Metamodello linguistico
Il potere delle domande di precisione 2018
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Socrate, filosofo ateniese del V secolo avanti Cristo, sosteneva che ogni uomo può arrivare alla verità dentro sé semplicemente facendosi (o facendosi fare) domande opportune che, aggirando i suoi pregiudizi e i suoi errori, fossero in grado di “tirar fuori” il vero.
Nei pubblici dibattiti filosofici, allora molto in voga, Socrate si metteva nella posizione percettiva di chi “sa di non sapere”. ll metodo socratico, basato su domande e risposte tra Socrate e l’interlocutore di turno, consiste nel portare gradualmente alla luce l’infondatezza delle
Dove si nasconde la verità
consiste nel portare gradualmente alla luce l’infondatezza delle convinzioni che siamo abituati a considerare come scontate e che invece ad un attento esame rivelano la loro natura di “opinioni”.
Dove si nasconde la verità
Tale metodo è detto “maieutico” (ostetrico) perché conduce per mano l’interlocutore con brevi domande e risposte per indurre l'interlocutore ad accorgersi della propria ignoranza e a riconoscere il criterio della verità rispetto alla falsità delle sue presunzioni. Quindi non si basa sul tentativo di vincere l’interlocutore con la propria abilità retorica, così come facevano i sofisti.
Socrate si era reso conto che ciò che le persone dicono su di sé, sugli
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Socrate si era reso conto che ciò che le persone dicono su di sé, sugli altri e sul mondo, non è basato sull’esperienza reale, ma su opinioni e ricordi relativi ad essa.
Dalla Maieutica alla Grammatica Trasformazionale
Le idee interessanti non muoiono mai. Dopo duemila e cinquecento anni, a partire dagli anni ‘50 del secolo scorso, il linguista americano Noam Chomsky elaborò un modello linguistico formalizzato, da lui definito
“Grammatica generativa trasformazionale” in cui gli enunciati formulati da un parlante formano una “struttura superficiale” del linguaggio, derivata per trasformazione linguistica da una “struttura profonda” molto più ricca di informazioni, comprese le correlazioni semantiche (la rete di significati, metafore e similitudini collegata ai vari aspetti dell’
significati, metafore e similitudini collegata ai vari aspetti dell’
esperienza vissuta) e le sequenze di rappresentazioni interne.
Dalla Maieutica alla Grammatica Trasformazionale
La vera novità introdotta da Chomsky sta nel fatto che il processo che opera questa trasformazione è di natura sintattica: ovvero la grammatica stessa del linguaggio include anche degli operatori adatti a ottenerla. Va sottolineato che in questa trasformazione la volontà di chi parla può esserci oppure no: il processo è in buona parte inconsapevole e/o routinizzato.
Perciò qualunque resoconto linguistico non può mai essere in grado di
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Perciò qualunque resoconto linguistico non può mai essere in grado di rendere tutta la ricchezza dell’esperienza vissuta, ma ne costituisce solo un modello impoverito. Ne discende che ogni soggetto ha nella sua struttura profonda elementi più numerosi e spesso differenti rispetto a quelli di cui ha contezza.
I Filtri Linguistici e la loro azione
Agli inizi degli anni ‘70, John Grinder era professore di linguistica presso la California University; Richard Bandler era uno studente sregolato e brillante che si occupava di linguaggi artificiali. Entrambi erano a conoscenza delle teorie di Chomsky ed ebbero un’idea: perché non provare a strutturare un “percorso inverso”, sempre di natura linguistica, in grado di riportare il soggetto a contatto con la sua struttura profonda?
Grinder e Bandler a quei tempi pensavano soprattutto ai possibili risvolti psicoterapeutici
psicoterapeutici
di uno strumento del genere, e per questo ebbero l’appoggio di una figura prestigiosa come Gregory Bateson – il quale scrisse la presentazione del libro che scaturì dalle loro ricerche: The Structure of Magic (1976).
I Filtri Linguistici e la loro azione
Grinder e Bandler, partendo dallo studio del linguaggio, catalogarono in tre classi i filtri linguistici responsabili delle trasformazioni:
GENERALIZZAZIONI Creano categorie generali o obbligate partendo da pochi e limitati elementi di
esperienza. Hanno l’effetto di restringere la mappa.
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CANCELLAZIONI Rendono indisponibili numerosi dettagli della mappa, impoverendola.
DEFORMAZIONI Creano connessioni tra diverse zone della mappa partendo da credenze personali scambiate per dati oggettivi
Domande basate sulla Sintassi, non sul Contenuto
A questo punto potrebbe però sorgere un problema: come si fa a capire quando e in che modo i filtri entrano in funzione nel linguaggio? La grande scoperta di Grinder e Bandler sta nell’aver intuito che la loro azione è di tipo sintattico, basata cioè su operatori linguistici. Qualunque sia il contenuto del discorso, gli effetti di generalizzazione, cancellazione e deformazione sono realizzati –e riconoscibili- da particolari elementi sintattici.
Proprio in questa ottica Grinder e Bandler esplorarono tutte le forme Proprio in questa ottica Grinder e Bandler esplorarono tutte le forme sintattiche del linguaggio umano che sono indicatori del funzionamento dei filtri, e le definirono “violazioni”. Alla fine riuscirono a classificarne 16 tipologie ripartite tra le tre classi di filtri, e per ognuna di esse definirono la struttura di una possibile “domanda di confrontazione” in grado di far ridiscendere l’interlocutore verso la sua struttura profonda, dove le verità della sua esperienza è pienamente disponibile.
Chiamarono il loro schema “Metamodello Linguistico” per sottolineare che –così come il linguaggio ordinario è un modello dell’esperienza- il Metamodello è un modello del linguaggio ordinario basato sulle violazioni e le domande di confrontazione. E quindi è un modello del modello.
Violazioni e domande di confrontazione
GENERALIZZAZIONI CANCELLAZIONI DEFORMAZIONI
Violazione Confrontazione Violazione Confrontazione Violazione Confrontazione
QUANTIFICATORI UNIVERSALI
Generalizzano una o alcune esperienze
OPERATORI MODALI DI NECESSITA’
Addebitano le proprie scelte a una forza maggiore
OPERATORI MODALI DI POSSIBILITA’
Generalizzano le rinunce personali
Domande che portano verso una possibile alternativa di esperienza
Domande che portano a esplorare e ridefinire le credenze di cause ed effetti delle scelte
Domande che portano a prendersi la responsabilità delle proprie scelte
CANCELLAZIONE SEMPLICE Affermazioni non
specificate
VERBI NON SPECIFICATI Azioni non specificate
INDICI REFERENENZIALI SPOSTATI
Idee, credenze, esperienze personali espresse come fossero di altri
INDICI REFERENZIALI
Domande di specificazione
Domande di specificazione
Domande o affermazioni
che ribadiscono chi è il vero soggetto
Domande di
CAUSA/EFFETTO X causa Y
EQUIVALENZA COMPLESSA X significa Y
LETTURA DELLA MENTE
Pretesa di conoscere intenzioni altrui mai espresse
Domande volte a smontare il nesso causale
Domande volte a smontare l’uguaglianza
Richiesta di prove concrete
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oppure non definiscono la responsabilità della scelta
OPERATORI MODALI DI VOLONTA’
Esprimono un’intenzione
condizionata da dissidi interni spesso
mascherati da impedimenti esterni.
proprie scelte
Domande che portano ad affrontare i propri dissidi interni
INDICI REFERENZIALI CANCELLATI
Idee, credenze, esperienze personali espresse
genericamente
FALSI AVVERBI Opinioni personali trasformate in avverbi incontestabili
PERFORMATIVO MANCANTE
Giudizi etici e di valore senza specificato il dominio di validità
MANCANZA DI COMPARATIVO
Comparativo relativo di cui manca l’altro termine
Domande di specificazione per esplicitare i soggetti reali
Si smonta l’avverbio:
“naturalmente” >>
naturale per chi?
Domande per specificare luoghi, situazioni e
circostanze di validità
Domanda per specificare il termine di paragone
PRESUPPOSTI
Condizioni che devono essere accettate come vere affinché
l’enunciato abbia senso o validità.
NOMINALIZZAZIONI Processo tra persone trasformato in concetto astratto
Domande che mettono alla prova le condizioni di validità
Si ricava il processo (espresso da un verbo d’azione) dalla nominalizzazione:
“Comunicazione”> Chi comunica e come?
ESEMPI
GENERALIZZAZIONI CANCELLAZIONI DEFORMAZIONI
Violazione Confrontazione Violazione Confrontazione Violazione Confrontazione
QUANTIFICATORI UNIVERSALI
Tutti mi chiedono favori Fallisco ogni volta!
Nessuno mi ascolta mai!
OPERATORI MODALI DI NECESSITA’
Bisogna accettare!
Devo fare…
E’ necessario…
OPERATORI MODALI DI
Proprio tutti?
Qualche volta hai visto differenze?
Chi in particolare? Mai mai?
Proprio nessuno?
Altrimenti?
Chi ti obbliga?
In che senso? Chi dice che è necessario?
CANCELLAZIONE SEMPLICE Sono a disagio
Mi sento incompresa
VERBI NON SPECIFICATI Lui sfrutta le persone
INDICI REFERENZIALI SPOSTATI
Lei mi insegna che…
Sai come si sta…
INDICI REFERENZIALI
Per che cosa?
Incompresa in che senso?
Da chi?
Come le sfrutta? In che modo?
E’ lei che lo pensa?
Quindi tu stai così?
CAUSA/EFFETTO La crisi causa disoccupazione
La tua faccia mi deprime
EQUIVALENZA COMPLESSA Il tuo scarso interesse denota svogliatezza Fortuna vuol dire successo
LETTURA DELLA MENTE Capisco che hai già deciso So che non ti fidi
Cosa lo rende possibile?
Come fa a farti deprimere?
Se tu hai scarso interesse sei sempre svogliato?
Su che basi lo dici?
Conosci persone fortunate ma non di successo?
Come lo sai?
Come fai a dirlo?
OPERATORI MODALI DI POSSIBILITA’
E’ impossibile E’ possibile Non posso dirlo!
Posso tentare
OPERATORI MODALI DI VOLONTA’
Vorrei farlo, ma…
Ho voglia di farlo Non ho voglia di gestirlo
Come fai a dirlo?
E quindi?
Cosa te lo impedisce?
Puoi?
In percentuale quanto?
Tuttavia…
Cosa ti aspetti se lo fai / non lo fai?
INDICI REFERENZIALI CANCELLATI Le cose vanno male Si è sempre tesi…
FALSI AVVERBI
Naturalmente si finisce male…
Evidentemente ne approfittano…
PERFORMATIVO MANCANTE E’ giusto impegnarsi!
Non è morale!
MANCANZA DI COMPARATIVO E’ meglio aspettare
Quali cose?
Chi è teso?
Pensi che sia naturale?
In che senso è evidente?
Dove? Come? Quando? Per chi?
Meglio rispetto a che?
So che non ti fidi
PRESUPPOSTI
Qui quando parlo nessuno mi ascolta
Se mio marito sapesse quanto soffro non arriverebbe più in ritardo la sera
NOMINALIZZAZIONI C’è tensione nell’aria…
Dobbiamo migliorare la competitività…
Come fai a dirlo?
Chi dice che devono ascoltarti?
Chi (cosa) ti obbliga a parlare?
Sei sicuro di scegliere bene il momento?
Come fai a dire che se lo sapesse non arriverebbe più in ritardo?
Chi è teso e come?
Chi in particolare deve essere più competitivo rispetto a cosa?
Avvertenze utili
E’ bene precisare a questo punto alcune cose.
L’azione dei filtri non è di per sé indice di alcuna patologia o altre stranezze: è una funzione automatica e utile per poter parlare e sintetizzare con efficacia. I problemi insorgono quando il funzionamento dei filtri finisce per “sancire” linguisticamente come “vere” delle esperienze che invece sono frutto di stravolgimenti disfunzionali della mappa soggettiva, e come tali sono fonti di limitazioni, blocchi, frustrazioni ed emozioni negative.
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frustrazioni ed emozioni negative.
Usato in modo incalzante e senza rapport, il Metamodello è un ottimo sistema per irritare le persone. Perciò, fare attenzione: le domande di confrontazione vanno inserite in un contesto discorsivo (un ottimo ” imballaggio” è il linguaggio non direttivo Rogersiano). In generale, è opportuno usare il MM mettendosi in uno stato di partecipata e amichevole curiosità.
In generale, una volta memorizzati gli schemi e le domande, il passo successivo consiste nello sviluppo di una direzionalità che aiuta a capire, tra tutte le violazioni offerte dal parlante, quali sono quelle che portano informazioni significative.
Capire qual e’ il problema
E’ utile sottolineare che in base al tipo di situazione può essere utile confrontare certe violazioni piuttosto che altre. In particolare:
Scelte obbligate,
mancanza di alternative Generalizzazioni Scarsità di risorse
e/o informazioni Cancellazioni Scarsità di risorse
e/o informazioni Cancellazioni Disagio relazionale
e credenze limitanti Deformazioni
Non si tratta naturalmente di scelte esclusive, ma di indicazioni per una prima, buona scelta.
Sulla scia della traccia emotiva
L’abilità nell’uso del MM non si misura però in quante violazioni al minuto si riesce a individuare, ma piuttosto nella capacità di individuare la
“traccia emotiva” del cliente e usarla come puntatore per guidarlo verso il punto focale. Ma cos’è la traccia emotiva? Se si calibra con attenzione la persona che si ha davanti, sarà facile notare che in corrispondenza di certi passaggi, frasi o concetti chiave, il suo tono emotivo aumenterà di intensità. Questo è un segnale che è il momento di confrontare le violazioni.
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violazioni.
Questo criterio resta valido anche nelle risposte che si ottengono.
L’energia dell’emozione agevola l’accesso alla struttura profonda.
In generale, il fatto che l’interlocutore sia associato ed emotivamente coinvolto è sempre un buon segnale, mentre se al contrario manifesta distacco o lontananza è senz’altro il caso di aumentare il rapport.