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Sprechi alimentari: gli allevatori dicono no

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Academic year: 2022

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Numero 3/2016

XVIII

SIMeVeP

Per ogni allevatore produrre latte e carne non è tanto un “lavoro”, quanto una “passione”. Ed è per questo che nella mente e nel cuore di qualsiasi im- prenditore zootecnico esiste solo la di- fesa delle proprie produzioni, in stalla e fuori dai cancelli della propria azienda.

È una questione etica, prima che econo- mica, che trae origine nella notte dei tempi, quando l’alleva- mento rappresentava la carta vincente delle prime comunità, poiché offriva forza lavoro, nutrimento per i campi, nutri- mento per i componenti del clan e materia prima per vestirsi e proteggersi dal freddo.

Oggi la situazione è cambiata in maniera radicale, ma nessun allevatore è contento degli sprechi cui quotidianamente ci tocca assistere. Ci sono dati FAO che fanno rabbrividire, per- ché leggere che 1/3 delle risorse alimentari a disposizione dell’umanità vengono sprecate o non arrivano al consuma- tore perché mancano i mezzi per conservarle è una realtà de- vastante per chi come noi è impegnato ogni giorno nell’allevare animali da reddito destinati alla filiera alimen- tare.

Sempre la FAO stima che nella sola Europa ogni anno va- dano perse 29 milioni di tonnellate di prodotti lattiero ca- seari, mentre a livello mondiale sono 263 i milioni di tonnellate di carne che seguono lo stesso amaro destino. Que- ste cifre interessano anche il settore ittico, l’ortofrutta, la ce- realicoltura.

Sono numeri allucinanti che non possiamo accettare come uomini, come allevatori e come abitanti di questa terra. Per- ché se non ci facciamo carico di questo dramma planetario, mentre più di 800 milioni di persone quotidianamente lot- tano con la fame avremo da risolvere un doppio problema, dato che la popolazione del mondo sta salendo a velocità im- pressionante.

Come allevatori non ci spaventa la competizione, il dover tro- vare continuamente soluzioni innovative per rendere più ef- ficienti i nostri animali, anche a beneficio dell’ambiente.

Conosciamo il mestiere e basta guardare ai dati produttivi

registrati nel dopo guerra e compararli a quelli di oggi per renderci conto dei passi avanti di cui il settore zootecnico è stato capace, sempre con più attenzione al benessere.

Ci troviamo in difficoltà quando il sistema distributivo, la ri- storazione collettiva o le mense scolastiche non sono capaci di ottimizzare il cibo che affidiamo loro e si trovano costrette a buttarlo. Così come ci turba vedere la gestione consumistica della spesa alimentare, con frigoriferi strapieni di prodotti, magari acquistati in offerta, che famiglie sempre più piccole non riescono a utilizzare. Per un allevatore versare in strada il latte delle proprie vacche è un gesto estremo di protesta, che va contro alla propria etica e che abbiamo visto fare solo in poche, drammatiche situazioni di conflitto.

Ecco perché siamo contro gli sprechi. Ed ecco perché il si- stema allevatori è pronto a fare la sua parte in questa mis- sione globale a favore di tutti noi, anche se a volte non ce ne accorgiamo nemmeno.

Sprechi alimentari:

gli allevatori dicono no

ASSOCIAZIONE ITALIANA ALLEVATORI

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