Introduzione alla sistematica 2
La Botanica Farmaceutica
Botanica farmaceutica = Botanica applicata alle Piante medicinali
Farmacologia Fitoterapia Tossicologia Fitochimica
Chimica degli intermedi Alimentazione
Dietetica
La Botanica Farmaceutica
Piante officinali
Una pianta officinale è un organismo vegetale usato nelle officine farmaceutiche per la produzione di specialità medicinali. Sono considerate piante officinali piante medicinali, aromatiche e da profumo inserite negli elenchi specifici e nelle farmacopee dei singoli paesi.
• Liquoreria • Cosmetica • Profumeria
Introduzione alla sistematica 4 La Botanica Farmaceutica
Definizioni di base L’etnobotanica
è una scienza interdisciplinare e transdisciplinare (al confine tra antropologia culturale e botanica) che si occupa dell'uso e della percezione delle specie vegetali all'interno di una o più società umane.
Pianta medicinale
(secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è un organismo vegetale
che contiene in uno dei suoi organi sostanze che possono essere utilizzate a fini
terapeutici o che sono i precursori di emisintesi di specie farmaceutiche Droga
(parte della pianta che contiene i principi attivi) Principio attivo
(una sostanza che possiede una certa attività biologica) Complesso fitoterapico
Chemiotassonomia
chemiotassonomia (biochimica, genetica) la classificazione o la tassonomia di organismi sulla base di differenze e similitudini in biochimica, in particolare per quanto riguarda le piante, sulla base dei metaboliti secondari
Farmacognosia, dal greco pharmacon “ droga”, e gignosco “avere conoscenza di
strettamente correlata alla botanica e alla fitochimica, si occupa di sostanze naturali che hanno attività medicinale
Fitoterapia
dal greco phytón (pianta) e therapéia (cura) è, in senso generale, quella pratica che prevede l'utilizzo di piante o estratti di piante
Introduzione alla sistematica 6
La BOTANICA è la scienza che assomma le conoscenze relative al mondo dei vegetali
La BOTANICA SISTEMATICA è la scienza che ha per oggetto la DIVERSITA’ dei vegetali
La SISTEMATICA è lo studio comparativo degli organismi e delle loro variazioni
Oggetto della sistematica è lo studio della variabilità e la ricerca dei gruppi di diversità naturali
La molteplicità delle forme di vita
è difficilmente quantificabile 500.000 specie vegetali
Oltre 2.000.000 di specie animali Tale ricchezza di forme non si
manifesta come un continuum, ma con gruppi di individui affini più o meno chiaramente delimitati l’uno
dall’altro
mpo
hirsuta L. Planta L. glabra DC.
1 2 a b c
Individuare queste discontinuità è alla base dell’individuazione dei gruppi di individui affini e, quindi, di un sistema
Questi limiti sono determinati da lacune morfologiche e, quindi, da discontinuità
Introduzione alla sistematica 10
La sistematica
Wettstein:“Censimento delle piante che esistono attualmente o che vissero in altre epoche geologiche, ed il tentativo
di raggrupparle in un SISTEMA, che da un lato
corrisponda alla esigenza scientifica di dare un
quadro dei rapporti filogenetici tra i diversi gruppi
delle piante e dall’ altro permetta uno sguardo
La sistematica
La sistematica è la scienza della diversità degli organismi.
Essa implica la scoperta, la descrizione e
l’interpretazione della diversità biologica e la sintesi dell’informazione sulla diversità sotto forma di
Introduzione alla sistematica 12
La sistematica
George Gaylord Simson:
“la sistematica è lo studio scientifico dei tipi e delle diversità degli organismi e di ogni relazione fra di essi”
Tassonomia
(Sistematica, classificazione)
Dizionario di Botanica, Rizzoli Editore (1984):
“Ramo delle scienze biologiche preposto alla classificazione e alla nomenclatura degli organismi viventi e fossili”
E’ la fotografia allo stato attuale (o in determinato momento) che facciamo della differenziazione tra gli esseri viventi determinata dall’evoluzione.
Le due scienze concorrono a costruire un sistema che consenta di avere una percezione sintetica della diversità dei viventi
La TASSONOMIA si preoccupa di costruire un sistema di classificazione formato da GRUPPI GERARCHICI detti
Mentre la sistematica individua in natura gruppi reali e concreti ( = unità sistematiche = gruppi di diversità), la
tassonomia stabilisce, per mezzo di norme, entità convenzionali ( = unità tassonomiche) per la gestione delle informazioni.
TAXA
entro cui inserire, attraverso le regole di nomenclatura, le unità sistematiche
La SISTEMATICA fornisce gli elementi per individuare le discontinuità e “delimitare” le specie
La TASSONOMIA, invece, al fine di costruire un sistema gerarchico di classificazione, deve unire in base alle somiglianze
Per la classificazione viene adottato un sistema astratto di categorie
A seconda della loro collocazione gerarchica le stirpi concrete vengono associate ad un
Introduzione alla sistematica 16
La sistematica
• ClassificazioneLa sistematica - Classificazione
• La classificazione è il collocamento di una entità in uno schema logico e organizzato di relazioni
• Il sistema è generalmente gerarchico, da grandi
Introduzione alla sistematica 18
La sistematica
Esigenze
ScientificheLa sistematica
• Unità• Sistema
Introduzione alla sistematica 20
L’unità
• Individui: presentano una somma di caratteri
abbastanza continui e costanti che permettono di raggrupparli ed altri che li separano gli uni dagli altri • Specie: concetto naturale nell’uomo
L’unità
• Linneo – 1738
“Species tot sunt, quot diversas formas ab initium produxit Infinitum Ens”
• De Candolle : la specie è
“Ogni raccolta di individui abbastanza simili per essere COLLETTIVAMENTE DISTINTI da tutti gli altri,
INTERFECONDI e capaci di TRASMETTERE AI DISCENDENTI CARATTERI DISTINTIVI”
Introduzione alla sistematica 22
L’unità
• Grandi difficoltà nel delineare i criteri di classificazione
• Gli individui non sono mai perfettamente uguali =
L’unità
• In una specieOMOGENEA si trovano una serie di variazioni continue che vanno da un lato all’altro del
carattere PER GRADI INSENSIBILI
Introduzione alla sistematica 24
L’unità
Se la popolazione è disomogenea, le variazioni presentano discontinuità
Gradi intermedi di variabilità (se ci sono gradi intermedi abbiamo una specie, se ci sono soluzioni di continuità abbiamo più specie)
Introduzione alla sistematica 26
L’unità
Criteri • Ecologici • Fisiologici • Biologici • MorfologiciL’unità
• La specie LINNEIANA è una specie collettiva, cioè una
grande unità, ancora divisibile
• LINNEONE o specie linneiana
Comprende un numero più o meno grande di specie secondarie (sottospecie, razze geografiche o
Introduzione alla sistematica 28
L’unità
Criterio sperimentale della speciazione • Genetica
• Morfologia • Ecologia • Fisiologia
L’unità
Fecondità inter se
Incrocio con altre specie
o STERILITA’
Introduzione alla sistematica 30
L’unità
L’unità
Nei vegetali inferiori le distinzioni sono meno agevoli, perché hanno molta influenza l’habitat, le forme biologiche, il substrato, ecc.
Classificazione e nomenclatura
L’unità tassonomica di base della biologia è la SPECIE
Ernst Mayr (1942) Le specie biologiche sono gruppi di popolazioni naturali attualmente interfeconde che sono riproduttivamente
isolate da altri
Ernst Mayr (1969, 1982)
La specie è una comunità di popolazioni interfeconde, riproduttivamente isolate da altre, che occupano una specifica nicchia in natura altri
Nella concezione di Mayr la specie biologica costituisce pertanto
Una comunità riproduttiva Una unità genetica
Cos’è una specie ?
Essenzialmente, si raggruppano in una specie tutti gli individui che sono sessualmente compatibili.
NOTA: (a) alle barriere sessuali vi sono alcune eccezioni (es.: mulo), (b) le barriere sessuali possono essere superate (es.: coltura di embrioni).
Tentiamone alcune definizioni…
Insieme di individui morfologicamente simili tra loro più di quanto non siano simili ad altri individui, per caratteri geneticamente fissati e trasmissibili alla discendenza
APPROCCIO SISTEMATICO
Insieme di popolazioni interfertili fra loro e isolate riproduttivamente dalle altre. Lo scambio genetico può essere attuale o potenziale
APPROCCIO BIOLOGICO
Insieme di individui che condividono il medesimo sistema riproduttivo ed usano segnali visivi, acustici o chimici per il mutuo riconoscimento
APPROCCIO RIPRODUTTIVO
Complesso di popolazioni che occupano una specifica nicchia in natura APPROCCIO ECOLOGICO
Complesso di popolazioni monofiletiche che evolvono in modo unitario APPROCCIO FILOGENETICO
Le moderne teorie evoluzioniste sono portate a considerare la specie come un gruppo di esseri viventi in continuo sviluppo e mutazione
Introduzione alla sistematica 36
La specie
Dobzhansky (1937)“La specie rappresenta lo stadio in cui un gruppo di forme che si sono fino ad allora incrociate
liberamente, si scindono in uno o più gruppi distinti,
che determinati meccanismi fisiologici rendono non
Introduzione alla sistematica 38
La specie
• Interfecondità degli individui +
• Trasmissione ereditaria dei
caratteri +
Affinità morfologiche +
Affinità funzionali =
La specie
Lavori di Jordan (1814-1899)
Studiando Eriophyla verna si accorse che la SELEZIONE può avere effetto su un numero limitato di specie. Prolungando le colture e la selezione si giunge a
separare delle RAZZE o PICCOLE SPECIE per quali ulteriori selezioni risultano senza effetto.
Introduzione alla sistematica 40
La specie
Linneoni o specie collettive • Pinus maritima • Eucalyptus spp. • Thymus vulgaris • Giordanioni o specie inferiori Differenza nell’olio essenziale. La specie è la stessaIntroduzione alla sistematica 42
La specie
• Biotipo o linea puraComplesso di individui che derivano da genitori comuni e che hanno un patrimonio genetico comune
(GENOTIPO)
La specie risulta così composta da un COMPLESSO DI BIOTIPI fra loro AFFINI ed INTERFECONDI
La specie
Unità inferiori alla specie • Sottospecie • Varietà • Sottovarietà • Forma • Linea • Clone
Introduzione alla sistematica 44
La specie
• GENOTIPO: le differenze derivano da condizioni genetiche (cariologico)
• FENOTIPO: le differenze derivano da condizioni ambientali
La specie
Le condizioni ambientali possono influenzare il genotipo
• Ecotipi
• Chemiotipi
• Ceppi (per i microorganismi) • Cloni
Introduzione alla sistematica 46
La specie
La sistematica è quindi una CLASSIFICAZIONE degli organismi secondo CRITERI RAZIONALI
• Morfologia esterna • Morfologia interna • Citologia • Embriologia • Genetica • Fitopaleonotologia • Fitochimica • Fisiologia
I sistemi
1. Sistemi descrittivi
Teofrasto (III secolo a. C.); Dioscoride, Plinio (I secolo d. C.).
I sistemi sono solo descrittivi il cui fine pratico è il
RICONOSCIMENTO (identificazione) di piante UTILI
(alimentari, medicinali, di interesse economico) o
Introduzione alla sistematica 48
I sistemi descrittivi
I sistemi
2. Sistemi morfologiciSecoli XVI-XVIII
La sistematica si svincola dal concetto di utilità e si
cerca un sistema tassonomico basato soprattutto (o
Introduzione alla sistematica 50
I sistemi
• Gessner (secolo XVI): Importanza tassonomica di
FIORI e FRUTTI
• Cesalpino (secolo XVI): Utilizza FIORI e FRUTTI; SEMI
I sistemi
Ray (Raius) (Secolo XVII)Importanza dei cotiledoni. Per la prima volta si introduce la distinzione in DICOTILEDONI e MONOCOTILEDONI.
Introduzione alla sistematica 52
I sistemi
Joseph Pitton de Tournefort (1668-1708)
“Elementa Botanica, seu methodus de Plantas cognoscendi”, 1694
Caratteri fiorali, in particolare presenza o assenza di COROLLA e della sua conformazione; distinzione fra ALBERI, SUFFRUTICI ed ERBE
Introduzione alla sistematica 54
I sistemi
Monopetali (Gamopetale) = petali saldati Polipetali (Dialipetali) = petali separati
Tournefort stabilisce le sottounità della classe:
Classe Sezioni Generi (698) Specie (1146) Difetti:
• In un solo gruppo piante assai diverse
• Divisione surrettizia di erbe ed alberi; a volte la stessa specie va in classi differenti
I sistemi - Linneo
Carlo Linneo (1707-1778)Organi della riproduzione = SISTEMA SESSUALE
Caratteristiche degli stami (numero e conformazione
dell’androceo – distribuzione dei sessi) Distinzione in Fanerogame e Crittogame Denominazione binomia
Introduzione alla sistematica 56
I sistemi - Linneo
• Piante con organi della riproduzione
– Invisibili Crittogame – Manifesti Fanerogame FANEROGAME
Con fiori unisessuali Con fiori ermafroditi
Introduzione alla sistematica 58
I sistemi - Linneo
FANEROGAME ERMAFRODITE
Pistilli e stami uniti fra loro in un unico organo (Ginandria) Pistilli e stami liberi fra loro
Con stami uguali Classi 1-13 (Monadria, diandria…) Con stami diseguali Didinamia, Tetradidinamia
Stami concresciuti
Per i filamenti Mono-, Di-, Poliadelfia Per le antere Singenesia
I sistemi - Linneo
• Problemi
1. Talvolta il numero degli stami varia nella stessa specie
2. Piante molto affini fra loro risultano distribuite in diverse classi (ad esempio le Graminacee o le
Labiate (Diandre e Didiname)
Introduzione alla sistematica 60
I sistemi
Jussieu (1748-1836)Principio della subordinazione dei caratteri e loro gerarchia
• La scoperta del microscopio • La teoria dell’evoluzione
Darwin - Lamarck
Introduzione alla sistematica 62
• Sistemi che prediligono la linea EVOLUTIVA
Importanza di: Paleontologia Morfologia comparata Processi fecondativi Embriogenesi Alternanza di generazioni Poliploidia Fitogeografia Fitochimica
I sistemi moderni
I sistemi moderni
• Sistemi monofiletici (archetipi)Introduzione alla sistematica 64
I sistemi moderni
I sistemi moderni
• Albero filogeneticoIntroduzione alla sistematica 66
I sistemi moderni
• Albero filogeneticoIntroduzione alla sistematica 68 • Engler-Diels (1936) 14 divisioni poi 17
• Tonzig (1956) 13 divisioni • Cappelletti (1959) 15 divisioni
• Scagel (1963) 25 divisioni • Strasburger (1967) 7 divisioni
Il sistema di Engler-Diels
“Syllabus der Pflanzenfamilias” (1957)17 divisioni (Abteilung)
I Bacteriophyta X Phaeophyta
II Cyanophyta XI Rhodophyta III Glaucophyta XII Fungi
IV Myxophyta XIII Lichenes
V Euglenophyta XIV Bryophyta
VI Pyrrophyta XV Pteridophyta
Introduzione alla sistematica 70
Introduzione alla sistematica 72
I sistemi moderni
Linneo: 1 classe di crittogame
tutte le altre fanerogame
Tallofite Cormofite
I sistemi moderni
Tallofite Procarioti: I. BacteriophytaII. Cyanophyta
Eucarioti: Alghe III. Rodophyta
IV. Pyrrophyta V. Chrysophyta VI. Phaeophyta VII . Euglenophyta VIII. Chlorophyta IX. Charophyta Funghi X. Mycota XI. Lichenes
Cormofite XII. Bryophyta
Introduzione alla sistematica 74
Le unità superiori ed inferiori
• Specie • Genere • Famiglia • Ordine • Classe • Divisione o stipite Unità intermedie
Specie: subspecie, varietà, forma, linea, clone, cultivar
Genere: sezione
Famiglia: sottofamiglia, tribù, sottotribù
Ordine: sottordine, gruppi di famiglie
Classe: sottoclasse, coorte, gruppi di ordini
Principi della classificazione
degli esseri viventi
1. Regno 2. Divisione 3. Classe 4. Ordine 5. Famiglia
Oggi, le principali categorie tassonomiche sono:
Plantae Magnoliophyta Liliopsida Orchidales Orchidaceae Ophrys
Introduzione alla sistematica 76
La nomenclatura
• Linneo introduce la Denominazione binomia
• Precedentemente ogni specie era identificata da una breve descrizione:
• Es. Cesalpino: “Pinus alia cui soli folia deciduun hieme” • Linneo: Larix decidua
• La denominazione binomia comprende GENERE, SPECIE e AUTORE.
Linneo e la nomenclatura binomia
Nel Settecento il botanico svedese
Carl von Linné
o Linneo (1707−1778) propose un
nuovo modo scientifico per
catalogare gli organismi nel libro
Species Plantarum (1753).
La classificazione sistematica
ideata da Linneo dà
«un nome e un cognome» alle specie viventi attraverso la
nomenclatura binomia.
Perché una nomenclatura binomia?
Introduzione alla sistematica 78
La nomenclatura
• Genere: sostantivo (può essere una antica denominazione
latina o greca o un nome proprio)
• Specie: aggettivo (es. vulgaris, officinalis, vernalis) oppure un
sostantivo già in uso prima di Linneo (es. Datura stramonium) oppure un genitivo di nome proprio (Primula palinuri) o anche un aggettivo sostantivato.
• Autore: In genere è una sigla (Es. L. = Linneo; DC. = De
Candolle; Huds. = Hudson) ed indica l’Autore che per primo ha dato il nome alla specie.
• Talora dopo genere, specie ed autore si pone la varietà o la
sottospecie con criteri analoghi (es. Papaver somniferum L.
La nomenclatura
• Norme codificate dall’11° Congresso Internazionale di Botanica, Seattle, 1969
• Codice di nomenclatura botanica “International Code of
Botanical Nomenclature”, 1972
Introduzione alla sistematica 80
La nomenclatura
Norme di nomenclatura
1. Ottenere la fissità dei nomi, in modo che una stessa entità (taxon) sia sempre chiamata con lo stesso nome
2. Tutti i nomi sono scritti e pronunciati in latino (anche per i popoli che adottano alfabeti diversi)
3. Ogni taxon può portare un solo nome, il più antico pubblicato validamente
4. Ogni denominazione binomia deve essere unica, cioè la più antica pubblicata
5. Nella ricerca del nome o del binomio più antico la data limite è il 1.5.1793, data di pubblicazione di “Genera
La nomenclatura
NOMI DI GENERE
• Derivanti da nomi latini di piante (Rosa, Pinus, Alnus, Corylus) • Derivanti da nomi di fantasia in latino (Navicula, Albugo) o in
greco (Phyllodendron)
• Nomi volgari in lingue diverse dal latino o dal greco (Manihot,
Cocos)
Introduzione alla sistematica 82
La nomenclatura
Nomi di specie
• Dovrebbe specificare le caratteristiche (es. Viola tricolor) • Derivano da usi (es. Parietaria officinalis)
• Derivano da nomi geografici (es. Olea europaea, Linaria italica)
• Derivano da nomi di studiosi o di personalità (es. Aster
garibaldii, Androsace mathildae, Alyssum bertoloni)
• Derivano da nomi comuni di piante (es. Brassica rapa, Zea
mays, Atropa belladonna)
Curiosità
Alcuni nomi sono validi ma non rispecchiano le caratteristiche della pianta (es. Euphorbia veneta, Hieracium murorum),
Ogni specie è designata da un BINOMIO LATINO
Il binomio è composto da un sostantivo che designa il GENERE e da un epiteto che indica la SPECIE
Il nome generico è unico: ad ogni nome corrisponde uno ed un solo genere
L’epiteto specifico può essere utilizzato per piante diverse
Di conseguenza ogni specie deve essere sempre
indicata con l’intero binomio latino e non con il solo epiteto specifico
Genere
Epiteto specifico Lettera maiuscola!!!
E’ accaduto che
la stessa specie fosse descritta da due autori diversi con nomi diversi diversi autori utilizzassero lo
stesso binomio per indicare specie diverse
Per ovviare a questo “inconveniente” è stato adottato il
principio di priorità in base al quale per ogni specie è valido solo il primo nome attribuito e, parallelamente, per ogni nome è valido solo il primo uso che ne è stato fatto
Per ovviare a confusioni ogni volta che si cita un binomio latino è bene accompagnarlo con il nome dell’autore da cui è stato introdotto
“Intesa nel senso che a questo binomio ha dato Linneo”
DIVISIONE
CLASSE
Magnoli - ophyta Lili - opsida
SOTTODIVISIONE Magnoli - ophytina
I nomi dei taxa superiori al genere vengono derivati dal nome di un genere che vi è compreso, apponendo un suffisso appropriato, secondo lo schema seguente, costruito sull’esempio del genere ORCHIS