello, sovrastato dal Sasso Ferro (1100 m), Luino.

http://ec.europa.eu/dgs/research/index_it.html

Perla della sponda lombarda del Lago Maggiore è l’Eremo di Santa Caterina del Sasso, arroccata su uno spuntone di roccia a picco sul lago nel comune di Leggiuno, il paese natale del premio Nobel per la letteratura Dario Fo. Nel complesso sorgono tre chiese di epoche diverse che custodiscono aff reschi apprezzabili. Da qui, chi ha voglia di aff rontare i quasi 300 gradini per raggiungere il luogo potrà apprezzare un panorama unico.

Durante l’età del bronzo e fi no al V secolo a.C., lungo la valle del Ticino si sviluppò una civiltà detta cultura di Golasecca, di cui sono state portate alla luce testimonianze relative soprattutto alla raffi nata arte funeraria.

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