STATUTO
“C.E.M.P. Centro Educazione Matrimoniale Prematrimoniale- ONLUS”
Art.1 - Costituzione, denominazione, sede e durata
1.1 E’ costituita l’associazione denominata C.E.M.P. (Centro Educazione Matrimoniale Prematrimoniale) ONLUS” che in seguito sarà denominata Associazione.
L'Associazione utilizzerà, nella denominazione ed in qualsivoglia segno distintivo o comunicazione rivolta al pubblico, la locuzione "organizzazione non lucrativa di utilità sociale" o l'acronimo "ONLUS", solo qualora l’associazione ottenga l’iscrizione in anagrafe ONLUS.
L’Associazione agisce con esclusivo fine di solidarietà sociale, nel rispetto dell’art. 10 del D.Lgs. 460/97.
1.2. I contenuti e la struttura dell’Associazione sono ispirati a principi di solidarietà, trasparenza e democrazia che consentono l'effettiva partecipazione della compagine associativa alla vita dell’Associazione stessa.
1.3. La durata dell’Associazione è illimitata.
1.4. L’Associazione ha sede in Milano, Via Eugenio Chiesa N°1.
1.5. Il Consiglio Direttivo, con sua deliberazione, può trasferire la sede nell'ambito della stessa città, nonché istituire sedi e sezioni distaccate anche in altre città della Regione Lombardia.
Art.2 – Finalità e attività
L’Associazione non ha fini di lucro neppure indiretto e persegue finalità di solidarietà sociale operando quale consultorio ex L 405/75 nel settore dell’assistenza sociale e socio-sanitario per promuovere l’educazione sessuale, in particolare dei giovani, in previsione della vita di coppia e della formazione della famiglia e combattere l’ignoranza e i pregiudizi in campo sessuale e la violenza di genere.
2.1. In relazione allo svolgimento delle attività socio-sanitarie, l’Associazione si prefigge di realizzare le attività che caratterizzano il consultorio con gli scopi previsti dall’articolo 1 della legge n. 405 del 1975, e pertanto:
● gestire l’esercizio di ambulatori medico-specialistici per la realizzazione degli scopi sociali e dei fini previsti dalla legislazione per l’assistenza e la consulenza all’individuo, alla coppia ed alla famiglia;
● fornire una risposta interdisciplinare a chi affronta un momento delicato della vita familiare, grazie alla presenza di operatori con diverse professionalità, che si integrano e collaborano per una mediazione dei conflitti;
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● promuovere iniziative tendenti allo studio ed alla proposta in sedi competenti di eventuali modifiche degli istituti giuridici e delle norme attinenti ai punti predetti;
● realizzare tutte le attività (mediche, psicologiche, pedagogiche, psico-sociali, legali, educative e formative ecc.) finalizzate alla prevenzione ed alla cura della salute psicofisica personale, sessuale e riproduttiva individuale, di coppia e familiare
2.2. L’Associazione non svolgerà attività diverse da quelle istituzionali ad eccezione di quelle ad esse direttamente connesse. Per lo svolgimento e l’utile realizzazione delle sue attività, l’associazione potrà inoltre svolgere tutte le attività connesse o accessorie a quelle statutarie in quanto strumentali alle stesse purchè non incompatibili con la sua natura di associazione e realizzate nei limiti consentiti dalla legge.
In via esemplificativa e non tassativa, l’Associazione potrà altresì
a) Stipulare ogni opportuno atto o contratto, anche per il finanziamento delle operazioni deliberate, considerate opportune e utili al raggiungimento degli scopi statutari, tra cui senza esclusioni di altri, l’assunzione di prestiti, mutui a breve o lungo termine, l’acquisto di beni mobili od immobili, la stipula di convenzioni di qualsiasi genere anche trascrivibili nei pubblici registri con enti pubblici e privati;
b) Stipulare convenzioni per l’affidamento in gestione di parte delle attività;
c) Partecipare ad associazioni, enti od istituzioni, pubbliche e/o private, la cui attività sia rivolta, direttamente o indirettamente al perseguimento di finalità analoghe a quelle dell’Associazione;
d) Svolgere in via accessoria e strumentale al perseguimento dei fini istituzionali, sempre a carattere di non prevalenza, attività di commercializzazione.
E’ fatto divieto di svolgere attività diverse da quelle istituzionali, ad eccezione di quelle ad esse direttamente connesse.
L’associazione esaurisce le proprie finalità nell’ambito territoriale della Regione Lombardia.
Art.3 - Aderenti all’Associazione
3.1. Possono aderire all’associazione tutte le persone, che ne condividano le finalità istituzionali e gli scopi associativi senza alcuna discriminazione di sesso, età, lingua, nazionalità, religione e ideologia.
Sono aderenti all’Associazione coloro che hanno sottoscritto l'atto di costituzione e il presente statuto (aderenti fondatori), quelli che ne fanno richiesta e la cui domanda viene accolta dal Consiglio Direttivo (aderenti ordinari).
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Il Consiglio Direttivo può anche accogliere l'adesione di persone giuridiche, nella persona di un solo rappresentante designato con apposita deliberazione dell'istituzione interessata.
Sono aderenti sostenitori (aderenti sostenitori) coloro che forniscono un sostegno economico alle attività dell’Associazione. Gli aderenti sostenitori non hanno diritto di partecipare alle assemblee dell’Associazione né diritto di voto.
Il Consiglio direttivo può nominare “aderenti onorari” (aderenti onorari) persone che hanno fornito un particolare contributo alla vita dell'Associazione.
Tutti gli aderenti fondatori e gli aderenti ordinari hanno parità di diritti e doveri.
Ciascun aderente fondatore/ordinario maggiore di età ha diritto di voto, senza regime preferenziale per categorie di aderenti, per l’approvazione e modificazione dello statuto, dei regolamenti e la nomina degli organi direttivi dell'organizzazione.
Sono escluse partecipazioni temporanee alla vita dell’Associazione.
3.2. Il numero degli aderenti è illimitato.
Art. 4 - Criteri di ammissione e di esclusione degli aderenti ordinari 4.1. Nella domanda di ammissione l’aspirante aderente ordinario dichiara di accettare senza riserve lo Statuto dell’Associazione.
4.2. L’ammissione decorre dalla data di delibera del Consiglio Direttivo che deve prendere in esame la domanda di nuovi aderenti ordinari nel corso della prima riunione successiva alla data di presentazione.
4.3. La qualifica di aderente ordinario si perde per recesso, esclusione o per decesso.
L’aderente ordinario può in ogni momento recedere senza oneri dall’associazione dandone comunicazione scritta al Consiglio Direttivo. Il recesso non comporta la restituzione della quota associativa o di altre somme eventualmente versate all’associazione. Le dimissioni diventano effettive nel momento in cui la comunicazione perviene al Consiglio Direttivo, ma permangono in capo all’aderente ordinario le obbligazioni eventualmente assunte nei confronti dell’Associazione.
4.4. Il Consiglio Direttivo può deliberare l’esclusione per gravi fatti a carico dell’aderente ordinario , per inosservanza delle disposizioni del presente Statuto, di eventuali regolamenti, delle deliberazioni degli organi associativi e per comportamenti contrastanti alle finalità dell’Associazione. Il provvedimento di esclusione deve contenere le motivazioni per le quali sia stata deliberato.
Contro il provvedimento del Consiglio Direttivo arrecante l’esclusione dell’aderente ordinario, è ammesso, entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione, il ricorso, al Collegio dei Garanti (se previsto) o all’Assemblea
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degli aderenti che, previo contraddittorio, devono decidere in via definitiva sull’argomento nella prima riunione convocata.
Art.5 - Diritti e doveri degli aderenti fondatori e degli aderenti ordinari 5.1. Gli aderenti fondatori, ordinari e sostenitori possono essere chiamati a contribuire alle spese annuali dell'Associazione. Il contributo a carico degli aderenti fondatori, ordinari e sostenitori non ha carattere patrimoniale ed è deliberato dall'Assemblea. E’ annuale, non è trasferibile, non è restituibile in caso di recesso, di decesso o di perdita della qualità di aderente.
5.2. Gli aderenti fondatori e ordinari hanno il diritto:
● di partecipare alle Assemblee (se in regola con il pagamento del contributo) e di votare direttamente o per delega;
● essere informati e accedere ai documenti e agli atti dell'Associazione;
● eleggere ed essere eletti membri degli organi direttivi, se maggiorenni;
● di conoscere i programmi con i quali l’organizzazione intende attuare gli scopi sociali;
● di dare le dimissioni in qualsiasi momento.
5.3. Gli aderenti fondatori, ordinari e sostenitori sono obbligati:
● a osservare le norme del presente statuto e le deliberazioni adottate dagli organi sociali;
● a versare il contributo stabilito dall’Assemblea;
● a svolgere le attività preventivamente concordate;
● ad astenersi da qualsiasi comportamento che si ponga in contrasto con gli scopi dell'Associazione.
Art.6 - Patrimonio ed Entrate
6.1. Il patrimonio dell'Associazione è costituito:
● da beni mobili e immobili che sono e/o diverranno di proprietà dell'Associazione;
● da eventuali fondi di riserva costituiti con gli eventuali avanzi di esercizio;
● da eventuali erogazioni, donazioni e lasciti destinati ad incremento del patrimonio.
6.2. Le entrate dell'Associazione sono costituite da:
● proventi derivanti dal proprio patrimonio;
● donazioni, lasciti o qualsiasi altra forma di liberalità da soggetti pubblici o privati;
● contributi di privati, dello Stato, di Enti o di Istituzioni pubbliche anche finalizzati al sostegno di specifici e documentati programmi realizzati nell’ambito dei fini statutari;
● contributi dell’Unione europea e di organismi internazionali;
● contributi annuali degli aderenti ed altri tipi di contributi degli aderenti ;
● ogni altro provento derivante da attività istituzionali o connesse.
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Art.7 - Organi sociali dell'Associazione 7.1. Organi dell'Associazione sono:
● l’ Assemblea degli aderenti;
● Il Consiglio Direttivo;
● Il Presidente, il Presidente Onorario , il Vicepresidente,
● Il segretario
Possono inoltre essere costituiti i seguenti collegi di controllo e di garanzia:
● Il Revisore Unico o Collegio dei Revisori dei Conti;
● Il Collegio dei Garanti;
Gli organi sociali e i collegi di controllo e garanzia hanno la durata di tre anni e possono essere riconfermati.
Art.8 - Assemblea degli aderenti
8.1. L’Assemblea è costituita da tutti gli aderenti fondatori e ordinari dell’Associazione.
Sono ammessi in assemblea tutti gli aderenti maggiorenni in regola con il pagamento della quota associativa annuale.
L’Assemblea può essere ordinaria e straordinaria.
8.2. L’Assemblea è convocata dal Consiglio Direttivo ed è di regola presieduta dal Presidente dell'Associazione.
8.3. La convocazione è fatta in via ordinaria almeno una volta all’ anno e comunque ogni qualvolta si renda necessaria per le esigenze dell'Associazione.
8.4. La convocazione può avvenire anche su richiesta di almeno 1/3 (un terzo) del Consiglio Direttivo o di 1/10 (un decimo) degli aderenti.
L’Assemblea ordinaria viene convocata per:
● l’approvazione del programma e del preventivo economico per l’anno successivo;
● l’approvazione della relazione di attività e del rendiconto economico (bilancio consuntivo) dell'anno precedente;
● l'esame delle questioni sollevate dai richiedenti o proposte dal Consiglio Direttivo.
Altri compiti dell'Assemblea ordinaria sono:
● eleggere i componenti del Consiglio Direttivo;
● eleggere i componenti del Collegio dei Garanti (se previsto);
● eleggere il Revisore Unico o i componenti del Collegio dei Revisori dei Conti (se previsto);
● approvare i regolamenti generali dell’Associazione;
● approvare gli indirizzi ed il programma delle attività proposte dal Consiglio Direttivo;
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● ratificare i provvedimenti di competenza dell’Assemblea adottati dal Consiglio Direttivo per motivi di urgenza;
● fissare l’ammontare della quota associativa annuale.
8.5. Di ogni assemblea deve essere redatto il verbale da scrivere nel registro delle assemblee degli aderenti. Le decisioni dell’Assemblea sono vincolanti per tutti gli aderenti.
8.6. L’assemblea è convocata almeno otto giorni prima della riunione, mediante comunicazione scritta dell’avviso di convocazione inviata tramite lettera, o tramite telefax, o posta elettronica o con altro mezzo che garantisca la prova dell’avvenuto ricevimento e mediante affissione, nello stesso termine, presso la sede dell’Associazione. L’avviso di convocazione deve contenere l’indicazione dell’ordine del giorno, del luogo, della data e dell’ora dell’adunanza.
8.7. In prima convocazione l'Assemblea ordinaria è regolarmente costituita con la presenza della metà più uno degli aderenti in proprio o per delega.
Se in prima convocazione l’Assemblea non è costituita come richiesto dal comma precedente, la stessa deve essere nuovamente convocata.
Se il giorno della seconda convocazione non è indicato nell’avviso l’Assemblea deve essere riconvocata entro trenta giorni dalla data della prima.
In seconda convocazione è regolarmente costituita qualunque sia il numero degli aderenti, in proprio o per delega. La seconda convocazione può aver luogo nello stesso giorno della prima. Le deliberazioni dell’Assemblea ordinaria sono adottate a maggioranza semplice dei presenti.
8.8. L'Assemblea straordinaria viene convocata per la discussione ed eventuale approvazione delle proposte di modifica dello statuto o di scioglimento e liquidazione dell’Associazione.
8.9. Per le deliberazioni riguardanti le modifiche dello Statuto, lo scioglimento e la liquidazione dell’organizzazione sono richieste le maggioranze indicate nell'art. 17.
All’apertura di ogni seduta l’Assemblea elegge un segretario che dovrà redigere il verbale e sottoscriverlo con il Presidente.
Ciascun aderente può essere portatore di una sola delega di altro aderente avente diritto di voto.
Possono partecipare in assemblea, senza diritto di voto, anche professionisti o esperti esterni, qualora la loro presenza si rilevi necessaria per la discussione e la risoluzione di specifiche problematiche.
Le votazioni possono venire per alzata di mano o a scrutinio segreto, a seconda di quello che decide il presidente dell’assemblea e salvo quanto previsto nel regolamento di attuazione.
Le deliberazioni assunte dall’assemblea dovranno essere riportate su apposito libro verbali a cura del segretario e da questi sottoscritte insieme al Presidente.
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Tutte le deliberazioni devono essere portate a conoscenza degli aderenti, ancorché non intervenuti. La pubblicità delle delibere si attua mediante affissione del relativo verbale presso la sede sociale e, se del caso, presso le altre sedi amministrative eventualmente istituite a norma dell’articolo 1.
Le delibere prese dall’assemblea nel rispetto delle norme contenute nel presente statuto obbligano tutti gli aderenti dell’associazione, ivi compresi quelli dissenzienti o non intervenuti o astenuti dal voto.
Art. 9 - Il Consiglio Direttivo
9.1. Il Consiglio Direttivo è l’organo di amministrazione e direzione dell’Associazione ed è dotato di poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione.
Il Consiglio Direttivo è eletto dall’Assemblea degli aderenti ed è composto da un minimo di 7 (sette) ad un massimo di 11 (undici) componenti, comunque da definirsi in numero dispari.
Resta in carica tre anni e i suoi componenti possono essere rieletti. Essi decadono qualora siano assenti ingiustificati per tre volte consecutive.Nell’ipotesi di decadenza la nomina del consigliere, sostitutivo di quello decaduto, viene effettuata per cooptazione dei membri in carica del Consiglio Direttivo, che esprimano un numero di voti pari a quattro.
9.2. Il Consiglio Direttivo nella sua prima riunione elegge tra i propri componenti il Presidente Onorario, il Presidente, il Vice Presidente, il Segretario.
9.3. Il Consiglio Direttivo viene convocato a cura del Presidente o quando ne facciano richiesta almeno tre consiglieri mediante avviso di convocazione, contenente la data e l'ora di convocazione e l’ordine del giorno degli argomenti da trattare, da inviare ai Consiglieri almeno 7 (sette) giorni prima della riunione a mezzo di lettera raccomandata A/R o per telegramma o per telefax o posta elettronica o comunque tramite mezzi che ne garantiscano la prova dell’avvenuto ricevimento.
Le riunioni del Consiglio Direttivo sono valide quando è presente la maggioranza dei suoi componenti eletti.
In seno al Consiglio Direttivo non è ammessa delega.
Di ogni riunione deve essere redatto il verbale che è conservato agli atti e inserito nel registro delle riunioni ed è a disposizione degli associati che richiedano di consultarlo.
9.4. Compete al Consiglio Direttivo:
● compiere tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione ad eccezione di quelli previsti nelle competenze assembleari;
● fissare le norme per il funzionamento dell’Associazione;
● disporre l’esecuzione delle decisioni adottate dall’Assemblea in conformità al presente statuto;
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● curare l’osservanza delle prescrizioni statutarie e degli eventuali regolamenti;
● predisporre e sottoporre all’approvazione dell’Assemblea il bilancio preventivo - possibilmente prima della fine dell’anno precedente cui si riferisce - e il bilancio consuntivo entro quattro mesi dalla fine dell’anno solare cui si riferisce;
● determinare il programma di lavoro in base alle linee di indirizzo contenute nel programma generale approvato dall’Assemblea, promuovendo e coordinando l’attività e autorizzando la spesa;
● eleggere il Presidente Onorario, il Presidente il Vice Presidente;
● nominare fra i componenti del Consiglio Direttivo il Segretario e attribuire allo stesso poteri di ordinaria amministrazione di volta in volta decisi dal Consiglio.
● accogliere o respingere le domande degli aspiranti aderenti ordinari;
● deliberare in merito all’esclusione degli aderenti;
● ratificare, nella prima seduta successiva, i provvedimenti di competenza del Consiglio adottati dal Presidente per motivi di necessità e di urgenza;
● assumere il personale necessario per la continuità della gestione e comunque nei limiti consentiti dalle disponibilità e nominare, all’occorrenza, secondo le dimensioni assunte dall’organizzazione, il Direttore deliberando i relativi poteri.
Il Consiglio Direttivo può delegare al Presidente e/o al Segretario l’ordinaria amministrazione. Le eventuali sostituzioni di componenti del Consiglio Direttivo effettuate nel corso del triennio devono essere disposte dall’
Assemblea. I componenti così nominati scadono con gli altri componenti.
Art.10 – Presidente, Vice Presidente e Presidente Onorario
10.1. Il Presidente è il legale rappresentante dell’Associazione ed è il responsabile generale del buon andamento degli affari sociali e cura gli interessi dell’Associazione. E’ eletto dal Consiglio Direttivo tra i componenti a maggioranze dei voti, dura in carica per il periodo di tre anni e può essere rieletto.
10.2. Il Presidente:
● ha la firma e la rappresentanza sociale e legale dell’Associazione nei confronti di terzi e in giudizio;
● è autorizzato ad eseguire incassi e accettazione di donazioni di ogni natura a qualsiasi titolo da Pubbliche Amministrazioni, da Enti e da Privati, rilasciandone liberatorie quietanze;
● ha la facoltà di nominare avvocati e procuratori nelle liti attive e passive riguardanti l’Organizzazione davanti a qualsiasi Autorità Giudiziaria e Amministrativa;
● convoca e presiede le riunioni dell’Assemblea, del Consiglio Direttivo;
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● in caso di necessità e di urgenza assume i provvedimenti di competenza del Consiglio Direttivo, sottoponendoli a ratifica nella prima riunione successiva.
In caso di assenza, di impedimento o di cessazione le relative funzioni sono svolte dal Vice Presidente, che convoca il Consiglio Direttivo per l’approvazione della relativa delibera.
Di fronte agli aderenti, ai terzi ed a tutti i pubblici uffici, la firma del Vice Presidente fa piena prova dell’assenza per impedimento del Presidente.
10.3 Può essere eletto dal Consiglio Direttivo anche un Presidente Onorario che si sia distinto per aver fornito un particolare contributo alla vita dell’Associazione. Il Presidente Onorario non ha alcun potere di gestione né di rappresentanza.
Art. 11 – Segretario
Il Segretario è nominato dal Consiglio Direttivo su proposta del Presidente, resta in carica 3 esercizi e può essere confermato; all’atto di nomina vengono stabilite la natura e la qualifica dell’incarico del Segretario.
Il Segretario, relativamente ai poteri ad esso conferiti al momento della nomina ovvero previsti dal presente statuto, ha piena autonomia decisionale, poteri di firma e di delega, nell’ambito dei programmi, delle linee di sviluppo definite e degli stanziamenti di bilancio approvati dal Consiglio Direttivo dell’Associazione.
Egli, in particolare:
a) provvede alla gestione organizzativa ed amministrativa dell’Associazione, nonché alla organizzazione e promozione delle singole iniziative, predisponendo mezzi e strumenti necessari per la loro concreta attuazione;
b) dà esecuzione, nelle materie di sua competenza, alle deliberazioni del Consiglio Direttivo, nonché agli atti del Presidente.
Art. 12 - Revisori dei Conti
12.1. L’Assemblea può eleggere un Revisore Unico o un Collegio dei Revisori dei Conti costituito da tre componenti effettivi e da due supplenti.Almeno il Presidente del Collegio o il Revisore Unico devono essere iscritti nel Registro dei Revisori Contabili. La carica dei revisori dei conti è incompatibile con quella di membro dell’Assemblea. Le eventuali sostituzioni di componenti del Collegio effettuate nel corso del triennio, dopo l’esaurimento dei supplenti, devono essere convalidate dalla prima assemblea convocata successivamente alla nomina. I componenti così nominati scadono con gli altri componenti.
il Collegio elegge tra i suoi componenti il Presidente.
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Il Revisore o il Collegio:
● esercita i poteri e le funzioni previste dalle leggi vigenti per i revisori dei conti;
● agisce di propria iniziativa, su richiesta di uno degli organi sociali oppure su segnalazione di un aderente;
● può partecipare alle riunioni del Consiglio Direttivo e, se previsto, del Comitato Esecutivo;
● riferisce annualmente all’Assemblea con relazione scritta e trascritta nell’apposito registro del Revisori dei Conti.
Art.13 - Collegio dei Garanti
13.1. L’Assemblea può eleggere un Collegio dei Garanti costituito da tre componenti effettivi e da due supplenti, scelti anche tra i non aderenti. Le eventuali sostituzioni di componenti del Collegio, effettuate nel corso del triennio, devono essere convalidate dalla prima assemblea convocata successivamente alla nomina. I componenti così nominati scadono con gli altri componenti.
I membri del collegio durano in carica 3 anni e sono rieleggibili.
Il collegio è presieduto da un Presidente eletto a maggioranza fra i suoi componenti.
Il Collegio:
● ha il compito di esaminare le controversie tra i soci, tra questi e l’Associazione o i suoi organi, tra i membri degli organi e tra gli organi stessi;
● giudica ex bono et equo senza formalità di procedure e il suo lodo è inappellabile.
Art.14 – Gratuità delle cariche
Le cariche sociali sono gratuite, fatto salvo il diritto al rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate, nell’interesse dell’Associazione.
Art.15 - Bilancio
15.1. Ogni anno devono essere redatti, a cura del Consiglio Direttivo, i bilanci preventivo e consuntivo da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea entro quattro mesi dalla fine dell’anno solare cui si riferisce.
I bilanci devono essere portati a conoscenza del Revisore Unico o del Collegio dei Revisori almeno trenta giorni prima della presentazione all’Assemblea.
15.2. L'esercizio sociale decorre dal primo gennaio al trentuno dicembre di ogni anno.
Art.16 – Utili della gestione
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Gli utili o gli avanzi di gestione devono essere impiegati per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad esse direttamente connesse. E’ vietata la distribuzione in qualsiasi forma, anche indiretta, di utili e avanzi di gestione nonché di fondi, riserve o capitale durante la vita dell’organizzazione, salvo che nei casi imposti o consentiti dalla legge a favore di altre ONLUS che per legge, statuto o regolamento facciano parte della medesima ed unitaria struttura.
Art.17 - Modifiche allo Statuto e scioglimento dell’Associazione
17.1 Le proposte di modifica allo statuto possono essere presentate all’Assemblea da uno degli organi o da almeno un decimo degli aderenti fondatori e ordinari. Le relative deliberazioni sono approvate dall’Assemblea Straordinaria con la presenza di almeno 3/4 (tre quarti) degli aderenti fondatori e ordinari e il voto favorevole della maggioranza dei presenti. In seconda convocazione, le deliberazioni sono approvate dall’Assemblea Straordinaria qualunque sia il numero degli intervenuti e con il voto favorevole dei 2/3 (due terzi) dei presenti.
17.2. Lo scioglimento dell’Associazione può essere proposto dal Consiglio Direttivo e approvato, con il voto favorevole di almeno tre quarti degli aderenti fondatori e ordinari, dall’Assemblea Straordinaria convocata con specifico ordine del giorno.
Lo scioglimento è deliberato per i seguenti motivi:
a. conseguimento dell’oggetto sociale e/o impossibilità di conseguirlo;
b. impossibilità di funzionamento per il venir meno del numero degli aderenti indispensabile per il conseguimento dei propri fini;
c. ogni altra causa che dovesse compromettere le ispirazioni di fondo che animano l’associazione e/o che dovesse impedire lo svolgimento dell’attività.
I beni che residuano dopo l’esaurimento della liquidazione sono devoluti ad altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale o a fini di pubblica utilità, secondo le indicazioni dell’Assemblea che nomina il liquidatore, salvo diversa destinazione imposta dalla legge, sentito l’organismo di controllo di cui all’art.
3, comma 190, della legge 662/96. In nessun caso possono essere distribuiti beni, utili e riserve agli aderenti.
Art.18 - Norme di rinvio
Per quanto non previsto dal presente Statuto, si fa riferimento alle vigenti disposizioni legislative in materia, con particolare riferimento al Codice Civile, al D.Lgs 4 dicembre 1997, n. 460 e alle loro eventuali variazioni.
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