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Un secco no arriva anche dal segretario della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo:
“Abbiamo rifiutato qualsiasi ipotesi di cambiamento della Legge. Se ci dev’essere qualche modifica dev’essere fatta nell’ambito complessivo del contratto. Per quanto riguarda le organizzazioni più rappresentative finora si sono attenute al rispetto delle regole. Se il problema sono i piccoli sindacati che proclamano in continuazione scioperi bisogna stabilire se stanno dentro le regole o no”.
Piero Bernocchi dei Cobas non è stato invitato al tavolo della Commissione Garanzia ma è pronto a dar battaglia: “Anche se non ci hanno convocato
rinviamo al mittente questa proposta che è persino grottesca. Non è che si
programma lo sciopero un mese prima: un dipendente ha diritto a cambiare idea anche all’ultimo momento. Qualche preside negli ultimi anni di sua iniziativa ha provato a costringere gli insegnanti a dichiarare la sua adesione o meno allo sciopero con la giustificazione della necessità di sostituire il professore assente ma nessuno dev’essere sostituito. Le regole del gioco sono scritte nella Legge 146 e già limitano parecchio l’iniziativa di sciopero rispetto ad altri Paesi europei”. Non sarà una battaglia facile quella intrapresa dalla Commissione.
Tutte le organizzazioni sindacali sono unite in difesa dello sciopero: “A questo punto – dice Di Meglio – se vogliono che i dipendenti dichiarino prima anche la loro adesione tanto vale fare una manifestazione simbolica come i giapponesi che mettono una fascia nera in testa e non scioperiamo più”.