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Academic year: 2021

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(1)

APPENDICE A1

TEORIA DI TSAI, OPLINGER E MORTON

A1. Giunto a doppia sovrapposizione (Double-lap joint)

Si consideri il giunto a doppia sovrapposizione di figura A1.1, dove si sono utilizzati gli stessi simboli del lavoro originale [6]:

T 2 2 x c c to o t i t Go Eo Gc T T , Go, Eo Gi, Ei

Figura A1.1 – Giunto a doppia sovrapposizione.

La lunghezza di sovrapposizione è pari a 2c. Gli spessori degli aderendi e-sterni ed interni sono rispettivamente to e ti. I simboli Eo e Go denotano invece il modulo di Young (in direzione longitudinale) e il modulo elastico tangenziale

degli aderendi esterni, mentre i simboli Ei e Gi denotano gli analoghi moduli

(2)

I simboli Gc e η denotano, infine, rispettivamente, il modulo elastico tangenzia-le e lo spessore dei due strati di adesivo.

Con le notazioni di figura A1.1, le equazioni di equilibrio alla traslazione o-rizzontale degli aderendi, esterni ed interno, sono:

o c dT τ 0 dx + = , (A1.1) i c dT 2τ 0 dx − = . (A1.2)

La deformazione da scorrimento degli aderendi è tenuta in conto ipotiz-zando la cinematica descritta in figura A1.2, dove per ragioni di simmetria è rappresentato solo metà giunto.

uci uic y'' = i 0 c i= dx c +dTi Ti Ti uco uos y' 0 o= = o c to To To+dTo cdx uo(y') ui(y'') ti/2

Figura A1.2 – Linearità delle distribuzioni delle tensioni e delle deformazioni nello spessore degli aderendi.

Di conseguenza, le tensioni tangenziali, τo e τi, relative rispettivamente

all’aderendo esterno ed interno, sono esprimibili attraverso le seguenti relazioni:

c o o τ τ y' t = , (A1.3) c i c i τ τ τ 2y'' t = − , (A1.4)

(3)

dove y’ e y’’ sono, nell’ordine, le ordinate nei due sistemi di coordinate locali (Fig. A1.2) aventi come origine le sommità dell’aderendo esterno e di quello in-terno.

Dalle equazioni (A1.3) e (A1.4) si deduce che la tensione tangenziale τo si

annulla per y' 0= mentre la τi si annulla per y'' t 2= i . Inoltre in corrispondenza

dell’interfaccia aderendo esterno-adesivo ed di quella aderendo interno-adesivo, il valore delle tensioni τi e τo è lo stesso di quello della tensione tangen-ziale τc, agente nello strato di adesivo.

Nell’ipotesi di legame costitutivo elastico lineare omogeneo ed isotropo lo scorrimento negli aderendi è pari a:

c o o o τ γ , G t = (A1.5) c i i i τ 2y'' γ 1 . G t ⎛ ⎞ = ⎝ ⎠ (A1.6)

Gli spostamenti longitudinali dell’aderendo esterno e di quello interno, uo ed

ui, sono esprimibili nel modo seguente:

( )

y'

( )

2 c o os 0 o os o o τ y' u y' u γ y' dy' u , G t 2 = +

= + (A1.7)

( )

y''

( )

c 2 i ci 0 i ci i i τ y''

u y'' u γ y'' dy'' u y'' ,

G t

⎛ ⎞

= + = + ⎜ − ⎟

⎝ ⎠

(A1.8)

dove uos rappresenta lo spostamento longitudinale dell’aderendo esterno per

y' 0= , mentre uci rappresenta l’analogo spostamento all’interfaccia tra adesivo e

aderendo interno (Fig.A1.2).

Nell’ipotesi di perfetta adesione lo spostamento uci deve essere uguale allo

(4)

Dalla relazione (A1.7) per y' t= , si ricava: o

( )

c o co o o os o τ t u u t u . 2 G = = + (A1.9)

Risolvendo rispetto a uos e sostituendo nella (A1.7) si ottiene in definitiva la

relazione:

( )

c o c 2 o co o o o τ t τ u y' u y' . 2 G 2 G t = − + (A1.10)

Gli sforzi risultanti To ed Ti sono esprimibili nella forma:

( )

o t o 0 o T =

σ y' dy', (A1.11)

( )

i t /2 i 0 c

T =2

σ y'' dy'' , (A1.12)

dove σo e σi rappresentano rispettivamente le tensioni normali agenti sulla

se-zione retta degli aderendi esterno ed interno. Ricordando le ben note relazioni che legano la tensione normale alla competente deformazione e quest’ultima al-la componente longitudinale di spostamento, è agevole verificare che risulta:

( )

o o o du σ y' E y' dx = , (A1.13)

( )

i i i du σ y'' E y'' dx = . (A1.14)

Pertanto, in virtù delle (A1.11) e (A1.12), gli sforzi risultanti To ed Ti assu-mono la seguente espressione:

(5)

i t /2 i i i 0 du T E y'' dy'' dx =

. (A1.16)

Attraverso facili passaggi è possibile ricavare l’espressione di To in funzione

dello spostamento longitudinale, uco, tra adesivo e aderendo esterno:

o t co o c c 2 o o 0 o o o co o c o o o du t dτ 1 dτ T E y' dy' dx 2G dx 2G t dx du t dτ E t . dx 3G dx ⎛ ⎞ = − + = ⎝ ⎠ ⎛ ⎞ = ⎝ ⎠

(A1.17) Con passaggi del tutto analoghi a quelli precedenti si ottiene l’espressione di Ti in funzione dello spostamento, uci, tra adesivo e aderendo interno:

i 2 t /2 ci c c i i 0 i i i ci i c i i i du y'' dτ y'' dτ T 2 E dy'' dx G dx G t dx du t dτ E t . dx 6 G dx ⎛ ⎞ = + − = ⎝ ⎠ ⎛ ⎞ = + ⎝ ⎠

(A1.18) Dai valori di uco e di uci, è possibile risalire a quelli dello scorrimentoγ , e c

della tensione tangenziale, τ , che competono allo strato di adesivo: c

(

)

c ci co 1 γ u u , η = − (A1.19)

(

)

c c ci co G τ u u . η = − (A1.20)

(6)

c c ci co dτ G du du dx η dx dx ⎛ ⎞ = ⎝ ⎠. (A1.21)

D’altra parte, ricavando il termine duco

dx dalla (A1.17), il termine

ci

du

dx dalla

(A1.18) e sostituendoli nella (A1.21) risulta:

c c i i c o o c i i i o o o dτ G T t dτ T t dτ dx η E t 6 G dx E t 3 G dx ⎛ ⎞ = − − − ⎝ ⎠. (A1.22)

Se si differenzia ancora una volta tale relazione rispetto alla variabile x, ri-sulta anche: 2 2 2 c c i i c o o c 2 2 2 i i i o o o d τ G 1 dT t d τ 1 dT t d τ dx η E t dx 6 G dx E t dx 3 G dx ⎛ ⎞ = − − − ⎝ ⎠, (A1.23) ovvero: 2 c c i o c c 2 i o i i o o d τ G t t G 2 1 1 τ dx η 6 G 3 G η E t E t ⎡ ⎛ ⎞⎤ ⎛ ⎞ + + = + ⎢ ⎜ ⎟⎥ ⎜ ⎟ ⎢ ⎝ ⎠⎥ ⎝ ⎠ ⎣ ⎦ . (A1.24)

L’equazione differenziale così ottenuta può essere scritta nella forma:

2 2 2 c c 2 d τ α λ τ . dx = (A1.25) Nella relazione (A1.25) si è posto:

2 c i i o o G 2 1 λ η E t E t ⎛ ⎞ = + ⎝ ⎠, (A1.26) -2 G t t ⎡ ⎛ ⎞⎤ = + + (A1.27)

(7)

Il parametro λ è detto parametro di allungamento, mentre il parametro α è detto parametro di deformazione trasversale.

L’integrale generale dell’equazione (A1.25) è:

( )

( )

c

τ =A sinh β x + B cosh β x , (A1.28)

dove A e B sono due costanti di integrazione ed il parametro β è pari al prodotto di λ per α: 2 2 2 β = λ α = c i i o o c i o i o G 2 1 η E t E t G t t 1 η 6 G 3 G ⎛ ⎞ + ⎜ ⎟ ⎝ ⎠ ⎛ ⎞ + + ⎝ ⎠ . (A1.28)

Le costanti A e B possono essere determinate utilizzando le condizioni al contorno: - per x = - c +c c i 0 c 2 τ dx T T ed inoltre T 0 − = = =

, (A1.29) - per x = c +c c o i c T 2 τ dx T ed inoltre T 0 2 − = = =

, (A1.30)

(8)

Da queste ultime si trae:

( )

i i o o i i o o E t 1 2 E t β T A E t 4 cosh β c 1 2 E t − = + , (A1.31)

( )

β T B 4 sinh β c = . (A1.32) In definitiva si ottiene:

( )

( )

( )

( )

i i o o c i i o o E t 1 2E t β T β T τ sinh β x cosh β x E t 4 cosh β c 1 4 sinh β c 2 E t − = + + . (A1.33)

Nel lavoro [6] è anche trattato il caso di giunto a singola sovrapposizione e si perviene ad una generalizzazione di quello di Volkersen [1] che invece tra-scura la deformabilità tagliante degli aderendi.

Figura

Figura A1.1 – Giunto a doppia sovrapposizione.
Figura A1.2 – Linearità delle distribuzioni delle tensioni e delle deformazioni nello spessore degli  aderendi

Riferimenti

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