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Addendum al Documento: "Messa in Sicurezza Operativa - Stabilimento HUNI di Colzate (BG)"

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Academic year: 2022

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Risposta alle Osservazioni di ARPA e Provincia a Supporto dell’Approvazione Definitiva del Documento di Messa in Sicurezza Operativa (MISO)

691740-DOC-G-20-4 | 0 18 Maggio 2020 HUNI ITALIANA S.p.A. Colzate (BG)

Rev. Data Descrizione Originato Rivisto Approvato

0 18/05/2020

Risposta alle osservazioni di ARPA e Provincia a supporto dell’approvazione definitiva del documento di Messa in sicurezza operativa (MISO)

T. Brinati

A. Gasparini M. Cremonesi M. Cavaliere

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dell’Approvazione Definitiva del Documento di Messa in Sicurezza Operativa (MISO)

Addendum al Documento: "Messa in Sicurezza Operativa - Stabilimento HUNI di Colzate (BG)"

No. del progetto: 691740CH

Titolo del documento: Risposta alle Osservazioni di ARPA e Provincia a Supporto dell’Approvazione Definitiva del Documento di Messa in Sicurezza Operativa (MISO)

No. del progetto: 691740-DOC-G-20-4

Revisione: 0

Stato del documento: FINAL

Data: 18 Maggio 2020

Cliente: HUNI ITALIANA S.p.A. Colzate (BG) Riferimento Cliente: Massimilano Nembrini

Project Manager: M. Cavaliere

Preparato da: T. Brinati, A. Gasparini

Nome del file: HUNI_Risposta-Enti-MISO_20200515_FINAL_v0.docx CH2M HILL s.r.l.

Via Alessandro Volta N 16 Cologno Monzese (MI) Milan

Italy

T +39 02 250 981 F +39 02 250 98506 www.jacobs.com

Questo documento è stato predisposto da Jacobs e può essere utilizzato esclusivamente per le finalità previste dal contratto in base al quale lo stesso è stato fornito; la riproduzione, la cessione e comunque ogni utilizzo per finalità diverse sono vietati in assenza di preventiva autorizzazione da parte di Jacobs. Il contenuto del documento è protetto dalle norme sul diritto d'autore e la proprietà intellettuale.

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INDICE

1. Introduzione ... 1 2. Risposta alle Osservazioni di ARPA Lombardia... 2 3. Risposta alle Osservazioni della Provincia di Bergamo ... 5

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dell’Approvazione Definitiva del Documento di Messa in Sicurezza Operativa (MISO)

1. Introduzione

Il presente report intende dare risposta alle osservazioni incluse nei pareri di ARPA Lombardia e Provincia di Bergamo, circa l’approvazione del documento di Messa In Sicurezza Operativa (MISO) inoltrato alle Autorità Competenti in data 22 agosto 2019:

ARPA Lombardia, trasmessa in data 31 gennaio 2019 (Class. 11.2.403; Fascicolo 2020.2.77.10), con oggetto “Huni Italiana S.p.A. - Insediamento produttivo ubicato in Comune di Colzate (Bg) in via Marconi n.12 - Procedimento di bonifica ai sensi del D. Lgs. 152/06 e s.m.i. - Documento progettuale “Messa in Sicurezza Operativa” comprensivo di Analisi di Rischio Sito Specifica - Indizione di Conferenza dei Servizi in forma semplificata e modalità asincrona - Valutazioni tecniche limitatamente agli aspetti ambientali di competenza e da intendersi quale contributo ai fini istruttori”; e

Provincia di Bergamo, trasmessa in data 31 gennaio 2019 (Prot. /09.11/MP COLZATE HUNI 4), con oggetto

“Area HUNI Italiana SpA di Via Marconi, 32 in Comune di Colzate. Documento “Messa in Sicurezza Operativa”, comprensivo di Analisi di Rischio Sito Specifica, ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs 152/06. Parere di

competenza.”.

Si riportano di seguito risposte puntuali a ciascuna osservazione rilevata. Si richiede quindi, fatti salvi ulteriori chiarimenti che si possono risolvere (se necessari) in una conferenza di servizi sincrona, di procedere con l’approvazione definitiva del progetto di MISO.

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2. Risposta alle Osservazioni di ARPA Lombardia

“In merito al documento progettuale di “Analisi di Rischio Sito Specifica (rev. 01[…] Si chiede alla parte di trasmettere il formato editabile delle implementazioni effettuate (Risk-net), che non risultano agli atti della scrivente Agenzia.”

In Allegato 1 al presente memorandum si riportano, in formato editabile, le implementazioni effettuate per l’elaborazione dell’analisi di rischio (file HUNI_AdR_Ver1_Risknet.zip).

“A seguito delle richieste di approfondimento in merito al valore di “Frazione areale delle fratture” utilizzato nell’implementazione di Analisi di Rischio (e pari a 10-5), […] Si ritiene opportuno che la perizia proposta venga estesa in un’areale più ampio rispetto a quello proposto, con particolare riferimento agli ambienti indoor (compatibilmente con l’attività produttiva in essere) a conferma degli esiti dell’Analisi di Rischio che non hanno evidenziato la necessità di ulteriori interventi correlati al percorso di volatilizzazione indoor.”

L’indice di fratturazione areale degli ambienti indoor è stato posto pari a 10-5per i seguenti percorsi di volatilizzazione: (i) sorgente nei terreni insaturi denominata SP-ASI (suoli profondi area sorgente interna) recettori commerciali/industriali all’interno stabilimento; (ii) sorgente acqua di falda (GW) recettori commerciali/industriali all’interno stabilimento; (iii) sorgente GW recettori commerciali/industriali all’interno degli uffici; e, (iv) sorgente GW recettori commerciali/industriali all’interno del garage e sala quadri.

È stata valutata la possibilità di estendere l’area da indagare con la metodologia inizialmente proposta (foto e quantificazione del numero, larghezza e lunghezza di eventuali fratture), come richiesto da ARPA. Tuttavia, si sono identificati limiti tecnici e logistici che non permettono di realizzare un’indagine di questo tipo su ampia scala in modo sufficientemente rigoroso.

Si propone pertanto di realizzare una indagine sullo stato di fratturazione mediante l’utilizzo di camera di flusso statica non stazionaria (Camera di Accumulo) dal momento che permette con misure speditive di: (i) stabilire se le fatture sono effettivamente connesse con il sotto-soletta e/o se vi è un flusso di Composti Organici Volatili (COVs); e, (ii) quantificare numericamente l’indice di fratturazione areale.

I dettagli del piano di indagine proposto sono presentati nel documento in Allegato 2.

“In riferimento all’individuazione del “Punto di Conformità” (POC), che la parte identifica nel solo piezometro PE4, si ritiene opportuno che vengano considerati quali POC anche i piezometri PE3, PE5 e PE6, […] si ritiene opportuno che vengano predisposte idonee carte di isoconcentrazione dei principali contaminanti riscontrati in falda.”

Alla luce della richiesta di ARPA di cui sopra, si conferma quanto segue:

1. PE4 – Confermata l’identificazione come POC, proposta da Jacobs;

2. PE6 – Confermata l’identificazione come POC, proposta da ARPA;

3. PE5 – Come riportato nel documento Jacobs FSD – DPE1, trasmesso come allegato al documento di MISO in data 22 agosto 2019 “il piezometro di monitoraggio PE5 verrà sovra-carotato e convertito in pozzo di emungimento, con la nomenclatura di DPE7”. Pertanto, si propone l’utilizzo del

piezometro P6 come POC aggiuntivo, in alternativa alla proposta di PE5 avanzata da ARPA in quanto non praticabile per le ragioni di cui sopra. In Figura 1 si riporta uno stralcio della Tavola 1 del documento FSD – DPE1 con l’ubicazione del piezometro PE6 (circa 5 m a sud rispetto a DPE7 – ex PE5); e

1 Jacobs, 2019, Full Scale Design (FSD) – Dual Phase Extraction (DPE) Sviluppo della progettazione impianto “full-scale”. Doc. n. 691740-DOC-G-011- 4 Rev.01.

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dell’Approvazione Definitiva del Documento di Messa in Sicurezza Operativa (MISO)

4. PE3 – È interno al Sito, in posizione arretrata rispetto alla linea di emungimento. (inteso come comprendente la carreggiata lato HUNI). Non lo si ritiene pertanto rappresentativo della qualità delle acque di valle idrogeologica.

In Allegato 3 si riportano le Class-Map di concentrazione dei principali contaminanti riscontrati in falda (PCE – Idrocarburi Totali) durante il campionamento di baseline dei pozzi lungo Viale Lombardia e

precedentemente all’avvio del sistema DPE. Il monitoraggio è stato completato in due eventi (dal 1 al 2 e dal 29 al 31 luglio 2019) in linea con le diverse fasi di completamento dei pozzi.

Figura 1. Ubicazione P6 (POC Aggiuntivo Proposto)

In merito alle modalità di implementazione dell’Analisi di Rischio, si prende atto di quanto sostenuto dalla parte con nota del 7 gennaio 2020 (agli atti di Arpa prot. n. 2413 del 09/01/20) in merito alla scelta di non utilizzare le misure dirette del soil gas acquisite nel corso delle pregresse campagne di monitoraggio e di procedere pertanto al calcolo delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) per via puramente modellistica. Al riguardo si osserva che la scrivente Agenzia raccomanda l’utilizzo delle Linee Guida SNPA nei procedimenti di bonifica in cui “…il SNPA viene coinvolto in quanto supporto tecnico agli Enti responsabili dei procedimenti amministrativi che sono gli unici deputati alla decisione di merito sull’applicazione o meno delle Linee Guida prodotte dal Sistema SNPA…”. Si evidenzia in ogni caso che, qualora l’Azienda intenda utilizzare le misure dirette di soil gas per “…eventuali future elaborazioni/considerazioni e/o revisioni documentali…”, le stesse dovranno essere ripetute al fine di aggiornare il Modello Concettuale del sito a seguito degli interventi di MISO previsti.

Nel caso si rendessero necessari dei monitoraggi soil-gas da utilizzare ai fini della definizione degli obiettivi di rischio sito-specifici per un progetto di bonifica (Concentrazioni Soglia di Rischio - CSR), si procederà con una nuova campagna e si adotteranno gli approcci ritenuti più aggiornati alla data della valutazione.

“Con riferimento alle Attività di monitoraggio proposte, si osserva quanto segue. Per quanto riguarda il monitoraggio delle Acque di falda, si richiede che la campagna di monitoraggio “ante operam” venga eseguita non solo presso i n. 18 pozzi di emungimento allestiti in sito (n. 16 di barrieramento e n. 2 presso la vasca di sgrassaggio), ma anche presso la rete piezometrica già oggetto di pregressa caratterizzazione. […]

In merito al protocollo analitico di interesse, si ritiene opportuno integrare il set proposto anche con i parametri arsenico, cromo VI e manganese (rilevati presso il sito in fase di caratterizzazione), almeno per il primo anno di monitoraggio a conferma del Modello Concettuale definito […] invitare preventivamente il laboratorio di parte a concordare con la U.O. Laboratorio Arpa di Brescia le metodiche analitiche per le future campagne di monitoraggio”

Nei giorni 1, 2, 29 e 31 luglio 2019 è stato eseguito il monitoraggio “ante operam” (baseline) dei n.16 pozzi DPE installati lungo Viale Lombardia, prima dell’avviamento degli stessi (crf. Class-Map in Allegato 3).

Ci si rende sin d’ora disponibili, nelle more dell’approvazione definitiva del POB di MISO, ad eseguire nel mese di luglio 2020 la prima sessione di monitoraggio trimestrale delle acque di falda sul sito (dettagliata al capitolo 6.3 del documento di MISO), che riguarderà la rete piezometrica già oggetto di pregressa

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caratterizzazione (ad eccezione di PE5, sostituito con DPE7 – come descritto precedentemente). Si resta quindi in attesa di conferma da parte delle autorità competenti affinché si possa attuare questo primo evento di monitoraggio secondo le modalità indicate nel progetto di MISO, incluso il trattamento delle acque di spurgo all’impianto in sito.

Come riportato nel documento di MISO, i monitoraggi “ante operam” delle acque di falda presso i due pozzi DPE installati nella vasca di sgrassaggio dismessa (DPE-N, DPE-S) verranno eseguiti preliminarmente all’avvio dell’emungimento degli stessi, al raggiungimento di concentrazioni asintotiche dei contaminanti indice nelle correnti fluide provenienti dai pozzi DPE lungo Viale Lombardia. Si propone comunque di includere il monitoraggio di questi pozzi nell’evento di luglio 2020.

Si conferma l’integrazione del set analitico proposto con i parametri Arsenico, Cromo VI e Manganese, da rivalutare dopo il primo anno di monitoraggio, secondo la prescrizione di ARPA. Si riporta di seguito il set completo e le relative metodiche analitiche:

• Solventi organici alogenati volatili (EPA 5030C 2003 + EPA 8260D 2017): Cloroformio, Cloruro di Vinile 1,1-Dicloroetilene, Tricloroetilene, Tetracloroetilene, Esaclorobutadiene, 1,2- Dicloroetilene, 1,2-Dicloropropano, 1,1,2-Tricloroetano, 1,2,3-Tricloropropano, 1,1,2,2-Tetracloroetano, 1,2- Dibromoetano;

• Idrocarburi : Idrocarburi C6÷C10 come n-esano (EPA 5021A 2014 + EPA 8015C 2007), Idrocarburi C10÷C40 come n-esano (UNI EN ISO 9377-2:2002) ed Idrocarburi Totali come n-esano (da calcolo) (EPA 5021A 2014 + EPA 8015C 2007 + UNI EN ISO 9377-2:2002); e

• Metalli: Arsenico, Manganese (EPA 6020B 2014) e Cromo VI (EPA 7199 1996).

Si informa che ci sono state delle conversazioni preliminari con la U.O. Laboratorio Arpa di Brescia le quali hanno evidenziato come le metodiche siano sostanzialmente allineate con quelle proposte da Jacobs, ad eccezione di alcune minori differenze2 che non si ritengono rilevanti.

2 Il Laboratorio ARPA Brescia adotta per il CrVI il metodo APAT CNR IRSA 3150 C Man 29 2003 mentre il laboratorio Jacobs il metodo EPA 7199 1996. Il primo è un metodo colorimetrico mentre il secondo utilizza la cromatografia ionica; tuttavia, quest’ultima è da considerarsi più accurata e sensibile. Vi sono poi delle differenze nel metodo di iniezione utilizzato per le analisi relative agli idrocarburi leggeri che sono tuttavia da considerare marginali ai fini di un confronto tra i risultati.

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dell’Approvazione Definitiva del Documento di Messa in Sicurezza Operativa (MISO)

3. Risposta alle Osservazioni della Provincia di Bergamo

“In merito allo scarico nel Canale de Frati […] si confermano i contenuti della D.D. n. 1354 […]”.

Le seguenti prescrizioni incluse nella D.D. n.1354, richiamate nelle osservazioni della Provincia di Bergamo in oggetto, sono state recepite dalla Scrivente, e sono state implementate e/o in corso d’opera. Nello specifico, si fa riferimento ai punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 delle osservazioni della Provincia. In merito al punto 8 si osserva che ad oggi non vi sono per il fiume Serio indicazioni di specifici obiettivi di qualità dei corpi idrici, sulla base degli indirizzi e dei provvedimenti attuativi del D. Lvo n. 152/06 e s.m.i. che saranno emanati, in primo luogo dalla Regione Lombardia.

“L’impianto di trattamento con filtri a carboni attivi […] a cui verrà convogliata anche l’aria estratta dal sistema di SVE e DPE da attivarsi all’interno della ex vasca di sgrassaggio mediante […] devono essere rispettate le seguenti prescrizioni:

- devono essere previste idonee bocchette di ispezione, collocate in modo adeguato, a monte ed a valle dei presidi depurativi installati, al fine di consentire un corretto campionamento;

- nella definizione della loro ubicazione si deve fare riferimento alla norma UNI EN 10169 e successive, eventuali, integrazioni e modificazioni e/o metodiche analitiche specifiche;”

Si conferma che le emissioni generate dall’impianto sono inferiori a quanto indicato all’Allegato 1 Parte V D.Lgs. 152/06 per le “soglie di rilevanza” ed è quindi non soggetto a prescrizioni di monitoraggio.

Si riporta quanto condiviso con la stessa Provincia di Bergamo a seguito della revisione delle indicazioni da essa fornite: avendo la Provincia concordato sul fatto che le emissioni dell’impianto non siano da ritenersi significative (ed in tal senso si allega per completezza anche l’esito degli ultimi monitoraggi condotti che confermano questa valutazione – Allegato 4), ragion per cui non si ritiene necessario installare punti di monitoraggio ai sensi della norma UNI EN 10169. Ciò non di meno si conferma che l’impianto è dotato di tre prese campioni da ½’’ costituite da valvole a sfera ubicate in entrata, uscita ed in posizione intermedia rispetto ai due filtri a carbone attivo FCA1 ed FCA2 installati in serie (si veda Figura 2 ed Allegato 3 al documento Jacobs FSD – DPE Doc. n. 691740-DOC-G-011-4). Le prese a campione sono collegate tramite tubo in Rilsan ad un sistema per il campionamento in depressione con fiale a carbone attivo (si veda Figura 2).

Le correnti di acqua ed aria estratte dai pozzi SVE e DPE nella vasca, sono collegate ai medesimi presidi depurativi installati per il trattamento delle correnti provenienti dai n.16 pozzi DPE lungo Viale Lombardia.

Le bocchette di ispezione, installate a monte e valle (in linea con quanto presente per i pozzi DPE lungo Viale Lombardia), sono ubicate secondo quanto descritto da Piping and Instrumentation Diagram (P&ID) riportato in Allegato 3 al documento Jacobs FSD – DPE (Doc. n. 691740-DOC-G-011-4).

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Figura 2. Prese Campionamento Aria

- “Deve essere definita un’opportuna procedura di gestione degli eventi o dei malfunzionamenti così da garantire, in presenza di eventuali situazioni anomale, una adeguata attenzione ed efficacia degli interventi.”

In fase di avviamento dell’impianto, una squadra composta da personale HUNI è stata addestrata circa la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto di trattamento, nonché alla risoluzione dei più comuni malfunzionamenti eventualmente verificabili.

L’impianto di trattamento è munito di opportuno sistema GSM con invio automatico di SMS per

segnalazione di anomalie/malfunzionamenti, in modo da garantire l’intervento tempestivo del personale responsabile designato quando e se necessario.

Il manuale di uso e manutenzione dell’impianto, presente in Sito e sempre disponibile per consultazione, riporta la descrizione delle principali anomalie, nonché la procedura di risoluzione delle stesse.

Qualora il malfunzionamento non fosse risolvibile dal personale addestrato, la ditta fornitrice dell’impianto (Tecneco Srl) verrà contattata per uscita di pronto intervento.

“Le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti devono essere definite nella procedura operativa predisposta ed opportunamente registrate […]”

Le operazioni di manutenzione verranno eseguite secondo i parametri riportati nelle osservazioni della Provincia di Bergamo, nonché secondo le indicazioni del costruttore dell’impianto.

“Tutte le operazioni di manutenzione devono essere annotate in un registro dotato di pagine con numerazione progressiva […]”

Opportuno registro di manutenzione è presente sul sito per la compilazione riportando i contenuti richiesti nelle osservazioni della Provincia di Bergamo, e verrà sempre tenuto a disposizione delle Autorità preposte al controllo.

“Gli esiti dei previsti monitoraggi dovranno essere trasmessi a codesto Comune, Servizio Rifiuti provinciale, ARPA ed ATS”

Gli esiti dei monitoraggi sull’impianto di trattamento verranno comunicati alle suddette Autorità tramite invio con PEC.

“Per i piezometri di nuova realizzazione dovrà essere inoltrata al Servizio Risorse Idriche della Provincia comunicazione ai sensi dell’art.5 del Regolamento Regionale n.2 del 24.03.2006.”

Tale comunicazione verrà predisposta dalla Scrivente entro il mese di Luglio 2020.

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dell’Approvazione Definitiva del Documento di Messa in Sicurezza Operativa (MISO)

“Prima dell’inizio dei lavori, dovranno essere forniti […] Dovranno essere comunicate agli Enti con congruo anticipo le date di inizio dei lavori di MISO […]”

Si conferma che i lavori di realizzazione degli interventi di MISO sono stati completati nel mese di agosto 2019, come comunicato alle Autorità Competenti tramite PEC del 21 Agosto 2019 (SITO HUNI VIA MARCONI 12 - 24020 COLZATE (BG) - Trasmissione Progetto di Messa in Sicurezza Operativa e Comunicazione Avviamento dell'Impianto DPE) con la quale è stato trasmesso il cronoprogramma aggiornato delle attività con un anticipo di 12 giorni dall’avvio.

Gli interventi dovranno essere effettuati osservando altresì le seguenti modalità […]

La realizzazione degli interventi di MISO si è conclusa nel mese di agosto 2019, e l’impianto di trattamento avviato nel corso della prima settimana di settembre 2019. Nella conduzione dell’impianto l’Azienda si attiene inoltre alle osservazioni della Provincia di Bergamo delineate nei punti a, b, c, d, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 11 elencati a pag. 6 della comunicazione (Prot. /09.11/MP COLZATE HUNI 4).

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Allegato 1 – File Risk-net

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dell’Approvazione Definitiva del Documento di Messa in Sicurezza Operativa (MISO)

Allegato 2 – Proposta Valutazione Indice di Fratturazione Areale

degli Ambienti Indoor

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Italy

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CH2M HILL s.r.l.

Oggetto Proposta di Indagine per la Determinazione della Frazione Areale di Fratture Indoor (Stabilimento HUNI S.p.A. di Colzate – BG)

Da Marialuisa Cremonesi, Andrea Gasparini

Data 14 Maggio 2020

Copie a ARPA Lombardia dip. di Bergamo, ATS. Bergamo, Provincia di Bergamo

1. Introduzione

Lo stabilimento HUNI di Colzate (BG) è soggetto ad un procedimento di bonifica per cui è stato presentato il Progetto di Messa In Sicurezza Operativa (MISO) nell’agosto 2019, che riporta in allegato l’Analisi di Rischio Sanitaria ed Ambientale sito-specifica (AdR) finalizzata ad identificare i percorsi critici e consolidare gli obiettivi della futura bonifica.

L’AdR trasmessa agli Enti il 22 agosto 2019 come allegato al documento di MISO adotta un valore di indice di fratturazione areale degli ambienti indoor1 (η) pari a 10-5 per i percorsi di inalazione indoor relativi a recettori presenti all’interno dello stabilimento produttivo, agli uffici e al garage/sala quadri.

Tale valore era stato inizialmente adottato e condiviso durante il Tavolo Tecnico (TT) preliminare del 15 febbraio 2018; durante il successivo TT del 17 dicembre 2019 ATS ed ARPA Bergamo hanno richiesto di

“valutare la possibilità di effettuare misurazioni sito specifiche per confermare frazioni areali di fratture”

per poter approvare un indice diverso da quello di default, come suggerito a pag. 80 del paragrafo 3.2.5 dei Criteri Metodologici per l'Applicazione dell'Analisi Assoluta di Rischio ai Siti Contaminati (APAT, 2008).

2. Scopo dell’indagine

Il presente documento ha l’obiettivo di proporre una metodologia di indagine per determinare l’indice di fratturazione areale sito-specifico degli ambienti indoor (η) da adottare nell’AdR in alternativa alla proposta iniziale di una perizia tecnica dello stato di fratturazione.

La proposta presentata agli Enti con comunicazione del 7 Gennaio 2020, proponeva una valutazione dello stato di fratturazione nell’intorno della vasca di sgrassaggio (sorgente primaria) per mezzo di foto e quantificazione del numero, larghezza e lunghezza di eventuali fratture. A commento di tale documento, ARPA con comunicazione del 5 febbraio 2020 ha richiesto di estendere l’area di indagine rispetto a quella proposta. Tuttavia, non si evince la possibilità di estendere l’area da indagare con la metodologia

inizialmente proposta, per limiti tecnici e logistici che non permettono di realizzare un’indagine di questo tipo su ampia scala in modo sufficientemente rigoroso.

1L’indice di fratturazione areale degli ambienti indoor (o frazione areale di fratture - η), rappresenta il rapporto tra l’area delle fratture nella superficie di infiltrazione e l’area totale della superficie.

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Memorandum

Proposta di Indagine per la Determinazione della Frazione Areale di Fratture Indoor (Stabilimento HUNI S.p.A. di Colzate – BG) ARPA Lombardia dip. di Bergamo, ATS.

Bergamo, Provincia di Bergamo

2

Pertanto, è stata individuata una soluzione alternativa che permette di quantificare direttamente il flusso di gas interstiziali che attraversa le fratture e valutare di conseguenza l’indice η sito-specifico. Con l’acquisizione di numerosi dati sarà poi possibile definire l’indice η (o più indici nel caso si individuassero aree a diversa fratturazione).

Nello specifico, si propone di realizzare un’indagine sullo stato di fratturazione utilizzando la camera di flusso statica non stazionaria (Camera di Accumulo - CA), la quale per mezzo di misure speditive permette di: (i) stabilire se le fratture sono effettivamente connesse con il sotto-soletta e/o se vi è un flusso di Composti Organici Volatili (COVs); e, (ii) quantificare numericamente l’indice η.

Nel seguito si presenta il dettaglio della metodologia proposta ed il piano di indagine.

3. Metodologia

3.1 La Camera di Accumulo

La CA (Figura 1) viene generalmente utilizzata per attività di screening su ampie aree di indagine al fine di identificare eventuali hotspot di gas interstiziali generati da COVs nel sottosuolo. La CA è tra i sistemi di monitoraggio gas interstiziali proposti nella Linea Guida SNPA 15/2018, generalmente utilizzata per indagini outdoor, ma per la quale si accenna anche alla possibilità di utilizzo in ambiente indoor.

La CA viene posizionata sulla superficie curandone la perfetta adesione ed isolamento grazie ad una guarnizione in gomma e disponendo sabbia umida attorno alla base della CA. I gas interstiziali fluiscono quindi naturalmente all’interno della CA stessa nella quale è installata una pompa a membrana che aspira i gas dall’interno della camera e li invia a sensori non distruttivi da dove vengono re-iniettati nella CA. In queste condizioni la concentrazione dei gas interstiziali indagati all’interno della camera aumenta nel tempo con legge lineare (circuito chiuso).

I sensori misurano in continuo il flusso di COVs (con sensore

PID) e Anidride Carbonica (CO2), Temperatura, Umidità Relativa e Pressione; questi parametri sono monitorati in tempo reale tramite applicazione su supporto mobile (smartphone, tablet, ecc.). Le misure sono speditive, approssimativamente 5 minuti per punto di misura.

3.2 Applicazione

Dal momento che la CA registra in continuo il flusso [moli/(m2*sec)] di CO2 e COVs, è possibile stabilire se la frattura è connessa con il sotto-soletta e/o se vi sono emissioni di COVs. Infatti, un accumulo di CO2

all’interno della CA è indice di un flusso di gas interstiziali proveniente dal terreno (Frattura Connessa), Figura 1. Camera di Accumulo

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della Frazione Areale di Fratture Indoor (Stabilimento HUNI S.p.A. di Colzate – BG) ARPA Lombardia dip. di Bergamo, ATS.

Bergamo, Provincia di Bergamo

potendo la CO2 essere considerata un tracciante naturale. Infine, un accumulo di COVs indica che la frattura è anche percorso di intrusione di COVs (Frattura Emissiva).

A scopo cautelativo, se per qualunque motivo non si dovesse registrate un accumulo di CO2 ma solo di COVs, tale frattura verrà considerata comunque Frattura Emissiva.

La CA permette quindi di stabilire se una frattura è: (i) connessa con il sotto-soletta (Frattura Connessa); e, (ii) se la frattura è anche percorso di intrusione vapori (Frattura Emissiva).

Nel caso di Fratture Emissive è inoltre possibile quantificare numericamente l’indice η. Il modello di Johnson & Ettinger2 definisce il fattore di diluizione relativo al percorso indoor come il rapporto tra i ricambi d’aria all’interno dell’edificio e il flusso dalle fondazioni [(1 + ricambi d’aria)/flusso dalle

fondazioni]. Dal momento che il flusso dalle fondazioni di COVs viene misurato con la CA, fissati i restanti parametri di input già definiti dall’AdR (coefficiente di diffusione e caratteristiche geometriche), è possibile calcolare l’indice di fratturazione associato ad una frattura. L’unica conversione necessaria è dal flusso molare misurato con la CA ad uno volumetrico (m3); tale conversione viene fatta assumendo un volume molare pari a quello dei gas ideali (m3/mol) la quale risulta una buona approssimazione a condizioni di temperatura e pressione pari a quelle ambientali.

Si può quindi per ogni Frattura Emissiva fare una stima dell’indice puntuale η sulla base di misure dirette.

L’acquisizione di un set significativo di dati, combinata con un sopralluogo delle aree permetterà di definire l’approccio statistico più idoneo per identificare uno o più indici η sito-specifici.

4. Piano di Indagine

4.1 Griglia di Misura 4.1.1 Stabilimento

I dati di qualità delle acque sotterranee indicano come le concentrazioni maggiori dei Contaminanti di Interesse si abbiano a valle idrogeologica della vasca di sgrassaggio (sorgente primaria) e che a monte di questa, come dimostrano i risultati in PE7, solo il Tetracloroetilene risulti eccedere le CSC di riferimento (pari a 1,1 µg/l), e comunque con una concentrazione di molto inferiore (19 µg/l) rispetto ai piezometri di valle (tra 236 e 26200 µg/l). Ciò suggerisce come, ai fini di una valutazione del rischio indoor, sia

ragionevole supporre che il plume di contaminazione si estenda solo a valle della vasca stessa. Pertanto, si propone di verificare le condizioni di fratturazione specificatamente nella porzione di stabilimento inclusa tra PE7 (inteso come limite che passa per PE7 e taglia lo stabilimento in direzione nord-sud) e il limite di valle idrogeologica (est) dello stabilimento.

Nell’area cosi identificata (circa 2000 m2), si propone di realizzare l’indagine con la CA come segue (si veda Tavola 1 in Allegato):

a) Dividere l’area in due Linee di Indagine (LI) di lunghezza circa 100 m: LI-A e LI-B;

2Il modello di Johnson & Ettinger è quello adottato per il percorso di inalazione indoor dai “Criteri metodologici per l'applicazione dell'analisi assoluta di rischio ai siti contaminati” (APAT, 2008).

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Memorandum

Proposta di Indagine per la Determinazione della Frazione Areale di Fratture Indoor (Stabilimento HUNI S.p.A. di Colzate – BG) ARPA Lombardia dip. di Bergamo, ATS.

Bergamo, Provincia di Bergamo

4

b) Suddividere ogni LI in 10 segmenti (10 m di lunghezza ciascuno);

c) Per ogni segmento si individua la frattura intersecante la LI che visivamente risulta essere di dimensione/profondità maggiore (potenzialmente la più emissiva); e

d) Si esegue n.1 misura sulla frattura individuata e n.1 nella porzione di pavimentazione intatta più vicina ad essa (bianco)3. Quindi due misure accoppiate per segmento.

Pertanto, sono previsti n.20 punti di misura su fratture e n.20 su superficie intatta.

Poiché lo stabilimento è operativo e quindi sono presenti macchinari, scaffali, ecc. nell’area di indagine, in alcuni casi potrebbe non essere possibile fare delle misure esattamente lungo la LI. In tal caso ci si sposterà dalla LI verso la prima frattura visibile che ha le caratteristiche di cui al punto c) sopra.

4.1.2 Garage/Sala Quadri ed Uffici

Dal momento che le superfici da indagare relative al garage/sala quadri ed agli uffici sono esigue

(rispettivamente 143 m2, incluse le pareti a contatto con il terreno, e 68 m2), e presentano caratteristiche di integrità migliori, per ciascuna si prevede di fare n.3 misure a spot sulle fratture e n.3 su superficie intatta sulla base dei criteri di cui al punto (c). Si noti che la CA permette anche di fare misure sulle pareti nel caso fossero individuate fratture nella parete del garage/sala quadri a contatto con il terreno.

Pertanto, sono previsti n.3 punti di misura su fratture e n.3 su superficie intatta sia per il garage/sala quadri che per gli uffici.

4.2 Ripetizione delle Misure

Il numero totale di punti di misura previsti è 52 che si presume di completare in una giornata lavorativa.

Tuttavia, al fine di tener conto della variabilità temporale del dato, si propone di ripetere le misure il giorno successivo in modo che ogni punto venga indagato in due giorni/parti della giornata diverse come illustrato in Tabella 1.

Tabella 1. Programma di Indagine

GIORNO 1 GIORNO 2

MATTINA LI-A

MATTINA LI-B

Garage/Sala Quadri Uffici

POMERIGGIO LI-B

POMERIGGIO LI-A

Uffici Garage/Sala Quadri

3È importante eseguire delle misure anche sulle superfici intatte (bianco) poiché un minimo accumulo di CO2 e COVs può essere rilevato a causa della tolleranza dello strumento e poiché la pavimentazione stessa presenta, polveri, particolato e sporcizia sulla quale sono spesso presenti particelle di COVs. La misura di un bianco a fianco di ogni frattura permette quindi di distinguere la condizione di base da quella di un’eventuale intrusione vapori dal sotto-soletta.

(17)

della Frazione Areale di Fratture Indoor (Stabilimento HUNI S.p.A. di Colzate – BG) ARPA Lombardia dip. di Bergamo, ATS.

Bergamo, Provincia di Bergamo

5. Gestione e Analisi dei Dati

I flussi di CO2 e COVs registrati su ogni frattura, insieme al relativo bianco, verranno utilizzati al fine di stabilire se questa può essere definita: (i) Frattura Connessa (accumulo CO2); e, (ii) se questa può anche essere definita Frattura Emissiva (accumulo COVs).

Per quelle fratture riconosciute come Fratture Emissive verrà calcolato l’indice η come indicato al Capitolo 3.2. Nel caso contrario si assumerà η = 0. Si otterrà quindi un dataset di indici η che verrà trattato

statisticamente al fine di determinare il valore opportuno da adottare in AdR. Si veda lo schema in Figura 2 per chiarezza. Si noti che nel caso in cui venisse individuata più di una popolazione di indici η, associabili ad aree a diversa fratturazione, potrà essere definito un indice η distinto per ogni popolazione e quindi area. Inoltre, come anticipato al Capitolo 3.2, nel caso in cui non si dovesse registrate un accumulo di CO2

ma solo di COVs, tale frattura verrà considerata comunque Frattura Emissiva e quindi calcolato il relativo indice η.

Infine, nel caso in cui non si dovesse osservare alcuna Frattura Emissiva (tutti i punti di misura indicano assenza di accumulo di CO2 e/o COVs) si propone conservativamente di mantenere l’indice η = 10-5 già utilizzato in AdR.

Figura 2. Schema Gestione ed Analisi Dati

(18)

A !

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S6/PE3 S5/PE2 S2/PE1

S16/PE7

S11/PE5

S10/PE4

L I- A

L I- B

! (

! (

!

( Casnigo

Colzate

Foriano al Serio

Source: Esri, DigitalGlobe, GeoEye, Earthstar Geographics, CNES/Airbus DS, USDA, USGS, AeroGRID, IGN, and the GIS User

HUNI Italiana S.p.A

Via Marconi, 12 - Colzate (BG)

±

0 3,25 6,5 13 19,5 26

m

Proposta di Indagine per la

Determinazione della Frazione Areale di Fratture Indoor

Legenda

Area di Indagine

A !

Piezometri

^

_

Frattura da Indagare con CA

Linea di Indagine Transetto

Garage/Sala Quadri Uffici

20 m

1 0 0 m

(19)

Allegato 3 – Class Map di Concentrazione

(20)

LEGENDA

O Oto 1,1 (CSC) ug/1

0

1,1 (CSC) to 10 ug/1

Q

10 to 100 ug/1 - 100 to 1000 ug/1

I

t

1000 to 5000 ug/1

5000 to 10000 ug/1

10000 to 20000 ug/1

l

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I

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DPE1 2 * J181

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10 20

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3 ug/1

Dug/I 4300 ug/1

18000 ug/1

1 ug/1

1330 ug/1 430 ug/1 1370 ug/1

1730 ug/1 2990 ug/1

12,4 ug/1

a 27/02/2112111 Cius M PCE - laseUr.

HUNI lto.llo.no. S,p,A,

Sto.biliMento Colzo. te (BG)

PROOETTON.IPROJECTM:I. 691740 SCALA/SCALE CQ a ro. ICO.

TITO LO I TITLE

Closs Mop

Tetrocloroetilene <PCD - Boseline

FORMATO/ SIZE

A-3

COOi CE DOCUMENTO N.I

* Evento di monitoraggio 1-2 luglio 2019

** Evento di monitoraggio 29-31 luglio 2019

Jacobs

TAVOL.A N. IDRAWING No.

(21)

LEGENDA

Q

Oto 350 (CSC) ug/1

Q

350 (CSC) to 1000 ug/1

1000 to 5000 ug/1

J l

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I

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DPE12 * J181 •

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5 •

@

* Evento di monitoraggio 1-2 luglio 2019

** Evento di monitoraggio 29-31 luglio 2019

I

I I

10,4 ug/1 43 ug/1 136 ug/1 560 ug/1 550 ug/1 2520 ug/1

Dug/I Dug/I

69 ug/1

220 ug/1 104 ug/1 960 ug/1 440 ug/1 400 ug/1 930 ug/1

Dug/I

a 27/02/2112111 Ckaa IC Total.I - ..._

HUNI lto.llo.no. S,p,A.

. Im

Sto.biliMento Colzo. te (BG)

PROOETTON.IPROJECTM:I. 691740 SCALA/SCALE CQ a ro. ICO.

TITO LO I TITLE

Closs Mop

Idrocorburi Totoli - Boseline

Jacobs

FORMATO/ SIZE

A-3

COOi CE DOCUMENTO N.I

TAVOL.A N. IDRAWING No.

2

(22)

dell’Approvazione Definitiva del Documento di Messa in Sicurezza Operativa (MISO)

Allegato 4 – Risultati Emissioni in Atmosfera Impianto

(23)

1,2-Dibromoetano mg/Nm³ UNI CEN/TS 13649:2015 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500

1,2-Dicloroetilene mg/Nm³ UNI CEN/TS 13649:2015 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 1.7 <0.50 <0.50 <0.50 <0.50

1,2-Dicloropropano mg/Nm³ UNI CEN/TS 13649:2015 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500

Cloroformio mg/Nm³ UNI CEN/TS 13649:2015 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500

Cloruro di vinile mg/Nm³ UNI CEN/TS 13649:2015 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500

Esaclorobutadiene mg/Nm³ UNI CEN/TS 13649:2015 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500

Tetracloroetilene mg/Nm³ UNI CEN/TS 13649:2015 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 66 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500

Tricloroetilene mg/Nm³ UNI CEN/TS 13649:2015 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500 2.26 <0.500 <0.500 <0.500 <0.500

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