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Napoli, sparatoria a San Lorenzo: un morto e un ferito

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Academic year: 2022

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Napoli, sparatoria a San Lorenzo: un morto e un ferito

NAPOLI – Un morto e un ferito a Napoli in un agguato a matrice camorristica. All’una e un quarto del mattino circa sono state trasportate al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini due persone ferite da colpi d’arma da fuoco. Ciro C. (diversi precedenti a suo carico e ritenuto dagli inquirenti vicino al clan Terracciano) è morto poco dopo il ricovero.

Il 28enne incensurato trasportato con lui, colpito al fianco, non è in pericolo di vita ed è stato dimesso con 10 giorni di prognosi. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri, il fatto è accaduto in via Sedil Capuano, nel quartiere San Lorenzo, centro antico della città. Ciro C. è stato raggiunto dai sicari nella sua abitazione.

Uno o più killer hanno spalancato a notte fonda la porta-

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finestra del suo ‘basso’ e hanno sparato contro di lui e contro Gennaro Di M., 28 anni, un tatuatore incensurato che era con lui e vicino a lui per fargli un tatuaggio. Il 40 enne che ha perso la vita era il padre di Luigi, ucciso qualche mese fa in via Duomo durante un tentativo di rapina insieme ad un complice, con un’arma finta.

Il ragazzo stava svolgendo la “messa in prova”, istituto per i minori responsabili di reati, e lavorava alcune ore al giorno in una pizzeria. All’alba del 4 ottobre, a bordo di uno scooter rubato, aveva preso di mira due giovani in via Duomo.

Luigi Caiafa fu ucciso da un proiettile esploso da un carabiniere in abiti civili che transitava nella zona. La famiglia di Caiafa abitava nel quartiere Forcella.

Gran Bretagna, bye bye

Europa: a mezzanotte Londra

fuori dalla UE

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Con il consenso ufficiale della regina Elisabetta II all’accordo per la Brexit, sono stati compiuti tutti i passi formali per il divorzio tra il Regno Unito e l’Unione Europea.

Allo scoccare della mezzanotte, quando a Londra il Big Ben batte le 23, si chiude il periodo di transizione e la Gran Bretagna lascia il mercato comune, concludendo il cammino iniziato il primo gennaio 1973 con l’ingresso nella Cee.

Dal 1 gennaio 2021, i rapporti tra le due sponde della Manica vengono regolati dal trattato concordato con Bruxelles dal governo di Boris Johnson, dopo nove mesi tesissimi durante i quali è aleggiato più volte lo spettro di un ‘no deal’ dalle conseguenze imprevedibili.

Per i 27 si apre forse la chance di una maggiore integrazione, quella “even closer union” che Downing Street ha sempre avversato, forse facendo da involontaria sponda a una Germania che non ha finora condiviso appieno le spinte francesi per un’accelerazione verso un’unione politica e militare. Per Johnson ora il “destino” del Regno Unito “torna fermamente nelle mani” dei suoi cittadini.

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Un Paese diviso

Il processo, che si è aperto con la vittoria di stretta misura dei ‘Leave’ al referendum del giugno 2016 e che ha dominato negli ultimi anni il dibattito politico britannico, lascia però un Paese diviso, con la Scozia, dove i ‘Remain’ avevano t r i o n f a t o , c h e i n s i s t e s u u n t e r z o r e f e r e n d u m p e r l’indipendenza e alcune categorie, come i pescatori, che già mugugnano per un compromesso che non ha limitato, come speravano, l’accesso dei concorrenti europei alle pescose acque britanniche.

Forti interrogativi albergano anche nel vitale settore finanziario, che attende di comprendere come potrà continuare a lavorare nel territorio Ue una volta detto addio al mercato comune. Senza il passaporto europeo, le transazioni degli operatori della City saranno sottoposte allo stesso complesso regime di equivalenza previsto per le società americane o giapponesi. Nel cuore finanziario del vecchio continente si vivono situazioni contrastanti.

Da una parte c’è ottimismo e si guarda alla prospettiva di una Gran Bretagna di nuovo proiettata sugli oceani, verso i mercati asiatici, come promesso da Johnson, che nei mesi scorsi ha a volte rievocato il passato imperiale come faro per il futuro. Dall’altra c’è un certo malumore per una trattativa che si è concentrata prevalentemente sul commercio e che ha fatto sentire un po’ ai margini un settore che dalla Ue trae un quarto del suo giro d’affari. BoJo sembra però intenzionato a mantenere l’impegno ad aprire il più possibile la Gran Bretagna ai mercati globali. Gli ultimi giorni lo hanno visto attivissimo sul fronte commerciale: oltre che con l’Europa, sono stati siglati accordi con Giappone, Canada, Singapore e Turchia. I prossimi obiettivi sono un’intesa con l’India, dove il primo ministro intende recarsi il mese prossimo, e con gli Stati Uniti, con i quali è già stato siglato un patto per la continuità doganale lo scorso 16 dicembre.

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Le incognite restano: il 43% delle esportazioni del Regno Unito sono dirette verso l’Unione Europea, che dipende invece da Londra per solo l’8% delle proprie esportazioni. E gli effetti concreti dell’uscita dal mercato comune, anche in termini di approvvigionamenti di beni primari, si conosceranno appieno solo nei prossimi giorni.

L’hard boarder scongiurato e la moral suasion di Joe Biden

E’ stata un’ottima notizia l’aver scongiurato il ripristino di un ‘hard border’ tra le due Irlande, che avrebbe violato gli accordi del Venerdì Santo del 1998 e avrebbe potuto far risorgere la minaccia, dormiente ma mai scomparsa, di un ritorno dell’Ira. Ha contato molto, su questo fronte, la

‘moral suasion’ esercitata dal presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, un cattolico di origini irlandesi che non avrebbe mai tollerato una marcia indietro rispetto agli impegni che posero fine a trent’anni di violenze tra repubblicani cattolici e unionisti protestanti.

Altrove, invece, tornano i controlli alla frontiera

Nonostante l’accordo di libero scambio, ai due lati della Manica si allungheranno i tempi per il passaggio di merci e persone. Il canale tra Francia e Inghilterra è attraversato ogni giorno da 60 mila passeggeri e 12 mila mezzi pesanti.

Michael Gove, ministro per l’Ufficio di Gabinetto britannico, ha avvertito che potrebbero esserci “intoppi”. Ad allungare i tempi di transito, sia via mare sia attraverso il tunnel, sarà il controllo dei passaporti. Secondo le stime delle autorità francesi, la durata media dei controlli passerà da 20 a 60 secondi circa. I sudditi di Sua Maestà potranno essere soggetti ai controlli dell’ufficio immigrazione transalpino e potranno restare nel territorio Ue per 90 giorni, dopo i quali avranno bisogno di un visto. Per le merci arriva in soccorso

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la tecnologia per evitare rallentamenti eccessivi. Ma non è detto che tutto funzioni e subito.

I due lati della Manica

Gli esportatori da entrambi i lati della Manica dovranno dichiarare online i beni che passeranno la frontiera prima che i carichi partano. I camion dovranno presentare una documentazione contenente un codice a barre che gli agenti della dogana scansioneranno e invieranno, insieme al numero di registrazione del mezzo, alla loro controparte d’oltremanica.

Il codice consentirà alle autorità di identificare il contenuto del carico e stabilire se sono necessarie ispezioni. I prodotti animali o vegetali di provenienza britannica verranno dirottati verso gli appositi controlli sanitari qualora le norme comunitarie lo esigano. A tale scopo verranno dispiegati 230 veterinari nei porti di Calais, Dunkirk e Boulogne-sur-Mer. Questi controlli, secondo le stime delle autorità francesi, riguarderanno il 10-12% dei carichi.

Saranno esenti dai controlli i prodotti animali trasportati dall’Irlanda al Regno Unito.

Parigi ha investito 40 milioni di euro e assunto 700 nuovi addetti per mettere in campo gli strumenti necessari a scongiurare ingorghi in seguito al ritorno della frontiera.

Nei porti francesi sulla Manica sono stati costruiti 6 mila parcheggi aggiuntivi per la sosta dei mezzi che risultino privi della documentazione sufficiente o richiedano controlli approfonditi. Il governo britannico ha stanziato, da parte sua, 200 milioni di sterline (222 milioni di euro) per adeguare le infrastrutture portuali. Il direttore del porto di Dover, Doug Bannister, ha però lamentato il mancato raddoppio dei gabbiotti per il controllo dei passaporti francesi. In assenza di tale intervento, Bannister paventa “attriti” e

“ritardi”. Numerosi esportatori hanno cercato di concentrare nel mese di dicembre più consegne possibili per evitare di intasare il canale. E c’è chi teme che gli imbottigliamenti

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verificatisi in seguito alla temporanea chiusura della f r o n t i e r a f r a n c e s e , s e g u i t a a l l a s c o p e r t a d e l l a contagiosissima variante “britannica” del coronavirus, siano stati solo l’inizio.

Castelli Romani, V-day:

avviata la campagna vaccinazioni anti Covid della Asl Roma 6

Un’emozione indescrivibile da togliere il fiato. Applausi e

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qualche lacrima di commozione hanno accompagnato il V-day della Asl Roma 6 andato in scena all’ospedale dei Castelli. La prima a ricevere una dose di vaccino Pfizer l’infermiera Daniela Delicati, in servizio presso il centro vaccinale di Pomezia, insieme al Direttore del Distretto 2, Pierluigi Vassallo.

“Finalmente è arrivato il giorno per combattere questo virus – ha commentato Daniela – e spero che tanti colleghi come me si sottopongano volontariamente al vaccino perché è un atto che dobbiamo a noi stessi, ai nostri familiari e ai nostri pazienti”.

“Emozionato? Certamente – continua il dott. Vassallo – perché sono stato tra i primi ad essere vaccinato con l’attenzione di tutti ma anche nella convinzione che la vaccinazione rappresenti oggi un enorme vantaggio per combattere il Covid-19, a disposizione per garantire in sicurezza la prevenzione del contagio agli assistiti, a tutti i medici e agli operatori della nostra Asl”.

Visibilmente emozionato anche il Direttore Generale, Narciso Mostarda che ha evidenziato come questo momento tanto atteso stia rappresentando un punto di svolta. Un punto di partenza sicuramente per la lotta a quel virus che tiene da mesi in trincea medici, infermieri, tecnici, operatori socio sanitari.

“Ho visto tanti colleghi, infermieri, tecnici, operatori socio sanitari molto emozionati – commenta il dott. Mostarda – qualcuno di loro non riusciva a rispondere a una mia domanda che mi sembrava piuttosto semplice. Evidentemente l’emozione aveva già preso il sopravvento. La stessa cosa sta succedendo a me. Penso che in questo momento possiamo essere tutti dalla stessa parte – continua il Dg – convinti che stiamo facendo uno sforzo enorme. Non eravamo pronti al 29 gennaio quando è arrivata la prima coppia di cinesi allo Spallanzani, ma possiamo dire che siamo riusciti in corsa, durante la pandemia, a sviluppare procedure e meccanismi di sicurezza.

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Noi nello specifico abbiamo trasformato ripetutamente questo ospedale in Covid hospital, poi in ospedale non Covid e di nuovo in Covid hospital per affrontare la seconda ondata. Oggi l’emozione è anche per tutto quello che ci è accaduto. Questa mattina abbiamo vaccinato la prima infermiera e il nostro Direttore di Distretto. C’è tanta emozione, ma anche tanta, tanta speranza.”

Tra i vaccinati anche il direttore del Dipartimento del Territorio Marco Mattei che così ha descritto la sensazione odierna:” la sensazione di aver fatto parte dell’avvio di un evento epocale di sanità pubblica, di aver avviato un grande momento”.

A partecipare a questa giornata evento, oltre al Direttore Generale, Narciso Mostarda, il Direttore Sanitario, Roberto Corsi, il Direttore Amministrativo, Tommaso Antonucci e altre importanti figure che tanto hanno contribuito alla gestione della pandemia sul territorio. Presenti anche rappresentanti della Polizia di Stato che questa mattina hanno scortato l’auto della Asl su cui viaggiavano i vaccini dello Spallanzani all’ospedale dei castelli, e dell’Arma dei Carabinieri.

Tra i protagonisti di questa giornata la P.O. dei tecnici della Prevenzione, Fabio Canini e il dipendente Asl Lionello Moras che hanno fisicamente ricevuto i vaccini dallo Spallanzani. Per entrambi “un momento indimenticabile e la certezza di aver preso parte ad un evento storico”.

Matera, truffe agli anziani:

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arrestati e trasferiti in carcere due 21enni

MATERA – La Polizia di Stato di Matera, con la collaborazione della Questura di Napoli, nelle prime ore della giornata, ha proceduto all’arresto di due giovani, entrambi di 21 anni residenti rispettivamente a Ercolano (NA) e a Portici (NA), in esecuzione di un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Matera.

I due sono responsabili di diverse truffe pluriaggravate in danno di persone anziane, alcune tentate e altre consumate, commesse a Matera nei mesi di settembre e ottobre 2019.Il modus operandi dei due truffatori era sempre lo stesso: alcuni loro complici, rimasti al momento ignoti, telefonavano a persone anziane di questo capoluogo fingendo di essere i loro nipoti o parenti.

Chiedevano alle anziane vittime di versare somme di danaro a corrieri che avrebbero portato a casa dei pacchi da loro spediti. I truffatori erano così abili che riuscivano ad impedire, mantenendo occupata la linea telefonica, che le

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vittime potessero verificare la veridicità della richiesta contattando direttamente i loro familiari.

Nel frattempo, si presentava a casa il finto corriere che consegnava i pacchi, chiedendo e a volte ottenendo somme di denaro che variavano dai 500 ai 5.000 euro. All’apertura del pacco, le persone offese scoprivano del riso o altro materiale di nessun valore.

Accurate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Matera e svolte dagli investigatori della Squadra Mobile materana, hanno permesso di raccogliere a carico dei due truffatori gravi elementi indiziari.

L’Autorità giudiziaria giudicante ha ritenuto sussistenti le esigenze cautelari a carico dei due soggetti, i quali, nonostante fossero incensurati, sono stati portati in carcere tenuto conto dell’aggravante di aver approfittato di persone di età avanzata che ha causato loro danni patrimoniali di rilevante entità e gravi ripercussioni a livello psicologico.

Tribunale di Roma, “miracolo

di Natale”: liberato un uomo

da parte dei debiti

contratti. Il resto potrà

essere pagato in piccole rate

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L’uomo aveva chiesto prestiti per ristrutturare la casa dove viveva con l’ex moglie e per l’acquisto di un’auto. Alle rate si è poi sommato l’assegno divorzile. Bertollo (Legge3.it): “Siamo riusciti ad aiutare quest’uomo ad uscire dal tunnel dei debiti, nel quale era finito per una serie di circostanze avverse”

A Roma nei giorni scorsi si è compiuto un moderno “miracolo di Natale”, portando un po’ di magia in questi giorni difficili.

Protagonista della vicenda è stato Angelo, un uomo che si è visto cancellare una parte dei debiti contratti, che ammontavano a circa 63 mila euro, con l’accordo di corrispondere la somma restante in rate per lui sostenibili.

“In questo caso Babbo Natale è stato un giudice del Tribunale di Roma, al posto della letterina abbiamo scritto una Proposta d i l i q u i d a z i o n e d e l p a t r i m o n i o d e l l a c r i s i d a sovraindebitamento, basata sugli strumenti introdotti dalla

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Legge n. 3 del 2012, detta Salvasuicidi. – Spiega Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it, che da anni aiuta privati e imprese ad uscire dal sovraindebitamento, e che ha assistito l’uomo per la procedura – Angelo si era trovato in una situazione di sovraindebitamento suo malgrado, per una serie di circostanze avverse, e non perché aveva tentato di fare il

‘furbetto’, e fino a quel momento non era mai stato segnalato come cattivo pagatore. Questo lo ha reso un buon candidato per attuare i provvedimenti previsti dalla Legge 3”.

L’origine del debito, infatti, era stato un prestito di 20 milioni di lire sottoscritto per ristrutturare la casa di proprietà dell’ex coniuge in cui viveva in quegli anni con la sua famiglia, al quale se ne era poi sommato un secondo da 18 mila euro per l’acquisto di una nuova autovettura funzionale alla sua professione. Poco tempo dopo, la brusca separazione dalla moglie e il versamento degli assegni divorzili stabiliti dal giudice.

Rate dei prestiti e alimenti si sommano, spingendo l’uomo al limite della resistenza economica. Per un lungo periodo il signor Angelo è stato costretto a dormire in macchina e a indebitarsi ancora. Ad aggravare ulteriormente la situazione, dei disturbi di salute, che comportano ulteriori spese e stress.

“La situazione per Angelo si metteva davvero male, e per noi essere riusciti ad aiutarlo è stata una soddisfazione non solo professionale, ma anche umana. – Prosegue Bertollo – Per i prossimi 5 anni dovrà versare una piccola parte del suo stipendio per la liquidazione del debito, dopo di che, tornerà ad essere un uomo libero e potrà ricominciare da 0”.

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Grottaferrata, rifiuti:

bonificato il sito di via Tanzi. Presto le fototrappole contro gli incivili

GROTTAFERRATA (RM) – Nei giorni immediatamente precedenti al Natale è stato effettuato intervento di bonifica e ripulitura del sito di via Tanzi, area del territorio comunale di Grottaferrata tristemente nota come luogo di abbandono seriale, indiscriminato e perpetrato negli anni di rifiuti ingombranti e indifferenziati.

L’operazione, sotto il coordinamento dell’Ufficio Tecnico comunale, è stata portata a termine dalla ditta Intereco Servizi Srl di Pomezia che in tre giornate di lavoro, come da

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determinazione dirigenziale numero 1341 del 1 Dicembre 2020 ha proceduto alla rimozione di tutti i rifiuti presenti nell’area, al carico degli stessi su idonei mezzi e il loro trasporto presso il centro di smaltimento autorizzato, individuato dall’impresa affidataria e il seguente smaltimento finale dei rifiuti.

Il costo dell’intera operazione è stato di 23mila 180 euro Iva inclusa che in forza della legge art.192 del D.Lgs n.152/2006 prevede la possibilità per l’Amministrazione di procedere

“alla esecuzione d’ufficio in danno dei soggetti obbligati e al recupero delle somme anticipate” come peraltro anticipato nella delibera n. 93 del 25 giugno 2020 scorso inerente proprio i cumuli di rifiuti abbandonati in via Tanzi.

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Il sindaco di Grottaferrata nel corso della seduta del Consiglio comunale del 29 dicembre 2020 è intervenuto sulla tematica specificando che, a fronte dell’atteso intervento di bonifica e ripulitura messo a punto dall’Amministrazione comunale, seguiranno altri atti come il posizionamento di fototrappole per individuare e sanzionare i responsabili di atti contrari al pubblico decoro del territorio comunale.

“Si tratta – ha concluso il sindaco non senza aver rinnovato l’appello generale a un maggiore senso civico – di un intervento che vuole essere risolutivo da parte della nostra Amministrazione. Siamo ben lieti di portarlo a compimento in quanto con la collaborazione della stragrande maggioranza dei cittadini perbene che è sensibile a queste tematiche, potremo finalmente mettere la parola fine a un malcostume che si annida purtroppo da molti anni nel territorio, periodi nei quali anche chi oggi, legittimamente, fa segnalazioni sulla stampa e raccomandazioni in Consiglio comunale, si trovava ad

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occupare incarichi di governo della città. Anche per questo auspichiamo con decisione come questo nostro intervento che, tra le altre cose, ribadisce la presenza e l’attenzione dell’ente comune alle necessità del territorio, possa segnare davvero un momento di svolta e risoluzione nella piaga dell’abbandono dei rifiuti”.

Vaccino Pfizer, atterrati gli aerei con 470mila dosi

Sono arrivati, o sono in arrivo, in nove scali d’Italia gli aerei della Dhl che trasportano complessivamente le 470mila dosi del vaccino Pfizer destinato all’Italia.

Gli aerei sono atterrati negli aeroporti di Milano Malpensa,

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Bergamo Orio al Serio, Ancona Falconara, Bologna, Roma Ciampino, Napoli, Pisa e Venezia ed a breve anche a Bari.

Dagli scali partiranno scortati i furgoni con i cosiddetti pizza-box, i contenitori con le fiale che saranno consegnate nei 203 siti di somministrazione nelle varie regioni.

Nelle 21 regioni e province autonome dove la struttura del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid ha inviato domenica 27 dicembre i vaccini consegnati all’Italia dalla Pfizer sono stati già vaccinati 8.361 italiani, pari all’86%

delle 9.750 dosi distribuite. Lo comunica lo staff del Commissario per l’Emergenza Covid, Domenico Arcuri.

“La campagna di vaccinazione di massa si intensificherà a partire da mercoledì, quando arriveranno in Italia 469.950 dosi di vaccino Pfizer destinati ai siti di somministrazione individuati dal Commissario in accordo con le Regioni. Le consegne proseguiranno anche nelle giornata del 31 dicembre per poi proseguire con un ritmo settimanale. Nei prossimi giorni il commissario pubblicherà on line un report sul numero degli italiani che progressivamente saranno vaccinati”. Lo comunica lo staff del Commissario Straordinario Domenico Arcuri.

Da ogni flaconcino di vaccino anti-Covid di Pfizer-Biontech è possibile ottenere 6 dosi e non 5: a precisarlo è l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sul suo sito. La dose di vaccino per ogni persona è di 0,3 millimetri, che deve essere estratta in condizioni asettiche e utilizzando siringhe di precisione adeguate, da un flaconcino di vaccino che contiene 2,25 millimetri, dopo la diluizione prevista con soluzione di cloruro di sodio allo 0,9%. In questo modo, spiega la Sifo (Società italiana di farmacia ospedaliera), “con mille fiale potranno essere trattate 6000 persone invece che 5000”.

“In questo modo – aggiunge Sifo – si rende più vasta e capillare fin da subito la copertura vaccinale e realizzando anche un’economia di scala non indifferente: ogni centro

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abilitato alla vaccinazione dei cittadini italiani deve esserne consapevole ed agire di conseguenza”. Dal canto suo l’Aifa rende noto: “Con l’obiettivo di utilizzare tutto il prodotto disponibile in ciascun flaconcino ed evitare ogni spreco, in accordo con quanto stabilito dalla Commissione Tecnico Scientifica dell’Agenzia, si evidenzia che, fermo restando la necessità di garantire la somministrazione del corretto quantitativo di 0.3 millimetri a ciascun soggetto vaccinato attraverso l’utilizzo di siringhe adeguate, è possibile disporre di almeno 1 dose aggiuntiva rispetto alle 5 dosi dichiarate nel Riassunto delle caratteristiche del prodotto”. Eventuali residui di flaconcini diversi, anche dello stesso numero di lotto, non dovranno invece essere mescolati.

E’ “improbabile” che l’Ema riesca a dare il via libera al vaccino AstraZeneca/Oxford a gennaio. Lo sostiene il vice direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco, Noel Wathion, in un’intervista al quotidiano belga Het Nieuwsblad.

“Non hanno ancora fatto domanda”, ha aggiunto sottolineando che “servono altri dati sulla qualità del vaccino”.

Guidonia, oltre un milione di

euro dalla Regione per la

nuova isola ecologica e tre

compostiere

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GUIDONIA MONTECELIO (RM) – In arrivo oltre un milione di euro di finanziamenti regionali (1.193.000 euro per la precisione) per la realizzazione di una nuova isola ecologica (398mila euro) e di tre compostiere di comunità (795mila euro), previsti nel Piano Economico Finanziario votato ieri in Consiglio Comunale.

“La realizzazione di queste compostiere di comunità, finanziata dalla Regione Lazio, consentirà la produzione di compost di qualità. Si tratta in qualche modo di impianti pilota – spiega l’Assessore

all’Ambiente Antonio Correnti – pertanto si è scelto di posizionarli in via prioritaria in prossimità del Centro di Cottura Comunale di via Carlo Todini a Setteville e all’interno dell’Aeroporto militare di

Guidonia perché sono strutture che producono una grande quantità di frazione umida, mentre la collocazione nell’isola ecologica di prossima costruzione a Poggio Fiorito andrà ad

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integrare i servizi già

previsti. Quando riusciremo a mandarne altri a regime e le cifre saranno più significative ci sarà un miglioramento ambientale e un notevole abbattimento dei costi di conferimento e trattamento, ora a

carico della cittadinanza”.

“La nostra Amministrazione da sempre attenta all’ambiente – conclude il Sindaco Michel Barbet – ha subito compreso la portata di questo finanziamento regionale che porterà un notevole vantaggio nelle tasche dei cittadini guidoniani e una razionalizzazione del ciclo dei rifiuti”.

Nemi, isola ecologica e

trasferenza: il Comune si

muove su due fronti. Si bussa

di nuovo ad Ariccia

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NEMI (RM) – Si lavora su più fronti a Nemi per cercare di gestire la raccolta differenziata partita su tutto il territorio comunale lo scorso 23 novembre.

E’ stata rinnovata la convenzione tra il Comune di Nemi e quello di Ariccia per il parziale utilizzo dell’ecocentro comunale e trasferenza dell’isola ecologica di via Campoleone.

La trasferenza, fino a pochi giorni fa, è stata effettuata dal gestore Minerva Ambiente a Nemi in via Nemorense – presso l’ex campetto dei Frati – su un terreno vincolato. Una attività confermata anche dallo stesso Sindaco di Nemi in sede di tavolo tecnico con il Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato.

Non si comprende il motivo, essendo già in corso di validità una convenzione tra le due amministrazioni pubbliche, per il quale il gestore Minerva Ambiente abbia dovuto utilizzare per la trasferenza un terreno che per legge non può ospitare

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questo tipo di attività.

La PEC del Sindaco Bertucci ad Ariccia all’indomani dell’interrogazione comunale

Lo scorso 10 dicembre il Sindaco di Nemi Alberto Bertucci ha inviato una PEC al Comune di Ariccia chiedendo il rinnovo della convenzione stipulata lo scorso 17 marzo 2020 con scadenza 17 marzo 2021.

Il Sindaco di Nemi ad aprile del 2019 aveva richiesto all’allora Sindaco di Ariccia Roberto Di Felice la possibilità di utilizzare l’isola ecologica. Qui la lettera di Alberto Bertucci a Roberto Di Felice

Una richiesta di rinnovo, quella dello scorso 10 dicembre, che il Sindaco invia agli amministratori comunali di Ariccia all’indomani dell’interrogazione presentata dal Consigliere di

“Insieme per Nemi” Stefano Tersigni dove evidenzia il fatto che il terreno dell’ex campo sportivo dei Frati, situato sulla via Nemorense sembra ospitare una attività di gestione dei rifiuti o trasferenza dir si voglia.

Una attività quest’ultima per la quale lo stesso Tersigni ha anche presentato un esposto alla Procura della Repubblica e per la quale anche i Consiglieri comunali di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri hanno presentato un esposto ai Carabinieri del NOE e informato i militari della Stazione di Nemi, oltre all’articolo di denuncia pubblicato da questo giornale e inviato per conoscenza al Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato e ai rappresentanti degli Enti Sovracomunali compresa la direttrice del Parco dei Castelli Romani organo deputato alla vigilanza e salvaguardia del territorio.

Lo scorso lunedì 28 dicembre la Giunta comunale della città di Ariccia prendendo atto della richiesta del Sindaco di Nemi e della convenzione già in essere ha approvato il rinnovo della

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stessa che prevede il parziale utilizzo dell’ecocentro consistente nel posizionamento ed utilizzo di n.3 scarrabili per la raccolta differenziata della plastica, del cartone e degli ingombranti, per un periodo di ulteriori 12 mesi, nelle more del perfezionamento del prescritto procedimento autorizzatorio per l’apertura dell’ecocentro nel Comune di Nemi, in corso di definizione.

Nella delibera del Comune di Ariccia si fa riferimento al procedimento autorizzatorio per l’apertura dell’ecocentro a Nemi

Un processo autorizzatorio riferito, ad oggi, alla realizzazione di un’isola ecologica in località “I Corsi” su terreni di proprietà comunale. Un’area situata in via della Radiosa nelle immediate vicinanze, circa 60 metri, dal pozzo di captazione di acque sotterranee gestito da ACEA che immette acqua potabile nella rete idrica destinata alla cittadinanza.

Un sito tutelato dal vincolo idrogeologico e che è stato già bocciato in sede di conferenza di servizi nel 2016. Ma di questo argomento rimandiamo a quanto già scritto in un precedente articolo.

Le interferenze dei gestori della raccolta

Sempre sulla delibera di Ariccia si parla di interferenze da parte dei soggetti gestori della raccolta dei rifiuti dei Comuni di Ariccia e Nemi che devono essere ridotte.

Viene dato infatti indirizzo “al Dirigente dell’Area III – polizia locale – ambiente per l’adozione degli atti esecutivi di gestione derivanti dalla deliberazione stessa, con particolare riguardo all’individuazione, anche per il tramite del DEC – direttore dell’esecuzione del contratto – delle

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misure per la riduzione delle interferenze da parte dei soggetti gestori della raccolta dei rifiuti dei Comuni di Ariccia e Nemi, oltre che per la definizione della quota di rimborso che il Comune di Nemi dovrà corrispondere al Comune di Ariccia, da determinarsi con criterio millesimale di utilizzo delle superfici dell’ecocentro”.

Palermo, il Comando

Provinciale dei Carabinieri

stila un primo bilancio delle

attività svolte nel 2020

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PALERMO – L’anno 2020, funestato dall’emergenza COVID 2019, ha inciso fortemente sull’attività operativa del Comando Provinciale di Palermo, che – nel quadro delle direttive della Prefettura – ha fornito il proprio contributo per il controllo del territorio, anche nell’ottica del rispetto delle prescrizioni governative sul contenimento della pandemia, ma anche diverse forme di assistenza alla cittadinanza, dal concorso nella distribuzione alimentare e dei farmaci, al ritiro delle pensioni per gli anziani.

Dovendo illustrare i dati operativi, che restano un elemento di misurazione dell’attività sul campo, sono stati 23.948 i delitti per i quali si è proceduto a fronte dei 28.499 dell’anno 2019 con ben 8455 (35%) persone arrestate e/o denunciate a fronte delle 9.020 (31%) dell’anno precedente con una percentuale in aumento quindi del 4%. I dati sono sicuramente influenzati dall’elevato numero di denunce ex art.

650 c.p. della prima fase dei controlli in materia di COVID

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In dettagli, per dare un quadro dei delitti più allarmanti sull’ordine e sulla sicurezza pubblica, l’Arma di Palermo ha proceduto per 241 rapine nel 2020, contro le 319 del 2019 con un calo quindi del 24%; i furti sono stati 8.729 nel 2020 e 12.407 nel 2019 con un calo percentuale del 29.6%. Anche questi dati sono sicuramente influenzati dalla minore movimentazione dei periodi di lock down, che ha inciso anche sullo spostamento degli autori dei reati.

Per i profili di prevenzione, nel 2020 sono state espresse sul territorio 110.000 pattuglie, che hanno consentito un presidio del territorio concreto ed efficace.

Le violenze sessuali sono state 69 nell’anno 2020 in diminuzione di dieci rispetto all’anno precedente con un rapporto di procedimenti penali pari all’ 82% rispetto al 69 % del 2019. Il fenomeno è comunque attentamente monitorato dalla Rete Antiviolenza che interviene soprattutto nei casi di

“codice rosso”, in stretta intesa con i competenti Uffici di Procura.

L’impegno nella prevenzione e dei reati di criminalità diffusa non hanno rallentato l’azione dei reparti investigativi dell’Arma, che, sotto il coordinamento della DDA di Palermo ha consentito l’esecuzione di importanti operazioni di polizia giudiziaria, tra le quali va ricordato l’intervento contro i mandamenti mafiosi di San Lorenzo, di San Mauro Castelverde, di Misilmeri/Belmonte Mezzagno (anche a seguito degli ultimi eventi cruenti su quel territorio) e, da ultimo, contro la famiglia mafiosa di Borgo Vecchio. Si tratta di risultati significativi, nei quali, a fattor comune, è utile sottolineare la crescente disponibilità delle vittime del

“pizzo” a collaborare con i Carabinieri. Nel contrasto dei reati contro la P.A. si richiamano le indagini svolte sui servizi cimiteriali e sul contrasto agli illeciti negli enti locali.

Le attività dell’Arma e dei suoi Reparti Speciali prosegue

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senza sosta anche nel periodo delle feste.

L’occasione dello scambio di auguri con gli Organi di informazione è il momento giusto per ringraziare della sensibilità dimostrata nel comunicare al pubblico le notizie d’interesse e le attività dell’Arma, sottolineando sempre le storie connesse con le nostre operazioni e contribuendo, così, a far comprendere al pubblico il forte senso di umanità che orienta il singolo Carabiniere, ogni giorno, nel suo servizio a favore della collettività.

Maury’s Com Cavi Tuscania,

scontro al vertice con

Grottazzolina

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La Maury’s Com Cavi Tuscania in campo domani (mercoledì) nelle Marche per il match con la Videx Grottazzolina valevole per il recupero della terza giornata di andata del girone blu della serie A3 Credem Banca. L’incontro chiude il girone di andata e potrebbe già fornire indicazioni importanti sulla scalata alle prime due posizioni finali, quelle utili all’accesso ai play- off promozione. Le due squadre, che in primavera, al momento della sospensione dei campionati, guidavano la classifica, occupano attualmente la seconda (Videx 23) e la quarta posizione (Tuscania 22) staccate di un solo punto e una vittoria porterebbe entrambe a ridosso della capolista Galatina (28) che non ha partite di recupero da giocare. La Maury’s Com Cavi Tuscania ci arriva forte della striscia positiva di sei vittorie consecutive ottenute abbastanza agevolmente contro avversari comunque ben organizzati. Al contrario della Videx che nelle ultime due uscite ha perso nettamente sia nello scontro diretto con Galatina (3/0), sia nella gara interna di domenica con Pineto (0/3). Una gara di recupero che ha quindi tutte le carte in regola per appassionare i tanti tifosi che vorranno assistervi, naturalmente collegandosi a partire dalle 19 alla Diretta Legavolley.tv.

“Da tre settimane dico ai ragazzi di volermi giocare questa partita come una finale -spiega il coach laziale Paolo Tofoli- e ci arriviamo ad un solo punto da loro. Quindi, vincendo, riusciremmo a superarli e a chiudere il girone al secondo posto. Una partita contro un’ottima squadra che servirà anche da banco di prova. Non c’è che dire, gli stimoli e le premesse per fare bene ci sono tutti. Anche se giochiamo in casa loro questo non vuol dire nulla: noi dobbiamo andare là per fare una grande partita! Loro hanno sicuramente ottimi giocatori, un buon mix di giovani ed esperti, secondo me sarà una gran bella partita. I ragazzi sono motivati, concentrati e determinati a chiudere il 2020 al secondo posto”.

Probabile formazione dei padroni di casa: Marchiani in

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palleggio con Calarco opposto, Vecchi e Starace laterali, Romagnoli e Cubito centrali, Romiti libero.

Si gioca al PalaGrotta di Grottazzolina (Fermo) agli ordini dei signori arbitri Giuseppe De Simeis e Pierpaolo Di Bari.

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