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P
ARTE
II
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INTRODUZIONE ALLA
SECONDA PARTE
La scelta di occuparci della storia della traduzione e della ricezione in Russia delle Liaisons Dangereuses nel primi decenni del XIX secolo, non è stata casuale, ed è stata elaborata, rispettivamente allo svolgersi del nostro lavoro, solo in un secondo momento, quando ci è sembrato che le ricerche iniziali esigessero un approfondimento in tal senso.Esse, infatti, erano all’inizio rivolte esclusivamente allo studio dell’opera di Lermontov secondo un punto di vista comparativistico, e testologico, con la letteratura francese. I forti legami artistici e creativi di questo autore con le lettere francesi sono infatti sicuramente molto forti, ma la profonda lacuna di materiali disponibili211, sia per quanto riguarda i riferimenti biografici (ad esempio, l’assenza nelle lettere o negli zametki di Lermontov, di nomi di scrittori a cui rifarsi), sia di riferimenti pubblicistici (al contrario di A. Puškin, Lermontov non lascia materiale di critica letteraria o pubblicistica a cui sia possibile attingere per un approfondimento della sua poetica), lo rendono, come ebbe ad esprimersi già A. Blok nei suoi confronti, ‘zašifrovan’212, ed obbligano lo studioso che si vuole occupare di questi argomenti alla formulazione di attente ipotesi, che devono poi essere sanzionate da ricerche e argomentazioni il più possibile ‘inattaccabili’. E’ così che, rileggendo Geroj našego vremeni, ci siamo accorti di una vicinanza stilistica e tematica peculiare del personaggio di Pečorin con uno dei più brillanti eroi della letteratura europea, il seduttore Valmont delle Liaisons
Dangereuses. Colpiti da questa intuizione, abbiamo provato ad approfondire
l’argomento sul testo stesso del romanzo di Lermontov, che, rivelando ulteriori conferme in questo senso (cf. infra, cap. IV), ci ha costretto ad allargare il campo di studi, ad indagare se altre reminiscenze laclosiane
211 Cf. V. Vacuro Lermontovedenije in Vadim Vacuro o Lermontove, M. 2008, p. 386 212 A. Blok, sobr. Soč. T 11, p. 305.
119 avrebbero potuto essere ritrovate in altre opere di Lermontov, ed in altri suoi aspetti, non solo puramente letterari, ma anche culturologici (cf. infra, cap. III). Naturalmente, prima di considerare per ‘certa’ la ‘scoperta’, si imponeva un controllo di ciò che esisteva sull’argomento: avevamo già letto le opere fondamentali sul tema ‘Lermontov i Francija’213, (nelle quali, peraltro, non vi era alcun riferimento a Laclos e ad eventuali vzajmosvjazi con Lermontov), e abbiamo controllato nella letteratura più moderna: articoli, atti di conferenze e convegni, con un unico, ma importante risultato: di Lermontov e Laclos, si era occupata, appena nel 2007, esclusivamente la studiosa di letterature romanze T. M. Nikolaeva, con un intervento sul dramma in versi
Maskarad e le Liaisons dangereuses214, corredato da una fine analisi testuale delle due opere. Rincuorati da tale risultato - da un lato, esisteva già un piccolo tassello ermeneutico che ricostruiva questo filone, provvidenziale per una prima giustificazione del tema, d’altro canto, esso era ancora da esplorare in massima parte -, avevamo l’occasione per incominciare finalmente le nostre ricerche. Per una fortunata coincidenza, inoltre, leggendo alcune opere su critiche sul periodo Puškiniano e su Puškin, ci eravamo imbattuti nei saggi di L. Vol’pert, nei quali avevamo trovato dei preziosi riferimenti, come si è visto, all’opera di Laclos nell’universo creativo Puškiniano. Vivendo al tempo a San Pietroburgo, è stata provvidenziale l’occasione per un breve viaggio a Tartu, in occasione dell’abituale Konferencija molodych filologov, per incontrare la studiosa e confrontarci con lei. Il risultato di questo incontro è stata la calorosa approvazione dell’autrice di Lermontov i literatura
Francii215, ed il consiglio di occuparsi ‘approfonditamente’ dell’argomento: l’importante, disse, “sono i dettagli, proprio come nelle pulizie domestiche: controllare tutti gli angoli, perchè è li che si accumula il materiale”.216
213 Cf. in Bibliografia, le opere di: S. I. Rodzevič, E. Duchesnes, N. P. Daškevič, B. Tomaševski
Proza Lermontova i zapadnoevropejskaja literaturnaja tradicija, A. V. Federov, Tvorčestvo Lermontova i zapadnyje literatury e Lermontov i Literatura ego vremeni, E. Michailova, E. Kijko,
V. Vacuro M. Ju.Lermontov i Andre Šen’je: k interpretacii odnogo stichotvorenija, T. T. Urazaeva, L. Vol’pert Ot vernoj ženy k nevernoj (Puškin. Lermontov: francuzskaja
psichologičeskaja tradicija, Vol’pert Lermontov i literatura Francii.
214 T. M. Nikolaeva Knjaz Zvezdič i Baronessa Štral’ – kto oni takije? In Imja: semantičeskaja
aura, M. 2007, pp. 191 – 213.
215 L. Vol’pert Lermontov i literatura Francij, Tallin, 2005. 216 Tartu, prolusione orale, 2009.
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Dopo aver ricevuto preziosi consigli ed indicazioni, tornati Pietroburgo, ci siamo rivolti al prof. P. Zaborov del Puškinskij Dom. Questi, da responsabile del Gabinetto per lo studio delle letterature straniere in relazione alla letteratura russa, si dimostrò subito interessato all’argomento (tra l’altro, all’epoca, si occupava della ricezione di Thérèse philosophe in Russia), consigliando di corredare il nostro lavoro con lo studio della ricezione, e magari della prima traduzione, delle Liaisons dangereuses, di cui, come gli avevavamo accennato avevamo cercato notizie, studi, informazioni già pubblicate, senza approdare a niente di concreto.
Se, per adesso, una prima tappa dello studio di quest’opera francese in Russia si è concluso (certo, sarebbe stato interessante, in una seconda fase, occuparsi anche delle peculiarità testologiche e traduttologiche di questo importante documento letterario, ma vista la difficoltà ad accedere fisicamente a questo libro del 1804217 la cosa non era in quel momento fattibile), rimane lo studio della vicinanza testologica di Laclos nell’opera di Lermontov, che è stata affrontata seguendo due diversi (ma paralleli), approcci metodologici.
Data la già detta ‘zašifrovannost’ di Lermontov riguardo alcuni degli scrittori che ispirarono la sua opera (se Puškin nominò almeno cento autori francesi, Lermontov ne citò solo diciassette218, e, paradossalmente, proprio quelli che sono indiscutibilmente più vicini alla sua opera, sono quelli che
217 Sia il kabinet redkoj knigi della PNB di San Pietroburgo che della BAN hanno
regolamentazioni molto severe in proposito: se sono potuta accedere ai volumi grazie a speciali cosiddette otnošenija sia dall’Università italiana, sia dalla stessa L. Vol’pert, non è assolutamente possibile una riproduzione (né tramite fotocopie, né digitalizzata). Alla RGB di Mosca, dove le regole sono in genere meno severe, i volumi risultavano spesso ‘in restauro’ e li concedevano solo per poche ore al giorno.
218 J. De Rotrou, F. de la Rochefoucauld, A. R. Lesage, Voltaire, J. J. Roussseau, J. F. La Harpe,
Saint-Ange, E. Parny, J. B. Louvet de Couvray, A. Chénier, F. R.Chateaubriand, Ducange,Vigny, Balzac, G. Sand, A. Barbier, A. Karr. Cf. Vol’pert Francuzsckaja literatura in Lermontovskaja
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egli non cita e non nomina mai219), non è possibile individurare, se non un quadro esauriente della situazione, neanche un piccolo abbozzo, e sono necessari, in futuro, ulteriori studi ed approfondimenti sull’argomento, si è reso necessario appoggiarsi allora al cosiddetto metodo della ‘formulazione delle ipotesi220’, così’ come lo aveva elaborato, proprio nel 2005, la stessa Vol’pert. La studiosa lo aveva usato per occuparsi dei paralleli letterari fra Lermontov ed alcuni autori francesi evidentemente importanti nell’opera di Michail Jurevič, ma, appunto, da lui mai nominati (in special modo, Stendhal, Hugo, A. de Musset). Ella notava infatti che se
«феномен гипотезы в литературоведении изучен слабо, и специальных работ, насколько нам известно, нет, то в трудах по философии и логике разделы о гипотезе занимают важное место, но они ориентированы на точные и естественные науки, где возможен определенный конечный результат, а в гуманитарных науках он априори недостижим». E' anche vero però, aggiunge, che il «философский словарь221предлагает дефиницию: гипотеза, от греч. «hypostasis» - основа, предположение) определяется как: 1) научное утверждение, истинное значение которого неопределенно; 2) метод развититя знаний222».
La studiosa quindi, si dimostra propensa ad utilizzare questa categoria filosofica, di cui ritiene valido il valore gneseologico, ricordando che l'ipotesi ha valore in quanto priem, mechanizm, element metodologij, e che ha senso se legato non tanto all'idea del 'risultato certo', al quale si appellano le scienze esatte, ma, senza rinunciare ad alcun primato di
219 Fra gli altri, A. Arnault, B. Constant, Ch. Chênedollé, Senancour, Beranger, M.
Desbordes-Valmore, V. Hugo, Mérimé, J. Janin, A. Musset.
220 L. Vol’pert Gipoteza kak metod osmyslenija i rekonstrukcija faktov. Nekotoryje soobraženija o
gipoteze v literaturovedenii. In L. Vol’pert, Lermontov i literatura Francii, Tallin, 2005. pp. 22 –
39,
221 Filosofskij slovar' 2001, 7-izd. 125 – 126. 222 L. Vol’pert. Op. cit. p. 22
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scientificità, si basa piuttosto su principi presi in prestito dalle Scienze giuridiche223, che soppesano ed ammettono sia il valore della prova, sia, in particolari condizioni, quello dell'indizio, e di cui, se traslati essi alla filologia, è il critico stesso ad avere la responsabilità nelle proprie sentenze, e a dover mantenere in ogni momento, nelle proprie analisi, un assoluto rigore nell'attenersi ai testi, ai fatti letterari e storici che studia. Al valore dell'ipotesi, si aggiunge poi anche quello della «творческая интуйция», che si basa sull'universo delle conoscenze di partenza dello studioso, e che, produttiva in quanto uno degli stimoli della nascita dell'ipotesi (sia nelle scienze esatte, che in quelle umanistiche), si trova in una zona labile, ma molto importante per la coscienza dello studioso: «как бы на периферии соснания; она следствие глубоких и разносторонних знаний об объекте изучения, и о научной литературе», secondo anche la definizione di K. Popper riguardo l' 'orizzonte delle aspettative'224
Il secondo principio metodologico, che si rifà, naturalmente, al primo, è basato sull'analisi testuale contrastiva (testo francese, e testo russo), che partendo dal livello più superficiale, quello tematico, vada in profondità, indagando analogie e differenze testuali stilistiche e linguistiche. Se partiremo dall'individuazione di un singolo dettaglio, di un singolo, apparentemente 'piccolo' fatto letterario, esso sarà poi studiato, in funzione di una formulazione di concetti più generali riguardo la poetica stessa di M. Ju. Lermontov, delle sue peculiarità. E' in relazione a lui come scrittore che, in ultima analisi, è studiato infatti il valore delle reminiscenze di Laclos nella sua opera, e del come esse, da 'motivi libertini', legati, inevitabilmente, ad una cultura ed una letteratura ormai lontana, quella aristocratica settecentesca alla corte di Luigi XVI, possano trasformarsi in elementi poetici e storico-letterari nuovi sotto la penna di Lermontov, che vive in un
223 ibidem, p. 37.
224 Cf. K. R. Popper a proposito dell’ ‘horizon of expectations’ in K. Popper Conjectures and
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periodo storico ben diverso, con altre prerogative ed esigenze, non solo letterarie, ma anche filosofiche e culturologiche.
Proprio l'esigenza dello studio della dimensione storica e della recepcija culturale nell'epoca di Lermontov, l'epoca immediatamente post-puškiniana, ci porta ad indagare una prerogativa di questo autore, che esattamente come Puškin, e come poi molti altri scrittori 'minori', costruiva la propria opera, e non solo la propria vita, sulla base di alcune 'pose letterarie', giochi di maschere, in una parola, di teatralità225. Tenere in considerazione questo
igrovoe načalo è per noi fondamentale, perchè, vedremo, esso getterà luce proprio su alcuni atteggiamenti provocatori del Lermontov-personaggio e su alcuni aspetti della sua biografia letteraria che lo avvicinano in maniera inequivocabile ad alcuni personaggi 'da romanzo francese', e, in particolare, proprio agli eroi del romanzo di Choderlos de Laclos, in un momento della propria vita estremamente produttivo dal punto di vista della creazione letteraria, e definito dalla lermontovedenije in generale, come una 'svolta' nella sua poetica226.
Ecco perchè, nel capitolo III di questa tesi ci occuperemo proprio di questa mitizzazione della biografia letteraria del Lermontov, a partire dalla fine del 1834, in relazione allo scabroso Affaire con E. Suškova, studiando lo stile delle sue (poche) lettere, e la conseguenza che esso generò sia negli studi biografici su Lermontov, a partire dagli anni '60 del XIX secolo, sia nella fabbricazione di pseudo-biografie, mistificazioni e falsi biografici, che
225 Ju. Lotman Literaturnaja biografija v istoriko-literaturnom kontekste (k tipologičeskomu
sootnošeniju teksta i ličnosti avtora); Poetika bytovogo povedenija v russkoj kul’ture XVIII veka; Dekabrist v povsednevnoj žizni (bytovoe povedenije kak istoriko – psichologičeskaja kategorija; Pikovaja dama i tema kartočnoj igry v russkoj literature XIX v. In Ju. Lotman, Izbrannyje stat’i v 3 tt. Tallin, 1992; L. Vol’pert Puškin v roli Puškina. Tvorčeskaja igra po modeljam francuzskoj literature; A. A. Efimov Igrovoe načalo v proze M. Ju. Lermontova. Kandidatskaja dissertacija,
Volgograd 2009.
226 Cf. fra gli altri B. Ėjchenbaum Lermontov Opyt istoriko literaturnoj ocenki, pp. 133 – 142.; N.
A. Michajlova Proza Lermontova, pp. 129 – 132; L. Ginzburg Tvorčeskij put’ Lermontova, pp. 56 -60, I. A. Belkina Svetskaja povest' tridcatych godov, pp. 516 -517. Ju. Lotman biografija v
istorikoliteraturnom kontekste (k tipologičeskomu sootnošenij uteksta i ličnosti avtora), pp. 375
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ebbero tutti lo scopo di 'cristallizzare' la figura di Michail Jurevič nel personaggio dell'implacabile seduttore e del libertino impunito.
Il capitolo IV, invece, si occupa esclusivamente dell'analisi di testi letterari di M. Ju. Lermontov, con un approfondimento delle considerazioni di T. M. Nikolaeva riguardo al dramma Maskarad ed il romanzo di Laclos, e con l'analisi comparatistica di quest'ultimo e la povest' Knjažna Meri, all'interno del romanzo Geroj našego vrememeni.
Da entrambi questi due ultimi capitoli sono stati tratti altrettanti articoli scientifici, che sono stati da noi presentati e discussi recentemente in Russia: il primo, riguardante alcuni aspetti della biografia letteraria di Lermontov, a Pjatigorsk, alla Vserossijskaja Naučnjaja Lermontovskaja konferencija (maggio 2010), il secondo, su Knjažna Meri e Laclos, alle Lermontovskije Čtenija dell'ottobre 2010, a San Pietroburgo. Entrambi sono stati pubblicati negli atti dei due convegni227.
227 A. Karbone Mistifikacija P. P. Vjazemskogo ‘Pis’ma i zapiski Ommer de Gell’’ i citirovanije ot
Šoderlo de Laklo. Interpretacija zapisok v libertinskom ključe. In Sbornik stat’ej vserossijskoj naučnoj Lermontovskoj konferencii 26 – 28 maja 2010, Pjatogorsk 2011, pp. 150 – 161 e A.
Karbone M. Ju. Lermontov i Šoderlo de Laklo: libertinskije motivy v Geroje našego vremeni, in
125
C
APITOLO
III
III.1
Q
UANTO LA VITA IMITA L’
ARTE? L
A BIOGRAFIA LETTERARIA DIM. J
U. L
ERMONTOV E LEL
IAISONS DANGEREUSES DIC
HODERLOS DEL
ACLOS.
Per definire l’ambito di questa analisi ci rivolgiamo preliminarmente al concetto di Literaturnaja biografia in un dato contesto storico-culturale così come esso fu elaborato da Ju. Lotman, e per il quale fu coniata anche la definizione di ‘čelovek s biografiej’, che si riferiva al destino letterario di alcune forti personalità culturali del primo XIX secolo, fra idealizzazione romantica e necessità di auto-costruirsi un’aura mitica.
Per alcune persone, afferma Lotman, che esse siano celebri scrittori, o, al giorno d’oggi, ‘stelle del cinema’, la biografia diventa un fatto di enorme interesse, essa contribuisce a creare un mito:
«не случайно, что биография автора становится осознанным культурным фактом именно в те эпохи, когда понятие творчества
126 отождествляется с лирикой. В этот период квазибиографическая легенда переносится на полюс повествователя и так же активно заявляет свои претензии на то, чтобы подменить реальную биографию. Этот закон дополнительности между сюжетностью повествования и способностью реальной биографии создателя текста к мифологизации может быть проиллюстрирован многочисленными примерами от Петрарки до Байрона и Жуковского.»228
Naturalmente, sarà in ambito russo, Puškin ad essere un maestro nell'arte dell'auto-formulazione di una biografia letteraria, secondo le aspettative di un suo pubblico.
Notiamo però, come Lotman rilevi che in seguito, negli anni '30 e '40 del XIX secolo, in Russia la situazione a questo proposito cambiò, sottolineando l'avvento di una alquanto radicale smena vechov in tal senso:
«под влиянием успехов естественных наук в ориентированной на реализм литературе, так что развилось представление о писателе как разновидности естествоиспытателя, объективного наблюдателя социальных феноменов и психолога-экспериментатора.» Diceva in effetti Baratynskij: «Романисты, поэты изображают добродетели и пороки ими замеченные, злые и добрые побуждения, управляющие человеческими действиями. Ищите в них того же, чего в путешественниках, в географах: известий о любопытных вам предметах: требуйте от них того же,
228 Ju. Lotman. Literaturnaja biografia v istoriko-kul’turnom kontekste in Ju. Lotman Izbrannyje
stat’i. Tallin 1992, V. I. p. 368. Lotman aggiunge anche che «к началу XIX в. в русской
культуре утверждается мысль о том, что именно поэт, в первую очередь, имеет право на биографию. (…) Писатели начала XIX в. не просто живут, а создают себе биографии. Теория романтизма и пример Байрона оказываются здесь исключительно благоприятными параллельными импульсами» pp. 370 – 371.
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чего от ученых: истины показаний229»
E' curioso però che, per meglio rendere la propria idea di cambiamento riguardo il concetto di literaturnaja biografija, e di evoluzione della figura dello scrittore da 'mito' a 'scienziato', Lotman ricorra, in ultima analisi, a presentarci in qualità di esempio proprio la figura di M. Ju. Lermontov, che, al contrario di Puškin, lo studioso ritiene esser divenuto agli occhi del pubblico un kumir suo malgrado, ed anzi, lo inserisce a pieno titolo fra gli scrittori-scienziati, psicologi, degli anni '30, secondo la tradizione interpretativa di 'Lermontov – prosatore realista' elaborata dalla critica classica. Egli assurge al ruolo di «scrittore-mito» assolutamente suo malgrado, in quanto ormai al di fuori del gioco romantico, byroniano, del fare della propria vita un'opera d'arte: egli, secondo i nuovi canoni, era piuttosto dedicato allo studio scientifico e psicologico dell'anima umana, e aveva, quindi, una missione ben precisa:
«сходные идеи высказал Лермонтов в предисловии к «Герою нашего времени», сравнив писателя с врачом. Такой взгляд, казалось бы, должен был толкать к бесстрастному объективизму и снимать интерес к биографии писателя».
Eppure, in effetti, successe esattamente l'opposto: la biografia di Lermontov, straordinaria da motit punti di vista, venne giudicata più che interessante. A tale dato, lo studioso prova a rispondere osservando che
«знание тайных страстей человека и лабиринта социальной жизни требовало от поэта окунуться в нее. «сердценаблюдатель по
128 профессии», как определял писателя еще Карамзин, должен лично, как человек, пройти через мир зла для того, чтобы его правдиво изобразить. В поэтической декларации « мое грядущее в тумане…230» Лермонтов изобразил поэта, получившего от Творца чаши «добра и зла», избирает путь пророка. Для Лермонтова, дар пророчества покупается личныйм погружением в мир, вызывающий у автора отвращение. Б. Томашевский убедительно показал связь таких представлений с литературной школой Бальзака.»231
Da un lato Lotman, dunque, considera indubbiamente Lermontov un ‘čelovek s biografiej’, e con una storia di grande interesse, visto che il pubblico non può resistere alla curiosità di conoscere le tajnych strastej čeloveka, dall’altro, però, facendone esclusivamente uno ‘scrittore degli anni ’30 –‘40’, e cristallizzandolo, in tale caso, con la figura del medico nella celebre metafora del predislovije a Geroj našego vremeni, ne fa esclusivamente un martire nel nome della letteratura à la Balzac, e del realismo ottocentesco: come a dire, egli non avrebbe voluto, ad esempio, calarsi nei panni dell’implacabile seduttore di Ekaterina Suškova, ma ne fu costretto dalla necessità di produrre una fredda analisi dei suoi tempi, e si immolò per questa nobile causa, in maniera perfettamente coerente con il ruolo di profeta che egli si era dato.
Naturalmente, se siamo d’accordo con la l’idea della necessità ‘realista’ che indubbiamente aveva conquistato Lermontov-scrittore (e prosatore), non dobbiamo dimenticare che troppa coerenza ‘a posteriori’ fra indicazioni programmatiche all’interno di opere letterarie di uno stesso autore (la lirica ‘s svjatinej zlo vo mne borolos’, e la metafora del medico nel ‘predislovije’ di Geroj našego vremeni, in
230 M. Ju. Lermontov Soč. v 6 t. M; L. 1954, T. 2, p. 230.
231 Tomaševskij B. Proza Lermontova i zapadno-evropejskaja literaturnaja tradicija. In
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questo caso232) non può forse essere presa esclusivamente come pura verità, anche perché, come sappiamo, io lirico (o narratore, seppur di un predislovije) non sono la stessa cosa. Ma vediamo in quali termini Lotman conclude la sua lungua riflessione, che noi prendiamo come punto di partenza di questo capitolo:
«такой установкой определялось, видимо, характерное для Лермонтова провоцирующее поведение, заставляющее людей сбрасывать «покровы приличий светских». С этим же, по видимому, следует связывать жестокие эксперименты типа эпизода с Е. А. Сушковой: Лермонтов разыгрывает в жизни то, что должно затем перейти в роман.»233
Abbiamo riportato questo passo perchè esso, inserito in un saggio che non tratta affatto dell'opera e della biografia di Lermontov, ma che si occupa in via molto più generale del concetto di biografia letteraria, dagli scrittori, appunto, alle 'stelle' del cinema e della televisione contemporanee, approda, proprio nella parte finale, a parlare di Lermontov, e, più precisamente, si concentra proprio sul dettaglio più interessante ed in un certo senso più scabroso della sua biografia: l'affaire con Ekaterina Suškova – Chvostova, da lui sedotta secondo un preciso piano d'azione, come vedremo più avanti, fra il dicembre 1834 e il gennaio 1835, e liquidata una volta ricevuta la 'dichiarazione d'amore' e l'allontanamento del rivale, Aleksey Lopuchin, ufficiosamente già fidanzato di Cathérine.
L'avvenimento, naturalmente, doveva produrre una certa curiosità fra i contemporanei di Lermontov, prima, e fra i suoi lettori, poi, e per un periodo molto lungo. Dal canto nostro, non ci occuperemmo di tale aneddoto, se gran parte di esso non figurasse, come è noto, nella povest'
232 Lotman, op. cit. p. 374 233 Lotman, op. cit. p. 376.
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Knjagina Ligovskaja, nella quale la Suškova è raffigurata nel personaggio dell'infelice Negurova, che riceve la lettera anonima esattamente come il suo alter-ego in carne ed ossa, ed acquistasse, quindi, indubbiamente, un valore letterario. Della vicenda si è ben occupata a suo tempo la studiosa Antonia Glasse, nel suo intervento «Lermontov I E. Suškova234», nel quale, intendendo studiare la biografia letteraria del poeta, ella dava molto spazio alla disamina del ciclo poetico lermontoviano del 1830, il cosiddetto Suškovskij cikl, composto da Lermontov in seguito alla prima conoscenza con Catherine Suškova presso la tenuta degli zii Stolypiny a Serednikovo, e che racchiude, nella consapevole imitazione di pose e atteggiamenti byroniani, versi d'amore per la giovane che, di due anni più grande di Lermontov, se accettò di buon grado i versi, rifiutò malamente la corte del poeta, per subirne poi, cinque anni dopo, la vendetta alquanto feroce, e non meno 'letteraria', di cui si è detto.
Già dal 1830, Lermontov, giovane molto colto, andava 'formulando' un destino peculiare, plasmando una biografia degna di un grande poeta romantico, di un Byron: «литература входила в повседневный быт, накладывая свой отпечаток на строй чувств и внешние их проявления. С ранним «романом» Лермонтова и Сушковой связано появление известного стихотворного цикла. (…) Более того, Лермонтов и Сушкова увлечены одними и теми же литературными образцами: декламируя девушке Ламартина и Байрона, он рассчитывает на интерес с ее стороны и действительно встречает его»235. Il maggiore poeta romantico era per Lermontov un esempio: scrive ancora la Glasse «уже первые биографы Лермонтова отмечали, что Лермонтову было
234 A. Glasse Lermontov i E. A. Suškova in M. Ju. Lermontov. Issledovanija i materialy, L. 1979,
pp. 80 – 121.
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свойственно отыскать черты биографического сходства между собою и Байроном236»
e del resto egli stesso ne scrisse nei suoi primi zametki autobiografici, ed esattamente come per Byron con la giovane Miss Mary Ann Chaworth, Lermontov giudicava il suo amore adolescenziale per Catherine Suškova altrettanto impossibile, ed il suo destino, simile a quello di Byron: «еще сходство в жизни моей с лордом Байроном. Его матери в Шотландии предсказала Старуха, что он будет великий человек и будет два раза женат: про меня на Кавказе предсказала то же самое старуха моей бабушке. Дай бог, чтоб и надо мной сбылось; хотя б я был так же несчастлив, как Байрон»237
E' insomma indubbio che, sin dagli inizi, la posa 'literaturnaja', alquanto normale in un adolescente ricco di immaginazione, già poeta, e la tendenza a giocare con le maschere letterarie, fosse una peculiarità di Lermontov, così come lo fu per Puškin, peculiarità, che vedremo, non lo abbondonò neanche più avanti, quando, ormai ufficiale ventunenne, egli si vide debuttare in società. E se in gioventù lo schema letteratura – vita – gioco – letteratura seguiva le regole prosodiche della poesia russa, la vicenda del 1835 della seduzione di Cathérine si rispecchia nella prosa Lermontoviana. Essa, come vedremo, segue tutte le regole del romanzo libertino.
Per poter analizzare la questione, non possiamo basarci solo sugli avvenimenti, ma dobbiamo attenerci al materiale scritto, a vicende ed
236 v. Ginzburg L. O psichilogičeskoj proze Lermontova 1971, e D’jakonova N. Ja. Iz nabljudenii
nad žurnalom Pečorina – Rus. Lit. 1969, N. 4 p. 115 -125.
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aneddoti nero su bianco. Il gran quantitativo di materiale prende le mosse da due opere principali una dal valore prettamente lettario, la povest' di Lermontov Knjagina ligovskaja, ed una dal carattere intimo, la perepiska, o meglio i suoi frammenti di cui disponiamo ad oggi, fra Lermontov ed alcuni personaggi chiave della sua biografia nei mesi fra il dicembre 1834 ed la primavera 1835. Detto carteggio assume per noi il doppio valore di documento e di opera letteraria, di fucina e sperimentazione stilistica. A tali opere dobbiamo aggiungere tutto il materiale letterario che derivò dallo scandalo Suškova, e che, se ha indubbio interesse dal punto di vista storico e biografico, acquista valore letterario là dove vi si riverberano le stesse strategie narrative, gli stessi pattern letterari che troviamo nella povest' di Lermontov, e che, in un controcanto di fiction, ne fanno un vero e proprio macrotesto letterario 'libertino', così come è inteso dalla nostra definizione del termine elaborata nel capito I di questo nostro lavoro.
Per necessità di chiarezza, siamo costretti a riassumere brevemente la vicenda che vide Lermontov nel ruolo del seduttore, introducendo, peraltro, un personaggio non secondario, e che ebbe un ruolo non indifferente, nel far 'capitolare' la giovane Cathérine: si tratta della cugina di Lermontov Aleksandra Vereščagina, Alexandrine o Sašen'ka, così come viene chiamata da tutti, che nella primavera del 1830 incontrò, insieme a Lermontov la giovane Suškova, per divenirne amica. La troviamo ancora, confidente di Cathérine a Mosca, per tutto il 1833 e 1834, quando la Suškova si fidanzò con Aleksey Lopuchin, cugino di Alexandrine, e che, con la complicità di Lermontov, ottenne che essi si lasciassero.
133
III.1.1 Dalla letteratura alla vita: la Perepiska e Knjagina
Ligovskaja:
Alexandrine Vereščagina238, al tempo della conoscenza con la giovane Suškova durante l'estate del 1830 a Serednikovo, aveva già vent'anni, e, ancora non sposata, era considerata una ragazza brillante e dalla vivace intelligenza, che spesso tendeva all'ironia: A. P. Šan-Girej ne fa un
238 A. M. Vereščagina (1810 – 73. V. anche nota biografica su Lermontovskaja Enciclopedia, p.
655), cugina di Lermontov, andò in sposa nel 1837 al Barone tedesco Von Hugel, e si trasferì con lui nel castello di Warthausen, nel Baden-Wurtemberg. Qui dovrebbero trovarsi tre album personali della famiglia Vereščagin, di cui uno, contente alcune poesie di Lermontov ed annotazioni sulla Suškova stessa, di particolare importanza. Purtroppo però, non vi è alcuna sicurezza che dopo il 1979-80, l’ultimo anno in cui gli album furono visti e studiati da importanti scienziati (in primis, la Glasse, ma cf. anche i lavori di I. Andronikov, e T. Golovanova, in bibliografia), non vi è sicurezza che essi si trovino ancora lì. Da una nostra ricerca, infatti, risulta che nel 1984 il castello passò di mano ad un’altra nobile famiglia, i Von Ulm-Erbach. Dopo aver scritto loro, e ad aver parlato con l’ex amministratore della famiglia Von Koenig, precendente proprietaria di Schloss Warthausen, il signor Egon Freiherr Von Ellrichausen-Rothemburg, è chiaro che, se qualcosa è rimasto al Castello, molti materiali sono stati venduti all’asta, e non è stato possibile sino ad ora appurare se fra questi vi siano anche gli album. Prima di imbarcarmi nella difficile impresa di recuperarli, ho consultato l’Archiv Vereščaginych presso il Rukopisnyj
otdel della Biblioteca Lenin di Mosca. Risulta che il Fond Vereščaginych (N. 456, 2 op. , 69 ed.
Chr., materiali dal 1806 al 1887) è composto principalmente dalla corrispondenza delle Vereščaginy, madre e figlia, una volta ache Alexandrine si trasferì in Germania. Sono presenti anche numerose lettere di A. Lopuchin alla madre di Alexandrine, E. A. Vereščagina (F. 456, ed. Chr. 31, anno 1839), alla sorella Marija Lopuchina (ed.chr. 32, anni 1839- 1841), e le più
interessanti, quelle di Marija Lopuchina ad Aleksandra Vereščagina (ed. Chr. 33 e 34, anni 1837 – 1842) già pubblicate da S. A. Bojko nel 2001.
Da queste lettere, se messe a raffronto con le missive di Lermontov a Marija Lopuchina del dicembre 1834, e a Alessandra Vereščagina nella primavera del ’35, è evidente un continuo interesse di queste due donne per chi possa essere la futura moglie di Aleksey Lopuchin: se la Suškova, non era evidentemente da loro considerata adatta, dalla fine del 1837, sino al 1841 le due cugine continueranno a giudicare anche colei che effettivamente sposerà poi Lopuchin,
giudicandola «ленивая и глупая» , cf. S. A. Bojko; E. L. Jacenko Pis’ma M. Lopuchinoj k
baronesse A. M. Chjugel’ in “Rossijskij archiv”, T. XI, 2001, p. 277.
Le lettere di Aleksey alla madre di Alexandrine e alla sorella, invece, non ancora pubblicate, (F. 456, ed. ch. 31), non sono di grande interesse per la nostra ricerca, visto che hanno carattere principalmente pratico, di gestione del patrimonio e della casa. Da una in particolare, vediamo come Aleksey, nonostante la rottura con la Suškova architettata dalla cugina e da Lermontov (ma dei cui particolari, probabilmente, non era a conoscenza), fosse rimasto poi in ottimi rapporti con
Alxandrine, e desiderasse rivederla in Russia (Lettera n. 1, 8 marzo 1839, F. 456,ed. chr. 31, l. 1), anche eventualmente trovando una sistemazione per il marito, il Barone Von Hugel. Ecco come si rivolge infatti alla madre di Aleksandrine, E. A. Vereščagina: «Уважаемая Екатерина
Аркадьевна! Приношу вам мою найчуствительную благодарность за милое письмо от Сашеньки, которое мне доставило большое удовольствие, особенно их намерение переселиться в Россию, меня очень утешает. Дай бог, чтобы они не отложили его исполнить. Присылаю вам все выпуски из законов о переходе иностранных дворян в подданство Российское, также и о службе; но это вас не должно пугать, что сказано, ужули они будут признаны дворянами, то причислять в Гражданскую службу, в третьии разряд канцелярских служителей, потомй что это зависит от воли Государя, и Барон может просит чрез своегопосланника или брата, верно его переведут без потери чина, или с малейшим понижением».
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ritratto peculiare, come di una persona di grande influenza sul giovane Lermontov:
«Miss Alexandrine, кузина его, принимала в нем большое участие, она отлично умела пользоваться немного саркастическими направлением ума свеого и иронией, чтобы овладеть этой беспокойной натурой»239
Anche Cathérine avrà la stessa impressione, e pur diventandone amica, nota la somiglianza di carattere con Lermontov che lei definisce nelle sue memorie240 «со вздернутым носом и язвительно-насмешливой улыбкой», mentre Alexandrine è da lei definita, nelle sue memorie, allo stesso modo, «насмешливая241».
Tenendo bene a mente questa caratteristica dei due personaggi principali che saranno artefici della seduzione della Suškova242, ricordiamo come questa viene rappresentata nella perepiska di Lermontov sia nella lettera destinata a Marija Lopuchina, sorella dell'amico Aleksey Lopuchin, sia in quella diretta alla cugina Alexandrine Vereščagina.
Innanzitutto, nonostante che le due giovani donne fossero entrambe in
239 M. Ju. Lermontov v vospominanii sovremennikov, M. 2005, p. 13. 240E. A. Suškova Zapiski M. 2005 p. 35.
241 Ibidem. p. 36.
242 cfr. A. Glasse, op. cit. p. 106: «Верещагина становится поверенной в отношениях между
Сушковой и Лопухиным. Не отличаясь особенной скромностью в сохранении чужих секретов, Верещагина рассказывала Лопухину все, что ей поверяла Сушкова. Лопухин знал все ее «приключения» и проявлял к ней участие. Между ними установились близкие и откровенные отношения. Родные Лопухина и круг Верещагиной смотрели на роман Сушковой). Лермонтов уверял Сушкову, что ему все это рассказывал сам Лопухин. Однако более вероятно, что о всех подробностях летних встреч Лопухина и Сушковой Лермонтов мог знать только от Верещагиной, которая обратилась к Лермонтову с просьбой расстроить возможный брак. Осенью 1834 г. Сушкова и Верещагина обменялись несколькими письмами о Лопухине. Приезд Лопухина назначался на декабрь месяц. 4 декабря Лермонтов встретился с Сушковой. 21 декабря Лопухин был в Петербурге. 23 декабря Лермонтов предупредил Марию Александровну об увлечении ее брата Сушковой. 5 января 1835 г. Лопухин возвратился в Москву. Тогда же Лермонтов послал Сушковой анонимное письмо. 8 января его уже не принимали у Беклешевых. Вся интрига была разыграна в течение нескольких недель.»
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ottimi rapporti con Lermontov ed a conoscenza della situazione, lo stile con il quale il giovane scrittore racconta ad entrambe la sua impresa è molto diverso:
Nella missiva a Marija Lopuchina243, in francese, egli si presenta come un giovane svagato, autoironicamente si definisce «tellement blesé sur ma personne, que lorsque je me surprends à admirer ma propre pensée, je cherche à me rappeler: où je l'ai lue!.. et par suite de cela j'en suis venu à ne pas lire, pour ne pas penser!»:
Vediamo in queste parole un giovane uomo, come tanti del suo tempo, che agisce, e pensa, tramite delle pose letterarie, tramite massime ed aforismi: ben consapevole del carattere pragmatico e disincantato di Marija, buona amica, ma ormai vieille jeune fille con nessuna aspettativa per se stessa o per la società in cui vive, egli riveste la maschera di colui che frequenta la buona società solo per figura, ma che, in realtà, ne è completamente estraneo, esattamente come lei:
«je vais dans le monde maintenant…pour me fair connaître, pour prouver que je suis capable de trouver du plaisir dans la bonne société».
Egli si dipinge seduttore, ma dall'animo in fondo burlone, da ragazzo. Le racconta, modesto, di aver molto successo con le donne, ma di curarsene ben poco, assumendo l'atteggiamento di uno stravagante, più che di un seduttore: «je fais la cour, et à la suite d'une declaration je dis des impertinences: ça m'amuse encore un peu»; assolutamente indifferente alla riuscita di tali giochi da salotto, egli dichiara che «rien ne me trouble, ni colère, ni tendresse: je suis toujours empressé et bouillant, avec un coeur assez froid, qui ne bat que dans les grandes occasion»244.
243 N. 17 M. A. Lopuchinoj, 23 dicembre 1834, da San Pietroburgo a Mosca. In M. Ju. Lermontov,
polnoe sobranie soč. v 4 t. T. IV p. 385 - 386.
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Da tali parole, piene di un sentimento di spensierata negligenza e noia giovanile, romantica, rappresentata a bella posta, col sorriso sulle labbra, si nota come egli, mettendo a suo agio la giovane Stolypina, finisca poi con il parlare, con studiata indifferenza, del pettegolezzo del momento, ovvero del fidanzamento, ancora in corso, ancora non sciolto, fra Ekaterina Suškova, (da tutta la famiglia Lopuchin, Marija compresa245, considerata un'inguaribile koketka), e suo fratello
Aleksey: «Dites moi, j'ai cru remarquer qu'il y a du tendre pour M.lle Cathérine Souchkoff…est-ce que vous le savez? – Les oncles de mamselle auraient bien voulu les marier!.. Dieu préserve!...cette femme est une chauve souris, dont les ailes s'accrochent à tout ce qu'il rencontrent» e ancora, in un ritratto impietoso, che appaia il peggiore possibile alla sorella di Aleša: «il y a quelque chose, dans ses manières, dans sa voix, quelque chose de dur, de saccadé, de brisé, qui repousse; tout en cherchant à lui plaire on trouve du plaisir à la compromettre, de la voir s'embarasser dans ses propre filets». Il ritratto di Catherine è qui degno di un Balzac nella Femme des trentes ans, di una iconicità e realismo vivido, inaspettato nello stile di un ragazzo che vuol presentarsi come vivace, brillante: impertinente con le donne, ma non certo malvagio: lo «salva», infatti, la frase riferita, con gran compiacimento romantico, alle «grandes occasions246».
Se non avessimo avuto la lettera ad Alexandrine247, scritta quando ormai gli avvenimenti riguardanti la Suškova erano ormai compiuti, avremmo potuto pensare che lo stile epistolare di Lermontov potesse limitarsi ad
245 Cf. supra nota n. 211 sulla peripiska fra Marija Lopuchina e Aleksandra Vereščagina 246 In questo caso, si tratta dell’amore per Varvara Lopuchina, sorella di Marija.
247 M. Ju. Lermontov polnoe sobranie soč. v 4 t. T. IV p 389 – 392. Per ironia della sorte,
nonostante la distruzione di tutti i materiali (in particolare, le lettere) Lermontoviani riguardanti Alexandrine, che la madre di Aleksandra Vereščagina eliminò una volta che sua figlia si sposò perché «были крайне саркастичны и задевали многих», come ricorda la figlia di Alexandrine, la contessa Beroldingen nel 1884 in una lettera a Viskovatov (Cf. Viskovatov p. 193), questa lettera è giunta intatta.
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una franca, aperta autoironia, ad un'autoanalisi dai tratti spiritosi e guasconi. Al limite, viste le pungenti considerazioni sulla Suškova, avremmo potuto sottolineare il carattere ‘svetskij’ della missiva, ma niente di più.
Al contrario, nella lettera seguente, rivolta ad Alexandrine, lo stile è ben diverso. Innanzitutto, la lingua francese (nella quale pure era scritta la lettera precedente), qui si fa più ricercata, l'uso delle costruzioni è meno diretto, ma fitto di sottintesi:
«Chère cousine! Je me suis décidé de vous payer une dette que vous n'avez pas eu la bonté de réclamer, et j'espère que cette générosité de ma part touchera votre coeur devenu si dur pour moi depuis quelques temps»248:
l'idea del 'debito' cavallerescamente pagato da Lermontov, corso in aiuto della bella ed intelligente cugina, più grande ed esperta di lui, in previsione di una ricompensa, è evidentemente un topos letterario: qui Lermontov sta giocando con la maschera di un personaggio da romanzo francese libertino, che scrive alla sua affascinante amica una raffinata lettera, per spiegarle nel dettaglio come ha sedotto una giovane, ovviamente ignara fanciulla, eseguendo così un tacito ordine, o un desiderio, che qui si vuole 'insepresso', della sua autorevole amica. Di situazioni del genere, possiamo trovar forse in letteratura più di un esempio, ma senza dover andare troppo lontano, possiamo affermare con serenità che essa ci ricorda molti incipit delle missive che Valmont scrive alla Contessa di Merteuil nelle Liaisons dangereuses: in entrambi i casi, per Lermontov come per Valmont, il giovane seduttore deve svolgere un compito per l'ironica e potente femme fatale, che vuole che egli seduca una ragazza, affinché il promesso sposo di
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questa, per vendetta, o per interesse personale, scoperto l'inganno, non la sposi più.
Vediamo in effetti come la Merteuil, confidando l'incarico a Valmont, si rivolga a lui in questi termini: «Je veux donc bien vous instruire de mes projets: mais jurez moi qu'en fidèle chevalier, vous ne courrez aucune aventure que vous n'ayez mis celle-ci à fin. Elle est digne d'un héros: vous servirez l'amour et la vengeance249», a tali parole, da perfetto cavaliere, Valmont risponde in termini simili: «Vos ordres sont charmants; votre façon de les donner est plus aimable encore250». Se Lermontov, dal canto suo, scherzando galantemente con Alexandrine, scrive che «je ne demande en récompense que quelques gouttes d'encre et deux ou trois traits de plume pour m'annoncer que je ne suis pas encore tout à fait banni de votre souvenir251», Valmont, per la stessa ragione, scrive che «je regrettais de n'etre plus votre esclave, je ne me rappelle jamais sans plaisir le temps où vous m'honoriez de noms plus doux. Souvent même je désire les mériter de nouvau, et de finir par donner, avec vous, un exemple de constance au monde252». Immaginando, per un momento, di non essere ricevuto dalla bella cugina, e di rimanere, nonostante i servigi resile, senza alcuna risposta, Lermontov, elegantemente, e sempre con una punta di ironia, la 'minaccia' di implacabile vendetta: «si vous perséverez dans votre silence, je puis bientôt arriver à Moscou – et alors ma vengence n'aura plus de bornes253»; in termini assolutamente molto simili, Valmont, dopo essersi vista negata la «récompense» per aver sedotto Cécile de Volange, minaccia allo stesso modo – ma, senza alcuna ironia, M-me de Merteuil: «O! Qu'avec toute autre femme, je serais bientot vengé! Que je m'en ferais de plaisir! Mais c'est bien pour vous seule que je
249 P. Choderlos de Laclos Les Liaisons dangereuses, Paris 1989 p. 34 250 Ibidem. p. 37
251 Lermontov, op. cit. 389 252 Laclos, op. cit. p. 37. 253 Lermontov, op. cit. p. 390
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peux préferer la réparation à la vengeance254» e, nella missiva seguente, «j'ajoute que le moindre obstacle mis de votre part à ma récompence sera pris de la mienne pour une véritable déclaration de guerre255».
Queste ultime parole molto somigliano, dal canto loro, al proseguimento che Lermontov fa al periodo precedente, riguardante, parimenti, una 'vendetta' per l'indifferenza inflittagli dalla sua dama-Alexandrine:
«en fait de guerre (vous savez) on ménage la garnison qui a capitulé, mais la ville prise d'assaut est sans pitié abandonné à la fureur de vainqueurs256».
Naturalmente, come vediamo dal contesto, l'intera lettera di Lermontov è una stilizzazione nello stile libertineggiante di un romanzo francese, che egli consapevolemente usa come sottotesto della sua corrispondenza con la sua colta amica, in un dato momento, in una data circostanza esterna, che ben si presta a tale 'gioco letterario'. Il fatto che di 'gioco' si tratti, a differenza, invece, dello stile delle Liaisons nelle lettere di Valmont e Merteuil prese in considerazione, e che, essendo scritte e 'vissute' dai due protagonisti, non godono del beneficio e del distacco dell'ironia – se di vendetta si parla, vendetta sarà – è proprio la 'prova' del carattere letterariamente motivato della missiva di Lermontov: egli può indossare la maschera del libertino francese, perchè già, come presumibilmente la Vereščagina, fanciulla molto colta, cresciuta come la Suškova, sui romanzi francesi257, ne aveva letto le avventure, ne conosceva lo stile e le sue peculiarità. Esattamente come Puškin che scrive con elegante nonchalance a Vul'f come ad un «Sankt-peterburgskomu Val'monu», Lermontov gioca a scrivere alla sua 'Moskovskaja Merteuil.'
254 Laclos, op. cit. p. 411 255 ibidem, p. 416
256 Lermontov, op. cit. p. 390 257 Cf. ancora A. Glasse op. cit. p. 121
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Più avanti il divertissement letterario dell'autore che in quel momento andava formulando la trama di Knjagina ligovskaja, prosegue con il racconto del «commencement de mes amourettes avec M-lle Souchkoff, dont la fin est bien plus intéressante et plus drôle.» Egli infatti, spiega ricapitolando, proprio come farebbe un buon narratore con la sua storia, che, se egli aveva cominciato a farle la corte, non era che «par un reflet du passé», poi «une occasione de m'occuper», ma che, «lorsque nous fûmes de bonne intelligence, ça devint un calcul258».
Il calcolo e l'intelligenza, non c'è bisogno di specificarlo, sono i pilastri sui quali si fonda la strategia d'amore dell'eroe dei romanzi libertini. Questi, e, naturalmente, l'uso di 'parole tecniche', di un gergo, esattamente come fa Lermontov, sempre più brillante nel suo racconto, nel narrare l'impresa di seduzione di Cathérine, che da koketka, come lui la considera, desidera essa stessa «l'attracher» (mot techinque)259».
La lunga e dettagliata spiegazione della strategia, ancora una volta, ha del letterario:
«Lorsque j'ai vu que ça m'a réussi, mais qu'un pas de plus me perdait, je tente un coup de main. Avant je devins plus froid aux yeux du monde, et plus tendre avec elle pour faire voir que je ne l'aimais plus, et qu'elle m'adore; et lorsque elle commença à s'en apercevoir et voulut secouer le joug, je l'abandonnai le premier publiquement, je devins dur et impertinent, moquer et froid avec elle devant le monde, le fis la cour à d'autres et leur racontais (en secret) la partie, favorable à moi».
Vediamo come Laclos racconti una vicenda simile con le parole di Valmont, a proposito della seduzione, e dell'immediato, successivo, pubblico abbandono di M-me de Tourvel: infatti, una volta conquistatala, dopo che la douce proire aveva già confessato a terzi di essersi abbandonata al Visconte, questi prima ne causa un forte imbarazzo, incontrandosi con lei all'uscita dal teatro, in compagnia
258 Lermontov, op. cit. p. 391. 259 Ibidem, p. 391
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della cocotte Emilie, poi la lascia con una lettera fredda e distaccata, abbandonandola alla disperazione. In un certo senso, inoltre, potremmo dire, che Lermontov in questo caso – o la maschera letteraria che agisce per lui, 'supera' Valmont in crudeltà: anche lui abbandonerà la Suškova con l’espediente della lettera (vedremo più avanti i dettagli di quest’impresa e le somoglianze con le liaisons), ma se Valmont parla della sua conquista con altre donne, specialmente con la vile Emilie, sul cui corpo nudo scrive le sue lettere alla Tourvel, e con la quale ride di lei nella sua carrozza, (dal cui finestrino la belle trompée Tourvel scorge la scena), il francese, in altri frangenti sempre attento regista, non aveva pianificato questa ultima scena in particolare, e si rivela dunque quasi inferiore al Lermontov – seduttore, che invece, racconta di fare a bella posta «la cour à d'autres» in presenza di Cathérine, raccontando loro la «la partie, favorable à lui».
Naturalmente, rileggendo questa lettera, e vedendone alcune somiglianze con dei passi salienti delle Liasions dangereuses, dobbiamo riconoscerne, appunto, più che la citazione diretta, impeccabile, il gusto della reminescenza, della vicinanza tipologica, più ampia e generale, e meno letterale: I passi delle Liaisons da noi citati sono infatti abbastanza celebri, ed è plausibile che Lermontov ne ricordasse alcuni aspetti, li piegasse, anche inconsapevolmente, alla messa in scena delle proprie strategie con la Suškova, prima, e nella stesura della sua lettera rivolta ad una donna raffinata ed esperta, poi, in una trasformazione e rielaborazione di un'opera letteraria. Tanto più, che naturalmente, vi sono più riferimenti letterari ed intertestuali in tale missiva, ad esempio, come notò Tomasevskij, il riferimento, nella lettera come nella povest' Knjagina Ligovskaja, al romanzo Le Piedestal di J. Janin (1832) che supporta il desiderio, da parte di Lermontov, di costruirsi lui pure un «piedistallo», un progetto sociale: «chacun avait une fortune, un nom, un titre, une faveur…j'ai vu que si
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j'arrivais à occuper de moi une personne, les autres s'occuperont de moi insensiblement, par curiosité avant, par rivalitè après260», tale passo ha uno stile ben diverso dalle righe precedenti, e ci che ricorda un romanzo borghese rampante alla Balzac.
Ma è solo un momento: subito dopo il registro linguistico viene nuovamente incatenato alla raffinatezza dell'aforisma, alla légeresse del racconto che vuol trattare dei sentimenti umani e dei destini umani con il tono frivolo dell'aneddoto da salotto Louis XVI: locuzioni come «Je ne puis vous dire combien tout ça m'a servi» o «mais voici la partie plaisante de l'histoire», o ancora «les femmes pardonnent toujours le mal qu'on fait à une femme (Maxime de La Rochefoucauld)», e, naturalmente, «Maintenant je n'écris pas de romans, j'en fais» sono esempi, ancora una volta di quello stile del roman libertin che vuole essere leggero, 'de bonne compagnie', e, soprattutto, un ‘récit de haute stratégie’. Ciò, in ultima analisi, è il fine di questa lettera: il racconto di un'abile seduzione, e del suo procedimento, ai danni di una giovane ad un'amica compiacente, da cui l'autore sa benissimo, non solo di essere 'perdonato' (secondo, appunto, La Rochefoucauld), ma persino lodato, amato, ottenendo in ultima analisi, la longeva riconoscenza della sua dama.
Una volta terminato il racconto dell'impresa seduttoria in sè per sè, infatti, tale stile frivolo e prezioso non è più necessario, e all'interno della stessa lettera, il narratore cambia bruscamente registro, ritorna, come lo fu, ad esempio, nella lettera con la M. Lopuchina, aperto, colloquiale, e spontaneo, in una parola, lo stile di una lettera ad una persona di famiglia. Egli torna a parlare di ciò che lo angoscia per davvero: «je ne saurais vous dire combien le départ de gran'maman
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m'afflige, - la perspective de me voir tout-à-fait seul la première fois de ma vie m'éffraiye» o ancora «mais assez parler de ma triste personne – causons de vous et de Moscou»: Nella seconda parte della lettera il narratore non è più una maschera letteraria, ma è tornato il giovane ventunenne che scrive alla sua buona amica, energica, intelligente, «che lo sprona a fare il bene», come diceva Šan-Girej, e che è improvvisamente lontana, lei stessa, da maschere letterarie, e dalla figura della femme fatale, dell'alter ego freddo e calcolatore della «coppia diabolica» nella quale Lermontov, per un momento, aveva voluto rappresentare se stesso e la giovane cugina poche righe più su. Che egli stesse provando a plasmare dei ruoli letterari ad hoc, che la sua potesse essere una consapevole trenirovka stilistica necessaria per l'esplorazione della composizione in prosa è più che probabile, viste le sue incursioni, con il frammento Knjagina ligovskaja, nel genere della svetskaja povest', che egli andava formulando, in parallelo con la sperimentazione nella sua propria biografia romanzata, proprio in quel periodo: il tema della seduzione, intesa come procedimento strategico e successiva 'capitolazione' della donna-vittima e del voler scientemente ee gubit' è infatti, non solo nella stilizzazione letteraria della missiva alla Vereschagina, e in Knjagina ligovskaja, ma la ritroviamo, anche se in termini diversi, nella versione di Demon del 1834, dove, al contrario di quello delle ultime versioni, il Demone seduce la giovane monaca per perderla261, e non per provare a salvare la propria anima: se questi prima aveva potuto trovare in sè la speranza, dopo averla vista con l'Angelo, посланник рая, ангел нежный il Demone ritorna in sé ed è pervaso dal desiderio di vendetta: и ярость адскою волною/ как лава, разлилась по нем./ простите, краткие надежды/ любви, блаженства и добра;/ открыл дремавшие он вежды:/ и то сказать – давно пора. 261 Cf. Lermontovskaja Enciklopedija: “в ранних редакциях Д. Демон губит героиню сознательно, хотя в начале (ДО встречи с Ангелом) в нем проснулись «краткие надежды любвы, блаженства и добра». p. 131.
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Subito dopo, passato il fulmineo furore, il Demone progetta già la sua vendetta, frutto della propria gelosia: «в душе теснятся – сколько дум/ меняет недовольный ум!/ красавице погибнуть надо/ ее не пощадить он вновь/. L'impresa di seduzione – principalemente basata, come sappiamo, sulla bellezza e sull'incanto della parola del Demone, e del suo potere di seduzione essenzialmente verbale (come quello di ogni buon libertino), insieme al paziente convincimento della monachina da parte del Duch zla, è successivo a questa fredda risoluzione, e fa da controcanto alle strategie seduttorie che Lermontov andrà sperimentando, come abbiamo visto, nella prosa del '34-'35: il Demone, paziente, aspetta «час тайных свтреч и наслаждений/ и незаметных преступлений/ (…) он к ней прокрадется туда, под сень обители уснувшей,/ и там погубит навсегда/ предмет любви
своей минувшей…
«лукавый» quanto il Demone, l'eroe della prosa di Lermontov, In questo periodo, sarà l'oggetto di nuove forme letterarie, e di sperimentazioni.
Su Lermontov ed il genere della svetskaja povest' vi sono molti studi, in generale è indubbio che essa si stesse sviluppando proprio dagli anni '30, in russo, e che il nucleo tematico di essa fosse rappresentato, naturalmente, dall'intrigo amoroso: le povesti Gosti s''ezžalis' na daču di Puškin, Ispitanije di Marlinskij, o Knjažna Mimi e Knjažna Zizi di Odoevskij, Bol'šoj svet di Sollogub (dove comunque si fa una parodia di Lermontov nei panni del giovane ed orgoglioso kornet Miša Leonin) ne sono tipici esempi, ma la seduzione, in questi casi, è spesso solo accennata, breve (non vi è un procedimento, o meglio la decrizione di un priem ad hoc) e comunque didatticamente immediatamente punita, ed il seduttore stesso, in bilico fra sentimento d'amore ed egoistico desiderio di libertà, o di indipendenza economica, non prende mai le fattezze del seduttore 'assoluto', abile, dotato di precise strategie, come
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già lo era il Pečorin di Knjagina Ligovskaja, e come lo sarà quello di Geroj našego vremeni. Ad esempio, vediamo che l'obol'stitel' Vladimir Gorodkov, eroe di Knjažna Zizi, che seduce Zinaida, assidua lettrice di romanzi e racconti, dalla Bednaja Liza a Clarissa Harlow, (la seduce, tra l'altro, più per interesse economico che per attrazione vera e propria), agisce come inconsciamente, confusamente: egli, alla vigilia del matrimonio di Zizi con Radeckij, si reca in camera della ragazza, e lei, al primo accenno di gelosia da parte di Gorodkov per il suo imminente matrimonio, rinuncia a tutti i suoi propositi, e si getta nelle sue braccia. Odoevskij descrive la scena in terza persona, con didattico distacco, mostrando come il personaggio sia contemporaneamente compiaciuto dell'avvenimento, e allo stesso tempo agisca senza pensare: «она произнесла только одно слово: «Владимир!». Но в этом слове были забыты и долг, и данное обещание, и девическая стыдливость. Обольститель сжал ее в своих объятиях, и длинный, длинный поцелуй помешал кнажне договорить это слово262». Tornato nella sua stanza «он насмешливо улыбнулся. «Черт возьми! – сказал он – дело не на шутку!» но он взгланул в зеркало, и испугался своего собственного образа (..), и в одно мгновение исчезла с его лица эта насмешливая улыбка». Tutt'altro che personaggio positivo, o soggetto ad una redenzione finale, egli, pur facendo parte della categoria dei seduttori, di coloro cui le ragazze che leggono i romanzi devono guardarsi, non ricopre però il ruolo del seducteur de profession che appertiene, a pieno diritto invece, già al primo Pečorin: dove sono i piani lungamente elaborati, le tattiche, l'avtoreflekcija? Abbiamo solo un inconscio moto di piacere, di cedere alla tentazione di un momento. La nasmešlivaja ulybka di autocompiacimento non dura che un secondo, niente, a confronto con il lungo divertissement con cui Pečorin tiene in ballo la Negurova, o con
262 Odoevskij V. F. Knjažna Zizi. Povest’ in Russkaja proza pervoj poloviny XIX v. M. 2003. Pp.
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il quale il Lermontov-personaggio da romanzo, intrattiene con tono brillante la Vereščagina. Troviamo invece una simile descrizione del beau monde pietroburghese, con i suoi conflitti e le sue inevitabili storture negli intenti sia di Lermontov che di Odoevskij: da un lato la possibilità di fomarsi un piédestal fra gli uomini del suo tempo (e l’immancabile necessità di danaro – “den’gi, den’gi, i odni den’gi!”), dall'altra, il topos della società abusata, e corrotta, descritto didatticamente da Odoevskij stesso: «мы здесь перемешали значение всех слов, и до такой степени, что если ты назовешь безнравственным человека, который обыгрывает в карты, клевещет на ближнего, владеет чужим имением, тебя не поймут, и твое прилагательное покажется странным: но если ты дашь волю уму и сердцу, и протянешь руку к какой-нибудь жертве светских предрассудков тебятотчас назовут безнраственным человеком263»
Se dunque il genere della povest' brillante, di impianto 'realistico' era di sicuro interesse per il Lermontov della metà degli anni Trenta, pure riteniamo che vi fosse in quel periodo un desiderio di approfondire, tramite i primi esperimenti in prosa, di cui la Ligovskaja e la stilizzazione 'libertina' della missiva alla Vereščagina sono un esempio, il tema della seduzione in letteratura: delle sue tecniche, le sue tempistiche. Vedremo nel capitolo successivo come ciò si rispecchierà sia in Maskarad, la sua opera teatrale più celebre, composta, appunto fra il 1835 ed il 1836, sia nel romanzo Geroj našego vremeni, dove la pereklička intertestuale con il romanzo di Laclos sarà ancora più evidente.