8. CONCLUSIONI
L’argomento di questo lavoro di Tesi è stata la caratterizzazione della contaminazione delle acque del Torrente Baccatoio – Fosso Motrone nell’area della Versilia, nel contesto delle dinamiche attive nell’ecosistema e del destino di una serie di contaminanti, in particolare il tallio. La parte collinare-montana del bacino del Torrente Baccatoio è infatti interessata da un articolato sistema di miniere ormai abbandonate (Monte Arsiccio, Pollone), che danno luogo a significativi quantitativi di drenaggi acidi che si immettono nella rete idrica naturale. Lo studio ha messo in evidenza che la sorgente della contaminazione è da individuarsi nel rilascio di elementi tossici e potenzialmente tossici associati ai fenomeni di ossidazione della mineralizzazione a solfuri che caratterizza tali aree minerarie. L’impatto più rilevante, insieme all’acidità delle acque, è la dispersione nell’ambiente di “metalli pesanti”, intendendo con questo termine descrittivo elementi come Fe, Cu, Pb, Zn, Tl, Cd, As, Cr e Ni, quindi sia metalli che metalloidi. La dispersione di questi elementi può essere veicolata, per via meccanica o per via chimica, attraverso la fase acquosa; il secondo caso riveste particolare importanza nei processi di alterazione dei minerali presenti nelle aree sorgenti della contaminazione.
I due rami principali che alimentano il Baccatoio sono il Canale di Fondo, alimentato da alcune sorgenti sia stagionali che perenni, ma con modesta portata nei periodi di scarse precipitazioni meteoriche, ed il Canale dei Molini, detto anche Canale Sant’Anna, che scende dalle Miniere del Monte Arsiccio. I due canali si uniscono nel paese di Valdicastello, dando origine al Torrente Baccatoio.
Gli apporti di questi affluenti, caratterizzati da acque calcio-bicarbonatiche, comportano variazioni di pH e conseguentifenomeni di precipitazione di ossidi e idrossidi di ferro, cui è associato il destino e l’abbattimento di una serie di contaminanti, in particolare arsenico, per processi di adsorbimento. Questi fenomeni fanno sì che la qualità delle acque del Torrente in corrispondenza dell’abitato di Valdicastello Carducci, come già esaminato nel capitolo Discussione, sia mediamente buona nel corso dell’anno idrologico, pur con frequenti caratteristiche di elevata torbidità. Tuttavia, le marcate variazioni di portata che caratterizzano il corso d’acqua in funzione della stagionalità e che comportano flusso in subalveo nei periodi di magra e trasporto di particellato fino alla zona di foce nei periodi di piena, determinano una ridistribuzione sull’alveo dello
stesso Fosso Motrone, prosecuzione del Torrente Baccatoio nella parte terminale verso la foce, del carico sospeso di ossidi e idrossidi di ferro: le variazioni delle caratteristiche chimico-fisiche dell’ecosistema acquatico nella piana possono portare alla dissoluzione di questi precipitati ed a fenomeni di desorbimento, con rilascio dei contaminanti. In questo contesto, in aggiunta alle zone minerarie sorgenti della contaminazione, lo stesso alveo del Torrente Baccatoio – Fosso Motrone può divenire una ampia area di rilascio di specie tossiche e potenzialmente tossiche alla fase acquosa. I fenomeni di precipitazione si complicano nella zona della foce, dove il Fosso Motrone riceve contributi di locali canali di bonifica e processi di intrusione salina che condizionano la formazione e stabilità dei precipitati.
In particolare, in questo studio, è stato osservato come il tallio abbia un comportamento distinto rispetto ad altri contaminanti ed una natura quasi-conservativa in fase acquosa; infatti, la sua distribuzione è condizionata solo in parte dai cicli di precipitazione di ossidi e idrossidi di ferro, e permane quindi nelel acque prevalentemente nella forma Tl+. Queste specie possono disperdersi e partizionarsi anche nei vegetali, e dunque
arrivare al biota attraverso il rilascio dal suolo. I dati preliminari raccolti in alcuni pozzi presenti sul conoide del Baccatoio, non mostrano attualmente concentrazioni di allarme di tallio o altri contaminanti nelle falde acquifere; tuttavia, il problema della contaminazione da tallio è rilevante nell’alto corso del Torrente e richiede opportune indagini per quanto riguarda le captazioni di risorse idropotabili nella zona.
I dati isotopici di O-H ottenuti con campionamenti mensili sulle precipitazioni meteoriche attraverso un pluviometro specifico posto in località Sant’Anna di Stazzema (a quota 660 m s.l.m), sulle acque del Torrente Baccatoio e sui drenaggi minerari, hanno messo in evidenza come gli apporti principali di contaminanti siano attribuibili ai drenaggi stessi piuttosto che agli effetti di rilascio dagli accumuli di sterili nelle discariche dell’Arsiccio e Pollone; questo è particolarmente rilevante nei periodi di intense precipitazioni meteoriche, quando, per probabili effetti pistone, si attiva un’intensa circolazione sotterranea che interessa le aree minerarie dismesse.
I risultati emersi da questo studio preliminare richiedono pertanto un adeguato approfondimento, sia per caratterizzare meglio le acque dei drenaggi e le acque superficiali del sistema del Baccatoio, in diverse condizioni idrodinamiche, sia per capirne gli eventuali rapporti con le falde acquifere della piana, anche in considerazione
del fatto che nella zona, sia a monte che a valle, sono presenti diverse captazioni di acqua per uso idropotabile.