IL PATTO IL PATTO
COMUNICATIVO COMUNICATIVO
Isabella Bertoldi - Istruttore Cinofilo Certificato
La comunicazione DEL cane
Comunicare COL cane
COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE
COMUNICAZIONE:
Interscambio di contenuti tra due soggetti, sostenuto da un vantaggio reciproco. Il segno comunicativo è facilmente accessibile al destinatario della comunicazione e inaccessibile ai potenziali riceventi pericolosi.
INFORMAZIONE:
Consiste nel lasciare indizi. E’ un processo vantaggioso solo per uno dei due soggetti
SI
COMUNICA PER
APRIRE RELAZIONEUNA
SVILUPPARE RELAZIONEUNA
MANTENERE RELAZIONEUNA
SVILUPPARE RELAZIONEUNA
CHIUDERE UNA RELAZIONE
FUNZIONE RELAZIONALE
DELLA COMUNICAZIONE
Si comunica ATTRAVERSO SEGNI ( SEMIOTICA)
Ai segni si attribuiscono SIGNIFICATI (SEMANTICA)
Lo scopo è raggiungere OBIETTIVI (PRAGMATICA)
Si comunica attraverso diversi CANALI (MEDIATICA)
GLI AMBITI DELLA
COMUNICAZIONE
LA COMUNICAZIONE
DEL CANE
COMUNICAZIONE PARAVOCALE
PROSSEMICA
POSTURA
CINETICA
GESTUALITÀ
MIMICA
MANTELLO
APTICA
OLFATT/FEROMONALE
BODY LANGUAGE (canale mediatico
visivo)
(canale mediatico tattile/olfatt.)
PROSSEMICA
“Posizionamento “ del proprio corpo nei confronti del referente
FRONTALE:
confrontoLATERALE:
collaborazioneOBLIQUA:
“apertura al dialogo “DIETRO:
incitazione con delega dell’iniziativaVICINANZA:
affiliazioneLONTANANZA:
non appoggioVOLGERE LA SCHIENA:
chiusuradell’interazione
DISTANZLE E
•
ZONA PUBBLICA: estranei, nessun
rapporto diretto
•
ZONA SOCIALE: incontri formali
•
ZONA INDIVIDUALE: amici, è
ammesso il
contatto
•
ZONA INTIMA: partner
PROSSEMICA: spazi/
distanze
• E’ quella che possiamo osservare in due cani che incrociandosi per strada curvano per mantenere grande la distanza tra loro e senza annusarsi, ne guardarsi, si allontanano nuovamente.
• In questa zona non vi è alcun tipo di rapporto diretto.
• Spesso involontariamente diseduchiamo il nostro cane ad utilizzare questa zona ed appena vede un suo simile gli corre inopportunamente incontro…
Osservare le distanze:
LA ZONA PUBBLICA
• E’ quella usata tra cani che non si conoscono bene, si avvicinano l’un l’altro, si annusano e poi si allontanano tra loro.
• Il momento in cui i cani usano questa distanza è molto delicato. Muoversi in essa rispettosamente indica al cane che può darci fiducia.
• Un buon modo per utilizzarla correttamente è lasciare che sia il cane ad avvicinarsi a noi.
NB: se anche soltanto allungo un braccio verso il cane posso metterlo già a disagio o preoccuparlo perché sono passato alla distanza individuale.
Osservare le distanze:
LA ZONA SOCIALE
Tra la zona sociale e quella individuale vi è un passaggio di disposizione interna molto grande.
• La si permette a cani “amici”, con i quali si ha una certa confidenza. E’ usata ad esempio durante il gioco.
• A questa distanza il contatto fisico è permesso soprattutto durante il gioco.
• In questa zona noi esseri umani possiamo cominciare a percepire l’odore di un cane.
Il cane riesce bene ad osservare ed interpretare ogni espressione del nostro volto ed il modo in cui spostiamo il peso da una gamba ad un’altra, inoltre è molto sensibile alla nostra gesticolazione.
Osservare le distanze:
LA ZONA INDIVIDUALE
Quando vediamo due cani che si dormono addosso, si
“spulciano” (grooming) e si permettono fiduciosamente il contatto fisico, siamo passati alla zona intima.
E’ possibile solo quando il rapporto è molto stretto, caratterizzato da grande fiducia reciproca.
Essa è quindi caratterizzata dal contatto fisico che avviene spesso e con grande naturalezza.
Il contatto si può usare in una grande varietà di modi con gli animali e attraverso di esso possiamo realizzare un’ intesa, una sintonia molto profonda.
Osservare le distanze:
LA ZONA INTIMA
PER DECIDERE SE PASSARE DA UNA ZONA ALL’ALTRA (=
modificare il livello di interazione) OCCORRE VALUTARE CON PRECISIONE L’ASSETTO EMOZIONALE DEL CANE
espressioni di gioia, rilassamento e fiducia
ACCETTA E GRADISCE UNA DISTANZA MINORE rigidità, tensione muscolare, segnali di
calma
HA BISOGNO DI UNA MAGGIORE DISTANZA
Osservare le distanze:
PASSARE DA UNA ZONA AD
UN’ALTRA
POSTURA
“Assetto complessivo” del corpo rispetto all’interlocutore
(impettito, raccolto, seduto, pancia all’aria…)
1.
SPOSTAMENTO DEL PESO
2.
POSIZIONE DELLA COLONNA VERTEBRALE
3.
MANTELLO
POSTURA
Baricentro:
•
centrato
•
spostato in avanti
•
spostato
indietro
.SICUREZZA ASSERTIVITA’
INSICUREZZA TIMORE
- +
- +
POSTURA
CINETICA
Movimento complessivo del corpo rispetto all’interlocutore
•
VELOCITÀ veloce , lento
•
TRAIETTORIA diritta, curvilinea;
•
COREOGRAFIA organizzazione del movimento
nello spazio/tempo
1. DIRITTA
Indica assertività se il cane si avvicina con la coda alta, ma può anche essere usata per un attacco e fuga da un cane molto preoccupato.
Un cane ben socializzato può usarla all’inizio di un percorso, ma quando si accorge di essere nella zona sociale dell’altro comincia a curvare.
2. CURVA
Indica l’intenzione di prevenire eventuali conflitti.
La curva può essere anche appena accennata se si è avuta la possibilità di interagire con l’altro a cominciare da una distanza molto ampia.
CINETICA:
LA TRAIETTORIA
GESTUALITA’
Movimento di parti articolate del corpo
•
CODA
•
ORECCHIE
•
ZAMPE
•
LINGUA e BOCCA
•
TESTA
GESTUALITA’: LA CODA
POSIZIONE
(orizzontale, verticale, alta, bassa)
MOVIMENTO
(ampiezza e frequenza)
LA CODA
SICUREZZA ASSERTIVITA’
INSICUREZZA TIMORE
- +
-
+
Dritte o leggermente in avanti
Completamente in avanti
Tirate indietro contro la testa
Tirate leggermente indietro
Portate ai lati
Movimenti a scatti
GESTUALITA’: LE ORECCHIE
ORECCHIE
ORECCHIE
Funky
•
TESTA ABBASSATA : deferenza
•
TESTA GIRATA : pacificazione
•
TESTA ALTA: asserzione
•
TESTA PROTESA: interesse verso un target
•
TESTA POGGIATA A TERRA:
tristezza
•
TESTA INCLINATA DI LATO:
perplessita’
GESTUALITA’: LA TESTA
•
RIGIDE/RILASSATE: tensione o calma
•
POGGIATE SU DORSO/COLLO di un altro cane: assertività o sfida
•
PROTESA VERSO UNA PERSONA:
richiesta
•
ALZATA: attenzione e tensione verso un target o segnale di
calma/pacificazione
GESTUALITA’: LE ZAMPE
MIMICA
I movimenti del volto costituiscono un sistema semiotico privilegiato, in quanto
tale regione del corpo risulta essere elettiva per attenzione e interesse degli
interlocutori
MIMICA
FACCIALE
Espressione facciale realizzata dai muscoli mimici. Importante perché il
volto è la zona cui l’interlocutore da’
attenzione immediata
•
ANGOLI DELLA BOCCA (protratti in avanti/portati indietro)
•
LABBRA (distese/arricciate)
•
NASO (rilassato/arricciato)
•
FRONTE (rilassata/corrugata)
•
OCCHI (aperti con le pupille
dilatate/socchiusi/chiusi/direzione dello
sguardo)
MIMICA
FACCIALE
MIMICA
FACCIALE
APTICA
Concerne le azioni di contatto corporeo nei confronti di altri.
Da considerare:
•
ZONE DEL CORPO in cui avviene il contatto (aree “calde/fredde”)
•
INTENSITA’ della pressione al
contatto
COMUNICAZIONE OLFATTIVA
Il canale percettivo prioritario per il cane è quello olfattivo
MARCATURA- FEROMONI
I cani sono animali sociali e in ogni gruppo sociale accadono degli scontri.
I SEGNALI DI CALMA (CALMING SIGNALS) SERVONO A PREVENIRE I CONFLITTI O A RISOLVERLI NEL
MODO PIÙ PACIFICO.
I CONFLITTI SONO CONTROPRODUCENTI PER L’ECONOMIA DEL GRUPPO
I SEGNALI CALMANTI (T.
Rugaas)
• Guardare lontano o da un’altra parte
• Girare la testa
• Girarsi (mostrare il fianco)
• Leccarsi il naso
• Camminare -
muoversi lentamente
• Inchino - invito al gioco
• Sedersi
• Sdraiarsi
• Sbadigliare
• Annusare
• Curvare
• Separare altri individui
• Alzare la zampa
• Strizzare gli occhi
• Grattarsi
I SEGNALI CALMANTI
LE PRAGMATICHE COMUNICATIVE
La pragmatica è la funzione
della comunicazione: perché
si comunica, quali obiettivi ha
la comunicazione
PRAGMATICHE
Pragmatica agonista: obiettivo competere con un altro cane
Pragmatica antagonista: bloccare un altro canePragmatica avversativa: tenere lontano Pragmatica di corteggiamanto
Pragmatica calmante: prevenire i conflitti Pragmatica di pacificazione: risolvere
situazione problematica
Pragmatica di ingaggio: ingaggiare in una attività
Pragmatica di … (ob. Dividere)
Pragmatica fatica: di presentazione, di affermazione della propria presenza
……….
Il cane ha a disposizione un ampio vocabolario di schemi comunicativi che vengono utilizzati in diverse cornici e per differenti pragmaticheSEGNALI DI CALMA
SEGNALI DI PACIFICAZIONE SEGNALI DI CRIPTAZIONE
SEGNALI DI DISPOSIZIONE SEGNALAZIONI DI INGAGGIO SEGNALAZIONI DI STRESS SEGNALAZIONI DI RICHIESTA SEGNALAZIONI DI ALLERTA SEGNALAZIONI DI PRESENZA
SCHEMI COMUNICATIVI
(R. Marchesini)
SEGNALI DI CALMA
Servono per inaugurare un incontro formalmente
corretto
SEGNALI DI PACIFICAZIONE
Servono a far slittare l’interlocutore da una condizione conflittuale o
competitiva a una condizione di
minore tensione
SEGNALI DI CRIPTAZIONE
Servono per interrompere o
chiudere una comunicazione o per nascondersi gli occhi
dell’interlocutore
SEGNALI DI
DISPOSIZIONE
Servono per informare l’altro del proprio stato posizionale nel qui
ed ora
(altezza coda, posizione delle
orecchie)
FOTO 1
FOTO 2
FOTO 3
SEGNALI DI INGAGGIO
Servono per richiamare l’attenzione dell’interlocutore o per ingaggiarlo
verso una particolare attività
(abbaio)
SEGNALAZIONI DI STRESS
Servono per informare l’altro
circa il proprio stato conflittuale o di tensione rispetto ad una
particolare situazione
(grattarsi, sbadigliare)
SEGNALAZIONI DI RICHIESTA
Servono per aprire una
cornice relazionale
SEGNALAZIONI DI ALLERTA
Servono per avvisare il gruppo o l’interlocutore circa un evento
che sta per accadere
(sbuffo)
COMUNICAZIONE VOCALE
Si esplica attraverso il
linguaggio, l’utilizzo delle parole
negli esseri umani e dei suoni
più o meno articolati che
ricoprono una vasta gamma di
espressioni negli animali.
COMUNICAZIONE VOCALE
Abbaio: avviso e allarme, pericolo in vista, richiesta di attenzione, solitudine
Ululato: richiamo del gruppo
Uggiolio: espressione di disagio o inquietudine o richiesta
Guaito: dolore o paura
Ringhio: minaccia
Latrato: eccitazione (muta)
Altri suoni non vocali
• Ansimo: ansia, stress ed eccitazione
• Sospiro prolungato : rilassamento
• Sbadiglio: frustrazione, preoccupazione, disagio
COMUNICARE CON IL
CANE
LA COMUNICAZIONE UMANA:
COMUNICAZIONE VOCALE
Paraverbale Verbale
Coverbale
COVERBALE
E’ dato dal carattere sonoro della vocalizzazione ossia:
FREQUENZA DEI SUONI (acuto/grave) FREQUENZA DEI SUONI (acuto/grave)
QUANTITA’ DEI SUONI (unico/ripetuto) QUANTITA’ DEI SUONI (unico/ripetuto)
LUNGHEZZA DEI SUONI (lungo/breve) LUNGHEZZA DEI SUONI (lungo/breve)
INTONAZIONE (calma/gioiosa/assertiva…)
INTONAZIONE (calma/gioiosa/assertiva…)
Suoni acuti:
eccitazione/spavento
Suoni gravi:
autorità/minaccia/aggressione
Suoni brevi e ripetuti: incoraggiano un’azione
Suono unico e breve: blocca un’azione Suono unico e lungo:
tranquillizza/rallenta
COVERBALE
COMUNICARE COL CANE
Per comunicare efficacemente con il cane occorre:
- conoscere i tre fondamenti specie- specifici della comunicazione (semiotica, semantica, pragmatica)
-lavorare sulla propria espressione comunicativa al fine di evitare i fraintendimenti
PATTO COMUNICATIVO
SEMIOTICA, SEMANTICA E PRAGMATICA
Lo spostamento del peso, la posizione delle orecchie e della coda, gli angoli della bocca…sono
SEGNI = SEMIOTICA
Dall’organizzazione dei segni è possibile desumere (o attribuire) la
CORRELAZIONE TRA SEGNI E SIGNIFICATI = SEMANTICA
PRAGMATICA = obiettivi della comunicazione
ovvero perché comunico? Cosa vuole ottenere il cane quando comunica? (es. prevalere, mostrare una certa disposizione…).
COMUNICAZIONE CON IL CANE
i possibili errori
ERRORI DI
TRASMISSIONE
ERRORI DI
ACQUISIZIONE
-
Verbosità: eccessiva comunicazione verbale sia riferita a frasi di senso compiuto, sia riferita a semplici fonemi non collegati tra loro.- Alone semantico: utilizzo dello stesso segno per indicare una molteplicità di significati.
- Polisemia: utilizzo di più segni per indicare lo stesso significato (utilizzo di diversi segni e fonemi per comunicare con il cane) - Proiezione semantica: segni che hanno un significato per l’uomo senza chiedersi quale significato abbiano per il cane (abbraccio).
COMUNICAZIONE CON IL CANE
errori di trasmissione
- Superficialità : non ritenere il comportamento del cane portatore di un valore comunicativo
- Proiezione semantica: interpretare un
comportamento del cane attribuendogli lo stesso significato che ha per l’uomo (leccamento)
- Attribuzione semiotica: ritenere erroneamente che un comportamento abbia valore semiotico
- Non conoscenza di cornici comunicative:
segnali di base che indicano pacificazione o gioco