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Renzi a De Luca: Se non risolvi Terra dei Fuochi sei un personaggetto RENZI: FIDUCIA IN MAGISTRATI, DE LUCA GOVERNI

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Renzi a De Luca: “Se non risolvi Terra dei Fuochi sei un personaggetto”

“Abbiamo un problema che si chiama sud e su questo si vedrà la capacità che abbiamo di passare dalle chiacchiere ai fatti.

Abbiamo messo 150 milioni per la terra dei fuochi. Ho sfidato De Luca: se non sei un personaggetto la risolvi sta cosa, gli ho detto”. Così Matteo Renzi sul palco della Leopolda

RENZI: FIDUCIA IN MAGISTRATI, DE LUCA GOVERNI

Fiducia nella magistratura e invito a Vincenzo De Luca a governare la regione. Matteo Renzi parla in conferenza stampa a palazzo Chigi e fissa la sua linea sulle indagini che coinvolgono il presidente della Campania.

“La magistratura faccia il suo corso, abbiamo molta fiducia nella magistratura, lo abbiamo sempre detto. Il presidente della regione ha la titolarità, il diritto e il dovere di governare quella terra”. “Io sono sempre pronto a farmi carico di discussioni politiche – dice Renzi – ma non di discussioni autoreferenziali tra addetti ai lavori. Se ci saranno atti giudiziari ne prenderemo atto, ma fino a quel momento piena e totale incondizionata fiducia a magistratura e volontà di fare le cose. Il presidente della Regione governi, se ne è capace, come ho già detto in altre occasioni e lo ribadisco qui. Certo che se c’è una persona capace di governare la Campania con la Terra di Fuochi e Bagnoli è De Luca”.

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De Luca, Tribunale ha accolto ricorso urgente: ora si può insediare

di Andrea Pellegrino

La prima sezione civile del Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca contro la sospensione dalla carica prevista dalla legge Severino. La decisione del Tribunale permetterà al neo presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca di partecipare alla seduta di insediamento del Consiglio regionale, inizialmente prevista per il 29 giugno e poi slittata, e di nominare la Giunta regionale. Il Tribunale ha accolto il ricorso d’urgenza presentato dai legali del governatore due giorni fa; i giudici decideranno poi nel merito della vicenda che coinvolge il governatore campano, la sospensione effetto del decreto firmato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi secondo quanto previsto dalla legge Severino.

La decisione è stata assunta con un provvedimento monocratico del presidente della sezione, Guglielmo Cioffi. Il Tribunale ha fissato per il 17 luglio l’udienza collegiale per la conferma, la modifica o la revoca dello stesso.

De Luca ha appreso la notizia mentre era a Roma presso la sede del Pd. Nicola Landolfi, segretario provinciale del Pd ha accolto così la notizia: “Abbiamo vinto. Il tribunale con decreto monocratico ha sospeso il decreto del presidente del

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Consiglio dei Ministri. La settimana prossima consiglio regionale per l’insediamento della giunta. E’ stata ripristinata la democrazia e la legalità costituzionale”.

Il ricorso ordinario, invece, incardinato alla prima sezione, sara’ invece discusso il prossimo 20 novembre

Ecco perchè De Luca ha litigato con Renzi, il premier voleva un commissario subito

di Andrea Pellegrino

Lo strappo con Matteo Renzi si sarebbe consumato giovedì, al termine dell’incontro romano tra il premier ed i governatori d’Italia per il caso immigrazione. De Luca pare si sia intrattenuto con il primo ministro per tracciare la strategia in vista della prima seduta di Consiglio regionale che si sarebbe dovuta tenere lunedì mattina. La sospensione per Vincenzo De Luca sarebbe dovuta arrivare dopo l’insediamento, consentendo così la nomina del vicepresidente e della giunta.

Poi ci sarebbe stato il ricorso al giudice ordinario contro il provvedimento di sospensione. Ma da parte del Governo doveva esserci uno “scudo” inglobato in un decreto legge che sarebbe poi dovuto essere sottoposto alla presidenza della Repubblica e poi alla conversione dell’aula. Un rischio enorme per Matteo Renzi che proprio giovedì avrebbe espresso la sua contrarietà con la collegata exit strategy che prevedeva un decreto legge

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con la contestuale nomina di un commissario. Nella rosa di papabili reggenti – che secondo Renzi avrebbero dovuto guidare la Regione Campania fino alla pronuncia del tribunale sul ricorso – figuravano l’immancabile Raffaele Cantone ed anche Fabrizio Barca. Questo per contrastare, secondo il piano della presidenza del Consiglio dei Ministri, un eventuale pronunciamento negativo alla richiesta di “sospensione della sospensiva” per Vincenzo De Luca. In pratica, avrebbe evitato anche l’eventuale scioglimento anticipato del Consiglio regionale, e tutto il resto previsto dalla legge. Ma il piano di Renzi non sarebbe piaciuto a Vincenzo De Luca, al punto che si sarebbe consumato lo strappo con il premier e segretario nazionale del Partito democratico. Venerdì poi il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che ha sospeso De Luca e ha provocato tutto il resto, compresa la “sconvocazione” della prima seduta consiliare regionale.

Renzi sospende De Luca Se vuole faccia la Giunta

di Andrea Pellegrino

«Ho provveduto a sospendere Vincenzo De Luca». Sono le parole di Matteo Ren- zi al termine del Consiglio dei Ministri, ini- ziato in forte ritardo rispetto all’orario di convocazione.

Nessun provvedimento ad hoc, ha detto il premier: «A norma della legge Severino abbiamo firmato il decreto di sospensione d i D e L u c a d a g o v e r n a t o r e d e l l a C a m p a n i a » . N e s s u n provvedimento ad hoc, dice il premier. Per quanto riguarda la giunta ed il vicepresidente, Vincenzo De Luca potrà o dovrà

rifarsi al parere espres- so dall’avvocatura dello Stato.

Tant’è che Renzi spiega: «Il presidente – ha detto il premier

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– può fare gli atti consentiti dal pare- re medesimo, noi abbiamo proceduto alla firma del decreto di sospensione senza fare ricorso ad alcuna normativa ad hoc». «Abbiamo seguito l’iter – ha detto ancora Renzi – penso che ci sarà il ricorso da par te del presidente De Luca. Io mi attendo il ricorso avverso questo atto, poi sarà il presidente De Luca ora a valutare gli atti secondo quanto espresso dall’avvocatura dello Stato nel recente parere espresso sulla vicenda. Dalla nostra avevamo sempre detto che avremmo mantenuto ogni tipo di in- tervento necessario, senza fare ricorso ad alcuna normativa ad hoc. Lo abbiamo dimostrato una volta di più come era doveroso fare». Nessun “salva De Luca” in pratica da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri che era stata diffidata dal grup- po campano del Movimento 5 Stelle.

Insomma, De Luca dovrà valutare da solo se compiere o no gli atti. «Ora tocca al presidente della regione Campania – ha ribadito il premier Matteo Renzi – valutare se procedere o m e n o a l l a n o m i n a d e l l a g i u n t a , s e g u e n d o i l p a r e r e dell’avvocatura dello Stato». Tecnicamente ora il dispositivo di sospensione sarà trasmesso dalla presi- denza del Consiglio alla Prefettura di Napoli ed in seguito il Consiglio regionale ne dovrà prende atto. E con molta probabilità il dispositivo dovrà giungere in aula già lunedı̀ mattina. Dopodiché il governatore sospeso farà ricorso utilizzando la strada tracciata da Luigi de Magistris. Nel contempo, però, gli atti che eventualmente compirà – comprese le nomine degli as- sessori e del vicepresidente – potrebbero essere oggetto di ricorso, ora più che mai che non c’è stato nessuno scudo da parte del Consiglio dei Ministri. In dubbio, dunque, la presenza o meno di Vincenzo De Luca alla prima seduta del Consiglio regionale. «De Luca non potrà entrare – dice l’avvocato Oreste Agosto, legale del Movimento 5 Stelle – era sospeso ed è sospeso. Non può compiere nessun atto. Abbiamo già pronte le diffide. Con il nostro originario ricorso avevamo annunciato il caos istituzionale in Campania». Ed anche Antonio Iannone, presidente regionale dei Fratelli d’Italia dice: «Stando cosı̀ le cose De Luca lunedı̀ non potrà

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neanche presentarsi in Consiglio. Se dovesse farlo provvederò

stesso lunedı̀ mattina a denunciarlo alla Procura della Repubblica di Napoli». Intanto sono ore concitate nei partiti della maggioranza e soprattutto del Pd. In attesa di notizie da Roma, giunte in serata, consiglieri e gruppi dirigenti sono stati per l’intera giornata di ieri alle prese con le nomine ed i posizionamenti. Un primo vertice ha riguardato, presso la sede del Pd di Napoli, tutti i segretari regionali dei partiti che hanno sostenuto la candidatura alla presidenza di Vincenzo De Luca. Poi a seguire il neo governatore, presso il suo quartier generale partenopeo a via Toledo, ha incontrato i trenta consiglieri regionali che compongono la maggioranza.

All’ordine del giorno l’indicazione per l’elezione del presi- dente del Consiglio regionale e la composizione dell’ufficio di presidenza, nonché le commissioni regionali. Il governatore, in merito alla poltrona più alta dell’Assise ha espresso un’indicazione in favore di Rosetta D’Amelio, il consigliere che già presenzierà la seduta di lunedı̀ e che ha provveduto alla convocazione e alla stesura dell’ordine del giorno.

Caso De Luca. Iannone (Fdi):

«Denuncerò Renzi e De Luca alla Procura se non rispetteranno le disposizioni della Legge Severino»

Iannone (FDI-AN): “Denuncerò Renzi e De Luca alla Procura

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della Repubblica se non rispetteranno le disposizioni della Legge Severino”

Il Presidente Regionale di FDI-AN, Antonio Iannone, in una nota stampa, ha dichiarato: “Se Renzi non dovesse far giungere entro lunedì mattina il decreto che accerta la sospensione di De Luca lo denuncerò alla Procura della Repubblica. Se De Luca dovesse nominare la giunta in assenza di poteri lo denuncerò alla Procura della Repubblica. Con la Legge non si gioca, la Legge deve essere uguale per tutti ed applicata nello stesso modo per tutti”.

Il conflitto di Renzi, esposto all’Antitrust. M5S scrive anche all’Anac: «Non può decidere su sospensione De Luca»

di Marta Naddei

Presidente del Consiglio e segretario nazionale del Pd. Sul caso De Luca, Matteo Renzi è in conflitto di interesse. Lo sostengono i parlamentari del Movimento Cinque Stelle che pongono questo assunto alla base dell’esposto presentato all’Autorià anticorruzione ed all’Antitrust in merito a quello che è ormai diventata una questione nazionale: la sospensiva che pende sul capo di Vincenzo De Luca, governatore in pectore della Campania, in odore di stop per la legge Severino. Un esposto che reca la firma dei parlamentati campani Isabella Adinolfi, Andrea Cioffi, Silvia Giordano, Girolamo Pisano e

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Angelo Tofalo, supportati da quelle del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, del presidente della commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico e del consigliere regionale Valeria Ciarambino.

In sostanza, Renzi è colui che da un lato, da segretario nazionale del partito, ha fatto sì che De Luca si presentasse alle primarie (per poi vincerle) e diventasse il candidato alle Regionali e a favore del quale ha poi preso parte anche alla campagna elettorale; dall’altro è la stessa persona che – in qualità di presidente del Consiglio dei ministri – dovrà firmare la sospensiva per la “Severino”. Per i pentastellati si configura un chiaro caso di “conflitto di interessi”.

«De Luca non può nominare un vice né una giunta regionale, lo abbiamo ribadito in più occasioni: non può svolgere il ruolo di presidente della Regione Campania. Per questo dopo aver presentato nelle scorse settimane un esposto in Procura chiediamo anche che Anac e Antitrust si esprimano con parere in merito alla vicenda» – affermano. Una “vacatio” che fa dei Cinque stelle i più ferventi sostenitori del ritorno alle urne, come sottolinea Pisano: «Si smetta di prendere in giro i cittadini campani: bisogna tornare subito al voto per fare scegliere ai campani il proprio presidente».

Renzi vuole Barca vice Resiste l’ipotesi Pasquino

di Andrea Pellegrino

Le riunioni si susseguono e le caselle da riempire sono ancora molte. La corsa contro il tempo per la composizione della nuova giunta regionale a guida De Luca non ha dato ancora i risultati sperati. Colpa di Roma che vorrebbe un suo

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vicepresidente di peso e di caratura nazionale anche per controbattere il colpo della sospensione di Vincenzo De Luca (primo caso nella storia di questo Paese) dalla carica di presidente della Regione Campania. Così Matteo Renzi avrebbe fornito la sua rosa di nomi. E tra questi pare che stia prendendo piede l’ex ministro (governo Monti) Fabrizio Barca.

Un nome di spessore, che sostanzialmente commissaria (politicamente) Palazzo Santa Lucia, strappandolo totalmente al “sospeso” Vincenzo De Luca. Sul tavolo del neo governatore resterebbero, invece, due nomi a lui più vicini: il primo quello di Fulvio Bonavitacola. Ma a quanto pare sia il deputato salernitano che lo stesso premier avrebbero scartato l’ipotesi. Il secondo quello di Raimondo Pasquino, già rettore dell’università di Salerno e presidente del Consiglio comunale d i N a p o l i . P e r l u i l ’ o s t a c o l o d a s u p e r a r e s a r e b b e rappresentato dal veto posto da Ciriaco De Mita. Seppur, anche nel caso di Pasquino, Roma sarebbe abbastanza fredda. Troppo vicino alle posizioni di Vincenzo De Luca e troppo distante da Palazzo Chigi, secondo il pensiero dei vertici nazionali del Pd. Meglio Barca, a parere del Nazareno, esperto di Fondi europei e vicino a quella sinistra del partito che non è però in aperto contrasto con Renzi.

Quanto agli altri nomi in campo, resta in piedi l’ipotesi del generale Carmine De Pascale all’ambiente e alla Terra dei Fuochi mentre si sussurra, invece, il nome del salernitano Corrado Martinangelo all’agricoltura. L’ex assessore provinciale sarebbe sponsorizzato direttamente dal ministro Martina. Tra gli altri salernitani Luigi Cobellis, sostenuto da De Mita. A lui potrebbe andare l’assessorato al turismo e spettacolo diretto fino ad oggi da Pasquale Sommese (ex Udc).

All’appello mancherebbe il nome di cozzoliniani e bassoliniani mentre prede quota l’ipotesi di Mario Casillo presidente del Consiglio regionale.

Intanto ieri è stata anche una giornata di incontri operativi per Vincenzo De Luca. Il primo per ripristinare le vie del Mare, indispensabili – ha detto il neo governatore della Regione Campania «per il turismo». Nel pomeriggio, invece,

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durante un incontro a Caivano non ha risparmiato accuse a Giovanni Romano: «E’ delle mie zone e fa il sindaco a Mercato San Severino, la cui società – ha spiegato Vincenzo De Luca – ha 25 milioni di euro di debiti e la legge che abbiamo fatto serviva solo a scaricare i debiti accumulati sui comuni magari virtuosi per aumentare ancora di piu’ le bollette alle famiglie. Metteremo mano anche a questo».

De Luca a colloquio da Renzi:

Tartaglione vice. Primo consiglio il 15 giugno

di Andrea Pellegrino

Renzi? Vedremo se attiverà la sospensione ad un presidente eletto da un milione di campani. Il messaggio è chiaro.

Vincenzo De Luca crede che in qualche modo la sua vicenda si risolverà nel migliore dei modi. E ieri pomeriggio, prima della festa napoletana, ha fatto tappa a Roma, ed in particolare a Palazzo Chigi, dove ha incontrato il premier Renzi. Un colloquio di circa un’ora durante il quale probabilmente sono stati scanditi i tempi riguardo la sospensione per effetto della legge Severino e sono stati messi sul tavolo i nomi della possibile giunta, con particolare attenzione al vicepresidente che potrebbe essere l’uomo o la donna chiave per salvare la guida e quindi la legislatura regionale. Il pressing sarebbe tutto su Fulvio Bonavitacola ma anche su Assunta Tartaglione. Ma per entrambi c’è l’incompatibilità con la carica di deputato. Incarico che nessuno dei due vorrebbe cedere per andare in soccorso a Vincenzo De Luca. Da Renzi, inoltre, sarebbe arrivato chiaro

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lo stop alla modifica alla legge Severino mentre secondo indiscrezioni non si esclude che il premier abbia concordato il giusto percorso politico prima di firmare l’atto di sospensione. Provvedimento, in pratica, che arriverebbe dopo l’insediamento del Consiglio regionale e della giunta.

«Ci sarò sempre io»

De Luca, dalla sua, annuncia: «State tranquilli avrete un vicepresidente che vi farà sognare, ma non sognerete molto, starò sempre io lì. Chi vince governa». Insomma mal che vada,

“fatta la legge, trovato l’inganno”. Sospensione o non, Vincenzo De Luca ha già fatto sapere che non farà mancare la sua presenza a Palazzo Santa Lucia. Intanto mentre auspica che: «Il parlamento farà la modifica alla legge Severino ed in particolare riguardo all’articolo sui sindaci condannati in primo grado. Penso – ha detto De Luca dalla consueta tribuna politica televisiva del venerdì – che ci sia stato un abuso di delega da parte del governo». Se sospeso? Rincara De Luca:

«Farò ricorso al giudice ordinario».

Lunedì direzione pd

Secondo l’agenda politica, ora la prima data è lunedì quando si riunirà la direzione nazionale del Partito democratico.

Vincenzo De Luca pare che abbia annunciato la sua presenza, così come la presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi. Se così fosse non si esclude uno scontro all’ultimo sangue (politico) sulla lista degli impresentabili.

Una mossa, quella di Bindi, che De Luca avrebbe legato al dito. Tra il 15 ed il 20 giugno, invece, si dovrebbe tenere la prima seduta del Consiglio regionale per procedere, dunque, all’insediamento. Quanto al presidente dell’Assise, l’ipotesi Mario Casillo pare essere sempre più concreta.

Festa con De Laurentiis

Ieri sera alla mostra d’oltremare la festa di Vincenzo De Luca per ringraziare gli elettori. Alle 20,10 tra i primi ad

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arrivare è Aurelio De Laurentiis che ha sostenuto anche con forza De Luca durante la campagna elettorale.

Renzi: La «svolta» di Salerno

di Andrea Pellegrino

L’aereo di Stato ha toccato terra alle ore 12,49. Matteo Renzi è stato accolto all’aeroporto “Costa d’Amalfi” di Pontecagnano da Vincenzo De Luca ancora con una vistosa fasciatura alla mano, oltre che da alcuni dirigenti del Partito democratico.

Da lì è partito il mini tour salernitano elettorale del premier – segretario nazionale del Partito democratico a sostegno della candidatura alla presidenza della Regione Campania De Luca. L’improvviso cambio di programma, modificato più volte, ha visto l’esclusione della visita all’asilo di Pastena dedicato alla memoria di Teresa Buonocore, nota come mamma coraggio, in favore della tappa al porto (privato) di Marina d’Arechi di Agostino Gallozzi che già accolse Monti all’epoca del governo tecnico.

La tappa alla cittadella

Un ulteriore cambio di programma (seppur immaginabile per il repentino nuovo asfalto fresco fresco messo giù) ha visto poi la visita di Matteo Renzi – accompagnato, tra gli altri, anche dal sindaco facente funzioni Vincenzo Napoli – alla Cittadella giudiziaria. Qui il premier ha visitato tutti gli spazi dell’opera promettendo anche il finanziamento necessario per il definitivo completamento della struttura. Una promessa ribadita anche durante il suo intervento conclusivo all’hotel Mediterranea. «Enzo (riferendosi a De Luca) – ha detto Matteo Renzi – mi ha sottoposto il problema della cittadella e della delibera del Cipe che stanzia i fondi per il completamento di

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un’opera bellissima che ho molto apprezzato. Ebbene, la delibera ci sarà ed i fondi per l’apertura della struttura ci saranno». Tappa conclusiva al Mediterranea, dunque, dove ha incontrato i candidati (non solo quelli del Pd) al Consiglio r e g i o n a l e d e l l a C a m p a n i a . I n p r i m a f i l a c ’ è a n c h e l’europarlamentare Andrea Cozzolino (sfidante alle primarie di Vincenzo De Luca) che Matteo Renzi ringrazia. «Qui non è stato fatto come il Liguria che chi ha perso si è preso il pallone.

Andrea è rimasto all’interno del partito, come è giusto e normale che sia ed ha continuato la sua battaglia politica a sostegno di questo progetto politico. In Liguria stanno facendo di tutto per far vincere Toti e Berlusconi».

Le proteste

Al di fuori della gremita sala, le contestazioni di alcuni gruppi contro la riforma della scuola. In strada anche Franco Mari, insegnante, già assessore comunale al lavoro, ed attuale segretario provinciale di Sel. A protestare contro il premier anche il gruppo studentesco di Cava de’ Tirreni. Ancora anche il comitato “Salute e Vita” di Lorenzo Forte. Piccoli momenti di tensione all’uscita dei politici dall’albergo che ha costretto le forze dell’ordine a delimitare i manifestanti.

Viabilità interrotta durante l’intero appuntamento politico all’hotel di via Allende. Alle ore 16,24 l’uscita dell’auto del premier che lo ha ricondotto allo scalo di Pontecagnano direzione Roma.

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