• Non ci sono risultati.

Gruppo Solidarietà

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Gruppo Solidarietà"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

S e il nuovo

lo è veramente

Studi Zancan · 5/2016 · 3

N

ell’anno che si conclude le difficoltà di accesso ai servizi sono aumentate e anche le disuguaglianze. Alla fine del 2014, il 5%

delle famiglie italiane più ricche possedeva oltre il 30 per cento della ricchezza netta familiare totale, mentre il 30% delle fami- glie meno abbienti ne possedeva meno dell’1% per cento (Ban- ca d’Italia, 2015). L’indagine annuale Acri - Ipsos 2016 sul tema «Gli italiani e il risparmio» dice che sono aumentate le famiglie in saldo negativo di risparmio (daI 22% del 2015 al 25% attuale) e rimane costante al 6% la percentuale di chi ricorre a prestiti. Le famiglie colpite direttamente dalla crisi sono il 28%, contro il 25% del 2015. Tra pessimisti e ottimisti sul futuro dell’economia europea, i fiduciosi sono al 24%, gli sfiduciati al 34%, nell’anno precedente erano rispetti- vamente il 32% contro il 24%, con un saldo negativo di 10 punti.

A fronte a questa deriva le azioni messe in campo sono limitate al meno possi- bile: qualcosa per la povertà, qualcosa per la non autosufficienza, qualcosa per il no profit, qualcosa per le famiglie. Potrebbe essere un anno da dimenticare o da ricordare, ma per quello che ci insegnano i suoi limiti. I dati del XIX Rapporto Pit Salute del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva sul tema «Ser- vizio sanitario nazionale: accesso di lusso» parlano del 10,8% che segnala l’inso- stenibilità economica delle cure, del peso crescente dei ticket per diagnostica e specialistica (41%), di mancata applicazione dell’esenzione (24,5%, nel 2014 era il 10,9%), di costi a totale carico dei cittadini (20,8%, 17,8% nel 2014), di liste di attesa per interventi chirurgici (35,3% vs il 28,8% del 2014) e visite specialistiche (34,3% vs 26,3%). L’assistenza domiciliare è inconsistente, difficile avere infor- mazioni e attivarla (44,8%). Mancano informazioni sulle prestazioni assistenziali (30%) e sull’assistenza sanitaria di base (25%). È una via crucis quotidiana per le famiglie e gli operatori, costretti a vivere in prima linea il conflitto con chi gli attribuisce le colpe di contraddizioni che invece sono strutturali e strategiche.

Il 2016 è stato dedicato al riformare, dando tutto e di più a questo traguardo, senza lesinare impegno istituzionale, politico, risorse umane e finanziarie. Si è fatto poco per i problemi che le persone e le famiglie affrontano tutti i giorni.

Cosa c’è di nuovo nei nuovi Lea? Praticamente niente sul piano tecnico, molto sul piano lessicale (le parole per dire e non dire), sempre meno sul piano so- stanziale. Il razionamento delle risposte è evidente, alimenta i rischi di welfare degenerativo, incapace di reggere il patto costituzionale. Si affida a soluzioni

Studi Zancan

Politiche e servizi alle persone

Editoriale

(2)

regressive e prestazionistiche, come se il senso dei Lea fosse trasferire senza affrontare i problemi, cioè garantire prestazioni invece che diritti.

La dizione costituzionale «livelli essenziali delle prestazioni» viene così inte- sa in senso riduttivo, come se definire singole prestazioni fosse sufficiente per attuare il disegno costituzionale. Il senso originario e autentico dei livelli essen- ziali è proprio nei suoi fondamenti costituzionali, che affidano la riduzione delle disuguaglianze al curare e prendersi cura, all’aiutare ad aiutarsi, al trasformare le prestazioni in aiuto che aiuta, in risultati di salute, in socialità solidale. Non è dare e avere, input e output, domanda e risposta, diritto e prestazione. In que- sto modo si separano le responsabilità, prevalgono i diritti senza doveri, vince la riscossione delle risposte, la capacità dei più forti nell’ottenerle, l’esclusione all’accesso dei più deboli. È la morte annunciata di un welfare che, dopo aver dato il meglio che poteva nel Novecento, non è in grado di affrontare le sfide attuali finché non rinuncia agli approcci materialistici e consumistici.

È pericoloso intendere e ridurre i Lea a «prestazioni» perché la loro ragione di essere è diversa: affrontare i problemi con modi efficaci, con le persone, senza di loro è impossibile. Le persone hanno diritto a soluzioni, non a prestazioni, al fare responsabile sugli esiti, alla clinica professionale, non al materialismo meto- dologico e al prestazionismo inefficace e costoso.

La ricerca scientifica, quella di rilevante interesse sociale, è chiamata ad illumi- nare la strada, a ritrovarla, a rileggere la Costituzione oltre la superficie lessicale del secolo scorso, perché nella Costituzione le riforme vere e profonde nascono dalle persone, dai loro modi di essere, di esistere, di affrontare solidalmente i problemi, dai diritti a corrispettivo sociale, non degradati in pretese irresponsa- bili sui benefici personali e sociali. Il welfare che conosciamo non ce la farà, è questione di tempo e di come la resilienza politica accompagnerà il declino. Ma i potenziali di welfare del futuro sono in gestazione, guardati con scetticismo compassionevole dalla cultura tradizionale. È un segnale positivo, le innovazioni vanno scoraggiate, messe alla prova, costrette a farsi strada e a dimostrare se il nuovo che propongono lo è veramente. È la speranza del Natale e l’augurio che ci accompagna al nuovo anno.

Tiziano Vecchiato

4 · Studi Zancan · 5/2016

Riferimenti

Documenti correlati

Per quanto riguarda gli effetti sul reddito disponibile delle famiglie con figli a carico di meno di 21 anni, l’assegno risulta aumentare quello medio in tutti e quattro

Le risorse non sono ancora sufficienti per garantire a tutte le famiglie povere con figli il trasferimento, ma per circa il 70 per cento dei minori in povertà assoluta

Soglia di reddito familiare 400 euro al mese per i nuclei familiari composti da una persona; 400 euro al mese moltiplicati per la corrispondente scala di equivalenza Isee per

Ad esempio, con un valore di α pari al 50 per cento, il costo sarebbe molto contenuto (1,376 miliardi) e produrrebbe un notevole miglioramento della condizione economica delle

E infatti ricadono sulle famiglie italiane tutti i problemi di cui, nella maggior parte dei paesi, si fa carico lo stato sociale: dalla povertà alla dipendenza in età anziana,

I fruitori reali di questo tipo di assegni, vincolati alla regolare assunzione di un’assistente familiare, sono molti meno di quelli potenziali: in Veneto per esempio nel 2007

Così, da un lato il beneficio raggiunge anche persone “quasi povere”, leggermente al di sopra della linea di povertà, che vivono in famiglie con meno di quattro componenti (ed è

Considerando, ac- canto alla media, anche il valore mediano del reddito, si osserva che il 50 per cento delle famiglie con almeno un reddito da pensione ha guadagnato nel 2004 circa