• Non ci sono risultati.

Le sale cinematografiche di una volta di Alfonso Angrisani

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Le sale cinematografiche di una volta di Alfonso Angrisani"

Copied!
18
0
0

Testo completo

(1)

Le sale cinematografiche di una volta

di Alfonso Angrisani

Tutti i salernitani nati e cresciuti prima degli anni duemila , ricordano con un velo di nostalgia i cinema di una volta . Chissà quante storie nate sulle poltroncine rosse , oppure sulle sedie di legno dei vari cinema che un tempo esistevano nella city. Tutti siamo figli ancora dei biglietti verdi, con il timbro SIAE, della porzione di pop corn , del sipario, e dello spacco tra primo e secondo tempo , bevevano il caffè, e fumando la sigaretta fuori ,facevamo i primi commenti a caldo sul film, cercando di fare amicizia con la ragazza che avevamo adocchiato e che stava due poltroncine dietro di noi.

Chiudendo gli occhi, ci immergiamo in un carosello di colori profumi ed immagini che ci rimandano ai tanti film che abbiamo visto nei cinema salernitani. Lo stacchetto musicale del bumper di Mario e Vittorio Cecchi Gori, il cartellone dei film davanti al Cinema Capitol, il sipario, la puzza di muffa che si mischiava con i profumi delicati delle donne di una volta, il rumore dei milioni di pop corn (divorati dalla moltitudine di spettatori), che si intecciava con il rumore della macchina da presa, il sapore dei primi baci dati con la lingua alla ragazzina, e tanto altro, sono quelle tenere emozioni che hanno caratterizzato gli anni belli della nostra vita. Un tempo la nostra città aveva una dimensione più umana. La maggior parte dei cinema esistevano nella City . Il grande e glorioso Capitol con una grande sala , dove spesso si esibivano cantanti famosi, e dove si svolgevano anche i saggi di danza. (in questa sala ho visto “L’ Ultimo Imperatorore”

del grande Bertolucci, “Compagni di Scuola” del mitico Carlo Verdone, “Jonny Stecchino” di Roberto Benigni e Titanic,con un giovane “Leonardo Di Caprio” ;inoltre ho accompagnato mia madre e mia zia ad un concerto di Amedeo Minghi, a metà degli

(2)

anni novanta). Dietro la Standa c’era il cinema Astra , ora una traversa scura dove un tempo si trovavano siringhe, (in questa sala ho visto la bellissima commedia americana ” I Gemelli ” con un divertentissimo Denny De Vito) Dove ora, stanno eseguendo le vaccinazioni contro il Covid, il cinema si chiama Augusteo un tempo proiettavano film ed organizzavano spettacoli (in questa sala ho visto il film di Salemme

“L’Amico del Cuore”). In zona Carmine , dietro l’ Ospedale Vecchio esiste tutt’ ora il cinema Apollo ( in questa sala ho visto qualche anno fa il Film “Benedetta Follia “di Carlo Verdone, e molti anni fa ,ho diedi il mio primo bacio ad una bellissima ragazza di nome Alessandra, mentre vedevo un giovanissimo Hugh Grant nel film “Quattro Matrimoni ed un Funerale”, e provando imbarazzo perché dietro di me, stava mio zio Michele). Nei pressi della Chiesa di San Demetrio, è situato il cinema omonimo, èuna sala cinematografica di alto livello, con una programmazione bellissima, viene programmato un cineforum che viene frequentato da molti giovani (in questo luogo assieme ai miei amichetti di scuola vidi “Mamma ho perso” con il tempo è diventato un film classico del periodo natalizio, durante il periodo estivo, la programmazione di svolgeva all’ aperto vidi “vidi L’ultimo bacio di Muccino”

qualche anno fa vidi “Ragazzo d’ Oro” un film di Pupi Avati con la partecipazione di Scamarcio e “la Teoria del Tutto” un film tratto dalla vita di Stephen Hawking). Nei quartieri della Zona orientale, a Torrione un tempo esisteva il Cinema Santa Croce nei pressi della chiesa (ho visto i cartoni animati della Disney e “Scuola di ladri” con Villaggio, Banfi e Boldi). A Pastena negli anni cinquanta, sul lungomare esisteva il Cinema Italia, mentre dietro la Piazza fino agli anni duemila esisteva il Cinema Modernissimo con tre sale ( ho visto il film “Tifosi”dei f.lli Vanzina ,”Il Ciclone” di Leonardo Pieraccioni e “la Stanza del Figlio “di Nanni Morett). Sempre a Pastena è attivo il cinema Fatima, che proietta dei film impegnativi e di una certa qualità, tutti siamo orfani del cineforum di Don Andrea Vece (in questa sala ubicata sotto la chiesa ho visto “Viaggio a Kandar”, ed “il

(3)

Regista di Matrimoni “di Bellocchio). Altri cinema della Salerno andata sono il Metropol ed il Mini ed il cinema Diana dove proiettavano film a luci rosse , un tempo sia al Vestuti che al Parco del Mercatello, programmavano rassegne cinematografiche estive denominate “Cinema sotto Le Stelle”.

Nell’ album della nostra vita , sicuramente i cinema della Salerno di una volta hanno un posto in prima fila , che nessuno potrà mai rimuovere.

La mente delirante e visionaria di Stanley Kubrick

di Cecilia Passaro

L’emblema del cinema d’epoca e di quello contemporaneo torna a onorare, in occasione del suo cinquantesimo anniversario, le sale cinematografiche. Non troppo poco tempo fa, lunedì 29 novembre 2021, è tornato nelle sale dei cinema italiani Arancia meccanica (1971), capolavoro cinematografico del noto regista Stanley Kubrick, destinato a diventare una delle pietre miliari della storia del cinema mondiale, e ne approfitto ora per parlarvi di uno dei miei film preferiti in assoluto. Apologo spiccatamente caustico e critico sulla socio-politica e sui valori culturali, Arancia meccanica ha portato in scena nuovi punti di vista che svieranno in un proprio neo-linguaggio e che riscuoteranno un grande successo, destinato a perdurare nel tempo. Già il titolo dell’opera è indicativo di essa stessa: Arancia meccanica, Clockwork Orange che trae le sue origini da un modo di dire londinese “As queer as a clockwork orange”, ovvero “strano come un’arancia a orologeria”. Questo modo di dire vuol far intendere che anche dietro il più normale e consueto oggetto, può nascondersi

(4)

qualcosa del tutto bizzarro, un oggetto col fine di far scattare la propria violenza, come un mero congegno meccanico

“caricato a molla”. Il leitmotiv, il tema portante del film, sta nel sottolineare la differenziazione tra violenza non legittimata e quella socialmente utile che ci viene posta sotto il punto di vista del protagonista, Alexander (Alex) DeLarge, un sociopatico attraverso il quale Kubrick dileggia la deriva culturale e politica che tenta in tutto e per tutto di correggere e redarguire i violenti comportamenti del giovane, limitandone la libertà di poter scegliere. Kubrick è stato in grado di mettere in scena e di far percepire chiaramente il delirio psichedelico di Alex, utilizzando: slow motion, distorsioni “fish-eye”, fotografie e scenografie ipercromatiche, un’ambientazione artistica ed estetica che richiama la Pop Art e l’astrattismo, che “schiamazzano”

l’eversione e l’evasione di questo mondo corrotto e, per finire, la colonna sonora che trascende il semplice ascolto fino a divenire la forza motrice che spinge Alex a compiere azioni dedite all’ultra-violenza. C’è in questo film un scetticismo razionale, creatore di un mondo distopico nel quale il governo ha intenzione di porre fine agli atti criminosi, facendo però ampliare il consenso politico con metodi assolutisti, pseudo-scientifici e disumani. Questi metodi fanno spalancare gli occhi, a noi spettatori (e non solo), sulla tragicità e sulle esecrazioni presenti in questo mondo coercitivo, nel quale Alex da vessatore della contro- cultura diviene vittima di un governo misoneista, un governo che assoggetta e rende delle pedine e degli strumenti del potere i funzionari pubblici e sociali. Ecco la critica catalizzatrice sociale, politica, culturale e ministeriale in Arancia meccanica, ecco la guglia della modernità che si allarma per l’influenza reazionaria, che tende a opprimere la libertà e a strumentalizzare e modificare il proprio essere.

(5)

1000 posti al Gff per i giurati vaccinati

di Monica De Santis

Appello di Claudio Gubitosi ai genitori dei suoi giovani giurati. “Fate vaccinare i vostri ragazzi”. Il festival cinematografico giunto alla sua 52° edizione dunque scende in campo per sensibilizzare alla vaccinazione contro il covid – 19. Un appello accorato, per evitare di ricadere in un nuovo lockdown, per evitare di dover sospendere nuovamente le attività culturali, ma soprattutto per tutelare la salute di tutti, soprattutto dei ragazzi, che sono il futuro del nostro paese. E così il patron del GFF promette 1000 posti in giuria, per l’edizione 2022, per i ragazzi i cui genitori attesteranno l’avvenuta vaccinazione contro il Covid – 19. “Ancora una volta viviamo un momento di estrema difficoltà. Siamo stretti nella morsa di questa emergenza sanitaria che non ci molla.

Viviamo lo sgomento, quasi l’incredulità nel guardare i dati, leggere il numero dei contagi. Sono giorni che mi chiedo: da genitore dei Giffoner, perché così mi sento, cosa posso fare?

Può Giffoni rimanere immobile di fronte a tutto questo? La risposta è ovviamente no, un no che è anche un grido di rabbia, un urlo di dolore. Sento, perciò, di dover fare un appello ai genitori perché mai come oggi la responsabilità è sulle loro spalle. Le scelte che oggi faranno determineranno il corso dei prossimi mesi, l’andamento della pandemia, la possibilità, più o meno concreta, di trovare una via d’uscita.

Ai genitori dico: non abbiate paura, fate vaccinare i vostri figli”. Lo dichiara Claudio Gubitosi, fondatore e direttore di Giffoni: “I ragazzi – aggiunge – sono la nostra essenza, il senso stesso della nostra esistenza ed è per questo che non posso rimanere con le mani in mano. Anzi, sento il dovere di

(6)

intervenire con tutte le forze di cui dispongo, di dare un contributo concreto, utilizzando quell’energia che è il vero patrimonio di Giffoni, energia giovane, messa in circolo per i giovani, fatta dai giovani”. “In queste ore – aggiunge Claudio Gubitosi – davvero non comprendo l’accanirsi, che si registra a livello centrale, sulla riapertura delle scuole. Spero che il Ministro Bianchi, che stimo, possa rivedere con il Governo questa decisione. Apprendo, perciò, con favore la decisione di Antonio Giuliano, il sindaco di Giffoni Valle Piana, il mio paese, di chiudere tutti i plessi scolastici. Allo stesso modo accolgo con piacere la scelta che proprio in queste ore è stata comunicata dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca di fermare le lezioni in presenza per le elementari e le medie”. Certo la chiusura delle scuole non può essere fine a sé stessa: “Questo tempo – aggiunge Gubitosi – è prezioso. Perché dobbiamo sempre agire di repressione quando possiamo anche intervenire con la prevenzione? Al contrario, oggi abbiamo un’unica arma che si chiama vaccino. Ed è in questo senso che formulo il mio appello ai genitori: è arrivato il tempo di vaccinare i nostri bambini, i nostri ragazzi. Non c’è alibi che tenga, non c’è timore che debba condizionarci. Faccio riferimento in particolare alla fascia d’età che va dai 5 ai 12 anni. I numeri delle vaccinazioni che si registrano per questa fetta di popolazione sono davvero troppo esigui se si considera che è ormai chiaro e lampante come in questa fase l’incidenza del virus sia fortissima proprio su questa fascia d’età. Non vaccinarli è sinceramente un gesto irresponsabile”. Allora cosa può fare Giffoni?

Gubitosi lancia quella che è più di una provocazione, è un’idea che esprime il senso vero e profondo della vicinanza di Giffoni alle famiglie italiane: “Vogliamo tornare alla normalità – aggiunge il direttore – lo vogliamo in particolare per i nostri bambini, per i nostri giovani. Vogliamo che anche Giffoni torni ad essere quel luogo in cui al distanziamento sociale si preferisca la vicinanza dei cuori, la circolazione libera delle idee, senza restrizioni, senza limitazioni. Ecco perché ho deciso di riservare cinquecento posti in giuria a

(7)

tutti i bambini ed i ragazzi campani, di età compresa tra i 5 ed i 12 anni, che mi faranno pervenire, tramite i loro genitori, le certificazioni delle avvenute vaccinazioni. Altri cinquecento posti li riserverò ai ragazzi di età compresa tra i 13 ed i 16 anni, provenienti dalla Campania e da tutta Italia, che pure certificheranno di aver effettuato la vaccinazione anti Covid. Non entro nel merito della discussione sull’istituzione dell’obbligo vaccinale, non ci penso nemmeno lontanamente, ma voglio essere un sostegno, un aiuto per le famiglie. Posso comprendere il tormento dei genitori che devono scegliere per i propri figli, ma molto più doloroso è doversi rassegnare ad una vita che non è vita se questa viene derubata della dimensione sociale, della condivisione, della possibilità di incontro, di scambio, di confronto. Il Green Pass diventa così un super pass per Giffoni, il lasciapassare perché il sogno della normalità possa finalmente essere esaudito. Sono certo che agendo responsabilmente, tutti insieme, con serietà e senso civico, riusciremo davvero a mettere la parola fine a questo incubo”.

Dopo i De Filippo si attende l’avvocato Malinconico

di Monica De Santis

“I fratelli De Filippo”, lavoro ben fatto e recitato benissimo, continua a incassare consensi. Dopo aver fatto il pieno al botteghino dei tre giorni di programmazione nelle sale cinematografiche e dopo aver fatto il pieno di ascolti, nonostante la mole ininterrotta e fastidiosa di pubblicità, in tv su Rai Uno ora inizia a conquistare diversi riconoscimenti.

I primi arrivano dal Capri Award ricevuti dove il film porta a

(8)

casa due premi, ricevuti rispettivamente da Agostino Saccà di Pepito Produzioni come “Produttore Italiano dell’Anno” e da Sergio Rubini come “Filmmaker dell’anno” per il film I Fratelli De Filippo. è Il film , che è il più visto su tutte le televisioni negli ultimi sette anni e il film più visto su Rai1 negli ultimi dieci anni, è stato capace di emozionare il pubblico che ha potuto rivivere la sofferta storia familiare, ma anche la tenacia e la caparbietà di Eduardo, Titina e Peppino De Filippo. Un film che è stato anche molto apprezzato per i costumi, la ricostruzione delle ambientazioni dell’epoca fatte dalla scenografa Paola Comencini, ma anche e soprattutto per la bellezza del nostro Teatro Verdi. “Ho visto con interesse e commozione il film “I fratelli De Filippo”. – ha commentato il sindaco Vincenzo Napoli – Grande successo per l’opera di Sergio Rubini che sta battendo tutti i record di ascolto, dopo l’eccellente messa in onda nella prima serata di Rai Uno, sulla piattaforma Rai Play. È la storia ben narrata e recitata di grandi protagonisti della cultura e dello spettacolo. Ed è motivo di emozione ed orgoglio per il Comune di Salerno di aver contribuito a questo successo mettendo a disposizione il Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno dove sono state ambientate numerose scene della pellicola.

Suggerisco a tutti di vedere, o rivedere, il film disponibile gratuitamente su Rai Play”. E dopo aver apprezzato il nostro Massimo Cittadino, dal prossimo 6 marzo il pubblico italiano potrà apprezzare altre location della nostra città. Infatti il 6 marzo è la data stabilita dalla Rai per l’inizio della messa in onda della fiction “Vincenzo Malinconico avvocato”, girata quasi interamente a Salerno e principalmente tra il centro storico e l’ex tribunale. La trama ruota intorno a una avvocato napoletano. Finge di essere molto impegnato, ma in realtà non fa quasi nulla per tutto il giorno. Per quanto riguarda la vita privata, inoltre, la moglie lo ha lasciato.

Nonostante tutto, però, cerca di mantenere un rapporto civile con lei e i figli adolescenti. A un certo punto, però, un caso inaspettato lo fa diventare difensore d’ufficio e la sua vita cambia. Nella fiction Vincenzo Malinconico non è realizzato. È

(9)

semi-disoccupato, semi-divorziato, semi-felice. Soprattutto non è riuscito a trovare una sua strada professionale. Vale un due di picche come avvocato. Per colpa di un pensiero fuori tema per la testa, è più uno psicologo che un avvocato. La sua carriera prevede la difesa per la maggior parte di amici e parenti. I casi non sono particolarmente impegnativi. Il protagonista, tuttavia, non sempre riesce a vincere. È padre di due figli, ha una separazione alle spalle. Un suo punto di forza? Piace alle donne proprio per la sua insicurezza.

Tuttavia non riesce a realizzarsi nemmeno sul piano sentimentale. Questa è la premessa generale della storia. i racconti che vedremo in TV, poi, si baseranno sui libri da cui prende ispirazione e scritti da Diego De Silva. Qui di seguito, perciò, i titoli: Non avevo capito niente (2014), Sono contrario alle emozioni (2014), Mia suocera beve (2015), Divorziare con stile (2017), I valori che contano (avrei preferito non scoprirli) (2020). Non si conosce invece la data di uscita al cinema del film “Scordato” di Rocco Papaleo, che vede il debutto al cinema della cantante Giorgia, le cui origini sono salernitane. Il film è stato girato per sei settimane in Basilicata, a Lauria e a Maratea, e ovviamente a Salerno. Scordato, racconta la storia di Orlando (Rocco Papaleo), un uomo dal carattere mite che lavora come accordatore di pianoforti. Da diverso tempo lamenta forti dolori alla schiena e si vede costretto a recarsi da una fisioterapista, Olga (Giorgia). Dopo un attento esame la donna individua il problema dei suoi malanni: si tratta di una contrattura “emotiva”. Per risolvere il problema, Orlando deve portare una sua foto da giovane a Olga, come punto di partenza per la terapia. Questa particolare richiesta porterà l’uomo a intraprendere un viaggio nel suo passato e rivivere la sua vita per scoprire in quale momento è diventato l’uomo che è oggi, solitario e pieno di contratture.

(10)

Premio Città di Angri: una bella mattinata di cultura!

È stata una bella mattinata di cultura! È questa la sintesi della giornata conclusiva della XVIII edizione del Premio Città di Angri. Alla cerimonia di consegna dei riconoscimenti ai designati hanno partecipato centinaia di studenti del Liceo Don Carlo La Mura di Angri che, dopo essere stati coinvolti attivamente nel progetto fin dall’inizio, durante il webinar conclusivo hanno interagito con gli ospiti presenti, prima dedicando loro delle “terzine” estrapolate dalla Divina Commedia, poi ponendogli spontaneamente delle domande in diretta. Una bella esperienza ed una grande soddisfazione. Il tutto nel Segno di Dante. Sì, perché l’edizione 2021 del Premio è stata inserita nel filone delle manifestazioni organizzate per ricordare il 700° anniversario della morte del Sommo Poeta. E proprio ad all’Alighieri è stata dedicata la prima premiazione, quando il Dirigente del Liceo Angrese Filippo Toriello ha omaggiato l’Insigne Dantista Federico Pier Maria Sanguineti, docente dell’Università di Salerno. Premi anche ad altri due illustri docenti universitari: Alfredo Vaccaro – ricercatore dell’Università del Sannio – e definito uno dei migliori scienziati del mondo e Gennaro Parlato professore dell’Università del Molise e già vincitore di un prestigioso premio per la ricerca a livello planetario. Alla kermesse Doriana, organizzata ancora una volta on line a causa del persistere della pandemia da coronavirus, hanno partecipato anche numerosi giornalisti, tra cui Mimmo Falco – vicepresidente dell’Ordine Campano, Viridiana Myriam Salerno – Direttrice di MediaVox Magazine e l’Onorevole Gigi Casciello che ha omaggiato virtualmente il cronista RAI Michele Giordano. Il Consigliere Regionale Nunzio Carpentieri ha

(11)

invece ricordato la figura del Mastro dolciere Alfonso Pepe.

Grande commozione quando il frontman dei Santo California – Pietro Barbella – ha onorato la memoria del M° Gianni Del Sorbo – già collaboratore del Premio Città di Angri e recentemente (e prematuramente) scomparso. Premi alla carriera sono stati assegnati all’artista scultore Caio Gracco ed al Prof. Antonino Pastore. Riconoscimento speciale è stato riconosciuto al Generale Giancarlo Forino. Disability Awards – novità assoluta 2021 riservato ai progetti legati al mondo della disabilità – sono stati assegnati ai fratelli Marilina e Antonio Di Lauro impegnati nel mondo artistico e dello spettacolo, ed al Riustorante Raù – Ragazzi Autistici Uniti – progetto imprenditoriale di reinserimento lavorativo e sociale. Evento iniziato – abbiamo detto – nel segno di Dante – e terminato allo stesso modo con un riconoscimento assegnato alla Professoressa Teresa Staiano ideatrice della Tenzone Dantesca. Al meeting hanno preso parte, tra i tanti, il Professor Andrea Iovino – Presidente BIMED – Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo, la Dottoressa Susy Rottonara (Bolzano) ideatrice del progetto culturale multimediale Midsummer Blooming”, Marco Miccoli (Ravenna) del progetto Dante Plus 700, e Miss Majella McCallister (Dublino) direttrice del Museo dell’infanzia Irlandese, tutti enti con cui l’Istituto Nazionale Arte Cultura Spettacolo – produttore del Premio Città di Angri – ha in corso progetti di collaborazione culturale con lo scopo di diffonde il nome e l’immagine della Città di Angri e delle sue Eccellenze a livello nazionale ed internazionale.

Al via le riprese del

(12)

docufilm “Arianna”

di Monica De Santis

La città di Salerno continua ad essere scelta come location per film, fiction, documentari e cortometraggi. Mentre negli scorsi giorni nelle sale cinematografiche di tutt’Italia grazie al film di Sergio Rubini si è potuto ammirare un bellissimo Teatro Verdi, da ieri sono state avviate in città le riprese della Docufiction “Arianna” prodotta dalla Conform S.c.a.r.l. nell’ambito del progetto “Vasari – Valorizzazione Smart del patrimonio Artistico delle città Italiane”, a valere sull’Avviso del Miur n. 1735/2017 per la presentazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nelle 12 Aree di specializzazione individuate dal Pnr 2015-2020, partner del raggruppamento formato da Santer Reply S.p.a.

(Capofila), Università degli Studi di Salerno, Università degli Studi di Milano, Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica – Cini (Università degli Studi dell’Aquila;

Università degli Studi di Palermo; Università degli Studi del Sannio di Benevento; Politecnico di Bari), Università degli Studi del Molise, @Cult S.r.l., Officine Rambaldi S.r.l., Illogic S.r.l., Heritage S.r.l., Risorse S.r.l., WebGenesys S.r.l.; Es S.r.l. Progetti e Sistemi. La docufiction “Arianna”

è uno dei prodotti previsti per la diffusione dei risultati e l’ampliamento del relativo impatto sui territori di riferimento della partnership. La docufiction, per la regia di Mario Parruccini, fornirà una rappresentazione delle tecnologie ampia e diversificata come applicata alla città di Salerno, nelle sue diverse location individuate. In particolare, è basata sulla storia di due dottorande dell’Università di Salerno, alle prese con le ultime attività pratiche da svolgere prima di discutere la tesi, con il testing di un’App per la valorizzazione del patrimonio culturale attraverso l’utilizzo della Realtà Aumentata, che permette ad un visitatore di interagire con luoghi o beni,

(13)

potendo sia ascoltare file audio per approfondire le relative conoscenze artistiche, archeologiche, religiose, storiche e della tradizione, che consultare video, foto, oggetti in 3D, tour virtuali e documenti in formato pdf. La storia sarà arricchita dalla partecipazione nelle diverse scene del nonno di una delle due protagoniste che, coinvolto nel testing, permetterà di toccare il tema del “digital divide” esistente per l’accesso e l’effettivo utilizzo delle tecnologie dell’informazione, focalizzando l’attenzione sulla variabile legata alla differenza di età. La figura del nonno sarà importante nella dinamica della storia perché rappresenterà anche il personaggio chiave del videogame, dal titolo “Nonn- Avventura: alla scoperta delle “diavolerie tecnologiche”, a cui sarà affidato il ruolo di guidare lo spettatore nel game e quindi giocare con le diverse funzioni previste per fargli scoprire le tecnologie utilizzate negli altri dimostratori di Palermo, Matera, Bari e l’Aquila.

Partono le iscrizioni al Picentia Short Film Festival

Lanciato ufficialmente il bando del Picentia Short Film Festival, kermesse internazionale del corto, che annuncia, pertanto, la sua sesta edizione. Dal 15 dicembre al 17 luglio i filmmaker da tutto il mondo potranno iscriversi alla fase di preselezione della kermesse attraverso la piattaforma internazionale FilmFreeWay. Nove in tutto le sezioni di concorso previste: Comedy & Comic, Drama & amp; Social, H o r r o r & a m p ; T h r i l l e r , P a s t & a m p ; F u t u r e , D o c s &

amp;Discovery, Music Videos, Green & Nature, Animation, Universe (categoria annuale sul tema). Tante le novità di questa edizione, a partire dall’organigramma del festival, che

(14)

vede figurare la Vitruvio Entertainment come co-produttore della kermesse. La direzione artistica è affidata al giovane e brillante Luca Capacchione, affiancato da un comitato esecutivo selezionato, volto a garantire gli standard più alti. Il comitato è composto da Ivano Cavaliere, Edoardo Annuzniata, Luigi Di Domenico, Davide Bottiglieri, Luigi Risi, Marco Picardo, Nicola D’Ambrosio e Dino Foglia.

Lunedì incontro con i registi del film Diabolik

Una giornata all’insegna del cinema e del fumetto. A 60 anni dalla sua uscita in edicola, il celebre personaggio, più che di un fumetto simbolo della cultura “pulp” e popolare in Italia e all’estero, Diabolik – Il Re del Terrore torna sul grande schermo grazie alla regia dei Manetti Bros. Sul film, in programmazione da ieri al Cinema Teatro Charlot, struttura gestita da Cultura & Spettacolo, si discuterà lunedì 20 dicembre a partire dalle 16.30. All’incontro, realizzato con il patrocinio del Comune di Pellezzano e organizzato in collaborazione con Dlivemedia a cura di Roberto Vargiu, parteciperanno i registi della pellicola Antonio e Marco Manetti e uno dei disegnatori del “genio del male” Riccardo Nunziati che sarà impegnato anche in una performance creativa live dello stesso Diabolik. Modera il blogger Pino Cuozzo.

(15)

Nerve – film che anticipa il fenomeno Blue Whale

Venerdì 17 dicembre, alle ore 20, al Piccolo Teatro del Giullare a Salerno riprendono le proiezioni del Tam Tam Digifest. Il tema di questa edizione è THE ALTER NET- riprendiamoci la Rete. Il film di questa settimana è “Nerve”

diretto da Henry Joost e Ariel Schulman. Il lavoro è tratto dall’omonimo romanzo di Jeanne Ryan pubblicato nel 2012 e che in qualche modo ha anticipato il preoccupante fenomeno del Blue Whale, il gioco on line che induce ragazzi adolescenti a partecipare a sfide che mettono in pericolo la loro stessa vita. La pellicola vede la protagonista Emma Roberts, la nipotina di Julia Roberts, cimentarsi con una sfida online in cui chi partecipa è chiamato a portare a termine delle prove particolari, delle vere e proprie missioni via via sempre più pericolose ed estreme, che mettono a rischio le loro stesse vite. Un thriller più che mai attuale, capace di unire intrattenimento a riflessioni e brividi. La proiezione si terrà alle ore 20 nella sala del Piccolo Teatro del Giullare, in via Matteo Incagliati 2 a Salerno. Il prezzo del biglietto è di 5 euro Il Festival è realizzato dalla Cooperativa Tam Tam in collaborazione con Compagnia del Giullare, Compagnia della Citta e l’associazione Ali della Mente, Associazione Articolo 21, Associazione Gea, associazione Pupille e Papillee e con il contributo della Film Commission Regione Campania e dell’assessorato Turismo e Spettacolo della Regione Campania

(16)

Salerno diventa set per il film “Simone”

di Monica De Santis

Sono iniziate nei giorni scorsi le riprese di “Simone” il primo film scritto e diretto dal giovane videomaker salernitano Valerio Lorito. Diplomato in regia presso l ’ A c c a d e m i a d e l C i n e m a R e n o i r , c h e è u n p r o g e t t o dell’associazione culturale Road To Pictures Film APS, che da anni promuove e organizza corsi, workshop, seminari e tanto altro, Lorito, già videomaker e fotografo conosciuto nel panorama salernitano, vive e lavora tra Roma e Salerno, città che ha scelto come sfondo per la sua prima opera da regista.

Il film, il cui titolo, come abbiamo detto è “Simone” è una storia trasversale, che tocca e coinvolge più generazioni, tra genitori, figli, ed insegnanti. Al centro del racconto c’è dunque, Simone, un adolescente che vive un profondo disagio, che lo spingerà a chiudersi fuori dal mondo e ad isolarsi da tutto e da tutti. Per scrivere la sceneggiatura, Lorito si è ispirato al fenomeno degli Hikikomori, termine di origine giapponese che significa letteralmente “stare in disparte”,

“staccarsi”. Gli Hikikomori sono giovani che scelgono di rinchiudersi, letteralmente, in uno spazio che ritengono sicuro, come la propria camera, abusando della tecnologia come unica finestra sul mondo, rinunciando, così, ad avere una vita sociale. Sono ragazzi e ragazzi che hanno scelto di scappare fisicamente dalla vita sociale di persona, spesso cercando livelli finali di isolamento e confinamento. Tali scelte sono causate da fattori personali e sociali di varia natura. Tra questi la grande pressione della società giapponese verso l’autorealizzazione e il successo personale, cui l’individuo viene sottoposto fin dall’adolescenza. Il termine hikikomori si riferisce sia al fenomeno sociale in generale, sia a coloro che appartengono a questo gruppo sociale. Il fenomeno,

(17)

inizialmente diffuso sono in Asia, coinvolge, ad oggi, un gran numero di giovani anche in Europa ed in Italia. Le ragioni che spingono gli adolescenti ad adottare questo stile di vita possono essere varie: l’ansia e la pressione sociale o un disagio personale, che si fatica a razionalizzare. Dunque il fenomeno dello hikikomori può essere considerato come una volontaria esclusione sociale, una ribellione della gioventù giapponese alla cultura tradizionale e all’intero apparato sociale da parte di adolescenti che vivono reclusi nella loro casa o nella loro stanza senza alcun contatto con l’esterno, né con i familiari o amici. Lo stile di vita degli hikikomori è spesso caratterizzato da un ritmo circadiano sonno-veglia invertito, con le ore notturne solitamente dedicate a componenti tipiche della cultura popolare giapponese, come la passione per il mondo manga e, soprattutto, la sostituzione dei rapporti sociali diretti con quelli mediati via Internet.

In Italia si stima che un individuo ogni 250 sia soggetto a comportamenti a rischio di reclusione sociale; altre stime parlano invece di un individuo su 200. Nel 2013, secondo la Società Italiana di Psichiatria, circa 3 milioni di italiani tra i 15 e i 40 anni soffrivano di questa patologia. Tuttavia il disturbo è spesso associato o confuso con la cultura nerd e geek, o più frequentemente con una semplice dipendenza da Internet (le cui stime parlano di 240 000 adolescenti italiani che trascorrono più di tre ore al giorno tra Internet e videogiochi), limitando il fenomeno a una conseguenza del progresso della società e non a una chiara scelta volontaria del soggetto. “Simone” racconta un piccolo spaccato di questa realtà, in una storia che si propone come monito, per il dialogo tra diverse generazioni. Il personaggio di Simone è interpretato da Francesco Del Gaudio, giovane attore partenopeo che ha recentemente conquistato un grande successo di critica anche a teatro, con lo spettacolo “Viviani per strada”, di Nello Mascia. Ad affiancare Del Gaudio, ci sono Antonella Valitutti attrice teatrale e doppiatrice salernitana, ha all’attivo, tra le altre, una partecipazione a

“Gli anni più belli”, per la regia di Gabriele Muccino e

(18)

Gianluca Musiu, volto della televisione italiana, ha recitato, tra gli altri, in Un posto al Sole. Nel cast, anche Anna Nisivoccia e Roberto Lombardi. Il film ha il Patrocinato dal Comune di Salerno, “Simone” è prodotto da Circuito Totale ed Hobos Factory. Una produzione tutta salernitana diretta da Dario Renda, con assistente di produzione Serena De Rosa, aiuto regia Giulia Rosco, DOP Aldo Galelli, assistente camera e backstage Enzo Rampolla, segretaria di edizione Chiara Fiore, operatore ciak Caterina De Nicolellis, trucco e costumi Antonio Verone, scenografia Marcello De Martino, fonico Ferdinando Farro, runner Pasquale Lorito, montaggio Luigi Marmo, e con le musiche originali del maestro Mario Spinelli.

Riferimenti

Documenti correlati

Marco Bechini Consigliere della Fondazione Forense e Scuola Forense dell’Ordine degli Avvocati di

Il sostegno regionale si sostanzia in un contributo a fondo perduto, non superiore ad euro 200.00, pari al 70% delle spese ammissibili sostenute a partire dal giorno di

Opening/Closing Film Festival Omaggio a Lee Jung-Jae Webtoon e Cinema Orizzonti Coreani Independent Korea K-Documentary. CERIMONIA INAUGURALE Cinema

Gianni Ravera, chiaravallese, qui con Aznavour e nel mezzo, Mario Vico, è uno dei tre formidabili manager e impresari che, insieme a Vittorio Sulpizi, partendo da Ancona, hanno

Il resto della troupe indulge nei suoi vizi e peccatucci che, accumulandosi tutti assieme, portano sempre più vicino alla catastrofe.. Ma nonostante il pessimismo di fondo, il

Penso all’energia, alla creatività e alla fattiva laboriosità di chi si è prodigato in tutti i modi per fare cultura in una città dove da cinque anni manco esiste un... Metti una

Ciò che ci mette sopratutto in crisi, come già sottolineato da tempo da Cornelius Castoriadis, è piuttosto lo svuotamento dell’aspetto de- mocratico che caratterizza i nostri

accompanied by a document duly justifying how the milestone, including all the constitutive elements, was satisfactorily fulfilled. Enabling legislation which shall include