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20 anni di Club Italia: Beccattini (AEP), e continuano a chiamarle macchinette... ma sono computer

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Academic year: 2022

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Gianni Beccattini (AEP): e continuano a chiamarci macchinette...

ma sono computer

Intervista

Gianni Becattini, da sempre in Club Italia, da decenni in prima linea per le soluzioni di bigliettazione.

Dalle macchinette che timbrano un biglietto di carta, al pagamento con la carta di credito.

Venti anni vissuti pericolosamen- te…

Sì, ha detto bene “pericolosamente”

come vivono pericolosamente tutti quelli che oggi in Italia fanno impre- sa, e forse un capellino di più quan- do inizi l’attività avendo come socio il tuo cane e capitali zero, contro multinazionali mille volte più grandi di te. Come sai, per me AEP ha rap-

presentato la seconda opportunità della mia vita. La prima è stata negli anni 70 quando iniziammo in tre: Bill Gates, Ste- ve Jobs ed io a produrre i primi personal computer. I primi due ebbero più successo di me e io dovetti alla fine rinunciare. Nel caso di AEP ho avuto la fortuna di incon- trare dei soci meravigliosi e collaboratori straordinariamente capaci, che ci hanno permesso di conquistare quello che riten- go il più grande patrimonio di un’azienda:

la stima e la fiducia dei nostri clienti. Alla fine ci è andata bene, insomma, e solo ne- gli ultimi cinque anni abbiamo avuto un tasso di crescita di oltre il 20% per anno, grazie anche alla nostra espansione sui mercati internazionali, Francia in primis.

Una cosa che da sempre colpisce nelle sue periodiche presentazioni alle iniziati- ve di Club Italia è la creatività. E l’ironia.

Ma dietro i disegni attraenti c’è sempre

una macchinetta fatta di ferro ed elettro- nica. Ed una delle vostre caratteristiche sono proprio le macchinette multifunzio- ne, in grado di gestire qualsiasi tipo di bi- glietto…

No, questo non è più vero. AEP ha iniziato progettando e costruendo apparati, ma il nostro vero business odierno sono i siste- mi completi, nei quali la parte preponde- rante è rappresentata da software, ancor di più dopo l’acquisizione del ramo Mone- tica di Finmeccanica, dentro cui abbiamo trovato dei veri e propri “tesori”. Certo è, tuttavia, che la possibilità di offrire un in- sieme completo ed integrato di software e di apparati, ci dota di un bel vantaggio competitivo su quella parte di concorren- za che offre collage di soluzioni eteroge- nee, senza possederne l’intero know-how né la tecnologia. Ma non pensi che io lasci cadere la provocazione della

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20 21 parola “macchinette”... in particolare

dopo l’introduzione di EMV, sono diven- tate più complicate di un PC. Le regalerò una copia della nostra pubblicazione “E continuano a chiamarci macchinette...”, che per punizione dovrà imparare a me- moria!

Davvero non credo che nessuna persona normale potrebbe mai immaginare che dietro la bigliettazione ci possa essere tanta tecnologia e complessità.

Vent’anni fa solo poche persone del set- tore avevano intuito il passaggio dalla carta all’elettronica per pagare il traspor- to locale. Prima lentamente ed oggi con una rapidità impressionante si è passati dalla carta, al magnetico, agli Sms, all’e- lettronico, allo smartphone ed ora alla carta di credito. Voi li gestite tutti… ma come fate a restare in partita?

Il nostro è un settore ad alta tecnologia che vuole investimenti consistenti in in- novazione e sviluppo. AEP ha sempre in- vestito quote rilevanti in R&D e le nostre dimensioni attuali ci permettono ormai investimenti non trascurabili, che ogni anno indirizziamo all’innovazione e all’ac- quisizione di personale umano molto qua- lificato.

Certo che non basta: ci vuole anche visio-

ne e polso del mercato.

In questo senso, il più grande successo di AEP degli ultimi anni è costi- tuito dall’utilizzo delle carte bancarie EMV. La nostra soluzione ET-PASS è indubitabilmente una di quelle con il maggior successo in assoluto: tra poco saranno più di 15 le città che la utilizzano, mentre altre ancora sono in arrivo. Per inciso, la prossima sarà proprio qui a Bologna, con il Marconi Express che apre i suoi gate il prossimo 7 di marzo.

Non possiamo pensare a come ci si muo- verà tra altri vent’anni, ma un’idea del vi- cino futuro quale potrebbe essere?

Il nostro è un settore molto lento e forte- mente “customer driven”. L’introduzione di un nuovo smartphone che ingolosisca l’utenza ha riscontri quasi immediati. Noi invece ci muoviamo con tempi molto più lunghi e, anche ove presentassimo solu- zioni avvenieristiche (e su qualcuna stia- mo già lavorando), sono sempre necessari anni perché il mercato le recepisca, ban- disca le gare, le assegni e si arrivi alla ef- fettiva implementazione. Al di là delle in- novazioni che AEP sta studiando nei suoi laboratori super-segreti, il “cosa” sia in ar- rivo più o meno lo sanno già tutti: account based ticketing (ABT), carte EMV, mobile, 5G ecc. La vera sfida sarà come sempre il

“come” riusciremo a proporli ed imple- mentarli. Ma la non facile tecnologia su cui puntiamo è quella nostra di sempre:

riuscire ad operare non come semplici for- nitori ma come partner competenti ed af- fidabili: la nostra migliore tecnologia sono e saranno sempre loro: i nostri clienti.

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